La Peugeot 208 è l’Auto dell’Anno 2020

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La Peugeot 208 ha vinto il premio Auto dell’Anno 2020: la seconda generazione della piccola francese si è aggiudicata il riconoscimento più prestigioso in campo europeo davanti a due elettriche (la Tesla Model 3 e la Porsche Taycan).

Si tratta del sesto successo per la Casa transalpina (già prima nel 1969 con la 504, nel 1988 con la 405, nel 2002 con la 307, nel 2014 con la 308 e nel 2017 con la 3008) e del ritorno dopo dieci anni di digiuno di una “segmento B” sul gradino più alto del podio (l’ultima fu la Volkswagen Polo nel 2010).

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La Peugeot 208 – offerta esclusivamente a cinque porte e sviluppata sullo stesso pianale della Opel Corsa – ha conquistato la giuria dell’Auto dell’Anno 2020 (composta da 60 giornalisti in rappresentanza di 23 Paesi europei) grazie soprattutto all’ampia scelta di alimentazioni: i clienti hanno infatti a disposizione motori a benzina, diesel ed elettrici.

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Auto dell’Anno 2020: la classifica completa
Peugeot 208 281 punti
Tesla Model 3 242 punti
Porsche Taycan 222 punti
Renault Clio 211 punti
Ford Puma 209 punti
Toyota Corolla 152 punti
BMW serie 1 133 punti

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Peugeot 208: i prezzi e i motori

La seconda serie della Peugeot 208 è già in vendita a prezzi compresi tra 15.150 e 24.950 euro. La gamma motori è composta da cinque unità: tre 1.2 tre cilindri PureTech a benzina (aspirato da 75 CV e turbo da 101 e 131 CV), un 1.5 turbodiesel BlueHDi da 102 CV e un’unità elettrica – montata dalla e-208 – da 136 CV.

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Revisione auto, tutto quello che c’è da sapere

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La revisione dell’auto è un obbligo stabilito dalla Legge in Italia. In base a quanto prescritto infatti ogni automobilista deve far eseguire i controlli periodici alla vettura seguendo i tempi e i limiti prescritti. La revisione serve per controllare in che stato di manutenzione si trova il veicolo e l’obiettivo dei test effettuati è quello di avere la certezza che tutti i mezzi che circolano sulle nostre strade siano davvero sicuri sia per chi guida, che per i passeggeri, che per gli altri utenti che si incontrano sul proprio tragitto. Durante la revisione il meccanico controlla anche che siano rispettate le norme relative all’inquinamento, per non danneggiare eccessivamente la qualità dell’aria.

Revisione auto, cosa viene controllato

Durante la revisione, il professionista del centro specializzato mette l’auto sul ponte sollevatore e inizia tutti i test. Vengono sottoposti a verifiche e controlli i freni, i braccetti, le sospensioni, le gomme e le tubazioni. I freni devono funzionare alla perfezione e non essere troppo usurati, gli pneumatici non devono essere lisci, si verifica poi lo stato del freno a mano, delle cinture di sicurezza e degli airbag. Il meccanico controlla anche il funzionamento dei fanali, lo stato degli specchietti e dei cristalli. Tutto quello che serve perché l’auto sia sicura e funzioni alla perfezione. Chi non fa la revisione auto rischia gravi sanzioni.

Chi è obbligato a sottoporre l’auto a revisione e dove si fa?

La revisione è obbligatoria per Legge per tutte le autovetture, gli autocaravan e gli autoveicoli adibiti al trasporto di cose o ad uso speciale, con massa superiore a 3.500 kg, per tutti i motoveicoli e i ciclomotori. La revisione può essere effettuata presso gli Uffici della Motorizzazione Civile, in un Centro di Revisione oppure in un’officina autorizzata in Italia.

Revisione auto, i termini previsti dalla Legge

La Legge obbliga a fare la revisione auto periodicamente, la prima deve essere effettuata dopo 4 anni dall’immatricolazione, entro la fine del mese dal termine di rilascio della carta di circolazione. Poi è bene sottoporre la propria vettura a revisione ogni due anni, sempre entro la fine del mese che corrisponde a quello nel quale è stata effettuata l’ultima revisione del veicolo, per non incorrere in multe salate.

Ci sono alcune tipologie di veicoli che necessitano di revisione annuale:

  • taxi;
  • auto a noleggio con conducente;
  • mezzi per il trasporto di cose;
  • autobus;
  • ambulanze;
  • rimorchi con peso superiore a 3.500 kg.

Quali sono le sanzioni previste in caso di mancata revisione auto

Chi non ha eseguito la revisione periodica entro i termini stabiliti dalla Legge rischia una multa salata, vige la tolleranza zero per chi non rispetta quest’obbligo. La sanzione amministrativa parte da un minimo di 169 euro fino ad un massimo di 679 euro; se la revisione non è stata effettuata per più di una volta, le autorità che controllano possono raddoppiare l’importo della multa. È sospesa la circolazione del veicolo fino al momento in cui viene effettuata la revisione, è consentita solo per recarsi nell’officina autorizzata o nel luogo dove verrà fatto il controllo sul veicolo.

Nel caso in cui l’automobilista guida comunque la vettura nel periodo di sospensione alla circolazione, allora il rischio è di incorrere in una multa molto più costosa, che può andare dai 1.957 euro ai 7.953 euro, con fermo amministrativo del veicolo per 90 giorni. Nel caso in cui un utente presenta una dichiarazione di revisione falsa, la multa che si rischia è compresa trai 419 e i 1.682 euro con ritiro della carta di circolazione.

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Telepass, quale richiedere e quali sono le differenze

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Il Telepass è uno strumento conosciuto e utilizzato ormai da 30 anni, che serve per il pagamento automatico del pedaggio autostradale. Al passaggio al casello infatti la sbarra si alza automaticamente, l’importo dovuto viene addebitato sul conto corrente a cui è associato il dispositivo installato in auto.

Telepass, di cosa si tratta e come si richiede

Si tratta di una scatoletta che viene inserita all’interno del proprio veicolo, agganciata al parabrezza con un adesivo. Permette, come abbiamo detto, il pagamento del pedaggio autostradale in modo automatico. Questo è possibile grazie alla modalità di comunicazione via radio da parte del dispositivo con le varie antenne.

La richiesta del Telepass può essere fatta direttamente online, presso uno dei Punto Blu lungo l’autostrada oppure presso le banche autorizzate e convenzionate con questa tipologia di servizio. Per fare la domanda servono:

  • dati anagrafici;
  • carta d’identità;
  • codice fiscale;
  • indirizzo di residenza;
  • numero di telefono e indirizzo mail;
  • IBAN;
  • username e password creati al momento della registrazione;
  • targa del veicolo su cui verrà installato il Telepass;
  • firma digitale.

Per l’attivazione serve avere un conto corrente presso una banca convenzionata o una carta di credito.

Telepass, quanto costa e quali servizi comprende

Possedere il Telepass comporta un costo fisso di soli 1,26 euro al mese, con pagamento ogni trimestre, addebitato direttamente sul conto corrente indicato in fase di attivazione o sulla carta di credito. Si tratta di un dispositivo nato solo per il pagamento dell’autostrada, ma che negli anni si è evoluto, e oggi comprende differenti altri servizi, tra cui:

  • pagare la sosta nei principali parcheggi italiani senza costi aggiuntivi;
  • pagare la sosta su strisce blu, tramite l’App Pyng;
  • gestire l’ingresso nell’Area C di Milano;
  • acquistare e/o ritirare il biglietto per il traghettamento sullo Stretto di Messina.

Le differenti tipologie di Telepass, quale richiedere

Ci sono tre differenti tipi di abbonamento Telepass tra cui scegliere:

  • privati;
  • business;
  • truck.

Il primo è destinato appunto ai privati, persone fisiche e non giuridiche. Prevede la disponibilità di un dispositivo per 2 veicoli al massimo, associando le due targhe. Non è possibile invece associare due dispositivi allo stesso veicolo. Questo abbonamento comprende tutti i servizi Telepass di cui abbiamo parlato prima.

L’opzione Telepass Business invece è per aziende e liberi professionisti che si muovono per motivi di lavoro lungo le autostrade italiane. Rispetto all’abbonamento precedente comprende anche altri vantaggi, attivando la versione Premium:

  • assistenza stradale, 24/7;
  • risparmio sul costo del pedaggio di 2 cent di euro al litro di carburante (facendo rifornimento in un punto Eni Station);
  • risparmio sul costo del parcheggio dell’aeroporto di Fiumicino;
  • sconti in Autogrill, Ristop, MyChef, Chef Express;
  • sconti per noleggio auto con Hertz, Maggiore, Europcar;
  • sconti per partenze via mare con Grandi Navi Veloci, Grimaldi Lines o SNAV;
  • risparmio fino a 75 euro sul pedaggio autostradale con l’acquisto di gomme Pirelli;
  • sconti su assicurazione auto;
  • sconti nei punti vendita McArthurGlen.

L’opzione premi costa ulteriori 1,23 euro al mese.

Il Telepass Truck è per le aziende di trasporto, dotate di una flotta di camion di peso superiore ai 35 quintali e che effettuano viaggi anche oltre l’Italia. Con il Telepass EU Interoperabile si possono usare i servizi Telepass in altri sei Paesi europei, oltre l’Italia: Francia, Belgio, Spagna, Portogallo, Polonia e Austria.

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Autovelox mobili, cosa sono e come funzionano

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Gli autovelox sono strumenti odiati dagli automobilisti, controllano la velocità di percorrenza delle vetture su determinate tratte in cui vengono installati. In particolare, al passaggio di un veicolo che viaggia ad una velocità superiore rispetto al limite consentito, il dispositivo scatta una foto alla targa e in seguito viene inviata la multa al possessore dell’auto stessa che ha commesso l’infrazione. Ci sono due categorie differenti di autovelox, possiamo distinguere infatti le apparecchiature per la verifica della velocità in due tipologie: rilevatori fissi e rilevatori mobili. Vediamo come funzionano gli apparecchi mobili e le loro caratteristiche.

Autovelox fissi e mobili: le differenze sostanziali tra le due tipologie di apparecchi

Gli autovelox fissi solitamente si trovano sulle strade più trafficate e che quindi hanno bisogno di maggiore controllo. A causa del numero elevato di veicoli che percorrono queste tratte infatti diventa praticamente indispensabile rendere automatico il controllo della velocità sempre, in qualsiasi momento.

Gli autovelox mobili invece sono quelli che possono essere collocati ovunque, infatti si possono trasportare molto semplicemente dove è più utile, possiamo dire con certezza che vengono usati soprattutto per il controllo della velocità nelle città e nei centri urbani.

La distinzione tra queste due tipologie di apparecchiature, fisse e mobili, è importante soprattutto per il fatto che in città ogni automobilista deve avere la possibilità e il diritto di contestare subito la sanzione, nel caso in cui venga multato. Ecco perché è necessaria la presenza di un agente formato a riguardo, che per Legge deve sempre essere nella zona in cui viene utilizzato l’autovelox mobile.

Come funzionano gli autovelox mobili?

Gli autovelox mobili si distinguono in telelaser e mobile video, entrambi permettono le rilevazioni della velocità di percorrenza dei veicoli di passaggio. Il telelaser consente di controllare e rilevare gli eccessi di velocità anche fino a un chilometro di distanza, scattando un’immagine in caso di infrazione. La fotografia dà la possibilità anche di controllare che non siano commesse altre trasgressioni al Codice della Strada, si vede infatti se viene utilizzato il cellulare dal guidatore o se sono allacciate le cinture di sicurezza.

I video velox o mobile video invece sono telecamere in movimento, che vengono installate sul tetto dell’auto della Polizia e che sono in grado di captare la velocità di qualsiasi mezzo confrontandola con la propria. In questo modo riescono a determinare gli eventuali casi in cui non vengono rispettati i limiti di velocità.

Le due tipologie di autovelox quindi assolvono praticamente lo stesso compito, ovvero il controllo della velocità di percorrenza di tutti i veicoli sulle tratte in cui vengono installati. Tutti gli apparecchi sono in grado di captare le auto che viaggiano oltre il limite di velocità consentito dalla Legge e fotografano chi infrange le regole, multando i trasgressori. I dispositivi fissi funzionano grazie ad una fotocellula, invece gli autovelox mobili rilevano i dati grazie all’impiego di raggi laser e infrarossi, oltre che videocamere e fotocamere.

Autovelox mobili, a cosa fare attenzione

Secondo quanto dichiarato dalla Legge, gli autovelox mobili devono essere necessariamente segnalati e utilizzati dalle Forze dell’Ordine. Il Codice della Strada obbliga alla segnalazione della presenza delle apparecchiature, anche per far fronte alle possibilità molto rischiose di frenate brusche o di rallentamenti dell’ultimo momento. Oltre che essere segnalati, gli autovelox mobili devono essere controllati dagli agenti in persona: questo, come abbiamo detto, dà la possibilità agli automobilisti di contestare eventualmente la multa in tempo reale.

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Gomme All Season: caratteristiche, vantaggi e svantaggi

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Gli pneumatici All Season, o 4 stagioni, sono i migliori per tutti coloro che non hanno voglia o non possono cambiare le gomme a seconda della stagione, seguendo le scadenze imposte dalla Legge. Vediamo di cosa si tratta e quali sono tutti i pro e i contro di questa tipologia di pneumatici.

Pneumatici All Season: le caratteristiche principali

In passato le gomme auto erano di una sola tipologia, esistevano praticamente solo quelle che oggi consideriamo estive, le gomme cosiddette radiali, con lunghe scanalature longitudinali intervallate da intagli trasversali, che servono a deviare l’acqua piovana verso l’esterno dell’auto. In seguito sono stati introdotti anche gli pneumatici invernali, che la Legge oggi prevede di rendere obbligatori durante la stagione fredda, al posto delle catene da neve.

Oggi esiste un terzo tipo di pneumatici, quelli chiamati All Season o 4 stagioni, che hanno delle caratteristiche intermedie tra una categoria e l’altra di gomme, che quindi si possono usare sia durante la stagione invernale che durante quella estiva, senza alcun problema né di Legge né di sicurezza. Infatti tra le loro caratteristiche ci sono sia le scanalature tipiche delle gomme estive sia le micro incisioni di quelle invernali, in grado di raccogliere fango, sporco e particelle di ghiaccio e neve, per aumentare l’aderenza degli pneumatici sul fondo, a qualsiasi condizione.

Gomme All Season: i vantaggi

Il primo vantaggio nello scegliere gli pneumatici 4 stagioni riguarda i costi di gestione, questa tipologie di gomme ha un prezzo più alto rispetto a quelle invernali e/o estive, ma il risparmio consiste nel fatto che non serve andare in officina per il cambio (due volte all’anno) e quindi si evita di pagare la manodopera e il deposito degli pneumatici inutilizzati.

Consideriamo comunque che se le gomme invernali possono essere cambiate anche fino a tre volte, in base alla percorrenza, le All Season non dureranno mai tre anni e non è comunque consigliato mantenere lo stesso treno di gomme per tutto questo tempo, le 4 stagioni infatti tendono a perdere le caratteristiche originarie anche se non si percorrono molti km. Gli pneumatici All Season hanno un consumo del battistrada maggiore rispetto alle gomme invernali o estive, ma nonostante questo il risparmio economico è notevole.

Le All Season sono le gomme ideali per guidare in una giornata di sole e calda in pieno inverno oppure fresca in estate, infatti pneumatici invernali sull’asfalto caldo si consumano con grande rapidità e hanno prestazioni molto scadenti, come anche le gomme estive hanno un comportamento nervoso e tendente al pattinamento sull’asfalto sporco e bagnato. Un ultimo vantaggio è che le 4 stagioni permettono di evitare le sanzioni relative all’uso di pneumatici inadatti.

Gomme All Season: gli svantaggi

L’utilizzo delle gomme 4 stagioni potrebbe essere rischioso perché offrono ovviamente prestazioni differenti sulla neve rispetto alle gomme invernali. Quindi in alcune zone in cui le temperature scendono parecchio, potrebbero essere meno sicure. Oltretutto ci sono dei luoghi in cui è obbligatorio l’uso degli pneumatici invernali, quindi usare gli All Season potrebbe voler dire rischiare di prendere una multa salata. In caso di neve comunque si potrebbero abbinare le catene, ma è necessario prima chiedere il parere e la compatibilità ad un esperto.

In ogni caso gli pneumatici 4 stagioni possono circolare anche lungo le strade in cui, durante l’inverno, è vietata la circolazione senza le dotazioni di sicurezza stagionali previste. È necessario però che sulla spalla delle gomme ci sia stampato il codice che indica la conformità, le lettere “M+S”, Mud and Snow, ovvero Fango e Neve. La dicitura “Snowflake”, ovvero Fiocco di neve, invece non è indispensabile, secondo quanto previsto dal Codice della Strada; sarebbe una garanzia maggiore per una guida più sicura, ma non è obbligatoria.

Per quanto riguarda invece i fondi asciutti, la resa delle gomme All Season è simile a quella degli pneumatici estivi, anche se questa tipologia di pneumatici fa registrare consumi più elevati, anche la rumorosità è maggiore.

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Rc Auto, tacito rinnovo: come funziona

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Nella maggior parte dei casi la copertura assicurativa auto dura 12 mesi (Rc Auto annuale), anche se il contraente può decidere di dilazionare il pagamento del premio con due o più rate. Per questo motivo spesso l’automobilista dimentica quale sia l’effettiva scadenza del contratto e praticamente quasi tutti i clienti potrebbero rimanere ancorati sempre alla stessa compagnia assicurativa, nel caso fosse valido il tacito rinnovo.

Invece ogni volta che scade un contratto assicurativo, il contraente ha la libertà di scegliere se continuare a pagare la polizza alla stessa compagnia o cambiarla. Deve essere un diritto del cliente, che infatti può decidere di stipulare il contratto con una compagnia differente, più conveniente, risparmiando quindi denaro. È questo il motivo per cui il tacito rinnovo è stato abolito, e ha favorito la concorrenza e l’abbassamento dei prezzi delle polizze, che oggi sono ancora più competitive.

Rc Auto, il tacito rinnovo non è più consentito

Come abbiamo detto quindi ogni cliente deve avere la possibilità di disdire il contratto di assicurazione presso una compagnia specifica al momento della scadenza, appoggiandosi ad un’altra più conveniente, richiedendo prima dei preventivi e scegliendo quello che si avvicina maggiormente alle proprie esigenze. È vero che bisogna però fare un distinguo. Nei contratti di assicurazione Rc Auto e moto il tacito rinnovo non è più permesso, anche se è ancora consentito in altre polizze come quella vita, salute, Rc professionale e altre.

Ogni contratto però può presentare delle condizioni diverse. Un discorso a parte deve essere assolutamente fatto per le garanzie accessorie, oggetto di un’importante modifica nel DDL Concorrenza nel 2017. Vediamo cosa è successo.

L’abolizione del tacito rinnovo nelle polizze Rc Auto

Dal 2013 è stato abolito il tacito rinnovo nelle polizze Rc Auto, con efficacia retroattiva. Per questo motivo infatti il Codice delle Assicurazioni Private oggi prevede che il contratto di assicurazione obbligatoria della responsabilità civile derivante dalla circolazione di veicoli a motore e natanti ha durata annuale e si risolve automaticamente alla sua scadenza naturale; non può essere in alcun modo rinnovato tacitamente. Prima della scadenza della polizza annuale ogni soggetto assicurato dovrebbe stipulare una nuova polizza con la stessa compagnia oppure con qualsiasi altra, ha piena libertà nella scelta; finché non decide, non firma e non paga, l’assicurazione non si può considerare rinnovata (vige un periodo di tolleranza di 15 giorni dopo la scadenza ufficiale del contratto).

Il tacito rinnovo infatti è quello che prevede (oggi non più, ma in passato sì) il rinnovo automatico del contratto, salvo la disdetta che doveva essere richiesta da parte del cliente 30 o 60 giorni prima della scadenza. Ogni altro tipo di assicurazione oggi prevede ancora il tacito rinnovo, abolito solo per la Rc Auto. Un punto su cui porre l’attenzione è quello delle polizze poliennali, che escludono la possibilità di disdetta per almeno 5 anni; le compagnie assicurative le propongono ai clienti in cambio di uno sconto, spesso notevole. È comunque importante quanto davvero sia conveniente lo sconto, prima di scegliere l’assicurazione nella formula poliennale e rimanere vincolati per diversi anni.

Rc Auto, garanzie aggiuntive: il tacito rinnovo

Un ultimo approfondimento deve essere fatto per quanto riguarda le garanzie aggiuntive della Rc Auto, come ad esempio le famose Kasko, furto e incendio e molte altre. Per le stesse era valido il tacito rinnovo fino al DDL Concorrenza entrato in vigore nel 2017. Oggi invece rimane possibile nelle polizze accessorie stipulate insieme al finanziamento o acquisto di una nuova auto, non è più possibile invece per le polizze aggiuntive sottoscritte insieme alla Rc Auto.

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Pulire i vetri dell’auto: tutto quello che bisogna sapere

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I vetri dell’auto sono chiaramente un elemento molto importante per la visibilità, non appena si appannano o sono sporchi, infatti, peggiora la visuale per l’automobilista che si trova al volante della vettura e quindi diminuisce anche la sicurezza in auto. Altri fattori che compromettono la visibilità e quindi la sicurezza sono la pioggia, la nebbia e le luci notturne che scarseggiano su alcune strade, oltre ai fari abbaglianti delle altre vetture che incrociamo sul percorso.

Una cosa molto importante comunque è mantenere i vetri dell’auto ben puliti, con poche e semplici azioni è possibile affrontare al meglio situazioni che potrebbero rivelarsi rischiose. Ovviamente, oltre alla sicurezza, tenere l’auto pulita e igienizzata, compresi i vetri, lindi e trasparenti, migliora anche l’aspetto estetico del proprio veicolo. Vediamo come pulire i vetri dell’auto in pochi semplici passaggi.

Pulire i vetri dell’auto al meglio, senza lasciare aloni

Per la pulizia dei vetri dell’auto spesso ci si affida agli stessi prodotti che vengono venduti in commercio e utilizzati per la detersione delle finestre di casa. Forse non tutti sanno però che questi detergenti spesso contengono ammoniaca e altre sostanze che potrebbero essere dannose per l’uomo, se usate in ambienti piccoli e chiusi, come l’abitacolo della propria auto. Pulire bene i vetri della macchina significa detergere al meglio sia la superficie interna che quella esterna. Meglio non usare prodotti tossici all’interno.

Ci sono altri tre modi differenti e comunque molto efficaci per pulire i cristalli dell’auto:

  • usando vecchi quotidiani, invece che buttarli in spazzatura. La carta di giornale infatti è ottima per detergere qualsiasi tipo di vetro, senza spendere soldi e con estrema facilità. Nel caso di sporco ostinato o sostanze appiccicose sul cristallo, allora serve aggiungere acqua calda e aceto o alcol;
  • con un panno in microfibra, in grado di pulire ogni superficie lavabile senza detergenti e soprattutto in modo facile e veloce;
  • acquistando un detergente specifico per vetri in un negozio di accessori auto,è meglio non spruzzarlo direttamente sui vetri interni, per evitare di macchiare la tappezzeria o il cruscotto.

Una chicca: non pulite mai i vetri della vostra auto con uno straccio di cotone, rischiereste di lasciare aloni, oltre che fili e pelucchi. Inoltre asciugate perfettamente, soprattutto negli angoli dove si annida lo sporco.

Pulire i vetri dell’auto: cosa fare in caso di graffi

Se pulendo la macchina vi rendete conto che i vetri presentano dei graffi o dei segni di diversa entità, allora ci sono differenti modi per eliminarli, anche se ovviamente tutto dipende da quanto sia grave il danno. Se i graffi sono grossi e irreparabili, allora è necessario cambiare il vetro, altrimenti è possibile:

  • usare una soluzione liquida con particelle abrasive, versandola su carta abrasiva e passandola sulla zona danneggiata, levigando bene;
  • comprare e applicare sui graffi una pasta granulare lucidante a base di ossido di cerio da strofinare con un piccolo feltro o un batuffolo di cotone. La soluzione si può realizzare anche in casa, acquistando l’ossido di cerio e mescolandolo con l’acqua, oppure mischiando la pasta abrasiva per carrozzieri con della segatura fine;
  • applicare dei prodotti ibridi che vendono nei migliori negozio di accessori auto, che siano quindi in parte leggermente abrasivi e in parte lucidanti. Si tratta della soluzione ottimale nel caso in cui i graffi sui vetri della vostra auto non siano irreparabili ma di lieve entità.

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Yamaha Tracer 700: disponibilità e prezzi

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Arriva nelle concessionarie la tanto attesa Yamaha Tracer 700 2020, aggiornata dentro e (soprattutto) fuori per continuare a stupire il proprio pubblico con un rapporto qualità/prezzo molto accattivante.
Spinta dal già noto bicilindrico da 73 CV, che ora riceve l’omologazione Euro5, ha un manubrio più largo una forma più moderna e un cupolino regolabile manualmente. Adotta inoltre sospensioni regolabili e una sella più comoda e confortevole sia per le uscite brevi che per i lunghi viaggi. Cambia, dunque, soprattutto fuori, con uno sguardo ridisegnato e con due fari a LED ad esaltarne la personalità, ma resta sempre la moto agile, facile e maneggevole di prima.
È disponibile nelle concessionarie italiane con prezzi a partire da 8.499 euro e offre un catalogo accessori molto ampio, pensato per soddisfare le esigenze più svariate di qualsiasi motociclista: dal neofita all’esperto che intende macinare km.

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Salone di Ginevra 2020: annullato per l’emergenza Coronavirus

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La 90esima edizione del Salone di Ginevra – in programma dal 3 al 15 marzo – è stata ufficialmente annullata a causa dell’emergenza sanitaria dell’influenza del Coronavirus. L’annuncio degli organizzatori della manifestazione è arrivato poche ore dopo la disposizione del Consiglio Federale svizzero che vieta  manifestazioni con oltre 1.000 persone, proprio fino al 15 marzo. I biglietti saranno rimborsati attraverso la pagina web ufficiale del Salone: www.gims.swiss

Ci dispiace per questa situazione –  ha dichiarato Maurice Turrettini, Presidente del Consiglio della Fondazione – ma la salute di tutti i partecipanti è per noi e per gli espositori assolutamente prioritaria. Si tratta di un caso di forza maggiore. Per gli espositori, che hanno investito per essere presenti a Ginevra, è un duro colpo. Noi siamo, però, convinti, che tutte le persone coinvolte comprenderanno per questa decisione“.

Tutte le novità che avremmo dovuto vedere al Salone di Ginevra 2020

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Pulizia dei sedili in pelle: accorgimenti e consigli

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Mantenere la propria auto sempre pulita e igienizzata non è per niente semplice, soprattutto se la usiamo tutti i giorni e per parecchio tempo per lavoro, oppure se facciamo viaggi con la famiglia e i propri bimbi, portandosi al seguito magari anche li adorati animali domestici.

Di qualsiasi materiale siano composti, i sedili dell’auto si sporcano e assorbono ogni tipo di macchia, sono la parte dell’abitacolo della vettura che ha bisogno della maggior cura e manutenzione. Solitamente ci si affida a particolari detergenti che si trovano in commercio, appositamente formulati per la pulizia dei sedili, oppure si decide di affidarsi ad un professionista del settore. Ci sono comunque delle nozioni da sapere per occuparsi della pulizia dei sedili in pelle fai da te.

La cura dei sedili e degli interni in pelle

Se all’interno della vostra auto i sedili e altri elementi sono in pelle, allora dovete sapere che questo è un materiale che necessita sicuramente di una cura e un’attenzione molto particolari. Pulire i sedili in pelle non è difficile, ma è importante sapere come fare, senza improvvisare, per evitare che il rivestimento si rovini in maniera irreversibile. Anche sul materiale di istruzioni dell’auto si possono trovare delle indicazioni per la pulizia.

Sedili auto in pelle, come pulirli evitando di danneggiarli

Il primo passaggio per quanto riguarda la pulizia dei sedili in pelle è controllare che non vi siano già delle parti danneggiate o dei graffi sulle superfici. Infatti, nel caso in cui ci fossero delle aree rovinate, allora è bene fare attenzione a non trattarle con detergenti e nemmeno con acqua, si creerebbe un danno irreparabile. Prima di procedere alla detersione quindi è necessario far riparare da un professionista le superfici rovinate, limitando quindi danni peggiori.

Dopo questo primo passaggio, si può quindi procedere con la pulizia vera e propria, basterà eliminare tutti i residui di polvere e sporco con l’attrezzo apposito oppure anche con un’aspirapolvere di casa o per auto. La cosa più importante a cui fare attenzione è non esercitare troppa pressione, in modo da non danneggiare gli interni in pelle. Nel caso in cui dovessero esserci delle macchie di liquidi caduti inavvertitamente in auto, allora è necessario usare un panno morbido e un prodotto adatto alla pulizia del cuoio. In questo modo, in poco tempo si procede alla detersione degli interni auto in pelle, con estrema semplicità. Ci sono solo dei casi in cui lo sporco è più ostinato e quindi prima di passare il panno è necessario insistere con una spazzola, spruzzando il detergente solo in un secondo momento e passando poi il panno per eliminare lo sporco. Alla fine della detersione è bene eliminare la schiuma formatasi sui sedili con un altro straccio asciutto e lasciare che gli interni asciughino, prima di entrare e sedersi in auto.

Quali sono le raccomandazioni da non dimenticare per pulire i sedili in pelle

Per la pulizia degli interni dell’auto in pelle servono prodotti di qualità e specifici, che possiamo trovare facilmente in commercio. Altrimenti si possono creare dei detergenti fai da te, un esempio è mischiare olio di semi di lino e aceto in una bottiglia con erogatore e usare il prodotto almeno una volta al mese per evitare che lo sporco si accumuli. Anche il sapone per i piatti e il bicarbonato possono essere usati per pulire la pelle, importante la diluizione in acqua.

È fondamentale anche fare la pulizia sotto i sedili davanti, da dietro. È necessario togliere i tappetini, portare avanti i sedili per avere maggiore spazio, pulire le guide degli stessi con un pennello e spazzare via detriti, briciole, peli e capelli che si accumulano in questi angoli. Un’ultima chicca, se vuoi togliere una macchia e non hai un detergente a portata di mano, allora usa un batuffolo di cotone impregnato di latte detergente per il viso, sembra strano, ma è super efficace e delicatissimo sulla pelle, smacchia e lucida, senza rovinare il rivestimento.

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