Monthly Archives: Maggio 2021

Tergicristalli, i trucchi per farli durare di più

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I tergicristalli hanno bisogno di cura, per fare in modo che le spazzole siano sempre morbide e durino più a lungo. Questo è fondamentale per non rovinare il vetro del parabrezza e soprattutto per garantire il corretto funzionamento e la massima visibilità in ogni momento. Non è detto che sia sempre necessario cambiare le spazzole, a volte basta semplicemente pulirle e prendersene cura nella maniera giusta.

Perché ammorbidire le spazzole dei tergicristalli dell’auto?

È fondamentale mantenere le spazzole sempre morbide, gli obiettivi principali sono due:

  • il comfort;
  • la sicurezza stradale.

Le spazzole non devono mai essere troppo dure. Prima di tutto perché altrimenti, in caso di pioggia leggera, emettono un rumore davvero molto fastidioso per chi sta in auto, e il viaggio in macchina diventa senza dubbio meno confortevole. Oltretutto, le performance di chi sta al volante di un’auto coi tergicristalli rovinati si riducono, oltre che a causa del nervoso generato dallo strofinio rumoroso delle spazzole sul parabrezza, anche a causa di una pulizia (e una visibilità oltre il vetro) non di certo ottimale. Se le spazzole dei tergicristalli diventano rumorose, questo significa che non puliscono più bene il vetro e che possono crearsi aloni, patina e sporco, che ostacolano la vista del conducente del veicolo.

I nostri consigli per far durare di più le spazzole dei tergicristalli

Basta seguire dei piccoli ma fondamentali trucchetti per aumentare la vita dei tergicristalli dell’auto, vediamo i principali:

  • non è necessario cambiare immediatamente le spazzole quando fanno rumore, ma prima è bene verificare il loro stato di usura. Se non sono eccessivamente consumate, allora potrebbe essere semplicemente necessario pulirle bene, fare una buona manutenzione. Se invece la gomma è totalmente usurata, allora i tergicristalli devono essere sostituiti;
  • se le spazzole sono ancora efficienti, è fondamentale però eliminare ogni traccia di sporco per ripristinare il comfort di guida e la sicurezza stradale, risparmiando tempo e denaro. Basta usare un panno pulito e dell’aceto per pulire, poi della vaselina per ammorbidire le spazzole;
  • una raccomandazione importante, non pulite mai le spazzole dei tergicristalli sotto il sole. L’asciugatura troppo rapida può portare alla formazione di aloni sul parabrezza, molto fastidiosi;
  • per pulire le spazzole, alzatele e passate il panno imbevuto con l’acqua, molto delicatamente. Pulite poi il panno oppure usatene un altro e imbevetelo di aceto, passatelo sulle spazzole e poi ripetete nuovamente con l’acqua per rimuovere l’aceto. Fate particolare attenzione a questa tipologia di operazioni. È fondamentale avere le spazzole ben pulite, ma molte di queste sono dotate di una parte brillante in grafite che serve proprio per far funzionare al meglio i tergicristalli, quindi bisogna stare attenti a non rovinarla;
  • infine utilizzate la vaselina, un alleato davvero prezioso in questi casi. Basta usarne davvero pochissima, ma serve per ammorbidire le spazzole e soprattutto per farle scorrere con facilità e senza fastidiosi attriti sul vetro;
  • infine, il nostro consiglio è quello di passare un batuffolo di cotone con acqua e aceto sulle spazzole dei tergicristalli ogni 3.000 chilometri circa (anche meno se si percorrono strade sterrate o si attraversano zone ricche di smog).

A proposito di strade, attenzione: se quelle strade che percorrete abitualmente sono perlopiù sterrate, allora i tergicristalli si possono sporcare ovviamente più in fretta. La pulizia dalla sabbia e da altri detriti deve quindi essere più frequente. Se dovete sostituire le spazzole ma non vi sentite pronti, fatevi aiutare da un esperto.

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Quali sono i guasti auto più frequenti (e come prevenirli)?

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Guidare un’auto significa anche avere a che fare con possibili malfunzionamenti e danni più o meno gravi alle varie componenti del motore, ma non solo. Quello che è certo è che qualsiasi problema non si manifesta all’improvviso (o almeno, è molto raro che accada) ma avvisa il conducente con specifici sintomi già da prima, che è utile saper riconoscere. Vediamo quali sono i principali problemi che si possono presentare.

Guasti auto: frizione difettosa

Sappiamo bene che la frizione è una componente fondamentale dell’auto, perché è quella che consente di trasferire il movimento dal motore al cambio. È chiaramente soggetta a usura e con il tempo può presentare dei malfunzionamenti e problemi. Quando preoccuparsi:

  • se la frizione slitta o salta;
  • se il pedale diventa molto duro e risale lentamente;
  • se diventa difficoltoso cambiare marcia;
  • se i giri del motore aumentano senza premere l’acceleratore.

Sono tutti sintomi di possibili problemi alla frizione, quindi il consiglio è recarsi immediatamente dal meccanico.

Problemi alla batteria dell’auto

Può capitare di provare a mettere in moto la propria auto e notare purtroppo che non si accende; il problema potrebbe essere legato alla batteria scarica, anche se a volte non dà segnali prima. Bisognerebbe però fare attenzione, per esempio:

  • se la macchina fa fatica ad accendersi, anche se poi parte;
  • se la spia della batteria si accende quando si mette in moto il veicolo e poi scompare.

In questi casi, per togliersi ogni dubbio, sarebbe bene far controllare la batteria da un elettrauto.

Guasti auto: i freni non funzionano a dovere

Le varie parti che compongono l’impianto frenante dell’auto dovrebbero essere controllate periodicamente per evitare di incorrere in guasti più seri e gravi. Vediamo alcuni dei principali sintomi da non sottovalutare, legati a un probabile malfunzionamento dei freni:

  • l’auto vibra durante la frenata;
  • si allungano spazio e tempo di frenata;
  • il pedale del freno affonda in maniera insolita;
  • si sente un rumore metallico durante la fase di frenata.

Le cause di questi problemi potrebbero essere svariate, come problemi al servofreno, piuttosto che ah dischi o ancora perdite di liquido. Per questo motivo è fondamentale portare la macchina dal meccanico, che identifica il motivo del malfunzionamento, per risolverlo.

Problemi alla pompa della benzina

Si tratta del dispositivo utile per trasferire il carburante dal serbatoio al motore; è quindi un organo fondamentale per il funzionamento dell’auto. Se si rompe, la macchina rimane in panne. Quali sono i primi sintomi di un suo problema:

  • l’auto fa fatica ad avviarsi;
  • quando il conducente accelera, la macchina perde colpi;
  • il motore emette strani rumori;
  • l’auto non risponde immediatamente alla pressione sul pedale dell’acceleratore.

Attenzione: un comportamento da evitare è quello di procedere spesso con la macchina in riserva, la pompa della benzina in questo modo viene sottoposta a stress inutili; costretta infatti ad aspirare aria, la pompa gira a vuoto e si surriscalda, danneggiandosi.

Climatizzatore auto guasto

Quali sono i primi sintomi di un malfunzionamento del condizionatore dell’auto:

  • mancanza di fluido refrigerante (dovuta per esempio a piccole perdite causate dalle continue vibrazioni dell’auto);
  • filtri anti polline sporchi.

Raccomandiamo sempre di non rivolgersi al meccanico all’ultimo momento, il nostro consiglio è quello di far controllare l’impianto di aria condizionata ogni anno, prima dell’inizio della stagione calda e della partenza per le ferie estive.

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Auto elettriche, come funziona la frenata rigenerativa?

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Frenata rigenerativa o recupero energetico, si tratta di quel sistema di cui sono dotate le auto elettriche e ibride e che serve per trasformare l’energia meccanica cinetica della macchina in energia elettrica. La stessa viene raccolta all’interno della batteria di trazione del mezzo. La frenata rigenerativa è molto utile sia nelle fasi di discesa che in quelle di rallentamento del veicolo ed è in grado di migliorare i consumi e l’efficienza dell’auto in questione.

Che cos’è la frenata rigenerativa?

Si tratta di un sistema presente sulle auto plug-in hybrid, mild hybrid, ibride pure e elettriche in grado di recuperare e trasformare, come già abbiamo detto in apertura, l’energia meccanica in elettrica, che viene poi immagazzinata nella batteria al litio. Gioca un ruolo fondamentale perché consente di aumentare l’autonomia di queste categorie di veicoli, e anche di abbattere emissioni e consumi.

Si tratta di un vero e proprio sistema di recupero dell’energia che si trova su quasi tutti i veicoli elettrificati di ultima generazione e trasforma quell’energia che normalmente viene dissipata in calore dal sistema frenante.

Come funziona la frenata rigenerativa?

La frenata rigenerativa viene messa in atto grazie ad un dispositivo che funziona come una macchina elettrica reversibile che in frenata funge da generatore. Chiudendo il circuito, il rotore induce una forza elettromotrice nello statore e genera così energia elettrica che viene accumulata nella batteria.

Gli automobilisti che amano il piacere della guida, possono ‘divertirsi’ al volante di un’auto elettrica con la frenata rigenerativa. Affrontando le discese infatti è possibile gestire la velocità del mezzo variando l’intensità di recupero, e quindi della frenata, andando ad agire sui comandi che di solito si trovano sulla leva del cambio oppure possono essere pulsanti o palette al volante.

I vantaggi della frenata rigenerativa

Come ben sappiamo, oggi la diffusione delle auto elettriche e ibride ha un obiettivo primario, ovvero quello di abbattere le emissioni inquinanti responsabile delle variazioni climatiche dei nostri giorni (oltre che diminuire i consumi per gli automobilisti), soprattutto in città e nelle zone in cui il traffico comporta variazioni di velocità continue. Secondo gli studi degli esperti, nello stile di guida urbano, moltissima dell’energia disponibile viene dissipata nella fase di frenata e rallentamento del veicolo.

Questo è il motivo per cui la frenata rigenerativa è un sistema molto adatto a queste condizioni di marcia e migliora davvero l’efficienza energetica dal 20% al 50%. La capacità di recupero di energia dipende da differenti fattori, quali:

  • il valore massimo di corrente che accetta il veicolo;
  • lo stato di carica delle batterie;
  • la potenza nominale della macchina elettrica che lavora come generatore o motore.

Si tratta di un sistema molto utile nelle strade in discesa, che consente oltretutto di risparmiarel’uso e il consumo dei freni.

Le normative odierne in materia di riduzione delle emissioni di CO2, e quelle che verranno approvate in futuro, obbligano tutte le Case automobilistiche a montare sui nuovi veicoli di produzione dei sistemi di risparmio di combustibile, tra questi anche la frenata rigenerativa. I vantaggi? Una importante riduzione delle emissioni inquinanti.

Quando non funziona il sistema di frenata rigenerativa

Se la batteria dell’auto è carica al 100%, allora la frenata rigenerativa non funziona. Quindi alzando il pedale dell’acceleratore non si verifica il tipico rallentamento provocato dal freno elettrico. In questo caso, percorrendo una strada in discesa, l’auto ‘allunga’ anziché rallentare, è necessario fare molta attenzione.

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MotoGP 2021 – GP Italia al Mugello: Quartararo domina con la Yamaha

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Fabio Quartararo ha dominato il GP d’Italia al Mugello con la Yamaha davanti a Miguel Oliveira (KTM) e a Joan Mir (Suzuki). Un successo che ha permesso al centauro francese di consolidare il primato nella MotoGP 2021, complice anche la caduta di Francesco Bagnaia al secondo giro.

MOTO-PRIX-ITA

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MOTO-PRIX-ITA

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MotoGP Of Italy – Qualifying

Credits: Mirco Lazzari gp/Getty Images

MotoGP Of Italy – Qualifying

Credits: Mirco Lazzari gp/Getty Images

MotoGP Of Italy – Free Practice

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Una corsa non particolarmente emozionante che ha chiuso un weekend funestato dalla scomparsa del pilota svizzero Jason Dupasquier, vittima di un incidente ieri durante le qualifiche della Moto3.

MotoGP 2021 – GP Italia: le pagelle

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Fabio Quartararo (Yamaha)

Era dal 2009 (Casey Stoner) che un pilota “non italiano” e “non spagnolo” non vinceva al Mugello in MotoGP. Fabio Quartararo ci è riuscito in un modo apparentemente semplice, dominando il GP d’Italia ieri – pole position – e oggi soffrendo solo all’inizio contro la velocissima Ducati di Zarco.

Per il pilota transalpino – sempre più leader del Motomondiale – si tratta del terzo successo nelle prime sei corse stagionali.

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Johann Zarco (Ducati)

Dopo un’eccellente prima metà di gara nella quale è riuscito a lottare ad armi pari con Quartararo grazie a una Ducati velocissima in rettilineo Johann Zarco si è arreso nel finale chiudendo in quarta posizione dopo aver perso la zona podio al 17° giro.

Poco male: il centauro francese è in un eccellente stato di forma e grazie al quarto piazzamento in “top 5” nelle prime sei gare della MotoGP 2021 si trova in seconda posizione nella classifica generale.

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Francesco Bagnaia (Ducati)

Senza la caduta al secondo giro Francesco Bagnaia sarebbe sicuramente salito sul podio del GP d’Italia.

Il centauro torinese, velocissimo venerdì e sabato e deludente oggi, ha commesso al Mugello il primo (e speriamo ultimo) errore della stagione.

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Miguel Oliveira (KTM)

Miguel Oliveira ha disputato un ottimo GP d’Italia: partito settimo e ritrovatosi terzo già dopo due giri grazie a una fantastica partenza e al ritiro di Bagnaia, ha conquistato la seconda posizione al 16° giro con un sorpasso su Zarco e l’ha mantenuta fino alla fine dopo un duello con Mir.

Era dal successo dello scorso anno in Portogallo che il pilota lusitano – al primo podio stagionale – non chiudeva un Gran Premio in “top 3”.

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Yamaha

La vittoria al Mugello è stata più di Quartararo che della Yamaha ma si tratta comunque di un risultato importante per la Casa giapponese.

Il trionfo nel GP d’Italia coincide con il quarto successo stagionale per il marchio dei tre diapason.

MotoGP 2021 – I risultati del GP d’Italia

Prove libere 1

1 Maverick Viñales (Yamaha) 1:46.593
2 Johann Zarco (Ducati) 1:46.802
3 Álex Rins (Suzuki) 1:46.952
4 Joan Mir (Suzuki) 1:47.176
5 Franco Morbidelli (Yamaha) 1:47.184

Prove libere 2

1 Francesco Bagnaia (Ducati) 1:46.147
2 Álex Rins (Suzuki) 1:46.218
3 Franco Morbidelli (Yamaha) 1:46.331
4 Fabio Quartararo (Yamaha) 1:46.372
5 Brad Binder (KTM) 1:46.436

Prove libere 3

1 Francesco Bagnaia (Ducati) 1:45.456
2 Fabio Quartararo (Yamaha) 1:45.613
3 Brad Binder (KTM) 1:45.652
4 Jack Miller (Ducati) 1:45.701
5 Johann Zarco (Ducati) 1:45.725

Prove libere 4

1 Fabio Quartararo (Yamaha) 1:46.647
2 Francesco Bagnaia (Ducati) 1:46.759
3 Takaaki Nakagami (Honda) 1:46.807
4 Álex Rins (Suzuki) 1:46.822
5 Miguel Oliveira (KTM) 1:46.824

Qualifiche

1 Fabio Quartararo (Yamaha) 1:45.187
2 Francesco Bagnaia (Ducati) 1:45.417
3 Johann Zarco (Ducati) 1:45.4327
4 Aleix Espargaró (Aprilia) 1:45.538
5 Jack Miller (Ducati) 1:45.598

Warm up

1 Takaaki Nakagami (Honda) 1:46.746
2 Johann Zarco (Ducati) 1:46.832
3 Brad Binder (KTM) 1:46.989
4 Álex Rins (Suzuki) 1:46.994
5 Maverick Viñales (Yamaha) 1:47.032

Le classifiche
La classifica del GP d’Italia 2021
Fabio Quartararo (Yamaha) 41:16.344
Miguel Oliveira (KTM) + 2,6 s
Joan Mir (Suzuki) + 3,0 s
Johann Zarco (Ducati) + 3,5 s
Brad Binder (KTM) + 4,9 s
Classifica Mondiale Piloti
Fabio Quartararo (Yamaha) 105 punti
Johann Zarco (Ducati) 81 punti
Francesco Bagnaia (Ducati) 79 punti
Jack Miller (Ducati) 74 punti
Joan Mir (Suzuki) 65 punti

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Il GP d’Italia al Mugello – sesta tappa della MotoGP 2021 – sarà trasmesso in diretta in chiaro anche su TV8 (oltre che su SkyDAZN). Di seguito troverete gli orari TV.

Nella corsa più attesa dai fan italiani delle due ruote la Ducati proverà a salire sul gradino più alto del podio per la terza volta consecutiva ma dovrà vedersela con una Yamaha particolarmente in forma. Attenzione alla pioggia prevista per domenica che potrebbe incidere in modo rilevante sull’esito della gara.

MotoGP 2021 – GP Italia: cosa aspettarsi

Il circuito del Mugello torna a ospitare il GP d’Italia dopo un anno di pausa causa Covid-19: una pista tecnica molto amata dai piloti piuttosto usurante per gli pneumatici. La Ducati è imbattuta qui dal 2017 e dalla nascita della MotoGP solo Casey Stoner è stato capace di salire (nel 2009) sul gradino più alto del podio di questo tracciato nella classe regina senza essere italiano o spagnolo.

Di seguito troverete il calendario del GP d’Italia, gli orari TV su SkyDAZNTV8 e il nostro pronostico.

MotoGP 2021 – Mugello, il calendario e gli orari TV su Sky, DAZN e TV8
Venerdì 28 maggio 2021
09:00-09:40 Moto3 – Prove libere 1 (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
09:55-10:40 MotoGP – Prove libere 1 (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
10:55-11:35 Moto2 – Prove libere 1 (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
13:15-13:55 Moto3 – Prove libere 2 (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
14:10-14:55 MotoGP – Prove libere 2 (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
15:10-15:50 Moto2 – Prove libere 2 (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
Sabato 29 maggio 2021
09:00-09:40 Moto3 – Prove libere 3 (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
09:55-10:40 MotoGP – Prove libere 3 (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
10:55-11:35 Moto2 – Prove libere 3 (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
12:35-13:15 Moto3 – Qualifiche (diretta su Sky Sport MotoGP, DAZN e TV8)
13:30-14:00 MotoGP – Prove libere 4 (diretta su Sky Sport MotoGP, DAZN e TV8)
14:10-14:50 MotoGP – Qualifiche (diretta su Sky Sport MotoGP, DAZN e TV8)
15:10-15:50 Moto2 – Qualifiche (diretta su Sky Sport MotoGP, DAZN e TV8)
Domenica 30 maggio 2021
08:40-09:00 Moto3 – Warm-up (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
09:10-09:30 Moto2 – Warm-up (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
09:40-10:00 MotoGP – Warm-up (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
11:00 Moto3 – Gara (diretta su Sky Sport MotoGP, DAZN e TV8)
12:20 Moto2 – Gara (diretta su Sky Sport MotoGP, DAZN e TV8)
14:00 MotoGP – Gara (diretta su Sky Sport MotoGP, DAZN e TV8)

MotoGP – I numeri del GP d’Italia
LUNGHEZZA CIRCUITO 5,2 km
GIRI 23

MotoGP – Il pronostico del GP d’Italia 2021

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1° Maverick Viñales (Yamaha)

Ora o mai più: Maverick Viñales deve assolutamente riprendersi dopo la striscia negativa di quattro Gran Premi fuori dal podio.

I suoi precedenti al Mugello? Un secondo posto nel 2017.

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2° Danilo Petrucci (KTM)

Danilo Petrucci si è comportato molto bene sotto la pioggia in Francia e a nostro avviso potrà fare ancora meglio in un GP d’Italia bagnato.

Il centauro umbro, oltretutto, ama molto la pista del Mugello: una vittoria e un terzo posto nelle ultime tre edizioni.

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3° Johann Zarco (Ducati)

Johann Zarco è in un ottimo stato di forma: tre secondi posti nei primi cinque appuntamenti della MotoGP 2021.

Il suo miglior piazzamento nella classe regina al Mugello, invece, non è dei più entusiasmanti: settimo nel 2017.

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Da tenere d’occhio: Fabio Quartararo (Yamaha)

Fabio Quartararo – attuale leader del Motomondiale – ha iniziato alla grande la stagione 2021 con due vittorie e un terzo posto e ha tutte le carte in regola per conservare il primato.

Il pilota francese ha corso una sola volta il Gran Premio d’Italia in MotoGP – nel 2019 – ed è arrivato decimo.

 

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La moto da seguire: Yamaha

La Yamaha – grazie a Jorge Lorenzo – ha portato a casa cinque successi nelle ultime dieci edizioni del GP d’Italia.

La Casa giapponese, però, non sale sul gradino più alto del podio in MotoGP da oltre un mese: sarà il Mugello la gara della svolta?

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Mal di schiena alla guida, tutti i modi per prevenirlo

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Il mal di schiena alla guida, soprattutto dopo alcune ore di viaggio, può essere davvero molto fastidioso e rovinare l’entusiasmo della partenza per le ferie. È un problema purtroppo molto comune e diffuso tra gli automobilisti, ma una buona notizia c’è: bastano alcuni accorgimenti per prevenire i dolori.

Come mai viene il mal di schiena in auto?

Non è un dolore che arriva improvvisamente, inizia a dare le prime avvisaglie con dei fastidi nella zona lombare o dorsale e poi, pian piano, il dolore si aggrava diventando sempre più forte e insopportabile. I fattori principali che possono causarlo sono essenzialmente questi:

  • prima di tutto la postura scorretta, nonostante le auto di ultima generazione e soprattutto alcuni modelli premium oggi siano dotati di sedili anatomici e molto comodi (delle poltrone rispetto al passato), il conducente deve comunque fare la sua parte e fare attenzione alla sua posizione, soprattutto in caso di viaggi lunghi;
  • la posizione fissa e forzata per molte ore è un’altra causa del mal di schiena, infatti il corpo deve stare seduto con le mani sul volante (e sulla leva del cambio) per molto tempo, e questa posizione non rispetta sicuramente le necessità fisiche che ognuno di noi ha;
  • la modalità di guida è molto rilevante, se non si tiene conto di buche, ostacoli, dossi e movimenti bruschi, il mal di schiena aumenta. Il consiglio è quello di rallentare se si percorrono strade dissestate, la colonna vertebrale infatti ne risentirebbe troppo;
  • il caricamento dei bagagli errato può portare dolore alla schiena, che però in questo caso viene percepito quasi immediatamente.

Come è possibile evitare il mal di schiena alla guida?

Non solo cause ma anche soluzioni, siamo qui per questo. Vediamo come è possibile cercare di prevenire i fastidiosi mal di schiena che vengono durante i viaggi in macchina:

  • regolare lo schienale in modo da riuscire ad appoggiare bene la zona che va dalle spalle al fondoschiena, per una postura corretta; lo schienale deve sostenere la naturale curvatura della colonna vertebrale. Non tenetelo mai troppo inclinato, per evitare uno sforzo della testa e del collo, che possono provocare dolori cervicali;
  • la distanza del sedile è molto importante, deve poter consentire una posizione naturale e riposata delle gambe e i gomiti devono stare piegati a 90 gradi quando le mani si trovano a ore 10 e ore 2 sul volante;
  • sistemare bene il poggiatesta, il capo deve essere ben appoggiato alla parte centrale del cuscino.

Una volta sistemata la postura, è necessario tenere presenti altri accorgimenti per evitare i problemi che derivano dal mantenimento della stessa posizione per troppo tempo. Prima di tutto è possibile fare alcuni movimenti al volante, ad esempio sgranchendo il collo e la testa, muovendo le dita per riattivare la circolazione o distendendo le braccia. Ovviamente approfittate di rallentamenti o traffico per farlo, altrimenti fermatevi.

Se il viaggio è molto lungo, allora è assolutamente necessario fermarsi. Le soste non servono solo per rifocillarsi, bere un caffè o mangiare qualcosa, ma anche per sgranchire bene le gambe. Bisognerebbe fare una pausa di 10/15 minuti ogni due ore circa.

Attenzione all’aria condizionata, altro elemento che può causare il mal di schiena in auto. Deve essere utilizzata correttamente e impostata ad una temperatura non troppo bassa, l’escursione termica con l’esterno potrebbe causare infiammazioni.

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Moto, i consigli per curvare in tutta sicurezza

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Guidare una moto non è semplice, soprattutto se sei alle prime armi. La cosa importante è prendere confidenza con il tuo mezzo a due ruote e imparare ad affrontare le curve nella maniera giusta, quelle più brusche possono infatti incutere più ‘timore’. Le abilità di piega e di svolta in moto chiaramente aumentano con l’esperienza, lo dicono anche i motociclisti che guidano da tempo. Vediamo i consigli per affrontare le curve al meglio.

Valutare la curva a distanza

Mentre ti avvicini a una curva con la tua moto, inizia a valutarne le caratteristiche. Più informazioni riesci a raccogliere in anticipo, maggiore è la sicurezza con la quale riesci ad affrontare la curva in moto. Prendi nota di questi dettagli:

  • innanzitutto, se una curva è molto stretta, non è possibile vedere come prosegue da lontano, quindi preparati a tutto mentre ti avvicini;
  • cerca di stimare il raggio, per piegare in modo corretto e fare la curva in maniera fluida;
  • può essere difficile prevedere l’andamento della curva, l’arco può diventare più largo o più stretto inaspettatamente, soprattutto perché a volte il traffico o la vegetazione non consentono di vedere come termina la curva stessa;
  • valuta la necessità di correggere la traiettoria alla fine della svolta per evitare imprevisti o cadute.

È importante tenere sempre lo sguardo ben attento sulla strada e capire l’andamento delle curve, anche oltre la vegetazione o altri ostacoli. Non sforzarti troppo comunque di vedere oltre la curva, non devi perdere la concentrazione sul tracciato che stai percorrendo e su quello che trovi nelle immediate vicinanze.

Mentre ti avvicini alla curva inizia a rallentare

Rilascia il gas per rallentare man mano che ti avvicini alla curva, se necessario frena. Se sei alle prime armi, sarà necessario rallentare molto di più rispetto ad un pilota esperto, è importante non percorrere le curve ad elevate velocità, potrebbe essere pericoloso; è possibile infatti perdere il controllo del mezzo. Se la velocità che raggiungi in moto necessita di un rapporto più basso, allora scala le marce, come fai con l’auto.

Mentre ti avvicini alla curva, controlla le condizioni del traffico

La moto è più piccola rispetto alle auto e agli altri veicoli, quindi in caso di traffico, è possibile che passi quasi inosservata. Assicurati sempre che intorno a te ci sia lo spazio sufficiente tra i veicoli per evitare pericoli durante eventuali manovre e/o svolte. Fai attenzione alle auto, che potrebbero muoversi improvvisamente senza vederti arrivare in sella alla tua moto.

Il peso del corpo durante la curva deve essere spostato verso l’interno

Si tratta della manovra che molti motociclisti chiamano ‘controsterzo’, anche se in effetti non si ruota di moltissimo il manubrio. Durante la curva, spingi la motocicletta con metà del corpo verso l’esterno. Se stai affrontando una curva verso destra, spingi la tua moto con la gamba e la natica sinistra per far piegare il mezzo nella direzione opposta. Per curvare in moto non usi molto lo sterzo, ma più che altro sfrutti al meglio la distribuzione dei pesi per poter piegare.

Non tenere il manubrio della moto con troppa forza, non sempre è facile lasciarsi andare in una piega abbastanza profonda per curvare correttamente, soprattutto se non sei un pilota esperto. E quindi a volte la paura porta a stringere con troppa forza il manubrio; ma attenzione perché questo atteggiamento potrebbe essere dannoso/pericoloso per l’equilibrio del motociclista.

Non distaccare mai lo sguardo dalla strada

Tieni sempre la concentrazione sul punto visibile più lontano della curva, per avere sempre il tempo per reagire in caso di imprevisti. Come abbiamo detto però, non perdere mai l’attenzione sulla strada che stai percorrendo, per guardare come sarà la curva; devi sempre avere la consapevolezza di quello che si trova nel tuo campo visivo.

Aumenta la velocità in uscita dalla curva

Quando ti trovi a metà della curva o nell’ultimo terzo, aumenta l’accelerazione. Così la moto si raddrizza automaticamente mentre esce dalla svolta. Lascia che il peso del tuo corpo torni a distribuirsi normalmente mentre superi la curva e poi riprendi la guida della moto come al solito. Se hai un passeggero a bordo, presta maggiore attenzione anche al suo peso e comportamento.

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Auto elettriche, i vantaggi dell’assenza di cambio

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Oggi le auto elettriche sono in continua espansione, sono sempre più diffuse sul mercato automotive internazionale; ogni brand ha in gamma almeno un modello a zero emissioni. Ma come funzionano le auto elettriche? E soprattutto, hanno il cambio? Vediamo quali sono le principali differenze tra questo tipo di veicoli e i classici a motore termico.

La differenza tra il cambio automatico e il cambio manuale

Il cambio manuale è quello che tradizionalmente appare sulla maggior parte delle vetture e che impariamo ad utilizzare in genere a scuola guida, prima di conseguire la patente. Come ben sappiamo, funziona con il meccanismo che prevede l’utilizzo simultaneo di pedale della frizione e leva del cambio; ma questo sulle auto elettriche non esiste.

Ovviamente però su ogni auto deve esserci la possibilità di scegliere con quale marcia andare avanti, fare retromarcia e parcheggiare. Per questo anche le auto elettriche sono dotate di uno speciale selettore che consente appunto al conducente di scegliere tra le modalità avanti, retro e park.

Questa sorta di leva del cambio presente sulle auto elettriche funziona un po’ come quella che troviamo sulle macchine con cambio automatico. Le vetture a zero emissioni sono dotate solo di due pedali, non hanno infatti la frizione, ma solo acceleratore e freno. Il pomello che in genere si trova sulla leva del cambio, sulle auto elettriche di solito diventa una coppia di pulsanti che servono a selezionare la direzione (avanti o retro) e un terzo bottone per la modalità park, per parcheggiare (che praticamente sostituisce il freno a mano delle auto tradizionali). Esiste anche un quarto pulsante, che sta al posto della folle, da usare solo nel caso in cui bisogna trainare la macchina.

La differenza principale tra una vettura elettrica e una a benzina o diesel è che chiaramente il guidatore non deve ‘preoccuparsi’ di innestare e scalare marce, visto che non esistono, e quindi l’accelerazione risulta continua e più fluida. Lasciando il pedale dell’acceleratore, per la maggior parte dei veicoli elettrici, l’auto stessa inizia a frenare con il freno motore, che serve anche a ricaricare la batteria.

Come funziona il selettore delle marce sulle auto elettriche

Come abbiamo quindi spiegato, il pomello del cambio sulle auto elettriche non esiste, e infatti al suo posto compaiono questi quattro pulsanti appena citati, che consentono di selezionare la direzione (avanti o retro), la modalità parcheggio e la folle per un eventuale traino di emergenza del veicolo.

La grande differenza con le auto con motorizzazione termica è che queste ultime possono avere anche fino a otto o più marce, mentre le vetture a zero emissioni sono monomarcia. È come guidare sempre in prima, sia quando si procede a passo d’uomo, nel traffico, sia quando si viaggia ad alta velocità, come in autostrada.

Il rendimento del motore elettrico è ottimale a qualsiasi numero di giri, cosa che non succede per i motori termici, che assicurano la migliore resa soltanto in una fascia limitata. La caratteristica unica e apprezzabile delle auto elettriche è che danno la possibilità di raggiungere la velocità massima e la miglior resa con una sola marcia. Bisogna solo abituarsi all’idea e all’utilizzo di questa particolare categoria di vettura, man mano si fa esperienza.

I vantaggi sono comunque tanti su un veicolo a zero emissioni, tra i più importanti:

  • sicuramente nessun ritardo dovuto al cambio marcia;
  • l’accelerazione più fluida;
  • la meccanica più semplice e meno soggetta a problemi di usura e danneggiamenti.

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Qual è la differenza tra SUV e crossover?

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I SUV e i crossover hanno delle differenze, magari sottili e non chiare a tutti, che però vanno ricordate. Innanzitutto SUV significa Sport Utility Vehicle e identifica una categoria di auto che è caratterizzata dall’assetto rialzato e in genere dalla trazione integrale.

Il termine crossover invece è usato in modo più generico e indica una particolare tipologia di auto che presenta una carrozzeria con differenti caratteristiche riprese da più tipi di carrozzerie.

Esiste anche il crossover SUV, che è una tipologia di auto ben precisa, ovvero una vettura con carrozzeria station wagon, ma anche alcune caratteristiche estetiche tipiche di un SUV. La parola crossover deriva dal termine inglese ‘cross over’ che significa ‘accavallare’ e indica appunto questa categoria di vetture che si trovano, per tipologia di carrozzeria, a cavallo tra una particolare classe di auto e un’altra.

Quali sono le caratteristiche tipiche di un SUV

Il SUV è un’auto che in genere ha l’aspetto esteriore simile a quello di una station wagon e una monovolume, ma anche alcune caratteristiche tipiche dei fuoristrada, come per esempio la trazione integrale e l’altezza da terra più elevata. Il termine inglese SUV identifica in realtà i fuoristrada in generale, in Italia invece generalmente si fa una differenza marcata tra le due categorie di auto. Per capire se un’auto è un SUV o un vero e proprio fuoristrada, visto che non è sempre facile, si utilizza una regola generale, ovvero la ricerca della presenza del riduttore, di angoli favorevoli e sistemi di blocco dei differenziali per i fuoristrada, componenti che invece di solito non sono presenti sulle auto che definiamo SUV.

Ma il telaio è senza dubbio uno degli elementi che fa la differenza tra SUV e fuoristrada: i primi usano infatti una scocca portante, i fuoristrada nascono su un telaio a longheroni. C’è da dire che alcuni SUV sono dotati di marce ridotte, ma non vengono considerati dei fuoristrada, e anche che dei mezzi con scocca portante sono considerati invece fuoristrada.

Quali sono le caratteristiche tipiche di un crossover

L’auto definita crossover viene considerata il compromesso ideale per guidare ovunque. Queste auto sono dotate di un assetto rialzato e hanno dimensioni più contenute rispetto ai SUV. Si tratta infatti, come abbiamo detto in apertura, di veicoli che possiamo considerare a metà tra una station wagon e uno Sport Utility Wagon. Sia le misure che il peso sono molti ridotti nei crossover rispetto ai SUV, questo permette ai crossover di montare anche motori meno potenti ma di ottenere comunque ottime performance e soprattutto una guidabilità maggiore rispetto ai SUV. I crossover sono auto con una robustezza chiaramente superiore alla media, in grado di garantire un buon livello di sicurezza.

Le differenze principali tra SUV e crossover

La maneggevolezza è senza dubbio un elemento che fa la differenza, molto superiore nel caso dei crossover, che sono più piccoli, presentano quindi un minore ingombro in termini di lunghezza e altezza, un peso inferiore, tutte caratteristiche che consentono di guidare e parcheggiare l’auto stessa in maniera più facile, anche in città.

Altra peculiarità dei SUV è che il motore e il cambio, in genere, vengono disposti in maniera perpendicolare prima dell’asse posteriore della macchina; da questo deriva la maggiore pesantezza della parte anteriore dell’auto. Come abbiamo visto, una caratteristica tipica dei crossover è l’incrocio tra più tipologie di auto e carrozzerie, che porta a un risultato complessivamente migliore in termini di versatilità. Attenzione: alcuni modelli di auto possono essere definiti SUV o crossover in base alle decisioni prese dalla Casa per quanto riguarda il motore e l’allestimento degli interni.

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Audi R8: la tecnologia sigla per sigla

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L’Audi R8 – arrivata alla seconda generazione – è una supercar tedesca disponibile a trazione posterioreintegrale offerta in due varianti di carrozzeria: CoupéSpyder. Un mezzo ricco di tecnologia in grado di offrire prestazioni pazzesche.

Di seguito troverete un glossario per capire meglio cosa significano le sigle che identificano tutti gli accessori tecnologici della sportiva di Ingolstadt.

Audi R8: la tecnologia sigla per sigla

ASF

La sigla ASF (acronimo di Audi Space Frame) indica il telaio in alluminio e carbonio ad alta rigidità della R8.

ASR

L’ASR – il controllo della trazione – riducendo la potenza del motore impedisce il pattinamento delle ruote motrici, migliorando la stabilità e la trazione su tutti i fondi stradali.

Audi drive select

Il sistema di controllo della dinamica di marcia Audi drive select permette di modificare il carattere della vettura impostando diverse modalità.

Audi magnetic ride

Il sistema Audi magnetic ride migliora il comfort e il dinamismo su strada grazie alla regolazione dell’effetto ammortizzante in funzione delle condizioni di marcia.

Audi music interface

L’Audi music interface comprende due interfacce USB con funzione di ricarica e funzione dati per la riproduzione della musica presente su un supporto portatile (USB, smartphone, lettore MP3).

Audi Phone Box

Il sistema Audi Phone Box consente di effettuare telefonate migliorando la qualità di ricezione e di inserire il proprio telefono cellulare nell’apposito vano situato nella consolle centrale anteriore.

Audi smartphone interface

Il sistema include Audi music interface e consente di collegare lo smartphone alla vettura e di trasmettere i contenuti direttamente al display MMI mediante USB.

Audi Sound System

L’impianto audio Audi Sound System comprende 5 altoparlanti con centerspeaker e un amplificatore a 5 canali con potenza totale di 140 Watt.

Audi virtual cockpit

L’Audi virtual cockpit è una strumentazione interamente digitale da 12,3″.

Bang & Olufsen Sound System

Il Bang & Olufsen Sound System è un impianto audio.

CFRP

La sigla CFRP identifica un materiale plastico rinforzato con fibra di carbonio.

cylinder on demand

La tecnologia cylinder on demand a seconda dello stato di marcia nei regimi transitori disattiva l’iniezione e l’accensione in una bancata. Sono così attivi cinque cilindri invece che dieci.

ESC

L’ESC è il controllo elettronico della stabilità.

MMI plus

La sigla MMI plus indica una tipologia di radio dell’Audi R8.

myAudi

Il portale myAudi è la cabina di comando Audi Connect e permette di configurare, gestire e modificare le impostazioni di tutti i servizi.

quattro

La sigla quattro è utilizzata da Audi per identificare le R8trazione integrale.

RWD

La sigla RWD identifica le Audi R8trazione posteriore.

S tronic

Il cambio S tronic è una trasmissione automatica a doppia frizione.

Safelock

Il Safelock impedisce l’apertura delle portiere dall’interno quando la vettura viene chiusa con la chiave di accensione.

Sistema di ausilio al parcheggio plus

Con il termine sistema di ausilio al parcheggio plus Audi indica semplicemente i sensori di parcheggio anteriori e posteriori con visualizzazione grafica della distanza che separa l’auto dagli ostacoli sulla traiettoria.

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Auto Renault: l’elenco completo (con i prezzi)

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Le auto Renault sono molto amate dal pubblico italiano: la Casa francese è sempre stata apprezzata per i suoi prodotti razionali ma spesso ha lanciato proposte fuori dagli schemi capaci di conquistare molti clienti. Il tutto senza trascurare la sostenibilità: la Régie è uno dei marchi leader nel segmento delle elettriche e può vantare nella propria gamma l’auto ibrida plug-in più economica del listino.

Di seguito troverete l’elenco completo di tutte le auto Renault in commercio (con i prezzi): tanti modelli benzina, diesel, mild hybridfull hybrid, ibridi plug-in, GPL ed elettrici per tutti i gusti e tutte le tasche.

Auto Renault: l’elenco completo (con i prezzi)

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Renault Twingo

La terza generazione della Renault Twingo – nata nel 2014 e sottoposta a un restyling nel 2019 – è una citycar “tutto dietro”: motoretrazione posteriore.

Il propulsore è un 1.0 tre cilindri a benzina da 65 CV.

Renault Twingo: i prezzi

  • Renault Twingo Life 13.750 euro
  • Renault Twingo Zen 14.600 euro
  • Renault Twingo Intens 15.800 euro
  • Renault Twingo Vibes 16.800 euro

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Renault Clio

La Renault Clio è una piccola arrivata alla quinta generazione nata nel 2019.

La gamma motori è composta da quattro unità: due 1.0 tre cilindri a benzina (aspirato da 65 CV e turbo TCe da 91 CV), un 1.0 turbo TCe tre cilindri a GPL da 101 CV e un 1.6 ibrido benzina da 140 CV.

Renault Clio: i prezzi

  • Renault Clio SCe Life 16.400 euro
  • Renault Clio SCe Zen 18.350 euro
  • Renault Clio SCe Business 19.950 euro
  • Renault Clio SCe Intens 20.200 euro
  • Renault Clio TCe Life 17.350 euro
  • Renault Clio TCe Zen 18.450 euro
  • Renault Clio Tce Business 20.050 euro
  • Renault Clio TCe Intens 20.300 euro
  • Renault Clio TCe R.S. Line 21.600 euro
  • Renault Clio GPL Life 17.950 euro
  • Renault Clio GPL Zen 19.050 euro
  • Renault Clio GPL Business 20.400 euro
  • Renault Clio GPL Intens 20.900 euro
  • Renault Clio Hybrid Zen 21.950 euro
  • Renault Clio Hybrid Business 23.550 euro
  • Renault Clio Hybrid Intens 23.800 euro
  • Renault Clio Hybrid R.S. Line 25.100 euro
  • Renault Clio Hybrid Initiale Paris 27.700 euro

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Renault Mégane

La Renault Mégane è una compatta arrivata alla quarta generazione nata nel 2015 e sottoposta a un restyling nel 2020.

Sviluppata sullo stesso pianale della Nissan Qashqai, ha una gamma motori composta da tre unità turbo: due TCe a benzina (1.3 da 140 CV e 1.8 da 300 CV) e un 1.5 diesel Blue dCi da 116 CV.

Renault Mégane: i prezzi

  • Renault Mégane TCe 140 CV Business 26.400 euro
  • Renault Mégane TCe 140 CV EDC Business 28.400 euro
  • Renault Mégane TCe 140 CV R.S. Line 29.150 euro
  • Renault Mégane TCe 140 CV EDC R.S. Line 31.150 euro
  • Renault Mégane R.S. 41.900 euro
  • Renault Mégane R.S. Trophy 46.000 euro
  • Renault Mégane Blue dCi Business 26.400 euro
  • Renault Mégane Blue dCi EDC Business 28.400 euro
  • Renault Mégane Blue dCi R.S. Line 29.150 euro
  • Renault Mégane Blue dCi EDC R.S. Line 31.150 euro

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Renault Mégane Sporter

La Renault Mégane Sporter  – nata nel 2016 e sottoposta a un restyling nel 2020 – è la variante station wagon della quarta generazione della compatta francese.

Sviluppata sullo stesso pianale della Koleos, ha una gamma motori composta da tre unità: un 1.3 turbo benzina TCe da 140 CV, un 1.6 ibrido plug-in da 158 CV e un 1.5 turbodiesel Blue dCi da 116 CV.

Renault Mégane Sporter: i prezzi

  • Renault Mégane Sporter TCe Business 27.400 euro
  • Renault Mégane Sporter TCe EDC Business 29.400 euro
  • Renault Mégane Sporter TCe R.S. Line 30.150 euro
  • Renault Mégane Sporter TCe EDC R.S. Line 32.150 euro
  • Renault Mégane Sporter Plug-in Hybrid Business 37.250 euro
  • Renault Mégane Sporter Plug-in Hybrid R.S. Line 39.850 euro
  • Renault Mégane Sporter Blue dCi Business 27.400 euro
  • Renault Mégane Sporter Blue dCi EDC Business 29.400 euro
  • Renault Mégane Sporter Blue dCi R.S. Line 30.150 euro
  • Renault Mégane Sporter Blue dCi EDC R.S. Line 32.150 euro

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Renault Talisman Sporter

La Renault Talisman Sporter è una grande station wagon nata nel 2016.

La gamma motori è composta da tre unità turbo: un 1.3 TCe a benzina da 160 CV e due 2.0 diesel Blue dCi da 160 e 190 CV.

Renault Talisman Sporter: i prezzi

  • Renault Talisman Sporter TCe Business 37.500 euro
  • Renault Talisman Sporter TCe Executive 40.600 euro
  • Renault Talisman Sporter TCe Initiale Paris 47.350 euro
  • Renault Talisman Sporter Blue dCi 160 CV Business 40.700 euro
  • Renault Talisman Sporter Blue dCi 160 CV Executive 43.800 euro
  • Renault Talisman Sporter Blue dCi 190 CV Executive 45.800 euro
  • Renault Talisman Sporter Blue dCi 190 CV Initiale Paris 52.550 euro

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Renault Scénic

La Renault Scénic è una monovolume arrivata alla quarta generazione.

Nata nel 2016, ospita sotto il cofano un motore 1.3 TCe turbo benzina da 140 CV.

Renault Scénic: i prezzi

  • Renault Scénic Business 29.100 euro
  • Renault Scénic Intens 30.750 euro
  • Renault Scénic EDC Business 31.100 euro
  • Renault Scénic EDC Intens 32.750 euro

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Renault Grand Scénic

La Renault Grand Scénic è la variante a passo lungo e a sette posti della quarta generazione della Scénic.

Nata nel 2016, monta un motore 1.3 turbo benzina TCe da 140 CV.

Renault Grand Scénic: i prezzi

  • Renault Grand Scénic Business 30.700 euro
  • Renault Grand Scénic Intens 32.350 euro
  • Renault Grand Scénic EDC Business 32.700 euro
  • Renault Grand Scénic EDC Intens 34.350 euro

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Renault Espace

La Renault Espace – arrivata alla quinta generazione – è una monovolume nata nel 2015 e sottoposta a un restyling nel 2020.

La gamma motori è composta da due 2.0 turbodiesel Blue dCi da 160 e 189 CV.

Renault Espace: i prezzi

  • Renault Espace Blue dCi 160 CV Business 45.300 euro
  • Renault Espace Blue dCi 160 CV Executive 48.400 euro
  • Renault Espace Blue dCi 190 CV Business 47.300 euro
  • Renault Espace Blue dCi 190 CV Executive 50.400 euro
  • Renault Espace Blue dCi 190 CV Initiale Paris 56.100 euro

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Renault Captur

La seconda generazione della Renault Captur – nata nel 2019 – è una piccola SUV sviluppata sullo stesso pianale della Nissan Juke.

Cinque i motori in gamma: due TCe turbo benzina (1.0 tre cilindri da 91 CV e 1.3 da 140 CV), un 1.0 turbo TCe tre cilindri a GPL da 101 CV, un 1.6 ibrido benzina da 143 CV e un 1.6 ibrido plug-in benzina da 160 CV.

Renault Captur: i prezzi

  • Renault Captur TCe 90 CV Zen 21.150 euro
  • Renault Captur TCe 90 CV Intens 23.000 euro
  • Renault Captur TCe 90 CV Business 23.050 euro
  • Renault Captur TCe 90 CV RS Line 24.400 euro
  • Renault Captur TCe 140 CV Zen 22.850 euro
  • Renault Captur TCe 140 CV Intens 24.700 euro
  • Renault Captur TCe 140 CV Business 24.750 euro
  • Renault Captur TCe 140 CV RS Line 26.100 euro
  • Renault Captur GPL Zen 21.750 euro
  • Renault Captur GPL Business 23.400 euro
  • Renault Captur GPL Intens 23.600 euro
  • Renault Captur GPL RS Line 25.000 euro
  • Renault Captur Hybrid Zen 25.750 euro
  • Renault Captur Hybrid Intens 27.300 euro
  • Renault Captur Hybrid Business 27.650 euro
  • Renault Captur Hybrid RS Line 28.700 euro
  • Renault Captur Hybrid Initiale Paris 31.300 euro
  • Renault Captur Plug-in Hybrid Intens 33.250 euro
  • Renault Captur Plug-in Hybrid RS Line 34.750 euro
  • Renault Captur Plug-in Hybrid Initiale Paris 37.350 euro

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Renault Kadjar

La Renault Kadjar è una SUV compatta nata nel 2015 e sottoposta a un restyling nel 2018.

Il motore è un 1.3 turbo benzina TCe da 140 CV.

Renault Kadjar: i prezzi

  • Renault Kadjar Business 27.550 euro
  • Renault Kadjar Intens 29.250 euro
  • Renault Kadjar EDC Business 29.550 euro
  • Renault Kadjar EDC Intens 31.250 euro

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Renault Arkana

La Renault Arkana è una SUV media ibrida nata nel 2021.

La gamma motori è composta da due unità: un 1.3 turbo TCe mild hybrid benzina da 143 CV e un 1.6 ibrido benzina da 145 CV.

Renault Arkana: i prezzi

  • Renault Arkana TCe Intens 30.350 euro
  • Renault Arkana TCe R.S. Line 33.150 euro
  • Renault Arkana Hybrid Intens 31.850 euro
  • Renault Arkana Hybrid R.S. Line 34.650 euro

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Renault Koleos

La seconda generazione della Renault Koleos – nata nel 2017 e sottoposta a un restyling nel 2019 – è una SUV media disponibile a trazione anterioreintegrale.

Sviluppata sullo stesso pianale della Mégane Sporter, ha una gamma motori composta da due unità turbo: un 1.3 TCe a benzina da 158 CV e un 2.0 diesel Blue dCi da 184 CV.

Renault Koleos: i prezzi

  • Renault Koleos TCe Business 35.450 euro
  • Renault Koleos TCe Executive 37.300 euro
  • Renault Koleos TCe Initiale Paris 42.950 euro
  • Renault Koleos Blue dCi Business 39.050 euro
  • Renault Koleos Blue dCi Executive 40.900 euro
  • Renault Koleos Blue dCi Initiale Paris 46.550 euro
  • Renault Koleos Blue dCi Business 4×4 41.450 euro
  • Renault Koleos Blue dCi Executive 4×4 43.300 euro
  • Renault Koleos Blue dCi Initiale Paris 4×4 48.950 euro

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Renault Kangoo

La Renault Kangoo – arrivata alla terza generazione – è una multispazio nata nel 2021.

La gamma motori è composta da quattro unità turbo: due 1.3 TCe a benzina da 102 e 131 CV e due 1.5 diesel Blue dCi da 75 e 95 CV.

Renault Kangoo: i prezzi

  • Renault Kangoo TCe 100 Edition One 25.000 euro
  • Renault Kangoo TCe 100 Edition One Plus 26.100 euro
  • Renault Kangoo TCe 130 Edition One 26.200 euro
  • Renault Kangoo TCe 130 Edition One Plus 27.300 euro
  • Renault Kangoo Blue dCi 75 Edition One 25.400 euro
  • Renault Kangoo Blue dCi 75 Edition One Plus 26.500 euro
  • Renault Kangoo Blue dCi 95 Edition One 26.300 euro
  • Renault Kangoo Blue dCi 95 Edition One Plus 27.400 euro

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Renault Twingo electric

La Renault Twingo electric è la variante elettrica della terza generazione della citycar francese.

Trazione posterioremotore (elettrico da 82 CV) montato dietro.

Renault Twingo electric: i prezzi

  • Renault Twingo electric Life 21.950 euro
  • Renault Twingo electric Zen 22.950 euro
  • Renault Twingo electric Intens 24.150 euro
  • Renault Twingo electric Vibes 25.150 euro

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Renault Zoe

La Renault Zoe – nata nel 2013 e sottoposta a un restyling nel 2019 – è una piccola elettrica.

La gamma motori è composta da due unità a emissioni zero da 109 e 136 CV.

Renault Zoe: i prezzi

  • Renault Zoe R110 Life 34.450 euro
  • Renault Zoe R110 Business 35.850 euro
  • Renault Zoe R135 Zen 36.250 euro
  • Renault Zoe R135 Intens 37.900 euro

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