Monthly Archives: Dicembre 2017

Calendario Citroën DS 2018: le foto più belle

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Il Centro Documentazione Storica Citroën & DS ha realizzato un calendario fotografico per il 2018 dedicato alla mitica Citroën DS.

Di seguito troverete le foto più belle del calendario Citroën DS 2018, caratterizzato da scatti realizzati in Toscana, tra la Val d’Orcia e la Val di Chiana, e dalla presenza di due modelle e di sei esemplari di ID e DS della Casa del Double Chevron. Senza dimenticare gli aforismi dedicati alla bellezza che accompagnano ogni pagina.

Il mondo Citroën

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Gran Turismo Sport: si aggiorna la modalità carriera

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Gran Turismo Sport è approdato ormai due mesi fa su PS4, e si è dimostrato un prodotto sì all’altezza delle aspettative, ma tutt’altro che perfetto. La prima critica riguarda proprio la modalità carriera: troppo povera e poco profonda, soprattutto considerando il rilievo che ha avuto per il successo della serie. Ed è così che con la versione 1.10 (disponibile tramite un aggiornamento gratuito) la modalità carriera si arricchisce, divenendo più longeva e avvincente. Un piccolo regalo di Natale che piacerà ai fan del titolo, noi compresi, e che lascia ben sperare in altri aggiornamenti che “aggiustino” questo capitolo di Gran Turismo. Speranze fondate, visto che Kazunori Yamauchi (creatore e produttore della serie GT) ha dichiarato che verranno introdotte anche condizioni di pioggia in altri circuiti.

“Basterà semplicemente introdurre la pioggia in altre piste attraverso i prossimi aggiornamenti”, ha detto il boss di Polyphony Digital. “Tutte le vetture di Gran Turismo Sport sono già compatibili con la resa visiva della pioggia e dispongono di tergicristalli funzionanti.”

Quindi se siete rimasti con l’amaro in bocca per le mancanze di Gran Turismo Sport non disperate: arriveranno altri aggiornamenti in futuro (come abbiamo visto con Driveclub) in grado di migliorare l’esperienza di gioco e prolungare il divertimento. Speriamo che ci abbiano ascoltato.

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Le 5 SUV più veloci sullo scatto 0-100 km/h

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Il 2017 è arrivato quasi al capolinea. Con questa annata sono arrivate moltissime nuove proposte nel segmento SUV. Le Sport Utility sono diventate la moda a quattro ruote del momento, è un dato di fatto, e la proposta di mercato diventa ogni anno sempre più vasta.

Ad ogni modo, parlare di SUV non vuol dire rinunciare alla sportività, alla potenza e alla velocità. E a dimostrarlo sono alcune delle ultime arrivate. Vantano prestazioni e numeri da super car, potenza a non finire e garantiscono divertimento alla guida.

Ecco quali sono le SUV del momento più veloci sullo scatto 0-100 km/h:

Tesla Model X: 0-100 km/h in 3,1 secondi

La SUV disegnata e prodotta in California da Tesla, nella sua versione più performante, quella da 100 kWh con il pacchetto Performance, vanta uno scatto da 0 a 100 km/h in 3,1 secondi. La Tesla Model X È lunga oltre 5 metri e offre spazio a bordo per 7 persone. È spinta da un powertrain 100% elettrico.

Jeep Grand Cherokee Trackhawk: 0-60 mph in 3,5 secondi

Grazie al V8 16 valvole sovralimentato da 6,2 litri e 707 cv con una coppia massima di 868 Nm a 6.000 giri, realizzato in collaborazione con gli ingegneri Srt, la Cherokee Trackhawk raggiunge le 90 miglia orarie (96 km/h) da ferma in 3,5 secondi. Misura 4,82 metri in lunghezza.

Lamborghini Urus: 0-100 km/h in 3,6 secondi

Praticamente alla pari con la Grand Cherokee Trackhawk – almeno sullo scatto da 0 a 100 – è la neo arrivata di Casa Lamborghini, la SUV Urus. Il suo V8 da 4,0 litri eroga 650 CV a 6.000 giri e la lancia da ferma a 100 all’ora in 3,6 secondi. Misura 5,11 metri in lunghezza.

Alfa Romeo Stelvio Quadrifoglio: 0-100 km/h in 3,8 secondi

La SUV del Biscione rientra a pieno titolo nella classifica delle più veloci SUV sul mercato. Il motore di origine Ferrari – il V6 da 2,9 litri e 510 CV – permette all‘Alfa Romeo Stelvio Quadrifoglio di coprire los print 0-100 in 3,8 secondi. È lunga 4,68 metri.

Bentley Bentayga: 0-100 km/h in 4,1 secondi

A spingere la Bentley Bentayga c’è il 12 cilindri a W in grado di erogare 608 CV e 900 Nm di coppia. Con questo powertrain è in grado di scattare da 0 a 100 km/h in 4,1 secondi. Misura 5,14 metri in lunghezza.

Foto

Benvenuti a bordo: le grandi SUV Premium

La gallery fotografica degli interni delle Sport Utility più lussuose e sportive sul mercato

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E-VIA Flex-E”, il progetto (con Nissan) che prevede l’installazione di stazioni di ricarica in Europa

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Credits: Nissan fuses pioneering electric innovation and ProPILOT technology to create the new Nissan LEAF: the most advanced electric vehicle for the masses

In Italia, Francia e Spagna parte il progetto E-VIA FLEX-E mobility per l’installazione di 14 stazioni di ricarica ultraveloce, coordinato da Enel e co-finanziato dalla Commissione Ue. L’obiettivo è quello di sperimentare una rete che permetta ai nuovi veicoli elettrici, con autonomia superiore ai 300 Km, di percorrere lunghe distanze e di contribuire allo sviluppo e alla diffusione delle e-car in Europa.

Il progetto, presentato da Enel in qualità di coordinatore, in collaborazione con le utility EDF, Enedis e Verbund, le case automobilistiche Nissan e Groupe Renault e Ibil, società spagnola specializzata nei servizi di ricarica per i veicoli elettrici, è stato selezionato dalla Commissione Ue nell’ambito della call Connecting Europe Facility Transport 2016, ottenendo un finanziamento che coprirà metà dell’investimento necessario.

Il budget complessivo co-finanziato dalla Commissione è di circa 6,9 milioni di euro. Sul progetto Enel investirà 3,4 milioni di euro, anche questi co-finanziati dall’esecutivo europeo. Entro la fine del 2018 saranno avviate le installazioni dei punti di ricarica ultraveloce (High Power Charging – HPC) in 14 siti: 8 in Italia, 4 in Spagna, e 2 in Francia. Le stazioni di ricarica saranno ad alta potenza con un range tra 150 kW e 350 kW.

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Elon Musk pronto a lanciare la Roadster nello spazio

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Elon Musk è noto essere il fondatore di Tesla. Ma non è l’unica compagnia che controlla. The Boring Company è in pieno sviluppo di Hyperloop (trasporto ad alta velocità di merci e passeggeri all’interno di tubi a bassa pressione), mentre SpaceX si incarica dei progetti speciali.

Per questo, quando qualche settimana fa è stata presentata la nuova Tesla Roadster nessuno aveva preso sotto gamba l’idea di Musk di mandare la piccola sportiva nello spazio. E ora è arrivata, puntuale come un orologio, la conferma di questa impresa.

Il magnate sudafricano ha infatti pubblicato delle foto in cui la cabriolet (un esemplare della prima generazione) è posizionata dentro del razzo Falcon Heavy, pronta per le prove preliminari al lancio, che dovrebbe avvenire a gennaio.

L’obiettivo è mettere l’auto in orbita, attorno a Marte, e una volta lì verranno lanciata nello spazio profondo in un orbita ellittica. Su twitter, suo canale preferito, il CEO di Tesla ha commentato:

“Un’auto rossa per il pianeta rosso. I test di volo normalmente utilizzano un simulatore di massa con blocchi di cemento o di ferro, ma a noi sembrava noioso. Essere noiosi è orribile, soprattutto per le aziende, così abbiamo deciso di inviare qualcosa si inusuale. Il carico sarà una Roadster originale”.

Anteprime

Tesla Roadster: pronta per il 2020

La Casa californiana svela la seconda generazione della piccola sportiva. Questa volta con 10.000 Nm di coppia e mille km di autonomia

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Citroën: auto d’epoca certificate

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Le auto d’epoca Citroën sono ora certificate: la Commissione Tecnica – Albo d’Oro istituita recentemente dal RIASC (Registro Italiano Auto Storiche Citroën) è infatti diventata pienamente operativa.

Qursto significa che tutte le vetture storiche del Double Chevron che ottengono dalla Commissione Tecnica (organismo che ha il compito di certificare, dopo attento esame dei suoi commissari, la conformità delle vetture della Marca con almeno vent’anni di anzianità di servizio e appartenenti a soci regolarmente iscritti al Registro) la votazione di almeno 80 punti hanno diritto alla Targa Oro RIASC.

In occasione della prima sessione di omologazione della Commissione Tecnica RIASC – tenutasi il mese scorso presso la sede di Citroën Italia – quattro modelli su quattro della Casa francese hanno conquistato l’ambita Targa Oro ottenendo punteggi compresi tra 95 e 98 punti: due SM (una del 1971 e una del 1972), una CX 25 GTi Turbo del 1986 e una XM V6 del 1990.

Al RIASC (Registro Italiano Auto Storiche Citroën) aderiscono sette Club: Club 2CV e Derivate Italia, Club Italia Bicilindriche Citroën, Club GS Italia, CX Club Italia, Club IDéeSse, SM Club Italia e eXtreMe XM Club Italia.

Passione Citroën

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Le 5 moto più attese del 2018

Honda CB1000R+ - EICMA 2017Honda CB1000R+ - EICMA 2017

Ducati Panigale V4Ducati Panigale V4

Yamaha Niken - moto a tre ruoteYamaha Niken - moto a tre ruote

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Il 2018 è ormai alle porte e sono tante le novità a due ruote che il mercato ci riserva. Ne abbiamo selezionate cinque tra le più interessanti, ma aggiungetene altre nei commenti se lo ritenete opportuno.

Honda CB1000R

Con quel design accattivante, a metà tra futuro e passato, ha stregato tutto il pubblico di Eicma. Promette anche performance esaltanti e sarà proposta sicuramente ad un prezzo contenuto. Il motore eroga 20 CV in più per un totale di 145 CV e 104 Nm e c’è nuova gestione elettronica del gas Throttle by Wire con 4 Riding Mode di cui uno completamente personalizzabile. Degna di nota anche la CB1000R+ con Quickshifter di serie e con dettagli che impreziosiscono lo stile.

Ducati Panigale V4

Qualcuno direbbe che a Ducati piace vincere facile, presentando ogni volta un’evoluzione sempre meglio riuscita della loro supersportiva di punta. La V4 Panigale conserva il design della 1299 e si rifà leggermente il trucco. Ma soprattutto adotta ora un nuovo motore a quattro cilindri capace di raggiungere una potenza di 214 CV (fino a 226 con lo scarico Akrapovic realizzato ad hoc) e si preannuncia più facile da guidare. Ha un’elettronica al top e una ciclistica da superbike.

Yamaha Niken

È sicuramente un modello che fa discutere. Molti puristi hanno storto il naso di fronte a una moto a tre ruote. Io invece, che sono tendenzialmente sempre per il progresso (preferisco le cose nuove a quelle datate) trovo questa scommessa molto interessante. È chiaro che anche da un punto di vista estetico bisogna dare il tempo a occhi e cervello per abituarsi a queste nuove forme, così come ci sarà bisogno di fare qualche km per capire come si guida. Ma dopo, ne sono certo, ci sarà solo da divertirsi.

Ducati Scrambler 1100

Avrà lo stesso successo del fratello minore, vero e proprio best seller del marchio? Questo lo scopriremo solo più avanti, ma di sicuro c’è tanta curiosità attorno a questo modello. È più muscoloso, più imponente ed arriva in tre versioni per soddisfare tutti i gusti: Standard, Special e Sport. È spinto dal bicilindrico da 1.079cc da 86 CV a 7.500 giri/min e 88,4 Nm a 4.750 giri/min abbinato a tre riding mode disponibili: Active, Journey e City (limitato a 75 CV). Completano il quadro l’ABS Cornering di Bosch e il controllo della trazione.

KTM 790 Duke

Ha debuttato in veste definitiva ad Eicma 2017 e si preannuncia una moto estremamente divertente pur non essendo estrema (anzi). La 790 Duke è a metà strada tra la 690 Duke e la potentissima 1290 Duke. Pesa 169 kg ed è spinta da un motore bicilindrico a quattro tempi DOHC capace di erogare una potenza di 105 CV.

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Porsche Panamera 4 E-Hybrid, la Panamera dalla doppia anima

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La Porsche Panamera 4 E-Hybrid è una delle versioni più interessanti della gamma. Ha quasi 50 km di autonomia in full electric, è più veloce e potente della 4S e costa pure meno. Il peso extra delle batterie poi non incide minimamente sulle incredibili doti d’agilità di questa ammiraglia.

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Se il futuro è elettrico, il presente è senza dubbio ibrido plug-in, “E-Hybrid”, se vi trovate in Casa Porsche. La Porsche Panamera 4 E-Hybrid infatti ha due cuori, uno termico e uno elettrico. Quando il motore elettrico e il 2,9 litri V6 turbo benzina uniscono le forze la potenza totale arriva a 462 CV e la coppia tocca a ben 700 Nm.
Esteticamente rimane uguale in tutto e per tutto alle sorelle della gamma, fatta eccezione per quei dettagli giallo acido (pinze, targhette e scritte) che la timbrano come ibrida. Giusto così, d’altronde se comprassi un’ibrida vorrei che la gente lo sapesse.
Anche lo spazio a bordo rimane identico: generoso, a dir poco, per tutti e 4 i passeggeri, con una bagagliaio da 405 litri e ogni genere di lusso desiderabile.
L’unica differenza si trova sulla ormai nota rotellina sul volante, solitamente usata per cambiare tra le modalità Normal, Sport, Sport+ e Individual. Ora sono comparse una “E” (Electric) e una “H” (Hybrid), mentre rimangono le due dedicate alle prestazioni. Questo permette davvero di trasformare la Porsche Panamera 4 E-Hybrid a seconda del vostro umore. In “E” sfrutterete solo i 136 CV del motore elettrico, anche se accelerate a fondo; in “H” l’auto trova da sola il modo migliore per massimizzare l’efficienza, scervellandosi e passando continuamente da un motore all’altro, con risultati, vedremo, sorprendenti.

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CITTÀ

L’unico problema della Porsche Panamera 4 E-Hybrid, almeno in città, sono le dimensioni: è lunga 5,05 metri ed è larga 1,94, il che non è tragico, ma nemmeno l’ideale per inventarsi parcheggi creativi. Detto questo, girate la rotella su “E” e potete davvero godervi il lato futuristico della E-Hybrid: i 136 CV del motore elettrico sono ben più di quanto vi aspettereste, grazie alla coppia istantanea e costante. Al semaforo scatta rapida e silenziosa come un sottomarino senza consumare una sola goccia di benzina e, se siete abbastanza bravi, potreste continuare così per 50 km. L’autonomia delle batterie non è immensa, ma sufficiente a garantirvi il tragitto casa-ufficio, per andare a far la spesa o per andare a prendere i figli a scuola. Per ricaricale, poi, basta attaccare la spina in garage, ad una colonnina, oppure mettere in modalità Sport e Sport+ e lasciare che sia il motore termico a ricaricarla (quest’ultima la soluzione che preferisco).
La Panamera comunque vi tiene per mano, mostrandovi in tempo reale sul contagiri quanta energia elettrica avete, quanta ne state usando e quanta ne state recuperando con la vostra guida.

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La mano invisibile dell’elettrico vi lancia in avanti fin da mille giri, con una risposta semplicemente sconosciuta ai motori termici.

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FUORI CITTÀ

La Porsche Panamera 4 E-Hybrid ha una doppia anima anche fuori città; la prima è quella da viaggiatrice silenziosa: nel misto, secondo la Casa, è in grado di consumare 2,5 l/100 km, ma solo per i primi 100 km (dato che 50 sono fatti in sola modalità elettrica). Quello che ci ha colpito è la sua media di 9,5 l/100 km in un percorso di circa 300 km fatto di salite, discese, statali e autostrada. Non male per un’auto da 2,3 tonnellate e 462 CV. Ma la vera magia, la Panamera, la fa quando girate la famosa rotellina su Sport o Sport+. Tutta l’auto si tende, il V6 si schiarisce la voce e il cambio PDK a 8 marce comincia a seguire il vostro pensiero. La Porsche Panamera 4 E-Hybrid è anche dotata del sistema 4D Chassis Control (l’insieme di sistema di 4 ruote sterzanti, trazione integrale e ammortizzatori PASM adattivi), controllato da un cervellone elettronico davvero molto in gamba ad amministrare tutti questi elementi. Tradotto: la Panamera affronta le curve con la stessa agilità di una 911, ed è addirittura più composta. Le quattro ruote sterzanti “accorciano” il passo della vettura quando si affrontano i tornanti, rendendola maneggevole come una bicicletta.
I due motori poi garantiscono una spinta istantanea e costante, ma non violenta. La mano invisibile dell’elettrico vi lancia in avanti fin da mille giri, con una risposta semplicemente sconosciuta ai motori termici. Il V6 poi pensa al resto del contagiri. Non è brutalmente veloce, lo è quanto basta: la Casa dichiara uno 0-100 km/h in 4,6 secondi e 275 km/h di velocità massima.
Forse avrei preferito una sound più maleducato, almeno in modalità Sport, così da separare in modo ancora più drastico le due personalità della Hybrid, ma è un piccolo neo.
La verità è che questa Panamera ha tutto: è veloce, coinvolgente e, quando serve, rilassante.

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La mano invisibile dell’elettrico vi lancia in avanti fin da mille giri, con una risposta semplicemente sconosciuta ai motori termici.

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AUTOSTRADA

La Porsche Panamera 4 E-Hybrid è una superba macina-chilometri. In ottava marcia in modalità il motore sonnecchia a 2.000 giri, ma volendo si riesce a mantenere la velocità di codice anche in modalità “E”, con motore spento, anche se non per molti km. In ogni situazione comunque la Panamera veleggia silenziosa e sorniona, tenendo una media, nel peggiore dei casi, di  9l/100 km

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VITA A BORDO

Gli interni sono un mix perfetto tra passato e futuro: il tunnel centrale con tasti touch ricorda quello di un aereo di linea e termina sul maxi-schermo del sistema di infotainment da 12,3 pollici. Si può dividere in due comparti, personalizzare a piacimento, e garantisce l’accesso a quasi tutte le funzioni dell’auto. I materiali scelti e l’assemblaggio della plancia sono impeccabili e mettendo mano al portafogli si può impreziosire l’abitacolo con parti in carbonio, sedili sportivi e con tutto ciò che trovate nella (lunghissima) lista degli optional Porsche.
Capitolo spazio: dietro in due si sta come dei pascià (il terzo posto è disponibile solo sulla versione Sport Turismo), c’è pure uno schermo dedicato per la regolazione del clima, dei sedili e delle bocchette. Il bagagliaio da 405 litri poi è abbastanza profondo e “quadrato” per soddisfare ogni vostro bisogno di spazio.

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PREZZO E COSTI 7

La Porsche Panamera 4 E-Hybrid costa 115.751 euro, circa 6.000 euro in meno rispetto alla Panamera 4S (non ibrida), che però ha 20 CV in meno e non gode di tutti i vantaggi dell’ibrido, tra cui i parcheggi blu gratuiti in alcune città, l’ingresso in aerea C, oppure il fatto di non dover pagare i kw del motore elettrico. Per quanto riguarda i consumi, bisogna partire dal presupposto che chi acquista un’auto da 115.000 euro ibrida, non lo fa per la necessità di risparmiare sui costi percorrenza; detto questo, se si percorrono 50 km al giorno, la Panamera 4 E-Hybrid non spreca nemmeno un millilitro di benzina, e anche quando si utilizzano entrambi i propulsori, la media da noi rilevata di 9,5 l/100 km è davvero impressionante.

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SICUREZZA

La Porsche Panamera 4 E-Hybrid è stabile e frena fortissimo (senza mai stancarsi) in ogni situazione. Tra i gadget troviamo la frenata automatica d’emergenza, il cruise control adattivo con mantenimento della corsia (attivo anche quello) e la visuale notturna.

Porsche Panamera 4 E-Hybrid 3Porsche Panamera 4 E-Hybrid 3

DIMENSIONI

Lunghezza 505 cm
Larghezza 194 cm
Altezza 142 cm
Peso 2,320 kg
Bagagliaio 405 litri

TECNICA

Motore V6 benzina turbo + eelttrico
Cilindrata 2894 cc
Potenza 462 Cv a 6.000 giri
Coppia 70 Nm a 1.100 giri
Trazione Integrale permanente
Trasmissione 8 marce automatico sequenziale

PRESTAZIONI

0-100 km/h 4,6 secondi
Velocità massima 278 km/h
Consumi 2,5 l/100 km (ciclo combinato)
Prezzo 115.751 euro

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Fonte:

Alpinestars Firm Drystar, lo stivale vintage

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Alpinestars lancia sul mercato un nuovo prodotto pensato per tutti quei motociclisti che non vogliono rinunciare alla sicurezza di un capo tecnico ma che vogliono allo stesso tempo indossare qualcosa che sia alla moda e che ben si sposi con il resto dell’abbigliamento. Stiamo parlando del nuovo stivale vintage Firm Drystar®, proposto all’interno della collezione abbigliamento 2018 Oscar al prezzo di 229.95 euro.

È già disponibile presso tutti i rivenditori ufficiali del marchio Alpinestars. È caratterizzato da una membrana impermeabile e traspirante, ed è perfetto da utilizzare in tutte le condizioni climatiche e tutto l’anno. La tomaia in pelle primo fiore rifinita a mano contribuisce in modo importante a dare alla scarpa un look classico e stiloso.

C’è una chiusura a cerniera, l’allacciatura con occhielli metallici e una soletta anatomica sostituibile in EVA con imbottitura. La sicurezza è invece assicurata dalla presenza di rinforzi interni su dita e tallone, nonchè dalla presenza di una nuova protezione anatomica su malleolo in PU doppia intensità con imbottitura superiore. Anche sulla zona del cambio, infine, troviamo il consueto rinforzo.

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Fonte

5 colorazioni mitiche per la Porsche Macan

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Per rendere omaggio alla sua eredità sportiva del mondo delle competizioni, Porsche ha decorato cinque Macan con alcune delle livree più mitiche della storia della marca. Un’unità è stata vestita con gli eleganti colori Rothmans che ricordano la 956 di Le Mans del 1982. Un’altra è ispirata al “maialino rosa”, alla Porsche 917/20 che partecipò all’edizione del 1971 di le Mans. E ovviamente non potevano mancare Golf e Martini Racing, le due decorazioni più applaudite, più mitiche e iconiche. La quinta, non meno importante, è la decorazione rosso-bianco che ricordiamo per la Porsche 917 KH, la prima Porsche che nel 1970 vinse Le Mans, guidata da Hans Hermann y Richard Attwood. Fu il primo dei 19 trionfi che la marca tedesca vanta nella mitica gara di resistenza francese. Tutti questi esemplari saranno esposti in diverse zone della città di Singapore, magari per ispirare qualche proprietario della SUV piccola tedesca a ridipingere la carrozzeria della propria Porsche.

L’articolo 5 colorazioni mitiche per la Porsche Macan proviene da Panoramauto.

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