Monthly Archives: Giugno 2022

Mondiale F1 2022 – GP Gran Bretagna a Silverstone: gli orari TV su Sky e TV8

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Credits: Patrice Lapointe ATPImages/Getty Images

Il GP di Gran BretagnaSilverstone – decima tappa del Mondiale F1 2022 – sarà trasmesso in diretta su Sky e in differita su TV8 (di seguito troverete gli orari TV).

Max Verstappen è il favorito secondo i bookmaker ma non ha mai vinto questa corsa e oltretutto la Mercedes di Lewis Hamilton (primo in sette delle ultime otto edizioni) sembra tornata in forma: prepariamoci a qualche sorpresa…

F1 2022 – GP Gran Bretagna: cosa aspettarsi

Il circuito di Silverstone – sede del GP di Gran Bretagna, decimo appuntamento del Mondiale F1 2022 – è un tracciato veloce che premia le monoposto più performanti. Partire bene è molto importante: dal 2009 a oggi solo Hamilton nel 2014 è stato capace di trionfare qui senza scattare dalla “top 3”.

La pioggia prevista per venerdì potrebbe rovinare le prime due sessioni di prove libere. Di seguito troverete il calendario del Gran Premio di Gran Bretagna, gli orari TV su SkyTV8 e il nostro pronostico.

F1 Grand Prix of Canada

Credits: Dan Mullan/Getty Images

F1 Grand Prix of Canada

Credits: Patrice Lapointe ATPImages/Getty Images

F1 Grand Prix of Canada

Credits: Clive Rose/Getty Images

F1 Grand Prix of Canada

Credits: Lars Baron – Formula 1/Formula 1 via Getty Images

F1 Grand Prix of Canada

Credits: Clive Rose/Getty Images

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F1 2022 – Silverstone, il calendario e gli orari TV su Sky e TV8
Venerdì 1 luglio 2022
14:00-15:00 Prove libere 1 (diretta su Sky Sport F1)
17:00-18:00 Prove libere 2 (diretta su Sky Sport F1)
Sabato 2 luglio 2022
13:00-14:00 Prove libere 3 (diretta su Sky Sport F1)
16:00-17:00 Qualifiche (diretta su Sky Sport F1, differita alle 18:00 su TV8)
Domenica 3 luglio 2022
16:00 Gara (diretta su Sky Sport F1, differita alle 18:00 su TV8)

F1 – I numeri del GP di Gran Bretagna
LUNGHEZZA CIRCUITO 5.891 m
GIRI 52
RECORD IN PROVA Lewis Hamilton (Mercedes F1 W11) – 1’24”303 – 2020
RECORD IN GARA Max Verstappen (Red Bull RB16) – 1’27”097 – 2020
RECORD DISTANZA Max Verstappen (Red Bull RB16) – 1h19’41”996 – 2020

F1 – Il pronostico del GP di Gran Bretagna 2022

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1° Lewis Hamilton (Mercedes)

Lewis Hamilton adora il GP di casa: otto vittorie, undici podi totali, sette pole position e da sette anni consecutivi in prima fila in griglia.

Il pilota britannico ha tutte le carte in regola per fare bene e la sua Mercedes sembra essersi ripresa: non solo per la terza piazza in Canada ma per le due gare consecutive in “top 5”.

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2° Max Verstappen (Red Bull)

Max Verstappen è il favorito secondo i bookmaker ma due elementi giocano a suo sfavore: l’affidabilità della Red Bull (in Canada è toccato a Pérez) e il fatto di non aver mai vinto il GP di Gran Bretagna (due secondi posti come migliori piazzamenti e una pole position lo scorso anno).

Il campione del mondo in carica, però, è in uno stato di forma impressionante: cinque vittorie e una terza piazza negli ultimi sei appuntamenti del Mondiale F1 2022.

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3° Charles Leclerc (Ferrari)

Charles Leclerc si trova a proprio agio a Silverstone: da quando è in Ferrari è sempre salito sul podio del GP di Gran Bretagna ed è sempre scattato dalle prime due file della griglia.

Questa corsa sarà l’occasione del riscatto e del ritorno in “top 3” dopo quattro gare di digiuno? Lo scopriremo domenica…

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Da tenere d’occhio: Valtteri Bottas (Alfa Romeo)

L’Alfa Romeo ha mostrato ottime cose in Canada e Valtteri Bottas si sta confermando un pilota molto continuo: sei volte a punti nelle ultime sette gare del Mondiale F1 2022.

I precedenti del pilota finlandese nel GP di Gran Bretagna? Quattro podi e una pole position.

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La squadra da seguire: Red Bull

La Red Bull non vince il GP di Gran Bretagna da dieci anni e stavolta sembra davvero la volta buona: la scuderia austriaca sta dominando il Mondiale F1 2022 con sei vittorie consecutive e otto corse di seguito con almeno una vettura in “top 3”. Bisognerà però fare i conti con un Hamilton in forma.

I precedenti del team nella corsa britannica? Tre successi, quattro pole position ma anche una sola auto sul podio nelle ultime cinque edizioni.

 

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Fonte:

Blocco camion luglio 2022: il calendario e le date

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L’elenco dei giorni di luglio 2022 nei quali i camion e i mezzi pesanti oltre le 7,5 tonnellate non potranno circolare (salvo deroghe) fuori dai centri abitati è stato stabilito da un decreto del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili.

Conoscere le date in cui non circolano i camion e i TIR è importante, soprattutto in un mese come questo caratterizzato da molti automobilisti in viaggio per le vacanze estive.

Di seguito troverete il calendario completo del divieto di circolazione per i mezzi pesanti disposto dal Ministero e relativo a luglio 2022. Come potete vedere dall’elenco questo mese i blocchi interesseranno dodici date: tutti i weekend più gli ultimi due venerdì.

Luglio 2022: i giorni di divieto per i TIR

  • Sabato 2 luglio 2022 dalle 08:00 alle 16:00
  • Domenica 3 luglio 2022 dalle 07:00 alle 22:00
  • Sabato 9 luglio 2022 dalle 08:00 alle 16:00
  • Domenica 10 luglio 2022 dalle 07:00 alle 22:00
  • Sabato 16 luglio 2022 dalle 08:00 alle 16:00
  • Domenica 17 luglio 2022 dalle 07:00 alle 22:00
  • Venerdì 22 luglio 2022 dalle 16:00 alle 22:00
  • Sabato 23 luglio 2022 dalle 08:00 alle 16:00
  • Domenica 24 luglio 2022 dalle 07:00 alle 22:00
  • Venerdì 29 luglio 2022 dalle 16:00 alle 22:00
  • Sabato 30 luglio 2022 dalle 08:00 alle 16:00
  • Domenica 31 luglio 2022 dalle 07:00 alle 22:00

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Fonte:

Tesla Model Y, la tecnologia sigla per sigla

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La Tesla Model Y è una SUV media elettrica statunitense ricca di tecnologia e sorprese: una crossover ecologica e moderna rivolta agli amanti dell’ambiente che guardano al futuro.

Di seguito troverete un glossario per capire meglio cosa significano le sigle che identificano gli accessori tecnologici della Tesla Model Y.

Tesla Model Y: la tecnologia sigla per sigla

Autopark

La funzione Autopark utilizza i dati ricevuti dai sensori a ultrasuoni e dal GPS per semplificare le operazioni di parcheggio su strade pubbliche, fare le opportune manovre con la Model Y ed entrare nei parcheggi in parallelo o in perpendicolare.

Autopilot

L’Autopilot consente alla Tesla Model Y di sterzare, accelerare e frenare automaticamente nella propria corsia di marcia.

GAWR

La sigla GAWR indica il peso massimo distribuito che ogni asse è in grado di sostenere.

GVWR

La sigla GVWR (acronimo di Gross Vehicle Weight Rating) indica la massa totale massima consentita dalla Tesla Model Y.

HomeLink

HomeLink è un ricetrasmettitore universale utilizzabile per azionare dispositivi a radiofrequenza (RF) come porte di garage, cancelli, luci e sistemi di sicurezza.

Lane Assist

Le telecamere della funzione Autopilot e i sensori a ultrasuoni monitorano le linee di demarcazione della corsia di marcia e le aree circostanti per rilevare l’eventuale presenza di veicoli o altri oggetti.

Premium Connectivity

Premium Connectivity è un pacchetto di connettività.

Smart Summon

La funzione Smart Summon – ideata solo per l’uso in parcheggi e vialetti di una proprietà privata ed esclusivamente su superfici pavimentate – è progettata per consentire alla Tesla Model Y di raggiungere il conducente (utilizzando il GPS del telefono come destinazione) oppure una posizione a scelta, evitando eventuali ostacoli e arrestandosi secondo necessità. Funziona con l’app Tesla non appena il telefono viene rilevato a circa sei metri dalla vettura. Utilizzando i sensori a ultrasuoni, le telecamere e i dati del GPS Smart Summon è in grado di manovrare la Model Y in uscita da un parcheggio e farle svoltare l’angolo. Una funzione utile per far uscire l’auto da parcheggi stretti, superare pozze e tratti allagati o agevolare i conducenti che si avvicinano al veicolo portando ad esempio le buste della spesa.

Summon

La funzione Summon – progettata e ideata solo per l’uso in una proprietà privata, dove l’area circostante è ben nota e prevedibile – consente di parcheggiare e far uscire in modo automatico la Tesla Model Y dal parcheggio effettuando le manovre dall’esterno del veicolo. La funzione utilizza i dati raccolti dai sensori a ultrasuoni per spostare la vettura in avanti e in retromarcia fino a 12 metri dentro o fuori dal parcheggio.

Supercharger

Supercharger è la postazione di ricarica veloce Tesla.

Track

La modalità Track – disponibile solo su Tesla Model Y Performance, progettata unicamente per la guida su percorsi chiusi al traffico e destinata a persone con esperienza nella guida sportiva – modifica le caratteristiche del controllo di stabilità, del controllo di trazione, della frenata rigenerativa e dei sistemi di raffreddamento.

Valet

La modalità Valet è utile quando si utilizzano i servizi di car valet o tutte le volte che si desidera limitare l’accesso o le funzioni del veicolo: velocità limitata a 113 km/h, accelerazione e potenza massima limitate, blocco del bagagliaio anteriore e del cassetto portaoggetti, località Casa e Lavoro non disponibili nel sistema di navigazione, disattivazione dei comandi vocali, delle funzioni comfort del sistema Autopilot e dell’impostazione Consenti accesso dati dispositivo mobile, HomeLink non accessibile, Profili conducente non accessibile, disattivazione Wi-Fi e Bluetooth e sul touchscreen non viene visualizzato l’elenco di chiavi con cui è possibile accedere alla Model Y.

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SUV Jeep: l’elenco completo (con i prezzi)

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Jeep è la gallina dalle uova d’oro del gruppo Stellantis: la Casa statunitense – specializzata nella produzione di SUVfuoristrada – ha contribuito in modo rilevante ai successi del colosso nato dall’accordo tra FCA e PSA e continua a farlo ancora oggi.

Il merito va a una gamma di prodotti (a trazione integrale ma non solo) adatti alle esigenze dell’automobilista moderno: crossover per tutti i gusti in un mercato che vede questa categoria di vetture rappresentare la metà delle immatricolazioni.

Di seguito troverete l’elenco di tutte le SUV Jeep (con i prezzi): cinque proposte votate all’off-road.

SUV Jeep: l’elenco completo (con i prezzi)

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Jeep Renegade

La Jeep Renegade è una piccola SUV disponibile a trazione anterioreintegrale sviluppata sullo stesso pianale della Fiat 500XPrezzi da 24.900 euro e una gamma motori composta da cinque unità sovralimentate: un 1.5 mild hybrid benzina MHEV da 131 CV, un 1.0 tre cilindri a benzina T3 da 120 CV, due 1.3 ibridi plug-in benzina 4xe da 190 e 240 CV e un 1.6 diesel Mjt da 130 CV.

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Jeep Compass

La seconda generazione della Jeep Compass è una SUV compatta disponibile a trazione anterioreintegralePrezzi da 32.900 euro e una gamma motori composta da quattro unità sovralimentate: un 1.5 mild hybrid benzina MHEV da 130 CV, due 1.3 ibridi plug-in benzina 4xe da 190 e 240 CV e un 1.6 diesel Multijet II da 131 CV.

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Jeep Grand Cherokee

La quinta generazione della Jeep Grand Cherokee è una grande SUV ibrida plug-in benzina a trazione integrale spinta da un motore 2.0 turbo ibrido plug-in benzina da 381 CV. Il prezzo? 94.000 euro.

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Jeep Wrangler

La quarta generazione della Jeep Wrangler è una fuoristrada (non chiamatela SUV compatta, potrebbe offendersi) a trazione integrale spinta da un motore 2.0 turbo benzina da 272 CV. I prezzi? Da 51.000 euro.

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Jeep Wrangler Unlimited

La Jeep Wrangler Unlimited – variante a passo lungo (e con porte posteriori) della quarta serie della 4×4 “yankee” – è una grande fuoristradatrazione integrale in vendita a prezzi che partono da 54.500 euro. La gamma motori è composta da due unità 2.0 sovralimentate: un benzina da 272 CV e un ibrido plug-in benzina 4xe da 381 CV.

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Fonte

MotoGP 2022: Bagnaia domina ad Assen, doppietta italiana con Bezzecchi

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Credits: Steve Wobser/Getty Images

Francesco Bagnaia ha vinto – anzi, ha dominato – il GP di Assen: nell’undicesima tappa della MotoGP 2022 abbiamo assistito a una doppietta italiana (e Ducati) grazie al sorprendente secondo posto di Marco Bezzecchi, al primo podio in carriera nella classe regina del Motomondiale. In terza posizione un gradito ritorno in “top 3” dopo un anno di digiuno: Maverick Viñales in sella all’Aprilia.

MOTOGP-NED

Credits: VINCENT JANNINK/ANP/AFP via Getty Images

MotoGP of Netherlands – Race

Credits: Steve Wobser/Getty Images

MotoGP of Netherlands – Free Practice

Credits: Hasan Bratic/DeFodi Images via Getty Images

MotoGP of Netherlands – Qualifying

Credits: Hasan Bratic/DeFodi Images via Getty Images

MOTO-PRIX-GER-TRAINING

Credits: RONNY HARTMANN/AFP via Getty Images

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Nella corsa olandese si è riaperta la lotta per il titolo iridato: Fabio Quartararo si è ritirato e il rivale diretto Aleix Espargaró – travolto dal francese al quinto giro mentre si trovava in seconda posizione – è stato protagonista di un’eccezionale rimonta che lo ha portato dal quindicesimo posto al quarto.

MotoGP 2022 – GP Assen: le pagelle

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Francesco Bagnaia (Ducati)

Francesco Bagnaia oggi è stato perfetto e quasi sicuramente avrebbe vinto il GP di Assen anche senza l’incidente tra Quartararo e Aleix Espargaró.

Il centauro torinese – autore della pole position e in testa per tutta la corsa – deve ora mostrare più continuità: tre vittorie e tre ritiri negli ultimi sei appuntamenti della MotoGP 2022 non sono sufficienti per puntare al titolo.

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Aleix Espargaró (Aprilia)

Aleix Espargaró ha riaperto il Motomondiale 2022 ad Assen disputando una gara magistrale. Partito quarto, ha impiegato poche curve per beffare Quartararo e balzare in seconda posizione ma al quinto giro è stato travolto dal francese e si è ritrovato quindicesimo. A quel punto il centauro iberico è stato protagonista di una rimonta eccezionale: sesto a pochi metri dal traguardo e quarto sotto la bandiera a scacchi dopo uno spettacolare doppio sorpasso su Miller e Brad Binder.

Terza gara consecutiva fuori dal podio ma anche settima corsa di seguito in “top 5”: ora sono solo 21 i punti che lo separano dal leader della MotoGP Quartararo.

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Fabio Quartararo (Yamaha)

Oggi Fabio Quartararo ha dimostrato che anche i supercampioni che appaiono imbattibili possono commettere errori: secondo al via e superato dopo poche curve da Aleix Espargaró, ha travolto il rivale spagnolo alla quinta tornata durante un tentativo di sorpasso. Una manovra che tra l’altro ha riaperto la lotta per la MotoGP 2022.

Il ritiro al 14° giro dopo una seconda caduta mentre si trovava in ultima posizione coincide con la fine di una striscia di sei piazzamenti consecutivi in “top 5”.

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Marco Bezzecchi (Ducati)

Senza l’incidente Quartararo/Aleix Espargaró probabilmente non avremmo visto Marco Bezzecchi centrare il primo podio in carriera in MotoGP ma questo non toglie nulla alla sua straordinaria prestazione.

Il pilota riminese è stato tanto veloce quanto bravo a gestire le gomme: una gara da applausi.

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Ducati

Ducati è tornata a vincere ad Assen dopo 14 anni e lo ha fatto in grande stile.

Trionfo con Bagnaia, doppietta grazie a Bezzecchi e un dominio in pista mai messo in discussione.

MotoGP 2022 – I risultati del GP di Assen

Prove libere 1

1 Jack Miller (Ducati) 1:42.589
2 Joan Mir (Suzuki) 1:42.698
3 Pol Espargaró (Honda) 1:42.891
4 Álex Márquez (Honda) 1:42.959
5 Aleix Espargaró (Aprilia) 1:43.030

Prove libere 2

1 Francesco Bagnaia (Ducati) 1:33.274
2 Fabio Quartararo (Yamaha) 1:33.579
3 Álex Rins (Suzuki) 1:33.611
4 Jack Miller (Ducati) 1:33.833
5 Joan Mir (Suzuki) 1:33.899

Prove libere 3

1 Aleix Espargaró (Aprilia) 1:32.164
2 Fabio Quartararo (Yamaha) 1:32.205
3 Álex Rins (Suzuki) 1:32.320
4 Takaaki Nakagami (Honda) 1:32.355
5 Marco Bezzecchi (Ducati) 1:32.382

Prove libere 4

1 Fabio Quartararo (Yamaha) 1:32.478
2 Francesco Bagnaia (Ducati) 1:32.578
3 Jack Miller (Ducati) 1:32.811
4 Aleix Espargaró (Aprilia) 1:32.855
5 Miguel Oliveira (KTM) 1:32.899

Qualifiche

1 Francesco Bagnaia (Ducati) 1:31.504
2 Fabio Quartararo (Yamaha) 1:31.620
3 Jorge Martín (Ducati) 1:31.708
4 Marco Bezzecchi (Ducati) 1:31.796
5 Aleix Espargaró (Aprilia) 1:31.868

Warm up

1 Aleix Espargaró (Aprilia) 1:32.424
2 Fabio Quartararo (Yamaha) 1:32.548
3 Maverick Viñales (Aprilia) 1:32.680
4 Jorge Martín (Ducati) 1:32.799
5 Luca Marini (Ducati) 1:32.819

Le classifiche
La classifica del GP di Assen 2022
Francesco Bagnaia (Ducati) 40:25.205
Marco Bezzecchi (Ducati) + 0,4 s
Maverick Viñales (Aprilia) + 1,2 s
Aleix Espargaró (Aprilia) + 2,6 s
Brad Binder (KTM) + 2,7 s
Classifica Mondiale Piloti
Fabio Quartararo (Yamaha) 172 punti
Aleix Espargaró (Aprilia) 151 punti
Johann Zarco (Ducati) 114 punti
Francesco Bagnaia (Ducati) 106 punti
Enea Bastianini (Ducati) 105 punti

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Guida a sinistra: tutte le nazioni che vanno “al contrario”

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Le nazioni dove si guida a sinistra – quelle in cui le auto hanno il volante a destra, per intenderci – sono ancora molte.

Tutti sappiamo, ad esempio, che in Giappone, nel Regno Unito e in Australia guidano “al contrario” ma non tutti sono invece a conoscenza del fatto che in tre dei cinque Paesi più popolosi del mondo (India, Indonesia e Pakistan) si viaggia sul lato sinistro della carreggiata.

Di seguito troverete l’elenco completo di tutte le nazioni che adottano la guida a sinistra (a volte chiamata guida a destra per via della posizione del volante), Paesi un tempo legati alla Corona inglese ma non solo.

Guida a sinistra: tutte le nazioni che vanno “al contrario”

  • Antigua e Barbuda
  • Australia
  • Bahamas
  • Bangladesh
  • Barbados
  • Bhutan
  • Botswana
  • Brunei
  • Cipro
  • Dominica
  • eSwatini
  • Figi
  • Giamaica
  • Giappone
  • Grenada
  • Guyana
  • Hong Kong
  • India
  • Indonesia
  • Irlanda
  • Isole Salomone
  • Isole Vergini Americane
  • Kenya
  • Kiribati
  • Lesotho
  • Macao
  • Malawi
  • Malaysia
  • Maldive
  • Malta
  • Mauritius
  • Mozambico
  • Namibia
  • Nauru
  • Nepal
  • Nuova Zelanda
  • Pakistan
  • Papua Nuova Guinea
  • Regno Unito (tranne Gibilterra e Territorio Britannico dell’Oceano Indiano)
  • Saint Kitts e Nevis
  • Saint Lucia
  • Saint Vincent e Grenadine
  • Samoa
  • Seychelles
  • Singapore
  • Sri Lanka
  • Sudafrica
  • Suriname
  • Tanzania
  • Thailandia
  • Timor Est
  • Tonga
  • Trinidad e Tobago
  • Tuvalu
  • Uganda
  • Zambia
  • Zimbabwe

Guida a sinistra in Italia

Agli albori dell’automobile ogni provincia italiana poteva decidere in modo autonomo la direzione di marcia delle vetture: ad esempio a Milano e a Roma si guidava a sinistra. Nel 1923 fu stabilito di tenere la destra ma fu solo nel 1926 che tutte le città si adeguarono alla normativa attuale. Alcuni veicoli ancora oggi hanno il volante sulla destra: si tratta soprattutto di mezzi da lavoro che non necessitano di sorpassare e che adottano questa soluzione per offrire una migliore visuale del ciglio della strada.

Guida a sinistra e cambio automatico

Guidare “al contrario” – evento che può capitare se ad esempio vi trovate a noleggiare un’auto nel Regno Unito – è più semplice con il cambio automatico. Chi è alle prime esperienze con il volante a destra troverà molto comodo concentrarsi solo sui sensi di marcia e sulle precedenze senza dover pensare alla frizione e alla leva della trasmissione da maneggiare.

Guida a sinistra: consigli utili

Guidare dal lato “sbagliato” della strada è semplice se sai come farlo: agli inizi bisogna abituarsi ad alcune stranezze come il pedale dell’acceleratore vicino alla portiera e ai sorpassi a destra ma basta poco tempo per abituarsi. Diverso il discorso che riguarda le precedenze e le rotonde: nel primo caso bisogna ricordarsi di guardare prima a destra e poi a sinistra (anziché il contrario come facciamo noi), nel secondo caso bisogna tenere conto del fatto che vanno imboccate in senso orario e non antiorario e che per uscire bisogna svoltare a sinistra e non a destra.

Se siete alla prima esperienza in un Paese con la guida a sinistra consigliamo di noleggiare una vettura non troppo ingombrante dotata di cambio automatico.

Perché in Inghilterra si guida a sinistra?

Storicamente le persone si tenevano sul lato sinistro della strada per poter usare con più facilità la spada con la mano destra e con l’arrivo delle prime carrozze la consuetudine di tenere la sinistra è stata mantenuta. Il Giappone – grande ammiratore del Regno Unito – decise di adeguarsi alla guida a sinistra intorno alla metà del XIX secolo.

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Bibendum, la storia dell’omino Michelin

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Bibendum (meglio noto come omino Michelin) è uno dei loghi più famosi del mondo. Il simbolo dell’azienda di pneumatici francese ha oltre 120 anni di vita: scopriamo insieme la sua storia.

Bibendum, la storia dell’omino Michelin

L’idea di quello che diventerà l’omino Michelin prende forma all’Esposizione Universale e Coloniale di Lione del 1894 quando Édouard Michelin – cofondatore dell’azienda di pneumatici che ancora oggi porta il suo nome – vede in una pila di gomme disposta in modo artistico una figura umana.

L’omino Michelin nasce ufficialmente nel 1898 grazie all’artista Marius Rossillon (conosciuto con il nome d’arte di O’Galop). Il nome Bibendum arriva dal manifesto “Nunc est Bibendum” (“Adesso bisogna bere“, citazione dell’Ode di Orazio I, 37), slogan usato per dire che lo pneumatico Michelin “beve” l’ostacolo.

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L’evoluzione

Nel 1901 spuntano le gambe a Bibendum e agli inizi del XX secolo la figura dell’omino Michelin viene interpretata da altri grandi nomi del mondo della pubblicità come Hautot, Grand Aigle, Riz, Cousyn e René Vincent prima di essere uniformata negli anni ’20 (vengono fissate le forme e un numero preciso di pneumatici per la struttura del corpo).

Inizialmente Bibendum ha l’aspetto di un uomo facoltoso (monocolo, sigaro, anello con sigillo e gemelli: simboli dell’unica classe sociale che all’epoca poteva permettersi un’automobile) ma con il passare degli anni – in concomitanza con il calo dei prezzi delle vetture – diventa sempre più vicino al popolo.

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Gli ultimi anni

Il 2000 è un anno importante per l’omino MichelinBibendum viene nominato miglior logo di tutti i tempi dal Financial Times e assume un design hi-tech in 3D, tornato 2D (in linea con il flat design) nel 2017.

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Fonte:

Ford Puma, la tecnologia sigla per sigla

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La seconda generazione della Ford Puma è molto diversa dall’antenata: la prima serie era una coupé compatta mentre questa una piccola SUV che ha impiegato pochissimo tempo a conquistare il pubblico diventando la baby crossover più amata dagli italiani.

Il suo segreto? Il giusto mix tra dimensioni esterne contenute, spazio interno e design: il tutto senza dimenticare i prezzi non esagerati e la grande quantità di tecnologia presente a bordo.

Di seguito troverete un glossario per capire meglio cosa significano le sigle che identificano tutti gli accessori della Ford Puma.

Ford Puma: la tecnologia sigla per sigla

Active City Stop

La tecnologia Active City Stop monitora 100 volte al secondo la strada e, se un’auto davanti frena all’improvviso, attiva i freni e blocca tempestivamente la vettura.

Active Park Assist

L’Active Park Assist è l’assistenza automatica al parcheggio.

BLIS

Il BLIS, il sistema di monitoraggio dell’angolo cieco, rileva la presenza di veicoli in movimento nell’angolo cieco grazie a sensori radar integrati nel paraurti posteriore.

CTA

Quando si esce da uno spazio di parcheggio perpendicolare il CTA (acronimo di Cross Traffic Alert) avvisa se rileva un veicolo o altri pericoli attraverso sensori posteriori che effettuano una scansione a destra e a sinistra.

Digital Cluster

Il Digital Cluster è il quadro strumenti digitale da 12,3″ della Ford Puma.

Driver Alert

Il Driver Alert controlla il livello di attenzione del conducente.

EBA

L’EBA – acronimo di Emergency Brake Assist – è l’assistenza alla frenata d’emergenza.

EBD

L’EBD è il ripartitore elettronico della frenata.

eCall

L’eCall è la chiamata di emergenza via modem.

EcoBoost

La sigla EcoBoost viene usata per identificare tutti i motori (turbo benzina e mild hybrid benzina) della Ford Puma.

EPAS

L’EPAS – acronimo di Electronic Power-Assisted Steering – è il servosterzo elettrico.

ESC

La sigla ESC – acronimo di Electronic Stability Control – identifica il controllo elettronico di stabilità.

FordPass Connect

Il FordPass Connect è un modem integrato.

Hands free liftgate

L’Hands free liftgate è il portellone elettrico ad apertura e chiusura automatica.

Keyless Entry

Il sistema Keyless Entry permette di aprire o chiudere la vettura tenendo la chiave in tasca.

Keyless Start

Il sistema Keyless Start permette di accendere o spegnere la vettura semplicemente premendo un pulsante.

Lane Keeping Aid

Il Lane Keeping Aid è il sistema di mantenimento della corsia.

Launch Control

Il Launch Control montato dalla Ford Puma ST permette di effettuare partenze brucianti da fermi senza far slittare le ruote.

LSD

La sigla LSD – acronimo di Limited Slip Differential – identifica il differenziale autobloccante meccanico montato dalla Ford Puma ST.

Megabox

Il Megabox presente sulla Ford Puma è un mini vano da 80 litri ricavato dal piano di carico, largo 76 cm e profondo 30, che permette di alloggiare anche gli oggetti più instabili in posizione verticale.

MyKey

MyKey consente, tra le altre cose, di impostare il limite massimo di velocità, configurare un promemoria per le cinture di sicurezza e controllare il volume del sistema audio. Una tecnologia progettata per garantire la massima tranquillità quando si presta l’auto a un amico o a un familiare.

PADI

L’interruttore PADI disattiva l’airbag passeggero anteriore.

Pre Collision Assist

Il Pre Collision Assist è una frenata automatica con riconoscimento di pedoni e ciclisti.

Rear View Camera

La Rear View Camera non è altro che la telecamera posteriore.

SYNC

SYNC è il sistema di infotainment della Ford Puma.

TCS

Il TCS è il controllo elettronico della trazione.

TPMS

Il TPMS è il sistema di monitoraggio della pressione degli pneumatici.

Wrong Way Alert

La tecnologia Wrong Way Alert impedisce di entrare in autostrada nella direzione sbagliata.

L’articolo Ford Puma, la tecnologia sigla per sigla proviene da Icon Wheels.

Fonte:

Zity a Milano: guida completa al car sharing elettrico Dacia

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Da oggi Zity sbarca a Milano: il nuovo servizio di car sharing elettrico Dacia sarà composto da una flotta di 450 Spring e ha già raccolto oltre 6.000 registrazioni nella fase di pre-lancio.

Di seguito troverete tutti i dettagli del servizio Zity a Milano, gestibile completamente tramite app: prezzi, assicurazioni, franchigie, ricarica e chi più ne ha più ne metta.

Come funziona Zity

Il servizio di car sharing elettrico Zity – già attivo a Madrid, Parigi e Lione – è free-floating: la flotta di 450 Dacia Spring è disponibile 24 ore su 24 in un’area di 112 km2 all’interno della città di Milano (le vetture vanno prese e riconsegnate dentro questa zona e gli addetti si occupano della manutenzione, della pulizia e della ricarica della batteria).

Una volta scaricata la app Zity (disponibile su App Store e Google Play) bisogna creare il proprio account inviando alcune informazioni identificative (e-mail, numero di telefono) e caricare un selfie e le foto del proprio documento d’identità e della patente.

Dopo la registrazione (gratuita) è sufficiente aprire l’app per localizzare un veicolo vicino: le auto possono essere prenotate per un massimo di 20 minuti in modo che gli utenti possano raggiungere la vettura senza fretta.

Zity a Milano: quanto costa?

In occasione del lancio Zity a Milano costerà 0,23 euro al minuto. È inoltre possibile attivare la modalità “Stand By” (0,12 euro/minuto) quando il veicolo è parcheggiato ma si vuole mantenere il noleggio (ad esempio mentre si è a un appuntamento o se si fa shopping).

Sono anche previste tariffe flat orarie o giornaliere dalle quattro ore ai tre giorni:

  • 4 ore – 29 euro
  • 8 ore – 39 euro
  • 24 ore – 49 euro
  • 48 ore – 79 euro
  • 72 ore – 99 euro

Nel menu dell’app o sul sito zity.eco sono anche disponibili dei pacchetti Zity Bundle che consentono di risparmiare. Qualche esempio? Comprando un pack da 100 euro si riceve un credito di 130 euro. Ma non è tutto: i nuovi utenti beneficiano di un bonus di 10 euro e si può anche ottenere credito extra invitando amici tramite app (10 euro di credito per ogni nuovo utente che completa il primo noleggio).

Zity a Milano: l’assicurazione

Il noleggio con Zity a Milano include una polizza completa con franchigia (riducibile a 250 euro pagando un extra di 2,49 euro). La copertura comprende la difesa e l’assistenza legale, l’assistenza in viaggio e in caso di sinistro e i vetri rotti.

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Auto italiane diesel: l’elenco completo (con i prezzi)

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Le auto italiane diesel sono ufficialmente in via d’estinzione: nonostante le vetture a gasolio rappresentino ancora oggi un quinto delle immatricolazioni nel nostro Paese sono solo cinque i modelli “nostrani” in listino con questo tipo di alimentazione.

La Fiat 500X è l’auto diesel più amata dai nostri connazionali nei primi cinque mesi del 2022 e scorrendo la “top ten” l’unico altro veicolo “tricolore” in questa categoria è l’Alfa Romeo Stelvio.

Di seguito troverete l’elenco completo (con i prezzi) di tutte le auto italiane diesel in commercio: cinque proposte per tutti i gusti e (quasi) tutte le tasche.

Auto italiane diesel: l’elenco completo

 

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Alfa Romeo Giulia

La seconda generazione dell’Alfa Romeo Giulia è una berlina media disponibile a trazione posterioreintegrale sviluppata sullo stesso pianale della Stelvio. La gamma diesel (in vendita a prezzi che partono da 48.400 euro) è composta da tre unità 2.2 TD sovralimentate da 160, 190 e 211 CV.

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Alfa Romeo Stelvio

L’Alfa Romeo Stelvio è una SUV media disponibile a trazione posterioreintegrale sviluppata sullo stesso pianale della Giulia. La gamma diesel (in vendita a prezzi che partono da 55.200 euro) è composta da tre unità 2.2 turbo da 160, 190 e 209 CV.

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Fiat Tipo

La seconda generazione della Fiat Tipo è una compatta con una gamma diesel (in vendita a prezzi che partono da 23.050 euro) composta da due unità sovralimentate Mjt: un 1.3 da 95 CV e un 1.6 da 131 CV.

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Fiat Tipo SW

La Fiat Tipo SW – variante station wagon della seconda serie della compatta torinese – ha una gamma diesel (in vendita a prezzi che partono da 24.550 euro) composta da due unità sovralimentate Mjt: un 1.3 da 95 CV e un 1.6 da 131 CV.

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Fiat 500X

La Fiat 500X è una piccola SUV sviluppata sullo stesso pianale della Jeep Renegade. La gamma diesel (in vendita a prezzi che partono da 26.400 euro) è composta da due motori sovralimentati MultiJet: un 1.3 da 95 CV e un 1.6 da 130 CV.

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