Monthly Archives: Ottobre 2025

Ducati-Marquez, paura dopo il mondiale: Dall’Igna teme il peggio

Marc Marquez si è appena laureato campione del mondo in MotoGP. Cosa succede ora? Lo spagnolo resterà alla Ducati? Le ultime.

Domenica scorsa sulla pista di Motegi Marc Marquez si è laureato campione del mondo per la nona volta in carriera – la settima in MotoGP – eguagliando il record di Valentino Rossi. Un titolo che lo spagnolo – dopo i tanti problemi fisici (e non solo) avuti – stava cercando da sei anni. Il passaggio a inizio anno in Ducati e lo straordinario lavoro del Team Lenovo hanno permesso a Marquez di imporsi sulla concorrenza e di conquistare la matematica certezza del titolo con ben cinque gare d’anticipo.

Sono in tanti a chiedersi quale sia il futuro di Marquez. Il contratto che lo lega al team ufficiale Ducati scade alla fine del 2026. Ancora per un anno almeno, quindi, vedremo Marquez a bordo della Ducati ufficiale della casa di Borgo Panigale. La stessa cosa vale anche per Pecco Bagnaia. Il pilota italiano due volte campione del mondo, dopo un’annata difficile, è tornato al successo – sia nella Sprint che nella gara lunga – proprio a Motegi. Un weekend perfetto per la Ducati, con Bagnaia tornato sui suoi livelli e con Marquez ufficialmente campione del mondo.

Ma cosa teme ora Dall’Igna? Che cosa è accaduto alla fine del Gran Premio disputato sulla pista giapponese di Motegi? Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Marc Marquez, l’episodio accaduto al termine della gara di Motegi che lo ha consacrato campione del mondo

Il passato di Marc Marquez con la Honda non è stato dimenticato da nessuno. E dopo la conquista del nono titolo, il team ufficiale HRC Honda si è congratulato con il suo ex pilota. Lo spagnolo – dopo 11 stagioni e 6 titoli mondiali con la Honda – aveva lasciato il suo vecchio team nel 2023.

Marc Marquez
Marc Marquez campione del mondo per la nona volta: i complimenti allo spagnolo anche da parte della Honda – www.panorama-auto.it

Nell’ultima disastrosa stagione con la Honda, però, era riuscito a salire sul podio – sempre a Motegi – tagliando il traguardo al terzo posto. E, cosa incredibile a dirsi, la Honda è tornata sul podio con il terzo posto di Mir – a due anni di distanza dall’ultima volta – sempre a Motegi e nel giorno della matematica certezza del titolo per Marquez.

Questa la nota via social di HRC Honda: “A volte la palla numero 8 non segna la fine della partita. Congratulazioni da parte di tutti noi della Honda HRC a Marc Marquez e al suo team. È stato un viaggio lungo mille miglia e siamo felici di vederti tornare in cima al mondo con il tuo nono titolo mondiale“.

L’articolo Ducati-Marquez, paura dopo il mondiale: Dall’Igna teme il peggio proviene da Panorama-auto.it.

Fonte

Maserati è tutto finito, diventa degli arabi. I dettagli della trattativa

Ormai Maserati non naviga in buone acque e l’unico modo per salvarla potrebbe essere drammatico: vendere tutto agli arabi. La trattativa è in corso. 

La notizia scuote il mondo dell’automotive italiano: Maserati potrebbe diventare proprietà araba. La storica casa del Tridente, simbolo di eleganza e potenza made in Italy, sembra destinata a lasciare il gruppo Stellantis, in una trattativa che coinvolge anche Alfa Romeo e lo stabilimento di Cassino. Qualcosa sta accadendo davvero, dietro le quinte.

Secondo fonti attendibili e l’esperto giornalista Pierluigi Bonora, alcuni importanti investitori provenienti dagli Emirati Arabi Uniti hanno manifestato un forte interesse per il marchio Maserati. Inizialmente, si parlava solo di un possibile ingresso di Maserati nel gruppo Ferrari, ma questa opzione sembra ormai tramontata definitivamente. A quel punto, Stellantis avrebbe deciso di aprire a una cessione più ampia, proponendo agli investitori un pacchetto che comprenderebbe non solo Maserati ma anche Alfa Romeo e lo stabilimento di Cassino, cuore produttivo della casa del Biscione.

La trattativa appare complessa, con uno “strano” tira e molla in corso: gli investitori emiratini puntano esclusivamente su Maserati, mentre Stellantis insiste per includere nel pacchetto anche Alfa Romeo e Cassino. Un’offerta che, se confermata, porterebbe a un ridisegno epocale del panorama automobilistico italiano, con un marchio storico e un impianto produttivo strategico che passano di mano. Emiliano Perucca Orfei, noto esperto del settore, ha approfondito la questione in un video pubblicato oggi su YouTube, confermando la delicatezza e portata della vicenda.

Una profonda crisi senza fine… 

Dietro questa possibile cessione c’è un dato di fatto: Stellantis gestisce ben 14 marchi, un numero giudicato insostenibile da quasi tutti gli analisti di settore. La necessità di razionalizzare il portafoglio brand è ormai un’urgenza, e Maserati e Alfa Romeo sono tra i principali candidati a essere sacrificati. La strategia è chiara: concentrarsi su marchi più redditizi e snellire la struttura.

Le voci su questa maxi-trattativa non sono nuove. Nei mesi scorsi, prestigiosi quotidiani internazionali come il Wall Street Journal e il New York Times avevano già indicato Maserati e Alfa Romeo come possibili “pezzi da scambiare” per garantire la sostenibilità del gruppo.

Coupé Maserati sportiva
Maserati pronta a passare di mano? – www.PanoramaAuto.it

Il quadro generale di Stellantis in Italia non è confortante. Gli stabilimenti soffrono, tra l’uso persistente di ammortizzatori sociali e un clima di incertezza per i lavoratori. A Cassino, lo stabilimento simbolo per Alfa Romeo, la situazione rimane critica. Il sindacato Fim-Cisl ha annunciato che nei prossimi giorni effettuerà un nuovo monitoraggio della produzione per aggiornare sullo stato del 2025. Questo nonostante i SUV di Alfa Romeo abbiano sanato in parte i bilanci vendendo molto bene.

Le ultime stime indicano che entro fine anno in Italia saranno prodotti circa 440.000 veicoli, suddivisi tra 250.000 automobili e il resto furgoni. Un dato che rappresenta un netto calo rispetto al passato glorioso, quando nel 2017 la produzione superava il milione di unità, ben 1.035.454 vetture Secondo la società di consulenza AlixPartners, questo declino produttivo riflette il fallimento della precedente strategia industriale di Stellantis sotto la guida di Carlos Tavares. La necessità di nuove scelte gestionali e produttive è ormai evidente, non solo per invertire la tendenza negativa ma soprattutto per garantire stabilità occupazionale e competitività sul mercato globale.

L’ipotesi che Maserati, Alfa Romeo e Cassino possano finire sotto controllo emiratino rappresenta un bivio cruciale per il futuro dell’industria automobilistica italiana. Una svolta che scuote le fondamenta di un settore storico, spingendo a riflettere sulle strategie di sviluppo e sulle scelte politiche da adottare per salvaguardare il patrimonio industriale nazionale prima che venga ceduto all’estero come troppo spesso è accaduto in passato.

L’articolo Maserati è tutto finito, diventa degli arabi. I dettagli della trattativa proviene da Panorama-auto.it.

Fonte

L’ultimo marchio a non produrre SUV si arrende, annunciato il primo di sempre

Questa ambizione si traduce in un impegno per innovare e crescere, puntando non solo a mantenere la leadership nelle supercar biposto.

Dopo anni di resistenza, anche la McLaren, storica casa britannica di supercar, si appresta a entrare nel segmento dei suv di lusso ad alte prestazioni. Il cambiamento di rotta è stato annunciato dal nuovo amministratore delegato Nick Collins, che ha confermato l’arrivo imminente di un modello con più di due posti, un chiaro riferimento a un suv, che sarà il primo di una nuova famiglia di vetture pensate per ampliare l’offerta del marchio.

McLaren cede alla tendenza globale dei suv sportivi

La McLaren era rimasta per lungo tempo l’ultima casa “dura e pura” a non aver ceduto alla tentazione del suv, nonostante il successo di mercato di questa categoria. Prima di lei, altri grandi marchi sportivi come Porsche, Lamborghini, Lotus e perfino Ferrari hanno introdotto modelli di suv ad alte prestazioni, sfruttando l’elevato volume di vendite di questi veicoli per finanziare lo sviluppo delle loro supercar tradizionali.

McLaren SUV
SUV McLaren ina rrivo (www.panorama-auto.it – X Supercar Blondie)

Il ceo Collins ha spiegato che la scelta di puntare anche su segmenti più ampi e abitabili nasce dalla necessità di “produrre più e meglio”, ampliando la gamma senza però rinunciare all’identità sportiva del marchio. Questo nuovo orientamento si traduce in una strategia più flessibile che consente di conquistare nuovi clienti e mercati, pur mantenendo al centro le prestazioni e la tecnologia distintive della McLaren.

L’ingresso nel segmento suv è parte integrante di un progetto più ampio che vede la McLaren impegnata in una serie di innovazioni tecnologiche e collaborazioni strategiche. In particolare, la recente fusione con la start-up Forseven, specializzata in tecnologie avanzate, rappresenta un tassello fondamentale per lo sviluppo dei futuri modelli.

Inoltre, il fondo d’investimento CYVN Holdings, che detiene la proprietà della McLaren, possiede anche una quota significativa nella casa cinese Nio. Questa partnership potrebbe portare all’adozione di componenti elettrificate e sistemi di ultima generazione sulle vetture britanniche “molto prima di quanto si pensi”, come ha dichiarato il ceo Collins. L’obiettivo è quello di integrare soluzioni innovative per migliorare le prestazioni e la sostenibilità, senza compromettere la sportività.

La strategia di espansione della McLaren non si limita a una semplice diversificazione di prodotto, ma si inserisce in una visione di lungo termine che punta a consolidare la presenza del marchio nel mercato globale delle auto ad alte prestazioni. Collins ha sottolineato più volte come l’azienda voglia costruire un futuro duraturo, con un orizzonte temporale di almeno cinquant’anni, ben oltre i canonici dieci anni di pianificazione.

Questa ambizione si traduce in un impegno a fondo per innovare e crescere, puntando non solo a mantenere la leadership nelle supercar biposto ma anche a offrire una gamma più variegata e accessibile a un pubblico più ampio. La promessa è di proporre modelli sempre più diversi e performanti, capaci di rispondere alle esigenze di un mercato in continua evoluzione.

L’articolo L’ultimo marchio a non produrre SUV si arrende, annunciato il primo di sempre proviene da Panorama-auto.it.

Fonte

Altro duro colpo per Stellantis e per i lavoratori italiani: sarà dato tutta alla Cina

Stellantis non sta passando affato momenti particolarmente semplici e felici, e anche l’ultima news lo dimostra.

Stellantis, a cavallo tra il 2024 e il 2025, ha vissuto momenti davvero difficili e complicato. Il marchio in questione, infatti, a causa del calo della domanda per le automobili elettriche, si è trovato in grande difficoltà economica.

Proprio per questa ragione, ha preso la decisione di gestire in maniera sostanzialmente diversa le risorse, nel tentativo di rialzare la china e migliorare quella che è una situazione sostanzialmente complessa. E non sembra finita qua.

Nelle ultime ore, infatti, il gruppo automobilistico che fonde FCA e PSA insieme da anni, è finito sotto l’occhio del ciclone per una questione che sta facendo non poco di scutere e parlare gli addetti ai lavori, ma anche tanti lavoratori delusi e affranti. Scopriamo allora di cosa si tratta nello specifico e perché si è venuta a creare una situazione di questo genere.

Stellantis, che beffa: tutto in mano alla Cina

Tanti i lavoratori delusi dalle decisioni di Stellantis negli ultimi anni, e purtroppo le polemiche non sembra proprio che potranno placarsi, considerando l’ultima importante news riguardante il marchio. Dopo lo stop degli stabilimenti italiani a causa della riduzione della domanda, secondo il Financial Times la Gigafactory di Stellantis sarà realizzata a Saragozza in Spagna insieme a CATL e con l’ausilio di 298 milioni di finanziamenti. A operare all’interno di questo progetto, si preparano ben 2.000 addetti direttamente dalla Cina. Una scelta, questa, legata alle differenze di competenze tra i professionisti europei e quelli cinesi.

Produzione auto Stellantis annuncio
Stellantis, gigafactory in Spagna (www.panorama-auto.it)

Appena la produzione sarà avviata, il personale dovrebbe essere principalmente spagnolo. Parliamo di un gruppo di lavoro formato da circa 3.000 persone. Lo stabilimento dovrebbe entrare in produzione entro il 2026, nascendo accanto a uno stabilimento Stellantis presente dagli anni ’80. Si tratta di un movimento cruciale da parte del marchio italofrancese in vista della transizione elettrica. Ed è anche un’azione di grande spessore da parte della Cina, che aumenta considerevolmente in questo modo la dipendenza tecnologica dell’Europa e più in generale dell’occidente nei confronti del Paese di riferimento per il futuro dell’automobile.

Questa decisione è pesante per l’Italia e i lavoratori italiani, considerando che Stellantis ha da poco tempo annunciato lo stop di varie linee di produzione a causa della domanda debole. Inoltre, ha bloccato da tempo il progetto di una gigafactory a Termoli da realizzare insieme a Mercedes e Total. Nulla di fatto, però, con i 400 milioni messi a disposizione dal governo che sono stati ricollocati.

L’articolo Altro duro colpo per Stellantis e per i lavoratori italiani: sarà dato tutta alla Cina proviene da Panorama-auto.it.

Fonte

Lo scooter 125 del momento costa meno di una e-bike: affare del 2025, spaventa anche Honda

Se cercate uno scooter 125, ce n’è uno che in questo moemnto sta davvero sbaragliando la concorrenza: di quale modello parliamo.

Quando parliamo di scooter, facciamo riferimento a modelli sempre più desiderati e apprezzati. In senso assoluto, viene complicato pensare a uno scooter che almeno una volta nella vita non sia stato provato da qualcuno. Sono quindi mezzi di trasporto ormai entrati da tempo a far parte dell’immaginario collettivo.

Ne esistono di tutti i tipi e dimensioni, e ogni singolo scooter è adatto a un diverso genere di guidatore o guidatrice. Quello di cui abbiamo deciso di parlare all’interno di questo articolo, però, è un 125 che incredibilmente ha un prezzo veramente basso.

Costa infatti meno di una e-bike e potrebbe insidiare marchi più blasonati sul mercato come Honda e Yamaha. Ma di quale modello stiamo parlando e cos’ha di tanto speciale? Non ci resta veramente altro da fare che scoprirlo, dato che proposte di questo genere sono sempre meno diffuse.

Lo scooter 125 del momento: che prezzo

Il marchio che ha realizzato e proposto questo scooter 125 sul mercato si chiama LEM, e ha aggiunto di recente questo 125 alla propria gamma di veicoli. Il nome del veicolo è Coral 125. scooter a ruote alte che magari non rivoluziona niente ma fa tutto davvero bene. Quanto basta per accontentare i guidatori meno esperti e quelli con più anni alle spalle. Il suo obiettivo èrincipale è quello di districarsi al meglio nel traffico, specialmente in città dove parcheggi e viabilità sono uno stress continuo.

Scooter Coral 125
Tutto quello che c’è da sapere sullo scooter Coral 125 (www.panorama-auto.it – LEM Motor)

A stupire principalmente di questo veicolo è il prezzo di circa 2.000 euro, cifra di vendita davvero molto competitiva. Anche la dotazione è ben fatta, tant’è vero che di serie è disponibile il bauletto, l’accensione keyless e il cruscotto con schermo LCD. Il motore è un monocilindrico 125 Euro 5+ raffreddato ad aria capace di erogare circa 10 cavalli di potenza massima. Si tratta di un propulsore scattante ma non brusco grazie alla presenza del cambio automatico.

Si tratta di un modello molto agile, e in generale per uno scooter da 2.000 euro circa è davvero un gran bell’acquisto. La velocità massima è di 90 chilometri orari, mentre il consumo di carburante si attesta sui 2,6 litri ogni 100 chilometri. Se volete regalarvi un modello agile, scattante, divertente, facile da guidare ed economico, lo scooter 125 che abbiamo visto all’interno di questo articolo può fare davvero al caso vostro. Specialmente se del traffico cittadino ne avete pieni gli scarichi.

L’articolo Lo scooter 125 del momento costa meno di una e-bike: affare del 2025, spaventa anche Honda proviene da Panorama-auto.it.

Fonte