Monthly Archives: Aprile 2022

Come si calcolano i danni non patrimoniali dopo un incidente stradale

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Il danno non patrimoniale da incidente stradale avviene quando si va a ledere l’integrità psicofisica di una persona, provocando quindi un danno alla salute di questo soggetto, che ha subito appunto un danneggiamento a causa delle menomazioni che sono state causate dal sinistro. Viene definito non patrimoniale perché non dipende dalla sua incidenza negativa sulla sfera economica e reddituale.

Come si calcola il danno non patrimoniale da incidente stradale

Sono gli articoli 138 e 139 del Codice delle assicurazioni private a stabilire che, per assicurare a chi subisce un sinistro stradale un risarcimento del danno non patrimoniale pieno ed equo, e che sia uguale su tutto il territorio nazionale (decreto del Presidente della Repubblica su proposta del Ministero dello sviluppo economico) siano state predisposte delle tabelle apposite:

  • invalidità permanente di lieve entità da sinistro stradale: sono riportare le varie tipologie di lesione dell’integrità psico-fisica che causano un’invalidità permanente compresa tra 1 e 9 punti percentuali;
  • lesioni macropermanenti, tutte le menomazioni fisiche e psichiche della persona comprese tra 10 e 100 punti di invalidità permanente.

Sono tabelle che il medico legale usa nel corso della sua perizia, per quantificare e valutare in punti percentuali di invalidità i danni fisici che il soggetto ha subito a causa del sinistro, ovvero l’evento lesivo. Se una menomazione non si trova nella tabella, allora il medico legale ha il compito di quantificarla con il criterio analogico diretto o proporzionale, facendo un rapporto diretto con altre lesioni che si trovano in tabella e con la gravità delle loro conseguenze.

Il medico:

  • determina la percentuale di invalidità permanente;
  • quantifica il danno biologico temporaneo – grazie all’analisi delle menomazioni riportate dal soggetto danneggiato e ai certificati medici in suo possesso – sia in termini temporali che di entità e incidenza (in punti percentuali).

Che cos’è il danno biologico temporaneo?

È il periodo di inabilità stabilito, ovvero quell’arco di tempo in cui il soggetto danneggiato non è in grado di svolgere le sue attività abituali, e che dura fino al momento della completa guarigione clinica delle lesioni subite a causa del sinistro stradale. Può essere:

  • inabilità assoluta (100%), se la persona non può svolgere alcuna attività quotidiana per quel periodo di tempo, e succede quando il soggetto è ricoverato in ospedale;
  • inabilità parziale, se a causa delle lesioni riportate le capacità personali del soggetto sono ridotte (convalescenza).

Una volta che sono stati stabiliti i periodi di inabilità e le percentuali di invalidità permanente, allora si passa al calcolo del risarcimento del danno non patrimoniale da parte dell’assicurazione.

Come si procede al risarcimento del danno non patrimoniale

Gli articoli 138 e 139 del Codice delle assicurazioni private prevedono la predisposizione di tabelle uniche nazionali, che servono per garantire equità e completezza risarcitoria e dare quindi un valore monetario ai punti di invalidità permanente.

Per il calcolo delle micropermanenti ci sono delle tabelle apposite pubblicate con il Decreto Legislativo n.209 del 2005, per il calcolo dell’entità del risarcimento del danno non patrimoniale da sinistro stradale. Per le macropermanti (invalidità superiore al 9%), è prevista in realtà una tabella unica nazionale, che al momento non è stata pubblicata. La Corte di Cassazione ritiene quindi che le tabelle del Tribunale di Milano siano al momento le più idonee a garantire uniformità nella quantificazione del risarcimento.

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Cos’è e a che cosa serve il grip control della tua auto

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Il grip control è un sistema per auto che consente al veicolo stesso di regolare automaticamente la trazione delle ruote, a seconda dell’aderenza sul manto stradale, in qualsiasi condizione. Vediamo quindi come si utilizza e – nello specifico – come funziona.

Grip control e sicurezza

Con lo sviluppo degli infiniti sistemi elettronici di ultima generazione, le auto moderne si sono trasformate in qualcosa in grado di offrire il miglior comfort e la maggior sicurezza da ogni punto di vista. I sistemi di ultima generazione infatti aiutano a gestire la macchina quasi perfettamente, in ogni condizione e a velocità elevate.

A proposito di questo, il grip control è uno dei sistemi elettronici che, applicato a organi meccanici – in questo caso al differenziale e alle ruote – riesce ad aumentare la sicurezza a bordo. Ha il preciso compito di andare a regolare la potenza applicata ed evitare il pattinamento delle ruote, che può causare sinistri stradali anche molto gravi.

Gli esperti definiscono il grip control come una sorta di evoluzione dell’ESP (controllo elettronico della stabilità), il sistema antipattinamento che aiuta il conducente a mantenere il controllo dell’auto anche in presenza di eventuali sbandate, nel momento in cui le ruote si trovano su un tratto di strada con minore aderenza.

Come funziona il grip control

Innanzitutto è bene sapere che viene azionato tramite una manopola specifica che si trova nell’abitacolo dell’auto e che permette al guidatore di scegliere tra cinque differenti modalità: ognuna comanda una modalità di intervento differente della centralina, che agisce a seconda dell’impostazione data e di quello che sta succedendo alle ruote del mezzo. Il processore regola così la potenza del motore a seconda degli impulsi che riceve, e trasferisce una quantità maggiore o minore di trazione alle ruote, per dare al veicolo il miglior grado di stabilità possibile.

Modalità di guida e grip control

Quali sono le modalità di guida che si possono scegliere con questo sistema:

  • standard, chiaramente la prima dell’elenco. La configurazione ideale per strade con un basso livello di pattinamento. Se necessario in questi casi il grip control interviene dando più potenza alla ruota che in quel momento ha più aderenza. Funziona tutto in automatico, il conducente può (e deve) continuare a guidare serenamente;
  • fango, consente di avere un’ottima trazione in situazioni simili a quelle di un terreno ricoperto appunto di fango. L’auto in questo caso ha sempre una trazione ottimale, la coppia motrice infatti viene ripartita alle ruote in maniera proporzionale e a seconda delle caratteristiche del manto stradale;
  • sabbia, l’ideale quando le ruote motrici perdono totalmente aderenza. In questo caso il grip control interviene in modo che le due gomme pattinino insieme, per ridurre il rischio che l’auto rimanga immersa nella sabbia, senza più poterne uscire;
  • neve, passiamo dal deserto alla montagna. Consente anche in questo caso all’auto di adattarsi alle condizioni della strada, fondamentale appunto in caso di ghiaccio e neve, ogni ruota in questo caso riceve la potenza adeguata per superare le difficoltà di aderenza riscontrate. È un’impostazione più progressiva rispetto alla “fango”, in modo che il veicolo possa essere gestito alla perfezione anche su strade completamente ghiacciate e difficili da percorrere, ma anche con neve profonda;
  • infine la ESP OFF, elimina il controllo della stabilità e permette al conducente di guidare senza l’intervento del grip control e di qualsiasi tipo di sistema antislittamento (funziona solo fino a 50 km/h, dopodiché il sistema si riattiva automaticamente per garantire maggiore sicurzza).

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Quanto costa la revisione dell’impianto GPL

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Coloro che possiedono una vettura GPL sanno che non vi è alcun obbligo annuale specifico ulteriore rispetto a quanto previsto per le vetture con motorizzazione a benzina e/o diesel. Come ogni auto, ogni due anni è necessario fare la revisione, per legge, e ogni anno sarebbe bene sottoporre il veicolo a un tagliando o controllo generale da parte del meccanico.

L’unica cosa in più da ricordare è che l’auto a GPL, dopo dieci anni dall’installazione, ha bisogno del cambio del serbatoio del gas. Vediamo tutto quello che bisogna sapere a riguardo.

Come funzionano le auto a GPL

Usano il gas di petrolio liquefatto come combustibile, immagazzinato nei serbatoi che generalmente vengono installati nel bagagliaio dell’auto. Le bombole GPL si possono anche montare dopo l’acquisto del veicolo, si parla in questo caso di installazione di impianto GPL after market. Altrimenti si può decidere di comprare un’auto che possiede già questa configurazione di serie.

Il GPL deve essere usato tenendo conto di determinate precauzioni, per garantire la massima sicurezza durante la guida. Per questo l’impianto ha dei sistemi di protezione efficienti, con elettrovalvole di sicurezza che evitano incendi ed esplosioni. Non esistono comunque dei controlli obbligatori da fare per legge, bisogna provvedere alla normale revisione prevista dal Codice della Strada per ogni tipologia di auto e veicolo, il controllo dei fumi di scarico, e la sostituzione delle bombole dopo 10 anni dal montaggio iniziale.

Quanto costa la revisione delle bombole

Nel momento della revisione e sostituzione delle bombole di GPL, l’auto non viene sottoposta a controlli, il professionista addetto infatti si limita a cambiare le bombole e collaudare l’impianto dopo l’installazione dei nuovi serbatoi. Questo intervento è obbligatorio per legge, chi non provvede alla revisione delle bombole di GPL dopo 10 anni rischia una pesante multa fino a 594 euro e il fermo amministrativo del veicolo.

Ma il prezzo della revisione? Dipende da differenti fattori, tra cui la tipologia di contenitore, le tariffe che vengono applicate dall’officina scelta per la sostituzione e anche la Regione in cui si realizza l’operazione. Generalmente la spesa comunque va da un minimo di 300 a un massimo di 500 euro, in media. Per sapere il costo preciso è necessario contattare direttamente alle officine specializzate, richiedendo dei preventivi gratuiti prima di scegliere il professionista che propone il lavoro con il miglior rapporto tra la qualità e il prezzo.

Vantaggi e svantaggi dell’auto a GPL

Non è la prima volta che parliamo di vetture alimentate con il GPL. Ormai si stanno diffondendo sempre più: oltre a inquinare meno, fanno risparmiare molto per quanto riguarda il rifornimento. Il GPL costa decisamente meno rispetto alla benzina e al diesel. L’auto con GPL soffre di un leggero calo dei rendimenti e di una minore autonomia rispetto allo stesso modello alimentato a benzina, ma il risparmio economico garantito è rilevante.

Non è tutto:

  • con l’auto a GPL si inquina meno, quindi l’ambiente beneficia di minori emissioni di CO2;
  • il conducente beneficia di alcune agevolazioni, tra cui sconti e esenzioni sul bollo;
  • è possibile evitare i blocchi alla circolazione in città e altre restrizioni relative alla mobilità urbana.

Ci sono comunque ancora alcuni svantaggi a cui bisogna far fronte:

  • prima di tutto la rete di distribuzione è poco estesa e capillare rispetto a quella di benzina e diesel;
  • non esiste il rifornimento self service, è necessario che l’operazione sia eseguita dall’addetto specializzato;
  • la bombola chiaramente ingombra e toglie spazio nel bagagliaio.

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Audi RS 3 Sportback: modello, prezzo, dotazione e foto

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L’Audi RS 3 Sportback – variante più cattiva della quarta generazione della A3 – è una sportivissima compattatrazione integrale che condivide il pianale con la Volkswagen Golf.

In questa guida all’acquisto dell’Audi RS 3 Sportbackda noi testata in modo approfondito lo scorso anno – vi mostreremo nel dettaglio il listino della brutale “segmento C” di Ingolstadt: prezzomotore, accessori, pregidifetti e chi più ne ha più ne metta.

Le foto dell’Audi RS 3 Sportback

Audi RS 3 Sportback: le caratteristiche principali

L’Audi RS 3 Sportback è una “segmento C” sportiva a cinque porte rivolta a chi vuole il massimo divertimento: un mezzo in grado di offrire il massimo piacere di guida in pista senza rinunciare alla fruibilità nell’uso quotidiano. La compatta trazione integrale di Ingolstadt regala le cose migliori nel misto veloce ed è impreziosita dalla tecnologia RS torque splitter: una modalità di guida che favorisce i drift controllati gestita da due frizioni elettroidrauliche a lamelle, una per ciascun semiasse posteriore. In curva il sistema ripartisce la coppia tra le ruote dietro incrementando la spinta su quella con maggiore aderenza favorendo il sovrasterzo mentre in rettilineo la coppia viene indirizzata a entrambe in egual misura.

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Audi RS 3 Sportback: modello e prezzo di listino

Di seguito troverete tutte le caratteristiche dell’Audi RS 3 Sportback. La compatta sportiva dei quattro anelli è disponibile con un solo motore:

  • un 2.5 turbo benzina TFSI a cinque cilindri da 400 CV

Audi RS 3 Sportback (61.700 euro)

L’Audi RS 3 Sportback ospita sotto il cofano un motore 2.5 turbo benzina TFSI a cinque cilindri da 400 CV e 500 Nm di coppia: un propulsore che permette alla “segmento C” di Ingolstadt di accelerare da 0 a 100 chilometri orari in 3,8 secondi. La velocità massima è autolimitata a 250 km/h ma può essere aumentata a 280 (pagando 1.820 euro) o a 290 km/h optando per il pacchetto RS Dynamic Plus (7.850 euro, comprende anche le sospensioni sportive RS Plus con Dynamic Chassis ControlAudi drive select e l’impianto frenante in carbo-ceramica RS).

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Audi RS 3 Sportback: la dotazione di serie

La dotazione di serie dell’Audi RS 3 Sportback comprende:

Pacchetti di equipaggiamento/design

  • Pacchetto luci d’ambiente con profili a LED

Cerchi/pneumatici

  • Cerchi in lega d’alluminio a 10 razze a Y, grigio satinato, torniti a lucido
  • Bulloni antifurto

Luce

  • Proiettori a LED con gruppi ottici posteriori a LED
  • Sensore luci/pioggia

Specchietti

  • Specchietto interno schermabile automaticamente, senza cornice
  • Specchietti retrovisori esterni in nero (non per Nero Mythos)
  • Specchietti retrovisori esterni regolabili, riscaldabili, ripiegabili elettricamente e con funzione automatica di antiabbagliamento

Sistemi di chiusura

  • Chiave con telecomando con Safelock e avviamento Keyless-go
  • Antifurto
  • Sicura per bambini ad azionamento elettrico

Sistemi per il tetto e cristalli

  • Parabrezza in vetro insonorizzante

Ulteriori equipaggiamenti esterni

  • Griglia Singleframe con cornice nera e motivo a nido d’ape in nero opaco
  • Senza denominazione tecnologia
  • Paraurti con prese d’aria laterali dal look RS in nero, longarine sottoporta in nero lucido e diffusore RS posteriore con inserto in nero
  • Terminali di scarico cromati a sezione ovale, uno a sinistra e uno a destra
  • Spoiler posteriore in colore carrozzeria
  • Modanature finestrini in nero lucido

Sedili

  • Supporto lombare a 4 vie per i sedili anteriori, a regolazione elettrica in senso orizzontale e verticale
  • Sedili anteriori regolabili elettricamente
  • Rivestimento in mono.pur 550/microfibra Dinamica con punzonatura RS e design a rombi per sedili sportivi RS
  • Poggiabraccia centrale anteriore in similpelle
  • Schienale del sedile posteriore ribaltabile
  • Sedili anteriori sportivi RS con poggiatesta integrati e fianchetti dei sedili pronunciati per un maggiore sostegno laterale in curva
  • 3 poggiatesta posteriori regolabili manualmente

Inserti decorativi

  • Battitacchi alle portiere con inserto in alluminio con logo RS 3 illuminato
  • Inserto alla plancia in carbonio Atlas, profili plancia e cruscotto con finitura grigio platino satinato

Cielo dell’abitacolo

  • Cielo vettura in tessuto nero

Volante ed elementi di comando

  • Sterzo progressivo
  • Volante multifunzione plus in pelle a 3 razze con bilancieri in alluminio appiattito nella parte inferiore

Climatizzazione

  • Climatizzatore automatico bizona

Ulteriori equipaggiamenti interni

  • Elementi in look alluminio per interni

Sistemi di fissaggio dei bagagli e sistemi portaoggetti

  • Pacchetto portaoggetti e vano bagagli

Infotainment

  • MMI radio plus
  • Ricezione radio digitale (DAB)
  • Interfaccia Bluetooth
  • Audi virtual cockpit plus con design RS da 12,3″
  • Audi sound system
  • Sistema di navigazione MMI plus con MMI touch
  • Chiamata di emergenza e assistenza Audi connect con Audi connect Remote & Control
  • Predisposizione ad Audi smartphone interface attivabile tramite Functions-on-Demand

Sistemi di assistenza

  • Assistente agli ostacoli con assistente alla svolta (turn assist)
  • Freno di stazionamento elettromeccanico con assistenza alla partenza
  • Sistema di ausilio al parcheggio plus con assistente al parcheggio
  • Regolatore e limitatore di velocità
  • Audi pre sense front
  • Lane departure warning

Tecnica e sicurezza

  • Freni anteriori e posteriori a disco con pinze verniciate in nero lucido e logo RS all’anteriore
  • Audi drive select per assetto di serie
  • Sospensioni sportive RS
  • Start&stop system per il recupero di energia
  • Kit riparazione pneumatici
  • Airbag anteriori integrati nello schienale, per la testa (proteggono i passeggeri anteriori e dei posti posteriori esterni in caso di collisioni laterali) e airbag centrale (riempie lo spazio tra i sedili anteriori per ridurre l’urto tra guidatore e passeggero in caso di impatto laterale)
  • Disattivazione airbag passeggero anteriore
  • i-Size per i sedili posteriori laterali
  • Indicatore perdita pressione pneumatici
  • Attrezzi di bordo
  • Kit primo soccorso e triangolo di emergenza, con due giubbottini di emergenza

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Audi RS 3 Sportback: gli optional

La dotazione di serie dell’Audi RS 3 Sportback andrebbe a nostro avviso arricchita con tre optional fondamentali: il pacchetto (630 euro) che comprende l’Adaptive speed assist (cruise control adattivo) e l’Adaptive cruise assist (un cruise control adattivo che mantiene la vettura al centro della corsia), il tetto panoramico apribile in vetro (1.330 euro) e la vernice metallizzata (860 euro).

Audi RS 3 Sportback usata

L’Audi RS 3 Sportback è introvabile di seconda mano: più semplice (ma non troppo) rintracciare gli esemplari della serie precedente.

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Mercedes-Amg Gt 63 S E-Performance: primatista nata

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Nessun’altra Amg simile è mai uscita dai cancelli di Affalterbach, dove ha sede l’atellier high-performance della Mercedes. La Gt 63 S E Performance batterebbe questo primato anche solo per la lunghissima denominazione, ma non è certo questo il motivo. Infatti, questa robusta berlina che fa la coupé lunga più di 5 metri e pesante quanto un grosso suv è la prima Mercedes-Amg ibrida plug-in della storia, l’Amg più potente e scattante di sempre, ovviamente sino a quando non affiorerà l’hypercar One: una vera e propria Formula 1 da strada. La Gt 63 S a batteria è il risultato di un lavoro ingegneristico complesso e originale, che integra la meccanica con l’elettronica e il boost dell’elettricità sfruttando le esperienze della Formula 1 assieme a innovazioni tecnologiche destinate a premiare la facilità di utilizzo tanto in pista quanto in strada. A questo punto anche se parliamo di un’auto ibrida alla spina è inutile parlare di percorrenze a emissioni zero come punto di forza, perché questa Gt 63 S può cimentarsi continuativamente in questo modo solo per una dozzina di chilometri. Tuttavia, il contributo degli elettroni, stando a quanto dichiara la Casa, attesta il suo consumo a quello di una ben meno esasperata Classe C.

Un powertrain elettrificato, due cambi e quattro ruote motrici

Il powertrain della E Performance formato da un V8 biturbo di 4 litri e da un’unita elettrica, complessivamente, mette in campo 843 cavalli e una coppia che raggiunge il picco record di 1.470 Nm. L’unità elettrica è sistemata sopra al differenziale posteriore, praticamente in blocco con il pacco batteria, interagisce incisivamente con il sistema propulsivo con un cambio a due rapporti, che utilizza il primo sino a 140 all’ora quando il regime del motore elettrico arriva alla quota massima di 13.500 giri, affiancandosi all’automatico a nove marce, forma la trazione integrale e contribuisce a ripartire equamente la massa di quasi 2,4 tonnellate sui due assali. La batteria ricaricabile ha una capacità di appena 6,1 kWh, pesa solo 89 kg ed è composta da 560 celle agli ioni di litio raffreddate singolarmente con un liquido dielettrico in modo che la temperatura di esercizio rimanga sempre attorno alla temperatura ottimale: 45°. Questo per ottimizzare il rendimento e favorire la rapidità dei cicli di carica/scarica, anche attraverso quattro step rigenerativi impostabili manualmente, in modo che la “pila” possa fornire sempre il massimo della potenza disponibile tra il range minimo di 70 kW e quello di picco di 150 kW. Il corredino è completato da una sofisticata rete elettronica che integra sette modalità di guida e l’Amg Dynamics. È un sistema predittivo che apprende come si sta guidando e, di conseguenza, setta la vettura in maniera sartoriale sull’abilità di chi è al volante. Lo specificano ancora meglio i livelli d’intervento che vanno dal Basic all’Advanced, al Pro sino al Master. Per ognuno di essi il dispositivo configura opportunamente, oltre che ulteriormente rispetto alla configurazione selezionata dal guidatore, la reattività del powertrain e le soglie di intervento dei sistemi di gestione del dinamismo, compreso il differenziale autobloccante posteriore.

Malleabile su strada quanto in pista

A dispetto del fatto che la Gt 63 ha tutte le connotazioni di una vera e super-lussuosa ammiraglia, come del resto ci si attende anche dal prezzo, la E Performance merita di essere definita come le Mercedes da corsa del passato: una Freccia d’Argento. Un ruolo che questa Amg interpreta con una naturalezza sbalorditiva, come abbiamo constatato sul circuito Montebianco, nei pressi di Siviglia, sotto un intermittente acquazzone. Una volta presa confidenza con tutte le configurazioni, la prima Amg a batteria della storia stupisce per l’equilibrio, che rimane inalterato a prescindere dalla configurazione impostata e dal ritmo che, tra i cordoli, può arrivare a un livello francamente inimmaginabile. Certo, non bisogna scordarsi la massa e il fatto che sui tratti bagnati il retrotreno della Gt 63 S può essere molto vivace, ma se si esagera l’elettronica – anche quando si disinserisce del tutto l’Esp – viene sempre in aiuto riportando la vettura sulla giusta via senza reazioni troppo nervose. Insomma, è più facile del previsto lanciare il contagiri a quota 7.000 accompagnati da un fragore inebriante, accelerare rapidamente come una moto sino a 200 all’ora in meno di 10 secondi, e tagliando il traguardo dei 100 orari in meno di 3, assecondati dall’assetto adattivo pneumatico e dallo sterzo che dà sempre chiare indicazioni. Grossa, ma agile e rassicurante, grazie anche al mordente dei freni carboceramici, che meriterebbero però una modulabilità più precisa. Ed è incredibile vedere che al termine delle tornate la batteria è ancora più carica che alla partenza, grazie all’efficace gestione dei flussi energetici.
Su strada la Gt 63 S E Performance è ugualmente strabiliante perché è docile, confortevole come un’ammiraglia finché non si impostano le configurazioni più estreme e davvero eco-friendly. Infatti, con la modalità El si muove elettricamente e silenziosamente, aiutata dal determinato recupero di energia nei rallentamenti che evita l’accensione del poderoso V8, scongiurata anche dal feedback aptico lanciato dal pedale dell’acceleratore.

Tutti i numeri della Mercedes-AMG GT 63 S E Performance

  • Motore termico: V8, 3.982 cc, biturbo
  • Potenza max: 639 cv a 5.500 giri
  • Coppia max: 900 Nm a 2.500 giri
  • Motore elettrico: 204 cv
  • Coppia motore elettrico: 320 Nm
  • Potenza complessiva: 843 cv
  • Coppia complessiva: 1.010 – 1.470 Nm
  • Trazione: integrale
  • Cambio: automatico a 9 marce
  • Batteria (ioni di litio): 6,1 kWh
  • Consumo medio benzina (ciclo Wltp): 7,9 l/100 km
  • Consumo medio elettricità: 12 kWh/100 km
  • Autonomia elettrica (ciclo Wltp): 12 km
  • Velocità: 316 km/h
  • Accelerazione 0-100 km/h: 2,9 s
  • Accekerazione 0-200 km/h: > 10,0 s
  • Lunghezza/larghezza/altezza (cm): 505/187/146
  • Passo (cm): 320
  • Peso ordine di marcia (kg): 2.380 kg
  • Prezzo: 202.970 euro

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Pirelli P Zero Trofeo R pneumatico di primo equipaggiamento (a richiesta) per Audi RS 3

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Il Pirelli P Zero Trofeo R sarà disponibile (a richiesta, a partire dal terzo trimestre 2022) come pneumatico di primo equipaggiamento per l’Audi RS 3 (Sportback e Sedan): le gomme semi-slick italiane omologate per l’uso stradale – testate ieri durante una prova in pista al Mugello – presentano diverse soluzioni tecniche votate alle massime prestazioni. Qualche esempio? La mescola high performance, il disegno asimmetrico del battistrada e il profilo ultraribassato che aumenta la stabilità in rettilineo e l’aderenza in curva riducendo al tempo stesso gli spazi di frenata.

Gli pneumatici Pirelli P Zero Trofeo R hanno inoltre permesso alla variante più cattiva della quarta generazione della A3 di migliorare di ben 4,64 secondi il record al Nürburgring tra le compatte: lo scorso agosto 2021 una Sedan (versione a quattro porte con la coda della “segmento C” sportiva tedesca) guidata da Frank Stippler (pilota e collaudatore della Casa di Ingolstadt) ha girato in 7’40″748.

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Blocco camion maggio 2022: il calendario e le date

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L’elenco dei giorni di maggio 2022 nei quali i camion e i mezzi pesanti oltre le 7,5 tonnellate non potranno circolare (salvo deroghe) fuori dai centri abitati è stato stabilito da un decreto del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili.

Conoscere le date in cui non circolano i camion e i TIR è importante, soprattutto in un mese come questo caratterizzato da temperature miti che invogliano a fare gite fuori porta nei weekend.

Di seguito troverete il calendario completo del divieto di circolazione per i mezzi pesanti disposto dal Ministero e relativo a maggio 2022. Come potete vedere dall’elenco questo mese i blocchi interesseranno cinque date, in pratica tutte le domeniche.

Maggio 2022: i giorni di divieto per i TIR

  • Domenica 1 maggio 2022 dalle 09:00 alle 22:00
  • Domenica 8 maggio 2022 dalle 09:00 alle 22:00
  • Domenica 15 maggio 2022 dalle 09:00 alle 22:00
  • Domenica 22 maggio 2022 dalle 09:00 alle 22:00
  • Domenica 29 maggio 2022 dalle 09:00 alle 22:00

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Come si regola il poggiatesta e perché è importante

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È fondamentale per tutti gli utenti, guidatori e passeggeri, essere in auto in totale sicurezza. È importante per garantire la propria e l’altrui incolumità, e quindi bisogna usare la massima attenzione al volante e tutti i sistemi di sicurezza, obbligatori e non, che consentono di viaggiare senza rischi e pericoli – primi tra tutti le cinture di sicurezza.

Ci sono anche degli accorgimenti che è possibile seguire nel caso in cui si voglia almeno provare a prevenire incidenti stradali, urti e/o distrazioni alla guida. Vediamo quindi alcuni consigli utili per quanto riguarda i sistemi di sicurezza attivi e passivi in auto e come cercare di viaggiare senza pericoli importanti.

Quali sono i principali sistemi di sicurezza in auto

Ogni veicolo è dotato di sistemi di sicurezza attivi e passivi, come ben sappiamo. Si tratta di tutti quei dispositivi presenti nelle nostre auto, che servono per salvaguardare gli utenti in caso di sinistro e addirittura per cercare di evitare gli spiacevoli episodi di incidente stradale. Vediamo i principali sistemi di sicurezza attivi:

  • sicuramente al primo posto c’è l’impianto frenante, che consente di fermare l’auto in tempo, per evitare impatti
  • lo sterzo del veicolo;
  • gli ammortizzatori;
  • le gomme, che devono essere gonfiate alla giusta pressione e mai troppo usurate oltre il limite di legge;
  • le luci, che servono per vedere la strada in sicurezza e anche per segnalare la nostra presenza agli altri utenti presenti sullo stesso percorso;
  • i tergicristalli, assolutamente indispensabili in caso di pioggia;
  • l’ABS, ovvero il sistema antibloccaggio delle ruote;
  • i sistemi di allarme per pericoli e/o ostacoli su strada;
  • i sistemi di comunicazione;
  • i sistemi anticollisione;
  • i sistemi in grado di rilevare le condizioni del conducente;
  • e infine quelli che correggono automaticamente la traiettoria dell’auto o altri errori di guida.

Tra i sistemi di sicurezza passivi, che invece non servono a prevenire un incidente stradale ma a evitare gravi danni e conseguenze di un sinistro, ci sono tutti quelli che sono in grado di assorbire l’energia cinetica ed evitare che gli occupanti del mezzo vadano a urtare contro le pareti dell’auto, rischiando di farsi male. Quali sono:

  • i poggiatesta;
  • le cinture di sicurezza;
  • gli airbag;
  • i seggiolini e altri dispositivi per bambini in auto.

Come si regola il poggiatesta

E a proposito di questi ultimi sistemi di sicurezza appena elencati, approfondiamo il discorso dei poggiatesta, che spesso non viene affrontato e, anzi, anche sottovalutato dagli stessi automobilisti. Innanzitutto si tratta di un sistema molto utile, nonostante sia trascurato, per diminuire il rischio di danni al collo in caso di impatto, soprattutto in un tamponamento, con rischio di colpo di frusta. Regolare in maniera corretta il poggiatesta eviterebbe molti spiacevoli episodi di “colpo della strega”.

Come fare:

  • innanzitutto regolare l’altezza del poggiatesta, la zona superiore dovrebbe essere almeno 5 cm sopra l’orecchio. Il poggiatesta deve essere ben fisso (controlla che lo sia) e non abbassarsi o muoversi con una semplice spinta;
  • anche la distanza del capo dal poggiatesta deve essere adeguata, e non dovrebbe superare i 6 cm;
  • il sedile deve essere sistemato in modo da stare seduti con la schiena ben eretta, senza distanziarsi eccessivamente dal poggiatesta.

Ogni auto può avere una tipologia differente di poggiatesta, per questo consigliamo di consultare il manuale d’uso del veicolo, per capire come regolarlo al meglio.

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Che cos’è e a cosa serve il Traffic sign recognition

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Le vetture moderne sono dotate dei più avanzati ADAS, sistemi di assistenza alla guida di ultima generazione. Si tratta di dispositivi innovativi, in grado di aumentare la sicurezza in auto e di proteggere – soprattutto in maniera attiva – il conducente e i passeggeri. Ma non solo: sono più sicuri anche gli altri utenti della strada, soprattutto quelli considerati “deboli”, ovvero i ciclisti e i pedoni.

Gli ADAS lavorano principalmente nella prevenzione degli incidenti, e intervengono per evitare che si verifichi il sinistro. Si tratta di tecnologie ultra moderne, composte da una serie di sensori che lavorano insieme al software di bordo e monitorano la guida, intervenendo in caso di emergenza. Tra questi sistemi avanzati oggi approfondiremo il funzionamento del Traffic sign recognition, ovvero un dispositivo in grado di captare e riconoscere i segnali stradali presenti sul percorso adottato dal veicolo. Vediamo come funziona e tutto quello che c’è da sapere a riguardo.

Traffic sign recognition: come funziona

Il Traffic sign recognition è il sistema di riconoscimento dei segnali stradali, fa parte degli ADAS presenti sui veicoli di ultima generazione, ed è in grado di captare divieti di accesso, limiti di velocità, divieti di sorpasso e altri simili. Ma come funziona nello specifico?

Partiamo dai limiti di velocità, può essere molto utile al guidatore che ha dei dubbi sul limite da rispettare su uno specifico tratto di strada. Il Traffic sign recognition in questo caso, nella giungla dei cartelli stradali, dove purtroppo può capitare di vedere dei segnali confusi o addirittura contradditori, può essere davvero la salvezza.

Oltretutto la questione dei limiti di velocità è molto delicata, basta essere un secondo sovrappensiero (anche se non si dovrebbe mai, quando si è al volante) per insistere col piede sull’acceleratore e trovarsi oltre alla velocità consentita dalla legge. La multa, in caso di autovelox, è presto fatta! Il dispositivo in grado di leggere la segnaletica stradale invece aiuta il conducente a concentrarsi sull’andamento del traffico e a evitare multe e spiacevoli soprese per la propria patente (oltre che, ovviamente, per la sicurezza).

Il funzionamento è semplice: c’è una telecamera che si trova esattamente sul lato interno del parabrezza, dove c’è lo specchietto retrovisore interno. Questa è in grado di registrare i limiti di velocità che vengono segnalati sui margini della strada, in prossimità di cantieri o anche sui portali a cavalletto. Questi dati captati vengono poi confrontati con le informazioni del sistema di navigazione dell’auto e il conducente può vederli sullo schermo dell’infotainment e anche sul display del quadro strumenti del veicolo.

Oltre ai limiti di velocità, la telecamera è in grado di scrutare anche i divieti di sorpasso e di accesso, e altre tipologie di segnaletica. Il Traffic sign recognition consente comunque di migliorare la sicurezza a bordo dell’auto.

Quali sono i vantaggi legati all’utilizzo del Traffic sign recognition

Si tratta di un sistema che fa parte degli ADAS di ultima generazione presenti in auto, grazie al quale il guidatore è costantemente informato, soprattutto quando un segnale sfugge, ed è una situazione che capita frequentemente, quando il conducente è concentrato sulla guida della sua auto e sul monitoraggio del traffico e del comportamento degli altri utenti della strada.

Questo sistema avverte il driver attivando un allarme visivo e sonoro, se rileva che le indicazioni dei segnali non sono rispettate.

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MotoGP 2022 – GP Spagna a Jerez: gli orari TV su Sky e TV8

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Credits: Mirco Lazzari gp/Getty Images

Il GP di SpagnaJerez – sesta tappa della MotoGP 2022 – sarà trasmesso in diretta in chiaro anche su TV8 (oltre che su Sky). Di seguito troverete gli orari TV.

Nella corsa iberica Fabio Quartararo cercherà di bissare il trionfo di domenica scorsa in Portogallo e di prendersi la vetta solitaria del Motomondiale ma dovrà vedersela con le Ducati.

MotoGP 2022 – GP Spagna: cosa aspettarsi

Il circuito di Jerez – sede del GP di Spagna, sesta prova della MotoGP 2022 – è un tracciato amato e conosciuto dai piloti: una pista che offre molte possibilità di sorpasso.

Di seguito troverete il calendario del Gran Premio di Spagna, gli orari TV su SkyTV8 e il nostro pronostico.

MotoGP Of Portugal – Race

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MotoGP Of Portugal – Race

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MotoGP Of Portugal – Race

Credits: Jose Breton/Pics Action/NurPhoto via Getty Images

MotoGP Of Portugal – Race

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MotoGP Of Portugal – Race

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MotoGP 2022 – Jerez, il calendario e gli orari TV
Venerdì 29 aprile 2022
09:00-09:40 Moto3 – Prove libere 1 (diretta su Sky Sport MotoGP)
09:55-10:40 MotoGP – Prove libere 1 (diretta su Sky Sport MotoGP)
10:55-11:35 Moto2 – Prove libere 1 (diretta su Sky Sport MotoGP)
13:15-13:55 Moto3 – Prove libere 2 (diretta su Sky Sport MotoGP)
14:10-14:55 MotoGP – Prove libere 2 (diretta su Sky Sport MotoGP)
15:10-15:50 Moto2 – Prove libere 2 (diretta su Sky Sport MotoGP)
Sabato 30 aprile 2022
09:00-09:40 Moto3 – Prove libere 3 (diretta su Sky Sport MotoGP)
09:55-10:40 MotoGP – Prove libere 3 (diretta su Sky Sport MotoGP)
10:55-11:35 Moto2 – Prove libere 3 (diretta su Sky Sport MotoGP)
12:35-13:15 Moto3 – Qualifiche (diretta su Sky Sport MotoGP e TV8)
13:30-14:00 MotoGP – Prove libere 4 (diretta su Sky Sport MotoGP)
14:10-14:50 MotoGP – Qualifiche (diretta su Sky Sport MotoGP e TV8)
15:10-15:50 Moto2 – Qualifiche (diretta su Sky Sport MotoGP e TV8)
Domenica 1 maggio 2022
09:00-09:10 Moto3 – Warm up (diretta su Sky Sport MotoGP)
09:20-09:30 Moto2 – Warm up (diretta su Sky Sport MotoGP)
09:40-10:00 MotoGP – Warm up (diretta su Sky Sport MotoGP)
11:00 Moto3 – Gara (diretta su Sky Sport MotoGP e TV8)
12:20 Moto2 – Gara (diretta su Sky Sport MotoGP e TV8)
14:00 MotoGP – Gara (diretta su Sky Sport MotoGP e TV8)

MotoGP – I numeri del GP di Spagna
LUNGHEZZA CIRCUITO 4,4 km
GIRI 25
RECORD IN PROVA Fabio Quartararo (Yamaha) – 1’36”705 – 2020
RECORD GARA Fabio Quartararo (Yamaha) – 1’37”770 – 2021

MotoGP – Il pronostico del GP di Spagna 2022

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1° Marc Márquez (Honda)

Marc Márquez sta ancora cercando la prima vittoria stagionale e nonostante uno stato di forma non eccezionale a nostro avviso ha buone possibilità di salire sul gradino più alto del podio a Jerez.

Il pilota iberico – reduce da sette gare consecutive in “top 6” – può vantare nel GP di Spagna tre successi e sette podi totali nella classe regina del Motomondiale.

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2° Johann Zarco (Ducati)

Johann Zarco è alla disperata ricerca del primo trionfo in carriera in MotoGP e dopo due podi quest’anno sembra sempre più vicino a ottenerlo.

I suoi precedenti nel GP di Spagna? Un secondo posto nel 2018.

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3° Fabio Quartararo (Yamaha)

Fabio Quartararo, ringalluzzito dal recente successo in Portogallo, sembra aver trovato il giusto feeling con la Yamaha.

Il campione del mondo in carica ha già vinto il GP di Spagna nel 2020 ed è uno dei favoriti della corsa di Jerez di domenica.

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Da tenere d’occhio: Aleix Espargaró (Aprilia)

Aleix Espargaró non è più una sorpresa: due podi (impreziositi da una vittoria) negli ultimi tre appuntamenti della MotoGP 2022.

Il suo miglior piazzamento nel GP di Spagna? Una quinta piazza nel 2016.

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La moto da seguire: Ducati

Anche a Jerez vedremo le Ducati private più in forma di quelle ufficiali? Probabile.

Lo scorso anno la Casa di Borgo Panigale ha interrotto una striscia di successi di moto giapponesi nel GP di Spagna che andava avanti dal 2007 e domenica vorrà di nuovo rovinare la festa alle due ruote nipponiche.

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