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Le Mans ‘66 – La grande sfida, la storia vera della sfida Ford-Ferrari

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Le Mans ‘66 – La grande sfida” del 2019 – vincitore di due premi Oscar (miglior montaggio e miglior montaggio sonoro) – è uno dei film “automobilistici” migliori di sempre. La pellicola racconta (a volte in modo un po’ troppo romanzato) il duello FordFerrari nella 24 Ore di Le Mans 1966.

Qui troverete la storia vera di questa corsa leggendaria, l’evoluzione della rivalità tra la Casa statunitense e quella di Maranello, lo sviluppo della Ford GT40 e il primo successo nella corsa endurance più famosa del mondo di una Casa non europea. Attenzione, però: quello che leggerete saranno spoiler.

24 Ore di Le Mans 1966 – La storia

La storia raccontata nel film “Le Mans ‘66 – La grande sfida” non inizia nel 1966 ma tre anni prima quando la Ford offre 12 milioni di dollari a Enzo Ferrari per acquistare tutta la Casa di Maranello (capace, fino a quel momento, di conquistare sette 24 Ore di Le Mans, nove dei primi undici Mondiali sportprototipi e sei titoli iridati in F1).

Enzo Ferrari vuole vendere ma al tempo stesso rimanere al comando del reparto corse e avere la massima libertà di azione: quando scopre che nel contratto qualsiasi sforamento al budget annuale di 450 milioni di lire dev’essere approvato dalla Casa statunitense fa saltare l’accordo.

Henry Ford II – figlio di Edsel, nipote di Henry Ford nonché amministratore delegato del brand dell’Ovale Blu – decide due giorni dopo il “gran rifiuto” del Drake di fare tutto quanto in suo potere per sconfiggere il Cavallino in pista.

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Nasce la GT40

Per realizzare l’auto che dovrà sconfiggere la Ferrari Henry Ford II contatta i più importanti costruttori di vetture da corsa (Eric Broadley della Lola, Colin Chapman della Lotus e John Cooper) e sceglie il primo, che impiega pochi mesi ad allestire i prototipi.

L’1 aprile 1964 appoggia per la prima volta le ruote su un circuito la Ford GT40: la sportiva “yankee”, chiamata così per via dell’altezza di 40 pollici (solo 1,02 metri) e dotata di un motore 5.0 V8, viene affidata al francese Jo Schlesser e al britannico Roy Salvadori, i quali notano seri problemi di affidabilità e di stabilità nei rettilinei. Due mesi più tardi tre esemplari spinti dallo stesso propulsore 4.2 V8 della Lotus capace di vincere l’anno prima la 500 Miglia di Indianapolis con Jim Clark vengono schierati alla 24 Ore di Le Mans ma nessuno di questi riesce a tagliare il traguardo.

Shelby e la Mk II

Dopo le delusioni del 1964 Carroll Shelby (ex pilota – vincitore a Le Mans nel 1959 – e noto anche per aver realizzato la mitica AC Cobra) viene chiamato dalla Ford per gestire il progetto GT40 e sviluppa un’evoluzione della sportiva americana – la Mk II – caratterizzata da numerosi miglioramenti tecnici e da un possente motore 7.0 V8.

La rinnovata coupé di Dearborn si rivela subito l’auto da battere nelle corse di durata e si aggiudica la prima gara del Mondiale Sportprototipi – la 2000 km di Daytona – con il britannico Ken Miles (driver che ha contribuito allo sviluppo del veicolo) e lo statunitense Lloyd Ruby.

Alla 24 Ore di Le Mans 1965 Ford tira fuori l’artiglieria pesante con sei esemplari schierati (due Mk II gestire direttamente dall’Ovale Blu, due con un 5.3 V8 e due con un 4.7 V8) e ottiene la pole position con lo statunitense Phil Hill e il neozelandese Chris Amon ma anche in questa occasione nessuna vettura riesce a transitare sotto la bandiera a scacchi.

Il 1966

La Ford GT40 inizia alla grande il Mondiale Sportprototipi 1966 con due successi di Miles e Ruby alla 24 Ore di Daytona (con una Mk II) e alla 12 Ore di Sebring con una X-1, una specie di variante scoperta della supercar di Detroit.

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La 24 Ore di Le Mans 1966

Ford si presenta al via della 24 Ore di Le Mans 1966 con otto esemplari di GT40 Mk II – tutti colorati con tinte presenti nella gamma Mustang – dotati di un motore 7.0 V8 da 482 CV.

Tre vetture sono gestite dal team Shelby (una guidata da un equipaggio neozelandese composto da Bruce McLaren e Amon, una con Miles e un altro neozelandese – Denny Hulme (inserito al posto di Ruby, coinvolto in un incidente aereo poche settimane prima) – e una tutta statunitense con Dan Gurney e Jerry Grant), tre dalla scuderia Holman & Moody (una “all-american” con Ronnie Bucknum e Dick Hutcherson, una con l’americano Mario Andretti e il belga Lucien Bianchi e una con lo statunitense Mark Donohue e l’australiano Paul Hawkins) e altre due del team inglese Alan Mann: una guidata dal britannico Graham Hill e dall’australiano Brian Muir (chiamato al posto dell’americano Dick Thompson, squalificato per aver abbandonato la scena di un grave incidente durante le qualifiche) e l’altra dall’inglese John Whitmore e dall’australiano Frank Gardner.

La Ferrari, imbattuta alla 24 Ore di Le Mans dal 1960, risponde con la 330 P3 – dotata di un motore 4.0 V12 a iniezione da 426 CV – ma la situazione a Maranello non è delle migliori: John Surtees, accusato ingiustamente dal direttore sportivo Eugenio Dragoni di spionaggio industriale, dichiara pubblicamente che il responsabile delle corse del Cavallino farebbe di tutto per veder vincere in F1 un pilota italiano. Enzo Ferrari non può fare altro che cacciare il pilota inglese e mettere al suo posto Ludovico Scarfiotti.

Tre gli esemplari schierati: due gestiti dalla Ferrari (uno con Lorenzo Bandini e il francese Jean Guichet, l’altro con Scarfiotti e il britannico Mike Parkes) e una Spyder del team americano NART guidata dallo statunitense Richie Ginther e dal messicano Pedro Rodríguez.

Nelle qualifiche la Ford domina piazzando quattro GT40 nelle prime quattro posizioni: pole position per Gurney/Grant davanti a Miles/Hulme, Whitmore/Gardner e McLaren/Amon.

Henry Ford II dà il via alla gara che inizia subito in salita per Miles, costretto ad andare ai box al primo giro per chiudere la portiera dopo un contatto con Whitmore. Dopo la prima ora tre GT40 (Gurney, Hill e Bucknum) sono al comando mentre dopo quattro ore di corsa la vettura di Miles/Hulme prende la testa davanti a quella di Gurney e alla Ferrari di Rodríguez.

Alla sesta ora inizia a piovere e la Ferrari di Ginther conquista la vetta davanti alle Ford di Miles e Gurney ma durante la notte le P3 cominciano ad avere problemi di surriscaldamento e quella di Scarfiotti/Parkes abbandona la corsa in seguito a un incidente, seguita all’11° ora dalla Spyder.

A metà gara le Ford GT40 stanno dominando la 24 Ore di Le Mans 1966 con quattro Mk II nelle prime quattro posizioni e con altri tre esemplari in quinta, sesta e ottava piazza. Dal muretto chiedono di andare più piano per preservare i motori ma Miles e Gurney continuano a tirare come degli ossessi.

Alla 17° ora si ritira l’ultima Ferrari 330 P3 (quella di Bandini/Guichet) mentre 60 minuti dopo la Ford di Gurney/Grant abbandona per un problema al radiatore mentre si trova al primo posto in classifica.

In casa Ford si comincia a parlare di ordini di scuderia e viene deciso di assegnare la vittoria alla vettura che si trova al comando all’ultimo pit-stop. L’auto di Miles/Hulme è la prescelta ma McLaren e Henry Ford II propongono di fare un arrivo in parata con le tre GT40 in modo da scattare una foto che simboleggi la superiorità dell’Ovale Blu in terra di Francia.

All’ultima curva passa per primo Miles e si fa raggiungere da McLaren, seguito dalla terza Ford GT40 staccata però di 12 giri. Ken Miles arriva primo per pochi centimetri ma la vittoria viene assegnata a Bruce McLaren e a Chris Amon in quanto – partiti quarti anziché secondi – hanno percorso più strada nell’arco di 24 ore.

Ken Miles – deluso dall’esito finale della corsa, anche per via di tutto il lavoro svolto in fase di sviluppo – continua a lavorare per la Ford e scompare due mesi più tardi – il 17 agosto 1966 sul circuito di Riverside, in California – mentre sta testando l’erede della GT40 Mk II. La Casa dell’Ovale Blu conquisterà la 24 Ore di Le Mans anche nei successivi tre anni chiudendo con quattro trionfi consecutivi, la Ferrari – dopo la cocente sconfitta del 1966 – non vincerà mai più la gara di durata più famosa del mondo.

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SUV a 7 posti: l’elenco completo (con i prezzi)

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Le SUV a 7 posti hanno gradualmente rimpiazzato le monovolume e oggi sono le vetture più desiderate dalle famiglie numerose. Versatilità, spazio e una terza fila di sedili pronta all’uso: queste le caratteristiche principali di queste pratiche crossover.

Di seguito troverete l’elenco completo (con i prezzi) di tutte le SUV a 7 posti in commercio in Italia: tante proposte per tutti i gusti e tutte le esigenze. Scopriamole insieme.

SUV a 7 posti: l’elenco completo (con i prezzi)

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Audi

  • Q7 7 posti da 76.030 euro

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Bentley

  • Bentayga 7 posti da 211.016 euro

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BMW

  • X7 da 104.300 euro

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Cadillac

  • Escalade 7 posti da 139.969 euro

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DFSK

  • Glory 580 26.490 euro

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Ford

  • Explorer da 82.900 euro

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Hyundai

  • Santa Fe da 56.300 euro

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Kia

  • Sorento da 49.450 euro

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Land Rover

  • Defender 110 7 posti da 76.157 euro
  • Range Rover LWB 7 posti 152.000 euro

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Lexus

  • RX L da 80.000 euro

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Mercedes

  • GLS da 100.758 euro

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Peugeot

  • 5008 da 36.270 euro

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Skoda

  • Kodiaq 7 posti da 35.550 euro

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Ssangyong

  • Rexton 7 posti 57.300 euro

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Toyota

  • Land Cruiser 5 porte 7 posti 82.450 euro
  • Highlander da 57.500 euro

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Volkswagen

  • Tiguan Allspace 7 posti da 43.665 euro

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Volvo

  • XC90 7 posti da 78.600 euro

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Auto ibride plug-in: tutti i modelli in commercio (e i loro prezzi)

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In questi tempi difficili di prezzi dei carburanti alle stelle e di bollette dell’energia elettrica salate le auto ibride plug-in possono rappresentare una valida alternativa per chi ha la possibilità di caricare spesso la batteria.

I veicoli ibridi plug-in rappresentano quasi il 5% delle immatricolazioni nel nostro Paese e sono dotati di un motore endotermico (generalmente a benzina, anche se va detto che Mercedes offre valide proposte diesel rivolte a chi percorre molti chilometri) abbinato a un’unità elettrica e a batterie grandi – ricaricabili attraverso una presa di corrente – che permettono di guidare in modalità esclusivamente elettrica per alcuni chilometri.

Di seguito troverete l’elenco completo (con i prezzi) di tutte le macchine ibride plug-in benzina e diesel in commercio: tanti modelli per tutti i gusti e (quasi) tutte le tasche.

Auto ibride plug-in: l’elenco completo (con i prezzi)

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Audi

  • A3 Sportback 40 TFSI e 204 CV da 41.500 euro
  • A3 Sportback 45 TFSI e 245 CV 47.200 euro
  • A6 50 TFSI e 299 CV da 66.400 euro
  • A6 55 TFSI e 367 CV 76.350 euro
  • A6 Avant 50 TFSI e 299 CV da 68.800 euro
  • A7 Sportback 50 TFSI e 299 CV da 79.400 euro
  • A7 Sportback 55 TFSI e 367 CV 93.750 euro
  • A8 TFSI e 449 CV da 116.050 euro
  • Q3 TFSI e 245 CV da 48.800 euro
  • Q3 Sportback TFSI e 245 CV da 52.450 euro
  • Q5 50 TFSI e 299 CV da 60.950 euro
  • Q5 55 TFSI e 367 CV da 74.200 euro
  • Q5 Sportback 50 TFSI e 299 CV da 65.550 euro
  • Q5 Sportback 55 TFSI e 367 CV da 77.250 euro
  • Q7 55 TFSI e 381 CV da 80.050 euro
  • Q7 60 TFSI e 462 CV 99.600 euro
  • Q8 55 TFSI e 381 CV da 87.000 euro
  • Q8 60 TFSI e 462 CV 106.500 euro

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Bentley

  • Bentayga Hybrid 449 CV 179.142 euro

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BMW

  • 320e 204 CV da 54.150 euro
  • 330e 252 CV da 59.000 euro
  • 320e Touring 204 CV da 55.800 euro
  • 330e Touring 252 CV da 60.500 euro
  • 530e 292 CV da 64.740 euro
  • 545e 394 CV da 77.190 euro
  • 225e Active Tourer 245 CV da 45.000 euro
  • 230e Active Tourer 326 CV da 48.600 euro
  • X2 xDrive25e 220 CV da 50.800 euro
  • X3 xDrive30e 292 CV da 67.800 euro
  • X5 xDrive45e 394 CV da 84.500 euro

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Citroën

  • C5 X Hybrid 222 CV da 45.250 euro
  • C5 Aircross Hybrid 224 CV da 43.350 euro

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Cupra

  • Leon e-HYBRID 204 CV 40.600 euro
  • Leon e-HYBRID 245 CV da 41.600 euro
  • Leon Sportstourer e-HYBRID 204 CV 41.400 euro
  • Leon Sportstourer e-HYBRID 245 CV 42.650 euro
  • Formentor e-Hybrid 204 CV 41.300 euro
  • Formentor e-Hybrid 245 CV 48.900 euro

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DS

  • DS 9 250 CV da 59.300 euro
  • DS 9 360 CV da 69.000 euro
  • DS 4 E-Tense 225 CV da 41.700 euro
  • DS 7 Crossback E-Tense 225 CV da 51.200 euro
  • DS 7 Crossback E-Tense 4X4 300 CV da 56.400 euro
  • DS 7 Crossback E-Tense 4×4 360 CV 74.100 euro

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Ford

  • Kuga Plug In Hybrid 225 CV da 42.850 euro
  • Explorer 457 CV da 82.900 euro

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Hyundai

  • Tucson PHEV 265 CV da 46.200 euro
  • Santa Fe PHEV 265 CV 61.300 euro

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Jaguar

  • E-Pace PHEV 309 CV da 60.945 euro
  • F-Pace PHEV 404 CV da 83.220 euro

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Jeep

  • Renegade 4xe 190 CV da 40.200 euro
  • Renegade 4xe 240 CV 44.200 euro
  • Compass 4xe 190 CV da 46.750 euro
  • Compass 4xe 240 CV da 50.500 euro
  • Grand Cherokee 380 CV da 89.000 euro
  • Wrangler Unlimited 381 CV da 79.500 euro

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Kia

  • Ceed SW PHEV 141 CV 38.250 euro
  • XCeed PHEV 141 CV da 36.250 euro
  • Niro PHEV 183 CV da 41.000 euro
  • Sportage PHEV 265 CV da 46.000 euro
  • Sorento PHEV 265 CV da 58.950 euro

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Land Rover

  • Defender 110 PHEV 404 CV da 80.200 euro
  • Discovery Sport PHEV 309 CV da 61.915 euro
  • Range Rover Evoque PHEV 309 CV da 61.095 euro
  • Range Rover Velar PHEV 404 CV da 76.900 euro
  • Range Rover Sport PHEV 440 CV da 109.400 euro
  • Range Rover Sport PHEV 510 CV da 142.000 euro
  • Range Rover PHEV 440 CV da 141.300 euro
  • Range Rover PHEV 510 CV da 158.400 euro

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Lexus

  • NX Plug-in 309 CV da 68.500 euro

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Lynk & Co

  • 01 PHEV 261 CV 40.700 euro

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Mazda

  • CX-60 PHEV da 51.915 euro

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McLaren

  • Artura 680 CV 231.000 euro

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Mercedes

  • A 250 e 218 CV da 46.057 euro
  • A 250 e 4 porte 218 CV da 46.780 euro
  • B 250 e 218 CV da 43.879 euro
  • C 300 e 313 CV da 57.679 euro
  • C 300 e Station  313 CV da 59.155 euro
  • E 300 e 320 CV da 68.533 euro
  • E 300 de 306 CV da 70.423 euro (ibrida plug-in diesel)
  • E 300 e Station 320 CV da 70.777 euro
  • E 300 de Station 306 CV da 72.668 euro (ibrida plug-in diesel)
  • S 580 e 517 CV da 136.302 euro
  • CLA 250 e 218 CV da 49.842 euro
  • CLA 250 e Shooting Brake 218 CV da 50.626 euro
  • GT Coupé 4 63 AMG S 843 CV 202.970 euro
  • GLA 250 e 218 CV da 52.552 euro
  • GLC Coupé 300 e 320 CV da 73.184 euro
  • GLC Coupé 300 de 306 CV da 75.050 euro (ibrida plug-in diesel)
  • GLE 350 de 320 CV da 88.405 euro (ibrida plug-in diesel)
  • GLE Coupé 350 de 320 CV da 91.533 euro (ibrida plug-in diesel)

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MG

  • EHS 258 CV da 36.590 euro

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Mini

  • Countryman Cooper SE 220 CV da 47.300 euro

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Mitsubishi

  • Eclipse Cross 187 CV da 45.350 euro

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Opel

  • Astra Hybrid 181 CV da 36.700 euro
  • Grandland PHEV FWD 224 CV da 46.050 euro
  • Grandland PHEV AWD 300 CV da 50.800 euro

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Peugeot

  • 308 Hybrid 181 CV da 37.870 euro
  • 308 Hybrid 225 CV 42.570 euro
  • 308 SW Hybrid 181 CV da 38.870 euro
  • 308 SW Hybrid 225 CV da 42.570 euro
  • 508 Hybrid 290 CV da 51.050 euro
  • 508 Hybrid 4 360 CV 70.050 euro
  • 508 SW Hybrid 224 CV da 52.170 euro
  • 508 SW Hybrid 4 360 CV 71.370 euro
  • 3008 Hybrid 225 CV da 46.400 euro
  • 3008 Hybrid4 300 CV 53.300 euro

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Porsche

  • Panamera 4 E-Hybrid 462 CV da 124.515 euro
  • Panamera 4S E-Hybrid 560 CV da 142.838 euro
  • Panamera Turbo S E-Hybrid 700 CV da 207.420 euro
  • Panamera Sport Turismo 4 E-Hybrid 462 CV da 127.443 euro
  • Panamera Sport Turismo 4S E-Hybrid 560 CV 146.254 euro
  • Panamera Sport Turismo Turbo S E-Hybrid 700 CV 211.812 euro
  • Cayenne E-Hybrid 462 CV da 104.493 euro
  • Cayenne Turbo S E-Hybrid 680 CV 191.798 euro
  • Cayenne Coupé E-Hybrid 462 CV da 108.374 euro
  • Cayenne Coupé Turbo S E-Hybrid 680 CV 195.059 euro

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Renault

  • Mégane Plug-in Hybrid 158 CV da 36.350 euro
  • Mégane Sporter Plug-in Hybrid 158 CV da 37.350 euro
  • Captur Plug-in Hybrid 159 CV da 34.650 euro

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Skoda

  • Octavia Plug-In Hybrid 204 CV da 39.550 euro
  • Octavia RS Plug-In Hybrid 245 CV 44.000 euro
  • Octavia Station iV 204 CV da 40.600 euro
  • Octavia Station iV RS 245 CV 45.050 euro
  • Superb Plug-In Hybrid 218 CV da 47.130 euro
  • Superb Station iV da 46.930 euro

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Suzuki

  • Across 306 CV 55.400 euro

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Toyota

  • Prius Plug-in 122 CV 43.700 euro
  • RAV4 PHEV 306 CV da 54.500 euro

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Volvo

  • S60 T8 Recharge 455 CV da 65.400 euro
  • V60 T6 Recharge 350 CV da 65.550 euro
  • V60 T8 Recharge 455 CV da 69.550 euro
  • S90 T8 455 CV da 78.300 euro
  • V90 T6 349 CV da 78.350 euro
  • V90 T8 445 CV da 82.350 euro
  • XC40 T4 Recharge 211 CV da 50.250 euro
  • XC40 T5 Recharge 262 CV da 52.800 euro
  • XC60 T6 Recharge 350 CV da 65.850 euro
  • XC60 T8 Recharge 455 CV da 72.900 euro
  • XC90 T8 455 CV da 89.700 euro

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F1 2022: Verstappen vince anche a Monza

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Credits: Mario Renzi – Formula 1/Formula 1 via Getty Images

Max Verstappen ha vinto anche il GP d’ItaliaMonza centrando il quinto successo iridato consecutivo: il pilota olandese ha tagliato il traguardo della sedicesima tappa del Mondiale F1 2022 davanti a Charles Leclerc (Ferrari) e George Russell (Mercedes).

F1 Grand Prix of Italy

Credits: Joe Portlock – Formula 1/Formula 1 via Getty Images

F1 Grand Prix of Italy

Credits: Mario Renzi – Formula 1/Formula 1 via Getty Images

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Credits: CIRO DE LUCA/POOL/AFP via Getty Images

F1 Grand Prix of Italy

Credits: Mark Thompson/Getty Images

F1 Grand Prix of Italy

Credits: Pier Marco Tacca/Anadolu Agency via Getty Images

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La corsa si è conclusa in regime di neutralizzazione a causa di una gestione lenta e approssimativa del ritiro di Ricciardo. Sei giri prima della fine la McLaren del pilota australiano si è bloccata all’uscita dalla Parabolica, la safety-car è entrata in pista iniizalmente davanti a Russell e non al leader della corsa Verstappen e ci è rimasta fino alla bandiera a scacchi togliendo ai tifosi un finale di gara emozionante.

Mondiale F1 2022 – GP Italia: le pagelle

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Charles Leclerc (Ferrari)

Ieri una grande pole position, oggi un secondo posto a Monza che coincide con il secondo podio consecutivo di Charles Leclerc.

Il pilota monegasco, partito bene, ha approfittato della Virtual Safety Car al 12° giro per effettuare il primo pit-stop e rientrare terzo dietro a Verstappen e Russell. Nuovamente in testa dopo le soste dei rivali, ha effettuato un secondo cambio gomme alla 34° tornata per provare a raggiungere Max con coperture nuove ma oggi l’olandese è stato imprendibile.

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Max Verstappen (Red Bull)

Tanto veloce quando delicato con le gomme, Max Verstappen ha centrato la quinta vittoria consecutiva nel Mondiale F1 2022 salendo per la prima volta sul podio di Monza. I fischi ricevuti non sono dipesi dalla gestione del finale della gara da parte della Federazione: i “tifosi” del circuito lombardo hanno da anni l’abitudine di adottare questo atteggiamento verso qualsiasi pilota forte che non corre per la Ferrari.

Scattato settimo dopo aver ottenuto il secondo tempo in qualifica (cinque posizioni di penalità in griglia per aver montato una nuova unità termica), si è ritrovato già terzo dopo sole due tornate grazie a un sorpasso su Ricciardo e secondo al 5° giro dopo una manovra su Russell. Balzato in testa al 12° giro in seguito alla sosta di Leclerc in regime di Virtual Safety Car, è rimasto con le stesse coperture fino al 25° giro rientrando in seconda posizione dopo il pit-stop e tornando al comando definitivamente dopo il secondo cambio gomme di Leclerc al 34° giro.

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Carlos Sainz Jr. (Ferrari)

Carlos Sainz Jr. oggi è stato strepitoso e può ritenersi l’unico vero danneggiato dalla safety-car nel finale: senza la neutralizzazione della corsa il pilota spagnolo sarebbe sicuramente salito sul podio.

Dopo aver ottenuto il terzo miglior tempo nelle qualifiche di ieri, oggi è scattato 18° per aver sostituito numerose componenti della power unit. Questo non ha impedito al driver iberico di dare vita a una rimonta pazzesca: ottavo al 9° giro, sesto all’11°tornata, quinto grazie al ritiro di Vettel e quarto dopo la Virtual Safety Car in seguito a un sorpasso su Ricciardo. Non contento, è riuscito a entrare addirittura in “top 3” al 24° giro sfruttando la sosta di Russell. Rientrato in pista in 8° posizione dopo il pit-stop al 31° giro, si è preso la sesta piazza due tornate dopo con un gran sorpasso su Pérez e ha tagliato il traguardo quarto dopo i cambi gomme di Hamilton e Norris.

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Sergio Pérez (Red Bull)

Sergio Pérez ha chiuso il GP d’ItaliaMonza in sesta posizione portando a casa il punto bonus del giro veloce.

Una prestazione sotto tono per il pilota messicano, specialmente se paragonata a quella dell’altro “scudiero” Sainz: quarto tempo in qualifica e partito 13° in griglia in seguito alle penalità per aver installato un nuovo V6 e superato il limite di tre motori termici.

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Ferrari

Nessuno si aspettava una Ferrari così in forma a Monza.

Nonostante la penalità in griglia di Sainz siamo tornati a vedere due Rosse in “top 5”: un evento che non si verificava da oltre due mesi.

Mondiale F1 2022 – GP Italia: le pagelle

Prove libere 1

1 Charles Leclerc (Ferrari) 1:22.410
2 Carlos Sainz Jr. (Ferrari) 1:22.487
3 George Russell (Mercedes) 1:22.689
4 Lewis Hamilton (Mercedes) 1:22.831
5 Max Verstappen (Red Bull) 1:22.840

Prove libere 2

1 Carlos Sainz Jr. (Ferrari) 1:21.664
2 Max Verstappen (Red Bull) 1:21.807
3 Charles Leclerc (Ferrari) 1:21.857
4 Lando Norris (McLaren) 1:22.338
5 George Russell (Mercedes) 1:22.386

Prove libere 3

1 Max Verstappen (Red Bull) 1:21.252
2 Charles Leclerc (Ferrari) 1:21.599
3 Sergio Pérez (Red Bull) 1:21.848
4 Carlos Sainz Jr. (Ferrari) 1:21.897
5 Fernando Alonso (Alpine) 1:22.306

Qualifiche

1 Charles Leclerc (Ferrari) 1:20.161
2 Max Verstappen (Red Bull) 1:20.306
3 Carlos Sainz Jr. (Ferrari) 1:20.429
4 Sergio Pérez (Red Bull) 1:21.206
5 Lewis Hamilton (Mercedes) 1:21.524

Le classifiche
La classifica del GP d’Italia 2022
Max Verstappen (Red Bull) 1h20:27.511
Charles Leclerc (Ferrari) + 2,4 s
George Russell (Mercedes) + 3,4 s
Carlos Sainz Jr. (Ferrari) + 5,1 s
Lewis Hamilton (Mercedes) + 5,4 s
Classifica Mondiale Piloti
Max Verstappen (Red Bull) 335 punti
Charles Leclerc (Ferrari) 219 punti
Sergio Pérez (Red Bull) 210 punti
George Russell (Mercedes) 203 punti
Carlos Sainz Jr. (Ferrari) 187 punti
Classifica Mondiale Costruttori
Red Bull 545 punti
Ferrari 406 punti
Mercedes 371 punti
Alpine-Renault 125 punti
McLaren-Mercedes 107 punti

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Cupra Formentor VZ5: vado al massimo

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Appeal Le versioni “normali” sono amatissime dagli italiani: questa in più aggiunge prestazioni da supercar.
Contenuti tecnologici Non le manca niente: trazione integrale, ripartitore dinamico della coppia e una ricchissima dotazione di serie.
Piacere di guida Ha tutto quello che serve per chi cerca la massima sportività: un raffinato motore a 5 cilindri, un pianale eccellente e un pacchetto sterzo/cambio/freni al top.
Stile Una crossover ribassata ricca di elementi che strizzano l’occhio al mondo delle sportive: un mix azzeccato che ha conquistato molti clienti in Europa.

La Cupra Formentor VZ5 è la variante più “cattiva” della SUV compatta spagnola: una crossover “racing” a trazione integrale sviluppata sullo stesso pianale della Leon spinta dallo stesso propulsore 2.5 turbo benzina a cinque cilindri (depotenziato però di 10 CV) dell’Audi Q3 RS.

Nella nostra prova su strada abbiamo testato la Cupra più costosa ed esclusiva in commercio: la Formentor VZ5 nella versione speciale Taiga Grey (disponibile in soli 999 esemplari). Scopriamo insieme i suoi pregidifetti.

Cupra Formentor VZ5: cosa offre in più la Taiga Grey

La Taiga Grey costa 4.455 euro in più di una Cupra Formentor VZ5 e le uniche differenze riguardano l’estetica: fuori spicca la vernice Taiga Grey mentre dentro troviamo la numerazione serie limitata con incisione a laser, i sedili sportivi avvolgenti con inserti in pelle Dark Brown e, soprattutto, la raffinata plancia in pelle Dark Brown con cuciture.

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Cupra Formentor VZ5 Taiga Grey: prezzo giusto, dotazione ricca

La Cupra Formentor VZ5 Taiga Grey protagonista della nostra prova su strada ha un prezzo (70.500 euro) indubbiamente alto ma in linea con quello delle rivali. La dotazione di serie, in compenso, è ricchissima:

Audio – Navigazione

  • BeatsAudio System
  • Sistema di navigazione VZ con display touch capacitivo da 12″ e aggiornamento mapcare
  • Cupra Virtual Cockpit 10,25″
  • DAB (Digital Audio Broadcasting)

Connettività

  • Full Link wireless
  • Cupra Connect (Online infotainment, Infotainment Apps, Safety & Service, Accesso Remoto)
  • Connectivity Box (sistema di ricarica wireless per smartphone con funzione di amplificazione del segnale)

Cerchi – Pneumatici – Assetti

  • Cerchi in lega da 20″ machined VZ5 Sport Black Matt/Copper
  • Pneumatici 255/35 R20 97Y XL
  • Pinze anteriori a 6 pistoni e disco anteriore da 375 mm
  • Senza ruota di scorta da 18″

Carrozzeria – Esterni

  • Fari Matrix LED
  • Numerazione serie limitata con incisione a laser
  • Badge identificativo VZ5
  • Quattro terminali di scarico visibili con finiture rame
  • Colore carrozzeria speciale Taiga Grey
  • Estrattore posteriore con finiture in fibra di carbonio
  • Specchietti esterni, passaruota e griglia anteriore in tonalità Sport Black
  • Spoiler laterali paraurti anteriore in fibra di carbonio
  • Vetri posteriori oscurati
  • Mancorrenti al tetto e cornice finestrini laterali in colore nero lucido

Comfort – Interni

  • Sedili sportivi avvolgenti con inserti in pelle Dark Brown
  • Plancia in pelle Dark Brown con cuciture
  • Top View Camera
  • Portellone elettrico con sistema “handsfree”
  • Winter Pack
  • Volante racing con pulsante di avviamento e selettore della modalità di guida Cupra
  • Sterzo progressivo
  • DCC (Dynamic chassis control)
  • Pedaliera in alluminio
  • Park Assist (include sensori di parcheggio anteriori e posteriori)
  • Videocamera posteriore
  • Illuminazione interna smart wraparound
  • Rifiniture interne in allumini dark
  • Volante riscaldato
  • Kessy entry + GO (sistema per l’accesso e l’avviamento senza chiave)
  • Climatronic 3 zone
  • Drive Profile
  • Bracciolo centrale anteriore e posteriore
  • Battitacco anteriori illuminati
  • Cielo abitacolo nero
  • Regolazione in altezza e lombare dei sedili anteriori
  • Luci di lettura anteriori e posteriori (2+2)
  • Freno di stazionamento elettrico
  • Presa elettrica 230 V

Sicurezza – Tecnologia

  • Convertitore di coppia “Torque Splitter” con modalità Drift
  • Pre-crash assist
  • Antifurto volumetrico
  • Safe & Driving Pack XL (Travel assist – Lane assist plus con mantenimento del centro della corsia e Traffic jam assist), Emergency Assist 3.0, ACC – Adaptive Cruise Control predittivo, Side Assist – include Blind spot detection, Exit Warning – avvisatore acustico e luminoso all’uscita della vettura in caso di pericolo, Exit Assist – avvisatore acustico e frenata di emergenza in caso di pericolo all’uscita dal parcheggio, Traffic Sign Recognition – riconoscimento dei segnali stradali, Light assist – dispositivo di assistenza abbaglianti, Front Assist con sistema di frenata di emergenza e rilevamento pedoni e ciclisti, 7 airbag – 2 frontali, 2 laterali, 2 tendina, 1 centrale, avvisatore visuale ed acustico del mancato allacciamento cinture di sicurezza anteriori e posteriori, XDS – sistema differenziale elettronico, sistema di controllo della pressione pneumatici, sistema di ancoraggio Isofix i-Size + Top Tether, sistema di riconoscimento della stanchezza e disattivazione airbag passeggero)
  • Sistema per la chiamata di emergenza e-Call

Lifestyle

  • Braccialetto Cupra in fibra di carbonio
  • Cover chiave in fibra di carbonio

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A chi si rivolge

A chi vuole un mezzo in grado di offrire prestazioni da supercar (4,2 secondi sullo “0-100”, esattamente come una Porsche 911 Carrera) ma non può rinunciare alla praticità. A chi ama il look delle SUV ma detesta il baricentro alto.

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Alla guida: primo impatto

La Cupra Formentor VZ5 è un’auto che attira gli sguardi: merito delle forme filanti (che tolgono però centimetri nella zona della testa di chi si accomoda dietro) e sexy e di una serie di elementi “racing” come i giganteschi cerchi in lega da 20″, le vistose pinze dei freni anteriori, i tocchi in fibra di carbonio e gli scarichi vistosi. Nell’abitacolo l’atmosfera è più sobria: sedili sportivi avvolgenti ma non estremi e una plancia pressoché identica a quella della Leon ma con materiali più pregiati (rivestimento in pelle per la parte superiore).

La posizione di seduta bassa è un puro godimento per gli amanti del piacere di guida e non penalizza più di tanto le manovre: la visibilità è discreta in tutte le direzioni e la dotazione di serie comprende i sensori di parcheggio anteriori e posteriori e la retrocamera. Una volta schiacciato il pulsante di accensione ci si sorprende per la doppia anima del motore 2.5 turbo TSI a cinque cilindri in linea da 390 CV: un’unità tanto elastica e garbata nell’uso normale quanto brutale quando si cerca il brio. In poche parole: una supercar per tutti i giorni con un bagagliaio nella media del segmento (410 litri) e sospensioni tendenti al rigido ma mai in modo esagerato.

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Alla guida: valutazione finale

Secondo la scheda tecnica la Cupra Formentor VZ5 è meno potente delle rivali dirette (390 CV e 480 Nm di coppia) ma lei sostanzialmente se ne frega dei numeri rivelandosi un mostro nei rettilinei e anche nelle curve. Quanto basta per considerarla la SUV compatta più divertente in circolazione? Certo.

La crossover iberica ha tutto quello che serve per convincere anche i guidatori più smaliziati: trazione integrale, la tecnologia “Torque Splitter” che consente un controllo indipendente della coppia su ciascuna ruota posteriore e persino la modalità “Drift” da usare rigorosamente in pista. Il tutto impreziosito dalla possibilità di disattivare completamente il controllo di stabilità premendo un bel pulsantone posizionato davanti al cambio (occhio a non confondervi con quello dell’accensione che si trova sul volante).

La Cupra Formentor VZ5 può inoltre vantare un impianto frenante potentissimo (il terzo elemento più riuscito della vettura dopo il comportamento stradale e il motore), uno sterzo preciso e un cambio automatico DSG (doppia frizione) a sette rapporti che se la cava discretamente.

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Cosa dice di te

Non cerchi la SUV sportiva più equilibrata ma quella in grado di darti le emozioni più forti. Non ti preoccupano il superbollo (2.696,25 euro) e i consumi elevati. La cattiva notizia è che la Casa spagnola dichiara una percorrenza di 9,9 km/l, quella buona è che questo valore si può ottenere guidando in modo normale con qualche accelerata ogni tanto.

Scheda tecnica
Motore turbo benzina, 5 cilindri in linea, 2.480 cc
Potenza 287 kW (390 CV) a 5.700 giri
Coppia 480 Nm a 2.250 giri
Emissioni CO2 228 g/km
Velocità max 250 km/h
Acc. 0-100 km/h 4,2 s
Lunghezza/larghezza/altezza 4,47/1,85/1,51 metri
Peso in ordine di marcia 1.685 kg
Prezzo 70.500 euro

Le concorrenti

Audi Q3 RS La variante più cattiva della seconda generazione della SUV compatta tedesca monta lo stesso motore (potenziato di 10 CV) della Formentor VZ5 ma nelle curve non è divertente come la rivale spagnola.
Audi Q3 Sportback RS Come la Q3 “normale” ma con un design più filante e prezzi molto più alti. La dotazione di serie va integrata.
Mercedes GLA 45 AMG S La rivale più agguerrita della Cupra – compatta fuori ma spaziosa dentro – è più accessibile della Formentor VZ5 però monta un meno “nobile” quattro cilindri. Un propulsore potente (421 CV), ricco di coppia, relativamente poco assetato di benzina ma non molto reattivo ai bassi regimi.
Volkswagen Tiguan R La variante più sportiva della seconda serie della SUV compatta di Wolfsburg è un gradino sotto rispetto alla Formentor VZ5: nelle prestazioni (“solo” 320 CV), nell’esclusività e nel prezzo.

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Mondiale F1 2022 – GP Austria al Red Bull Ring: gli orari TV su Sky e TV8

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Credits: Clive Mason/Getty Images

Il GP d’Austria al Red Bull Ring – undicesima tappa del Mondiale F1 2022 – sarà trasmesso in diretta su Sky e in differita su TV8 (di seguito troverete gli orari TV).

Max Verstappen – favorito assoluto della corsa – proverà a rafforzare il primato iridato su una pista favorevole alle caratteristiche della sua monoposto ma dovrà vedersela contro parecchi rivali: il compagno di scuderia Pérez, la Mercedes e la Ferrari.

F1 2022 – GP Austria: cosa aspettarsi

Il circuito del Red Bull Ring – sede del GP d’Austria, undicesimo appuntamento del Mondiale F1 2022 – è un tracciato che premia le vetture molto curate aerodinamicamente: dal 2014 (anno del ritorno nel calendario) sono salite sul gradino più alto del podio solo le Red Bull e le Mercedes. Partire bene qui è molto importante: dal 1997 (anno di esordio della pista di Spielberg) solo David Coulthard nel 2001 è stato capace di trionfare in questa gara senza scattare dalle prime due file.

Per la seconda volta nella stagione assisteremo alle qualifiche sprint: sabato si terrà una sprint race che determinerà la griglia di domenica e assegnerà punti ai primi otto classificati (8 al primo, 7 al secondo e così via). Un weekend interessante che sarà molto probabilmente bagnato dalla pioggia. Di seguito troverete il calendario del Gran Premio d’Austria, gli orari TV su SkyTV8 e il nostro pronostico.

Formula One Grand Prix Of Great Britain 2022

Credits: Gongora/NurPhoto

F1 Grand Prix of Great Britain

Credits: Clive Mason/Getty Images

F1 Grand Prix of Great Britain

Credits: Dan Mullan/Getty Images

F1 Grand Prix of Great Britain

Credits: Jose Breton/Pics Action/NurPhoto via Getty Images

F1 Grand Prix of Great Britain

Credits: Jose Breton/Pics Action/NurPhoto via Getty Images

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F1 2022 – Red Bull Ring, il calendario e gli orari TV su Sky e TV8
Venerdì 8 luglio 2022
13:30-14:30 Prove libere 1 (diretta su Sky Sport F1)
17:00-18:00 Qualifiche (diretta su Sky Sport F1)
Sabato 9 luglio 2022
12:30-13:30 Prove libere 2 (diretta su Sky Sport F1)
16:30-17:30 Qualifiche Sprint (diretta su Sky Sport F1, differita alle 20:15 su TV8)
Domenica 10 luglio 2022
15:00 Gara (diretta su Sky Sport F1, differita alle 18:00 su TV8)

F1 – I numeri del GP d’Austria
LUNGHEZZA CIRCUITO 4.318 m
GIRI 71
RECORD IN PROVA Valtteri Bottas (Mercedes F1 W11) – 1’02”939 – 2020
RECORD IN GARA Carlos Sainz Jr. (McLaren MCL35) – 1’05”619 – 2020
RECORD DISTANZA Valtteri Bottas (Mercedes F1 W08) – 1h21’48”523 – 2017

F1 – Il pronostico del GP d’Austria 2022

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1° Max Verstappen (Red Bull)

Max Verstappen è il favorito del GP d’Austria secondo i bookmaker e anche secondo noi: in questa gara può vantare tre vittorie, un secondo posto e una pole position.

Al Red Bull Ring il pilota olandese proverà a riscattare il deludente 7° posto di Silverstone (non dovuto a sue colpe) con una grande prestazione per rafforzare il primato nel Mondiale F1 2022 e a nostro avviso ha buone possibilità di riuscirci.

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2° Sergio Pérez (Red Bull)

Sergio Pérez non ama il GP d’Austria – tre sesti posti come migliori piazzamenti e mai in prima fila in griglia – ma guida una Red Bull che si trova a proprio agio su questo tracciato.

Oltretutto il driver messicano è in un eccellente stato di forma: sei podi e otto “top 5” negli ultimi nove appuntamenti iridati.

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3° Lewis Hamilton (Mercedes)

Lewis Hamilton a Silverstone ha dimostrato di poter nuovamente puntare alla vittoria ma sono ben sei anni che non riesce a salire sul podio del GP d’Austria.

Il driver britannico – reduce da due piazzamenti consecutivi in “top 3” – è in un momento di crescita e non ha alcuna intenzione di fermarsi.

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Da tenere d’occhio: Carlos Sainz Jr. (Ferrari)

Carlos Sainz Jr. è in forma smagliante ma non ama molto il GP dell’Austria: due quinti posti come migliori piazzamenti e qualifiche sempre deludenti.

Il pilota spagnolo – dopo la vittoria di Silverstone e il terzo podio negli ultimi quattro appuntamenti iridati – cercherà di avvicinarsi nella classifica del Mondiale F1 2022 al compagno Leclerc.

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La squadra da seguire: Red Bull

La Red Bull vuole approfittare della corsa di casa – tre successi negli ultimi quattro GP d’Austria – per conquistare più punti possibili.

In Gran Bretagna si è interrotta la striscia di sei vittorie consecutive mentre continua quella di nove gare con almeno una monoposto sul podio.

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Audi House of Progress: il futuro è adesso

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Audi House of Progress raccontata da Fabrizio Longo, Direttore di Audi


Un futuro “in fieri”, in costante divenire che mai, come oggi, punta dritto verso l’elettrificazione globale. Sostenibilità e trasformazione sono i cardini della filosofia Audi che, ancora una volta, ha voluto per raccontare lo stato dell’arte della propria trasformazione la città di Milano, in occasione della Design Week, una fra le più importanti rassegne a livello internazionale.

La Casa di Ingolstadt ha scelto il cuore del capoluogo lombardo – Piazza Cordusio – per aprire le porte al proprio hub creativo, dando spazio e voce alla propria vision rigenerativa. Fra le aree tematiche in cui si articola “Audi House of Progress”, Re-generate our planet illustrerà al pubblico il progresso sostenibile del Brand che per Audi passa attraverso una filiera carbon neutral, l’utilizzo di energia rinnovabile e l’implementazione dell’economia circolare. La Casa dei Quattro Anelli si pone quali obiettivi, a lungo termine, una mobilità totalmente sostenibile ed entro il 2050, un bilancio carbon neutral di tutte le attività.

Con la transizione verso la mobilità elettrica, una parte rilevante delle emissioni di CO2 connesse al mondo automotive diviene ascrivibile alla supply chain. Per accelerare la conversione alla mobilità elettrica dell’utenza finale, la progressiva diffusione dei modelli elettrici deve essere accompagnata anche dalla capillare espansione dell’infrastruttura di ricarica, che Audi sviluppa attraverso un ampio e vario ecosistema di ricarica sia pubblica che domestica, spaziando dal network Audi e-tron Charging Service, all’offerta ultrafast di IONITY e alla rete Audi High Power Charging. Per quanto riguarda la gamma, entro il 2025 il Marchio potrà contare su più di 20 modelli puramente elettrici. Anticipazione di questa futura carline è Audi A6 Avant e-tron concept, qui a Milano in anteprima nazionale, ulteriore evoluzione dell’elettrico secondo Audi. A6 Avant e-tron concept è molto più che un esercizio di stile e costituisce un’anticipazione realistica dei futuri modelli di serie basati sulla piattaforma nativa elettrica PPE che unisce massima versatilità tecnica e abitabilità di riferimento. La nuova concept abbina la trazione elettrica, futuro della mobilità, a un pilastro dell’offerta dei quattro anelli quale la configurazione Avant, scrivendo un nuovo capitolo di questa storia di successo. In tema di ricarica, la batteria di Audi A6 Avant e-tron concept è caratterizzata da una tensione nominale di 800 Volt che consente la ricarica in corrente continua (DC) con potenze sino a 270 kW. Un valore, quest’ultimo, per la prima volta esteso a un modello di grande serie e che consente di avvicinare le tempistiche di rifornimento delle auto tradizionali. Tempistiche che, in abbinamento a un’autonomia massima di 700 chilometri, rendono Audi A6 Avant e-tron una prima auto di famiglia, adatta sia al commuting urbano sia ai lunghi trasferimenti.

“La A6 Avant e-tron concept che vedete qui a Milano – ha spiegato Fabrizio Longo, Direttore di Audi – è molto simile al modello di serie che vedremo su strada fra diciotto mesi. Per ricaricare 300 Km ci vorranno meno di dieci minuti”. Un futuro che è già realtà.

Audi House of Progress è aperta al pubblico fino al 13 giugno prossimo.

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Lexus alla Milano Design Week 2022

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“Sparks of tomorrow”: Lexus alla Milano Design Week


“Sparks of tomorrow”: come da tradizione Lexus è presente alla Milano Design Week. Un sodalizio, quello tra la Casa giapponese e una fra le più importanti settimane dedicate al design a livello internazionale, che dura da quasi vent’anni.

L’installazione di questa edizione pone al centro dell’attenzione l’uomo, la cosiddetta visione “human centric”, con un occhio sempre attento al futuro che oggi, più che mai, è proiettato verso la totale elettrificazione.

E il futuro per la Casa giapponese si chiama RZ, il primo modello nativo di Lexus a zero emissioni, naturale conseguenza di un processo iniziato con UX 300e. L’installazione presente nei padiglioni del Superstudio di Via Tortona, a Milano, si ispira proprio a questa futura suv. L’opera è concentrata su una realizzazione scultorea tridimensionale in scala, realizzata in acciaio e illuminata; il telaio dell’auto brilla ed è sospeso per rendere l’idea di movimento.

Basandosi su questo principio di una concept che prende vita, l’installazione è valorizzata da luci colorate in sospensione che illuminano il veicolo, aggiungendo una qualità delicata, materiale e positiva all’installazione immersiva.

Negli spazi limitrofi all’installazione, sono stati esposti anche i nuovi prototipi dei finalisti del Lexus Design Award 2022 e i lavori degli studenti del Royal College of Art di Londra. Con un unico comune denominatore: la sostenibilità.

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F1 2022: doppietta Red Bull a Baku, Verstappen re dell’Azerbaigian, disastro Ferrari

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Credits: NATALIA KOLESNIKOVA/AFP via Getty Images

Doppietta Red BullBaku: nel GP dell’Azerbaigian – ottava tappa del Mondiale F1 2022 – Max VerstappenSergio Pérez hanno tagliato il traguardo davanti a George Russell (Mercedes).

F1 Grand Prix of Azerbaijan

Credits: Bryn Lennon/Getty Images

TOPSHOT-AUTO-PRIX-F1-AZE

Credits: NATALIA KOLESNIKOVA/AFP via Getty Images

F1 Grand Prix of Azerbaijan

Credits: Clive Rose/Getty Images

AUTO-PRIX-F1-AZE

Credits: NATALIA KOLESNIKOVA/AFP via Getty Images

F1 Grand Prix of Azerbaijan

Credits: Clive Rose/Getty Images

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La Ferrari? Disastrosa. Le due Rosse di Carlos Sainz Jr.Charles Leclerc si sono ritirate per problemi di affidabilità e quella guidata dal monegasco era addirittura in testa alla corsa dopo (finalmente) una scelta strategica vincente.

Mondiale F1 2022 – GP Azerbaigian: le pagelle

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9
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Sergio Pérez (Red Bull)

Sergio Pérez è stato velocissimo venerdì (miglior tempo in due prove libere su tre) e sabato (beffando Verstappen) e anche oggi ha iniziato bene il GP dell’Azerbaigian superando Leclerc al via e andando in fuga. Dopo aver ceduto il primo posto al compagno al 15° giro si è ritrovato a dover gestire due pit-stop un po’ lunghetti e ha chiuso in seconda posizione portando a casa il punto bonus del giro veloce.

Il pilota messicano – al quinto podio negli ultimi sei appuntamenti del Mondiale F1 2022 – è ancora in una forma strepitosa.

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9
/10

Max Verstappen (Red Bull)

Max Verstappen ieri ha faticato a tenere il ritmo di Pérez. Oggi – scattato terzo e con una posizione guadagnata dopo il pit-stop di Leclerc – ha soffiato la prima posizione al compagno senza faticare più di tanto, è tornato secondo dopo la sosta ai box e ha conquistato definitivamente la testa della corsa in seguito al ritiro del monegasco.

Per il pilota olandese – sempre più leader del Mondiale F1 2022 – si tratta del quarto trionfo negli ultimi cinque GP.

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8
/10

Charles Leclerc (Ferrari)

Per la terza gara consecutiva Charles Leclerc è finito fuori dal podio per colpe non sue.

Dopo la pole position di ieri a Baku il driver monegasco si è fatto beffare al via da Pérez ma è riuscito a riprendere il comando della corsa grazie all’eccellente strategia del muretto Ferrari (cambiare le gomme durante la virtual safety-car) ma è stato beffato dal motore, andato in fumo al 20° giro.

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7
/10

George Russell (Mercedes)

Anche nel GP dell’Azerbaigian George Russell si è rivelato il pilota più continuo del Mondiale F1 2022.

Terzo posto (arrivato grazie alle disavventure Ferrari) e ottava gara su otto in “top 5”.

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10
/10

Red Bull

Ricordate quando la Ferrari sembrava avere il Mondiale F1 2022 in pugno dopo gli ottimi risultati di inizio stagione? Ora la Red Bull è saldamente in testa al campionato Costruttori con ben 80 punti di vantaggio sulla Scuderia di Maranello.

La scuderia austriaca non ha alcuna intenzione di arrestarsi: doppietta e quinta vittoria consecutiva (impreziosita da quattro corse con entrambe le monoposto sul podio).

Mondiale F1 2022 – I risultati del GP dell’Azerbaigian

Prove libere 1

1 Sergio Pérez (Red Bull) 1:45.476
2 Charles Leclerc (Ferrari) 1:45.603
3 Max Verstappen (Red Bull) 1:45.810
4 Carlos Sainz Jr. (Ferrari) 1:46.012
5 Fernando Alonso (Alpine) 1:46.571

Prove libere 2

1 Charles Leclerc (Ferrari) 1:43.224
2 Sergio Pérez (Red Bull) 1:43.472
3 Max Verstappen (Red Bull) 1:43.580
4 Fernando Alonso (Alpine) 1:44.142
5 Carlos Sainz Jr. (Ferrari) 1:44.274

Prove libere 3

1 Sergio Pérez (Red Bull) 1:43.170
2 Charles Leclerc (Ferrari) 1:43.240
3 Max Verstappen (Red Bull) 1:43.449
4 Carlos Sainz Jr. (Ferrari) 1:43.596
5 Lando Norris (McLaren) 1:44.418

Qualifiche

1 Charles Leclerc (Ferrari) 1:41.359
2 Sergio Pérez (Red Bull) 1:41.641
3 Max Verstappen (Red Bull) 1:41.706
4 Carlos Sainz Jr. (Ferrari) 1:41.814
5 George Russell (Mercedes) 1:42.712

Le classifiche
La classifica del GP dell’Azerbaigian 2022
Max Verstappen (Red Bull) 1h34:05.941
Sergio Pérez (Red Bull) + 20,8 s
George Russell (Mercedes) + 46,0 s
Lewis Hamilton (Mercedes) + 1:11,7
Pierre Gasly (AlphaTauri) + 1:17,3
Classifica Mondiale Piloti
Max Verstappen (Red Bull) 150 punti
Sergio Pérez (Red Bull) 129 punti
Charles Leclerc (Ferrari) 116 punti
George Russell (Mercedes) 99 punti
Carlos Sainz Jr. (Ferrari) 83 punti
Classifica Mondiale Costruttori
Red Bull 279 punti
Ferrari 199 punti
Mercedes 161 punti
McLaren-Mercedes 65 punti
Alpine-Renault 47 punti

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MotoGP 2022 – GP Catalogna a Barcellona: gli orari TV su Sky e TV8

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Credits: Alessio Marini/LiveMedia/NurPhoto via Getty Images

Il GP di CatalognaBarcellona – nona tappa della MotoGP 2022 – sarà trasmesso in diretta su Sky e in differita su TV8 (di seguito troverete gli orari TV).

Fabio Quartararo proverà anche in terra spagnola a rafforzare il primato nella classe regina del Motomondiale ma dovrà vedersela con tante Ducati velocissime.

MotoGP 2022 – GP Catalogna: cosa aspettarsi

Il circuito di Barcellona – sede del GP di Catalogna, nono appuntamento della MotoGP 2022 – è un tracciato veloce molto impegnativo per i freni che ha visto trionfare sei centauri diversi (in sella a quattro moto differenti) negli ultimi sei anni.

Di seguito troverete il calendario del Gran Premio di Catalogna, gli orari TV su SkyTV8 e il nostro pronostico.

MotoGP of Italy – Race

Credits: Valerio Origo/LiveMedia/NurPhoto via Getty Images

MotoGP of Italy – Race

Credits: Alessio Marini/LiveMedia/NurPhoto via Getty Images

MotoGP of Italy – Qualifying

Credits: Steve Wobser/Getty Images

MotoGP of Italy – Qualifying

Credits: Steve Wobser/Getty Images

MotoGP of Italy – Race

Credits: Mirco Lazzari gp/Getty Images

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MotoGP 2022 – Barcellona, il calendario e gli orari TV
Venerdì 3 giugno 2022
09:00-09:40 Moto3 – Prove libere 1 (diretta su Sky Sport MotoGP)
09:55-10:40 MotoGP – Prove libere 1 (diretta su Sky Sport MotoGP)
10:55-11:35 Moto2 – Prove libere 1 (diretta su Sky Sport MotoGP)
13:15-13:55 Moto3 – Prove libere 2 (diretta su Sky Sport MotoGP)
14:10-14:55 MotoGP – Prove libere 2 (diretta su Sky Sport MotoGP)
15:10-15:50 Moto2 – Prove libere 2 (diretta su Sky Sport MotoGP)
Sabato 4 giugno 2022
09:00-09:40 Moto3 – Prove libere 3 (diretta su Sky Sport MotoGP)
09:55-10:40 MotoGP – Prove libere 3 (diretta su Sky Sport MotoGP)
10:55-11:35 Moto2 – Prove libere 3 (diretta su Sky Sport MotoGP)
12:35-13:15 Moto3 – Qualifiche (diretta su Sky Sport MotoGP)
13:30-14:00 MotoGP – Prove libere 4 (diretta su Sky Sport MotoGP)
14:10-14:50 MotoGP – Qualifiche (diretta su Sky Sport MotoGP)
15:10-15:50 Moto2 – Qualifiche (diretta su Sky Sport MotoGP)
Domenica 5 giugno 2022
09:00-09:10 Moto3 – Warm up (diretta su Sky Sport MotoGP)
09:20-09:30 Moto2 – Warm up (diretta su Sky Sport MotoGP)
09:40-10:00 MotoGP – Warm up (diretta su Sky Sport MotoGP)
11:00 Moto3 – Gara (diretta su Sky Sport MotoGP, differita alle 14:15 su TV8)
12:20 Moto2 – Gara (diretta su Sky Sport MotoGP, differita alle 15:30 su TV8)
14:00 MotoGP – Gara (diretta su Sky Sport MotoGP, differita alle 17:15 su TV8)

MotoGP – I numeri del GP di Catalogna
LUNGHEZZA CIRCUITO 4,7 km
GIRI 24
RECORD IN PROVA Fabio Quartararo (Yamaha) – 1’38″853 – 2021
RECORD GARA Johann Zarco (Ducati) – 1’39″939 – 2021

MotoGP – Il pronostico del GP di Catalogna 2022

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1° Fabio Quartararo (Yamaha)

Fabio Quartararo ama molto la pista di Barcellona: una vittoria nel 2020 e un secondo posto in tre edizioni del GP di Catalogna nella classe regina del Motomondiale.

Il campione del mondo in carica vuole – e a nostro avviso può – consolidare il primato iridato dopo tre podi negli ultimi quattro appuntamenti della MotoGP 2022.

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2° Johann Zarco (Ducati)

Johann Zarco è uno dei piloti più continui del Motomondiale: tre piazzamenti in “top 5” negli ultimi quattro Gran Premi.

Il centauro transalpino – secondo lo scorso anno nel GP di Catalogna – guida una Ducati velocissima e ha tutte le carte in regola per bissare il podio del 2021.

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3° Jack Miller (Ducati)

Jack Miller – reduce da un podio nelle ultime quattro gare della MotoGP 2022 – deve riscattare la stagione.

Il pilota australiano cercherà a nostro avviso di dare il massimo su una pista a lui congeniale (terzo lo scorso anno).

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Da tenere d’occhio: Maverick Viñales (Aprilia)

Maverick Viñales non sta andando bene: il suo compagno di squadra inanella podi mentre il suo ultimo piazzamento in “top 3” risale a quasi un anno fa.

I suoi precedenti nella gara di casa non sono eccezionali – un quarto posto il miglior risultato – ma il recente rinnovo di contratto (due anni) dimostra che la Aprilia continua a credere in lui.

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La moto da seguire: Ducati

La Ducati può vantare tante moto veloci e molti piloti talentuosi (ma poco continui) e nel GP di Catalogna sarà molto probabilmente la Casa da battere.

Le due ruote di Borgo Panigale hanno già trionfato cinque volte quest’anno, quattro negli ultimi cinque appuntamenti iridati.

L’articolo MotoGP 2022 – GP Catalogna a Barcellona: gli orari TV su Sky e TV8 proviene da Icon Wheels.

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