Monthly Archives: Marzo 2019

Yamaha Ténéré 700, al via gli ordini

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La tanto attesa Yamaha Ténéré 700 è ora ordinabile online, grazie a un sistema di prenotazione messo a punto dal marchio dei Tre Diapason per consentire a tutti gli appassionati di aggiudicarsi la nuova enduro stradale al prezzo esclusivo di 9.490 euro (versione depotenziata a 35 kW). Le prime consegne sono prevista a partire da luglio, che corrisponde anche al mese oltre il quale non sarà più possibile effettuare l’ordinazione online.

Come fare per prenotare la Yamaha Ténéré 700

Il sistema di prenotazione online è semplice: è sufficiente collegarsi a https://tenere700.yamaha-motor.eu e registrare il proprio nome. È possibile prenotare online tutte le versioni di Ténéré 700, quella a piena potenza e quella da 35 kW, al prezzo speciale di lancio. Il modello a piena potenza sarà in consegna da luglio, e quello depotenziato da settembre. Entrambi i modelli saranno disponibili nelle tre colorazioni: Ceramic Ice, Competition White and Tech Black.

Da settembre a partire da 9.790 euro

Dopo avere assegnato il lotto iniziale delle ordinazioni online, Yamaha inizierà a consegnare la Ténéré 700 ai Concessionari di tutta Europa a partire da settembre, al prezzo di 9.790 euro.

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Ferrari Portofino by Novitec

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Lo specialista aftermarket bavarese ha messo lo zampino su uno dei modelli più giovani della gamma Ferrari, l’esclusiva ed elegante cabriolet Portofino.

Come di consueto sui tuning firmati Novitec non è facilissimo riconoscere i dettagli estetici dell’”opera” del tuner. Ad ogni modo la sospensione ribassata avvicina la carrozzeria a terra, mentre il frontale sfoggia nuove griglie e un nuovo labbro inferiore.

 

Le novità più importanti riguardano però il reparto tecnico con modifiche al chassis e al motore che aumentano considerevolmente le performance della sportiva aperta del Cavallino.

Il telaio è stato ritoccato con un nuovo schema per le sospensioni che ha incluso nuovi ammortizzatori con molle più corte di 35 mm. Il reparto ruote conta invece su esclusivi cerchi firmati Vossen, preparati ad hoc per questo tuning.

Il nuovo sistema di scarico e la nuova centralina conferiscono al V8 nuovi livelli di potenza con due diversi upgrade, da 668 CV e 851 Nm di coppia o da 684 CV e 871 Nm.

Per l’abitacolo della Ferrari Portofino, infine, Novitec mette a disposizione dei clienti un gran numero di opzioni e colori, oltre a materiali pregiati come pelle e Alcantara.

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Suzuki Katana, prezzo e arrivo nelle concessionarie

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Arriva nelle concessionarie la nuova Suzuki Katana, interpretazione in chiave moderna di un modello storico per il marchio giapponese. I primi esemplari sono attesi i primi di aprile nei dealer, al prezzo di 13.690 euro, mentre fino al 30 aprile sarà possibile ordinare la versione speciale Launch Edition, proposta con lo scarico Akrapovic compreso nel prezzo.

Motore da 150 CV e look retrò

La nuova Suzuki Katana è una moto dal carattere sportivo ispirata un po’ alle café racer di ultima generazione, con un cupolino con faro a LED, accenti rossi, sella bicolore, un codino snello e alto e il portatarga posizionato sulla ruota posteriore. La posizione di guida è leggermente eretta, con la sella posizionata a 825 mm da terra.

C’è una strumentazione multifunzione con pannello LCD, mentre la base meccanica è quella della GSX-R1000 K5 del 2005. Dunque, parliamo di un quattro cilindri capace di erogare una potenza di 150 CV, con (in questo caso) tanta coppia anche ai bassi e ai medi regimi. Gli ingegneri di Hamamatsu si sono infatti impegnati per trovare una messa a punto ideale per l’uso in strada, adottando anche un impianto di scarico 4-in-2 in-1.

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Sospensioni regolabili e controllo della trazione

Quanto alla ciclistica, le dimensioni contenute del motore hanno permesso di realizzare un telaio in alluminio a doppio trave rigido e molto compatto, che collega in modo diretto il cannotto di sterzo al forcellone (ereditato dalla GSX-R1000 del 2016). Davanti troviamo una forcella KYB a steli rovesciati da 43 mm completamente regolabile, mentre dietro il mono offre la regolazione del precarico molla e del freno idraulico in estensione.

Infine, l’impianto frenante Brembo con attacco radiale è associato all’ABS di Bosch, mentre l’elettronica aggiunge controllo della trazione regolabile su tre livelli, Suzuki Easy Start System e il Low RPM Assist.

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Glossario della guida sportiva – la frenata in pista

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Quando si guida in pista, la frenata è importantissima. È una cosa che viene quasi data per scontata, ma di fatto non lo è: imparare a frenare bene è la cosa più difficile e richiede una tecnica corretta.

Una frenata perfetta vi permette di impostare bene una curva, di posizionare al meglio l’auto per l’uscita e di guadagnare velocità in fretta. Dirlo però non è come farlo; anche perché, quando si guida su strada, di solito si frena in modo totalmente opposto.

Quando si guida nel traffico si frena con dolcezza e in maniera progressiva, in modo da rallentare l’auto fino a fermarla. Invece quando si guida forte, quando si “tira la staccata”, allora bisogna esercitare tutta la potenza frenante possibile. In parole povere: bisogna dare un bel pestone.

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La frenata in pista

Il “pestone” però è solo la prima parte della frenata, il “bite” (morso) iniziale che si dà ai freni per limare grosse fette di velocità. Man mano che ci si avvicina alla curva, poi, bisogna modulare il pedale del freno, togliendo pressione in modo graduale finché non sì è dentro la curva.

Questo non solo vi permette di frenare tardi e fin dentro la curva, ma anche di “caricare” l’auto (ovvero spostare il peso sule ruote davanti) e quindi di avere più direzionalità per impostare la traiettoria.

L’ABS (il sistema che impedisce alle ruote di bloccarsi), in questo, vi dà un grande mano: anche quando il pedale “trema” non bisogna spaventarsi, ma lasciarlo lavorare in modo che vi accompagni. Se si preme il pedale con tutta la forza per tutto l’arco della frenata, però, l’auto non sarà in grado di curvare come si deve, poiché le ruote anteriori saranno troppo stressate e impegnate nella frenata.

Per capire dove frenare, in pista, bisogna affidarsi ai cartelli posti prima della staccata, così da prendere le misure, giro dopo giro, e migliorare il punto esatto di frenata. Se non ci sono i cartelli, bisognerà prendere riferimenti visivi di altro tipo.

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Smart diventa cinese al 50%. Ufficiale la joint-venture con Geely

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Era da tempo che i rumors insinuavano indiscrezioni sul futuro di Smart, perfino la voce che Daimler avrebbe preso in considerazione di sopprimere la marca della city car.

Oggi, però, conosciamo in maniera ufficiale il futuro di Smart. Si convertirà in una marca di auto elettriche, per metà cinese. A partire da quest’anno diventerà infatti un brand congiunto, al 50%, tra Daimler e il Gruppo cinese Geely.

Una notizia che è positiva per Smart, sotto tutti i punti di vista, dato che le garantisce un futuro, un rinnovamento della gamma e l’arrivo di nuovi prodotti. Basta guardare alla crescita e al consolidamento di Volvo dopo l’entrata in scena dei cinesi.

Per il momento ancora non sono stati annunciati i dettagli legali e finanziari della fusione, che sarà completata alla fine del 2019 e che porterà Smart  all’interno di questa nuova joint-venture. La prima conseguenza di questa operazione è il futuro, garantito, come marchio elettrico per Smart. Tra l’altro il progetto con Geely avvicina la marca a un mercato così importante come quello cinese, in cui le auto elettriche avranno sempre più peso.

Nel 2022 la nuova generazione di elettriche Smart

A partire dal 2022, poi, arriverà una nuova generazione di modelli Smart, formata interamente da auto elettriche disegnate dal team di Mercedes-Benz e la cui meccanica sarà sviluppata dagli ingegneri di Geely.

Anche la produzione delle future Smart avverrà in Cina presso un nuovo stabilimento che si dedicherà esclusivamente ad auto elettriche. La fabbrica di Hambach, in Francia, che ora produce le Smart attuali, riceverà investimenti per 500 milioni di euro e continuerà a produrre una nuova compatta elettrica di Mercedes-Benz.


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Smart: dal 2020 solo elettriche

Il brand tedesco annuncia un cambio rivoluzionario nella gamma. Sarà il primo marchio ad eliminare i motori a combustione.

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Iveco in F1 (con Alfa Romeo)

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Iveco raddoppia l’impegno in F1: l’azienda torinese – già legata a Ferrari – sarà anche Official Truck Partner di Alfa Romeo e fornirà alla scuderia del Biscione 12 Stralis e un Daily.

I camion e i veicoli commerciali Iveco saranno utilizzati dal team Alfa Romeo per trasportare in modo sicuro ed efficiente le attrezzature nelle tappe europee del Mondiale Formula 1 2019.

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Mercedes-Benz A35 AMG Sedan

Dopo la A 35 AMG Mercedes presenta la versione sportiva a tre volumi della compatta, la Sedan. Come sulla hatchback, sotto al cofano della A 35 AMG Mercedes Sedan pulsa il potente quattro cilindri da 2.0 litri e 306 CV di potenza, abbinato alla trasmissione a doppia frizione AMG Speedshift DCT 7G e alla trazione integrale 4Matic. Questo powertrain le permette di scattare da 0 a 100 km/h in 4,8 secondi e di raggiungere i 250 km/h di velocità massima (limitata elettronicamente).

 

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Mondiale F1 2019 – GP Bahrein a Sakhir: gli orari TV su Sky e TV8

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Photo by Clive Mason/Getty Images – Credits: during the F1 Grand Prix of Australia at Melbourne Grand Prix Circuit on March 17, 2019 in Melbourne, Australia.

Il Mondiale F1 2019 sbarca a Sakhir per il GP del Bahrein: la seconda tappa del campionato sarà trasmessa in diretta su Sky e in differita su TV8 (di seguito troverete gli orari TV).

Nella corsa mediorientale scopriremo se la Mercedes è destinata a dominare anche quest’anno (cosa molto probabile considerando quanto visto in Australia) o se c’è ancora spazio per la Ferrari.

F1 Grand Prix of Australia

Photo by Mark Thompson/Getty Images – Credits: MELBOURNE, AUSTRALIA – MARCH 17: Lewis Hamilton of Great Britain driving the (44) Mercedes AMG Petronas F1 Team Mercedes W10 on track during the F1 Grand Prix of Australia at Melbourne Grand Prix Circuit on March 17, 2019 in Melbourne, Australia. (Photo by Mark Thompson/Getty Images)

F1 Grand Prix of Australia

Photo by Clive Mason/Getty Images – Credits: during the F1 Grand Prix of Australia at Melbourne Grand Prix Circuit on March 17, 2019 in Melbourne, Australia.

F1 Grand Prix of Australia

Photo by Charles Coates/Getty Images – Credits: MELBOURNE, AUSTRALIA – MARCH 17: Sebastian Vettel of Germany and Ferrari on the drivers parade before the F1 Grand Prix of Australia at Melbourne Grand Prix Circuit on March 17, 2019 in Melbourne, Australia. (Photo by Charles Coates/Getty Images)

F1 Grand Prix of Australia

Photo by Clive Mason/Getty Images – Credits: during the F1 Grand Prix of Australia at Melbourne Grand Prix Circuit on March 17, 2019 in Melbourne, Australia.

F1 Grand Prix of Australia

Photo by Robert Cianflone/Getty Images – Credits: during the F1 Grand Prix of Australia at Melbourne Grand Prix Circuit on March 17, 2019 in Melbourne, Australia.

F1 2019 – GP Bahrein: cosa aspettarsi

Il circuito di Sakhir – sede del GP del Bahrein (gara che si disputa in notturna) – è caratterizzato da un asfalto abrasivo che porta a un rapido consumo degli pneumatici: una pista che – per le sue caratteristiche – dovrebbe essere più adatta alla Ferrari e all’Alfa Romeo che alla Mercedes.

Partire bene qui è fondamentale: il vincitore è sempre scattato dalle prime due file. Di seguito troverete il calendario del Gran Premio, gli orari TV su Sky e TV8 e il nostro pronostico.

F1 2019 – Sakhir, il calendario e gli orari TV su Sky e TV8
Venerdì 29 marzo 2019
12:00-13:30 Prove libere 1 (diretta su Sky Sport F1)
16:00-17:30 Prove libere 2 (diretta su Sky Sport F1)
Sabato 30 marzo 2019
13:00-14:00 Prove libere 3 (diretta su Sky Sport F1)
16:00-17:00 Qualifiche (diretta su Sky Sport F1, differita alle 21:30 su TV8)
Domenica 31 marzo 2019
17:10 Gara (diretta su Sky Sport F1, differita alle 21:30 su TV8)

F1 – I numeri del GP del Bahrein
LUNGHEZZA CIRCUITO 5.412 m
GIRI 57
RECORD IN PROVA Sebastian Vettel (Ferrari SF71H) – 1’27”958 – 2018
RECORD IN GARA Pedro de la Rosa (McLaren MP4-20) – 1’31”447 – 2005
RECORD DISTANZA Fernando Alonso (Renault R25) – 1h29’18”531 – 2005

F1 – Il pronostico del GP del Bahrein 2019

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Photo by Clive Mason/Getty Images

1° Lewis Hamilton (Mercedes)

Secondo i bookmaker (e anche secondo noi) Lewis Hamilton è il favorito del GP del Bahrein: il campione del mondo in carica può vantare sette podi a Sakhir (cinque negli ultimi cinque anni), due pole position e due vittorie.

Il pilota britannico della Mercedes è in grande forma: 13 piazzamenti consecutivi in “top 5”.

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Photo by Charles Coates/Getty Images

2° Sebastian Vettel (Ferrari)

Sebastian Vettel deve riscattare la delusione australiana e punterà a conquistare un successo che manca ormai da oltre sei mesi.

Il driver tedesco ha buone possibilità di fare bene in Bahrein (nazione nella quale ha ottenuto quattro vittorie, tre pole position e cinque podi totali) ma difficilmente, a nostro avviso, trionferà. La Mercedes sembra davvero superiore…

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Photo by Clive Mason/Getty Images

3° Kimi Räikkönen (Alfa Romeo)

Kimi Räikkönen è arrivato 8° nel GP d’Australia al debutto con l’Alfa Romeo su un circuito non molto amato.

Immaginate cosa potrebbe fare con la monoposto del Biscione a Sakhir, tracciato che lo ha visto conquistare 8 podi (senza nessuna vittoria, però) e chiudere in “top 5” le ultime cinque qualifiche.

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Photo by Robert Cianflone/Getty Images

Da tenere d’occhio: Valtteri Bottas (Mercedes)

Valtteri Bottas a Melbourne ha trionfato e ha allungato a 13 la striscia di Gran Premi consecutivi terminati nelle prime cinque posizioni.

In Bahrein è stato capace di conquistare negli ultimi due anni una pole position e due podi: prepariamoci a vedere un’altra grande prova del pilota nordico.

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Photo by Mark Thompson/Getty Images

La squadra da seguire: Mercedes

La Mercedes vista due settimane fa è stata pazzesca: secondo noi la Stella conquisterà anche il GP del Bahrein, faticando però di più.

I precedenti della scuderia tedesca a Sakhir sono decisamente positivi: da cinque anni entrambe le monoposto salgono sul podio…

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WRC 2019 – Tour de Corse: gli orari TV su DAZN

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Credits: Sébastien Ogier seen prior the World Rally Championship Sweden in Torsby, Sweden on February 13, 2019 // Jaanus Ree/Red Bull Content Pool // AP-1YE7C3EBD1W11 // Usage for editorial use only // Please go to www.redbullcontentpool.com for further information. //

Il Tour de Corse – quarta prova del WRC 2019 – sarà trasmesso in diretta su DAZN (di seguito troverete gli orari TV).

Il primo rally mondiale della stagione disputato interamente su asfalto vedrà sulle strade della Corsica tantissimi piloti (anche italiani) al via su un percorso profondamente cambiato rispetto a quello dello scorso anno. Di seguito troverete l’elenco dei piloti più importanti e dei loro numeri di gara e il programma con gli orari TV su DAZN delle prove speciali. In fondo all’articolo c’è invece il nostro pronostico.

Citroën C3

Credits: Sebastien Ogier (FRA) Julien Ingrassia (FRA) of team Citroen Total WRT is seen racing at shakedown during the World Rally Championship Mexico in Leon, Mexico on March 7, 2019

Sébastien Ogier

Credits: Sébastien Ogier seen prior the World Rally Championship Sweden in Torsby, Sweden on February 13, 2019 // Jaanus Ree/Red Bull Content Pool // AP-1YE7C3EBD1W11 // Usage for editorial use only // Please go to www.redbullcontentpool.com for further information. //

Jari-Matti Latvala

Credits: Jari-Matti Latvala (FIN) of team Toyota Gazoo Racing WRT seen during the World Rally Championship Sweden in Torsby, Sweden on February 13, 2019 // Jaanus Ree/Red Bull Content Pool // AP-1YE8WY6EW1W11 // Usage for editorial use only // Please go to www.redbullcontentpool.com for further information. //

Thierry Neuville

Credits: Thierry Neuville (BEL) of team Hyundai Shell Mobis WRT seen during the World Rally Championship Sweden in Torsby, Sweden on February 13, 2019 // Jaanus Ree/Red Bull Content Pool // AP-1YE8X741W1W11 // Usage for editorial use only // Please go to www.redbullcontentpool.com for further information. //

Ott Tänak

Credits: Ott Tanak (EST) and Martin Jarveoja (EST) of team Toyota Gazoo Racing WRT are seen after special stage 17/18 during the World Rally Championship Sweden in Torsby on February 17, 2019 // Jaanus Ree/Red Bull Content Pool // AP-1YFFM4TR11W11 // Usage for editorial use only // Please go to www.redbullcontentpool.com for further information. //

WRC 2019 – Tour de Corse: i piloti più importanti

1 Ogier-Ingrassia (FRA-FRA) (Citroën C3) – WRC
3 Suninen-Salminen (FIN-FIN) (Ford Fiesta) – WRC
4 Lappi-Ferm (FIN-FIN) (Citroën C3) – WRC
5 Meeke-Marshall (GBR-GBR) (Toyota Yaris) – WRC
6 Sordo-del Barrio (ESP-ESP) (Hyundai i20 Coupé) – WRC
8 Tänak-Järveoja (EST-EST) (Toyota Yaris) – WRC
10 Latvala-Anttila (FIN-FIN) (Toyota Yaris) – WRC
11 Neuville-Gilsoul (BEL-BEL) (Hyundai i20 Coupé) – WRC
19 Loeb-Elena (FRA-MCO) (Hyundai i20 Coupé) – WRC
21 Rovanperä-Halttunen (FIN-FIN) (Skoda Fabia) – R5
22 Pieniazek-Heller (POL-POL) (Ford Fiesta) – R5
23 Veiby-Andersson (NOR-SWE) (Volkswagen Polo GTI) – R5
30 Pedro-Baldaccini (ITA-ITA) (Ford Fiesta) – R5
33 Evans-Martin (GBR-GBR) (Ford Fiesta) – WRC
38 Andolfi-Scattolin (ITA-ITA) (Skoda Fabia) – R5
40 Beaubelique-Pesanti (FRA-FRA) (Citroën DS3) – WRC
41 Pereira-Tutelaire (FRA-FRA) (Ford Fiesta) – WRC
42 Vauthier-Dini (FRA-FRA) (Ford Fiesta) – WRC
43 Simonetti R.-Simonetti C. (Citroën DS3) – WRC
44 Brazzoli-Fenoli (ITA-ITA) (Abarth 124) – RGT
45 Crerar-Levesque (CAN-CAN) (Porsche 911)- RGT
46 Nesetril-Cernoch (CZE-CZE) (Porsche 997 GT3) – RGT
47 Nucita-Princiotto (ITA-ITA) (Hyundai i20) – R5
54 Guigou-Coria (FRA-FRA) (Renault Clio) – R3T
55 Vivens-Valibouze (FRA-FRA) (Citroën DS3) – R3T
56 Nannucci-Ottobrini (FRA-FRA) (Renault Clio) – R3C
57 Filippi-Mazotti (FRA-FRA) (Renault Clio) – R3T
59 Chiaroni-Damerval (FRA-FRA) (Renault Clio) – R3C
60 Coufranc-Caddeo (FRA-FRA) (Renault Clio) – R3C
61 Sassi-Cangini (ITA-ITA) (Citroën DS3) – R3T
65 Schram-Moncada (NLD-ITA) (Renault Clio) – R3C
71 Kristensson-Appelskog (SWE-SWE) (Ford Fiesta) – R2
72 Poom-Järveoja (EST-EST) (Ford Fiesta) – R2
73 Solans-Barreiro (ESP-ESP) (Ford Fiesta) – R2
78 Oldrati-De Guio (ITA-ITA) (Ford Fiesta) – R2
84 Fraymouth-Felicelli (FRA-FRA) (Peugeot 208) – R2B
85 Franceschi-Lazzarini (FRA-FRA) (Peugeot 208) – R2B
86 Biasion-Barichella (FRA-FRA) (Peugeot 208) – R2B
92 Murati-Guintini (FRA-FRA) (Ford Fiesta) – R2C
103 Zanoto-Buccino (ITA-ITA) (Peugeot 208) – R2B
107 Bracconi-Saoletti (FRA-FRA) (Renault Twingo) – R1
108 D’Ulico-Paolini (FRA-FRA) (Renault Twingo) – R1
109 Dutreuil-Mallon (FRA-FRA) (Citroën DS3) – R1

WRC 2019 – Tour de Corse: il programma e gli orari TV su DAZN

Venerdì 29 marzo 2019

08:29 SS1 Bavella (17,60 km)
09:24 SS2 Valinco (25,94 km)
10:32 SS3 Alta-Rocca (17,37 km)
14:05 SS4 Bavella 2
15:00 SS5 Valinco 2
16:08 SS6 Alta-Rocca 2

Sabato 30 marzo 2019

07:38 SS7 Cap Corse (25,62 km)
09:08 SS8 Désert des Agriates (14,45 km) (diretta TV su DAZN)
10:14 SS9 Castagniccia (47,18 km)
14:38 SS10 Cap Corse 2
16:08 SS11 Désert des Agriates 2 (diretta TV su DAZN)
17:14 SS12 Castagniccia 2

Domenica 31 marzo 2019

09:45 SS13 Eaux de Zilia (31,85 km)
12:18 SS14 Calvi (Power Stage) (diretta TV su DAZN) (19,34 km)

WRC 2019 – Tour de Corse: il pronostico

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1° Sébastien Ogier (Citroën)

Nonostante i due successi nelle prime tre gare del WRC 2019 Sébastien Ogier non si trova in testa al Mondiale ma secondo noi al termine del Tour de Corse riuscirà a riconquistare la vetta.

I precedenti del sei volte campione del mondo in terra francese? Notevoli: quattro vittorie e cinque podi complessivi.

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2° Jari-Matti Latvala (Toyota)

L’asfalto non è l’habitat naturale di Jari-Matti Latvala eppure in Francia il driver finlandese ha conquistato due vittorie e quattro piazzamenti totali in “top 3”.

C’è un disperato bisogno di risultati per mantenere il posto in Toyota: il rilancio può cominciare dalla Corsica.

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3° Thierry Neuville (Hyundai)

Thierry Neuville ha dei buoni precedenti al Tour de Corse: un successo e tre podi totali negli ultimi tre anni.

Il pilota belga ha iniziato abbastanza bene il WRC 2019 con due piazzamenti in “top 3” ma la vittoria manca ormai da quasi dieci mesi…

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Da tenere d’occhio: Ott Tänak (Toyota)

Ott Tänak non ama molto il Tour de Corse e solo lo scorso anno è riuscito a ottenere un buon risultato (2°).

Leader del Mondiale grazie a un successo e a tre podi nelle prime tre gare del campionato, farà di tutto per conservare il primato ma sarà difficile contro un Ogier così combattivo.

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L’auto da seguire: Citroën C3

Il Tour de Corse è una gara maledetta per la Citroën: l’ultimo successo in Corsica per il Double Chevron risale infatti al lontano 2008.

Le condizioni per trionfare ci sono tutte: la C3 – pur non essendo l’auto più veloce del WRC – è reduce da ben cinque podi consecutivi.

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Spider e cabrio d’epoca

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Credits: Mercedes-Benz Typ SSKL 27/240/300 PS Sportwagen (Baureihe W 06), 1931.

Mercedes-Benz SSKL 27/240/300 PS sports car (W 06 model series), 1931.

Le cabriolet e le spider non sono più di moda come un tempo ma restano le auto d’epoca più apprezzate.

Le “scoperte” di qualsiasi tipo si svalutano poco e possono rappresentare una forma di investimento.

Di seguito troverete dieci spider e cabrio d’epoca per tutti i gusti e (quasi) tutte le tasche: modelli tedeschi, britannici e francesi con quotazioni comprese tra 3.000 euro e 4 milioni di euro. Scopriamole insieme.

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Credits: Mercedes-Benz Typ SSKL 27/240/300 PS Sportwagen (Baureihe W 06), 1931.

Mercedes-Benz SSKL 27/240/300 PS sports car (W 06 model series), 1931.

Spider e cabrio d’epoca

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AC Cobra 289 (1963)

Il segreto del successo della AC Cobra 289? Il “matrimonio” tra un leggero telaio britannico e un possente motore statunitense (in questo caso un 4.7 V8 Ford).

Le quotazioni sfiorano gli 800.000 euro.

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BMW 328 (1936)

Un capolavoro di design (la prima BMW progettata in galleria del vento) e una dominatrice nelle corse a cavallo tra gli anni ’30 e ’40 (RAC Rally del 1939 e Mille Miglia del 1940 le sue vittorie più importanti).

La 328 – prodotta fino al 1940 e con quotazioni di 900.000 euro – ospita sotto il cofano un motore 2.0 a sei cilindri da 80 CV: una potenza non eccessiva, abbinata a un corpo vettura leggero.

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Citroën DS Cabriolet (1960)

La Citroën DS Cabriolet – prodotta fino al 1971 – è stata una delle “scoperte” più esclusive degli anni ’60.

Tecnologia, stile ed eleganza: tutto racchiuso in un’unica auto. Il motore al lancio è un 1.9 da 83 CV, rimpiazzato nel 1965 da un 2.2 da 109 CV (139 per la variante a iniezione introdotta nel 1969). Per portarsela a casa ci vogliono più di 100.000 euro.

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Jaguar XK120 (1948)

La prima serie della Jaguar XK120 era – al momento del lancio – l’auto di serie più veloce del mondo: 120 miglia orarie (ecco spiegato il motivo del nome) che equivalgono a 193 km/h.

La variante più esclusiva – quotazioni di 300.000 euro – è quella con buona parte della carrozzeria (portiere, cofano anteriore e cofano posteriore) realizzata in alluminio. Motore 3.4 a sei cilindri in linea da 160 CV e nessuna maniglia: per aprire le porte bisogna spostare una linguetta posizionata vicino ai finestrini.

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Jaguar E-Type Roadster (1961)

La variante scoperta dell’auto di Diabolik, considerata da Enzo Ferrari la vettura più bella di sempre. Telaio monoscocca, sospensioni a quattro ruote indipendenti e un motore 3.8 a sei cilindri in linea da 265 CV.

I primi esemplari della Jaguar E-Type Roadster – quelli prodotti fino al 1962 e noti come “flat floor” per via del pavimento piatto (piuttosto scomodo per il guidatore) – sono quelli che valgono di più: quasi 150.000 euro.

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Mercedes SSKL (1929)

La Mercedes SSKL è una vera e propria auto da corsa: l’ultima evoluzione della SSK – prodotta fino al 1933 in pochissimi esemplari e con quotazioni da capogiro (quasi 4 milioni di euro) – è entrata nella storia per essere stata la prima auto straniera capace di vincere la Mille Miglia.

Alleggerita di 170 kg rispetto alla SSK grazie a fori praticati sui longheroni, ospita sotto il cofano un motore 7.1 a sei cilindri in linea da 300 CV.

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Porsche 911 (964) Speedster Turbo Look (1993)

Due posti secchi, trazione posteriore e un motore 3.6 a sei cilindri contrapposti da 250 CV: sono queste le caratteristiche principali della Porsche 911 (964) Speedster del 1993.

Gli esemplari dotati del pacchetto estetico Turbo Look (optional) più simili nell’estetica alla Turbo sono meno di 20: ecco spiegate le quotazioni alte (350.000 euro).

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Rolls-Royce Silver Ghost (1907)

In un panorama automobilistico come quello di inizio Novecento costituito fondamentalmente da carrozze dotate di un motore fragile la Rolls-Royce Silver Ghost si presentava con un raffinato propulsore a sei cilindri in linea (7 litri, 7,4 dal 1910) silenzioso, elastico e – soprattutto – molto affidabile.

Un pezzo di storia del motorismo britannico caratterizzato da quotazioni che sfiorano il mezzo milione di euro.

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Volkswagen Maggiolino Cabriolet Hebmüller (1949)

La prima variante scoperta del Maggiolino – realizzata da Hebmüller e contraddistinta da linee filanti e da un abitacolo in grado di accogliere comodamente solo due persone – non ha molto in comune esteticamente con quelle più note realizzate da Karmann.

Un modello molto raro – circa 700 esemplari prodotti e quotazioni che si avvicinano ai 60.000 euro – a causa dell’incendio che nel luglio del 1949 distrusse lo stabilimento del carrozziere tedesco e che portò solo tre anni dopo al fallimento dell’azienda. Il motore è il famosissimo 1.1 a quattro cilindri contrapposti da 25 CV utilizzato dalla Casa di Wolfsburg anche sui mezzi militari Schwimmwagen e Kübelwagen (nonché sui primi Bulli).

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Volkswagen Golf III Cabrio (1993)

La Volkswagen Golf III Cabrio oggi vale poco – 3.000 euro – ma è destinata a rivalutarsi per numerose ragioni: è la variante scoperta della prima Golf capace di conquistare il premio di Auto dell’Anno nonché – secondo noi – l’ultima vera Golf scoperta (la IV non è altro che un profondo restyling e la VI del 2011, priva del mitico roll-bar a vista, non ha mai avuto lo stesso fascino e per questo motivo è sparita presto dalle scene).

Quattro i motori a benzina tra cui scegliere (ci sarebbe anche diesel, alimentazione poco apprezzata nel mondo delle storiche): due 1.8 da 75 e 90 CV, un 1.6 da 101 CV e un 2.0 da 116 CV.

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