Category Archives: Guida Acquisto
Benelli 302S, la naked per i giovani motociclisti

La Benelli 302S è una naked di piccola cilindrata pensata per le giovani generazioni di motociclisti. È un design sportivo, che nulla ha da invidiare a quello delle moto più grandi e può soddisfare anche le esigenze di motociclisti esperti che cercano un mezzo facile e versatile da utilizzare tutti i giorni. È proposta nelle colorazioni bianca con telaio rosso e nera con telaio rosso ed è disponibile in tutte le concessionarie Benelli a 3.990 euro.
Bicilindrico parallelo da 38 CV
A spingerla ci pensa un bicilindrico parallelo ad iniezione elettronica con distribuzione a doppio albero a camme in testa e quattro valvole da 300 cc. Potenza e coppia sono rispettivamente di 38 CV a 11000 giri/min e 25,6Nm a 9750 giri, rendendo 302S una moto che può essere guidata anche con la patente A2.
Forcella uside-down
La lubrificazione è a carter umido, la frizione a bagno d’olio, il cambio a 6 velocità con trasmissione finale a catena. Il telaio è il classico traliccio in tubi d’acciaio in grado di garantire la massima agilità e maneggevolezza su strada. Le sospensioni sono affidate ad una forcella idraulica upside-down con steli da 41 millimetri di diametro all’anteriore e da un forcellone oscillante con ammortizzatore laterale regolabile al posteriore.
Cerchi da 17”
L’impianto frenante prevede un doppio disco flottante di 260 millimetri di diametro davanti, mentre dietro c’è un disco flottante da 240 millimetri di diametro. Completano il quadro cerchi da 17” in lega di alluminio montano pneumatici Pirelli Angel 120/70 all’anteriore e 160/60 al posteriore.
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Triumph Modern Classic: Street Twin e Street Scrambler alla prova

Nel suggestivo scenario dell’Oltrepò Pavese, dove tra poche settimane prenderà il via la nuova Triumph Adventure Experience – prima scuola dedicata alla guida in fuoristrada nonché diretta diramazione della omonima Academy nel Sud del Galles – ho provato due modelli della articolata gamma Modern Classic 2019 di Triumph.
Mi sono concentrato, nello specifico, sulle due entry level della famiglia: la Street Twin e la Street Scrambler, due moto che condividono gran parte della tecnica e della sostanza, ma un po’ diverse per posizione di guida, assetto e (se vogliamo) anche destinazione d’uso.
Triumph Street Twin, economica solo nel prezzo
Pur essendo la più economica della gamma, la Street Twin (da 8.900 euro) è una moto molto ben rifinita, come tutte le Triumph. È snella, bassa, compatta e facile. Non mette a disagio, è perfetta per chi non ha tanta esperienza (si mettono i piedi a terra con estrema facilità) ma grazie a un bicilindrico rinnovato può soddisfare anche le esigenze e i pruriti dei motociclisti più esperti che cercano una moto elegante, classica, stilosa, che non costi “una fucilata”.
Ora il twin da 900 cc è in grado di erogare una potenza di 65 CV (cresciuta del 18% rispetto al modello precedente) e di 80 Nm di coppia e risulta divertente e con una bella spinta ai medi; non è però esente da vibrazioni. Pronta e aggressiva è la frenata, merito della nuova pinza Brembo a quattro pistoncini, così come il binomio cambio a cinque rapporti e frizione a coppia assistita funziona alla perfezione: la leva è morbida e il passaggio da un rapporto all’altro è veloce e preciso.
Nuove sono anche le cartucce della forcella, pensate per migliorare il comfort, mentre la posizione di guida è leggermente caricata in avanti a causa del manubrio piuttosto distante dalla sella. Giusta la dotazione, con ride by wire con mappa Road e Rain, ABS e controllo della trazione, presa USB e luci a LED. Ampia, ovviamente, è la capacità di personalizzazione.
Triumph Street Scrambler
È invece meno classica e più votata al fuoristrada leggero la Street Scrambler (da 10.800 euro). D’altronde basta già guardare la presenza di cerchi a raggi con l’anteriore da 19” e pneumatici dual porpose Metzeler Tourance (di serie) per capire che si tratta di una moto che non ama solo l’asfalto. Il motore è lo stesso della Street Twin, ma ci sono ad esempio pedane più avanzate e manubrio più alto e largo, per poter guidare più agevolmente anche in piedi.
Affrontare strade bianche, dunque, è un vero piacere. Ma anche su strada (dove la posizione di guida è anche più comoda rispetto a quella della Street Twin), benché l’assetto sia leggermente più morbido, ci si può divertire. Telaio e sospensioni sono stati leggermente rivisti, la forcella prevede steli maggiormente distanziati per la guida in off-road, mentre distintivo e caratteristico resta il doppio scarico laterale alto, che non dà assolutamente fastidio. Insomma, la Scrambler è più completa, polivalente ed eclettica.
Tra le due ci sono circa 2.000 euro di differenza, e credo che la scelta dipenda, oltre che dal gusto estetico (perché poi al di là di tutte le considerazioni, è sempre quella la prima variabile nella scelta di un veicolo), soprattutto dalla destinazione d’uso. Se poi vi piacciono le scrambler ma volete una moto da off-road (vero) c’è sempre la 1200 XE…

Scheda tecnica
| Motore | bicilindrico da 900cc |
| Potenza | 65 CV e 80 Nm |
| Peso | 198 kg |
| Capacità serbatoio | 12 litri |
| Prezzo | da 8.900 euro |
Moto News
Triumph Adventure Experience, la scuola di guida off-road
A fine aprile parte il primo corso di guida in fuoristrada del marchio inglese
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Triumph Adventure Experience, la scuola di guida off-road

Prenderà il via a fine aprile la nuova Triumph Adventure Experience, prima scuola dedicata alla guida in fuoristrada nonché diretta diramazione della omonima Academy nel Sud del Galles. Sarà impostata su tre livelli (base, intermedio ed esperto) e permetterà a motociclisti di qualsiasi grado d’esperienza di cimentarsi in una esperienza suggestiva e formativa. L’obiettivo della scuola di guida del marchio inglese è infatti quello di far conoscere al corsista i propri limiti, alzandone l’asticella delle capacità e infondendogli sicurezza e padronanza nella guida a livello teorico e pratico.
Un training camp di 5 ettari
Il “terreno di gioco” sarà il suggestivo scenario dell’Oltrepò Pavese, all’interno dei 60 ettari dell’azienda vitivinicola Marchese Adorno a Retorbido (PV), dove è stato realizzato un training camp di 5 ettari e un circuito di 2200 metri, in un’area selvaggia che riproduce naturalmente tutte le condizioni e le difficoltà della guida in fuoristrada, con tutti i tipi di fondo e ostacoli. Nei 27 ettari circostanti, sono stati studiati percorsi che vanno da 10 a 100 km, con diversi gradi di difficoltà.
E il team di istruttori sarà capitanato da Gian Luca Canobbio – istruttore di moto e auto da oltre 20 anni e fondatore della prima scuola enduro nel 2000 – e vedrà la partecipazione, tra gli altri, di Angelo Signorelli, uno degli uomini che hanno fatto grande l’Italia nel fuoristrada (14 partecipazioni alla 6 giorni, con 8 vittorie a squadre e 2 assoluti, 2 Parigi-Dakar, 1 Rally dei Faraoni e 3 Incas Rally con 1 vittoria).
Cinque appuntamenti, da aprile a giugno
Sono cinque gli appuntamenti in calendario, tutti organizzati nei weekend: 26-28 aprile, 10-12 maggio, 24-26 maggio, 7-9 giugno e 21-23 giugno. Il costo è di 400 euro se si usa la moto propria (adatta al fuoristrada e con pneumatici tassellati) e di 500 euro se invece si noleggia una delle moto della gamma 2019: Tiger 800 XCA, Tiger 1200 XCA, Street Scrambler 900 e Scrambler 1200 XC/XE.
Infine, un occhio di riguardo è riservato anche all’accompagnatore, che può scegliere di seguire il programma del corsista (120 euro) o di dedicarsi a corsi di Golf e SPA (200 euro). Il pacchetto prevede 2 pranzi presso la struttura della Triumph Adventure Experience e la cena in una sala riservata presso il Salice Terme Golf&Country.
Un assaggio, con la Tiger 1200 XCA
In sella a una Tiger 1200 XCA ho avuto la possibilità di “assaggiare” il terreno su cui tra poche settimane inizieranno i corsi della Triumph Adventure Experience. Si parte dalle basi, dunque dalla posizione corretta in sella, dalla gestione del proprio peso in curva e dall’utilizzo ottimale di frizione, freno e acceleratore. E poi via con lo slalom, l’otto e gli esercizi per l’equilibrio, tutto da fare rigorosamente in piedi. Io ho rispolverato un po’ di nozioni e ho ricalibrato il mio corpo per la guida in off-road.
E grazie ad alcuni preziosi consigli, sono riuscito anche ad affrontare piuttosto agevolmente un fettucciato con una moto “importante” (per peso e dimensioni, anche se perfetta sotto il profilo del bilanciamento e dell’erogazione della potenza). Insomma, con la giusta predisposizione e con la volontà di imparare, si possono fare passi avanti giganteschi in poche ore. E se si fanno progressi velocemente si può pensare anche di provare la mulattiera, riservata ai più esperti.

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Nuova BMW Z4: baby GT a cielo aperto

Diciamolo: la nuova BMW Z4 ha ben poco in comune con le sue antenate. Le sue linee non sono tonde, ma dritte, non ha una “bocca verticale”, bensì due reni orizzontali, con due fari che si allungano verso il cofano. Al posteriore, poi, ruba la scena l’enorme estrattore, mentre la coda si fa sottile e culmina con uno spoiler.
È un nuovo linguaggio stilistico, che vi piaccia o no; di sicuro si fa notare, e su strada ha una presenza scenica più esotica di quanto le foto lascino intendere.
Appare anche più grande e piazzata, perché lo è: guadagna 8 cm in lunghezza e 7 in larghezza, mentre il bagagliaio cresce di 100 litri per un totale di 280, più che sufficienti per un paio di trolley.

È più vivibile, più spaziosa, più comoda. Ma per BMW il piacere di guidare è una cosa seria, quindi ecco le buone notizie per gli amanti della guida: il passo è più corto, quindi l’auto è più agile, anche grazie alle carreggiate allegate; il peso è distribuito 50:50 tra anteriore e posteriore e l’auto pesa solo 1420 kg. Fa il suo ritorno la capote in tela che, diciamo l verità, è molto più cool di quella di metallo e toglie anche peso “in alto”, quindi abbassa il baricentro: due piccioni con una fava.
Dentro troviamo un abitacolo più spazioso del previsto, dal design piacevolmente moderno ma non futuristico, che avvolge il guidatore. Il sistema d’inftainmente è lo stesso che troviamo sulla nuova BMW Serie3, con tutte le connettività e le app del caso.
Su strada con la BMW Z4 30i
Insospettabilmente comoda, fin dai primi metri: la nuova BMW Z4 è innanzitutto una GT. La posizione di guida è sdraiata, senza esagerare, con un volante ben posizionato e tanto spazio per le gambe. Sono sorpreso da come le sospensioni digeriscano le asperità, sia in modalità comfort, sia in quella Sport.
In quest’ultima modalità l’auto si fa più precisa, più tesa, ma non è mai una lama, piuttosto una sportiva facile, intuitiva, con prestazioni accessibili e una potenza gestibilissima.
Il motore 2.0 litri da 258 CV e 400 Nm di coppia, infatti, è pronto, lineare e ha una bella schiena ai bassi regimi, ma non è mai cattivo. Ha un suono cupo, quasi da sei cilindri; un suono studiato e “filtrato” dalle casse, ma comunque distintivo e personale.
Lo sterzo poi è leggero, anche un po’ finto a dire il vero, ma prende peso nelle modalità più sportive. Guidando allegramente si nota un certo vuoto al centro, ma il comando diventa più sensibile e diretto dopo un quarto di giro, così bastano davvero pochi gradi per disegnare belle traiettorie.

E poi c’è il cambio, il magnifico ZF 8 marce (che ormai troviamo anche sulla M5) che è puntuale, preciso e dolce come pochi, davvero difficile da criticare.
Insomma la BMW Z4 30i è una spider godibilissima come auto di tutti i giorni: più comoda e matura e del modello precedente, veloce quanto basta e con il fascino della capote in tela che un po’ ci era mancato.

In pista con la BMW Z4 M40i
Oggi cadono due gocce di pioggia sull’asfalto dell’Autodromo di Vallelunga. Le BMW Z4 40i sono tutte appaiate, lucide e brillanti per via della luce che riflette sulle gocce d’acqua. Il sei cilindri in linea 3 litri turbo da 340 CV si risveglia con suono più dolce e pieno di quello del 4 cilindri della 30i, ma resta comunque educato.
È difficile paragonare un’auto provata in pista ad una provata su strada, la la Z4 M40i sembra da subito più coesa e precisa della sorella minore. Il motore ha tanta spinta ai bassi regimi e una progressione lineare: è così cremoso che si può uscire dalle curve lente “da seconda” in quarta marcia senza problemi. Anche perché con 500 Nm di coppia le marce basse servono davvero a poco.
Peccato che verso i 6.000 giri perda un po’ di fiato, il che non lo rende particolarmente adatto alla guida in pista. Ma l’auto è facile, anche sul bagnato; e poi è bilanciatissima e frena forte, senza mai accusare la fatica. La trazione poi è granitica, e quando il posteriore perde aderenza l’auto risulta facile da gestire, anche se le Michelin Pilot Sport perdono grip con rapidità.
Nonostante uno 0-100 km/h da supercar (4,5 secondi) non è quella sportiva che era una volta, anche nella versione “griffata” M Sport. È una splendida GT da usare, da vivere, da guidare; un’auto più matura pensata per un cliente che voglia macinare chilometri.
Prezzi
La nuova BMW Z4 ha un prezzo di listino che parte da 43.800 euro per l versione 20i, la versione 30i parte da 53.100 euro, mentre per la più potente M40i ce ne vogliono 68.300.

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Lamborghini alla Milano Design Week

Dal 9 al 14 aprile, in occasione della Milano Design Week, Lamborghini sarà protagonista per la prima volta con Living in the Fast Lane, l’Interactive Lamborghini Lab in cui il design si fonde con lo sviluppo tecnologico e ingegneristico.
Inoltre, per la prima volta in Italia la Casa tel toro espone la nuova Huracán EVO Spyder, presentata in anteprima mondiale, a marzo, al Salone di Ginevra 2019.
Lo spazio, situato in via Tortona 15 all’interno del Magna Pars Suites Milano, è progettato come un percorso espositivo che permetterà al visitatore di immergersi nell’universo Lamborghini, attraverso un completo excursus che va dai primi capolavori storici al grande focus sull’attualità.
La storia del marchio di Sant’Agata
Nel primo ambiente si potrà compiere un viaggio multimediale attraverso oltre 50 anni di storia dal 1963 ad oggi con i modelli più iconici di Sant’Agata Bolognese.
Anteprima nazionale per la Huracán EVO Spyder
Gli allestimenti dal luminoso colore bianco fanno da sfondo al verde Selvans dell’Huracán EVO Spyder con interni in pelle e Alcantara. Gli ospiti possono scoprire tutte le straordinarie performance della vettura e in particolare il sistema Lamborghini Dinamica Veicolo Integrata (LDVI) e la nuova connettività attraverso il touchscreen HMI da 8,4”. Nell’area custom Ad Personam Studio, la personalizzazione di ogni singolo dettaglio può essere realizzata virtualmente grazie al Car Configurator.
Un’area dedicata al centro stile Lamborghini
Al termine del percorso, un’area di rilevante importanza sarà dedicata al Centro Stile Lamborghini, un focus sul metodo progettuale del marchio. Design, forme e tecnologia saranno rappresentati attraverso dimostrazioni, bozzetti e modelli in scala intagliati manualmente. I designer Lamborghini, infine, si alterneranno nelle live performance di Tape Drawing.
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Yamaha Ténéré 700, al via gli ordini

La tanto attesa Yamaha Ténéré 700 è ora ordinabile online, grazie a un sistema di prenotazione messo a punto dal marchio dei Tre Diapason per consentire a tutti gli appassionati di aggiudicarsi la nuova enduro stradale al prezzo esclusivo di 9.490 euro (versione depotenziata a 35 kW). Le prime consegne sono prevista a partire da luglio, che corrisponde anche al mese oltre il quale non sarà più possibile effettuare l’ordinazione online.
Come fare per prenotare la Yamaha Ténéré 700
Il sistema di prenotazione online è semplice: è sufficiente collegarsi a https://tenere700.yamaha-motor.eu e registrare il proprio nome. È possibile prenotare online tutte le versioni di Ténéré 700, quella a piena potenza e quella da 35 kW, al prezzo speciale di lancio. Il modello a piena potenza sarà in consegna da luglio, e quello depotenziato da settembre. Entrambi i modelli saranno disponibili nelle tre colorazioni: Ceramic Ice, Competition White and Tech Black.
Da settembre a partire da 9.790 euro
Dopo avere assegnato il lotto iniziale delle ordinazioni online, Yamaha inizierà a consegnare la Ténéré 700 ai Concessionari di tutta Europa a partire da settembre, al prezzo di 9.790 euro.
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Ferrari Portofino by Novitec

Lo specialista aftermarket bavarese ha messo lo zampino su uno dei modelli più giovani della gamma Ferrari, l’esclusiva ed elegante cabriolet Portofino.
Come di consueto sui tuning firmati Novitec non è facilissimo riconoscere i dettagli estetici dell’”opera” del tuner. Ad ogni modo la sospensione ribassata avvicina la carrozzeria a terra, mentre il frontale sfoggia nuove griglie e un nuovo labbro inferiore.
Le novità più importanti riguardano però il reparto tecnico con modifiche al chassis e al motore che aumentano considerevolmente le performance della sportiva aperta del Cavallino.
Il telaio è stato ritoccato con un nuovo schema per le sospensioni che ha incluso nuovi ammortizzatori con molle più corte di 35 mm. Il reparto ruote conta invece su esclusivi cerchi firmati Vossen, preparati ad hoc per questo tuning.
Il nuovo sistema di scarico e la nuova centralina conferiscono al V8 nuovi livelli di potenza con due diversi upgrade, da 668 CV e 851 Nm di coppia o da 684 CV e 871 Nm.
Per l’abitacolo della Ferrari Portofino, infine, Novitec mette a disposizione dei clienti un gran numero di opzioni e colori, oltre a materiali pregiati come pelle e Alcantara.
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Suzuki Katana, prezzo e arrivo nelle concessionarie

Arriva nelle concessionarie la nuova Suzuki Katana, interpretazione in chiave moderna di un modello storico per il marchio giapponese. I primi esemplari sono attesi i primi di aprile nei dealer, al prezzo di 13.690 euro, mentre fino al 30 aprile sarà possibile ordinare la versione speciale Launch Edition, proposta con lo scarico Akrapovic compreso nel prezzo.
Motore da 150 CV e look retrò
La nuova Suzuki Katana è una moto dal carattere sportivo ispirata un po’ alle café racer di ultima generazione, con un cupolino con faro a LED, accenti rossi, sella bicolore, un codino snello e alto e il portatarga posizionato sulla ruota posteriore. La posizione di guida è leggermente eretta, con la sella posizionata a 825 mm da terra.
C’è una strumentazione multifunzione con pannello LCD, mentre la base meccanica è quella della GSX-R1000 K5 del 2005. Dunque, parliamo di un quattro cilindri capace di erogare una potenza di 150 CV, con (in questo caso) tanta coppia anche ai bassi e ai medi regimi. Gli ingegneri di Hamamatsu si sono infatti impegnati per trovare una messa a punto ideale per l’uso in strada, adottando anche un impianto di scarico 4-in-2 in-1.

Sospensioni regolabili e controllo della trazione
Quanto alla ciclistica, le dimensioni contenute del motore hanno permesso di realizzare un telaio in alluminio a doppio trave rigido e molto compatto, che collega in modo diretto il cannotto di sterzo al forcellone (ereditato dalla GSX-R1000 del 2016). Davanti troviamo una forcella KYB a steli rovesciati da 43 mm completamente regolabile, mentre dietro il mono offre la regolazione del precarico molla e del freno idraulico in estensione.
Infine, l’impianto frenante Brembo con attacco radiale è associato all’ABS di Bosch, mentre l’elettronica aggiunge controllo della trazione regolabile su tre livelli, Suzuki Easy Start System e il Low RPM Assist.
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Glossario della guida sportiva – la frenata in pista

Quando si guida in pista, la frenata è importantissima. È una cosa che viene quasi data per scontata, ma di fatto non lo è: imparare a frenare bene è la cosa più difficile e richiede una tecnica corretta.
Una frenata perfetta vi permette di impostare bene una curva, di posizionare al meglio l’auto per l’uscita e di guadagnare velocità in fretta. Dirlo però non è come farlo; anche perché, quando si guida su strada, di solito si frena in modo totalmente opposto.
Quando si guida nel traffico si frena con dolcezza e in maniera progressiva, in modo da rallentare l’auto fino a fermarla. Invece quando si guida forte, quando si “tira la staccata”, allora bisogna esercitare tutta la potenza frenante possibile. In parole povere: bisogna dare un bel pestone.

La frenata in pista
Il “pestone” però è solo la prima parte della frenata, il “bite” (morso) iniziale che si dà ai freni per limare grosse fette di velocità. Man mano che ci si avvicina alla curva, poi, bisogna modulare il pedale del freno, togliendo pressione in modo graduale finché non sì è dentro la curva.
Questo non solo vi permette di frenare tardi e fin dentro la curva, ma anche di “caricare” l’auto (ovvero spostare il peso sule ruote davanti) e quindi di avere più direzionalità per impostare la traiettoria.
L’ABS (il sistema che impedisce alle ruote di bloccarsi), in questo, vi dà un grande mano: anche quando il pedale “trema” non bisogna spaventarsi, ma lasciarlo lavorare in modo che vi accompagni. Se si preme il pedale con tutta la forza per tutto l’arco della frenata, però, l’auto non sarà in grado di curvare come si deve, poiché le ruote anteriori saranno troppo stressate e impegnate nella frenata.
Per capire dove frenare, in pista, bisogna affidarsi ai cartelli posti prima della staccata, così da prendere le misure, giro dopo giro, e migliorare il punto esatto di frenata. Se non ci sono i cartelli, bisognerà prendere riferimenti visivi di altro tipo.
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Smart diventa cinese al 50%. Ufficiale la joint-venture con Geely

Era da tempo che i rumors insinuavano indiscrezioni sul futuro di Smart, perfino la voce che Daimler avrebbe preso in considerazione di sopprimere la marca della city car.
Oggi, però, conosciamo in maniera ufficiale il futuro di Smart. Si convertirà in una marca di auto elettriche, per metà cinese. A partire da quest’anno diventerà infatti un brand congiunto, al 50%, tra Daimler e il Gruppo cinese Geely.
Una notizia che è positiva per Smart, sotto tutti i punti di vista, dato che le garantisce un futuro, un rinnovamento della gamma e l’arrivo di nuovi prodotti. Basta guardare alla crescita e al consolidamento di Volvo dopo l’entrata in scena dei cinesi.
Per il momento ancora non sono stati annunciati i dettagli legali e finanziari della fusione, che sarà completata alla fine del 2019 e che porterà Smart all’interno di questa nuova joint-venture. La prima conseguenza di questa operazione è il futuro, garantito, come marchio elettrico per Smart. Tra l’altro il progetto con Geely avvicina la marca a un mercato così importante come quello cinese, in cui le auto elettriche avranno sempre più peso.
Nel 2022 la nuova generazione di elettriche Smart
A partire dal 2022, poi, arriverà una nuova generazione di modelli Smart, formata interamente da auto elettriche disegnate dal team di Mercedes-Benz e la cui meccanica sarà sviluppata dagli ingegneri di Geely.
Anche la produzione delle future Smart avverrà in Cina presso un nuovo stabilimento che si dedicherà esclusivamente ad auto elettriche. La fabbrica di Hambach, in Francia, che ora produce le Smart attuali, riceverà investimenti per 500 milioni di euro e continuerà a produrre una nuova compatta elettrica di Mercedes-Benz.
Eco
Smart: dal 2020 solo elettriche
Il brand tedesco annuncia un cambio rivoluzionario nella gamma. Sarà il primo marchio ad eliminare i motori a combustione.
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