MotoGP 2022: rinviato al 2023 il GP di Finlandia

Il GP di Finlandia sul circuito Kymi Ring – dodicesima tappa della MotoGP 2022 inizialmente programmata per il 10 luglio – è stato rinviato al 2023. Due i motivi principali: i lavori di omologazione e la guerra Russia-Ucraina. Il calendario del Motomondiale di quest’anno sarà quindi composto da 20 gare anziché 21.
Siamo già al terzo rinvio per il Gran Premio di Finlandia, cancellato dai calendari 2020 e 2021 per via della pandemia di Covid-19: è dal 1982 che la classe regina del campionato del mondo di motociclismo non gareggia nel Paese nordico.
L’articolo MotoGP 2022: rinviato al 2023 il GP di Finlandia proviene da Icon Wheels.
Qual è la differenza tra airbag laterali e a tendina

Negli ultimi anni, nonostante la crisi che ha colpito l’intero settore – prima a causa della pandemia di Coronavirus e ora della guerra – si sta sviluppando sempre più grazie a dispositivi di sicurezza attivi e passivi in auto. Il sistema di sicurezza più utilizzato e famoso oggi nelle Case automobilistiche è l’airbag, che ormai troviamo di serie su tutti i veicoli di nuova produzione. Vediamo tutto quello che bisogna sapere a riguardo.
Come funzionano gli airbag in auto
Si tratta di dispositivi di sicurezza passiva molto utili in caso di incidente, per proteggere guidatore e passeggeri. In genere si trovano nel volante, ma anche installati all’interno della plancia, del padiglione e dei sedili dell’auto. Possono davvero salvare la vita in caso di forti impatti e sinistri stradali.
Che cos’è l’airbag? Si presenta come una sorta di pallone piatto che si gonfia immediatamente nel momento in cui avviene il forte urto. Esce dal vano in cui è installato e la sua funzione principale è quella di proteggere guidatore e passeggeri, creando una sorta di morbida barriera tra il capo o il volto della persona e il cruscotto e il volante dell’auto.
Attenzione: è sempre fondamentale tenere allacciate le cinture di sicurezza, per non ridurre l’efficacia dell’airbag.
Il funzionamento dell’airbag stesso è legato a un sensore in grado di rilevare la decelerazione del veicolo a seguito di un forte impatto. C’è una centralina che riesce a elaborare il segnale e a inviarlo al detonatore che accende le sostanze che si trovano nella capsula esplosiva che provoca il rigonfiamento del pallone. L’esplosione che si verifica nel momento del sinistro gonfia l’airbag in pochissimi istanti, bastano circa 50 millesimi di secondo al massimo. Il sacco poi inizia subito a sgonfiarsi. È bene ricordare che una volta usato, l’airbag non può essere nuovamente riposto nel suo alleggiamento ma deve essere sostituito con uno nuovo.
Cosa succede quando la spia dell’airbag resta accesa
Una spia di colore rosso sul cruscotto indica il funzionamento corretto dell’airbag: si tratta di un’icona che ritrae un passeggero seduto con la cintura di sicurezza e un pallone frontale. Quando si accende l’auto la spia si illumina sempre e poi si spegne, a meno che non ci siano dei problemi. Se noti quindi che rimane accesa anche durante la marcia, allora è bene far controllare il veicolo, perché potrebbe significare che il sistema di sicurezza non funzioni.
Che cosa sono i sensori dell’airbag
I sensori sono ovviamente di fondamentale importanza per il funzionamento degli airbag. Si tratta di particolari sistemi che interpretano la collisione e la decelerazione del veicolo, si trovano all’interno della centralina oppure nella parte frontale o laterale dell’auto e servono per comunicare all’auto quando deve essere aperto l’airbag.
Airbag laterali e a tendina: di cosa si tratta
Gli airbag laterali sono sempre più presenti nelle auto di nuove generazione, si sono infatti diffusi soprattutto negli ultimi anni e la loro funzione è quella di proteggere i passeggeri che si trovano sull’auto in caso di impatto laterale. Sono in grado di proteggere le persone anche nel caso in cui la vettura malauguratamente si ribalti a seguito di un forte urto.
Ma esistono anche gli airbag a tendina, che sono dei particolari airbag laterali, tra i più diffusi. La finalità di questi particolari sistemi è proteggere la testa dei passeggeri anteriori e posteriori durante un incidente stradale e in presenza urti trasversali molto forti. L’airbag a tendina, quando esplode, si posiziona tra la testa e il finestrino.
L’articolo Qual è la differenza tra airbag laterali e a tendina proviene da Icon Wheels.
Come si usa per bene il freno posteriore della moto

Il freno posteriore della moto, nonostante non sia utilizzato da molti, è fondamentale per guidare correttamente il veicolo. Aiuta a migliorare la stabilità in qualsiasi condizione di guida, sia sportiva che turistica, e anche a mantenere un miglior controllo della moto e a correggere la traiettoria. Vediamo quello che dovremmo sapere.
Freno posteriore: come si usa
Il freno posteriore della moto deve essere usato, nella guida turistica, insieme al freno anteriore nella misura dell’80% all’avantreno e del 20% al retrotreno, in modo da riuscire a mantenere un assetto corretto della propria due ruote.
Andrebbero usati entrambi i freni per fermarsi o anche solo rallentare, perché in effetti le funzioni che svolgono sono differenti:
- il freno anteriore serve per fermare la moto;
- il freno posteriore ha il compito invece di stabilizzarla.
Per questo motivo l’utilizzo congiunto è assolutamente necessario per una maggior sicurezza sulla due ruote.
Attenzione: ricorda che il freno posteriore della moto non è sul manubrio, come quello anteriore, si tratta invece di un pedale (sempre nella parte destra).
Quando usare il freno posteriore
Il freno posteriore non ha solo il compito di rallentare, ma anche di consentire al pilota di affrontare al meglio le curve. Frenare solo con quello anteriore infatti fa sì che la moto trasferisca la massa davanti, andando a caricare lo sterzo e provocando sbilanciamento, traiettoria sporca e addirittura una possibile caduta del pilota.
Per quanto riguarda le curve invece usare il freno posteriore può aiutare a controllare la moto mantenendola stabile.
ABS moto: come frenare
L’ABS è un sistema di frenata assistita inserito sui veicoli con antibloccaggio delle ruote, e dal 2016 è diventato obbligatorio su tutte le moto, evitando il bloccaggio improvviso di una ruota a causa di una frenata improvvisa. Per il funzionamento dell’ABS vengono inseriti dei sensori sulle ruote, che comunicando con la centralina della moto, sono in grado di calcolare la velocità di rotazione delle singole ruote. Riuscire a evitare che le ruote si blocchino significa diminuire quelli che sono gli spazi di frenata, per evitare cadute.
Frenate in moto: come affrontarle al meglio
Quando si viaggia a bordo della propria moto, sarebbe bene iniziare la fase di frenata dal freno posteriore, per poter capire le condizioni del mano stradale e il grado di aderenza, che cambia a seconda della stagione, del clima, e di altri fattori (oltre a neve e ghiaccio, anche acqua e sporco).
Frena poi con l’anteriore, premendo in maniera progressiva e modulare: frenare bruscamente con la moto infatti la rende instabile, il peso si trasferisce sulla ruota anteriore, in maniera per niente equilibrata. Attenzione: va sempre tenuto presente che il freno anteriore è il più efficiente, ma usarlo insieme a quello posteriore consente di ottenere la frenata perfetta.
Il freno posteriore diventa poi indispensabile da usare nelle correzioni di guida, per chiudere le curve in maniera ottimale e eventualmente correggere la traiettoria. Inversioni di marcia, curve strette e tornanti o ancora curve in discesa: sono tutte situazione in cui il freno posteriore può davvero essere molto utile per la stabilità, soprattutto se si viaggia a bassa velocità.
Ogni consiglio utile da parte degli esperti dovrebbe essere messo in pratica, facendo prove e test – prima che su strada – su un piazzale o un grande parcheggio libero.
L’articolo Come si usa per bene il freno posteriore della moto proviene da Icon Wheels.
Nuova Bentley Bentayga EWB: viaggiare in superlimo

Diciotto centimetri in più, 2.500 inedite modifiche, comfort assoluto e raffinati dettagli tecnici hanno trasformato un luxury Suv in ammiraglia. Bentley ha così svelato la Bentayga EWB, inedita versione ‘extended wheelbase’ del Suv Bentayga (le consegne inizieranno nell’ultimo trimestre dell’anno) con ambizioni e obiettivi che si spingono oltre all’arricchimento dell’offerta nella nicchia delle sport utility di altissima gamma. Quella che può definirsi una limousine inglese a ruote alte si presenta con un modello a passo allungato (lo spazio in più è tutto nella parte posteriore dell’abitacolo) che sarà in vendita a un prezzo intorno alle 300mila sterline. Disponibile al momento solo con un V8 a benzina biturbo da 550 cv. Ma arriverà sul mercato anche l’ibrido (che in versione Bentayga ha raggiunto il 20% delle vendite). Diversi l’assetto, lo stile e un dettaglio che appare subito: la griglia a lamelle verticali. Bentley Bentayga EWB allarga così la gamma del Suv di lusso che dal 2015 è il benchmark della categoria: eleganza, prestazioni e comfort sempre ai massimi livelli. Bentley Bentayga negli ultimi sette anni ha dimostrato la sua leadership nel segmento dei “fuoristrada” di gran lusso, sapendo fondere in una sola vettura le doti del fuoristrada alle prestazioni da record, la tecnologia ibrida alla capacità di offrire soluzioni cucite su misura come un abito di alta sartoria.
Per Bentley quello appena arrivato è un nuovo “grand touring Suv” ma per molti osservatori, soprattutto inglesi, è l’erede dell’ammiraglia Mulsanne, a sua volta erede naturale dell’Arnage, sulla cui base è nata l’auto personale della Regina Elisabetta II d’Inghilterra. Sul modello EWB le Casa di Crewe ha voluto infatti riproporre la stessa “esperienza nella parte posteriore dell’abitacolo”.
E ora Bentley prevede che il modello EWB sarà responsabile fino al 45% di tutte le vendite di Bentayga a pieno regime, cioè nel 2023.
Bentayga Extended Wheelbase, lo ribadiscono in Bentley, ha il potenziale per alzare il tetto del segmento top soprattutto nell’ambito di nuove tipologie di clienti, più giovani e più dinamici. In un recente sondaggio, i proprietari hanno anche confermato che l’82% di loro utilizza quotidianamente i propri Suv di lusso, il 74% nelle città e negli ambienti urbani.
I dettagli della nuova EWB
La nuova ammiraglia, che ha un comfort ancora più alto rispetto agli altri modelli di casa Bentley, introduce anche un nuovo sistema di sterzo posteriore che riduce il raggio di sterzata e migliora la stabilità alle alte velocità, una soluzione apparsa per la prima volta sulla berlina Flying Spur nel 2019 e, più di recente sulla Continental GT. C’è anche una nuova sospensione posteriore che assicura che un comportamento su strada che mantenga lo standard del modello da cui deriva. Inoltre la EWB introduce moltissime nuove opzioni che portano addirittura a 24 miliardi di combinazioni possibile per gli interni, attingendo dal catalogo di inserti e rivestimenti, ma la cifra raggiunge il trilione optando per tessuti e colorazioni realizzati su misura per i clienti più esigenti. Il brand inglese offre tre diverse opzioni per i sedili posteriori: una lussuosa disposizione a due posti, un classico sedile dietro per tre persone e un ulteriore combinazione 4+1, che mette un piccolo sedile rialzato tra due sedili posteriori più grandi.
È equipaggiata con un collaudato V8 biturbo da 4 litri in grado di coniugare coppia e potenza con consumi più bassi possibile. Le prestazioni sono da supercar: il V8 eroga 542 CV e 770 Nm per una velocità massima di 290 km/h e un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 4,6 secondi.
Lo spazio in cabina è molto più ampio rispetto a qualsiasi altro concorrente di lusso, con un’enfasi sul benessere e l’infotainment che non fa rimpiangere i viaggi aerei in business class.
Priorità al benessere
È presente un esclusivo il sistema di climatizzazione del sedile posteriore a regolazione posturale avanzata, unito all’abitacolo più spazioso. Gli interni sono favolosi. Non a caso la Casa inglese ha definito ‘Bentley Airline Seat Specification’ il suo pacchetto di soluzioni per il comfort dei passeggeri. A cominciare dai sedili, i più avanzati mai montati su un’auto, con ben ventidue possibilità di regolazione posturale e il sofisticato sistema di rilevamento e regolazione automatica del clima. Nel dettaglio, con il Seat Auto Climate la tecnologia del sedile a climatizzazione automatica rileva la temperatura di chi è seduto e l’umidità della superficie, determinando se scaldare, ventilare o combinare entrambe le funzioni per offrire il miglior benessere termico a chi occupa la seduta. Contemporaneamente, il sistema di regolazione posturale effettua delle microregolazioni reagendo alle differenti pressioni in sei zone del sedile. Il sistema può praticare fino a 177 cambiamenti di pressione in tre ore, migliorando il comfort e riducendo al minimo la fatica durante il viaggio. In modalità relax il sedile si può reclinare fino a 40 gradi, mentre il sedile del passeggero viene spostato in avanti per aumentare lo spazio per le gambe. C’è poi un elegante poggiapiedi in pelle che si protende dallo schienale anteriore. Nella posizione business, invece, il sedile dispone lo schienale in posizione verticale per rendere più confortevole lavorare in movimento.
Ultime novità
Ci sono i pannelli delle portiere posteriori completamente ridisegnati e dotati di 22 LED del sistema Bentley Diamond Illumination e una plancia ancora più curata con finiture sottili la metà rispetto a quelle delle altre Bentley (e create con una speciale tecnologia alla base anche del concept EXP 100 GT del 2019). Inoltre, sulla plancia è presente un rivestimento in legno con laminatura in acciaio spessa appena 0,07 mm. Le proporzioni e la linea dell’auto sono praticamente identiche al modello base, ma, in virtù del passo aumentato di 18 cm, la lunghezza totale è passata da 5,14 a 5,32 m. La EWB si riconosce per la griglia Vertical Vane con inserti cromati verticali e finiture nere, oltre ai cerchi in lega a 10 razze da 22” con un design esclusivo.
L’articolo Nuova Bentley Bentayga EWB: viaggiare in superlimo proviene da Icon Wheels.
SUV per neopatentati: l’elenco completo (con i prezzi)

Le SUV guidabili dai neopatentati non sono solo mezzi adatti ai giovani che vogliono una crossover versatile ma anche veicoli perfetti per i padri di famiglia con figli pre-adolescenti o adolescenti che presto prenderanno la patente.
I neopatentati – coloro che hanno conseguito la licenza di guida da meno di un anno – possono guidare solo vetture con una potenza non superiore a 70 kW (95 CV) e un rapporto potenza/tara non superiore a 55 kW/tonnellata (limitazione che non si applica a chi trasporta una persona invalida).
Come potete vedere in questo elenco esistono però parecchie Sport Utility ibride o elettriche utilizzabili dai neopatentati anche se hanno più di 95 cavalli. Il motivo? La voce P2 della carta di circolazione. Sulle ibride indica solo la potenza generata dal motore termico mentre sulle EV quella erogabile e mantenibile per almeno 30 minuti.
Di seguito troverete la lista completa (con i prezzi) di tutte le SUV guidabili dai neopatentati: tante proposte per tutti i gusti e tutte le tasche.
SUV guidabili dai neopatentati: l’elenco completo

SUV Aiways per neopatentati
- U5 da 43.250 euro

SUV Audi per neopatentati
- Q4 e-tron (solo trazione posteriore, versioni 35 e 40) da 46.850 euro
- Q4 e-tron Sportback (solo trazione posteriore, versioni 35 e 40) da 48.900 euro

SUV Dacia per neopatentati
- Duster 1.0 TCe da 14.350 euro

SUV DS per neopatentati
- DS 3 Crossback E-Tense da 40.750 euro

SUV Fiat per neopatentati
- 500X 1.3 MultiJet da 26.400 euro

SUV Hyundai per neopatentati
- Bayon GPL da 20.000 euro
- Kona Electric da 36.100 euro
- Ioniq 5 trazione posteriore da 44.750 euro

SUV Kia per neopatentati
- Stonic (1.2 benzina e 1.2 GPL) da 18.250 euro
- e-Soul da 34.950 euro
- e-Niro da 35.850 euro
- EV6 trazione posteriore da 49.950 euro

SUV Lexus per neopatentati
- UX 300e da 57.000 euro

SUV Mahindra per neopatentati
- KUV100 da 13.995 euro

SUV MG per neopatentati
- Marvel R trazione posteriore da 40.990 euro

SUV Opel per neopatentati
- Crossland 1.2 da 22.400 euro
- Mokka-e da 36.550 euro

SUV Peugeot per neopatentati
- e-2008 da 38.750 euro

SUV Renault per neopatentati
- Captur (TCe 90, full hybrid e ibride plug-in) da 21.900 euro
- Arkana Hybrid da 32.850 euro

SUV Seat per neopatentati
- Arona TGI da 21.200 euro

SUV Seres per neopatentati
- 3 da 36.555 euro

SUV Skoda per neopatentati
- Kamiq G-Tec da 26.700 euro
- Enyaq iV trazione posteriore da 38.000 euro

SUV Toyota per neopatentati
- Yaris Cross da 26.650 euro

SUV Volkswagen per neopatentati
- ID.4 trazione posteriore 50.750 euro
L’articolo SUV per neopatentati: l’elenco completo (con i prezzi) proviene da Icon Wheels.
Che cos’è e come funziona l’overboost sull’auto

Parliamo di auto e in particolare di un fenomeno che forse non tutti conoscono, il cosiddetto overboost, o anche sovraspinta. Di che cosa si tratta? È un regime di funzionamento del turbocompressore in grado di garantire una potenza superiore e supplementare per un determinato lasso di tempo, nei motori sovralimentati. Vediamo nello specifico come funziona e che cosa bisogna sapere a riguardo.
Overboost: di che cosa si tratta e come funziona
Possiamo dire che durante la fase chiamata overboost o sovraspinta, viene aumentata la potenza di sovralimentazione del motore rispetto a quelli che sono i valori normali dell’utilizzo continuativo. Questo significa che la valvola westgate, in particolare, si apre a valori più alti. L’apertura di questa valvola avviene attraverso un attuatore e viene gestita dalla centralina elettronica che regola anche la durata.
In genere si parla di un effetto che può durare al massimo alcuni secondi, e che consente al guidatore di fare delle manovre veloci, che hanno bisogno appunto di un aumento della potenza. Il comando del gas in queste fasi si trova al massimo del funzionamento, quindi possiamo dire che l’acceleratore è a tavoletta. Attraverso l’overboost il conducente dell’auto ha a disposizione quindi una certa quantità di potenza supplementare per un periodo di tempo molto limitato, ad esempio quello utile per effettuare un sorpasso su strada di un altro veicolo.
La differenza tra l’overboost automatico e manuale
L’overboost può disattivarsi automaticamente o aver bisogno dell’intervento del conducente. La disattivazione automatica avviene in genere sulle auto dotate di motori sovralimentati, e dopo differenti e ripetute accelerazioni; lo scopo infatti è quello di preservare la meccanica dell’auto, prevenendo danni.
Si può parlare però anche di overboost manuale, e questo avviene nei motori elaborati, dove si può installare appunto questa tipologia di sovraspinta, che il conducente può attivare autonomamente pigiando su un apposito interruttore che viene inserito nell’abitacolo dell’auto.
Nel momento in cui l’interruttore è sulla posizione OFF, allora si ha la pressione reimpostata dalla wastegate, su ON invece si apre l’elettrovalvola che fa defluire aria, e in questo modo aumenta la pressione. L’interruttore può essere inserito sotto al pedale del gas, per avere il surplus di potenza solo quando si è a tavoletta. Oppure si può decidere di posizionare un pulsante separato, in modo da poterlo azionare anche se non si è alla velocità massima ma si vuole ottenere comunque un aumento di potenza.
In commercio esistono dei kit con tutti gli accessori e gli elementi necessari per il montaggio dell’overboost sulla propria auto, si possono trovare online oppure nei negozi specializzati, e i prezzi cambiano a seconda della marca e dell’auto. Il nostro consiglio, prima di installare l’overboost, sfruttando al massimo la potenza senza avere poi alcun problema, è assicurarsi che sulla propria auto sia possibile aumentare la pressione del turbo senza eliminare fermi o blocchi sulla centralina originale.
Che cosa succede quando si apre un’elettrovalvola collocata tra la wastegate e la turbina? In questo contesto tende a crearsi uno sfogo d’aria che fa agire la wastegate a una pressione superiore rispetto agli standard. Si tratta di un sistema che in particolare permette di ottenere degli aumenti di potenza anche molto significativi, e che però mette a dura prova l’affidabilità dei componenti, viste le sollecitazioni maggiori. Questo è il motivo per cui, per ovviare al suddetto “inconveniente”, alcuni componenti generalmente vengono rinforzati.
L’articolo Che cos’è e come funziona l’overboost sull’auto proviene da Icon Wheels.
Garanzia auto: quando si può richiedere la sostituzione del veicolo

Purtroppo può succedere che, nonostante si acquisti una vettura nuova di pacca presso il concessionario, la stessa presenti dei difetti o dei danni. Che cosa bisogna fare in questi casi? Vediamo alcuni consigli pratici e che cosa dice la legge riguardo i procedimenti per affrontare situazioni simili, in cui la vettura presenta quelli che possiamo chiaramente definire difetti di produzione o simili (problemi che minano la qualità del prodotto appena acquistato).
Auto difettosa: cosa fare
Compri l’auto nuova in concessionaria e sei felice, tutto sembra perfetto, proprio come desideravi. Le tue aspettative sono rispettate, nonostante il sacrificio che hai dovuto fare, finalmente sei soddisfatto perché sei riuscito a comprare la macchina nuova, che ti serviva o che sognavi da tempo.
Purtroppo però passa qualche tempo e l’auto inizia a presentare alcuni problemi, a volte poco percettibili (elettrici, elettronici), altre volte più fastidiosi (le spie che si accendono senza motivo o le luci che si bruciano spesso), e altre ancora invece dei problemi che possono essere anche pericolosi (al sistema frenante, perdite di carburante). Qualsiasi sia l’entità del problema, deve essere risolto, quindi vediamo come procedere in maniera legale.
La garanzia legale sull’auto nuova difettosa
La garanzia legale in questo caso si riferisce a quella che possiamo definire conformità dell’auto e la normativa di riferimento è quella che parla di funzionalità e caratteristiche del bene (che in questo caso è la macchina nuova). Per legge quindi il rivenditore ha l’obbligo di consegnare la vettura nuova all’automobilista che la compra con un certificato di conformità, che serve come garanzia nel caso in cui il mezzo stesso sia difettoso e presenti quindi dei problemi.
Il venditore è responsabile della garanzia legale. Il compratore deve segnalare un grave difetto entro 60 giorni per ottenere la sostituzione dell’auto, se invece vuole ottenere il recesso dal contratto, allora il procedimento è più complesso. Non è facile infatti ottenere il recesso, per questo motivo la maggior parte delle volte serve l’intervento di un giudice che decide in Tribunale che cosa bisogna fare, di chi è il torto e come procedere a seconda del caso specifico. La Casa produttrice rilascia anche una garanzia ulteriore sulle nuove auto, quella che tutela l’automobilista dai difetti fino a 7 anni, offrendo anche gli eventuali interventi utili per la riparazione.
Sostituzione o riparazione dell’auto nuova con difetti
Il Codice del Consumo ritiene che il venditore sia responsabile nei confronti del consumatore per qualsiasi difetto di conformità del veicolo al momento della consegna. Questo significa che se l’auto presenta appunto un difetto di conformità, chi ha comprato il mezzo nuovo può pretendere il ripristino delle condizioni originali con sostituzione o riparazione dell’auto (potrebbe altrimenti chiedere la riduzione del prezzo).
Se il difetto è grave, secondo il Codice di Consumo bisogna chiedere la sostituzione, quindi solo nel caso in cui “il rimedio richiesto sia oggettivamente impossibile o eccessivamente oneroso”.
L’articolo Garanzia auto: quando si può richiedere la sostituzione del veicolo proviene da Icon Wheels.
Incidenti stradali: come mettere in sicurezza la zona

Come ben sappiamo e come ci insegnano anche a scuola guida, è fondamentale sapere quale sono le norme di primo soccorso, e quindi gli interventi che bisogna eseguire in caso di sinistro stradale nei confronti di eventuali persone rimaste coinvolte e ferite. Vediamo come bisogna comportarsi e come si deve mettere in sicurezza la zona in cui è avvenuto l’incidente.
Incidente stradale: le norme di primo soccorso
Se malauguratamente assistiamo a un sinistro stradale, dobbiamo sapere che ci sono delle norme – dette di primo soccorso – da mettere in atto. Prima di scendere dalla propria auto o altro veicolo è fondamentale, come dice la legge, indossare il giubbetto arancione o giallo catarifrangente, che è obbligatorio tenere sempre all’interno dell’abitacolo (attenzione: non serve a nulla tenerlo nel baule, è un’abitudine errata).
Nel caso in cui nessuno vi abbia ancora provveduto, bisogna posizionare il triangolo di pericolo nel senso opposto di marcia, ad almeno 100 metri di distanza, per avvisare i veicoli che arrivano della presenza di mezzi sulla carreggiata. Attenzione, perché si tratta di un’operazione molto delicata e che può anche essere pericolosa, per questo è importante che sia eseguita solo nel caso in cui siano presenti adeguati margini di sicurezza, soprattutto se ci si trova su strade a scorrimento veloce, come e autostrade.
Che cosa bisogna fare se ci sono dei feriti in mezzo alla strada? Se non ci sono le condizioni per spostarli, allora è possibile usare la propria auto per proteggerli, senza puntare i fari in direzione dei veicoli in arrivo. Attenzione: sarebbe bene non mobilizzare mai i feriti, a meno che non ci siano dei gravi pericoli imminenti.
Come mettere in sicurezza il luogo del sinistro stradale
Non è facile mettere in sicurezza la zona dell’incidente, soprattutto se ci sono dei feriti gravi, se si è da soli e magari anche su una strada isolata, senza l’aiuto di nessuno. È molto difficile, quando le persone coinvolte nel sinistro non si possono muovere o non sono coscienti, ma è fondamentale chiamare subito i soccorsi e cercare di mantenere la calma.
Se poi è notte e ci si trova su un tratto di strada particolarmente buio, sarebbe bene aiutarsi con elementi luminosi, come una torcia elettrica (consigliamo di averne sempre una con sé in macchina). Alla peggio e in mancanza d’altro va bene anche usare la torica dello smartphone, ma fate attenzione, perché purtroppo in molti casi non è di grande aiuto. Una cosa fondamentale da fare è accertarsi che non ci siano degli elementi pericolosi come materiale esplosivo, infiammabile, gassoso o corrosivo o ancora la presenza di cavi elettrici. In caso di dubbi di questo tipo chiamate immediatamente i Vigili del Fuoco e chiedete loro come comportarvi in attesa.
Veicoli pericolosi: come riconoscerli
Sui cartelli arancioni apposti sui veicoli che trasportano sostanze pericolose ci sono dei numeri, le cifre superiori in genere stanno a indicare il tipo di pericolo e quelle inferiori la sostanza trasportata.
La prima cifra può essere:
- 2 in caso di gas;
- 3 per il combustibile;
- 4 per comburente;
- 6 per materia tossica;
- 8 per materia corrosiva.
Le altre cifre stanno a indicare il tipo di pericolo complementare:
- 0: senza effetti complementari;
- 1: esplosivo;
- 2: gas;
- 3: combustibile;
- 5: comburente;
- 6: materia tossica;
- 7: radioattivo.
Se le prime due cifre si ripetono, allora significa che il pericolo primario è presente in modo molto particolare. Quando il luogo del sinistro è stato messo in sicurezza, allora si può procedere alla fase successiva, valutando quindi il numero delle persone infortunate.
L’articolo Incidenti stradali: come mettere in sicurezza la zona proviene da Icon Wheels.
F1 2022: doppietta Red Bull in Spagna, Verstappen vince e balza in testa al Mondiale

Festa grande in casa Red Bull nel GP di Spagna a Barcellona. Primo Max Verstappen (nuovo leader del Mondiale F1 2022) e secondo Sergio Pérez davanti a George Russell (Mercedes): una doppietta – agevolata dal ritiro al 27° giro di Charles Leclerc (problemi al turbo dopo aver dominato per tutto il weekend con la Ferrari) – che ha permesso al team austriaco di soffiare al Cavallino anche il primato iridato tra i Costruttori.
Carlos Sainz Jr. ha salvato in parte il weekend della Rossa con un quarto posto finale ma il pilota spagnolo – scattato terzo – ha deluso nella prima parte della corsa sbagliando la partenza e finendo nella ghiaia al 7° giro.
Mondiale F1 2022 – GP Spagna: le pagelle

Max Verstappen (Red Bull)
Nonostante un paio di errori a inizio gara e un DRS malfunzionante Max Verstappen ha vinto il GP di Spagna a Barcellona portando a casa la terza vittoria consecutiva e la quarta negli ultimi cinque appuntamenti del Mondiale F1 2022.
Un inizio di gara non entusiasmante, quello del pilota olandese: al via non è riuscito a passare Leclerc, alla nona tornata ha perso il controllo della vettura rientrando quarto e si è ritrovato in “top 3” due giri dopo solo grazie a Pérez. Poi ha faticato a superare Russell e si è preso il secondo posto al 27° giro grazie al ritiro di Leclerc. Alla 49° tornata ha conquistato il primo posto senza soffrire più di tanto (prima il piazzamento apparteneva al suo scudiero in Red Bull).

George Russell (Mercedes)
Ancora una gara magistrale per George Russell, terzo nel GP di Spagna e alla sesta gara su sei in “top 5”.
Il pilota britannico – partito quarto – è entrato immediatamente in zona podio approfittando dell’errore al via di Sainz Jr. ed è passato in seconda posizione al 9° giro dopo l’errore di Verstappen. Poi si è difeso in modo esemplare dagli attacchi di Max e si è ritrovato addirittura al comando della corsa dopo il ritiro di Leclerc. Al 31° giro ha ceduto a Pérez e dopo il pit-stop è finito dietro le due Red Bull; nel finale è stato brevemente fuori dal podio dopo un altro cambio gomme ma ha ripreso facilmente la terza posizione con un sorpasso su Bottas.

Sergio Pérez (Red Bull)
Un gran lavoro da scudiero quello di Sergio Pérez in Spagna. Il driver messicano ha portato a casa il terzo podio negli ultimi quattro appuntamenti del Mondiale F1 2022 (una seconda piazza impreziosita dal punto bonus del giro veloce).
Scattato quinto dalla griglia e terzo dopo nove giri (complici gli errori di Sainz Jr. e Verstappen), ha ceduto il terzo posto a Max all’11° tornata. Rientrato in “top 3” al 27° giro in seguito al ritiro di Leclerc, è balzato in testa poco dopo con un sorpasso deciso su Russell e al 49° giro si è fatto nuovamente passare dal compagno olandese.

Charles Leclerc (Ferrari)
Charles Leclerc sembrava avviato verso una facile vittoria nel GP di Spagna a Barcellona: miglior tempo nelle tre sessioni di prove libere, pole position, una grande partenza e saldamente al comando della corsa per 27 giri.
Poi è cambiato tutto, c’è stato un problema al turbo e il monegasco è stato costretto al ritiro mettendo fine a una striscia positiva di 12 Gran Premi consecutivi a punti. Finora era stata la Red Bull ad avere problemi di affidabilità: oggi è toccato alla Ferrari.

Red Bull
Nel GP di Spagna a Barcellona la Red Bull ha ottenuto più di quello che si aspettava: una doppietta e il doppio primato nelle classifiche Piloti e Costruttori del Mondiale F1 2022.
Il team austriaco sembra aver definitivamente risolto i problemi di affidabilità: quattro successi negli ultimi cinque GP e quinta gara iridata di seguito con almeno una monoposto in “top 3”.
Mondiale F1 2022 – I risultati del GP di Spagna
Prove libere 1
1 Charles Leclerc (Ferrari) 1:19.828
2 Carlos Sainz Jr. (Ferrari) 1:19.907
3 Max Verstappen (Red Bull) 1:20.164
4 George Russell (Mercedes) 1:20.590
5 Fernando Alonso (Alpine) 1:20.768
Prove libere 2
1 Charles Leclerc (Ferrari) 1:19.670
2 George Russell (Mercedes) 1:19.787
3 Lewis Hamilton (Mercedes) 1:19.874
4 Carlos Sainz Jr. (Ferrari) 1:19.990
5 Max Verstappen (Red Bull) 1:20.006
Prove libere 3
1 Charles Leclerc (Ferrari) 1:19.772
2 Max Verstappen (Red Bull) 1:19.844
3 George Russell (Mercedes) 1:19.920
4 Lewis Hamilton (Mercedes) 1:20.002
5 Carlos Sainz Jr. (Ferrari) 1:20.129
Qualifiche
1 Charles Leclerc (Ferrari) 1:18.750
2 Max Verstappen (Red Bull) 1:19.073
3 Carlos Sainz Jr. (Ferrari) 1:19.166
4 George Russell (Mercedes) 1:19.393
5 Sergio Pérez (Red Bull) 1:19.420
Le classifiche
La classifica del GP di Spagna 2022
| Max Verstappen (Red Bull) | 1h37:20.475 |
| Sergio Pérez (Red Bull) | + 13,1 s |
| George Russell (Mercedes) | + 32,9 s |
| Carlos Sainz Jr. (Ferrari) | + 45,2 s |
| Lewis Hamilton (Mercedes) | + 54,5 s |
Classifica Mondiale Piloti
| Max Verstappen (Red Bull) | 110 punti |
| Charles Leclerc (Ferrari) | 104 punti |
| Sergio Pérez (Red Bull) | 85 punti |
| George Russell (Mercedes) | 74 punti |
| Carlos Sainz Jr. (Ferrari) | 65 punti |
Classifica Mondiale Costruttori
| Red Bull | 195 punti |
| Ferrari | 169 punti |
| Mercedes | 120 punti |
| McLaren-Mercedes | 50 punti |
| Alfa Romeo-Ferrari | 39 punti |
L’articolo F1 2022: doppietta Red Bull in Spagna, Verstappen vince e balza in testa al Mondiale proviene da Icon Wheels.
Esistono delle temperature davvero pericolose per l’auto

La stagione estiva è alle porte e ormai in tutta Italia le temperature sono già degne delle più calde giornate di giugno, nonostante manchi ancora più di un mese all’inizio dell’estate. Ci sono degli accorgimenti utili da tenere presenti per evitare problemi in auto, causati dal forte caldo. Vediamo alcuni consigli insieme.
Auto parcheggiata al sole: cosa bisogna sapere
Quando lasciamo la nostra macchina posteggiata all’aperto durante l’estate, in un luogo privo di ripari, alberi o tettoie, sappiamo benissimo che – al nostro ritorno – la troveremo rovente. La carrozzeria, in pochissimo tempo, essendo a contatto diretto con i raggi del sole, può arrivare a raggiungere gli 80 gradi e l’abitacolo superare i 40°. Gli esperti hanno infatti misurato in maniera precisa il surriscaldamento della vettura, e bisogna fare particolare attenzione alla salute delle persone e degli animali che salgono a bordo.
Grazie a misurazioni realizzate in laboratorio, con strumenti professionali, è stato dimostrato che la superficie esterna e interna dell’auto, a causa della radiazione diretta del sole, può arrivare a sviluppare temperature potenzialmente pericolose per la salute delle persone. La carrozzeria è quella che si riscalda più rapidamente, essendo all’esterno, a stretto contatto con il sole: bastano 20 minuti per diventare bollente, e molto dipende anche dal suo colore.
In una vettura bianca infatti la temperatura può arrivare dai 25 ai 55 gradi, ma se la carrozzeria è nera, allora si arriva anche fino a 70 gradi, nello stesso tempo. Dopo i primi venti minuti, la temperatura continua a salire, ma meno rapidamente, arrivando a circa 60° per una macchina chiara e superando gli 80° per una scusa. È chiaro che le auto nere o molto scure assorbono maggiormente i raggi solari, e quindi diventano più roventi e in minor tempo. Attenzione: quando la carrozzeria è così rovente (sia bianca che nera) anche solo un semplice contatto può causare una scottatura sulla pelle.
La temperatura interna dell’auto
A prescindere dal colore della carrozzeria dell’auto, gli interni si surriscaldano invece nello stesso tempo e allo stesso modo. Il calore può arrivare a livelli molto alti, pericolosi per la salute di animali e persone. Pensiamo infatti che, dopo un’ora, come anticipato, sul cruscotto si arriva a quasi 80 gradi, mentre all’altezza del viso/della testa la temperatura arriva a superare i 40 gradi. L’unica soluzione per evitare il surriscaldamento, pericoloso per la nostra salute, è parcheggiare all’ombra o in un luogo coperto. Sappiamo bene che purtroppo questo non è sempre possibile.
La soluzione contro il riscaldamento dell’abitacolo
Per evitare che gli interni dell’auto si surriscaldino eccessivamente sotto il sole spesso si lasciano i finestrini laterali leggermente aperti. Questo però non ha un effetto molto importante, l’aria non circola abbastanza e quindi non si sente una gran differenza. L’unica cosa che aiuta a ridurre la temperatura interna della macchina è usare una pellicola di protezione solare contro il parabrezza. Dopo un’ora in questo modo si raggiungono i 35° C al massimo sul cruscotto e poco più di 30 grade nell’abitacolo.
Come evitare i rischi
Le raccomandazioni per evitare problemi e danni alla salute dovuti al surriscaldamento della macchina:
- non rimanere mai nell’auto chiusa, sotto il sole, senza l’aria condizionata – anche in caso di brevi soste – e mai lasciare bambini e animali in macchina;
- quando si sale in macchina, bisogna fare attenzione a toccare carrozzeria, cambio, volante, sedili e altre componenti che, essendo roventi, possono ustionare la pelle;
- ventilare l’abitacolo prima di salire in auto;
- tra l’abitacolo con climatizzatore acceso e l’esterno non deve mai esserci una differenza di temperatura superiore a 6° C, altrimenti si rischiano tosse e raffreddore.
L’articolo Esistono delle temperature davvero pericolose per l’auto proviene da Icon Wheels.
























