DS e Focal: una partnership all’insegna dell’eccellenza

DS (nel campo dell’automotive) e Focal (per il mondo dell’audio) sono due eccellenze francesi: aziende “premium” che condividono gli stessi valori e la stessa idea di lusso. Una visione basata sullo spirito “haute couture” e sulla realizzazione di prodotti eccezionali in grado di combinare tecnologia ed eleganza.
Il marchio DS – creato nel 2015 dal Gruppo PSA e ora parte di Stellantis – è specializzato in auto raffinate e all’avanguardia e può vantare una gamma composta da cinque modelli ibridi plug-in benzina, benzina, diesel ed elettrici: l’ammiraglia DS 9, le piccole SUV DS 3 Crossback e DS 3 Crossback E-Tense, la compatta DS4 e la SUV media DS 7 Crossback.
La storia di Focal inizia invece nel 1979 a Saint-Étienne quando Jacques Mahul – appassionato di hi-fi – crea nell’azienda di famiglia, specializzata in meccanica di precisione, un piccolo atelier per la produzione di altoparlanti alto di gamma. La società cresce sempre di più grazie a una gamma di prodotti apprezzatissimi dagli audiofili più esigenti e nel 2002 – con la creazione del dipartimento Focal Professional – entra nel mondo dell’audio professionale (studi di registrazione). Nel 2012 inizia la produzione di cuffie mentre quattro anni più tardi comincia l’avventura negli impianti di primo equipaggiamento automobilistico con un sistema ad alta fedeltà proposto optional sulle Peugeot 3008 e 5008.
La partnership tra DS e Focal è iniziata nel 2016 con un impianto audio realizzato per la concept E-Tense e prosegue ancora oggi. Un legame forte all’insegna della qualità, come abbiamo avuto modo di vedere la scorsa settimana durante una visita al quartier generale di Focal in Francia.
Di seguito troverete tutti i dettagli degli impianti audio Focal montati sulla gamma DS. Scopriamoli insieme.

DS 9 e Focal
L’impianto Focal Electra della DS 9 è optional (1.050 euro) ed è composto da 14 altoparlanti (tra cui un subwoofer) e da un amplificatore con una potenza combinata di 515 Watt. Entrando maggiormente nel dettaglio troviamo:
- altoparlante centrale/altoparlanti satellite medi con tecnologia Polyglass: immersione nel suono e spazializzazione
- woofer/altoparlanti medi con tecnologia Polyglass ad alta escursione: bilanciamento, dinamica e precisione del suono
- tweeter a cupola invertita TNF in alluminio: diffusione del suono ottimale, alte frequenze dettagliate
- amplificazione attiva a 12 vie: tecnologia ibrida Classe AB/Classe D da 515 W: ampiezza e finezza dei segnali alle alte frequenze, oltre a una reale potenza nei bassi
- subwoofer con tecnologia a bobina tripla Power Flower ad alta escursione: riproduzione profonda e controllata delle basse frequenze

DS 3 Crossback e Focal
L’impianto Focal Electra della DS 3 Crossback è optional (800 euro), comporta l’eliminazione della ruota di scorta e comprende 12 altoparlanti (incluso un subwoofer) e un amplificatore con una potenza combinata di 515 Watt. Entrando maggiormente nel dettaglio troviamo:
- altoparlante centrale/altoparlanti satelliti con tecnologia Polyglass: immersione nel suono e spazializzazione
- woofer/altoparlanti medi con tecnologia Polyglass ad alta escursione: bilanciamento, dinamica e precisione del suono
- tweeter a cupola invertita TNF in alluminio: diffusione del suono ottimale, alte frequenze dettagliate
- amplificazione attiva a 12 vie – tecnologia ibrida Classe AB/Classe D da 515 W: ampiezza e finezza dei segnali alle alte frequenze, oltre a una reale potenza nei bassi
- subwoofer con tecnologia a bobina tripla Power Flower ad alta escursione: riproduzione profonda e controllata delle basse frequenze

DS 4 e Focal
L’impianto Focal Electra della DS 4 (optional a 1.000 euro, non disponibile sulla versione “base” Business) include anche i vetri stratificati e oscurati e i finestrini posteriori oscurati ed è probabilmente il sistema hi-fi più pregiato tra quelli offerti sulle auto della Casa “premium” francese: 14 altoparlanti (compreso un subwoofer) e un amplificatore con una potenza combinata di 690 Watt. Entrando maggiormente nel dettaglio troviamo:
- altoparlante centrale/altoparlanti posteriori con tecnologia Polyglass: immersione nel suono e spazializzazione
- woofer/altoparlanti medi con tecnologia Polyglass ad alta escursione: bilanciamento, dinamica e precisione del suono
- tweeter a cupola invertita TNF in alluminio: diffusione del suono ottimale, alte frequenze dettagliate
- amplificazione attiva completa a 16 canali – tecnologia Booster Classe D da 690 W: potenza audio notevole, disponibile in ogni momento nonostante il basso consumo energetico
- subwoofer con tecnologia a bobina tripla Power Flower ad alta escursione: riproduzione profonda e controllata delle basse frequenze

DS 7 Crossback e Focal
L’impianto Focal Electra della DS 7 Crossback è optional (1.050 euro) ed è composto da 14 altoparlanti (compreso un subwoofer) e un amplificatore con una potenza cumulativa di 515 Watt. Entrando maggiormente nel dettaglio troviamo:
- altoparlante centrale/altoparlanti satellite medi con tecnologia Polyglass: immersione nel suono e spazializzazione
- woofer/altoparlanti medi con tecnologia Polyglass ad alta escursione: bilanciamento, dinamica e precisione del suono
- tweeter a cupola invertita TNF in alluminio: diffusione del suono ottimale, alte frequenze dettagliate
- amplificazione attiva a 12 canali – tecnologia ibrida Classe AB/Classe D da 515 W: ampiezza e finezza dei segnali alle alte frequenze, oltre a una reale potenza nei bassi
- subwoofer con tecnologia a bobina tripla Power Flower ad alta escursione: riproduzione profonda e controllata delle basse frequenze

DS 3 Crossback E-Tense
La DS 3 Crossback E-Tense – variante elettrica della piccola SUV “premium” francese – è l’unica auto della Casa transalpina che non prevede nel listino degli optional un impianto audio Focal.
L’articolo DS e Focal: una partnership all’insegna dell’eccellenza proviene da Icon Wheels.
Blocco camion giugno 2022: il calendario e le date

L’elenco dei giorni di giugno 2022 nei quali i camion e i mezzi pesanti oltre le 7,5 tonnellate non potranno circolare (salvo deroghe) fuori dai centri abitati è stato stabilito da un decreto del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili.
Conoscere le date in cui non circolano i camion e i TIR è importante, soprattutto in un mese come questo caratterizzato dalle scuole chiuse e dall’inizio dell’estate.
Di seguito troverete il calendario completo del divieto di circolazione per i mezzi pesanti disposto dal Ministero e relativo a giugno 2022. Come potete vedere dall’elenco questo mese i blocchi interesseranno cinque date, tutte le domeniche più il 2 giugno.
Giugno 2022: i giorni di divieto per i TIR
- Giovedì 2 giugno 2022 dalle 07:00 alle 22:00
- Domenica 5 giugno 2022 dalle 07:00 alle 22:00
- Domenica 12 giugno 2022 dalle 07:00 alle 22:00
- Domenica 19 giugno 2022 dalle 07:00 alle 22:00
- Domenica 26 giugno 2022 dalle 07:00 alle 22:00
L’articolo Blocco camion giugno 2022: il calendario e le date proviene da Icon Wheels.
Cos’è, a che serve e quando si rilascia il foglio di via auto

Quando si acquista un’auto o una moto – nuova o usata che sia – è necessario procedere con l’immatricolazione del veicolo, in modo da poter circolare immediatamente senza correre alcun rischio. Non sempre, però, è possibile procedere immediatamente con questa operazione: in casi come questi, è necessario richiedere e ottenere l’emissione di un foglio di via che permetterà di circolare con una coppia di targhe provvisorie.
Esattamente, però, cos’è il foglio di via auto e come si ottengono le targhe provvisorie? Cerchiamo di capirlo insieme.
Che cos’è il foglio di via per le auto e a cosa serve
Il foglio di via per le auto – da non confondere con il foglio di via che la Questura emette nei confronti delle persone che abbiano compiuto specifiche tipologie di reati – è un documento che consente la circolazione di veicoli a motore anche se il processo di immatricolazione non è stato ancora completato.
Come specificato nell’articolo 99 del Codice della Strada, il foglio di via viene rilasciato ad auto, moto e rimorchi che non sono ancora provvisti di targhe definitive. Nello specifico, è possibile richiedere l’emissione del foglio – e delle relative targhe provvisorie – nei seguenti casi:
- Se il mezzo che si è acquistato deve essere sottoposto alle operazioni di accertamento e idoneità tecnica. Ad esempio, l’auto o la modo devono essere collaudate presso un centro autorizzato;
- Veicoli destinati all’esportazione verso stato estero;
- Veicoli nuovi o usati in viaggio verso mostre e fiere autorizzate per i quali non è stata più pagata la tassa di circolazione
Nel foglio di via deve essere specificato chiaramente il percorso che l’auto, la moto o il rimorchio dovranno compiere; la durata ed eventuali prescrizioni tecniche da rispettare. La durata del foglio di via per auto non può comunque eccedere i 60 giorni. Ovviamente, per poter circolare con le targhe provvisorie sarà necessario sottoscrivere una polizza RCA che protegga in caso si resti coinvolti in un incidente. A differenza dell’assicurazione auto “canonica”, la RCA per targa provvisoria ha una durata molto limitata nel tempo – da una manciata di giorni a qualche settimana.
Chi rilascia il foglio di via per le auto
Il foglio di via e le targhe provvisorie vengono rilasciate, in base a quanto previsto dal già citato articolo 99 del Codice della Strada e della più recente circolare n. 7518 del 3 marzo 2021 del Ministero delle Infrastrutture, da un ufficio competente del Dipartimento per i trasporti terrestri.
Nello specifico, il foglio e le targhe possono essere richieste a un ufficio della Motorizzazione civile o in una sede ACI locale.
Foglio di via auto e targa provvisoria: quali documenti presentare
Il rilascio delle targhe provvisorie e del documento di via è subordinato alla compilazione e presentazione presso gli uffici preposti di una lunga serie di documenti.
Se si deve ottenere una carta provvisoria di circolazione per recarsi presso un centro di collaudo è necessario presentare i documenti del veicolo e i documenti di identità del proprietario.
Se, invece, si richiede la targa provvisoria per esportazione si devono presentare la carta di circolazione annullata, il documento di radiazione e i documenti del nuovo intestatario del mezzo.
Quanto costa la targa provvisoria
L’emissione del foglio di via per l’auto è soggetto al pagamento di diritti di segreteria per un totale di poco inferiore ai 30 euro. Nello specifico, si dovrà effettuare un versamento di 10,20 euro sul c/c 9001 e un versamento di 16,00 euro sul c/c 4028. Entrambi i pagamenti dovranno essere fatti tramite bollettino postale rilasciati dalla Motorizzazione Civile, dall’ACI o richiedibili in un qualunque ufficio postale.
Sanzioni foglio di via auto e targhe provvisorie: cosa prevede il Codice della Strada
Secondo il comma 3 e il comma 4 dell’articolo 99 del CdS, nel caso in cui si circoli senza foglio di via o senza targa provvisoria si è soggetti a sanzione amministrativa che varia da 26 a 102 euro. Nel caso in cui si viaggi senza seguire il percorso dichiarato, invece, la multa va da un minimo di 42 euro a un massimo di 173 euro.
L’articolo Cos’è, a che serve e quando si rilascia il foglio di via auto proviene da Icon Wheels.
Come e perché viene radiata una moto

Ci sono differenti motivi per cui è possibile che una moto venga radiata, ovvero eliminata definitivamente dal Pubblico Registro Automobilistico, meglio conosciuto come PRA, e anche dall’Archivio Nazionale dei Veicoli della Motorizzazione Civile. La prima cosa importante da sapere è che una moto radiata dal PRA non può assolutamente più circolare su strada. Vediamo tutto quello che dovremmo sapere si questa tematica.
Quando una moto viene radiata
I possibili casi in cui una motocicletta viene radiata sono i seguenti:
- demolizione del mezzo;
- esportazione della moto all’estero;
- distruzione della moto;
- incendio del veicolo;
- cancellazione d’ufficio.
Radiazione della moto per esportazione
Nel caso in cui il motociclista si trasferisce con la sua due ruote in un Paese estero, allora è obbligatorio radiare la moto, che viene cancellata quindi da ogni tipo di archivio in Italia e deve essere reimmatricolata nel nuovo stato. La moto deve anche passare la revisione e, in Italia, vengono ritirati anche il libretto di circolazione e la sua targa.
La richiesta di radiazione per esportazione della moto all’estero, secondo il Codice della Strada, deve essere fatta prima del trasferimento all’estero e mai dopo. Il motociclista deve presentare la sua domanda presso lo Sportello Telematico dell’Automobilista (STA).
Cancellazione d’ufficio e radiazione della moto
Una cosa fondamentale da ricordare, come avviene anche per le auto – e lo abbiamo visto parecchie volte – è non dimenticare mai di pagare il bollo annuale. Cosa succede altrimenti? Se per 3 anni di seguito non paghi il tributo dovuto alla tua Regione, allora rischi la radiazione d’ufficio del veicolo (secondo l’articolo 96 del Codice della Strada).
Se l’ente impositore accerta il mancato pagamento delle tasse per almeno tre anni consecutivi, invia al proprietario la notifica che avverte dell’avvio del procedimento. E così si procede al ritiro del libretto di circolazione e della targa da parte della Polizia, su mandato del PRA. Chi circola ugualmente dopo la cancellazione, rischia la sanzione amministrativa che va da un minimo di 431 a un massimo di 1.734 euro, oltre alla confisca della moto.
Radiazione della moto per demolizione
Quando un motociclista decide di rottamare la sua due ruote, allora chiaramente non possiamo far altro che parlare della conseguente radiazione del veicolo stesso. Nessun soggetto può procedere autonomamente ma se ne deve occupare:
- il concessionario in cui il motociclista decide di comprare eventualmente la moto nuova;
- oppure il centro di raccolta autorizzato per la demolizione.
Carta di circolazione, certificato di proprietà e targhe devono essere consegnati insieme alla moto, e gli incaricati procedono a radiare la moto: lo devono fare entro 30 giorni e consegnare di seguito il certificato di rottamazione al proprietario del mezzo, che viene quindi liberato da ogni responsabilità civile, penale e amministrativa.
Distruzione o incendio moto: come procedere alla radiazione
Se la moto è distrutta a seguito di un sinistro o di atti vandalici, allora è possibile farla radiare. È necessario che:
- l’intestatario del mezzo;
- il centro demolizioni;
- le agenzie di pratiche auto
presentino istanza al PRA.
Cosa bisogna consegnare insieme alla domanda:
- carta di circolazione;
- certificato di proprietà;
- targa;
- verbale che attesta la distruzione della moto.
Quanto costa radiare la moto
I costi della pratica di radiazione della moto sono i seguenti:
- si pagano 32 euro di imposta di bollo;
- 13,50 euro di compensi ACI;
- 10,20 euro di diritti DTT (solo per esportazione della moto).
L’articolo Come e perché viene radiata una moto proviene da Icon Wheels.
Come dovrebbe essere montato il parabrezza dell’auto

Quando un automobilista deve cambiare il parabrezza del suo veicolo, molto spesso si mette erroneamente alla ricerca del prodotto più economico, proposto al prezzo più conveniente sul mercato. Non c’è cosa più sbagliata, visto che il parabrezza è un elemento fondamentale dell’auto e che garantisce la sicurezza a bordo (abbiamo di recente visto tutti i simboli che possiamo trovare sul vetro e le regole per l’omologazione di questa componente auto).
Sono troppi gli errori e le leggerezze diffusi e pericolosi che purtroppo è possibile commettere quando si procede nella riparazione di un parabrezza. Per questo motivo è assolutamente fondamentale sapere che il soggetto che si occupa del montaggio del parabrezza della propria auto sia un professionista serio e affermato, che non commetta sbagli gravi durante l’intervento. Vediamo tutto quello che bisogna sapere a riguardo, prima di inserire un nuovo parabrezza, elemento indispensabile per la sicurezza del mezzo.
Sicurezza del parabrezza: cosa sapere
È fondamentale che i tecnici specializzati nel montaggio del parabrezza seguano dei corsi di formazione specifici per svolgere questa professione, ma come in tutti i campi, non basta. È indispensabile anche l’abilità dell’autoriparatore. Ricordiamo che il professionista generico non si occupa del montaggio del parabrezza come i centri specializzati in cristalli, che li montano seguendo una procedura standard e che usano gli stessi materiali che vengono utilizzati anche durante il primo impianto da parte delle Case automobilistiche. I principali errori che vengono effettuati nell’installazione di un parabrezza possono avere delle conseguenze anche molto gravi sul comfort e sulla sicurezza dei passeggeri.
Montaggio del vetro: gli errori da evitare
Prima di tutto devono essere effettuati dei test sulla qualità dei vetri, e vengono eseguiti durante tutte le fasi di montaggio, partendo innanzitutto dalla decontaminazione dei residui di produzione. Quando il professionista si è accertato che il parabrezza è quello giusto, allora è possibile passare allo smontaggio del parabrezza rotto con gli attrezzi adeguati. A proposito di questi ultimi, è importante che vengano usati strumenti di ultima generazione, e non utensili ormai superati: purtroppo infatti alcuni montatori che non si occupano spesso di questo servizio sono soliti usare il coltello manuale per tagliare il collante vecchio, ma è pericoloso, perché può andare a rovinare la vernice protettiva sulla scocca e favorire la formazione di ruggine nel tempo.
Il parabrezza vecchio dall’auto non può essere smontato e poi rimontato quando si preferisce, è necessario rispettare determinati tempi specifici. Ci sono infatti delle fasi temporali limite oltre le quali la colla più vecchia presente sul telaio non è più in grado di fornire un’adesione ottimale al nuovo collante.
E come si procede? Le fasi:
- si applica il nuovo collante poliuretanico, un materiale simile al silicone acetico per il fai da te, che però è caratterizzato da un modulo di elasticità molto più alto, che consente di non rompersi in caso di incidente e urto;
- l’applicazione non può essere effettuata solo seguendo la traccia del collante precedente sul telaio, infatti ogni Casa automobilistica indica quanto deve essere largo e alto il sigillante e si devono usare dei becchi specifici da inserire sulla pistola.
Attenzione: deve essere applicata la giusta quantità di colla, se è troppa infatti il vetro del parabrezza potrebbe sporgere dalla carrozzeria e creare rumori e fruscii fastidiosi, soprattutto durante i viaggi sulle strade ad elevata percorrenza, come le autostrade. Ma non è tutto, anche applicare poca colla può essere dannoso, il vetro potrebbe non aderire perfettamente e provocare degli spifferi e punti di infiltrazione di aria e acqua, potrebbe addirittura staccarsi.
L’articolo Come dovrebbe essere montato il parabrezza dell’auto proviene da Icon Wheels.
Come si regolano le sospensioni della moto

Non è facile regolare le sospensioni della propria moto, ma gli appassionati di motociclismo amano dedicarsi a questo tipo di intervento autonomamente. Si tratta comunque di un lavoro molto delicato, con alcuni consigli utili da parte degli esperti è possibile riuscire a ottenere un buon risultato finale. Vediamo come procedere.
A che cosa servono le sospensioni della moto
Innanzitutto introduciamo il discorso spiegando che cosa sono le sospensioni: si tratta di elementi costituiti da due forcelle anteriori e un ammortizzatore; sono nello specifico composte da:
- un sistema idraulico che smorza le oscillazioni prodotte dalle variazioni della posizione della molla;
- una molla che serve a sostenere il peso.
Alcune moto non hanno forcelle ma un sistema di leveraggio con ammortizzatore anteriore, altre hanno un doppio ammortizzatore posteriore e non singolo. La regolazione delle sospensioni serve per rendere la molla più rigida o anche per velocizzare o rallentare il sistema idraulico che lavora nella compressione della molla.
Come regolare la forcella della moto
Prima di tutto bisogna accordare il funzionamento tra la sospensione anteriore e posteriore, per evitare – o almeno limitare – gli scompensi di equilibrio della moto, che si possono percepire a causa delle irregolarità del fondo stradale. Si potrebbero altrimenti rischiare delle reazioni anomale della moto in caso di sollecitazioni esterne, che possono essere pericolose e determinare la perdita di controllo del mezzo.
In seguito è bene verificare che l’ammortizzatore e la molla siano in armonia. Se precarichi la molla troppo poco o freni troppo l’idraulica, la sospensione affonda in maniera eccessiva quando incontra le irregolarità del terreno e fa fatica a distendersi nuovamente. Attenzione: non sottovalutate la pressione di gonfiaggio delle gomme, se è errata infatti non serve a nulla andare a regolare le sospensioni.
Sospensioni moto: regolazione statica
Si può procedere con la regolazione statica, che riguarda l’assetto della moto, e quindi l’altezza di base che dà il giusto assetto in condizioni di marcia. I passaggi per regolare il precarico:
- prima di tutto aprire l’idraulica del freno in compressione ed estensione del mono-ammortizzatore e della forcella,
- sollevare le ruote da terra;
- misurare la distanza tra il perno delle ruote e un punto fisso del telaio;
- appoggiare la ruota a terra e ripetere la misurazione fatta in precedenza, per ottenere quella differenza che viene definita abbassamento statico, che dovrebbe essere al 5-10% sul posteriore e al 20-30% all’anteriore, per le moto medie e maxi sportive;
- fare nuovamente la misurazione precedente ma solo al retrotreno con pilota a bordo, con la benzina e anche un eventuale passeggero. L’abbassamento posteriore dovrà essere del 20-25% per un uso su pista e del 20-30% per un uso su strada.
Come regolare l’idraulica:
- tirare la leva del freno anteriore;
- comprimi ed estendi la forcella anteriore ripetutamente;
- fai distendere la forcella senza il carico, con la leva del freno tirata;
- una volta stesa deve comprimersi di poco, ed è qui che capisci: se non affonda, la compressione è troppa, se oscilla, è poca;
- regolare il freno anteriore comprimendolo e lasciandolo stendere.
Sospensioni moto: regolazione dinamica
Questa tipologia di regolazione ha l’obiettivo di migliorare il comportamento della moto, tenendo conto del pilota e del suo stile di guida:
- se la moto sobbalza sul terreno sconnesso ed è rigida sui rettilinei, allora precarico in compressione e freno sono troppo alti;
- se in curva il mezzo ondeggia bisogna aumentare freno in compressione e precarico;
- se le ruote non seguono buche e conformazione del manto stradale, allora il precarico delle molle è troppo alto;
- quando la moto, in fase di frenata, sbanda con la ruota dietro e si abbassa troppo in avanti, allora bisogna regolare la forcella, perché è troppo basso il freno in compressione e anche le molle della forcella stessa sono precaricate poco.
Andando a modificare il precarico della moto – che ne regola l’altezza e il funzionamento delle sospensioni – si modifica anche il comportamento dello stesso mezzo in curva. I freni in estensione o compressione, invece, vanno a regolare la velocità con cui si comprimono e si estendono le sospensioni.
L’articolo Come si regolano le sospensioni della moto proviene da Icon Wheels.
F1 2022: Pérez principe di Monaco con la Red Bull, Ferrari confusa

Sergio Pérez ha vinto il GP di Monaco a Monte Carlo – settima tappa del Mondiale F1 2022 – con la Red Bull. Il pilota messicano ha tagliato il traguardo davanti a Carlos Sainz Jr. (Ferrari) e a Max Verstappen (Red Bull).
La corsa del Principato – iniziata con un’ora di ritardo a causa della pioggia, interrotta da due bandiere rosse e accorciata di 14 giri per rimanere nel limite di due ore – è stata sfortunatissima per Charles Leclerc: il driver monegasco nella corsa di casa è stato prima colpito e poi affondato dal suo team. In poche parole è stato trattato come una seconda guida ritrovandosi dalla pole position al quarto posto finale su un circuito in cui è impossibile sorpassare.
Mondiale F1 2022 – GP Monaco: le pagelle

Sergio Pérez (Red Bull)
La vittoria a Monte Carlo è la ciliegina sulla torta di un inizio di stagione splendido per Sergio Pérez, reduce da ben sei gare consecutive in “top 5”.
Partito terzo, è stato il primo “big” a montare le gomme intermedie (al 16° giro) riuscendo a prendere una posizione a Leclerc e ha conquistato la testa della corsa approfittando del pessimo doppio pit-stop Ferrari.

Charles Leclerc (Ferrari)
Dominare il venerdì (miglior tempo in entrambe le prove libere) e il sabato (pole position), scattare davanti a tutti a Monte Carlo e ritrovarsi quarti sotto la bandiera a scacchi senza colpe: è successo questo a Charles Leclerc, alla seconda corsa consecutiva fuori dal podio.
Il driver monegasco si trovava tranquillamente in testa alla gara ma a un certo punto gli strateghi Ferrari hanno deciso di trattarlo come una seconda guida chiamandolo ai box al 18° giro per montare le gomme intermedie e lasciando lo scudiero Sainz Jr. in pista in attesa che l’asfalto si asciugasse definitivamente. Il risultato? Dopo la prima sosta ha ceduto una posizione a Pérez e tre tornate dopo è stato chiamato insieme al compagno spagnolo per mettere gli pneumatici da asciutto. Uscito quarto dai box, non ha potuto fare altro che stare in coda.

Carlos Sainz Jr. (Ferrari)
Carlos Sainz Jr. oggi è stato coccolato come una prima guida e ha portato a casa un secondo posto nel GP di Monaco (terza gara consecutiva in “top 5”).
Scattato secondo e ritrovatosi al comando solo in seguito al primo pit-stop inutile di Leclerc, ha chiesto e ottenuto di passare direttamente dalle gomme full wet agli pneumatici da asciutto ed è stato l’unico tra i “big” a effettuare una sola sosta. Il driver spagnolo ha dichiarato di aver perso a causa del rallentamento subito da Latifi nell’outlap ma senza gli errori di strategia del Cavallino avrebbe sicuramente tagliato il traguardo dietro al compagno Charles.

Max Verstappen (Red Bull)
Il podio di Max Verstappen – il quarto consecutivo – è arrivato solo grazie agli errori di strategia Ferrari.
Il leader del Mondiale F1 2022 – partito quarto – è stato più lento di Pérez in qualifica, è entrato in “top 3” al 16° giro dopo il pit-stop del compagno, ha montato le intermedie al 18° giro e le gomme da asciutto tre tornate più tardi ed è rientrato terzo beffando un incolpevole Leclerc.

Ferrari
Con una strategia corretta la Ferrari avrebbe vinto a Monte Carlo? Non è detto. Avremmo visto due Rosse sul podio con la monoposto di Leclerc davanti a quella di Sainz Jr.? Sicuramente.
La Scuderia di Maranello – a secco di successi da quattro Gran Premi – prima ha penalizzato Charles portandolo a effettuare un pit-stop inutile, poi l’ha trattato come un gregario.
Mondiale F1 2022 – I risultati del GP di Monaco
Prove libere 1
1 Charles Leclerc (Ferrari) 1:14.531
2 Sergio Pérez (Red Bull) 1:14.570
3 Carlos Sainz Jr. (Ferrari) 1:14.601
4 Max Verstappen (Red Bull) 1:14.712
5 Lando Norris (McLaren) 1:15.056
Prove libere 2
1 Charles Leclerc (Ferrari) 1:12.656
2 Carlos Sainz Jr. (Ferrari) 1:12.700
3 Sergio Pérez (Red Bull) 1:13.035
4 Max Verstappen (Red Bull) 1:13.103
5 Lando Norris (McLaren) 1:13.294
Prove libere 3
1 Sergio Pérez (Red Bull) 1:12.476
2 Charles Leclerc (Ferrari) 1:12.517
3 Carlos Sainz Jr. (Ferrari) 1:12.846
4 Max Verstappen (Red Bull) 1:12.881
5 Pierre Gasly (AlphaTauri) 1:13.210
Qualifiche
1 Charles Leclerc (Ferrari) 1:11.376
2 Carlos Sainz Jr. (Ferrari) 1:11.601
3 Sergio Pérez (Red Bull) 1:11.629
4 Max Verstappen (Red Bull) 1:11.666
5 Lando Norris (McLaren) 1:11.849
Le classifiche
La classifica del GP di Monaco 2022
| Sergio Pérez (Red Bull) | 1h56:30.265 |
| Carlos Sainz Jr. (Ferrari) | + 1,2 s |
| Max Verstappen (Red Bull) | + 1,5 s |
| Charles Leclerc (Ferrari) | + 2,9 s |
| George Russell (Mercedes) | + 12,0 s |
Classifica Mondiale Piloti
| Max Verstappen (Red Bull) | 125 punti |
| Charles Leclerc (Ferrari) | 116 punti |
| Sergio Pérez (Red Bull) | 110 punti |
| George Russell (Mercedes) | 84 punti |
| Carlos Sainz Jr. (Ferrari) | 83 punti |
Classifica Mondiale Costruttori
| Red Bull | 195 punti |
| Ferrari | 169 punti |
| Mercedes | 120 punti |
| McLaren-Mercedes | 50 punti |
| Alfa Romeo-Ferrari | 39 punti |
Passione F1
L’articolo F1 2022: Pérez principe di Monaco con la Red Bull, Ferrari confusa proviene da Icon Wheels.
Noleggio auto o leasing: qual è la differenza

Esistono diverse alternative all’acquisto di un’auto: le più valide sono il noleggio a lungo termine e il leasing finanziario. Due formule che agli occhi dei clienti meno esperti tendono ad assomigliarsi, quando in realtà sono molto diverse. Entrambe consentono di avere una vettura a disposizione per un lungo periodo senza la necessità di acquistarla definitivamente, ma ognuna ha delle caratteristiche proprie.
Leasing auto: come funziona
Il leasing finanziario di un’automobile è un contratto che utilizza uno schema molto simile a quello della locazione. In poche parole sottoscrivendo un leasing si realizza un’operazione di finanziamento. L’impresa leasing anticipa il capitale necessario all’acquisto del bene, mentre il cliente lo restituisce a rate, pagando i canoni periodici. La caratteristica che rende il leasing una misura ideale per i clienti che hanno l’esigenza di sostituire con molta frequenza una vettura, con un impegno minimo di capitale, è l’anticipo modulabile.
Con il leasing auto si concede l’utilizzo del mezzo mediante il pagamento di un canone periodico, generalmente mensile. Al termine del periodo di concessione, l’utilizzatore può decidere se interrompere il rapporto, rinnovare il rapporto andando a sostituire l’automobile con un modello diverso, oppure acquistare la vettura pagando una somma detta maxi rata finale. Per responsabilità di sanzioni amministrative per violazione del Codice della Strada, a rispondere è il trasgressore e il locatario del mezzo.
Cos’è il noleggio a lungo termine di un’auto
Il noleggio a lungo termine di un’automobile, invece, è un contratto che prevede l’utilizzo della vettura dietro il versamento di un canone mensile. Tra i tanti vantaggi derivati dal noleggio a lungo termine, c’è anche la possibilità di inserire, nella rata mensile, il pagamento di diversi servizi accessori: l’assicurazione auto, il soccorso stradale, la copertura delle spese in caso di malfunzionamento della vettura fuori garanzia non imputabile all’utilizzatore del messo e la possibilità di avere un’auto sostitutiva a titolo gratuito in caso di fermo del veicolo.
Nato inizialmente per rivolgersi ai liberi professionisti dotati di partita IVA, il noleggio a lungo termine è un servizio che con il passare degli anni si è adattato sempre di più alle esigenze dei privati, in quanto presenta molteplici vantaggi sia in termini economici che di gestione.
Le differenze tra il leasing auto e il noleggio a lungo termine
Il leasing auto e il noleggio a lungo termine di una vettura presentano delle caratteristiche proprie che contribuiscono a differenziare i due servizi l’uno dall’altro. Entrambi hanno dei vantaggi e degli svantaggi a seconda dell’utente finale che intende sottoscriverli. Il leasing auto è caratterizzato principalmente da un canone anticipato, da una rata mensile fissa, dalla possibilità di riscattare il veicolo versando una maxi rata finale, dalle spese extra per la gestione dell’auto e per la manutenzione.
A differenza del leasing auto, nel contratto di un noleggio a lungo termine sono incluse diverse voci: le coperture assicurative del messo, la gestione dei sinistri, il soccorso stradale e anche le spese per la manutenzione ordinaria e straordinaria del veicolo.
Noleggio a lungo termine o leasing: cosa conviene
La domanda che sorge spontanea è la seguente: conviene di più sottoscrivere un leasing finanziario oppure il noleggio a lungo termine di un’auto? La risposta non esiste, o meglio, dipende dalle esigenze dell’utente finale. Il leasing, per esempio, è più indicato per chi intende diventare il proprietario di una vettura e vuole dilazionare il costo dell’acquisto del mezzo nel tempo. Il noleggio a lungo termine, invece, è la soluzione ideale per chi ha la necessità di avere a disposizione una vettura senza doverla acquistare e senza il timore della sua svalutazione nel tempo. La proprietà dell’auto noleggiata, infatti, resta alla società di noleggio e il cliente non ha la possibilità di acquistarla alla fine del contratto stipulato.
L’articolo Noleggio auto o leasing: qual è la differenza proviene da Icon Wheels.
MotoGP 2022: Bagnaia trionfa al Mugello

Italia in festa al Mugello: Francesco Bagnaia si è aggiudicato con la Ducati l’ottava tappa della MotoGP 2022 davanti a Fabio Quartararo (Yamaha) e Aleix Espargaró (Aprilia).
La corsa toscana ha visto Bastianini (ritirato per una caduta) allontanarsi dalla vetta del Motomondiale. Ieri invece Marc Márquez ha annunciato che non gareggerà più per il resto della stagione: il centauro spagnolo – oggi decimo – si sottoporrà a un nuovo intervento chirurgico all’omero destro infortunato nel 2020 e non tornerà prima del 2023.
MotoGP 2022 – GP Italia: le pagelle

Francesco Bagnaia (Ducati)
Francesco Bagnaia è ufficialmente tornato: il trionfo nel GP d’Italia coincide con il secondo successo negli ultimi tre appuntamenti della MotoGP 2022.
Partito quinto, ha conquistato la zona podio al sesto giro con un doppio sorpasso su Quartararo e Marini e ha soffiato il primo posto a Bezzecchi tre tornate dopo. Nella seconda parte di gara ha saputo tenersi dietro il rivale transalpino della Yamaha mantenendo sempre un vantaggio rassicurante.

Aleix Espargaró (Aprilia)
Ancora un terzo posto (il quarto di seguito) per Aleix Espargaró: il centauro iberico non molla ed è ancora vicinissimo al leader della MotoGP 2022 Quartararo.
Scattato dalla settima posizione, si è preso la terza piazza al 17° giro con un sorpasso ai danni di Bezzecchi.

Marco Bezzecchi (Ducati)
Marco Bezzecchi ha disputato la sua migliore corsa in carriera nella classe regina del Motomondiale centrando un ottimo quinto posto nel GP d’Italia al Mugello.
Partito secondo dopo delle sorprendenti qualifiche, ha passato al via il poleman Di Giannantonio (facendosi però beffare dal compagno Marini). Balzato in testa alla seconda tornata, l’ha ceduta a Bagnaia al 9° giro e poco dopo si è fatto passare anche da Quartararo. Dopo una prima metà di gara memorabile, ha sofferto nella seconda parte e ha perso la “top 3” al 17° giro contro Aleix Espargaró.

Johann Zarco (Ducati)
Zitto zitto, Johann Zarco ha centrato al Mugello il terzo piazzamento in “top 5” negli ultimi quattro appuntamenti iridati.
Una gara di sostanza per il centauro francese, quarto in griglia e quarto sotto la bandiera a scacchi.

Ducati
Bene la vittoria di Bagnaia e i piazzamenti di Zarco, Bezzecchi e Marini, male il quindicesimo posto di Miller e l’uscita di Bastianini.
La Ducati nel GP d’Italia ha portato a casa la quinta vittoria stagionale e il terzo trionfo consecutivo nel Motomondiale.
MotoGP 2022 – I risultati del GP d’Italia
Prove libere 1
1 Takaaki Nakagami (Honda) 1:46.662
2 Aleix Espargaró (Aprilia) 1:47.070
3 Francesco Bagnaia (Ducati) 1:47.070
4 Álex Rins (Suzuki) 1:47.071
5 Enea Bastianini (Ducati) 1:47.186
Prove libere 2
1 Aleix Espargaró (Aprilia) 1:45.891
2 Francesco Bagnaia (Ducati) 1:45.940
3 Jack Miller (Ducati) 1:46.313
4 Johann Zarco (Ducati) 1:46.349
5 Luca Marini (Ducati) 1:46.362
Prove libere 3
1 Francesco Bagnaia (Ducati) 1:45.393
2 Aleix Espargaró (Aprilia) 1:45.669
3 Luca Marini (Ducati) 1:45.762
4 Johann Zarco (Ducati) 1:45.767
5 Marco Bezzecchi (Ducati) 1:45.853
Prove libere 4
1 Francesco Bagnaia (Ducati) 1:46.614
2 Marco Bezzecchi (Ducati) 1:47.047
3 Marc Márquez (Honda) 1:47.075
4 Miguel Oliveira (KTM) 1:47.149
5 Jack Miller (Ducati) 1:47.149
Qualifiche
1 Fabio Di Giannantonio (Ducati) 1:46.156
2 Marco Bezzecchi (Ducati) 1:46.244
3 Luca Marini (Ducati) 1:46.327
4 Johann Zarco (Ducati) 1:46.383
5 Francesco Bagnaia (Ducati) 1:46.471
Warm up
1 Aleix Espargaró (Aprilia) 1:46.976
2 Maverick Viñales (Aprilia) 1:47.116
3 Marco Bezzecchi (Ducati) 1:47.233
4 Johann Zarco (Ducati) 1:47.246
5 Takaaki Nakagami (Honda) 1:47.414
Le classifiche
La classifica del GP d’Italia 2022
| Francesco Bagnaia (Ducati) | 41:18.923 |
| Fabio Quartararo (Yamaha) | + 0,6 s |
| Aleix Espargaró (Aprilia) | + 2,0 s |
| Johann Zarco (Ducati) | + 2,6 s |
| Marco Bezzecchi (Ducati) | + 3,1 s |
Classifica Mondiale Piloti
| Fabio Quartararo (Yamaha) | 122 punti |
| Aleix Espargaró (Aprilia) | 114 punti |
| Enea Bastianini (Ducati) | 94 punti |
| Francesco Bagnaia (Ducati) | 81 punti |
| Johann Zarco (Ducati) | 75 punti |
Passione MotoGP
L’articolo MotoGP 2022: Bagnaia trionfa al Mugello proviene da Icon Wheels.
Incidenti stradali: le principali tecniche di soccorso da conoscere

Una delle cose che automobilisti, motociclisti e – in generale – tutti gli utenti della strada dovrebbero sapere è come comportarsi nel caso in cui si verifichi un incidente, come prestare soccorso in maniera corretta, senza arrecare danni. Vediamo quindi alcuni accorgimenti essenziali e utili per il soccorso in caso di sinistro stradale: quali sono le prime misure da adottare in caso di emergenza.
Che cosa intendiamo per omissione di soccorso
Si sente spesso dire che chi non ha competenze di primo soccorso non dovrebbe fare nulla in caso di incidente stradale: attenzione, non è così. non bisogna fare errori, è vero, ma bisogna muoversi, senza restare con le mani in mano. Il soccorso infatti è dovuto obbligatoriamente, come ricordano il Codice della Strada e il Codice Penale. Chiaramente non bisogna mai fare niente che sia al di fuori delle proprie competenze, rischiando di aggravare la situazione.
Se non si conoscono le norme di primo soccorso, basta anche solo prestare la minimo assistenza fino al momento in cui arriva l’ambulanza o il personale sanitario contattato. L‘omissione di soccorso è punita dal Codice Penale con una multa di 2.500 euro, e viene ipotizzata anche la reclusione fino a un anno.
Primo soccorso: come comportarsi
La prima cosa da fare quando ci si ritrova nei pressi di un incidente è capire la situazione senza agitarsi: non è facile ma bisogna cercare di non farsi prendere dalla paura e dal panico. Attenzione alla presenza di eventuali pericoli per sé stessi e per tutti i soggetti coinvolti nel sinistro. Se non è possibile fare nulla per aiutare le persone ferite o coinvolte nell’incidente non perdete tempo e chiamate subito i soccorsi, e attendete che arrivi l’ambulanza e/o l’auto medica.
Come mettere in sicurezza la zona dopo un sinistro
A questo argomento abbiamo dedicato un intero articolo, è di fondamentale importanza. Una volta valutata la situazione che vi trovate di fronte, indossate il giubbetto catarifrangente prima di scendere dalla vostra auto: è fondamentale essere ben visibili sulla strada, soprattutto in situazioni simili.
È obbligatorio poi posizionare il triangolo di pericolo sulla strada, dove e quando possibile, che deve essere ad almeno 100 metri di distanza dal luogo dell’incidente. Nel caso di pericolosità dell’operazione è meglio evitare di farlo. Se sulla strada ci sono dei feriti e non ci sono le condizioni per spostarli in sicurezza, il consiglio è quello di spostare la propria auto per cercare di proteggerli dagli altri veicoli che sopraggiungono. Se ci sono cavi elettrici scoperti o materiale infiammabile o esplosivo e altri ostacoli, sarebbe bene cercare di mettere l’area il più possibile in sicurezza e chiamare i Vigili del Fuoco.
Valutazione dei feriti e chiamata al 118
Un consiglio, senza andare oltre le proprie competenze e capacità, sarebbe quello di controllare lo stato di coscienza delle persone ferite e coinvolte nell’incidente, senza però spostarle e farle muovere. Provate quindi toccare leggermente le spalle e a chiamarle sottovoce. Si può anche valutare il respiro, se la persona non risponde ed è quindi incosciente. Evitate assolutamente di far muovere anche chi dice di essere cosciente e stare bene.
Una volta appurate le condizioni dei feriti, chiamate o fate chiamare i soccorsi tramite 118 o 112: parlate in modo chiaro e date tutte le informazioni necessarie, per una miglior efficacia dell’intervento dei soccorritori. Bisogna indicare il luogo dell’incidente e spiegare cos’è successo, andando a descrivere gli infortunati e il loro stato di coscienza oltre a eventuali ferite gravi e visibili. Un consiglio: lasciate il vostro numero di telefono e il nome per essere ricontattati dai soccorsi in caso di necessità.
L’articolo Incidenti stradali: le principali tecniche di soccorso da conoscere proviene da Icon Wheels.





























