Come si regolano le sospensioni della moto

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Non è facile regolare le sospensioni della propria moto, ma gli appassionati di motociclismo amano dedicarsi a questo tipo di intervento autonomamente. Si tratta comunque di un lavoro molto delicato, con alcuni consigli utili da parte degli esperti è possibile riuscire a ottenere un buon risultato finale. Vediamo come procedere.

A che cosa servono le sospensioni della moto

Innanzitutto introduciamo il discorso spiegando che cosa sono le sospensioni: si tratta di elementi costituiti da due forcelle anteriori e un ammortizzatore; sono nello specifico composte da:

  • un sistema idraulico che smorza le oscillazioni prodotte dalle variazioni della posizione della molla;
  • una molla che serve a sostenere il peso.

Alcune moto non hanno forcelle ma un sistema di leveraggio con ammortizzatore anteriore, altre hanno un doppio ammortizzatore posteriore e non singolo. La regolazione delle sospensioni serve per rendere la molla più rigida o anche per velocizzare o rallentare il sistema idraulico che lavora nella compressione della molla.

Come regolare la forcella della moto

Prima di tutto bisogna accordare il funzionamento tra la sospensione anteriore e posteriore, per evitare – o almeno limitare – gli scompensi di equilibrio della moto, che si possono percepire a causa delle irregolarità del fondo stradale. Si potrebbero altrimenti rischiare delle reazioni anomale della moto in caso di sollecitazioni esterne, che possono essere pericolose e determinare la perdita di controllo del mezzo.

In seguito è bene verificare che l’ammortizzatore e la molla siano in armonia. Se precarichi la molla troppo poco o freni troppo l’idraulica, la sospensione affonda in maniera eccessiva quando incontra le irregolarità del terreno e fa fatica a distendersi nuovamente. Attenzione: non sottovalutate la pressione di gonfiaggio delle gomme, se è errata infatti non serve a nulla andare a regolare le sospensioni.

Sospensioni moto: regolazione statica

Si può procedere con la regolazione statica, che riguarda l’assetto della moto, e quindi l’altezza di base che dà il giusto assetto in condizioni di marcia. I passaggi per regolare il precarico:

  • prima di tutto aprire l’idraulica del freno in compressione ed estensione del mono-ammortizzatore e della forcella,
  • sollevare le ruote da terra;
  • misurare la distanza tra il perno delle ruote e un punto fisso del telaio;
  • appoggiare la ruota a terra e ripetere la misurazione fatta in precedenza, per ottenere quella differenza che viene definita abbassamento statico, che dovrebbe essere al 5-10% sul posteriore e al 20-30% all’anteriore, per le moto medie e maxi sportive;
  • fare nuovamente la misurazione precedente ma solo al retrotreno con pilota a bordo, con la benzina e anche un eventuale passeggero. L’abbassamento posteriore dovrà essere del 20-25% per un uso su pista e del 20-30% per un uso su strada.

Come regolare l’idraulica:

  • tirare la leva del freno anteriore;
  • comprimi ed estendi la forcella anteriore ripetutamente;
  • fai distendere la forcella senza il carico, con la leva del freno tirata;
  • una volta stesa deve comprimersi di poco, ed è qui che capisci: se non affonda, la compressione è troppa, se oscilla, è poca;
  • regolare il freno anteriore comprimendolo e lasciandolo stendere.

Sospensioni moto: regolazione dinamica

Questa tipologia di regolazione ha l’obiettivo di migliorare il comportamento della moto, tenendo conto del pilota e del suo stile di guida:

  • se la moto sobbalza sul terreno sconnesso ed è rigida sui rettilinei, allora precarico in compressione e freno sono troppo alti;
  • se in curva il mezzo ondeggia bisogna aumentare freno in compressione e precarico;
  • se le ruote non seguono buche e conformazione del manto stradale, allora il precarico delle molle è troppo alto;
  • quando la moto, in fase di frenata, sbanda con la ruota dietro e si abbassa troppo in avanti, allora bisogna regolare la forcella, perché è troppo basso il freno in compressione e anche le molle della forcella stessa sono precaricate poco.

Andando a modificare il precarico della moto – che ne regola l’altezza e il funzionamento delle sospensioni – si modifica anche il comportamento dello stesso mezzo in curva. I freni in estensione o compressione, invece, vanno a regolare la velocità con cui si comprimono e si estendono le sospensioni.

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