Special Projects: Ferrari svela i segreti del club più esclusivo al mondo

Possedere la propria Ferrari disegnata e fabbricata su misura è diventata una moda, tra i pochi che possono permettersela. Cavalcando l’onda di questo trend è nato il successo degli Special Project di Ferrari e la tendenza che ha spinto anche altri costruttori a seguire gli stessi passi della Casa di Maranello. Ma questo esclusivo club è stato da sempre avvolto da un alone di mistero. Oggi però Ferrari svela alcune curiosità e segreti del programma Special Project, il club più esclusivo del mondo dei motori.
In una recente intervista concessa da Enrico Galliera alla rivista inglese Autocar, il massimo responsabile delle vendite e del marketing della marca italiana ha svelato alcuni retroscena della divisione speciale Special Project di Ferrari. E il primo è che questo club è ancora più esclusivo di quanto possiate pensare.
Un’élite di 250 devoti al Cavallino Rampante
Solo 250 tra i migliori clienti Ferrari hanno infatti accesso a questa ‘setta’ devota al Cavallino Rampante, un accesso che offre Ferrari come ultimo gradino, il più alto naturalmente, nella gamma e come simbolo di massima esclusività. A ciò si sommano a una produzione di massimo 3 esemplari all’anno, per ognuno dei quali Ferrari dedica circa 3 anni di progettazione e realizzazione. Si tratta di auto uniche, del tipo one-off pochissime unità come la Ferrari SP3JC, ma ognuna deve rigorosamente rispondere a tutte le esigente del suo cliente: dall’auto perfetta per la pista come la P80/C, fino alla reinterpretazione di un classico della marca come la Ferrari SP275 RW Competizione.
5 anni di attesa per la propria one-off
Ma Galliera ha voluto specificare qualcosa di molto importante e cioè che la domanda di questo tipo di modelli è molto elevata e raggiunge ora come ora una lista di attesa fino a 5 anni per chi ordina oggi un modello personalizzato. Di fatto Ferrari potrebbe anche decidere di ampliare l’offerta per questa divisione speciale, ma si nega a farlo, almeno per il momento, per garantire l’esclusività di questo programma dedicato unicamente ai suoi 250 clienti più fedeli. E per questo Ferrari sta rifiutando non poco richieste di one-off.
La divisione ICONA
Dopotutto Ferrari non vuole neanche sbattere porte in faccia a nessuno, e per questo è nata l’altra divisione ICONA. Uno scalino preliminare all’accesso all’Olimpo delle Ferrari, che si ispira, in tutti i suoi prodotti, ai classici della storia di Maranello, producendo serie limitate a un massimo di 500 unità. Le prime di questa gamma ICONA sono state le SP1 e SP2, i cui esemplari prodotti non ha tardato ad essere tutti venduti. E prossimamente ne vedremo delle nuove.
L’articolo Special Projects: Ferrari svela i segreti del club più esclusivo al mondo proviene da Icon Wheels.
Alpine, la storia

La Alpine ha vissuto due vite: la prima (dal 1955 al 1995) è stata caratterizzata da sportive di serie leggere e potenti e da vittorie di prestigio nel motorsport (il primo Mondiale rally di sempre e una 24 Ore di Le Mans, giusto per citare i successi più importanti) mentre la seconda – iniziata da soli due anni – punta ad essere altrettanto ricca di soddisfazioni.
Scopriamo insieme la storia della Alpine e del suo stretto legame con Renault.
Alpine: la storia
La Alpine viene fondata nel 1955 grazie a Jean Rédélé, un giovane concessionario Renault di Dieppe noto nella zona per i suoi successi come pilota e – soprattutto – per le elaborazioni dei modelli della Régie.
Il nome Alpine è un omaggio al risultato più importante ottenuto in gara da Jean: il secondo posto assoluto al Rallye International des Alpes valido per il campionato europeo.

A106 e A108
La A106 – la prima Alpine della storia – vede la luce nel 1955: base tecnica derivata dalla Renault 4CV, carrozzeria in vetroresina, un motore 750 quattro cilindri da 22, 30 o 44 CV e – tra gli optional – un innovativo (per l’epoca) cambio manuale a cinque marce.
Tre anni più tardi nasce l’erede A108 – tre motori in gamma (845 da 37 CV, 904 da 53 CV e 1.0 da 70 CV) – ma la vera svolta arriverà nel decennio successivo.

La Alpine A110
La Alpine più famosa di sempre – la A110 – nasce nel 1961 e inizia ad essere commercializzata ufficialmente nel 1963: nata per rimpiazzare la A108, si distingue per un design più sportivo (opera del nostro Giovanni Michelotti) ma soprattutto per la base tecnica completamente rinnovata, derivata dalla Renault 8. Il motore al lancio è un 1.1 con potenze che arrivano a sfiorare i 100 CV.
Nel 1965 Renault acquista una quota della Alpine e due anni più tardi debuttano sulla A110 le unità 1.3 (potenze fino a 110 CV). Il 1969 – anno di esordio del motore 1.6 (potenze fino a 148 CV) e del radiatore spostato nella parte anteriore – viene inaugurato lo stabilimento di Dieppe.

Le prime vittorie nei rally
Nel 1970 le Alpine A110 iniziano a vincere rally importanti con l’aiuto di piloti francesi: Jean-Claude Andruet si laurea campione europeo, Jean-Luc Thérier trionfa a Sanremo mentre Bernard Darniche sale sul gradino più alto del podio del Tour de Corse.
Ancora più soddisfacente il 1971. La Alpine si aggiudica infatti il Campionato Internazionale Costruttori (antesignano del WRC) con cinque vittorie: quattro con lo svedese Ove Andersson (Monte Carlo, Sanremo, Austria e Acropoli) e una con Darniche alla Coppa delle Alpi. Nello stesso anno viene svelata l’erede della A110: la A310. Dotata di un motore 1.6 da 126 CV, non conquista il pubblico a causa delle prestazioni deludenti.

Il primo WRC della storia
Renault entra in possesso della Alpine nel 1972 e introduce sulla A110 un motore 1.8 da 175 CV destinato esclusivamente alle corse.
Grazie a questo propulsore la coupé transalpina si aggiudica il primo Mondiale rally di sempre con sei vittorie, tutte ottenute da driver d’Oltralpe: tre con Thérier (Portogallo, Acropoli e Sanremo) e un successo a testa per Andruet (Monte Carlo), Darniche (Marocco) e Jean-Pierre Nicolas (Tour de Corse).
Tre anni più tardi la A310 viene sottoposta a un restyling e guadagna un propulsore più potente (un 2.7 V6 da 150 CV).

La 24 Ore di Le Mans 1978
Nel 1978 Jean Rédélé va in pensione e ottiene dalla Renault la garanzia di conservare i posti di lavoro dei dipendenti Alpine per 15 anni.
Nello stesso anno arriva il trionfo tutto francese alla 24 Ore di Le Mans: vettura (Renault-Alpine A442B), piloti (Jean-Pierre Jaussaud e Didier Pironi) e pneumatici (Michelin) tutti transalpini.

Il declino
Gli anni ’80 e ’90 sono poveri di soddisfazioni per Alpine, poco attiva nel motorsport e con modelli di serie – la GTA del 1985 e la A610 del 1991 – che faticano a conquistare clienti.
Nel 1995 Alpine termina ufficialmente la produzione.

La rinascita
Nel 2012 Renault annuncia il ritorno del marchio Alpine e dà il via a una partnership con Caterham per lo sviluppo del brand. La Casa britannica abbandona il progetto due anni più tardi e la Régie prosegue da sola.
Nel 2015 per celebrare i 60 anni di Alpine vengono svelate due concept, la A110-50 e la Celebration, mentre l’anno seguente – in concomitanza con il lancio del prototipo Vision (molto simile a quella che sarà la seconda serie della A110) – tornano le vittorie sportive grazie alla A460, una Oreca 05 (dotata di un motore 4.5 V8 Nissan) rimarchiata. Il team Signatech Alpine si aggiudica il trofeo dedicato ai costruttori LMP2 del Mondiale endurance WEC mentre l’equipaggio composto dal francese Nicolas Lapierre, dallo statunitense Gustavo Menezes e dal monegasco Stéphane Richelmi porta a casa la coppa destinata ai piloti.

La nuova A110 e le due Le Mans
La nuova Alpine A110 esordisce nel 2017. La seconda serie della sportiva francese presenta forme che ricordano quelle dell’antenata ma offre contenuti tecnici moderni: telaio e carrozzeria quasi interamente in alluminio e un motore 1.8 turbo da 252 CV (portato a 292 CV per la variante “cattiva” S mostrata nel 2019).
Per quanto riguarda le vittorie sportive segnaliamo le due 24 Ore di Le Mans consecutive (nella classe LMP2) conquistate nel 2018 e nel 2019 dalla Alpine A470 (una Oreca 07 rimarchiata con un motore 4.2 V8 Gibson) guidata da due francesi (Lapierre e Pierre Thiriet) e dal brasiliano André Negrão.
L’articolo Alpine, la storia proviene da Icon Wheels.
Lamborghini Huracán Performante Spyder

La Lamborghini Huracán Performante Spyder – nata nel 2018 – è la variante spider della supercar a trazione integrale del Toro.
Lamborghini Huracán Performante Spyder: gli esterni
La Lamborghini Huracán Performante Spyder si distingue dalle varianti “normali” della scoperta di Sant’Agata per un look più aggressivo ispirato – soprattutto nella parte posteriore – alle moto naked e al loro telaio in vista. La capote si apre in 17 secondi fino a una velocità di 50 km/h.

Lamborghini Huracán Performante Spyder: gli interni
L’abitacolo della Lamborghini Huracán Performante Spyder è costruito con estrema cura e può accogliere due occupanti. Tanta tecnologia a bordo: il sistema ANIMA, ad esempio, permette di scegliere tra tre diverse modalità di guida (Strada, Sport e Corsa).

Lamborghini Huracán Performante Spyder: il motore
Il motore della Lamborghini Huracán Performante Spyder è un V10 aspirato a benzina:
- un 5.2 V10 a benzina da 640 CV

Lamborghini Huracán Performante Spyder: il prezzo
Motore a benzina
- Lamborghini Huracán Performante Spyder 269.894 euro
Passione Lamborghini
L’articolo Lamborghini Huracán Performante Spyder proviene da Icon Wheels.
F1 2019 – Hamilton re di Gran Bretagna, doppietta Mercedes

Lewis Hamilton ha conquistato il GP di Gran Bretagna a Silverstone: nella decima prova del Mondiale F1 2019 – caratterizzata da una doppietta Mercedes – il pilota britannico ha tagliato il traguardo davanti al compagno di scuderia, il finlandese Valtteri Bottas, e al monegasco Charles Leclerc (Ferrari).
Sebastian Vettel è arrivato sedicesimo rovinando la propria corsa al 36° giro dopo aver tamponato Max Verstappen (5°): il pilota tedesco ha affrontato il resto della gara con la macchina danneggiata e ha pure preso 10 secondi di penalità per aver provocato l’incidente.
Mondiale F1 2019 – GP Gran Bretagna: le pagelle

Lewis Hamilton (Mercedes)
Lewis Hamilton ha dominato il GP di Gran Bretagna a Silverstone e – non contento – ha pure conquistato un punto bonus grazie al giro veloce ottenuto con pneumatici consumati.
Per il driver inglese – che ha soffiato il primo posto a Bottas grazie all’aiuto della safety-car (ma avrebbe comunque vinto visto che il compagno di scuderia si sarebbe dovuto fermare un’altra volta ai box) si tratta del quinto successo negli ultimi sei Gran Premi del Mondiale F1 2019.

Valtteri Bottas (Mercedes)
Valtteri Bottas è stato grandioso nella giornata di ieri (pole position) e nei primi giri del GP di Gran Bretagna, quando è riuscito a difendersi dagli attacchi di Hamilton. Si è ritrovato in seconda posizione dopo la sosta ai box del coéquipier (favorito dalla safety-car) ma non sarebbe comunque riuscito a salire sul gradino più alto del podio di Silverstone: gli mancava ancora un cambio gomme.
Un secondo posto importante per il pilota finlandese ma anche il sesto Gran Premio consecutivo senza vittorie: il titolo iridato è sempre più lontano…

Charles Leclerc (Ferrari)
Emozioni e sostanza: Charles Leclerc (3°) ha portato a casa il quarto podio consecutivo ed è stato protagonista di un eccezionale duello con Verstappen e di un sorpasso favoloso ai danni di Gasly.
Ora sono solo tre i punti che separano il driver del Principato dal compagno Vettel: chi se lo sarebbe immaginato all’inizio della stagione?

Pierre Gasly (Red Bull)
A Silverstone abbiamo visto il miglior Pierre Gasly di sempre: il pilota transalpino ha risposto alla grande a chi lo criticava dopo la corsa di due settimane fa in Austria.
Ieri ha eguagliato il miglior piazzamento di sempre in griglia (quinto) e oggi ha eguagliato la miglior posizione in carriera in gara: 4°.

Mercedes
Sesta doppietta e nona vittoria nei primi dieci GP del Mondiale F1 2019.
A Silverstone tutti si aspettavano un trionfo Mercedes e così è successo.
Mondiale F1 2019 – I risultati del GP di Gran Bretagna
Prove libere 1
1 Pierre Gasly (Red Bull) 1:27.173
2 Valtteri Bottas (Mercedes) 1:27.629
3 Max Verstappen (Red Bull) 1:28.009
4 Lewis Hamilton (Mercedes) 1:28.122
5 Charles Leclerc (Ferrari) 1:28.253
Prove libere 2
1 Valtteri Bottas (Mercedes) 1:26.732
2 Lewis Hamilton (Mercedes) 1:26.801
3 Charles Leclerc (Ferrari) 1:26.929
4 Sebastian Vettel (Ferrari) 1:27.180
5 Pierre Gasly (Red Bull) 1:27.249
Prove libere 3
1 Charles Leclerc (Ferrari) 1:25.905
2 Sebastian Vettel (Ferrari) 1:25.931
3 Lewis Hamilton (Mercedes) 1:25.954
4 Pierre Gasly (Red Bull) 1:26.118
5 Max Verstappen (Red Bull) 1:26.440
Qualifiche
1 Valtteri Bottas (Mercedes) 1:25.093
2 Lewis Hamilton (Mercedes) 1:25.099
3 Charles Leclerc (Ferrari) 1:25.172
4 Max Verstappen (Red Bull) 1:25.276
5 Pierre Gasly (Red Bull) 1:25.590
Le classifiche
La classifica del GP di Gran Bretagna 2019
| Lewis Hamilton (Mercedes) | 1h21:08.452 |
| Valtteri Bottas (Mercedes) | + 24,9 s |
| Charles Leclerc (Ferrari) | + 30,1 s |
| Pierre Gasly (Red Bull) | + 34,7 s |
| Max Verstappen (Red Bull) | + 39,5 s |
Classifica Mondiale Piloti
| Lewis Hamilton (Mercedes) | 223 punti |
| Valtteri Bottas (Mercedes) | 184 punti |
| Max Verstappen (Red Bull) | 136 punti |
| Sebastian Vettel (Ferrari) | 123 punti |
| Charles Leclerc (Ferrari) | 120 punti |
Classifica Mondiale Costruttori
| Mercedes | 407 punti |
| Ferrari | 243 punti |
| Red Bull-Honda | 191 punti |
| McLaren-Renault | 60 punti |
| Renault | 39 punti |
L’articolo F1 2019 – Hamilton re di Gran Bretagna, doppietta Mercedes proviene da Icon Wheels.
Glossario della guida sportiva: la forza g

Occorre cominciare con una lezione di fisica. La forza g, intesa in modo classico, è l’accelerazione che subisce un corpo quando è lasciato libero di muoversi in caduta libera in un campo di gravità. Se vi buttate da un balcone, ad esempio (cosa che sconsiglio), subirete una forte accelerazione gravitazionale, una forza g, appunto, verso il basso. Semplice, no?
La forza g si misura in metri per secondi al quadrato, e cambia a seconda della posizione in cui ci si trova sul nostro pianeta. Un g, tuttavia, equivale mediamente a 9,80665 m/s².
La forza g applicata alle auto
Cosa c’entra tutto questo con le macchine sportive? Parecchio, in realtà: ogni accelerazione laterale e longitudinale, in auto, equivale ad una scarica di g laterali.
Calcolare i g laterali è importante per gli ingegneri e serve a capire se il grip della vettura è elevato o meno. Più la macchina ha grip in curva, più alti saranno i g laterali. Più forte saranno la frenata e l’accelerazione, più alti saranno i g longitudinali.
Come si rileva la forza g? Tramite un accelerometro posto all’interno dell’auto. La misurazione solitamente viene effettuata durante lunghe curve in percorrenza, dove si accelera progressivamente fino limite massimo del grip (massima forza g) finché non si raggiunge la perdita di aderenza.
Un’auto sportiva molto prestazionale arriva fino ai 1,3-1,4 g laterali, un go-kart raggiunge facilmente i 3,5 g, così come le auto da competizione.
Le Formula 1 moderne sono così veloci e hanno così tanto grip da raggiungere e superare addirittura i 5 g laterali, e di arrivare a picchi di 6,7 g in frenata (come nel caso della curva parabolica di Monza).

Stress fisico
Quando si raggiunge l’equivalente di 1 g laterale significa che la spinta verso l’esterno equivale alla forza di gravità che ci attira verso il basso. Questo vuol dire che quando si guidano auto impegnative (come le formula) il nostro corpo subisce sollecitazioni molto importanti.
Non fa male tutto questo al nostro fisico?
In realtà no: in nostro corpo “soffre” di più le forze g positive e negative, ovvero quelle che vanno dall’alto al basso, o, peggio, dal basso verso l’alto. Questo perché il sangue si sposta dalla testa ai piedi, il che può causare addirittura svenimenti
Le forze g laterali e longitudinali, invece, hanno un impatto meno forte da questo punto di vista (in parole povere, il sangue rimane alla testa).
Altri articoli di auto sportive
L’articolo Glossario della guida sportiva: la forza g proviene da Icon Wheels.
Honda HR-V Sport: sportiva nel look, comoda per tutti i giorni

L’Honda HR-V non è un’auto che vuole dare nell’occhio, non lo è mai stata. Eppure, la versione HR-V Sport che abbiamo provato, è più vivace e grintosa del solito.
Il suo design rimane timido e convenzionale, molto “japp” e soprattutto molto Honda, ma esibisce più muscoli, mostra dettagli ammiccanti: dai cerchi in lega neri da 18”, alle minigonne, passando per la griglia a nido d’ape, i doppi scarichi e l’alettone nero.
Indossa un abito sportivo, ma in realtà ha un animo pacato. In parte.
In realtà la versione Sport è davvero “più sport”, non solo perché la Honda HR-V è agile e raccolta (con 434 cm di lunghezza è poco più ingombrante di una compatta), ma soprattutto perchè monta il nuovo 1.5 turbo V-TEC da 182 CV.
Un motore efficiente, ma che dice la sua anche nella guida allegra, e che sviluppa 240 Nm di coppia tra i 1900 e i 5500 (nella versione con cambio manuale), e 220 Nm tra i 1700 e i 5500 giri nella versione con cambio a variazione continua.
Per quanto riguarda l’handling, invece, la HR-V Sport monta di serie l’Agile Handling Assist e il Damper SDC (che cambia la taratura delle sospensioni in base al carico della vettura e del terreno) che ne migliorano comfort e tenuta di strada.
Com’è dentro
Dentro la Honda HR-V Sport si rinnova e si rinfresca. Uno stile più sportivo e moderno, un aggiornamento sul fronte tecnologico e materiali più curati. Il design è più europeo del solito e la qualità percepita è buona, anche se alcuni dettagli – come il design del volante o del cruscotto – son un po’ agé.
La posizione di guida leggermente inclinata non è perfetta, soprattutto per i più alti, che si ritrovano sempre troppo lontani dal volante (che non ha molta escursione), mentre il sistema d’infotainment rimane un po’ datato e piccolo (7 pollici oggi non sono poi molti), ma in compenso ha tutto ciò che serve, Apple CarPlay e Android Auto compresi.
Buono invece lo spazio, sia per chi guida, sia per chi siede dietro. Il bagagliaio, grazie al Magic Seat (il comodo sistema che ribalta i sedili) aumenta la capienza da 470 a 1100 litri.

Su strada con la versione con il cambio manuale
Il nuovo motore 1.5 V-TEC turbo ha tante qualità: è incredibilmente elastico, ha tanta coppia (riprende bene anche nelle marce alte) e allunga con grinta, come un vero V-TEC. Vibra anche poco, e fa sentire la sua voce solo quanto gli si tira il collo; insomma, è davvero un ottimo motore.
Il peso contenuto della Honda HR-V Sport (poco meno di 1400 kg) aiuta a ricavarne prestazioni interessanti; non solo sullo scatto da 0 a 100 km/h, che con 7,8 secondi non è affatto male, ma anche nei consumi, che si attestano a 6.7 l/100 km nel ciclo combinato.
In curva l’auto è agile ma stabile, lo sterzo è piuttosto accurato – e deliziosamente lineare – e il cambio manuale è così bello da manovrare che invoglia alla guida con il coltello tra i denti.
Sportiva quindi? Non del tutto, ma davvero bella da guidare, sicuramente sì. Anche perché ad andature tranquille si apprezzano molto l’insonorizzazione e l’assorbimento delle sospensioni, che digeriscono bene le asperità senza però far rollare l’auto come una barca in curva.
La versione con il cambio manuale ci piace molto, sicuramente più “sport” di quanto non lo sia quella dotata di cambio automatico a variazione continua. Ma se proprio non volete manovrare la leva del cambio…

Prezzo e versioni
Il prezzo della Honda HR-V Sport parte da 29.950 euro per la versione con cambio manuale, che diventano 31.300 euro nella versione con cambio automatico CVT.
La dotazione di serie è già completa, e comprende anche proiettori e fendinebbia a LED, interni in mezza pelle rosso scuro, tutti i dettagli sportivi sopra citati (cerchi da 18″ inclusi) ammortizzatori sportivi e doppio scarico.
L’articolo Honda HR-V Sport: sportiva nel look, comoda per tutti i giorni proviene da Icon Wheels.
Volkswagen e Ford: alleanza sempre più solida

L’alleanza tra Volkswagen e Ford è sempre più solida: da oggi le due Case collaboreranno anche su guida autonoma ed elettrificazione. Scopriamo insieme tutti i dettagli dell’accordo.
Argo AI
Volkswagen e Ford integreranno il sistema di guida autonoma Argo AI nei propri veicoli e avranno una pari partecipazione nell’azienda.
Piattaforma MEB
Ford realizzerà dal 2023 almeno un modello elettrico di grande serie sviluppato sulla piattaforma MEB che verrà portata al debutto dalla Volkswagen ID.3: la Casa statunitense sarà il primo marchio esterno al Gruppo Volkswagen a sfruttare questa base tecnica.
Il brand di Detroit punta a consegnare in Europa oltre 600.000 auto elettriche su base MEB in sei anni mentre il colosso di Wolfsburg pianifica di utilizzare questo pianale per costruire circa 15 milioni di vetture nel prossimo decennio.
Veicoli commerciali e pick-up
La partnership tra Volkswagen e Ford è nata ufficialmente all’inizio del 2019 quando le due Case hanno annunciato lo sviluppo comune di veicoli commerciali e pick-up medi che arriveranno sul mercato a partire dal 2022.
Il Gruppo Volkswagen svilupperà e produrrà per entrambi i Costruttori un van da città che sarà lanciato in Europa e in mercati selezionati mentre Ford svilupperà e produrrà mezzi commerciali di grandi dimensioni per il mercato europeo e pick-up medi per Europa, Africa, Medio Oriente, Asia-Pacifico e Sudamerica.
Il mondo Volkswagen
L’articolo Volkswagen e Ford: alleanza sempre più solida proviene da Icon Wheels.
Alpine A110S: il prezzo e le rivali

La Alpine A110S è la variante più cattiva della supercar francese: la coupé transalpina è già prenotabile attraverso l’APP Alpine (prezzo di 68.200 euro) mentre gli ordini saranno finalizzabili presso gli Alpine Centre da settembre. I primi esemplari della sportiva d’Oltralpe saranno visibili nelle concessionarie a ottobre e bisognerà attendere la fine del 2019 per le prime consegne.
Di seguito troverete tutti i dettagli della Alpine A110S: prezzo, rivali e chi più ne ha più ne metta.
Alpine A110S: più potente
La Alpine A110S ha 40 CV in più delle varianti “normali” Pure e Légende: la potenza del motore 1.8 turbo (sempre abbinato a un cambio automatico a doppia frizione a sette rapporti) è stata portata da 252 a 292 CV grazie all’aumento di 0,4 bar della pressione di sovralimentazione del turbo.
Il risultato? 260 km/h di velocità massima, 4,4 secondi per accelerare da 0 a 100 chilometri orari e un rapporto peso/potenza di 3,8 kg/CV (la vettura pesa solo 1.114 kg).

Alpine A110S: piacere di guida aumentato
Il telaio più sportivo della Alpine A110S regala alla supercar francese più precisione di guida e più stabilità alle alte velocità: nuove molle elicoidali più rigide del 50%, barre antirollio cave più stabili del 100%, altezza da terra ribassata di 4 mm, nuove ruote e pneumatici (da 215 mm all’anteriore e da 245 mm al posteriore) Michelin Pilot Sport 4.
Ma non è tutto: il controllo di stabilità è stato riconfigurato in modalità Track e la dotazione di serie comprende pinze freno Brembo e dischi bi materiale da 320 mm.

Alpine A110S: cosa cambia nel design
Per quanto riguarda le modifiche estetiche apportate dai tecnici Alpine alla A110S segnaliamo il badge bandiera sui montanti posteriori in fibra di carbonio e arancione, il nome Alpine in cromo nero, le pinze freno Brembo arancioni, i cerchi GT Race specifici con finiture scure e una nuova tinta Grigio Tuono esclusiva per questo modello.
Dentro spiccano invece le impunture arancioni che rimpiazzano quelle blu, il rivestimento in Dinamica nero per il tetto, le alette parasole e i pannelli interni delle porte, i leggeri (13,1 kg l’uno) sedili Sabelt in Dinamica, il volante rivestito in pelle e Dinamica con marcatura a ore 12 e cuciture arancioni, i pedali e i poggiapiedi in alluminio e i badge bandiera arancioni e fibra di carbonio.

Alpine A110S: la dotazione di serie e gli optional
La dotazione di serie della Alpine A110S comprende, tra le altre cose, il sistema audio Focal, il sistema Alpine Telemetrics e i sensori di parcheggio anteriori e posteriori. Tra gli optional troviamo invece il tetto in fibra di carbonio con finitura lucida che riduce il peso totale della vettura di 1,9 kg, i cerchi Fuchs in alluminio forgiato e la finitura in fibra di carbonio per i sedili Sabelt.

Alpine A110S: il prezzo e le rivali
BENZINA
Alpine A110S 68.200 euro
Jaguar F-Type 2.0 64.450 euro
Porsche 718 Cayman T 68.525 euro
L’articolo Alpine A110S: il prezzo e le rivali proviene da Icon Wheels.
Kia ProCeed

La Kia ProCeed – nata nel 2019 – è una station wagon (shooting brake) compatta coreana realizzata sullo stesso pianale della Ceed.
Kia ProCeed: gli esterni
La Kia ProCeed è una station wagon diversa dalle tradizionali familiari del “segmento C”: profilo filante, coda slanciata e un frontale aggressivo caratterizzato dalla griglia Tiger Nose e dall’ampia presa d’aria anteriore.

Kia ProCeed: gli interni
Negli interni della Kia ProCeed spiccano il volante sportivo con taglio a D e i sedili avvolgenti.

Kia ProCeed: i motori
La gamma motori della Kia ProCeed è composta da tre unità sovralimentate:
- un 1.4 turbo benzina T-GDI da 140 CV
- un 1.6 turbo benzina T-GDI da 204 CV
- un 1.6 turbodiesel CRDI da 136 CV

Kia ProCeed: gli allestimenti
Gli allestimenti della Kia ProCeed sono due: GT Line e GT.
Kia ProCeed GT Line
La dotazione di serie della Kia ProCeed GT Line comprende: 6 airbag, 7 anni di garanzia/150.000 km (secondo disposizioni della Casa, ABS/ESP/HAC, alzacristalli elettrici anteriori con auto up/down & safety, alzacristalli elettrici posteriori, Bluetooth con vivavoce e audio streaming + comandi al volante, bracciolo anteriore scorrevole con vano portaoggetti, cambio manuale a 6 marce, cerchi in lega da 17” (disponibile solo con cambio manuale), cerchi in lega da 18” (disponibile solo con cambio DCT 7 marce), clacson bitonale, climatizzatore automatico bi-zona con autodefogger e bocchette posteriori, cruise control con Speed Limiter, Drive Mode Select (selettore modalità di guida, disponibile solo con cambio DCT 7 marce), fari anteriori Full LED, fari fendinebbia, fari LED posteriori, freno di stazionamento elettronico EPB, Kia Connected Services e aggiornamento mappe gratuito per 7 anni, Kia Navigation System con schermo touchscreen da 8” con riconoscimento vocale, sistemi di mirroring Apple Car Play/Android Auto, retrocamera con linee guida dinamiche, antenna Shark fin, DAB, linea di cintura cromata e finiture in High Glossy, luce bagagliaio, luci diurne a LED, pedaliera in alluminio, pianale bagagliaio, portellone posteriore ad apertura intelligente (Smart Power Tailgate), predisposizione Isofix, Privacy Glass, retrovisori esterni Black, retrovisori esterni regolabili e riscaldabili elettricamente, retrovisori esterni ripiegabili elettricamente con frecce LED integrate, sedile guidatore regolabile elettricamente in 8 direzioni con funzione Memory, sedile passeggero regolabile in altezza, sedili anteriori riscaldabili, sedili posteriori abbattibili con modulo 60:40, sensore crepuscolare, sensori di parcheggio posteriori, sistema di assistenza alla frenata di emergenza con riconoscimento vetture (FCA), sistema di avviso e correzione superamento della carreggiata (LKA), sistema di monitoraggio pressione pneumatici (TPMS), sistema di regolazione automatica fari abbaglianti (HBA), sistema di rilevamento stanchezza del conducente (DAW), sistema Stop & Go (Ecodynamics), Smart Key con Start Button, spazzole tergicristalli Aeroblade, specchietto retrovisore interno elettrocromico, spoiler posteriore, Supervision Cluster da 4,2”, supporto lombare elettrico guidatore e passeggero, Tire mobility kit, Total Connectivity system (USB + Aux), vano portaocchiali, volante e pomello del cambio in pelle, volante regolabile in altezza e profondità, volante riscaldabile e wireless phone charger.
Kia ProCeed GT
La Kia ProCeed GT aggiunge: cerchi in lega da 18” GT, cruise control adattivo con Stop&Go (SCC, disponibile solo con cambio DCT 7 marce, esclude lo Speed Limiter), inserti Red, minigonne dal design dedicato GT, paraurti dal design dedicato GT (esclude fari fendinebbia), sedili abbattibili con modulo 40:20:40, sedili in pele e tessuto scamosciato GT, sedili posteriori riscaldabili, sensori anteriori di parcheggio, sistema audio Premium JBL, sistema automatico di parcheggio (Smart Parking Assist), sistema di assistenza alla frenata di emergenza con riconoscimento pedone e ciclista (FCA), sistema di guida autonoma di II livello (LFA, disponibile solo con cambio DCT 7 marce), sistema di monitoraggio angolo cieco (BSW), sistema di monitoraggio veicoli in avvicinamento in retromarcia (RCCT) e sistema di riconoscimento dei limiti di velocità (ISLW).

Kia ProCeed: gli optional
La dotazione di serie della Kia ProCeed andrebbe a nostro avviso arricchita con la vernice metallizzata (700 euro).
Sulla variante GT Line aggiungeremmo l’Advanced Driving Assistance Pack (1.000 euro, disponibile solo con cambio manuale: assistenza alla frenata di emergenza con riconoscimento pedone e ciclista, monitoraggio angolo cieco, monitoraggio veicoli in avvicinamento in retromarcia e sistema di riconoscimento dei limiti di velocità) o l’Advanced Driving Assistance Pack Plus (2.000 euro, disponibile solo con cambio automatico) che aggiunge al Pack normale il sistema di guida autonoma di II livello e il cruise control adattivo con Stop&Go. Sulla GT ci vorrebbe invece il tetto Panorama apribile (1.000 euro).

Kia ProCeed: i prezzi
Motori a benzina
- Kia ProCeed 1.4 T-GDI 29.000 euro
- Kia ProCeed 1.4 T-GDI DCT 30.500 euro
- Kia ProCeed 1.6 T-GDI 33.000 euro
- Kia ProCeed 1.6 T-GDI DCT 34.500 euro
Motori diesel
- Kia ProCeed 1.6 CRDI 31.250 euro
- Kia ProCeed 1.6 CRDI DCT 32.750 euro
L’articolo Kia ProCeed proviene da Icon Wheels.
Bentley EXP 100 GT: la gran turismo del futuro

È innegabile che questo 2019 sarà un anno indimenticabile per Bentley. La Casa di auto di lusso britannica è in piena celebrazione. Compie 100 anni e non sono molti i marchi automobilistici che possono vantare un secolo di storia. Per festeggiare questa ricorrenza il brand di Crewe ha molte sorprese in serbo. Una è stata svelata proprio ieri sera ed è una concept car di una gran turismo futuristica, elettrica e a guida a autonoma.
Si tratta di un prototipo che mostra la visione del futuro della Casa d’Oltremanica verso diversi aspetti, tra cui proprio la guida autonoma. Si chiama Bentley EXP 100 GTG e prende come base i valori e la filosofia classici del brand, unendoli a diverse tecnologie che saranno protagoniste del futuro dell’industria automobilistica. Dall’intelligenza artificiale, passando per la connettività e l’elettrificazione.
Nuovi canoni estetici per la gran turismo del futuro
I tratti estetici che disegnano le linee della Bentley EXP 100 TT non vanno trascurati, visto che anticipano alcune caratteristiche di design che contraddistingueranno le future Bentley. In generale questo prototipo ridefinisce i canoni della gran turismo in vista del 2035 (data in cui la si immagina su strada). La sportività confluisce alla perfezione con il lusso e l’esclusività che tanto caratterizzano le auto della marca inglese.
Le proporzioni si ispirano a diverse altre gran turismo targate Bentley e il risultato è una silhouette innovativa e ultra-moderna che però rimane fedele al DNA britannico. Inoltre Bentley si è affidata all’uso di materiali leggeri come l’alluminio e il carbonio. Misura 5,8 metri in lunghezza e quasi 2,4 metri in larghezza. Le porte del guidatore e del passeggero misurano quasi 2 metri di larghezza e si aprono verso l’alto per facilitare l’accesso all’abitacolo. La carrozzeria è verniciata con la colorazione Compass creata appositamente per questo modello e che si ispira ai colori autunnali.
Lusso, comfort e tanta tecnologia
L’abitacolo della Bentley EXP 100 GT è un tripudio di lusso e artigianalità. I materiali di prima scelta, come legno e pelle, sono stati lavorati con estrema precisione e cura al dettaglio dando una sensazione generale di estremo lusso e comfort. L’assistente personale di Bentley occupa uno spazio privilegiato nella console centrale e viene visualizzato grazie ad una luce proiettata su uno schermo. I sedili intelligenti biometrici, adattabili su tre diverse forme, possono essere configurati a seconda se il guidatore vuole il controllo del veicolo o se si affida alla guida autonoma. Il sistema di intelligenza artificiale si occupa invece di creare il miglior ambiente possibile per i passeggeri ed è regolabile su 5 diverse modalità: Enhance. Cocoon, Capture, Re-Live e Custumise.
1.500 CV e 0-100 in 2,5 secondi
Rispetto alla parte meccanica la Bentley EXP 100 GT è spinta da un powertrain elettrico composto da quattro motori che erogano una potenza complessiva di 1.500 CV e permettono alla granturismo da quasi sei metri di lunghezza e 1.900 kg di peso, di scattare da 0 a 100 km/h in 2,5 secondi e di raggiungere i 300 km/h. Promette fino a 700 km di autonomia e la batteria può essere ricaricata all’80% in circa 15 minuti.
L’articolo Bentley EXP 100 GT: la gran turismo del futuro proviene da Icon Wheels.

























