Subaru XV 2.0i: la prova della SUV giapponese

Subaru XVSubaru XV

Subaru XV frontaleSubaru XV frontale

Subaru XV tre quarti posterioreSubaru XV tre quarti posteriore

Subaru XV profiloSubaru XV profilo

Subaru XV codaSubaru XV coda

Subaru XV porte aperteSubaru XV porte aperte

Subaru XV mascherinaSubaru XV mascherina

Subaru XV faro anterioreSubaru XV faro anteriore

Subaru XV cerchi in legaSubaru XV cerchi in lega

Subaru XV faro posterioreSubaru XV faro posteriore

Subaru XV dettaglio codaSubaru XV dettaglio coda

Subaru XV logo XVSubaru XV logo XV

Subaru XV motoreSubaru XV motore

Subaru XV interni 2Subaru XV interni 2

Subaru XV interniSubaru XV interni

Subaru XV sedili anterioriSubaru XV sedili anteriori

Subaru XV sedili posterioriSubaru XV sedili posteriori

Subaru XV bagagliaioSubaru XV bagagliaio

Subaru XV bagagliaio sedili posteriori abbattutiSubaru XV bagagliaio sedili posteriori abbattuti

 

pagella

Città
6
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Fuori città
7
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Autostrada
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Vita a bordo
6
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Prezzo e costi
6
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Sicurezza
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verdetto
6.6
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La nuova Subaru XV non è (per il momento, più avanti arriverà il GPL) un’auto adatta al mercato italiano – ora è disponibile solo con motori aspirati a benzina ed esclusivamente in abbinamento al cambio automatico CVT – ma presenta un paio di punti di forza da non sottovalutare: una ricca dotazione di sicurezza e un comportamento eccellente su tutte le superfici.

La seconda generazione della Subaru XV non è semplicemente – come qualcuno potrebbe pensare – una Impreza con protezioni in plastica grezza che strizza l’occhio al mondo delle SUV. L’ultima proposta a trazione integrale della Casa delle Pleiadi è una Sport Utility a tutti gli effetti, un mezzo che se la cava egregiamente anche in off-road (merito dell’altezza da terra di 22 cm e del controllo della velocità in discesa).

Nella nostra prova su strada abbiamo avuto modo di testare la variante più esclusiva della crossover giapponese (vettura disponibile esclusivamente con motori aspirati a benzina abbinati a un cambio automatico CVT, due elementi che rendono questo veicolo poco adatto ai nostri mercati): la 2.0i Premium. Scopriamo insieme i suoi pregi e difetti.

Subaru XV cerchi in legaSubaru XV cerchi in lega

6
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Città

Nonostante una taratura degli ammortizzatori tendente al rigido la Subaru XV assorbe bene le buche e nei parcheggi può beneficiare del supporto della telecamera posteriore e delle protezioni in plastica grezza (che mettono al riparo da possibili “toccatine”).

Il motore 2.0 aspirato boxer a benzina da 156 CV e 196 Nm di coppia, però, non brilla particolarmente nello spunto (10,4 secondi sullo “0-100”). Si sente l’assenza del turbo.

Subaru XV cerchi in legaSubaru XV cerchi in lega

Subaru XV motoreSubaru XV motore

7
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Fuori città

La Subaru XV protagonista della nostra prova su strada – come abbiamo visto – ospita sotto il cofano un motore che predilige le andature rilassate. Il comportamento stradale, invece, è eccezionale: nonostante l’altezza da terra considerevole (22 cm) la SUV nipponica ha un baricentro basso e regala un’agilità sorprendente nelle curve.

A tutto questo si aggiungono uno sterzo diretto e un cambio automatico CVT Lineartronic con palette al volante che se la cava abbastanza bene (per essere una trasmissione a variazione continua, sia chiaro): quando si viaggia tranquilli mantiene basso il numero di giri e l’effetto “scooter” si nota solo – e non troppo – quando si guida in modo aggressivo.

Subaru XV motoreSubaru XV motore

Subaru XV interniSubaru XV interni

7
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Autostrada

Abitacolo ben insonorizzato, motore boxer che non alza la voce (2.500 giri a 130 km/h) e una buona risposta delle sospensioni sugli avvallamenti: è questo, in sintesi, il comportamento in autostrada della Subaru XV, stabile nei cambi di direzione alle alte velocità e con un buon impianto frenante.

Per quanto riguarda l’autonomia la Casa nipponica dichiara una percorrenza di 913 km con un pieno anche se in realtà si può superare quota 700 solo guidando in modo tranquillo. Merito più del serbatoio capiente che dei consumi

Subaru XV interniSubaru XV interni

Subaru XV sedili posterioriSubaru XV sedili posteriori

6
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Vita a bordo

Alla voce “abitabilità” la Subaru XV oggetto della nostra prova su strada presenta alti e bassi: se è vero che i passeggeri posteriori hanno a disposizione tantissimi centimetri nella zona delle gambe è altrettanto vero che gli occupanti più alti non hanno molta aria sopra la testa.

Dotata di un bagagliaio nella norma e di un abitacolo curato che punta più sulla sostanza (materiali e assemblaggi buoni) che sull’apparenza (nessun guizzo particolare nel design), ha una plancia ergonomica e un volante sovraccarico di pulsanti.

Subaru XV sedili posterioriSubaru XV sedili posteriori

Subaru XV faro anterioreSubaru XV faro anteriore

6
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Prezzo e costi

La Subaru XV 2.0i Premium analizzata nella nostra prova su strada ha un prezzo in linea con la concorrenza (32.490 euro) abbinato a una dotazione di serie interessante. Qualche esempio? Cerchi in lega da 18”, climatizzatore automatico bizona, controllo velocità in discesa, fari a LED, fendinebbia, interni in pelle, navigatore, retrovisori ripiegabili elettricamente, sedili anteriori riscaldabili (con quello del guidatore regolabile elettricamente), sensore pioggia, sistema di infotainment Subaru Starlink con Android Auto, Apple CarPlay, Bluetooth, Jack e USB, telecamera posteriore, tetto apribile e vetri posteriori oscurati. Buona la garanzia di tre anni o 100.000 km.

Poco convincenti, invece, la tenuta del valore (avrà più successo la variante a GPL, la vedremo a breve) e i consumi (la trazione integrale e il motore aspirato a benzina abbinato al cambio CVT non aiutano di certo): il marchio del Sol Levante dichiara 14,5 km/l ma per stare sopra quota 10 bisogna impegnarsi.

Subaru XV faro anterioreSubaru XV faro anteriore

Subaru XV mascherinaSubaru XV mascherina

8
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Sicurezza

La dotazione di sicurezza della Subaru XV – capace di conquistare cinque stelle nei crash test Euro NCAP – è completa: airbag frontali, laterali, a tendina e per le ginocchia del guidatore, attacchi Isofix, sedili anteriori con poggiatesta anti colpo di frusta e Subaru Rear Vehicle Detection (che segnala la presenza di veicoli che sopraggiungono alle spalle). Senza dimenticare il sistema Eyesight che comprende: anticollisione, allerta ondeggiamento, gestione acceleratore per collisione imminente, cruise control adattivo, sistema allerta invasione carreggiata, allerta movimento veicolo che precede e mantenimento attivo della carreggiata.

A tutto questo si aggiungono un comportamento stradale eccellente e un impianto frenante potente. Solo la visibilità potrebbe essere migliore.

Subaru XV mascherinaSubaru XV mascherina

Scheda tecnica

Tecnica

Motore benzina, 4 cilindri boxer
Cilindrata 1.995 cc
Potenza max 115 kW (156 CV) a 6.000 giri
Coppia max 196 Nm a 4.000 giri
Omologazione Euro 6
Cambio automatico a variazione continua

Capacità

Bagagliaio n.d./1.310 litri
Serbatoio 63 litri

Prestazioni e consumi

Velocità max 194 km/h
Acc. 0-100 km/h 10,4 s
Consumo urb./extra/medio 11,5/17,2/14,5 km/l
Autonomia 913 km
Emissioni CO2 155 g/km

Costi d’utilizzo

Prezzo 32.490 euro
Bollo 316,05 euro
32.490 euro

Accessori

Avviso cambio corsia di serie
Cruise control adattivo di serie
Interni in pelle di serie
Navigatore satellitare di serie
Parcheggio automatico non disp.
Riconoscimento segnali stradali non disp.
Sensore luci di serie
Sensore pioggia di serie
Tetto apribile di serie
Vernice metallizzata 650 euro

Il mondo Subaru

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Fonte:

Suzuki Vitara 2019, il restyling

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Suzuki ha svelato oggi le prime immagini e informazioni ufficiali sulla Vitara restyling 2019. La SUV compatta giapponese – uno dei modelli più venduti del marchio  – riceve l’atteso lifitng estetico che la traghetterà fino alla prossima generazione. E si tratta di un restyling d’eccezione, visto che arriva in concomitanza con il 30esimo anniversario della gamma Vitara.

Novità estetiche

Le novità estetiche riguardano i nuovi paraurti ridisegnati, i gruppi ottici dal nuovo look – con quelli posteriori per la prima volta a LED – nuovi design per i cerchi in lega e nuove colorazioni per la carrozzeria.

Le novità si estendono anche all’abitacolo della nuova Suzuki Vitara 2019 che adotta nuove rifiniture e materiali soft touch, un nuovo display a colori nel pannello della strumentazione e altri cambi per il quadro strumenti.

Più sicura

L’equipaggiamento tecnologico viene rinforzato con l’arrivo di nuovi sistemi di assistenza alla guida, tra cui l’avviso e il mantenimento della corsia, il riconoscimento della segnaletica stradale, l’avviso dell’angolo morto e l’allerta del traffico incrociato posteriore.

Nuovi motori Boosterjet

Passando al reparto meccanico, la Suzuki Vitara 2019 manda in pensione il 1.6 a benzina aspirato che verrà sostituito dai propulsori Boosterjet da 1.0 e 1.4 litri, rispettivamente da 112 e 140 CV. Entrambi rientreranno nella normativa Euro 6.2 e, in opzione, si potrà richiedere il sistema di trazione ALLGRIP.

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Le dieci SUV più rubate in Italia nel 2017

Nissan QashqaiNissan Qashqai

Kia SportageKia Sportage

Land Rover Range Rover SportLand Rover Range Rover Sport

Toyota RAV4Toyota RAV4

Land Rover Range Rover EvoqueLand Rover Range Rover Evoque

Hyundai TucsonHyundai Tucson

Mercedes classe MMercedes classe M

BMW X1BMW X1

BMW X5BMW X5

Mitsubishi PajeroMitsubishi Pajero

 

Le SUV sono da tempo le auto più amate dagli italiani e sono molto apprezzate anche dai ladri.

LoJack Italia – azienda americana specializzata nel rilevamento e nel recupero di beni rubati – ha pubblicato la classifica (elaborata su dati del Ministero dell’Interno) delle dieci SUV più rubate in Italia nel 2017. Scopriamole insieme.

Le dieci SUV più rubate in Italia nel 2017

  1. Nissan Qashqai 656
  2. Kia Sportage 429
  3. Land Rover Range Rover Sport 399
  4. Toyota RAV4 396
  5. Land Rover Range Rover Evoque 335
  6. Hyundai Tucson 267
  7. Mercedes classe M 194
  8. BMW X1 169
  9. BMW X5 118
  10. Mitsubishi Pajero 113

Passione SUV

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Area B: cos’è la nuova zona di Milano contro smog e inquinamento

Caldo a MilanoCaldo a Milano

Credits: Una donna ricoperta da un velo cerco un po’ di refrigerio nel parco del castello Sforzesco a Milano, 30 luglio 2018.
ANSA / MATTEO BAZZI

La giunta di Milano ha approvato oggi il provvedimento Area B: un’estensione dello stop alla circolazione dei veicoli più inquinanti che inciderà notevolmente sulla vita degli abitanti del capoluogo lombardo.

Cos’è Area B?

Area B è una zona a traffico limitato e a basse emissioni inquinanti vasta quasi quanto Milano (occupa il 72% dell’intero territorio comunale e comprende il 97,6% della popolazione residente).

Quando entrerà in vigore l’Area B?

L’Area B entrerà in vigore dal 21 gennaio 2019.

Chi non potrà entrare in Area B?

Inizialmente non potranno entrare in Area B le auto benzina Euro 0 e le diesel fino a Euro 3. Dall’1 ottobre 2019 verranno fermate le diesel Euro 4 e progressivamente si arriverà nel 2030 allo stop per tutti i diesel.

In che giorni e in quali ore sarà attiva l’Area B?

Il divieto di accesso in Area B sarà dal lunedì al venerdì dalle 07:30 alle 19:30 esclusi i festivi (lo stesso orario di Area C).

La zona sarà presidiata da 186 telecamere piazzate in altrettanti varchi lungo i confini della città: a gennaio ne saranno accese circa una dozzina per poi arrivare nei mesi successivi all’attivazione di tutte.

Saranno previste deroghe per l’accesso in Area B?

Nei primi 12 mesi tutti avranno 50 giorni all’anno di libera circolazione in Area B: al primo accesso l’automobilista riceverà via posta un alert che spiega il funzionamento del provvedimento invitandolo a mettersi in regola ma anche a iscriversi al portale per controllare e gestire gli accessi disponibili. Dal secondo anno i residenti a Milano e le imprese avranno 25 giorni all’anno di libera circolazione mentre tutti gli altri 5 giorni. La sanzione scatterà solo all’esaurimento dei giorni di libera circolazione.

Quali vantaggi ambientali porterà l’Area B?

Una riduzione delle emissioni atmosferiche da traffico – tra il 2019 e il 2026 – di circa 25 tonnellate di PM10 allo scarico e di 900-1.500 tonnellate di ossidi di azoto.

Per quanto riguarda il PM10 è previsto un calo delle emissioni del 14% nel 2019, del 24% nel 2020, e del 21% nel 2021. Nei primi quattro anni le emissioni di PM10 si ridurranno della metà mentre il calo delle emissioni di NOx sarà del 4-5% all’anno tra il 2019 e il 2022 e dell’11% ogni anno tra il 2023 e il 2026.

Il Comune di Milano ha predisposto incentivi per la sostituzione auto?

Solo per le imprese: sette milioni di euro per l’acquisto di veicoli ibridi, elettrici, a metano, a GPL e benzina Euro 6.

La partecipazione al bando è aperta alle imprese private con sede legale o unità locale a Milano e/o di licenza per l’esercizio dell’attività di vendita su aree pubbliche rilasciata dal Comune di Milano, proprietarie di un autoveicolo N1 e N2 (di massa inferiore o uguale a 7,5 tonnellate) da destinare alla rottamazione o in alternativa all’esportzazione del veicolo, appartenente ad una delle categorie ambientali di seguito indicate, fuori dal territorio dell’Unione Europea.

Le auto da sostituire per le quali si potrà chiedere il contributo in conto capitale, in numero massimo di due richieste per ciascuna impresa, devono essere diesel fino a Euro 4. L’autoveicolo acquistato dovrà essere necessariamente intestato alla medesima impresa che richiede il contributo e la proprietà dovrà essere mantenuta per almeno cinque anni dall’acquisto. I contributi previsti dal bando non saranno cumulabili per lo stesso investimento con altri contributi erogati da soggetti piubblici e la valutazione della domanda sarà “a sportello” secondo l’ordine cronologico di presentazione delle domande stesse: saranno considerati ammissibili gli investimenti i cui ordinativi siano stati effettuati dalla data di pubblicazione del bando fino al 31/12/2019 o fino ad esaurimento fondi.

La giunta ha inoltre previsto incentivi di 400.000 euro per la sostituzione delle autovetture da adibire al servizio taxi e noleggio con conducente (diesel fino a Euro 4) con veicoli ecologici e/o attrezzati al trasporto per persone disabili.

Sono esclusi i soggetti che hanno usufruito di analogo contributo sino al decorso di un triennio dall’erogazione di contributo analogo, assumendo come riferimento per il calcolo del triennio l’anno di immatricolazione del veicolo ecologico. Il contributo riferito a ciascun veicolo sarà pari a 1.000 euro per l’acquisto di nuovi veicolim mentre ai soggetti interessati all’acquisto di vetture attrezzate per il trasporto di disabili non deambulanti – immatricolate tra il 30 giugno 2018 e il 30 giugno 2019 – sarà riconosciuto un contributo di 5.000 euro.

Info utili

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Bambini dimenticati in auto: i consigli per evitarlo

SeggiolinoSeggiolino

Il fenomeno dei bambini dimenticati in auto ha raggiunto livelli preoccupanti negli USA (748 vittime tra il 1998 e maggio 2018): nel 54% dei casi i genitori o i parenti si sono scordati il piccolo in auto, nel 27% dei casi il bambino è rimasto chiuso dentro la vettura perché stava giocando e nel 18% il bimbo è stato lasciato intenzionalmente all’interno del veicolo dai genitori (allontanatisi per pochi minuti per piccole commissioni). Il 32% dei bambini che hanno perso la vita negli Stati Uniti perché dimenticati all’interno dell’auto aveva meno di un anno di età, il 22% tra 1 e 2 anni e il 20% tra 2 e 3 anni.

In Italia, per fortuna, le statistiche sono meno drammatiche (almeno 10 casi accertati tra il 2011 e maggio 2018) ma non per questo bisogna sottovalutare il problema.

Bambini dimenticati in auto: il caldo e l’ipertermia

I neonati e i bambini soffrono di più il caldo rispetto agli adulti (hanno una ridotta superficie corporea e una minore quantità di acqua) e la loro temperatura corporea sale da 3 a 5 volte più velocemente. Quando fa molto caldo la temperatura all’interno di un’auto può salire da 10° a 15° C ogni 15 minuti e aprire il finestrino non migliora più di tanto la situazione.

L’ipertermia può verificarsi in soli 20 minuti e la morte entro circa 2 ore: un fenomeno che capita anche nelle giornate fresche (un veicolo parcheggiato al sole a 22° C può raggiungere infatti i 40° C).

Bambini dimenticati in auto: come prevenire

Nel 2015 il Ministero della Salute pubblicò un opuscolo con tanti consigli utili per prevenire il fenomeno dei bambini dimenticati in auto: scopriamoli insieme.

  • Chiamare il 112 se si vede un bambino solo in macchina
  • Se si trasporta un bambino sul sedile posteriore lasciare vicino a lui i propri oggetti personali e mettere invece quelli del piccolo (pannolini, borse e biberon) sul sedile anteriore
  • Fissare dei promemoria sul telefono per ricordarsi se il bambino è stato portato all’asilo o al nido
  • Comunicare a persone di fiducia ogni cambiamento di programma nel riprendere o nell’accompagnare il bambino
  • Chiedere alla persona che si occupa del bambino (come la responsabile dell’asilo o del nido o la babysitter) di avvertire se il bambino non è stato accompagnato all’asilo o al nido
  • Installare un dispositivo di allerta (sonoro o luminoso) che si attiva quando si spegne il motore e ci si allontana senza prendere il piccolo
  • Quando non c’è nessuno chiudere le portiere e il bagagliaio e tenere le chiavi lontano dalla portata dei bambini

Info utili

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Shell e Maserati presentano il nuovo olio motore Shell Helix Ultra Racing Maserati 10W-60

Shell e Maserati - 2Shell e Maserati - 2

Shell e Maserati-1Shell e Maserati-1

 

Shell e Maserati lanciano il nuovo olio motore co-branded Shell Helix Ultra Racing Maserati 10W-60, l’unico lubrificante raccomandato per tutti i modelli Maserati 2018 dotati di motore a benzina V6. Questo nuovo prodotto fa seguito alla precedente versione Shell Helix Ultra Maserati 5W-40, consigliata per i modelli Maserati 2017.

Shell Helix Ultra Racing Maserati 10W-60 nasce nell’ambito dell’accordo di collaborazione tra le due aziende che vede Shell come fornitore esclusivo di lubrificanti per Maserati fino al 2020. Il nuovo prodotto sarà utilizzato per il primo riempimento delle Maserati 2018 con motore a benzina V6 presso gli stabilimenti Maserati di Modena e Torino e disponibile in oltre 450 concessionarie Maserati autorizzate di tutto il mondo.

Rosberto Mcginnis, Head of Maserati Parts & Service di Maserati ha affermato:

“Dopo la proficua collaborazione per lo sviluppo di Shell Helix Ultra Maserati 5W-40, Maserati e Shell hanno lavorato di nuovo insieme per sviluppare un nuovo olio motore co-branded appositamente formulato e testato per ottimizzare la potenza dei nostri motori. Shell, come noi, crede nella qualità e nell’innovazione, per questo abbiamo scelto la loro eccellenza tecnica per le nostre auto”.

Patrick Carre, Global Vice President for Lubricants Key Accounts di Shell, aggiunge:

“Questo nuovo prodotto, realizzato a seguito del rinnovo dell’accordo Shell – Maserati, rappresenta un importante passo in avanti per la nostra collaborazione e offre ai clienti della prestigiosa casa automobilistica un prodotto in co-branding di prima qualità, approvato da Maserati a garanzia della protezione dei propri motori grazie anche all’utilizzo di un olio motore dotato della tecnologia più innovativa ad oggi disponibile nel settore dei lubrificanti: Shell PurePlus Technology”.

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Skoda Karoq Sportsline

Skoda KAroq SportslineSkoda KAroq Sportsline

Skoda KAroq SportslineSkoda KAroq Sportsline

Skoda KAroq SportslineSkoda KAroq Sportsline

 

A poche ore dall’unveiling della versione off-road Scout della Karoq, Skoda presenta anche la versione sportiva della gamma, la Sportsline.

Segni di riconoscimento

Esteticamente la Skoda Karoq Sportsline si caratterizza per il design più dinamico rispetto al resto della gamma. Sfoggia paraurti più aggressivi, cerchi in lega da 18 pollici in nero (da 19 pollici in optional), vetri oscurati e barre longitudinali sul tetto in nero.

Anche a bordo i dettagli strizzano l’occhio al mondo racing, come le cuciture a contrasto per le tappezzerie, i sedili con regolazione lombare, la pedaliera in acciaio inossidabile, il pacchetto di illuminazione interna e il volante multifunzione con design più sportivo. La strumentazione digitale Virtual Cockpit sarà offerta in optional.

Nuovo TSI 2.0 da 190 CV

Con la nuova Skoda Karoq Sportsline debutterà anche il nuovo quattro cilindri 2.0 TSI da 190 CV che rappresenterà anche l’unica scelta possibile per questo allestimento.

La nuova versione Sportsline debutterà, insieme alla Scout, al prossimo Salone di Parigi 2018 (4-14 ottobre).

Anteprime

Skoda Karoq Scout: prime fotografie e informazioni

La versione off-road della SUV media ceca

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Opel GT X Experimental

Michael LohschellerMichael Lohscheller

Opel è pronta a lanciare il suo primo prototipo sotto il controllo del Gruppo francese PSA. Si tratta della Opel GT X Experimental, un progetto con cui la marca tedesca svelerà la sua visione dell’auto del futuro, anticipando così design, dettagli e tecnologie che verranno introdotti con i prossimi modelli della gamma.

Con il primo teaser della concept car Opel svela una parte del frontale che sfoggia gruppi ottici a LED a forma di L rovesciata e il logo Opel illuminato. Questo schema è stato battezzato Opel Compass e sarà la firma estetica del nuovo linguaggio stilistico della Casa tedesca. Spicca anche la mascherina in nero lucido, denominata Vizor.

La nuova Opel GT X Experimental sarà svelata alla fine di quest’anno e il suo nome è strettamente legato a diversi prototipi che la marca ha svelato in passato. La Opel Monza Concept e la Opel GT Concept, ad esempio, hanno segnato il cammino evolutivo di questa GT X Experimental.

Ancora non è chiaro il luogo, né la data dell’unveiling di questo prototipo, visto che Opel sarà probabilmente una delle grandi assenti del prossimo Salone di Parigi 2018.

PanoramautoTV / News

Opel GT Concept, il nuovo prototipo arriverà al Salone di Ginevra 2016. Qui il video ufficiale

Il concept che sarà svelato a Ginevra 2016

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Chi è stato Sergio Marchionne

MORTO MARCHIONNE: IN FABBRICA TRA STRETTE DI MANO E CONTESTAZIONI / SPECIALEMORTO MARCHIONNE: IN FABBRICA TRA STRETTE DI MANO E CONTESTAZIONI / SPECIALE

Credits: Fiat CEO Sergio Marchionne during a visit at the Pomigliano d’Arco (near Naples, southern Italy) assembly plant, 28 June 2013.
ANSA/FIAT S.P.A. COMMUNICATIONS
+++ HO – NO SALES – EDITORIAL USE ONLY +++

MORTO MARCHIONNE: IN FABBRICA TRA STRETTE DI MANO E CONTESTAZIONI / SPECIALEMORTO MARCHIONNE: IN FABBRICA TRA STRETTE DI MANO E CONTESTAZIONI / SPECIALE

Credits: Fiat CEO Sergio Marchionne during a visit at the Pomigliano d’Arco (near Naples, southern Italy) assembly plant, 28 June 2013.
ANSA/FIAT S.P.A. COMMUNICATIONS
+++ HO – NO SALES – EDITORIAL USE ONLY +++

MORTO MARCHIONNE: IN FABBRICA TRA STRETTE DI MANO E CONTESTAZIONI / SPECIALEMORTO MARCHIONNE: IN FABBRICA TRA STRETTE DI MANO E CONTESTAZIONI / SPECIALE

Credits: Sergio Marchionne A.D. FIAT, durante la cerimonia di inaugurazione del nuovo stabilimento Maserati a Grugliasco (Torino), il 30 gennaio 2013.
ANSA/ALESSANDRO DI MARCO

MORTO MARCHIONNE: IN FABBRICA TRA STRETTE DI MANO E CONTESTAZIONI / SPECIALEMORTO MARCHIONNE: IN FABBRICA TRA STRETTE DI MANO E CONTESTAZIONI / SPECIALE

Credits: Un momento della visita dell’Amministratore Delegato FCA, Sergio Marchionne, presso lo stabilimento di Termoli, il 08 aprile 2015.
ANSA/UFFICIO STAMPA
++ NO SALES, EDITORIAL USE ONLY ++

MORTO MARCHIONNE: IN FABBRICA TRA STRETTE DI MANO E CONTESTAZIONI / SPECIALEMORTO MARCHIONNE: IN FABBRICA TRA STRETTE DI MANO E CONTESTAZIONI / SPECIALE

Credits: L’amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, durante la visita allo stabilimento della Sevel in Val di Sangro, ad Atessa (Chieti), il 9 luglio 2013.
ANSA/CLAUDIO LATTANZIO

MORTO MARCHIONNE: IN FABBRICA TRA STRETTE DI MANO E CONTESTAZIONI / SPECIALEMORTO MARCHIONNE: IN FABBRICA TRA STRETTE DI MANO E CONTESTAZIONI / SPECIALE

Credits: L’amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, durante la visita allo stabilimento della Sevel in Val di Sangro, ad Atessa (Chieti), il 9 luglio 2013.
ANSA/CLAUDIO LATTANZIO

MORTO MARCHIONNE: IN FABBRICA TRA STRETTE DI MANO E CONTESTAZIONI / SPECIALEMORTO MARCHIONNE: IN FABBRICA TRA STRETTE DI MANO E CONTESTAZIONI / SPECIALE

Credits: L’mministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, durante la visita allo stabilimento della Sevel in Val di Sangro, ad Atessa (Chieti), il 09 luglio 2013.
ANSA/CLAUDIO LATTANZIO

MORTO MARCHIONNE: IL MANAGER E LA POLITICA / SPECIALEMORTO MARCHIONNE: IL MANAGER E LA POLITICA / SPECIALE

Credits: Sergio Marchionne e Mario Draghi in una immagine del 10 dicembre 2010 a New York.
ANSA/STUART RAMSON

MORTO MARCHIONNE: IL MANAGER E LA POLITICA / SPECIALEMORTO MARCHIONNE: IL MANAGER E LA POLITICA / SPECIALE

Credits: Italian prime minister Matteo Renzi (L) and the president of Ferrari Sergio Marchionne during the showing up at the stock exchange as the luxury carmaker made its Milan stock market debut, in Milan, Italy, January 4 2015.
ANSA/DANIEL DAL ZENNARO

MORTO MARCHIONNE: IL MANAGER E LA POLITICA / SPECIALEMORTO MARCHIONNE: IL MANAGER E LA POLITICA / SPECIALE

Credits: Italian Prime Minister, Matteo Renzi (C), meets President of Fiat SpA, John Elkann (not pictured) and Fiat SpA CEO, Sergio Marchionne (L) at Chigi Palace in Rome, 25 July 2014, on occasion of the presentation of new model car Jeep Renegade. ANSA/CLAUDIO PERI

MORTO MARCHIONNE: IL MANAGER E LA POLITICA / SPECIALEMORTO MARCHIONNE: IL MANAGER E LA POLITICA / SPECIALE

Credits: FOTO BARACK OBAMA E SERGIO MARCHIONNE NELLO STABILIMENTO CHRYSLER DI JEFFERSON NORTH (DETROIT) – 30 LUGILO 2010
Fiat Group Communications

MORTO MARCHIONNE: IN FABBRICA TRA STRETTE DI MANO E CONTESTAZIONI / SPECIALEMORTO MARCHIONNE: IN FABBRICA TRA STRETTE DI MANO E CONTESTAZIONI / SPECIALE

Credits: Sergio Marchionnne in uno stabilimento Chrysler.
ANSA/JEFF KOWALSKY

 

Senza Sergio Marchionne oggi la Fiat sarebbe morta da tempo: il manager abruzzese, scomparso lo scorso luglio, ha preso la Casa torinese a un passo dalla bancarotta e l’ha fatta diventare un colosso globale.

Facciamo parlare i numeri: i ricavi sono passati dai 47 miliardi di euro del Gruppo Fiat nel 2004 ai 141 miliardi del 2017 sommando FCA, CNH e Ferrari, il risultato netto è passato da un rosso di 1,5 miliardi a un utile di 4,4 miliardi e la capitalizzazione da 5,5 a 60 miliardi.

Scopriamo insieme la storia di Sergio Marchionne: un uomo partito dall’Abruzzo per conquistare il mondo.

Sergio Marchionne, la biografia

Sergio Marchionne nasce il 17 giugno 1952 a Chieti e a 14 anni si trasferisce in Canada con la famiglia. Negli anni ’70 arrivano le prime due lauree (in filosofia e in legge), seguite da un Master in Business Administration conseguito nel 1980. Il tutto lavorando part-time come cassiere in banca per tirare su qualche soldo.

Gli anni ’80

Nel 1983 Marchionne entra come esperto fiscalista alla Deloitte & Touche e tre anni più tardi viene chiamato dalla Lawson Mardon Group (società specializzata in imballaggi) come controller di gruppo e director dello sviluppo aziendale. Poco dopo diventa vicepresidente esecutivo della Glenex Industries.

Dal Canada alla Svizzera

Nel 1990 Sergio Marchionne entra per la prima volta nel settore automotive quando viene chiamato dalla Acklands (azienda di componentistica) per ricoprire il ruolo di vicepresidente per la finanza e chief financial officer. Due anni dopo viene richiamato dalla Lawson e lì lavora come vicepresidente per lo sviluppo legale e aziendale, chief financial officer e segretario.

Il 1994 è l’anno della svolta per Marchionne, che torna in Europa in seguito all’acquisizione della Lawson da parte del colosso svizzero Alusuisse. Nella società elvetica ricopre incarichi di crescente responsabilità fino a diventare alla fine del XX secolo amministratore delegato.

Nel 2000 Sergio Marchionne è amministratore delegato di Lonza Group (separatasi da Algroup) e due anni dopo diventa presidente. Risale sempre al 2002 la nomina ad amministratore delegato del gruppo SGS (società leader nei servizi di ispezione, verifica e certificazione).

Gli anni in Fiat

Marchionne entra nel consiglio di amministrazione Fiat nel 2003 e l’anno seguente diventa amministratore delegato del Gruppo. Nel 2005 – da amministratore delegato di Fiat Group Automobiles – chiude l’accordo con General Motors che porta nelle casse del Lingotto 2 miliardi di dollari (cifra spesa dall’azienda di Detroit per NON acquistare la Casa piemontese).

La rinascita di Fiat grazie a Sergio Marchionne (diventato nel 2006 anche presidente di CNH, azienda del gruppo che si occupa di macchine agricole e costruzioni) arriva nella seconda metà degli anni ’00: l’auto simbolo è la 500 del 2007. Nello stesso anno il manager abruzzese è vittima di un incidente stradale in Svizzera al volante della sua Ferrari 599 GTB Fiorano.

Fiat e Chrysler

Il 2009 è l’anno del’accordo tra Fiat e Chrysler: il brand torinese acquista inizialmente il 20% del gruppo “yankee” e nel 2014 diventa proprietario al 100%. Nasce FCA (Fiat Chrysler Automobiles) e Marchionne ricopre il ruolo di amministratore delegato e di presidente Ferrari. Due anni più tardi arriva la nomina ad amministratore delegato del Cavallino.

Sergio Marchionne scompare il 25 luglio 2018 a Zurigo (Svizzera) dopo essere stato sottoposto per oltre un anno a diverse cure per una malattia.

Il mondo Fiat

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Ferrari introduce un nuovo sistema di verniciatura a bassa temperatura

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L’ultima novità di Casa Ferrari non ha a che vedere con un nuovo modello, bensì con tutti i modelli della gamma. Il marchio di Modena inaugura infatti il rinnovato dipartimento di verniciatura presso gli stabilimenti di Maranello.

La novità riguarda nello specifico un nuovo processo di verniciatura a bassa temperatura che rappresenta un’anteprima mondiale nel settore. Questo nuovo sistema permette di realizzare la seccatura della vernice a ‘solo’ 100 gradi, anziché 150 gradi, il che si traduce, prima di tutto, in un importante risparmio energetico.

Inoltre, secondo Ferrari, questo inedito sistema migliorerebbe anche le rifiniture. La vernice applicata con il nuovo procedimento, ad esempio, resisterebbe meglio all’acqua, oltre a permettere la seccatura su diversi materiali allo tesso tempo, con un risultato di migliore omogeneità finale.

Un altro dettaglio curioso è che con questo sistema si possono combinare diversi tipi di rifiniture, come ad esempio l’opaco e il lucido, con molteplici possibilità di combinazioni e personalizzazioni.

Il sistema di verniciatura a bassa temperature è stato sviluppato da Ferrari in collaborazione con lo specialista PPG e sarà usato su tutte le unità di produzione che usciranno dagli impianti di Maranello a partire da ora.

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Ferrari Portofino

La cabriolet 2+2 di Maranello erede della California. Le fotografie e i dati ufficiali.

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