Minardi M189: Faenza in prima fila

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La Minardi M189 è una delle monoposto di F1 più importanti della scuderia di Faenza, l’unica capace di conquistare la prima fila (nel 1990 a Phoenix con Pierluigi Martini). Scopriamo insieme la storia di questa vettura.

Minardi M189: la storia

La Minardi M189 – evoluzione della M188 e della M188B creata per prendere parte al Mondiale F1 1989 – è una monoposto progettata da Aldo Costa (che in seguito diventerà direttore tecnico prima in Ferrari e poi in Mercedes contribuendo a far vincere a queste due scuderie ben 22 titoli iridati tra il 1999 e il 2017) e dotata di un motore 3.5 V8 Ford Cosworth.

1989

La monoposto di Faenza debutta il 28 maggio nel GP del Messico (quarta prova del Mondiale F1 1989) ma non convince: il nostro Pierluigi Martini è costretto al ritiro per un problema al motore mentre lo spagnolo Luis Pérez-Sala non riesce neanche a qualificarsi.

Dopo quattro Gran Premi senza mai tagliare il traguardo – per noie meccaniche, incidenti o mancate qualificazioni – il 16 luglio arriva la svolta nel GP di Gran Bretagna con ben due Minardi a punti (5° Martini e 6° Pérez-Sala, unico piazzamento in “top 6” in carriera): un evento che si ripeterà solo nel famigerato GP degli USA 2005 (quello con sole 6 monoposto al via a Indianapolis).

In autunno la Minardi M189 porta a casa diversi risultati importanti: Martini arriva quinto in Portogallo il 24 settembre ma si rompe una costola l’1 ottobre in Spagna e deve cedere il sedile in Giappone al debuttante Paolo Barilla (vincitore della 24 Ore di Le Mans 1985 e attualmente vicepresidente della famosissima azienda di famiglia). La monoposto romagnola chiude bene la stagione con un altro quinto posto di Martini in Australia.

1990

La Minardi schiera la M189 anche nei primi tre Gran Premi del Mondiale F1 1990 (stagione che vede Barilla prendere il posto di Pérez-Sala). Nella prima corsa dell’anno – il GP degli USA a Phoenix in programma l’11 marzo – Martini sorprende tutti scattando dalla prima fila grazie al secondo posto ottenuto in qualifica ma in gara deve accontentarsi della settima piazza.

Motorsport d’epoca italiano

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Renault Logan Stepway: la tre volumi off-road debutta in Russia

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Credits: Stepway CITY version

In alcuni mercati, tra cui la Russia, i modelli Dacia vengono commercializzati con lo stemma della Casa madre Renault. E proprio dalla Russia partirà la commercializzazione, a partire dal prossimo autunno, della nuova Renault Logan Stepway, l’inedita variante off-road della berlina a tre volumi.

L’anteprima mondiale avverrà a fine agosto al Salone di Mosca e in futuro potrebbe arrivare anche sugli altri mercati europei dove le versioni Stepway sono già ei listini per la gamma Sandero, Lodgy e Dokker.

Segni di riconoscimento

La nuova Renault Logan Stepway si differenzierà per l’altezza dal suolo aumentata, i rivestimenti specifici addizionali in plastica sui paraurti, attorno ai passaruota e per il sottoscocca, oltre a una griglia frontale ridisegnata e a un nuovo set di cerchi.

All’interno potrà contare su sedili riscaldabili, sensori di parcheggio e un sistema multimediale compatibile con Android Auto e Apple CarPlay.

Motorizzazioni

Sotto il cofano monterà il 1.6 da 82, 102 o 113 CV, abbinato a una trasmissione manuale o, unicamente par la versione Logan Stepway City con la meccanica più potente, anche con l’automatico CVT. Sul fronte diesel sarà offerta la motorizzazione 1.5 dCi con cambio manuale a cinque marce.

Foto

Dacia Logan MCV

La wagon low cost della Casa franco rumena.

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Ford 50th Anniversary Mustang Cobra Jet

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Dopo la Mustang Nascar Cup, svelata in occasione della 10milionesima Ford Mustang prodotta, la Casa dell’Ovale Blu presenta una nuova versione da competizione drag racer – non omologata per l’uso su strada – della Pony Car più famosa al mondo.

Si chiama Mustang Cobra Jet 50 Anniversary 2018 ed è stata mostrata negli Stati Uniti, l’unico mercato dove sarà messa in commercio. Secondo Ford sarebbe la Mustang drag racer più potente e veloce mai fabbricata e sarebbe in grado di coprire il quarto di miglio in 8,5 secondi.

Solo 68 esemplari. Costa 130.000 dollari

Precisamente quest’anno si compie il 50esimo anniversario del lancio della prima Cobra Jet nel 1968, della quale ne furono realizzati soltanto 50 esemplari. Come allora, la nuova Cobra Jet disporrà di un equipaggiamento speciale e una produzione limitata a 68 esemplari, ognuno dei quali costerà 130.000 dollari.

Sotto il cofano la Mustang Cobra Jet monta il V8 Coyote con la cilindrata aumentata a 5.2 litri e con un enorme compressore Whipple da 3.0 litri.

Pronta per l’omologazione NHRA

Questa versione speciale inoltre monta tutti gli elementi necessari per l’omologazione NHRA (National Hot Rod Association) come i sedili da competizione, il sistema antincendio e l’inevitabile roll-bar di sicurezza. Tar le modifiche tecniche vanno menzionati anche i rinforzi al telaio e un nuovo asse posteriore rigido al posto del classico schema multibraccio dell’attuale generazione della Ford Mustang.

News

Ford Mustang: 10 milioni di esemplari prodotti

Prodotto l’esemplare numero 10.000.000 dell’iconica Pony Car d’Oltreoceano. È la sportiva più venduta al mondo

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Infiniti: la concept di Pebble Beach si chiamerà Prototype 10

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INFINITI Prototype 10INFINITI Prototype 10

 

La misteriosa concept car che Infiniti presenterà a fine agosto al Concorso d’Eleganza di Pebble Beach 2018 ha già un nome. È stata battezzata Prototype 10 e la firma giapponese ha rilasciato nuovi teaser che svelano inediti dettagli estetici.

Con questo prototipo i designer dei centri stile della marca, negli Stati Uniti e in Giappone, hanno reinterpretato le classiche speedster. La nuova Infiniti Prototype 10 è infatti una sportiva monoposto tutta rivolta alle alte prestazioni.

Ma al di là del suo aspetto esteriore, che anticipa il linguaggio stilistico evoluto dei prossimi modelli, Infiniti userà questa concept car per mostrare le possibilità meccaniche del futuro, nello specifico un inedito powertrain elettrico. L’obiettivo, insomma, è dimostrare che sportività e zero emissioni possono andare d’accordo eccome.

D’altronde la Casa giapponese è fortemente implicata nella mobilità sostenibile e, a partire dal 2021, è stato dichiarato che tutta la gamma Infiniti sarà elettrificata con meccaniche ibride ed elettriche al 100%.

Saloni

Infiniti, un nuovo prototipo a Pebble Beach

La Casa giapponese presenterà una nuova concept car elettrica alla Monterey Car Week

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Quando le auto tedesche vincevano nei rally

Opel Ascona 400Opel Ascona 400

Audi quattro A2, Group B, model year 1983Audi quattro A2, Group B, model year 1983

Credits: 1983: five-cylinder engine triumphant in rallying:
In the 1983 Corsica Rally, Audi competes for the first time with the Audi quattro A2, Group B. Its 2.1-liter turbocharged five-cylinder inline engine produces 265 kW (360 hp) at 6,500 revolutions per minute and delivers 450 newton meters (331.90 lb-ft) of torque at 4,000 rpm. At the end of the season, the Finn Hannu Mikkola wins the drivers’ title in this car. One year later, the Swede Stig Blomqvist replicates this success: he becomes world rally champion, while Audi wins the manufacturers’ world rally championship for the second time after 1982.

Audi_sport_quattro_rallye in SchwedenAudi_sport_quattro_rallye in Schweden

Credits: Audi Sport Quattro Rallye (1984)

Wales Rally GB 2013Wales Rally GB 2013

Credits: epa03951737 Jari- Matti Latvala of Finland driving his VOLKSWAGEN POLO R WRC during Leg 2 of the Wales Rally GB 2013, Deeside, Wales, November 15, 2013. EPA/STR

Wales Rally GB 2014Wales Rally GB 2014

Credits: epa04491933 Jari-Matti Latvala of Finland driving his Volkswagen Polo R WRC during day 02 of Wales Rally GB 2014, Deeside North Wales, Great Britain, November 15, 2014. EPA/Nikos Mitsouras

WRC Wales Rally GB 2015WRC Wales Rally GB 2015

Credits: epa05027159 Norway’s Andreas Mikkelsen drives his Volkswagen Polo R WRC during the Wales Rally GB 2015 as part of the World Rally Championship (WRC) in Deeside, Wales, Britain, 15 November 2015. EPA/-

Rally Australia 2016Rally Australia 2016

Credits: epa05638364 Andreas Mikkelsen of Norway driving his Volkswagen Polo R WRC during day2 of the Kennards Hire Rally Australia 2016, Coffs Harbour, Australia, 19 November 2016. EPA/NIKOS MITSOURAS

 

Sette Mondiali rally Piloti e sei titoli Costruttori: è questo il ricco palmarès nel WRC delle auto tedesche (Opel Ascona, Audi Quattro e Volkswagen Polo).

In occasione del Rally di Germania vi vogliamo mostrare le classifiche di tutte le edizioni del WRC che hanno visto dominare le vetture tedesche.

1982 – Walter Röhrl (Opel) Campione del Mondo Piloti e Audi Campione del Mondo Marche

CLASSIFICA PILOTI

1 Walter Röhrl (Opel) 109 punti
2 Michèle Mouton (Audi) 97 punti
3 Hannu Mikkola (Audi) 70 punti
4 Stig Blomqvist (Audi) 58 punti
5 Per Eklund (Toyota) 57 punti

CLASSIFICA COSTRUTTORI

1 Audi 116 punti
2 Opel 104 punti
3 Nissan 57 punti
4 Ford 55 punti
5 Toyota 41 punti

1983 – Hannu Mikkola (Audi) Campione del Mondo Piloti

CLASSIFICA PILOTI

1 Hannu Mikkola (Audi) 125 punti
2 Walter Röhrl (Lancia) 102 punti
3 Markku Alén (Lancia) 100 punti
4 Stig Blomqvist (Audi) 89 punti
5 Michèle Mouton (Audi) 53 punti

1984 – Stig Blomqvist (Audi) Campione del Mondo Piloti e Audi Campione del Mondo Marche

CLASSIFICA PILOTI

1 Stig Blomqvist (Audi) 125 punti
2 Hannu Mikkola (Audi) 104 punti
3 Markku Alén (Lancia) 90 punti
4 Ari Vatanen (Peugeot) 60 punti
5 Attilio Bettega (Lancia) 49 punti

CLASSIFICA COSTRUTTORI

1 Audi 120 punti
2 Lancia 108 punti
3 Peugeot 74 punti
4 Toyota 62 punti
5 Renault 55 punti

2013 – Sébastien Ogier Campione del Mondo Piloti e Volkswagen Campione del Mondo Marche

CLASSIFICA PILOTI

1 Sébastien Ogier (Volkswagen) 290 punti
2 Thierry Neuville (Ford) 176 punti
3 Jari-Matti Latvala (Volkswagen) 162 punti
4 Mikko Hirvonen (Citroën) 126 punti
5 Dani Sordo (Citroën) 123 punti

CLASSIFICA COSTRUTTORI

1 Volkswagen 425 punti
2 Citroën 280 punti
3 Qatar M-Sport 190 punti
4 Qatar 184 punti
5 Jipocar 65 punti

2014 – Sébastien Ogier Campione del Mondo Piloti e Volkswagen Campione del Mondo Marche

CLASSIFICA PILOTI

1 Sébastien Ogier (Volkswagen) 267 punti
2 Jari-Matti Latvala (Volkswagen) 218 punti
3 Andreas Mikkelsen (Volkswagen) 150 punti
4 Mikko Hirvonen (Ford) 126 punti
5 Mads Østberg (Citroën) 108 punti

CLASSIFICA COSTRUTTORI

1 Volkswagen 447 punti
2 Citroën 210 punti
3 M-Sport 208 punti
4 Hyundai 187 punti
5 Volkswagen II 133 punti

2015 – Sébastien Ogier Campione del Mondo Piloti e Volkswagen Campione del Mondo Marche

CLASSIFICA PILOTI

1 Sébastien Ogier (Volkswagen) 263 punti
2 Jari-Matti Latvala (Volkswagen) 183 punti
3 Andreas Mikkelsen (Volkswagen) 171 punti
4 Mads Østberg (Citroën) 116 punti
5 Kris Meeke (Citroën) 112 punti

CLASSIFICA COSTRUTTORI

1 Volkswagen 413 punti
2 Citroën 230 punti
3 Hyundai 224 punti
4 M-Sport 181 punti
5 Volkswagen II 131 punti

2016 – Sébastien Ogier Campione del Mondo Piloti e Volkswagen Campione del Mondo Marche

CLASSIFICA PILOTI

1 Sébastien Ogier (Volkswagen) 268 punti
2 Thierry Neuville (Hyundai) 160 punti
3 Andreas Mikkelsen (Volkswagen) 154 punti
4 Hayden Paddon (Hyundai) 138 punti
5 Dani Sordo (Hyundai) 130 punti

CLASSIFICA COSTRUTTORI

1 Volkswagen 377 punti
2 Hyundai 312 punti
3 Volkswagen II 163 punti
4 M-Sport 162 punti
5 Hyundai N 146 punti

Rally d’epoca

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BMW Serie 3 2019: la settima generazione sarà la più sportiva di sempre

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Il debutto della nuova generazione della BMW Serie 3 si avvicina, la settima generazione della berlina bavarese è quasi pronta a farsi vedere al completo. L’anteprima mondiale avverrà al Salone di Parigi 2018 (4-14 ottobre) e per ora, in anticipo sull’unveiling, da Monaco arrivano le prime immagini e informazioni ufficiali.

La più sportiva di sempre

Il primo dato importante è che la nuova Serie 3 sarà la più sportiva di sempre. BMW ha infatti dichiarato che sarà più leggera di 55 kg e avrà un assetto più basso di 10 mm. Gli ingegneri inoltre sarebbero riusciti ad aumentare la rigidità del telaio, mantenendo la tipica distribuzione dei pesi 50:50. Grazie agli assi più larghi, inoltre, anche lo sterzo migliorerà il feeling al volante.

Novità tecniche per il telaio

A proposito di chassis, poi, la nuova BMW Serie 3 2019 inaugurerà una nuova tecnologia per le sospensioni, che saranno in grado di adattarsi continuamente e progressivamente in funzione delle caratteristiche della strada, migliorando così il comfort e l’equilibrio della vettura.

Nel caso della sospensione M Sport, più rigida del 20%, l’altezza della carrozzeria scenderà di altri 10 mm, in abbinamento a molle e ammortizzatori più duri, a nuove barre stabilizzatrici e a cerchi in lega da 18 pollici. A disposizione, poi, anche il differenziale elettronico M che distribuisce la coppia tra le ruote del treno posteriore, in coordinamento con il controllo della stabilità.

Il 4 cilindri più potente della storia BMW

Per quanto riguarda la meccanica BMW non ha rilasciato molte informazioni sulle motorizzazioni che troveranno posto sotto al cofano della nuova Serie 3. L’unico dato riguarda l’arrivo di una nuova unità che vanterà il titolo di 4 cilindri più potente della storia BMW, abbinato ad una trasmissione ad otto rapporti.

PanoramautoTV / News

BMW M2 Competition 2018

La versione più estrema della piccola coupé sportiva bavarese

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Fernando Alonso saluta la Formula 1

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Credits: Foto: Ansa

Comunicandolo attraverso i suoi canali social, Fernando Alonso ha annunciato ufficialmente che alla fine di questa stagione lascerà la Formula 1.

Il pilota spagnolo ha dichiarato:

“Ho scelto di ritirarmi alcuni mesi fa ed è stata una decisione irreversibile. Vorrei comunque ringraziare sinceramente Chase Carey e Liberty Media per i loro sforzi, nel tentativo di farmi cambiare idea, e tutti coloro che mi hanno contattato in questo periodo”.

Per il momento Fernando Alonso non ha fornito informazioni rispetto al suo futuro professionale. Quest’anno aveva già sperimentato nuovi orizzonti partecipando alla 500 miglia di Indianapolis e alla 24 Ore di Lemans, con tanto di primo gradino del podio all’esordio.

Fernando ha salutato il suo team:

“Ringrazio McLaren, che mi ha dato la possibilità di ampliare i miei orizzonti e correre in altre categorie. Adesso sento di essere un pilota più completo. Dopo 17 meravigliosi anni in questo fantastico sport, per me è tempo di cambiamento, di andare avanti. Mi sono goduto ogni singolo minuto di queste incredibili stagioni e non ringrazierò mai abbastanza tutte le persone che hanno contribuito a renderle così speciali”.

Nella sua carriera in Formula 1 Fernando Alonso ha preso parte a 17 stagioni della serie regina, collezionando 2 titoli di Cmapine del Mondo (2005 e 2006), 32 vittorie, 22 pole position e 97 podi in totale.

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McLaren Special Operations: due inedite per la 720S

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McLaren Special Operations ha presentato le sue due ultime personalizzazioni della 720S, battezzate Pacific Theme e Track Theme. In entrambi i casi si differenziano dal resto della gamma solo per dettagli estetici.

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McLaren 720S Track Theme

La McLaren 720S Track Theme sfoggia una carrozzeria in Anniversary White, tinta basata sullo stesso colore che indossavano le monoposto britanniche di Formula 1 nella decade degli Anni ’90 (quella con lo sponsor Marlboro). I dettagli a contrasto sono in Carbon Black per il tetto, gli specchietti retrovisori e le porte. In alcuni punti specifici, tra cui anche i cerchi, richiamano l’attenzione le linee in Tarroco Orange. Altro dettaglio degno di nota di questa versione è la rifinitura opaca riservata alle componenti in fibra di carbonio, sia fuori che all’interno dell’abitacolo, quest’ultimo rivestito in Alcantara con cuciture a contrasto in McLaren Orange.

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McLaren 720S Pacific Theme

La McLaren 720S Pacific Theme presenta una livrea ancora più caratteristica, con tinta predominante in Cerulean Blue, stesso colore della monoposto di Fernando Alonso. Alcune parti come il tetto, le prese d’aria e le calotte degli specchietti danno un contrasto con le rifiniture in carbonio blu cobalto. La tonalità Blu è ripresa anche all’interno dell’abitacolo, sui sedili e sul volante.

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Foto

McLaren 720S

La seconda generazione della Super Series di Woking

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Jaguar Land Rover: 3 nuovi modelli in arrivo

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La gamma Jaguar Land Rover passerà presto da 13 a 16 modelli. La Casa britannica espanderà la sua proposta aprendosi a nuovi segmenti e sfruttando l’arrivo di una nuova piattaforma modulare.

Nuovo Defender

La new entry più attesa è la nuova generazione del Defender, anticipata dalla concept DC100 (foto in apertura) e che avrà la difficile missione di reinventare l’iconico fuoristrada, così come lo ha fatto Mercedes con la nuova Classe G.

La Modular Longitudinal Platform (MLP)

Le tanto popolari piattaforme modulari sono ancora sconosciute in Casa Jaguar Land Rover, dove attualmente sono 7 i diversi pianali che danno vita ai 13 modelli a listino. Alcuni di nuova generazione, altri più datati. Pe poter accelerare lo sviluppo dei suoi futuri modelli e ridurre i costi di produzione, la firma d’Oltremanica sta mettendo a punto la Modular Longitudinal Platform (MLA). Questa architettura sarà compatibile con diversi tipi di powertrain, comprese le motorizzazioni ibride ed elettriche al 100%.

Una nuova entry level Land Rover

Tra il 2019 e il 2024 Jaguar Land Rover ha confermato il lancio di 3 nuovi modelli tra cui, oltre al rinnovato fuoristrada, ci saranno una nuova entry level Land Rover, che prenderà l’eredità spirituale di quella che fu la Freelander.

… e poi una sorpresa

La terza novità è ancora un mistero, con rumors che parlano di una compatta targata Jaguar da contrapporre alla Mercedes Classe A e all’Audi A3, o di una nuova sportiva da posizionare in gamma al di sotto della F-Type.

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Hyundai Kona 1.0 T-GDI 120 CV Style

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pagella

CITTÀ
8
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FUORI CITTÀ
8
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AUTOSTRADA
7
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VITA A BORDO
7
/10

PREZZO E COSTI
7
/10

SICUREZZA
9
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verdetto
7.6
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La Hyundai Kona ha personalità da vendere, il giusto spazio a bordo (nonostante la compattezza) ed è ben rifinita. Il motore 1.0 T-GDI tre cilindri turbo benzina da 120 CV è brillante, ma cono una guida poco attenta si dimostra un po’ assetato. Se fate molti km, meglio optare per il diesel. Ricchissimo l’allestimento Style.

L’estate è il momento migliore per riprovare le auto, soprattutto se il contesto è una vacanza al mare. La Hyundai Kona è perfetta per l’occasione: ha il giusto spazio a bordo (nel bagagliaio ci sono stati due trolley, borse da spiaggia, borsoni e teloni vari), ha un buon comfort acustico in autostrada e, soprattutto, ha anche i sedili refrigerabili. L’allestimento Style della nostra Kona, infatti, è veramente completo, e offre tutti i lussi desiderabili (impianto stereo premium incluso) e anche di più. Mi fa sempre un po’ impressione sapere che sotto il cofano c’è solo un “mille”, ma il 1.0 T-GDI tre cilindri turbo da 120 CV, sulla Hyundai Kona, vi leva ogni dubbio sul downsizing.

Lo stile della crossover coreana è molto personale e moderno, con un design dettato dai fari, dalle linee spezzate e dalle bombature scure che fanno un po’ “allroad”. È senza dubbio la Hyundai più personale della gamma. Dentro è più tradizionale, ma curata nelle finiture, e volendo si può personalizzarla a piacimento con dettagli in colori sgargianti.

La gamma motorizzazioni prevede solo potenze da 115 CV in su: si parte dal 1,6 diesel da 115 CV, per poi passare al 1.0 T-GDI benzina della nostra prova da 120 CV, fino ad arrivare al 1.6 turbo benzina da 177 CV, disponibile solo con la trazione integrale.
Noi l’abbiamo provata nell’allestimento Style.

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CITTÀ

In città la Hyundai Kona si muove agile come una citycar. La sua compattezza è un pregio nel traffico e durante i parcheggi, mentre i comandi leggeri (cambio, sterzo e frizione sono morbidissimi) la rendono poco stancante. Il motore tre cilindri turbo offre un buono spunto, ma soprattutto è elastico e pieno ai medi regimi, dove serve. Vibra anche poco per essere un tre cilindri, e questo migliora il comfort non di poco. Insomma: la Hyundai Kona in città si trova davvero a suo agio e non vi fa rimpiangere il cambio automatico.

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FUORI CITTÀ

Guidata in riva al mare la Hyundai Kona si muove con un filo di gas. L’acceleratore è molto sensibile e il piccolo tre cilindri è più reattivo di quanto i dati lascino immaginare (0-100 km/h in 12 secondi non le rendono giustizia). Ma è tra le curve che la Hyundai Kona sorprende davvero: lo sterzo è leggero ma preciso, l’assetto è piuttosto fermo e l’auto è bilanciata e a suo agio anche se messa alla frusta. Una vera sorpresa. Il 1.0 T-GDI turbo da 120 CV poi spinge bene per tutto l’arco del contagiri. Buona anche l’azione del cambio, dagli innesti precisi ma dalla leva un po’ lunga. di contro. L’unico difetto è che quando si guida “allegri” i consumi si alzano notevolmente. Se con una guida attenta, infatti, i consumi si fermano a 17 km/l (nella vita reale), con una guida più energica è facile scendere a 11-12 km/l, senza esagerare.

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AUTOSTRADA

La Hyundai Kona è anche una discreta macina-kilometri: la seduta è comoda e naturale (più da auto che da SUV), i fruscii non infastidiscono e il cruise control adattivo con frenata automatica d’emergenza e mantenimento della corsia (di serie sulla versione Style) aiutano a rilassarsi alla guida. Peccato che il “millino” a velocità di crociera ronzi un po’ (a 130 km/h si viaggia a 3.000 giri). I consumi, invece, si assestano attorno ai 14 km/l.

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VITA A BORDO

La Hyundai Kona “si vive” bene: la posizione di guida è automobilistica, ci sono tanti vani portaoggetti e i materiali sono di buona qualità, soprattutto nella versione Style. Lo stile non è ricercato e fresco come quello degli esterni, ma si percepisce lo sforzo di Hyundai per renderla più giovanile. Buono anche lo spazio per i passeggeri posteriori, nonostante i “soli” 417 cm di lunghezza, mentre il bagagliaio da 361 litri (1143 con i sedili abbattuti) è adeguato ma non da record.

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PREZZO E COSTI

La Hyundai Kona ha un prezzo di partenza di 18.800 euro con il 1.0 T-GDI da 120 CV, e costa 26.050 nell’allestimento Style, che comprende, tra l’altro, sensori di parcheggio anteriori e posteriori, schermo da 8 pollici con navigatore, servizi live gratis per 7 anni, Krell Premium Sound System, frenata automatica d’emergenza, cerchi da 18”, fari FULL LED e Head-Up display.
Il prezzo non è basso, ma l’allestimento è davvero ricchissimo.

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SICUREZZA

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La Hyundai Kona ha un’ottima tenuta di strada e ha un equipaggiamento al top per quanto riguarda i sistemi di sicurezza attivi e passivi.

SCHEDA TECNICA

DIMENSIONI

Lunghezza 417 cm
Altezza 115 cm
Larghezza 180 cm
Bagagliaio 361 – 1143 litri

TECNICA

Motore tre cilindri turbo benzina
Cilindrata 998 cc
Potenza 120 Cv a 6.000 giri
Coppia 170 Nm a 1.700 giri
Trasmissione trazione anteriore, cambio manuale a 6 rapporti

PRESTAZIONI

0-100 Km/h 12,00 secondi
Velocità massima 181 km/h
Consumi 5,4 l/100 km
Prezzo 26.050 euro (Style)

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