Ernesto Maserati: il più giovane della famiglia del Tridente

Ernesto Maserati era il più giovane dei sette fratelli che fecero nascere la Casa del Tridente. Gestì l’azienda nei primi anni, ottenne buoni risultati come pilota e contribuì a fondare un’altra Casa automobilistica destinata a segnare un’epoca: la OSCA. Scopriamo insieme la sua storia.Ernesto Maserati: la biografiaErnesto Maserati nasce il 4 agosto 1898 a Voghera (Pavia) e inizia la propria attività lavorativa già a 16 anni, quando insieme ai fratelli Alfieri ed Ettore crea a Bologna un’officina specializzata in elaborazioni di motori Diatto e Isotta Fraschini.Durante la Prima Guerra Mondiale si ritrova da solo a gestire l’azienda in quanto è l’unico a non essere stato chiamato al fronte e tra la fine degli anni Dieci e l’inizio degli anni Venti si interessa di motorsport lavorando come meccanico sulle auto portate in gara dal fratello Alfieri.Nasce un pilotaErnesto Maserati vuole diventare un protagonista nel mondo delle corse e nella seconda metà degli anni Venti si esercita sulle colline pistoiesi insieme ad Alfieri. La sua guida pulita e prudente gli consente di conquistare due titoli italiani (nel 1927 e nel 1930). Nel 1931 prende parte al GP di Francia con una Maserati 26M insieme a Luigi Fagioli ma è costretto al ritiro dopo 45 giri per un problema ai freni.L’azienda in primo pianoCon la morte di Alfieri – avvenuta nel 1932 dopo un intervento chirurgico per salvare l’unico rene rimasto – la Casa del Tridente perde il suo uomo più significativo. Ernesto abbandona la carriera di pilota per concentrarsi sull’azienda e la gestisce insieme ai fratelli Bindo ed Ettore.Già nel 1933 Ernesto Maserati può dirsi soddisfatto dai risultati sportivi della Casa che porta il suo cognome: Giuseppe Campari in Francia ottiene il primo successo del marchio in una delle Grandes Épreuves, Tazio Nuvolari si aggiudica il GP del Belgio dopo essere partito per ultimo e lo statunitense Whitney Straight a Brooklands diventa il primo driver non europeo a conquistare una gara rinomata per il brand emiliano.L’arrivo delle fortissime tedesche Auto Union e Mercedes nel 1934 lascia le briciole alla Casa del Tridente, che nel 1937 viene venduta all’imprenditore modenese Adolfo Orsi. Liberi dal fardello gestionale i fratelli Maserati – ancora impiegati in azienda con un contratto di dieci anni – si concentrano sulla progettazione della 8CTF, la prima auto italiana – e l’unica dotata di motore “tricolore” – ad aggiudicarsi la prestigiosa 500 Miglia di Indianapolis (1939 e 1940, pilota Wilbur Shaw).Gli ultimi capolavori del TridenteAl termine della Seconda Guerra Mondiale Orsi perde interesse per le corse a differenza dei fratelli Maserati (Bindo, Ernesto ed Ettore), che continuano a tenere vivo il loro sogno grazie ad alcune 4C tenute nascoste a Milano durante il conflitto. La prima vittoria rilevante postbellica arriva nel 1946 con Raymond Sommer (primo straniero a vincere una delle Grandes Épreuves al volante di un’auto del Tridente) alla Coppa René le Begue.L’ultima Maserati progettata dai tre fratelli prima di uscire dall’azienda (che preferisce puntare sui modelli di serie) e fondare la OSCA è la A6 GCS, caratterizzata da parafanghi di ispirazione motociclistica e da un singolo faro anteriore centrale.La OSCACon la creazione della OSCA (Officine Specializzate Costruzione Automobili) nel 1947 Ernesto Maserati, insieme ai fratelli Bindo ed Ettore, intende proseguire con la produzione di automobili da corsa (senza però trascurare i modelli di serie). Questa Casa ottiene numerosi successi di categoria ma pochi assoluti: la vittoria più rilevante è senza dubbio quella conquistata dalla MT4  – dotata di un motore 2.0 da 165 CV a distribuzione desmodromica – guidata da Stirling Moss alla 12 Ore di Sebring del 1954.Tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio dei Sessanta i motori OSCA equipaggiano alcuni modelli Fiat come la 1500 S e la 1600 S. Nel 1964 l’azienda viene ceduta alla MV Agusta.Gli ultimi anniMentre Ettore e Bindo si ritirano a vita privata Ernesto Maserati non intende abbandonare il mondo della meccanica. Si dedica alla progettazione di un motore a quattro tempi e continua a disegnare fino al giorno della sua morte, avvenuta il 12 gennaio 1975 a Bologna.

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