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Centenario Maserati: un raduno per festeggiare

Dal 18 al 20 settembre 2014 si terrà il Raduno Internazionale del Centenario Maserati: un appuntamento irrinunciabile per gli appassionati del marchio del Tridente che attraverserà buona parte del Nord Italia.L’evento inizierà giovedì 18 settembre 2014 a Modena: nel capoluogo emiliano saranno esposti i modelli storici e attuali che parteciperanno alla manifestazione. Nel pomeriggio sono previste due visite: la prima alla mostra dedicata ai 100 anni di vita del brand presso il Museo Casa Enzo Ferrari, la seconda  allo storico stabilimento di Viale Ciro Menotti (dove attualmente vengono assemblate le GranTurismo, le GranCabrio e l’Alfa Romeo 4C) dove si terrà una cena.Venerdì 19 settembre 2014 le vetture protagoniste del Raduno Internazionale del Centenario Maserati si sposteranno verso l’autodromo di San Martino del Lago, dove effettueranno delle sessioni in pista. Un omaggio a Baconin Borzacchini, pilota che il 28 settembre 1929 stabilì a Cremona con una V4 a 16 cilindri il record mondiale sui 10 chilometri lanciati. La carovana compirà poi una passerella per le strade del capoluogo lombardo e successivamente si trasferirà a Torino: esposizione in Piazza Castello e cena di gala alla Reggia di Venaria.La mattina di sabato 20 settembre 2014 ci sarà la visita allo stabilimento Avv. Giovanni Agnelli dove nascono le Ghibli e le Quattroporte, seguita dall’ultimo tratto della gara di regolarità in direzione della Basilica di Superga e – nel pomeriggio – dal Concorso d’eleganza in Piazza San Carlo.Il Raduno Internazionale del Centenario Maserati – per maggiori informazioni www.maserati100.it (in italiano) e www.maserati100.com (in inglese) – avrà un prologo a Bologna mercoledì 17 settembre, giorno in cui i collezionisti delle sportive del Tridente potranno farsi fotografare con la propria auto accanto alla Fontana del Nettuno e vedere il luogo – via de’ Pepoli 1 – dove nacque il brand emiliano.

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Ernesto Maserati: il più giovane della famiglia del Tridente

Ernesto Maserati era il più giovane dei sette fratelli che fecero nascere la Casa del Tridente. Gestì l’azienda nei primi anni, ottenne buoni risultati come pilota e contribuì a fondare un’altra Casa automobilistica destinata a segnare un’epoca: la OSCA. Scopriamo insieme la sua storia.Ernesto Maserati: la biografiaErnesto Maserati nasce il 4 agosto 1898 a Voghera (Pavia) e inizia la propria attività lavorativa già a 16 anni, quando insieme ai fratelli Alfieri ed Ettore crea a Bologna un’officina specializzata in elaborazioni di motori Diatto e Isotta Fraschini.Durante la Prima Guerra Mondiale si ritrova da solo a gestire l’azienda in quanto è l’unico a non essere stato chiamato al fronte e tra la fine degli anni Dieci e l’inizio degli anni Venti si interessa di motorsport lavorando come meccanico sulle auto portate in gara dal fratello Alfieri.Nasce un pilotaErnesto Maserati vuole diventare un protagonista nel mondo delle corse e nella seconda metà degli anni Venti si esercita sulle colline pistoiesi insieme ad Alfieri. La sua guida pulita e prudente gli consente di conquistare due titoli italiani (nel 1927 e nel 1930). Nel 1931 prende parte al GP di Francia con una Maserati 26M insieme a Luigi Fagioli ma è costretto al ritiro dopo 45 giri per un problema ai freni.L’azienda in primo pianoCon la morte di Alfieri – avvenuta nel 1932 dopo un intervento chirurgico per salvare l’unico rene rimasto – la Casa del Tridente perde il suo uomo più significativo. Ernesto abbandona la carriera di pilota per concentrarsi sull’azienda e la gestisce insieme ai fratelli Bindo ed Ettore.Già nel 1933 Ernesto Maserati può dirsi soddisfatto dai risultati sportivi della Casa che porta il suo cognome: Giuseppe Campari in Francia ottiene il primo successo del marchio in una delle Grandes Épreuves, Tazio Nuvolari si aggiudica il GP del Belgio dopo essere partito per ultimo e lo statunitense Whitney Straight a Brooklands diventa il primo driver non europeo a conquistare una gara rinomata per il brand emiliano.L’arrivo delle fortissime tedesche Auto Union e Mercedes nel 1934 lascia le briciole alla Casa del Tridente, che nel 1937 viene venduta all’imprenditore modenese Adolfo Orsi. Liberi dal fardello gestionale i fratelli Maserati – ancora impiegati in azienda con un contratto di dieci anni – si concentrano sulla progettazione della 8CTF, la prima auto italiana – e l’unica dotata di motore “tricolore” – ad aggiudicarsi la prestigiosa 500 Miglia di Indianapolis (1939 e 1940, pilota Wilbur Shaw).Gli ultimi capolavori del TridenteAl termine della Seconda Guerra Mondiale Orsi perde interesse per le corse a differenza dei fratelli Maserati (Bindo, Ernesto ed Ettore), che continuano a tenere vivo il loro sogno grazie ad alcune 4C tenute nascoste a Milano durante il conflitto. La prima vittoria rilevante postbellica arriva nel 1946 con Raymond Sommer (primo straniero a vincere una delle Grandes Épreuves al volante di un’auto del Tridente) alla Coppa René le Begue.L’ultima Maserati progettata dai tre fratelli prima di uscire dall’azienda (che preferisce puntare sui modelli di serie) e fondare la OSCA è la A6 GCS, caratterizzata da parafanghi di ispirazione motociclistica e da un singolo faro anteriore centrale.La OSCACon la creazione della OSCA (Officine Specializzate Costruzione Automobili) nel 1947 Ernesto Maserati, insieme ai fratelli Bindo ed Ettore, intende proseguire con la produzione di automobili da corsa (senza però trascurare i modelli di serie). Questa Casa ottiene numerosi successi di categoria ma pochi assoluti: la vittoria più rilevante è senza dubbio quella conquistata dalla MT4  – dotata di un motore 2.0 da 165 CV a distribuzione desmodromica – guidata da Stirling Moss alla 12 Ore di Sebring del 1954.Tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio dei Sessanta i motori OSCA equipaggiano alcuni modelli Fiat come la 1500 S e la 1600 S. Nel 1964 l’azienda viene ceduta alla MV Agusta.Gli ultimi anniMentre Ettore e Bindo si ritirano a vita privata Ernesto Maserati non intende abbandonare il mondo della meccanica. Si dedica alla progettazione di un motore a quattro tempi e continua a disegnare fino al giorno della sua morte, avvenuta il 12 gennaio 1975 a Bologna.

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Alfieri Maserati, l’uomo del Tridente

Alfieri Maserati non è solo il nome – invertito – della concept mostrata a Ginevra 2014 dalla Casa modenese per celebrare il suo centenario ma anche, e soprattutto, il fondatore del marchio del Tridente.Nel corso della sua breve vita ha creato un brand che oggi è uno dei punti di forza del “made in Italy” nel mondo ed è entrato nel cuore degli appassionati – soprattutto di motorsport – grazie alla realizzazione di vetture da corsa (quelle di serie arriveranno dopo la sua morte) belle e vincenti. Scopriamo insieme la sua storia.Alfieri Maserati: la biografiaAlfieri Maserati nasce il 23 settembre 1887 a Voghera (Pavia). Quarto di sette fratelli, inizia ad appassionarsi al mondo della meccanica già da bambino. Nel 1899 trova lavoro in una fabbrica di biciclette e tre anni più tardi si trasferisce a Milano alla Isotta Fraschini.Scalata verso il successoIn pochi anni Alfieri fa carriera all’interno della Casa lombarda: nel 1908 è il meccanico della vettura vincitrice della Targa Florio guidata da Vincenzo Trucco, poco dopo viene inviato in Argentina e nel Regno Unito come capotecnico e nel 1912 si trasferisce definitivamente a Bologna.La creazione della MaseratiNella città emiliana Alfieri Maserati fonda, nel 1914 insieme ai fratelli Ettore ed Ernesto, un’officina specializzata in elaborazioni di propulsori Isotta Fraschini e Diatto. Durante la Prima Guerra Mondiale brevetta un’innovativa candela d’accensione e al termine del conflitto si concentra sul mondo delle corse creando una vettura nata dalla fusione di una carrozzeria Isotta Fraschini e di un motore Hispano-Suiza di derivazione aeronautica.Questa vettura consente ad Alfieri di vincere la sua prima corsa nel 1921 e tre anni più tardi – in seguito ad altri importanti successi – viene assunto dalla Diatto come pilota ufficiale e direttore sportivo. L’avventura con il marchio torinese non è delle più fortunate: i risultati scarseggiano e Maserati viene addirittura squalificato durante una gara per aver sostituito di nascosto un motore 2.0 con un 3.0.La Tipo 26La prima automobile realizzata da Alfieri Maserati è la Tipo 26 del 1926, costruita su base Diatto e dotata di un motore 1.5 a otto cilindri in linea da 120 CV. Con questa vettura, nel 1927, Alfieri rimane coinvolto in un gravissimo incidente alla Coppa Messina nel quale perde un rene.La V4La mostruosa V4 del 1929 – dotata di un possente motore 3.0 V16 da oltre 300 CV – è la seconda vettura progettata dalla Casa del Tridente. Questo modello si rivela estremamente vincente grazie al pilota Baconin Borzacchini, che nel 1929 ottiene il record di velocità sui 10 km lanciati e l’anno seguente porta a casa il GP di Tripoli. Quest’ultimo trionfo consente ad Alfieri di ricevere il titolo di cavaliere.Gli anni TrentaNella prima metà degli anni Trenta Alfieri Maserati progetta altre vetture da corsa valide ma lo stato di salute dell’imprenditore pavese non è dei migliori. Il 3 marzo 1932 perde la vita a Bologna durante un intervento chiurgico per salvare l’unico rene rimasto.

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