No Smog Mobility, a Palermo si parla di mobilità del futuro: elettrica e autonoma

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In occasione della settima edizione di “No Smog Mobility” tenutasi a Palermo il 4 e il 5 ottobre, il tema centrale è stato quello della mobilità sostenibile, ossia ecologica e sicura. La rassegna, ideata da Gaspare Borsellino e Dario Pennica, ha affrontato tutti gli aspetti legati al presente e al futuro del mondo automotive. Ha visto la partecipazione di molti rappresentanti delle Case automobilistiche, del sindaco di Palermo Leoluca Orlando, del direttore di Assogomma Fabio Bertolotti e di tanti altri relatori che hanno dato il loro prezioso contributo rivolgendosi a una platea di giornalisti, studenti, docenti universitari, addetti ai lavori e non solo.

GreenPrix 2017

“No Smog Mobility” è stata innanzitutto l’occasione per assegnare i premi GreenPrix 2017 – la cui giuria era presieduta da Italo Cucci – alle Case automobilistiche meglio impegnate nello sviluppo della mobilità sostenibile, con 30 alberi simbolici che andranno ad aggiungersi agli altri 60 già piantati all’interno del bosco di No Smog Mobility. Tutte i brand si sono detti più che onorati di aver ricevuto questo riconoscimento e soprattutto hanno manifestato grande interesse per l’evento, a tal punto da annunciare già la loro presenza alla edizione 2018 in programma sempre a Palermo il 10 e 11 ottobre. Palermo, tra l’altro, è l’unica città ad aver ideato un servizio di car sharing pubblico destinato (anche) ai disabili. Oggi prevede circa 5.000 utenti tesserati e registra una crescita di consensi costante.

Il passaggio all’elettrico, la visione dei vari marchi

Proprio la “condivisione” dell’auto è uno degli aspetti legati alla mobilità del futuro su cui ci si è concentrati maggiormente. Bob Lonardi ha spiegato, ad esempio, che il marchio Volvo è sempre più indirizzato verso forme di “noleggio evoluto” che prevederanno nel tempo un canone di noleggio a fronte del quale il cliente potrà utilizzare qualsiasi auto della gamma in funzione delle proprie necessità: una sorta di abbonamento al marchio e non alla vettura in sé.

Condivisione che però sarà sempre più indirizzata verso la mobilità a emissioni zero. Ormai molti marchi (vedi Jaguar/Land Rover, Volvo, PSA) hanno annunciato che a partire dal 2019/2020 produrranno solo auto elettrificate – ibride, ibride plug-in o totalmente elettriche – confermando che il futuro dell’auto va verso quella direzione, nonostante ci siano tanti aspetti ancora da curare (uno dei tanti riguarda, ad esempio, le perplessità espresse da Marchionne sul fatto che con le batterie, ad oggi, si rischia di inquinare di meno nelle città creando però più danni ambientali per produrre energia). Intanto Nissan è già la Casa automobilistica che vende più elettriche al mondo, come ha sottolineato Damiano Frittitta di Nissan.

PSA è impegnatissima nella elettrificazione della propria gamma, tant’è che per lanciare un primo concreto “segnale” ha già donato all’isola di Pantelleria una Citroen E-Mehari  – come ha annunciato Marco Freschi di PSA –  come auto (a zero emissioni) ufficiale dell’isola. BMW è impegnata sulla gamma “i”, che rappresenta un concentrato di tecnologia ed efficienza elevatissimo, e sullo sviluppo della guida autonoma di cui i primi risultati tangibili arriveranno dopo il 2020, ha spiegato Alessandro Toffanin. In attesa che il processo di cambiamento si compia, Fiat – che pure ha dichiarato di lavorare sull’elettrico – punta fortemente sul GPL e Metano, considerati ecologici ed efficienti, perfetti in questa fase di “transizione”, come ha spiegato Davide D’Amico.

Connettività, guida autonoma e sicurezza

Il futuro della mobilità, però, oltre che elettrico e condiviso, sarà anche autonomo. Tanti sono i passi avanti che la tecnologia ha fatto in tal senso negli ultimi anni, ma ancora tanto c’è da fare. Soprattutto relativamente a tutto ciò che ruota “attorno alle auto”: dalle normative sulle responsabilità, alle infrastrutture, passando per tutte le situazioni in cui il robot dovrà prendere decisioni per noi (ne saremo davvero contenti poi?). Insomma, la sensazione è che ci vorrà molto più tempo del previsto prima che si arrivi alla guida autonoma, soprattutto nel nostro Paese.

Non c’è dubbio però che connettività che consentirà di migliorare il flusso del traffico garantirà una grande efficienza (farà risparmiare molto sulle emissioni di CO2), come ha spiegato Gabriele Aimone Cat di Bosch. Ma sarà importante anche in chiave sicurezza, aspetto sulla quale attualmente si sta concentrando Ford con i Driving Skills For Life, i nuovi corsi di guida destinati agli studenti e ai più giovani che hanno lo scopo – come ha spiegato Marco Alù  di far conoscere a chi è al volante quali sono i reali pericoli degli effetti dell’alcol e degli stupefacenti, e cosa si rischia (al di là delle multe) utilizzando lo smartphone alla guida.

Infine, Fabio Bertolotti, direttore di Assogomma, ha sottolineato invece quanto importante sia, in tema di efficienza ed ecosostenibilità, la scelta dei pneumatici a basso rotolamento capaci di ridurre l’attrito sull’asfalto facendo abbassare conseguentemente emissioni e consumi. La verità, in tal senso, è che il sovrapprezzo che ciascun consumatore è chiamato a pagare se vuole scegliere una gomma “ecosostenibile” – che ha un costo ovviamente maggiore rispetto a una gomma economica, che però nel quotidiano, per l’utente medio, svolge perfettamente lo stesso lavoro – dovrebbe essere coperto da incentivi statali (così come tutti gli optional sulla sicurezza più evoluti che oggi risultano a pagamento su quasi tutte le auto).

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