MotoGP 2017, Valentino Rossi: “Alla fine ero un po’ cotto ma peccato per la moto che spinnava nel finale”

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È un Valentino Rossi soddisfatto quello che si presenta ai microfoni di Sky Sport MotoGP, reduce da una gran gara sul tracciato di Aragon, quattordicesimo appuntamento della MotoGp 2017, chiusa al quinto posto. Si tratta di un risultato straordinario se si pensa che solo 24 giorni fa il dottore veniva operato alla gamba destra a causa della frattura di tibia e perone. Vederlo gareggiare e giocarsela con i primi per oltre metà gara è stato qualcosa di straordinario. Tuttavia il nove volte campione del mondo lascia intendere che con una moto con meno problemi di trazione probabilmente poteva arrivare anche un risultato migliore.

Abbiamo problemi di elettronica

“Naturalmente è molta la soddisfazione per esserci stato, per aver guidato bene e per essere partito in prima fila. ho fatto una gara al massimo dall’inizio quasi fino alla fine. Fino a qualche giorno fa erano di più le possibilità di guardarla a casa. Invece sono stato veloce, sono contento. All’inizio andavamo bene poi abbiamo sofferto il calo della gomma posteriore ed è un problema su cui stiamo cercando di lavorare. Ma al momento gli altri sono più bravi nella seconda parte di gara, calano di meno.

Credo ci sia differenza proprio nella gestione dell’elettronica tra noi e le altre Case. Con la centralina unica noi non riusciamo a trarre il massimo come hanno fatto Honda e Ducati. La nostra moto è molto competitiva, lo dimostra il fatto che nella qualifica siamo partiti in prima fila io e Maverick. Il problema è in gara, in uscita di curva spinniamo troppo e consumiamo la gomma. I nostri controlli devono lavorare troppo e non riescono a farlo in modo ottimale. Ducati e Honda sono riusciti ad avere quasi le stesse performance di quando non c’era la centralina unica”, ha dichiarato Rossi.

Recupero lampo

“Abbiamo fatto un grande lavoro a casa perché da poco dopo l’infortunio abbiamo cercato di fare il massimo per la gamba, con i miei dottori, cercando di mantenere comunque allenato il resto del corpo in vista della prima gara utile, perché 23 giri sono sempre difficili da affrontare fisicamente. Negli ultimi giri ero abbastanza cotto e avevo un po’ di dolore, ma era più che scontato, e la mia posizione in sella non era il massimo. Nel 2010 avevo fatto fatica a riprendere gli automatismi dopo l’incidente, ora avendo saltato solo una gara è stato tutto un po’ più facile. Ora abbiamo due settimane e continuerò a lavorare per arrivare a Motegi se non al 100% comunque a un livello quasi ottimale”, ha concluso il dottore.

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