Giovanni Forneris, il signor Cecomp

Giovanni FornerisGiovanni Forneris

Giovanni Forneris, scomparso lo scorso anno, non è un nome molto conosciuto dagli appassionati di auto. L’azienda da lui fondata, la Cecomp, è però ancora oggi un punto di riferimento per chi lavora nel settore automotive.

La società piemontese, creata alla fine degli anni ’70 per venire incontro alle esigenze dei grandi carrozzieri, si è evoluta ed è diventata oggi un atelier per progetti speciali che può vantare importanti collaborazioni con Alpine e Aston Martin (e non solo). Scopriamo insieme la storia di Giovanni Forneris.

Giovanni Forneris, la biografia

Giovanni Forneris nasce a Cantarana, in provincia di Asti, nel 1940. Ultimo di sei figli, si trasferisce a Torino con la famiglia a otto anni.

Nel 1955 entra nella prestigiosa Scuola Allievi Fiat (300 posti su 4.000 domande d’ammissione), un corso triennale di scuola e lavoro che garantisce al termine l’assunzione nell’azienda piemontese.

La svolta

Il 1957 è l’anno della svolta per Giovanni Forneris. Un grave incidente in motorino gli impedisce di terminare il corso da aggiustatore e la Fiat – per non perdere uno dei suoi studenti più validi – gli suggerisce di iscriversi ad un nuovo corso inaugurato pochi mesi prima: quello di tracciatore, creato per fornire personale al Centro Stile Fiat (che vedrà la luce nel 1959).

Fiat e Michelotti

Nel 1959 Forneris inizia a lavorare nel Centro Stile Fiat e si occupa di realizzare modelli in legno e in gesso. È qui che incontra l’uomo che segnerà il resto della sua carriera: un certo Giorgetto Giugiaro.

Quattro anni più tardi Giovanni Forneris lascia la Fiat e va a lavorare da Giovanni Michelotti. La sera realizza invece i modelli delle vetture che Giugiaro disegna per Bertone.

La Italdesign

Quando Giugiaro, nel 1967, lascia Bertone per creare quella che diventerà la Italdesign Forneris abbandona Michelotti e diventa responsabile del reparto modelleria della società fondata da Giorgetto.

Mettersi in proprio

Giovanni Forneris decide di mettersi in proprio nel 1971 e crea la Modelleria Forneris Giovanni, un’azienda indipendente specializzata nella modelleria in un panorama in cui solo le grandi strutture come Pininfarina e Bertone possono permettersi di realizzare modelli in legno, gesso o resina.

I primi clienti iniziano ad arrivare grazie alla capacità di Giovanni di risolvere qualsiasi problema in breve tempo: Colin Chapman per la Lotus Esprit, Bertone, De Tomaso, Michelotti e Osella. Il committente principale resta però Italdesign.

Nasce la Cecomp

Nel 1978 la Modelleria Forneris Giovanni si espande e nasce la Cecomp (Centro Esperienze Costruzione Modelli e Prototipi). Tra i soci troviamo i due fondatori della Italdesign: Giorgetto Giugiaro e Aldo Mantovani.

La Cecomp fa della riservatezza uno dei suoi punti di forza: l’esempio più eclatante all’inizio degli anni ’80, quando nella stessa struttura (ma in due box separati) vedono la luce la Fiat Uno e la seconda generazione della Volkswagen Golf senza alcun passaggio di informazioni tra le persone che lavorano ai due progetti.

Nei capannoni Cecomp nascono anche molte concept e diverse Maserati (la terza serie della Biturbo e la Quattroporte) e si collabora anche con la scuderia Osella per la costruzione del telaio in metallo per la monoposto di F1. La collaborazione con l’azienda di Verolengo proseguirà fino al 2016 su altre vetture da corsa.

Il cliente più importante per Giovanni Forneris per quanto riguarda il motorsport è però la Lancia: per la Delta S4 arrivano i telai per le competizioni mentre per le Delta Gruppo A le scocche. Non è da sottovalutare, inoltre, la collaborazione con Abarth.

Voglia di crescere

Nel 1986 la Cecomp dipende ancora molto (troppo) da Giugiaro e Forneris sente il bisogno di avere più commesse esterne. La GM chiede di realizzare il modello del prototipo Corvette Indy e si lavora anche alla prima Renault Espace.

Il progetto riguardante la seconda serie della monovolume francese viene svolto insieme a quello di un modello concorrente (la Pontiac Trans Sport): anche in questo caso nella massima riservatezza. Non mancano, però, i problemi: dopo aver realizzato quattro modelli per la Bitter la Casa tedesca fallisce e non onora il contratto.

Gli anni ’90

Negli anni ’90 Giovanni Forneris punta sul business delle auto blindate e inizia inoltre una proficua collaborazione con Pininfarina che vede la Cecomp realizzare tutti i lavori che il carrozziere torinese non riesce a sviluppare nel proprio reparto interno.

Tra le altre collaborazioni segnaliamo quelle con la Toyota (per alcune concept car), con la Fioravanti e con l’Alfa Romeo (per le 155 impegnate nel campionato turismo tedesco DTM).

Nel 1997 Giovanni Forneris inizia a lavorare su progetti personalizzati per il mercato mediorientale come ad esempio customizzazioni di ammiraglie.

Gli anni Duemila

All’inizio del XX secolo la Cecomp è in grande crescita: nel 2003 l’azienda piemontese realizza il modello della concept Lancia Fulvia (e chiede, senza successo, di occuparsi dell’industrializzazione del modello di serie che non vedrà mai la luce) e poco dopo torna ad occuparsi di rally e più precisamente dell’alleggerimento della scocca della Abarth Grande Punto S2000.

Nel 2005 la Cecomp rileva la Martelleria Aba di Carmagnola e per compensare la diminuzione del fatturato nel settore modellerie punta sulla produzione di piccole serie con l’introduzione in azienda di presse, fresatrici e macchine di taglio laser.

La crisi e la rinascita

La crisi si fa sentire alla Cecomp nel 2009: la commessa dell’azienda austriaca Magna per la realizzazione di pezzi in alluminio per la Mercedes SLS aiuta ma per quanto riguarda il resto Giovanni Forneris decide di puntare sul mercato cinese.

Viene aperto uno studio di car design a Shanghai con lo scopo di realizzare in loco modelli di stile di aziende locali e viene creata la nuova società Icona.

Nel 2011 la situazione migliora: nasce Cecomp Slovenia (specializzata nella produzione di parti per Renault Twingo e Smart forfour, entrambe prodotte nello stabilimento di Novo Mesto) e nello stesso anno vede la luce un altro progetto importante: la BlueCar di Bolloré (scocca in alluminio realizzata da Cecomp).

Gli ultimi anni

Il settore delle lavorazioni meccaniche e della realizzazione di prototipi e di modelli di piccola serie diventa sempre più importante e vale tre volte il business del reparto modelleria.

Nel 2015 Cecomp acquisisce la Model Master (azienda un tempo rivale nota per i suoi lavori con BMW, Ford, Mercedes, Opel, Porsche e Volkswagen). I tedeschi restano partner e tra i clienti si aggiunge anche Rolls-Royce.

Giovanni Forneris scompare nel 2016: nello stesso anno inizia una nuova strategia aziendale per la Cecomp focalizzata sull’alluminio. Si comincia a lavorare con Alpine e Aston Martin e il nuovo stabilimento di Piobesi Torinese dedicato alle produzioni “premium” di alluminio viene intitolato alla memoria del fondatore.

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