Audi quattro: 37 anni di trazione integrale

È uscita dalla fabbrica messicana di San José Chiapa la ottomilionesima Audi a trazione integrale.La tecnologia quattro della Casa dei Quattro Anelli debuttò per la prima volta nell’ormai lontano 1980 con la Ur-quattro e oggi, nel 2017, è disponibile su oltre 100 varianti di modello per le gamme Q7, A4 Allroad, A6 Allroad, A8, R8 e per tutti i modelli sportivi della linea S e RS. E proprio l’audi Q5, prodotta in Messico e recentemente rinnovata, è il modello di Ingolstadt con trazione integrale quattro più venduto (262.000 esemplari prodotti).Audi offre la trazione quattro in diverse versioni, ognuna specificatamente sviluppata per il modello su cui è installata. I modelli compatti con motore trasversale presentano una frizione a lamelle con azionamento idraulico e regolazione elettronica all’assale posteriore. Sulla sportiva R8 con motore centrale, la frizione a lamelle si trova invece all’assale anteriore.Differenziale centrale autobloccanteIl differenziale centrale autobloccante, utilizzato invece sui modelli Audi con motore longitudinale anteriore, si caratterizza per un ingranaggio planetario esclusivamente meccanico. In condizioni normali, le coppie di trazione vengono distribuite in rapporto 40:60 all’assale anteriore e a quello posteriore.Differenziale sportivo sull’assale posteriorePer alcune motorizzazioni top di gamma è disponibile poi il differenziale sportivo sull’assale posteriore. Questo sistema è in grado di ripartire attivamente le coppie tra le singole ruote posteriori tramite due ingranaggi a sovrapposizione con frizioni a lamelle elettroidrauliche. In caso di necessità, la coppia può essere distribuita quasi interamente su una ruota. Il sistema permette un perfetto controllo in curva, eliminando qualsiasi accenno di sottosterzo.L’ultima generazione della trazione quattro con tecnologia ultraIl più recente aggiornamento della trazione integrale Audi quattro è rappresentato dalla tecnologia ultra, disponibile per i modelli con motore longitudinale. In questo caso, con la trazione integrale attiva, una frizione a lamelle regolata all’estremità del cambio ripartisce in modo variabile la coppia tra gli assali. Una frizione di separazione al differenziale posteriore è inoltre in grado di aprire il collegamento alle ruote posteriori e in situazioni di marcia in cui la trazione integrale non risulta necessaria, entrambe le frizioni vengono aperte. In questo modo le parti della catena cinematica posteriore che generano le coppie a vuoto non vengono azionate. Basandosi su una serie di dati, la centralina del sistema genera un modello della condizione di marcia in grado di «prevedere» gli interventi necessari di circa mezzo secondo.
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