BMW 1600 K, sei cilindri per sognare nuovi orizzonti

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Milano-Lisbona, Roma-Capo Nord e, perché no, New York-San Francisco. Le nuove BMW 1600 serie K fanno subito sognare orizzonti sconfinati. Nate per viaggiare, macinare chilometri su chilometri nel comfort più ricco che si possa desiderare. Le abbiamo provate, sono quattro i modelli (Gt, Gtl, Bobber e Grand America) tutti equipaggiati con il poderoso 6 cilindri da 160 cv, su e giù per le colline marchigiane, lungo strade e stradine di quello che nel XV secolo era il ducato del condottiero e mecenate Federico da Montefeltro. Percorsi stretti, tortuosi, con fondi stradali sconnessi e accidentati. Il peggio che si possa immaginare per una moto da 350 chili di peso, lunga come un transatlantico. Eppure no, questa è la grande sorpresa. I progettisti della casa bavarese sono riusciti a trasformare un bestione da highway americane in una due ruote che si trova a proprio agio anche lungo un itinerario appenninico e non ti fa sudare freddo se per caso imbocchi un viottolo angusto. E se va bene in quelle condizioni figuriamoci a percorrere le grandi arterie di comunicazione. Ma come è stato possibile?

Motore e sospensioni all’avanguardia. Il 6 cilindri in linea Bmw che equipaggia dal 2011 la serie K è stato rivisto profondamente. Da un punto di vista tecnico, il pezzo forte è costituito dal sistema di gestione elettronica del motore con sensori di detonazione che permettono di ottimizzare la fasatura dell’accensione. Oltre ai valori di emissione diminuiti (rispettano la normativa EURO 5), ci sono anche altri notevoli vantaggi. La potenza del motore è sempre di 118 kW (160 CV), ma ora viene raggiunta a una velocità di rotazione di 6750 giri, 1000 giri in meno rispetto a quanto avveniva in precedenza. Mentre la coppia massima passa da 175 a 180 Nm a 5250 giri. Gli effetti sulla guida si sentono: spinta superiore e accelerazione più potente. Il nuovo controllo della coppia di trascinamento del motore permette, inoltre, di evitare lo slittamento della ruota posteriore dovuto al freno motore, allo stesso modo di quanto fa in accelerazione il controllo di trazione (DCT). Operazioni, va detto, che variano anche in funzione alle tre modalità di guida: “Rain”, “Road” e “Dynamic”. Insomma, l’elettronica sofisticata offre sicurezza e facilità d’uso: puoi guidare anche su fondi non ideali, come spesso quelli delle strade del nostro Appennino, senza patemi d’animo e basta un colpo di acceleratore per togliersi da situazioni scomode. La coppia eccezionale di questo motore fa si che ti trovi ad andare in quinta e sesta marcia anche sullo stretto e, se non fosse per l’indicazione sul display mi è capitato spesso durante la prova di non sapere in che marcia mi trovavo. Più volte ho avuto la sensazione di guidare mosso da un motore elettrico. Va detto, poi, che il sei cilindri in linea Bmw, il più stretto mai prodotto in serie (55 centimetri di larghezza, 100 chili di peso), spinge come un forsennato regalandoti emozioni a non finire, enfatizzate ulteriormente dall’opzione quickshifter, il cambio elettronico, che fa dimenticare l’esistenza della frizione. La sensazione resta però sempre quella di essere ancorati al suolo e questo si deve al baricentro molto basso, alla ciclistica impeccabile e, ancora una volta, all’elettronica che sovraintende la regolazione delle sospensioni, con lo smorzamento che si adatta automaticamente alle condizioni di guida e con la compensazione automatica della posizione ai livelli di carico della moto. Il risultato? Agilità e stabilità che fanno dimenticare il peso maxi della moto.

Niente più “pieghe” al buio. Per la guida notturna le nuove K 1600 offrono una chicca: la luce di curva adattiva. Si tratta di questo: l’anabbagliante, a LED ovviamente, ruota in curva in base all’angolo d’inclinazione della moto in modo tale da illuminare la strada secondo la traiettoria impostata. E non solo: l’intero faro si alza e si abbassa in frenata e in accelerazione per mantenere costante la profondità del fascio luminoso. Ci vorrebbe un libro per elencare tutte le dotazioni, senza parlare degli equipaggiamenti opzionali, della nuova serie K1600 tutte all’insegna dell’esclusività e prestigio. Ma un accenno lo meritano il sofisticato sistema audio e il nuovo display a colori TFT da 10,25 pollici, sembra un tablet piazzato dietro al manubrio, che permette di accede a una miriade di funzioni. L’impianto audio digitale 2.0 (optional su Gt e Bobber) assicura il piacere di un ascolto pulito con la massima qualità e stabilità di ricezione sia con il casco che senza. Il display, ad alta risoluzione con vetro antiriflesso e anti-impronte, visualizza la mappa di navigazione direttamente sul quadro strumenti che può anche riportare simultaneamente tachimetro, contagiri, varie indicazioni compreso il menu di selezione delle funzioni. Una specifica app Bmw permette il collegamento del display con il proprio smartphone che viene riposto in un vano dietro al parabrezza, con presa di ricarica, ventilazione e sistema antifurto. Accedere alle infinite funzioni offerte da questo sistema è tutt’altro che semplice, specie per i non nativi digitali. Ma i progettisti Bmw hanno pensato a una scorciatoia: quattro pulsanti sul lato sinistro della carena dove preimpostate le opzioni preferite e non pensarci più.

Smanettare con levette e pulsanti non è una bella idea una volta in marcia. Al posto di rischiare pericolose distrazioni, meglio dedicarsi a gustare i piaceri del viaggio. La sella comodissima consente di piantare bene i piedi a terra (altezza da 75 a 81 centimetri), la posizione di guida è impeccabile, il parabrezza ripara a dovere ed è regolabile con un pulsante, borse e vani portaoggetti hanno una chiusura centralizzata keyless, la stessa che serve per accendere e spegnere la moto. Le prestazioni sono ai vertici della categoria: da 0 a 100 chilometri all’ora in 3,6 secondi, velocità massima autolimitata di 250 km/ora (versione GT), consumi 5,9 litri al chilometro, serbatoio da 26,5 litri. I modelli K1600, come accennato, sono quattro. Due di stile europeo: GT, la variante più agile, e GTL, più ergonomica e dotata di bauletto; due d’ispirazione Usa: B, che presenta la parte posteriore bassa in stile bagger, e Gran America con accessori per viaggi a lunga distanza in stile yankee. Tre le opzioni cromatiche, compresa una raffinata verniciatura con stampa a immersione che raffigura una galassia in cielo. I prezzi tengono conto del prestigio e del lusso di questi mezzi. Vanno da 27 mila a 30 mila euro, option a parte, e le consegne dovrebbero iniziare dal maggio prossimo.

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