Che cos’è l’ipnosi autostradale e come si può combattere?

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È un rischio reale e concreto che spesso viene sottovalutato, l’ipnosi autostradale può essere molto pericolosa per chi si trova alla guida della sua auto. Il rischio di subire questa particolare condizione è più alto soprattutto quando si guida su un’autostrada rettilinea quasi deserta per moltissimi chilometri, magari anche da soli.

L’ipnosi autostradale alla guida è una specie di trance che colpisce chi resta per molte ore immobile al volante, senza alcuna reazione. Può essere davvero molto pericolosa per la sicurezza. Quella che oggi chiamiamo ipnosi autostradale alla guida è lo stesso disturbo che un tempo veniva definito come febbre da linea bianca o febbre da strada.

Il nome è cambiato anche perché è proprio sulle autostrade che si corrono i rischi maggiori. Attenzione: lo stato di ipnosi può verificarsi in ogni momento e su qualsiasi tipologia di strada.

Che cos’è l’ipnosi autostradale?

Purtroppo il conducente non si rende conto di entrare in questo stato di trance dato dall’ipnosi autostradale e continua a guidare il veicolo in maniera automatica, senza quasi capire cosa sta effettivamente facendo. Spesso riesce anche ad arrivare a destinazione senza avere la minima reazione e senza ricordare quasi nulla del tempo durante il quale ha guidato. I gesti vengono compiuti in maniera automatica e distratta, senza recepire stimoli esterni. Attenzione: l’ipnosi autostradale alla guida non è la stanchezza al volante, si tratta infatti di due stati mentali e fisici diversi, che non devono assolutamente essere confusi.

Come evitare l’ipnosi autostradale alla guida

Chiaramente il primo consiglio, quello più semplice, per evitare questo stato di trance è rimanere sempre svegli e consapevoli di quello che si sta facendo. Non è facile ovviamente, visto che l’ipnosi inizia senza la volontà del guidatore.

Alcuni consigli per evitare questo stato di trance:

  • bere un caffè prima di intraprendere un lungo viaggio in autostrada;
  • mangiare uno spuntino, qualcosa di leggero, evitando pasti pesanti che possono provocare sonnolenza;
  • ascoltare musica che non piace particolarmente, che quasi “infastidisce”, per restare svegli, senza adagiarsi dal punto di vista mentale con una melodia affine ai propri gusti;
  • non tenere troppo alta la temperatura interna dell’auto, un po’ di fresco aiutare a stare svegli;
  • tenere una postura corretta (qui abbiamo visto quella adatta per i viaggi in moto) e ben dritta, meno comoda e rilassata, per restare sempre più vigili possibile;
  • pianificare il viaggio in autostrada cercando di prevedere diverse pause, se si prevede questo rischio.

Ipnosi autostradale e stanchezza al volante: la tecnologia aiuta

Restare con lo sguardo fisso sulle linee bianche della carreggiata è uno dei motivi che può spingere il guidatore allo stato di ipnosi. Al giorno d’oggi sono stati sviluppati differenti strumenti tecnologici che possono aiutare a ridurre il rischio di cadere in uno stato di trance o di sonnolenza. Si tratta dei sistemi di posizionamento globale, che vengono usati soprattutto dalle aziende di autotrasporti.

Come funzionano? Il GPS analizza il comportamento del soggetto alla guida, monitorando quanti chilometri percorre, la sua andatura, le pause che fa, il tempo che impiega, eventuali azioni ritenute anomale al volante. Utili anche tanti sistemi di assistenza alla guida di nuova generazione presenti oggi sulle auto. Tra questi ad esempio c’è il Lane Keeping Assist System, si tratta del sistema di mantenimento della corsia. In genere si limita ad avvisare il conducente che il veicolo sta per invadere un’altra corsia (eventuale colpo di sonno o distrazione), c’è un altro sistema complementare che addirittura interviene sui controlli del veicolo per riportarlo in carreggiata, ma essendo più invasivo non sempre è presente.

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