Category Archives: Guida Acquisto

Le dieci SUV più rubate in Italia nel 2017

Nissan QashqaiNissan Qashqai

Kia SportageKia Sportage

Land Rover Range Rover SportLand Rover Range Rover Sport

Toyota RAV4Toyota RAV4

Land Rover Range Rover EvoqueLand Rover Range Rover Evoque

Hyundai TucsonHyundai Tucson

Mercedes classe MMercedes classe M

BMW X1BMW X1

BMW X5BMW X5

Mitsubishi PajeroMitsubishi Pajero

 

Le SUV sono da tempo le auto più amate dagli italiani e sono molto apprezzate anche dai ladri.

LoJack Italia – azienda americana specializzata nel rilevamento e nel recupero di beni rubati – ha pubblicato la classifica (elaborata su dati del Ministero dell’Interno) delle dieci SUV più rubate in Italia nel 2017. Scopriamole insieme.

Le dieci SUV più rubate in Italia nel 2017

  1. Nissan Qashqai 656
  2. Kia Sportage 429
  3. Land Rover Range Rover Sport 399
  4. Toyota RAV4 396
  5. Land Rover Range Rover Evoque 335
  6. Hyundai Tucson 267
  7. Mercedes classe M 194
  8. BMW X1 169
  9. BMW X5 118
  10. Mitsubishi Pajero 113

Passione SUV

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Area B: cos’è la nuova zona di Milano contro smog e inquinamento

Caldo a MilanoCaldo a Milano

Credits: Una donna ricoperta da un velo cerco un po’ di refrigerio nel parco del castello Sforzesco a Milano, 30 luglio 2018.
ANSA / MATTEO BAZZI

La giunta di Milano ha approvato oggi il provvedimento Area B: un’estensione dello stop alla circolazione dei veicoli più inquinanti che inciderà notevolmente sulla vita degli abitanti del capoluogo lombardo.

Cos’è Area B?

Area B è una zona a traffico limitato e a basse emissioni inquinanti vasta quasi quanto Milano (occupa il 72% dell’intero territorio comunale e comprende il 97,6% della popolazione residente).

Quando entrerà in vigore l’Area B?

L’Area B entrerà in vigore dal 21 gennaio 2019.

Chi non potrà entrare in Area B?

Inizialmente non potranno entrare in Area B le auto benzina Euro 0 e le diesel fino a Euro 3. Dall’1 ottobre 2019 verranno fermate le diesel Euro 4 e progressivamente si arriverà nel 2030 allo stop per tutti i diesel.

In che giorni e in quali ore sarà attiva l’Area B?

Il divieto di accesso in Area B sarà dal lunedì al venerdì dalle 07:30 alle 19:30 esclusi i festivi (lo stesso orario di Area C).

La zona sarà presidiata da 186 telecamere piazzate in altrettanti varchi lungo i confini della città: a gennaio ne saranno accese circa una dozzina per poi arrivare nei mesi successivi all’attivazione di tutte.

Saranno previste deroghe per l’accesso in Area B?

Nei primi 12 mesi tutti avranno 50 giorni all’anno di libera circolazione in Area B: al primo accesso l’automobilista riceverà via posta un alert che spiega il funzionamento del provvedimento invitandolo a mettersi in regola ma anche a iscriversi al portale per controllare e gestire gli accessi disponibili. Dal secondo anno i residenti a Milano e le imprese avranno 25 giorni all’anno di libera circolazione mentre tutti gli altri 5 giorni. La sanzione scatterà solo all’esaurimento dei giorni di libera circolazione.

Quali vantaggi ambientali porterà l’Area B?

Una riduzione delle emissioni atmosferiche da traffico – tra il 2019 e il 2026 – di circa 25 tonnellate di PM10 allo scarico e di 900-1.500 tonnellate di ossidi di azoto.

Per quanto riguarda il PM10 è previsto un calo delle emissioni del 14% nel 2019, del 24% nel 2020, e del 21% nel 2021. Nei primi quattro anni le emissioni di PM10 si ridurranno della metà mentre il calo delle emissioni di NOx sarà del 4-5% all’anno tra il 2019 e il 2022 e dell’11% ogni anno tra il 2023 e il 2026.

Il Comune di Milano ha predisposto incentivi per la sostituzione auto?

Solo per le imprese: sette milioni di euro per l’acquisto di veicoli ibridi, elettrici, a metano, a GPL e benzina Euro 6.

La partecipazione al bando è aperta alle imprese private con sede legale o unità locale a Milano e/o di licenza per l’esercizio dell’attività di vendita su aree pubbliche rilasciata dal Comune di Milano, proprietarie di un autoveicolo N1 e N2 (di massa inferiore o uguale a 7,5 tonnellate) da destinare alla rottamazione o in alternativa all’esportzazione del veicolo, appartenente ad una delle categorie ambientali di seguito indicate, fuori dal territorio dell’Unione Europea.

Le auto da sostituire per le quali si potrà chiedere il contributo in conto capitale, in numero massimo di due richieste per ciascuna impresa, devono essere diesel fino a Euro 4. L’autoveicolo acquistato dovrà essere necessariamente intestato alla medesima impresa che richiede il contributo e la proprietà dovrà essere mantenuta per almeno cinque anni dall’acquisto. I contributi previsti dal bando non saranno cumulabili per lo stesso investimento con altri contributi erogati da soggetti piubblici e la valutazione della domanda sarà “a sportello” secondo l’ordine cronologico di presentazione delle domande stesse: saranno considerati ammissibili gli investimenti i cui ordinativi siano stati effettuati dalla data di pubblicazione del bando fino al 31/12/2019 o fino ad esaurimento fondi.

La giunta ha inoltre previsto incentivi di 400.000 euro per la sostituzione delle autovetture da adibire al servizio taxi e noleggio con conducente (diesel fino a Euro 4) con veicoli ecologici e/o attrezzati al trasporto per persone disabili.

Sono esclusi i soggetti che hanno usufruito di analogo contributo sino al decorso di un triennio dall’erogazione di contributo analogo, assumendo come riferimento per il calcolo del triennio l’anno di immatricolazione del veicolo ecologico. Il contributo riferito a ciascun veicolo sarà pari a 1.000 euro per l’acquisto di nuovi veicolim mentre ai soggetti interessati all’acquisto di vetture attrezzate per il trasporto di disabili non deambulanti – immatricolate tra il 30 giugno 2018 e il 30 giugno 2019 – sarà riconosciuto un contributo di 5.000 euro.

Info utili

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Bambini dimenticati in auto: i consigli per evitarlo

SeggiolinoSeggiolino

Il fenomeno dei bambini dimenticati in auto ha raggiunto livelli preoccupanti negli USA (748 vittime tra il 1998 e maggio 2018): nel 54% dei casi i genitori o i parenti si sono scordati il piccolo in auto, nel 27% dei casi il bambino è rimasto chiuso dentro la vettura perché stava giocando e nel 18% il bimbo è stato lasciato intenzionalmente all’interno del veicolo dai genitori (allontanatisi per pochi minuti per piccole commissioni). Il 32% dei bambini che hanno perso la vita negli Stati Uniti perché dimenticati all’interno dell’auto aveva meno di un anno di età, il 22% tra 1 e 2 anni e il 20% tra 2 e 3 anni.

In Italia, per fortuna, le statistiche sono meno drammatiche (almeno 10 casi accertati tra il 2011 e maggio 2018) ma non per questo bisogna sottovalutare il problema.

Bambini dimenticati in auto: il caldo e l’ipertermia

I neonati e i bambini soffrono di più il caldo rispetto agli adulti (hanno una ridotta superficie corporea e una minore quantità di acqua) e la loro temperatura corporea sale da 3 a 5 volte più velocemente. Quando fa molto caldo la temperatura all’interno di un’auto può salire da 10° a 15° C ogni 15 minuti e aprire il finestrino non migliora più di tanto la situazione.

L’ipertermia può verificarsi in soli 20 minuti e la morte entro circa 2 ore: un fenomeno che capita anche nelle giornate fresche (un veicolo parcheggiato al sole a 22° C può raggiungere infatti i 40° C).

Bambini dimenticati in auto: come prevenire

Nel 2015 il Ministero della Salute pubblicò un opuscolo con tanti consigli utili per prevenire il fenomeno dei bambini dimenticati in auto: scopriamoli insieme.

  • Chiamare il 112 se si vede un bambino solo in macchina
  • Se si trasporta un bambino sul sedile posteriore lasciare vicino a lui i propri oggetti personali e mettere invece quelli del piccolo (pannolini, borse e biberon) sul sedile anteriore
  • Fissare dei promemoria sul telefono per ricordarsi se il bambino è stato portato all’asilo o al nido
  • Comunicare a persone di fiducia ogni cambiamento di programma nel riprendere o nell’accompagnare il bambino
  • Chiedere alla persona che si occupa del bambino (come la responsabile dell’asilo o del nido o la babysitter) di avvertire se il bambino non è stato accompagnato all’asilo o al nido
  • Installare un dispositivo di allerta (sonoro o luminoso) che si attiva quando si spegne il motore e ci si allontana senza prendere il piccolo
  • Quando non c’è nessuno chiudere le portiere e il bagagliaio e tenere le chiavi lontano dalla portata dei bambini

Info utili

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Shell e Maserati presentano il nuovo olio motore Shell Helix Ultra Racing Maserati 10W-60

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Shell e Maserati-1Shell e Maserati-1

 

Shell e Maserati lanciano il nuovo olio motore co-branded Shell Helix Ultra Racing Maserati 10W-60, l’unico lubrificante raccomandato per tutti i modelli Maserati 2018 dotati di motore a benzina V6. Questo nuovo prodotto fa seguito alla precedente versione Shell Helix Ultra Maserati 5W-40, consigliata per i modelli Maserati 2017.

Shell Helix Ultra Racing Maserati 10W-60 nasce nell’ambito dell’accordo di collaborazione tra le due aziende che vede Shell come fornitore esclusivo di lubrificanti per Maserati fino al 2020. Il nuovo prodotto sarà utilizzato per il primo riempimento delle Maserati 2018 con motore a benzina V6 presso gli stabilimenti Maserati di Modena e Torino e disponibile in oltre 450 concessionarie Maserati autorizzate di tutto il mondo.

Rosberto Mcginnis, Head of Maserati Parts & Service di Maserati ha affermato:

“Dopo la proficua collaborazione per lo sviluppo di Shell Helix Ultra Maserati 5W-40, Maserati e Shell hanno lavorato di nuovo insieme per sviluppare un nuovo olio motore co-branded appositamente formulato e testato per ottimizzare la potenza dei nostri motori. Shell, come noi, crede nella qualità e nell’innovazione, per questo abbiamo scelto la loro eccellenza tecnica per le nostre auto”.

Patrick Carre, Global Vice President for Lubricants Key Accounts di Shell, aggiunge:

“Questo nuovo prodotto, realizzato a seguito del rinnovo dell’accordo Shell – Maserati, rappresenta un importante passo in avanti per la nostra collaborazione e offre ai clienti della prestigiosa casa automobilistica un prodotto in co-branding di prima qualità, approvato da Maserati a garanzia della protezione dei propri motori grazie anche all’utilizzo di un olio motore dotato della tecnologia più innovativa ad oggi disponibile nel settore dei lubrificanti: Shell PurePlus Technology”.

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Hyundai i20 1.0 T-GDI DCT: la prova della piccola coreana

Hyundai i20Hyundai i20

Hyundai i20 frontaleHyundai i20 frontale

Hyundai i20 tre quarti posterioreHyundai i20 tre quarti posteriore

Hyundai i20 tre quarti posteriore 2Hyundai i20 tre quarti posteriore 2

Hyundai i20 mascherinaHyundai i20 mascherina

Hyundai i20 faro anterioreHyundai i20 faro anteriore

Hyundai i20 faro posterioreHyundai i20 faro posteriore

Hyundai i20 logo i20Hyundai i20 logo i20

Hyundai i20 dettaglio codaHyundai i20 dettaglio coda

Hyundai i20 porte aperteHyundai i20 porte aperte

Hyundai i20 codaHyundai i20 coda

Hyundai i20 cerchi in legaHyundai i20 cerchi in lega

Hyundai i20 motoreHyundai i20 motore

Hyundai i20 interniHyundai i20 interni

Hyundai i20 interni 2Hyundai i20 interni 2

Hyundai i20 sedili anterioriHyundai i20 sedili anteriori

Hyundai i20 sedili posterioriHyundai i20 sedili posteriori

Hyundai i20 bagagliaioHyundai i20 bagagliaio

Hyundai i20 bagagliaio sedili posteriori abbattutiHyundai i20 bagagliaio sedili posteriori abbattuti

 

pagella

Città
7
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Fuori città
7
/10

Autostrada
7
/10

Vita a bordo
7
/10

Prezzo e costi
6
/10

Sicurezza
8
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verdetto
7
/10

Il restyling ha tolto alla Hyundai i20 i motori diesel ma ha portato alla piccola coreana un valido cambio automatico a doppia frizione. La “segmento B” asiatica offre tanti centimetri alle gambe di chi si accomoda dietro (anche se sul divano si sta comodi solo in due) e il motore 1.0 turbo T-GDI da 100 CV non brilla alla voce “consumi”.

La seconda generazione della Hyundai i20 – nata nel 2014 – ha beneficiato recentemente di un restyling che ha portato alcune modifiche estetiche (paraurti rivisti e una zona posteriore rinnovata con i gruppi ottici ridisegnati e la targa spostata sul portellone) e tecniche: sono spariti dal listino i motori diesel ed è arrivato un nuovo cambio automatico a doppia frizione.

Nella nostra prova su strada abbiamo potuto testare la variante più costosa della piccola coreana: la 1.0 T-GDI DCT (disponibile esclusivamente nel più ricco allestimento Prime). Scopriamo insieme i suoi pregi e difetti.

Hyundai i20 tre quarti posterioreHyundai i20 tre quarti posteriore

7
/10

Città

La Hyundai i20 si comporta bene in città: nei parcheggi è aiutata dai sensori posteriori e dalla retrocamera di serie e sulle buche risponde in maniera adeguata grazie a una taratura degli ammortizzatori non troppo rigida (ma neanche esageratamente soft).

Il motore 1.0 tre cilindri turbo benzina T-GDI da 100 CV e 172 Nm di coppia non è un fulmine di guerra (11,4 secondi sullo “0-100”) ma si riscatta con un’erogazione corposa ai bassi regimi.

Hyundai i20 tre quarti posterioreHyundai i20 tre quarti posteriore

Hyundai i20 motoreHyundai i20 motore

7
/10

Fuori città

Motore più elastico che sportivo, sterzo diretto e un comportamento stradale onesto e sincero: la Hyundai i20 è una piccola gradevole nelle curve.

Il nuovo cambio automatico DCT (doppia frizione) a 7 rapporti se la cava egregiamente e regala passaggi marcia rapidi e fluidi.

Hyundai i20 motoreHyundai i20 motore

Hyundai i20 interniHyundai i20 interni

7
/10

Autostrada

In autostrada la Hyundai i20 si è confermata una delle piccole più comode in circolazione: motore silenzioso, abitacolo ben insonorizzato e avvallamenti ben gestiti dalle sospensioni.

Stabile nei cambi di direzione alle alte velocità e dotata di un impianto frenante potente, non brilla alla voce “autonomia”: 893 km con un pieno dichiarati, oltre 700 raggiungibili solo impegnandosi.

Hyundai i20 interniHyundai i20 interni

Hyundai i20 sedili posterioriHyundai i20 sedili posteriori

7
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Vita a bordo

Dentro la Hyundai i20 restyling analizzata nella nostra prova su strada non è molto diversa dalla variante pre-restyling: le finiture sono sempre molto curate (materiali e assemblaggi di buon livello) e l’unico appunto riguarda l’assenza di inserti sulla plancia, troppo “carica” di grigio.

La piccola coreana può inoltre vantare un buon bagagliaio (326 litri che diventano 1.042 quando si abbattono i sedili posteriori) e un abitacolo che offre tanti centimetri alle gambe di chi si accomoda dietro (ma poco spazio nella zona delle spalle).

Hyundai i20 sedili posterioriHyundai i20 sedili posteriori

Hyundai i20 faro anterioreHyundai i20 faro anteriore

6
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Prezzo e costi

La Hyundai i20 1.0 T-GDI DCT oggetto della nostra prova su strada è acquistabile solo in abbinamento al più ricco allestimento Prime. Il prezzo è un po’ alto – 20.450 euro – e la dotazione di serie comprende: alzacristalli elettrici posteriori, attacchi Isofix, bracciolo anteriore con vano portaoggetti, cerchi in lega da 16”, climatizzatore manuale, cruise control, fari di proiezione con illuminazione statica degli angoli, fendinebbia, luci diurne a LED, sedile del guidatore regolabile in altezza, sensore luci, sensore pioggia, sensori di parcheggio posteriori, sistema multimediale con Android Auto, Apple CarPlay, AUX, Bluetooth, USB, specchietto retrovisore elettrocromico, telecamera posteriore e vetri posteriori oscurati.

Per entrare in possesso di tutti gli altri accessori presenti sulla vettura del nostro test bisogna sborsare altri 2.200 euro: 450 euro per il Safety Pack (assistenza anti-collisione frontale con riconoscimento veicoli e pedoni, rilevamento stanchezza del conducente, mantenimento della corsia e oscuramento dei fari abbaglianti) e 1.750 euro per il Deluxe Pack (abbonamento Live Services per 7 anni, altoparlanti posteriori, climatizzatore automatico bizona, fascia paracolpi laterale nera, luci posteriori a LED, maniglie esterne cromate, pulsante di avviamento “Start Button” con Smart Key, radio DAB, regolazione in altezza delle cinture di sicurezza anteriori, rete ferma bagagli, sensori di parcheggio anteriori, navigatore e retrovisori ripiegabili elettricamente).

Per quanto riguarda il resto la Hyundai i20 ha una garanzia molto lunga (cinque anni a chilometraggio illimitato) ma presenta consumi un po’ troppo alti: il marchio coreano dichiara una percorrenza di 17,9 km/l ma bisogna guidare in modo molto tranquillo per stare sopra quota 15.

Hyundai i20 faro anterioreHyundai i20 faro anteriore

Hyundai i20 frontaleHyundai i20 frontale

8
/10

Sicurezza

La dotazione di sicurezza della Hyundai i20 comprende: airbag frontali, laterali e a tendina, assistente alla partenza in salita, avviso superamento involontario della corsia, controlli di stabilità e trazione, freni posteriori a disco e monitoraggio pressione pneumatici. Tutti gli ADAS più evoluti sono compresi nel Safety Pack (che come abbiamo visto in precedenza si paga a parte).

La seconda generazione della piccola asiatica è un’auto sicura: frena bene, tiene bene la strada e offre una buona visibilità al guidatore. Una valida compagna di viaggio.

Hyundai i20 frontaleHyundai i20 frontale

Scheda tecnica

Tecnica

Motore turbo benzina, 3 cilindri
Cilindrata 998 cc
Potenza max 73,6 kW (100 CV) a 4.500 giri
Coppia max 172 Nm a 1.500 giri
Omologazione Euro 6
Cambio automatico a 7 rapporti

Capacità

Bagagliaio 326/1.042 litri
Serbatoio 50 litri

Prestazioni e consumi

Velocità max 190 km/h
Acc. 0-100 km/h 11,4 s
Consumo medio 17,9 km/l
Autonomia 893 km
Emissioni 127 g/km

Costi d’utilizzo

Prezzo 20.450 euro
Bollo 190,92 euro
20.450 euro

Accessori

Cerchi in lega da 16″ di serie
Cruise control di serie
Cruise control adattivo non disp.
Fari a LED non disp.
Radio Android Auto Apple CarPlay Aux Bluetooth USB di serie
Sensore luci di serie
Sensore pioggia di serie
Sensori di parcheggio post. di serie
Tetto panoramico non disp.
Vernice metall. Cashmere Brown di serie

Il mondo Hyundai

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Fonte:

Seat: il digital cockpit anche su Ibiza e Arona

Nicola Walde im Opel Test Center Rodgau-Dudenhofen, Juli 2018Nicola Walde im Opel Test Center Rodgau-Dudenhofen, Juli 2018

Credits: Nicola Walde im Opel Test Center Rodgau-Dudenhofen, Juli 2018

Nicola Walde im Opel Test Center Rodgau-Dudenhofen, Juli 2018Nicola Walde im Opel Test Center Rodgau-Dudenhofen, Juli 2018

Credits: Nicola Walde im Opel Test Center Rodgau-Dudenhofen, Juli 2018

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Credits: Nicola Walde im Opel Test Center Rodgau-Dudenhofen, Juli 2018

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Seat ha annunciato che, dopo il debutto da gennaio 2018 sulla Leon e sulla Ateca, il Digital Cockpit arriverà anche sulle piccole Ibiza e Arona. La strumentazione digitale della Casa spagnola sfoggia un design moderno e versatile e offrirà anche nuove funzionalità e un maggior numero di informazioni sui quadranti analogici, come il tachimetro e il contagiri, le mappe a colori e la navigazione (come optional attrezzature).

Alejandro Mesonero-Romanos, Director of Design della Casa spagnola ha dichiarato:

“Siamo impegnati a offrire ai nostri clienti il ​​miglior design di qualità, introducendo la precisione di un calibro classico nel mondo digitale, in cui ogni pixel è progettato con la stessa accuratezza. Approfittando di questo formato digitale dirompente, il nostro interiore design delle auto passa al livello successivo.”

Il controllo delle informazioni fornite è semplice e richiede al conducente di premere semplicemente il pulsante di controllo “View” montato sul volante per scorrere i tre diversi display principali disponibili, riducendo al minimo la distrazione del guidatore e ottimizzando la chiarezza delle informazioni fornite in base alle esigenze del guidatore. Le transizioni tra le varie informazioni disponibili sul display TFT da 1280 x 480 pixel sono fluide, grazie alla frequenza di aggiornamento di 75 Hz, che facilita la lettura delle informazioni.

Il Digital Cockpit di Seat offre tre principali display di informazioni: Classic, Digital e Dynamic View. Le informazioni classiche visualizzano le funzioni analogiche come tachimetro e contagiri, ma tra questi due quadranti digitali è possibile visualizzare ulteriori dati, tra cui informazioni di navigazione, musica, telefono, dati di guida e informazioni di assistenza (corsia, rilevamento punto cieco e front assist, ACC) e lo stato del veicolo. Mentre ulteriori informazioni possono essere visualizzate anche nel centro dei quadranti.

I dati di guida possono anche essere visualizzati in tutte le visualizzazioni, tra cui: consumo di carburante, distanza percorsa e chilometraggio totale. Il sistema consente inoltre di mostrare la musica attualmente in riproduzione, mentre il driver può scorrere la libreria musicale con la minima necessità di distogliere gli occhi dalla strada.

Il Digital Cockpit, poi, può essere personalizzato a piacimento dal guidatore. Questo significa che due dei display principali, classico e dinamico, possono essere adattati per mostrare informazioni specifiche. Il guidatore, ad esempio può mescolare le indicazioni di navigazione con i tradizionali quadranti tachimetro o utilizzare lo schermo intero per visualizzare la mappa dettagliata. La configurazione scelta può essere salvata come profilo utente e selezionata facilmente alla prossima guida. È possibile creare e salvare nel sistema fino a tre profili per stile.

Inoltre, Digital Cockpit è dotato di sensori di luce che, a seconda delle condizioni di illuminazione dell’ambiente e tramite un algoritmo, adattano l’illuminazione del display.

Foto

Seat Arona

La Sport Utility di segmento B della Casa di Martorell, sorella minore della Ateca.

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Fonte:

Con Opel Nici Walde stabilisce il nuovo record sulle 24 ore con una velomobile

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Credits: Nicola Walde im Opel Test Center Rodgau-Dudenhofen, Juli 2018

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Nicola Walde im Opel Test Center Rodgau-Dudenhofen, Juli 2018Nicola Walde im Opel Test Center Rodgau-Dudenhofen, Juli 2018

Credits: Nicola Walde im Opel Test Center Rodgau-Dudenhofen, Juli 2018

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Alle 10,28 dello scorso 29 luglio Nici Walde è scesa dalla velomobile al Centro Prove Opel di Rodgau-Dudenhofen, esausta ma felice. Nella sessione durata 24 ore ha percorso esattamente 1.088 chilometri con la sua bicicletta totalmente carenata e ha stabilito il nuovo record mondiale femminile su HPV (veicoli a trazione umana).

Nessun altra donna ha mai percorso una distanza superiore grazie esclusivamente alla propria forza fisica in questo periodo di tempo. Nici aveva battuto il precedente record mondiale femminile di 1.012 chilometri in poco meno di 22 ore.

Nico Walde ha dichiarato al traguardo:

“Non so neppure che cosa pensare. Battere il record mondiale femminile sulle 24 ore era il mio obiettivo. Peccato che abbia piovuto, le condizioni meteorologiche mi hanno impedito di ottenere un risultato migliore. Ma so una cosa: questo fantastico risultato non sarebbe stato possibile senza #opel e il suo grande sostegno”.

Johan Willems, Vice President Communications di Opel si è congratulato con l’atleta:

“Quello che Dici Walde ha fatto ieri e oggi va oltre lo straordinario. Questo risultato è fantastico. Noi di Opel abbiamo fatto del nostro meglio per sostenere un’atleta così ambiziosa ed eccezionale. Eravamo abbastanza certi che ce l’avrebbe fatta. Abbiamo incoraggiato Nici senza fermarci un solo istante, come spiega chiaramente il nostro slogan #WeBelieve”.

Accanto al suo team, numerosi dipendenti Opel e tifosi hanno sostenuto l’atleta nella sua impresa. Il bobbista che ha vinto di più alle Olimpiadi invernali, André Lange e il due volte campione olimpico nel quattro di coppia, il canottiere Karl Schulze, hanno tenuto le dita incrociate per Nici Walde. Anche il testimonial del marchio Opel e il vincitore della 24 ore di Le Mans e del Nürburgring Joachim “Jockel” Winkelhock era presente.

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Fonte:

BMW e la partnership con la Onlus Di.Di diversamente Disabili

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“Gli uomini hanno sempre cercato di accrescere le proprie capacità attraverso strumenti e tecnologie. Voi, se poteste scegliere, quale vorreste? Noi abbiamo scelto questa: la moto”. Questo è il motto della Onlus Di.Di Diversamente Disabili di Emiliano Malagoli, il centauro “bionico”, deciso a condividere la propria passione per la moto, nonostante il gravissimo incidente su strada che gli ha causato l’amputazione di una gamba. Parliamo di una Onlus che nasce con l’obiettivo di promuovere l’attività sportiva come elemento di recupero e inclusione sociale attraverso varie attività. Tra queste spiccano una scuola guida con moto adattate e istruttori con la stessa disabilità degli allievi, un team di piloti “speciali” e un campionato mondiale, nazionale (Octo Bridgestone Cup) e internazionale (International Bridgestone Handy Race e Dream World Bridgestone Cup) dedicato a piloti disabili che dal 2017 ha debuttato anche in alcune tappe di MotoGP e WorldSBK.

La partnership con BMW

Grazie alla collaborazione tra BMW Motorrad Italia e la Onlus Di.Di.Diversamente Disabili di Emiliano Malagoli, sono già molti i risultati ottenuti negli ultimi due anni con attività volte a riavvicinare al mezzo più sportivo per antonomasia anche le persone con mobilità ridotta. BMW Motorrad ha dato un contributo fondamentale per l’avvio di corsi di guida in moto per disabili organizzati dalla Onlus con le BMW F 800 R equipaggiate con un adattamento speciale, e i risultati raggiunti sono stati incredibili: circa 240 ragazzi disabili si sono rimessi in moto, e oltre 50 patenti speciali AS sono state rilasciate ad altrettanti soci della Onlus. In pista con l’Althea BMW Racing Team, inoltre, Emiliano Malagoli ha raggiunto numerosi traguardi a bordo della sua BMW S 1000 RR, adattata per l’occasione. Tra i molti risultati ottenuti, la vittoria del trofeo Di.Di. Bridgestone Cup 2017, un ottimo secondo posto alla International Bridgestone Handy Race di Le Mans (MotoGP 2018) e la medaglia di bronzo alla International Bridgestone Handy Race di Le Mans (MotoGP 2017).

Malagoli e Zanardi testimonial di SciAbile

Insieme ad Alex Zanardi, Emiliano Malagoli è anche testimonial di SciAbile, progetto nato nel 2003 dalla collaborazione tra il BMW Group Italia e la Scuola di Sci Sauze d’Oulx Project, che proprio quest’anno ha tagliato il traguardo simbolico dei 15 anni, a conferma di essere uno dei pilastri della strategia di Corporate e Social Responsibility di BMW Italia, SpecialMente.

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BMW M2 Competition 2018

BMW ha svelato la versione più radicale della gamma M2, la Competition. Si tratta della nuova versione migliorata della più piccola sportiva di Monaco che debutterà in anteprima mondiale al Salone di Pechino 2018 (25 aprile – 4 maggio) e inizierà ad arrivare ai primi clienti già a settembre prossimo. Sotto il cofano monta il sei cilindri in linea della M4, con 410 CV di potenza.

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MV Agusta, il prototipo pronto per la Moto2

Il marchio MV Agusta ha svelato le immagini della moto che prenderà parte al motomondiale al fianco del team Forward nella categoria Moto2. Il debutto è atteso per la prossima stagione ma presto ci saranno i primi test in pista. Si chiama F2 il prototipo in questione e, come da regolamento, monterà il tre cilindri Triumph che dal prossimo anno sostituirà il motore Honda.

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