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Guidare in galleria, tutti i consigli per farlo in sicurezza

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Non sempre ci soffermiamo a pensare ad alcuni comportamenti specifici da tenere in auto, a degli atteggiamenti che, se evitati o al contrario adottati, aumentano di gran lunga la nostra sicurezza mentre guidiamo e anche quella degli altri utenti che incontriamo sul nostro percorso.

Ci sono particolari tipologie di strada che oltretutto richiedono una maggiore attenzione, delle accortezze differenti. Una di queste per esempio è la galleria, e oggi diamo alcuni suggerimenti per guidare in sicurezza appunto nelle gallerie, cosa fare in caso di coda, di incendi, di incidenti o altre situazione potenzialmente pericolose.

I consigli per guidare sicuri in galleria

Non tutti gli automobilisti amano guidare in galleria, anzi. Ci sono dei soggetti che addirittura le evitano, soprattutto chi è claustrofobico e odia rimanere diverso tempo all’interno di una galleria o rischiare di restarci imbottigliato nelle ore di punta. Ci sono però dei percorsi in cui è inevitabile attraversarle, come per esempio in autostrada, soprattutto nelle zone di montagna.

Quali comportamenti bisognerebbe adottare per guidare in galleria? Vediamo i nostri consigli più utili.

Come guidare in galleria

Fortunatamente oggi le gallerie non sono più buie come una volta, ma dotate di illuminazione, anche se in alcuni punti in effetti scarseggia. Questo è il motivo per cui bisogna sempre tenere accese le luci anabbaglianti, anche di giorno, durante l’attraversamento. E evitare ovviamente di procedere a velocità sostenuta.

Altro consiglio importantissimo è quello di rispettare le distanze, in galleria si deve andare più lentamente ed è naturale che in alcuni momenti della giornata si formino code. Per evitare incidenti e tamponamenti pericolosi, è necessario aumentare la distanza abituale che si tiene dal veicolo che ci precede.

Il sorpasso, manovra molto delicata. La galleria può essere molto stretta e il sopraggiungere di altri veicoli potrebbe rivelarsi difficoltoso; spesso purtroppo accadono (per questo e altri motivi) dei pericolosi tamponamenti a catena, meglio evitare quindi sorpassi azzardati. La velocità in galleria deve sempre essere moderata, il clacson non deve mai essere suonato, a meno che ci si trovi in situazioni di emergenza (il rumore all’interno della galleria è amplificato e può dare molto fastidio agli altri conducenti).

Incidente in galleria: cosa fare

Primo consiglio in assoluto, valido su qualsiasi strada, è cercare di mantenere la calma, soprattutto se non è successo nulla di grave e nessuno sta male. Meglio attivare immediatamente le luci di segnalazione lampeggianti e accostare l’auto a destra in prossimità del marciapiede o della linea che limita la carreggiata.

Non dimenticate mai di posizionare il triangolo di emergenza, spegnere il motore e lasciare la chiave nel quadro. Sarebbe bene chiamare immediatamente il 112 per segnalare il sinistro (se c’è campo) altrimenti scendere dall’auto e raggiungere la colonnina SOS più vicina. Attenzione: camminare sempre e solo a lato strada.

Cosa succede in caso di incendio?

Se l’auto prende fuoco o inizia ad emettere fumo sarebbe bene procedere subito verso l’uscita della galleria. Nel caso in cui non sia possibile uscire, allora è necessario accostare l’auto sul lato destro e accendere le luci di avvertimento, spegnere il motore, anche in questo caso lasciare le chiavi nel cruscotto, abbandonare l’auto e segnalare subito il pericolo.

Alcuni consigli per la guida in galleria

Se portate gli occhiali da sole, toglieteli quando entrate in galleria, la scarsa illuminazione rende la vista con le lenti scure più difficile. Non tenete mai il volume della radio troppo alto, è importante non infastidire gli altri guidatori e sentire ogni rumore esterno.

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Golf ibrida, anima green in corpo atletico

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Ci sono oggetti che raggiungono forme definitive. Nel senso che hanno quasi la perfezione delle linee della goccia d’acqua o dell’uovo, come si diceva del Maggiolino o della bottiglia della Coca Cola. La Volkswagen Golf appartiene a questo empireo materiale di diritto: certo, dalla prima serie è molto cambiata, ovvio, ma l’originaria intuizione di Giorgetto Giugiaro si è sviluppata fino all’attuale serie, la ottava, che non stravolge anzi lima i concetti stilistici di quella precedente, disegnata a sua volta da due maestri quali Walter De Silva e Flavio Manzoni. E infatti l’ultima Golf appare come un canto del cigno, quasi impossibile chiedersi che cosa avrebbe potuto caratterizzarla di più. Scusate il paragone ma è un po’ come alcune donne, bellezze assolute, nere o bianche che siano, nessuno si mette a criticare lo stacco di gonna se è un centimetro in più o in meno di un presunto ideale.

Di questa nuova Golf, accertato il piacere delle forme e dei montaggi precisi alla tedesca, è l’interno ad essere più sorprendente: basta quadranti con lancette che salgono e scelgono e spazio a un cockpit tutto digitale con comandi a sfioramento d’alta classe col quale ci si può perdere, nel senso che le opzioni delle schermate sono davvero tante e alla fine si fatica a sceglierne una, perché tutte sono importanti. Detto questo, sulla Golf che vedete, siglata eTSI, debutta una tecnologia mai vista prima, il mild hybrid. Il che vuol dire che il motore 1500 cc turbo benzina da 150 CV in accelerazione e ripresa viene aiutato da un generatore che all’occorrenza fa da motore elettrico (sistema a 48 volt) e dando un boost di potenza riduce consumi ed emissioni.

Insomma, la Golf richiede meno benzina, fino a 0,4 litri per 100 km rispetto all’analoga versione tradizionale, con una media di 21,6 chilometri per litro.
Il digitale si sposa all’ibrido e al cambio DSG a sette rapporti in modo che si possano scegliere le reattività che si preferiscono, ovvero dalla modalità ECO a quella più sportiveggiante tagliata sulla vostra individualità di driver, il tutto accompagnato da una linea di led che taglia l’abitacolo e che cambia colore dal bianco al rosso, molto scenografico, va detto.

Alla fine, insomma numero due, quello che è difficile da trasferire ma è anche quello che ci è piaciuto di più è proprio l’anima multipla di questa vettura, green sempre, cattivella quando serve, comoda, giusta per quattro, spaziosa. Continuando nei paragoni sciocchi è la moglie ideale, perché sappiamo che, volendo c’è sempre la sorella trasgressiva, la GTE. E qui i cavalli e le emozioni salgono. Prezzo da 26 mila euro.

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Auto e città: sfida verde

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La sorpresa è reale. Vedi Olivier Francois, Ceo di Fiat, che sfreccia per le vie dietro la Biblioteca degli alberi a Milano su un monopattino in direzione del Bosco Verticale, il grattacielo tutto una pianta. Lo attende e sta arrivando guidando una 500 elettrica chi il Bosco Verticale lo ha progettato, costruito e ora lo sta diffondendo in altre parti del mondo, l’architetto Italo Boeri.

Il motivo dell’incontro, ovviamente all’interno del Bosco Verticale, è di trasferire le rispettive visioni sul futuro delle città e della mobilità che, altrettanto ovviamente, dovranno essere il più possibili verdi ed ecosostenibili, per far respirare chi in città deve o vuole continuare a vivere. Un incontro figlio del nostro tempo, in occasione peraltro della Giornata Mondiale dell’ambiente.

Con un annuncio: a settembre verrà inaugurato La Pista, ovvero la trasformazione del tetto del Lingotto a Torino, dove c’era l’anello di prova delle automobili prodotte a Torino, in una zona totalmente green, con piante, spazi comuni per fare sport o passeggiare, una specie di Bosco orizzontale, sviluppato dall’architetto Benedetto Camerana che lavora abitualmente per la Casa italiana. E alla cui inaugurazione Francois ha invitato giustamente Boeri, nella convinzione di aver fatto meritevole opera green.

Il rapporto tra Fiat e Boeri risale in realtà a più di un anno fa, quando, per realizzare lo spot di lancio della 500 elettrica, la città ideale attraversata dall’automobile a zero emissioni e guidata per l’occasione nientemeno che da Leonardo Di Caprio era stata concepita ispirandosi alle idee e alle realizzazioni dell’architetto milanese in varie parti del mondo.

Francois e Boeri condividono la stessa visione sulle tematiche ambientali, per rendere più vivibili le città migliorando l’aria che respiriamo. Ovvero architetture che assorbano anidride carbonica come per l’appunto il Bosco Verticale (27 mila piante) e una mobilità non inquinante come quella possibile con la Fiat 500 elettrica.

Ha dichiarato infatti Olivier Francois: “Il nostro dovere è di offrire al mercato, al più presto possibile compatibilmente con la riduzione del costo delle batterie, auto elettriche che non costino più di quelle a combustione. Stiamo esplorando il territorio della mobilità sostenibile per tutti, questo è il nostro progetto. Tra il 2025 e il 2030, gradualmente, la nostra gamma di prodotto diventerà solo elettrica. E questo sarà un cambiamento radicale per Fiat”.

Insomma la sfida è di portare l’auto elettrica da scelta elitaria a soluzione democratica, per tutti. In modo da poter viaggiare all’interno delle metropoli e tra le metropoli e le città più piccole senza produrre inquinanti e anidride carbonica. Un percorso analogo a quanto sta accadendo nell’edilizia, dove l’esperimento del Bosco Verticale deve diventare il prototipo di una soluzione per tutti e non per ricchi. Tanto che Stefano Boeri ha voluto precisare così il cammino che intravvede: “Se consideriamo che le città sono responsabili non solo dell’emissione di oltre il 70% di CO2, fenomeno all’origine del riscaldamento globale, ma anche dell’emissione di inquinanti che sono la principale causa di malattie e mortalità da problemi respiratori, appare evidente come proprio le città siano i primi luoghi su cui intervenire con un profondo cambiamento… Abbiamo già a disposizione diverse soluzioni che possono aiutarci: proteggere e aumentare le superfici permeabili e verdi creando nuovi parchi e giardini, dentro e intorno alle nostre città; trasformare i tetti cittadini in prati e orti; promuovere gli orti comunitari e l’agricoltura urbana; utilizzare le radici degli alberi per decontaminare i suoli inquinati; creare una rete di corridoi verdi per collegare parchi, foreste ed edifici verdi”.

Il dibattito integrale a due è visibile su youtube al link  https://www.youtube.com/watch?v=wnn6y8MkXd8

 

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Milano Monza Motor Show 2021: il programma, le Case presenti e le date

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Il Milano Monza Motor Show 2021 si terrà dal 10 al 13 giugno: la prima edizione del nuovo Salone dell’auto lombardo sarà un evento svolto in completa sicurezza, con i modelli esposti su pedane corredate ognuna da un codice QR in grado di sostituire l’interazione tra pubblico e personale.

Ogni codice QR, stampato in grande in modo da essere inquadrabile anche a distanza, rimanderà alla pagina specifica del modello con schede tecniche, immagini, video e link al sito ufficiale, al configuratore e ai test drive.

Il MIMO 2021 (abbreviazione di Milano Monza Motor Show) vedrà nel centro del capoluogo lombardo installazioni di 63 brand e numerose anteprime mondiali e nazionali.

Di seguito troverete una guida completa al Milano Monza Motor Show 2021: il programma, le Case presenti e le date.

Milano Monza Motor Show 2021: le date del Salone dell’auto lombardo

Il MIMO 2021 si terrà da giovedì 10 giugno a domenica 13 giugno.

Milano Monza Motor Show 2021: i biglietti

L’ingresso al Milano Monza Motor Show 2021 è libero e gratuito. L’evento si terrà nel centro del capoluogo lombardo dal Castello Sforzesco a Piazza San Babila attraversando Largo Beltrami, Via Dante, Piazzale Cordusio, Via Mercanti, Piazza della Scala, Piazza Duomo e Corso Vittorio Emanuele.

Le attività del MIMO 2021 all’Autodromo di Monza saranno invece chiuse al pubblico. Potranno accedere solo su invito le Case automobilistiche, i giornalisti, i grandi club e i collezionisti privati.

Milano Monza Motor Show 2021: le anteprime mondiali

Il Milano Monza Motor Show 2021 vedrà dieci anteprime mondiali:

  • Anteprima Bugatti (il nome verrà svelato giovedì)
  • Bugatti Bolide
  • Cupra Born
  • DR 5.0
  • DR 6.0
  • Ducati (il nome verrà svelato a breve)
  • Pagani Huayra R
  • Pambuffetti PJ-01
  • Supercar che verrà svelata venerdì 11 giugno

Milano Monza Motor Show 2021: le Case presenti

Quasi tutte le Case automobilistiche saranno presenti con almeno una pedana al MIMO 2021. Si fa quindi prima a scrivere le assenti: Abarth, Alpine, Dacia, Jaguar, Mahindra, Mercedes, Nissan, Smart, Ssangyong, Subaru, Tesla e Volvo.

Milano Monza Motor Show 2021: il programma

Oltre alla passeggiata di quasi 3 km per il centro di Milano i visitatori del Milano Monza Motor Show 2021 potranno accedere al Focus auto elettriche e ibride (organizzato insieme a Enel X) davanti al Castello Sforzesco dalle 09:00 alle 19:00 per vedere le ultime novità ibride ed elettriche e per poterle guidare. Tra le novità “eco” più interessanti disponibili per il test drive segnaliamo le Renault Captur Plug-in Hybrid e Clio Hybrid e la Suzuki Ignis.

Per accedere all’area bisogna pre-registrarsi nella sezione apposita del sito www.milanomonza.com.

Per quanto riguarda gli eventi chiusi al pubblico dell’Autodromo di Monza troviamo:

Venerdì 11 giugno 2021

  • Trackday – dalle 09:30 alle 12:00, dalle 15:30 alle 18:30 (costo per slot di 30 minuti: 120 euro a vettura per sessione)
  • Journalist Parade – 13:00
  • Supercar Night Parade – 19:00

Domenica 13 giugno 2021

  • ACI Storico Festival

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Buche stradali, si può chiedere il risarcimento per eventuale incidente?

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L’asfalto dissestato è un problema che purtroppo riscontriamo in molte delle nostre città, le buche possono essere davvero pericolose per chi viaggia in auto, e soprattutto per i motociclisti, i ciclisti e i pedoni. Il manto stradale non uniforme, e caratterizzato spesso purtroppo da veri e propri ‘crateri’ nell’asfalto, minaccia seriamente la sicurezza della circolazione.

Viaggiare in auto su una strada caratterizzata da buche profonde o dai bordi acuminati alza il rischio di bucare le gomme, ma anche di rovinare e danneggiare le sospensioni e i cerchi. Purtroppo può rivelarsi pericoloso perché strade così dissestate possono anche provocare sbandamenti e quindi conseguenti incidenti con altri veicoli, ma anche la caduta di chi viaggia in biciclette, in bici e anche a piedi.

I responsabili della manutenzione stradale possono essere chiamati a rispondere dei danni quando veicoli o persone subiscono dei danneggiamenti a causa del manto stradale disconnesso. Non possiamo parlare però di risarcimento automatico, devono essere verificate differenti condizioni per poter procedere. Vediamo insieme di cosa stiamo parlando e cosa fare.

Cosa dice la legge in ambito di incidenti causati da buche stradali

La norma parla di questi episodi principalmente in due articoli:

  • 2043 del Codice Civile – “Risarcimento per fatto illecito” – che dice: “Qualunque fatto doloso o colposo, che cagiona ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno”;
  • 2051 del Codice Civile – “Danno cagionato da cosa in custodia” – che recita che “ciascuno è responsabile del danno cagionato dalle cose che ha in custodia, salvo che provi il caso fortuito”.

Va aggiunto anche l’art. 14 del Codice della Strada, che obbliga i proprietari di una strada a occuparsi della manutenzione.

Come abbiamo anticipato, è possibile ottenere il risarcimento dei danni per danneggiamenti avvenuti a causa di una strada dissestata. Per poterlo pretendere però:

  • l’ente proprietario della strada deve avere l’effettivo controllo del bene e la possibilità di rimuovere il pericolo;
  • la buca deve essere poco visibile dal danneggiato, per poter essere considerata ‘insidia occulta’ e rappresentare un pericolo effettivo per chiunque, quindi quella che viene definita ‘insidia oggettiva’ (una sorta di trabocchetto).

Quando è possibile ottenere il risarcimento dei danni derivanti da buche stradali

Secondo l’art 2051 del Codice Civile, come abbiamo visto, si presuppone la responsabilità dell’ente proprietario o del gestore della strada, che ha l’obbligo di custodire e manutenere la strada stessa per evitare qualsiasi tipo di pericolo per la circolazione.

La responsabilità quindi ricade sul gestore nel caso in cui l’incidente e i danni siano il risultato di cattiva manutenzione. Come abbiamo visto, la buca deve essere considerata un’insidia. In questo caso quindi il proprietario o gestore della strada è responsabile di quanto accaduto (eventuali sinistri e danni ai veicoli e/o alle persone) e è tenuto al risarcimento.

Il risarcimento può essere anche respinto

Ci sono dei casi in cui però il gestore della strada può non essere responsabile dell’incidente causato dalle buche, l’articolo 2051 del Codice Civile infatti annulla la responsabilità del proprietario o gestore dell’infrastruttura nel caso in cui venga accertato il ‘caso fortuito’ e quindi un evento atmosferico anomalo o una frana che causano buche e discontinuità al fondo stradale.

Anche quando la buca è facilmente visibile e di modeste dimensioni il gestore non è responsabile e quindi non è tenuto al risarcimento dei danni. La richiesta di risarcimento può quindi essere respinta.

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Come e dove si lava un’auto elettrica?

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Oggi le auto elettriche si stanno diffondendo sempre di più sul mercato, in Italia e in tutto il mondo sono tantissime le Case automobilistiche che inseriscono a listino nuovi modelli a zero emissioni. L’obiettivo è quello di ridurre l’inquinamento, che purtroppo è una delle piaghe delle nostre città, ma anche i consumi e quindi risparmiare sul rifornimento. Ci sono ancora diversi limiti legati a questa tipologia di veicoli, come la scarsità di colonnine di ricarica e altre infrastrutture, ma pian piano tutto sta evolvendo verso una mobilità più responsabile. Vediamo invece un argomento che a volte viene sottovalutato ma è molto importante, come si deve lavare un’auto elettrica.

Come lavare un’auto elettrica: tutto quello che bisogna sapere

Il lavaggio dell’auto a mano è una scelta che viene sempre più abbandonata dagli automobilisti di oggi, che preferiscono andare in un centro specializzato per far tornare a splendere la propria vettura, invece che armarsi di secchio e spugna per pulire la macchina in garage o in giardino autonomamente.

Le auto elettriche e ibride oggi si stanno diffondendo sempre più e qualcuno si chiede se servono delle accortezze particolari per il lavaggio di questa tipologia di macchine, dei consigli e trucchi per non sbagliare. Come abbiamo detto in apertura, oggi comprare un’auto elettrica è ancora abbastanza difficile, oltre alla carenza di colonnine per la ricarica, i clienti valutano anche molto l’autonomia delle vetture, i loro prezzi (più alti di quelli delle macchine a motorizzazione tradizionale) e varie altre caratteristiche.

È necessario anche sapere bene come trattare un’auto elettrica quando si deve procedere al lavaggio, per non sbagliare e non rovinarla o provocare dei danni. Le Case auto assicurano che lavare a mano questa tipologia di vetture a zero emissioni non è per niente rischioso, non comporta alcun tipo di problema o rischio per le componenti del sistema elettrico. Anzi, il lavaggio a mano è proprio la miglior scelta per questa tipologia di vettura, come per quelle a motorizzazione a combustione.

Le regole principali per lavare un’auto elettrica

Prima del lavaggio assicuratevi che le porte e i finestrini siano perfettamente chiusi. Oltretutto, la disponibilità della trazione deve essere disattivata. Attenzione a non lavare mai la macchina nel momento in cui la stessa è collegata per la ricarica di energia elettrica; la presa di ricarica deve assolutamente essere chiusa e il cavo scollegato. Altra cosa importante da sapere: la programmazione del clima con la macchina ferma deve essere disabilitata.

Lavaggio dell’auto elettrica ad alta pressione: come fare

Non tutti hanno la voglia, la capacità e il tempo di lavare la propria auto elettrica a mano, autonomamente. Allora è possibile procedere con il lavaggio ad alta pressione o con acqua calda, ma se avete una vettura elettrica, allora è necessario prestare bene attenzione. Innanzitutto è importante che il getto venga indirizzato ad almeno 40 cm di distanza sui sensori ADAS, per non creare dei danni. Non solo, l’acqua non deve avere una temperatura superiore ai 60°C e non deve mai essere indirizzata sui cavi ad alta tensione o a 12V.

Auto elettrica: il lavaggio automatico

Le Case automobilistiche consigliano anche l’utilizzo degli autolavaggi automatici senza spazzole per la pulizia delle vetture elettriche. Devono essere tipologie di centri di lavaggio ‘contact less’, le spazzole infatti sono pericolose per ogni tipologia di auto perché possono graffiare la vernice, i sensori (che sulle auto elettriche sono tantissimi) e le lenti dell’auto. Attenzione: non dimenticare di disattivare la funzione ‘Auto Hold’ e i tergicristalli automatici.

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MotoGP 2021: Oliveira vince in Catalogna con la KTM

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Miguel Oliveira ha vinto con la KTM il GP di CatalognaBarcellona: il pilota portoghese ha conquistato la settima tappa della MotoGP 2021 davanti alle Ducati di Johann ZarcoJack Miller.

MotoGP of Catalunya – Qualifying

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MotoGP of Catalunya – Qualifying

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La corsa iberica è stata la prima gara stagionale senza una Yamaha sul podio: Fabio Quartararo, sesto, è stato penalizzato di sei secondi per aver tagliato una curva nel finale e per aver percorso gli ultimi giri a petto nudo a causa di un problema alla tuta.

MotoGP 2021 – GP Catalogna: le pagelle

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Fabio Quartararo (Yamaha)

Fabio Quartararo è stato strepitoso sabato (pole position) ma meno oggi: partito male, ha commesso un errore nel secondo giro tentando di passare Oliveira. Il centauro francese si è ripreso il primo posto alla 12° tornata ma poco ha potuto fare contro la velocissima KTM.

A due giri dal termine il “crollo”: prima ha perso il duello contro Zarco, poi ha tagliato una curva prendendo una penalità di tre secondi che gli è costata il podio e ha corso nel finale a petto nudo dopo l’apertura improvvisa della tuta rimediando altri tre secondi di penalizzazione per essersi tolto il paracostole.

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Johann Zarco (Ducati)

Ancora una gara pazzesca per Johann Zarco: il pilota francese, secondo nel GP di Catalogna, ha portato a casa il quarto podio nelle prime sette gare della MotoGP 2021. Ora gli manca solo un successo nella classe regina.

Barcellona non è scattato benissimo ma grazie al motore potente è riuscito a entrare in zona podio al 16° giro e a liberarsi agevolmente di Quartararo nel finale.

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Miguel Oliveira (KTM)

Dopo il secondo posto del Mugello Miguel Oliveira è tornato sul gradino più alto del podio dopo oltre sei mesi.

Il pilota portoghese ha conquistato il GP di CatalognaBarcellona grazie a una partenza fenomenale: secondo al primo giro e primo già alla terza tornata. Ha ceduto brevemente il primato a Quartararo a metà gara ma è riuscito a riprenderselo facilmente grazie al motore più potente.

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Franco Morbidelli (Yamaha)

Franco Morbidelli è in crisi: terza gara consecutiva fuori dalla “top 5”.

Il centauro romano a Barcellona è stato velocissimo nelle prove libere e veloce nelle qualifiche ma ha deluso in gara: 9°.

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Yamaha

Per la prima volta nella MotoGP 2021 la Yamaha non è riuscita a salire sul podio.

Poco male: Quartararo è riuscito a limitare i danni tagliando il traguardo in quarta posizione.

MotoGP 2021 – I risultati del GP di Catalogna

Prove libere 1

1 Aleix Espargaró (Aprilia) 1:40.378
2 Franco Morbidelli (Yamaha) 1:40.402
3 Pol Espargaró (Honda) 1:40.751
4 Maverick Viñales (Yamaha) 1:40.753
5 Johann Zarco (Ducati) 1:40.767

Prove libere 2

1 Johann Zarco (Ducati) 1:39.235
2 Franco Morbidelli (Yamaha) 1:39.256
3 Fabio Quartararo (Yamaha) 1:39.401
4 Brad Binder (KTM) 1:39.662
5 Francesco Bagnaia (Ducati) 1:39.760

Prove libere 3

1 Franco Morbidelli (Yamaha) 1:38.929
2 Fabio Quartararo (Yamaha) 1:38.975
3 Miguel Oliveira (KTM) 1:39.051
4 Francesco Bagnaia (Ducati) 1:39.073
5 Aleix Espargaró (Aprilia) 1:39.079

Prove libere 4

1 Fabio Quartararo (Yamaha) 1:39.602
2 Maverick Viñales (Yamaha) 1:40.028
3 Miguel Oliveira (KTM) 1:40.073
4 Johann Zarco (Ducati) 1:40.286
5 Joan Mir (Suzuki) 1:40.380

Qualifiche

1 Fabio Quartararo (Yamaha) 1:38.853
2 Jack Miller (Ducati) 1:38.890
3 Johann Zarco (Ducati) 1:39.049
4 Miguel Oliveira (KTM) 1:39.099
5 Franco Morbidelli (Yamaha) 1:39.109

Warm up

1 Takaaki Nakagami (Honda) 1:39.783
2 Maverick Viñales (Yamaha) 1:39.819
3 Franco Morbidelli (Yamaha) 1:39.850
4 Johann Zarco (Ducati) 1:39.874
5 Fabio Quartararo (Yamaha) 1:40.056

Le classifiche
La classifica del GP di Catalogna 2021
Miguel Oliveira (KTM) 40:21.749
Johann Zarco (Ducati) + 0,2 s
Jack Miller (Ducati) + 2,0 s
Joan Mir (Suzuki) + 5,3 s
Maverick Viñales (Yamaha) + 6,3 s
Classifica Mondiale Piloti
Fabio Quartararo (Yamaha) 115 punti
Johann Zarco (Ducati) 101 punti
Jack Miller (Ducati) 90 punti
Francesco Bagnaia (Ducati) 88 punti
Joan Mir (Suzuki) 78 punti

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F1 2021: Pérez trionfa in Azerbaigian, Verstappen tradito da una gomma

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Sergio Pérez ha conquistato il GP dell’AzerbaigianBaku con la Red Bull davanti a uno strepitoso Sebastian Vettel (capace di regalare il primo podio di sempre all’Aston Martin grazie a un’eccellente gestione degli pneumatici) e a Pierre Gasly (AlphaTauri).

F1 Grand Prix of Azerbaijan

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F1 Grand Prix of Azerbaijan

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F1 Grand Prix of Azerbaijan

Credits: Mario Renzi – Formula 1/Formula 1 via Getty Images

F1 Grand Prix of Azerbaijan

Credits: Clive Rose/Getty Images

F1 Grand Prix of Azerbaijan

Credits: Mark Thompson/Getty Images

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I due protagonisti del Mondiale F1 2021 hanno chiuso con zero punti: Max Verstappen – ancora leader del campionato – è stato tradito da una gomma a sei giri dalla fine andando a muro mentre si trovava al comando mentre Lewis Hamilton (15°) durante la ripartenza della sprint race finale di due giri “creata” dopo la bandiera rossa in seguito all’incidente dell’olandese ha buttato all’aria un secondo posto sicuro andando dritto in una via di fuga nel tentativo di soffiare il primo posto a Pérez.

Alti e bassi per quanto riguarda la FerrariCharles Leclerc ha tagliato il traguardo in quarta posizione dopo aver ottenuto la pole position ieri mentre Carlos Sainz Jr. si è dovuto accontentare dell’ottava posizione.

Mondiale F1 2021 – GP Azerbaigian: le pagelle

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Sergio Pérez (Red Bull)

Un GP dell’Azerbaigian da incorniciare per Sergio Pérez: seconda vittoria in carriera, cinque gare su sei in “top five” e terzo posto assoluto nel Mondiale F1 2021 dietro i due “alieni” Verstappen e Hamilton.

Il pilota messicano, sesto in qualifica, è entrato in zona podio all’ottavo giro con un sorpasso ai danni di Leclerc e nonostante un pit-stop più lento del previsto è stato comunque in grado di rientrare in pista davanti a Hamilton con l’aiuto di una Red Bull velocissima. Il primo posto è arrivato grazie all’incidente di Max ma se lo è meritato difendendosi da Lewis nella ripartenza dopo la bandiera rossa.

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Charles Leclerc (Ferrari)

Charles Leclerc ha riscattato in parte la delusione di Monte Carlo con un quarto posto a Baku che coincide con il quinto piazzamento in “top 6” nei primi sei appuntamenti del Mondiale F1 2021.

Ieri il monegasco ha sorpreso tutti con la seconda pole position consecutiva (evento che non si verificava da due anni in casa Ferrari) ma in gara si è fatto superare in otto giri da Hamilton, Verstappen e Pérez. Ha inoltre sofferto parecchio contro Vettel ma ha lottato nella “sprint race” tentando – senza successo – di soffiare il terzo posto a Gasly.

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Pierre Gasly (AlphaTauri)

Pierre Gasly è tornato sul podio dopo il successo di Monza dello scorso anno.

Il piazzamento in “top 3” è arrivato soprattutto grazie al “lungo” di Hamilton ma il pilota francese è stato bravissimo a difendere la terza posizione nel finale dagli attacchi di Leclerc.

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Max Verstappen (Red Bull)

Dopo sei mesi esatti (Sakhir 2020) Max Verstappen è tornato fuori dalla “top 2” in un Gran Premio: anche quella volta vinse Pérez, anche quella volta ci fu un ritiro per cause esterne. Oggi il pilota olandese è andato a muro a causa di un afflosciamento della gomma posteriore sinistra mentre si stava apprestando a vincere il GP dell’AzerbaigianBaku.

Partito terzo, ha superato agilmente Leclerc al settimo giro ed è passato al comando grazie all’eccellente strategia del box Red Bull. Ha perso la vittoria ma il quindicesimo posto finale di Hamilton ha reso tutto meno amaro.

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Red Bull

Red Bull 25-Mercedes 0: una vittoria netta, quella di Baku, che ha permesso alla scuderia austriaca – capace di portare sempre una monoposto sul podio in questa stagione – di consolidare il primato nel Mondiale F1 2021 Costruttori.

Tanta delusione per l’incidente di Verstappen ma anche tanta gioia per l’inattesa vittoria di Pérez.

Mondiale F1 2021 – I risultati del GP dell’Azerbaigian

Prove libere 1

1 Max Verstappen (Red Bull) 1:43.184
2 Charles Leclerc (Ferrari) 1:43.227
3 Carlos Sainz Jr. (Ferrari) 1:43.521
4 Sergio Pérez (Red Bull) 1:43.630
5 Daniel Ricciardo (McLaren) 1:43.732

Prove libere 2

1 Sergio Pérez (Red Bull) 1:42.115
2 Max Verstappen (Red Bull) 1:42.216
3 Carlos Sainz Jr. (Ferrari) 1:42.243
4 Charles Leclerc (Ferrari) 1:42.436
5 Pierre Gasly (AlphaTauri) 1:42.534

Prove libere 3

1 Pierre Gasly (AlphaTauri) 1:42.251
2 Sergio Pérez (Red Bull) 1:42.595
3 Lewis Hamilton (Mercedes) 1:42.697
4 Charles Leclerc (Ferrari) 1:42.778
5 Carlos Sainz Jr. (Ferrari) 1:43.006

Qualifiche

1 Charles Leclerc (Ferrari) 1:41.218
2 Lewis Hamilton (Mercedes) 1:41.450
3 Max Verstappen (Red Bull) 1:41.563
4 Pierre Gasly (AlphaTauri) 1:41.565
5 Carlos Sainz Jr. (Ferrari) 1:41.576

Le classifiche
La classifica del GP dell’Azerbaigian 2021
Sergio Pérez (Red Bull) 3:33.686
Sebastian Vettel (Aston Martin) + 1,4 s
Pierre Gasly (AlphaTauri) + 2,8 s
Charles Leclerc (Ferrari) + 3,8 s
Lando Norris (McLaren) + 4,8 s
Classifica Mondiale Piloti
Max Verstappen (Red Bull) 105 punti
Lewis Hamilton (Mercedes) 101 punti
Sergio Pérez (Red Bull) 69 punti
Lando Norris (McLaren) 66 punti
Charles Leclerc (Ferrari) 52 punti
Classifica Mondiale Costruttori
Red Bull-Honda 174 punti
Mercedes 148 punti
Ferrari 94 punti
McLaren-Mercedes 92 punti
AlphaTauri-Honda 39 punti

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I trucchi per prevenire i crampi alle gambe quando si guida

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Il problema dei crampi alle gambe quando si guida non è per niente da sottovalutare, è una condizione che si presenta spesso e che può essere molto invalidante, fino a costringere il conducente a fermarsi per evitare sbandamenti o incidenti. Sono differenti le situazioni che sembrano banali ma che, se succedono mentre si guida, possono rivelarsi pericolose.

Un altro esempio? Può essere quello degli starnuti al volante. L’automobilista, a causa del raffreddore o dell’allergia, che fa diversi starnuti (uno dietro l’altro) mentre guida, può seriamente rischiare di mettere a repentaglio la sua sicurezza e quella degli altri utenti della strada. Mentre si starnutisce infatti si chiudono gli occhi per alcuni secondi, e questo può essere molto pericoloso.

Ma torniamo all’argomento che ci interessa oggi, il crampo alle gambe, altro problema che può rivelarsi un vero disagio; un dolore improvviso e molto forte che può causare un vero e proprio guaio. Il crampo del guidatore prende in genere la coscia o il polpaccio, in maniera molto violenta. Si tratta della contrazione involontaria di uno o più muscoli. Vediamo qualche trucchetto per provare a capire le cause dei crampi e limitare questo problema mentre si è al volante.

Crampi del guidatore: le cause

I crampi generalmente si presentano quando si verifica una situazione di insufficiente ossigenazione del muscolo. Ma può succedere anche per il freddo o la carenza di sali minerali. Traumi fisici o sforzi prolungati possono inoltre incidere su questa condizione. Il primo campanello d’allarme spesso è un dolore leggero al polpaccio o alla coscia, in una condizione di stanchezza particolare.

Ma come si presenta il crampo? Si tratta di una fitta improvvisa, una contrazione involontaria del muscolo e molto forte e dolorosa. Può succedere che il dolore sparisca del tutto in pochi secondi oppure che diminuisca solo di intensità, lasciando una sensazione fastidiosa anche per alcuni mesi, fino ad esaurirsi completamente.

Altri fattori che possono determinare la comparsa dei crampi? Stanchezza psicofisica e fatica, mancato recupero dell’organismo, tensione neuromuscolare. Il corpo si irrigidisce e sfoga con un crampo alla gamba.

Come prevenire i crampi alle gambe mentre si guida

Uno dei metodi più efficaci e consigliati per i crampi alle cosce o ai polpacci, per evitare soprattutto che si presentino mentre state guidando, è reintegrare i liquidi e i sali minerali durante eventuali sforzi prolungati. Quindi se fate sport, è necessario bere tanta acqua prima di rimettersi al volante. È possibile inoltre prendere degli integratori di potassio per prevenire questi fastidi. Sarebbe bene anche eliminare i grassi dalla dieta, o perlomeno diminuirne l’apporto.

Se i crampi vi assalgono principalmente mentre guidate, soprattutto nel traffico o durante viaggi lunghi, è dovuto al fatto che le gambe sono messe alla prova per il continuo utilizzo del pedale della frizione, ma anche del freno e dell’acceleratore.

Un altro consiglio utile? Dopo un crampo, bevete acqua e prendete un integratore appena possibile. Sarebbe bene fare anche degli impacchi caldi, una volta arrivati a casa. Se il crampo è molto forte e state guidando, cercate di mantenere la calma e di fermarvi non appena possibile, in una zona sicura.

Attenzione: se i crampi alle gambe mentre guidate sono episodi che si presentano saltuariamente, allora la prevenzione e la cura fai da te possono essere utili, chiedendo comunque sempre il parere del medico o del farmacista. Se però il problema si manifesta frequentemente, allora sarebbe meglio fare una visita da uno specialista.

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Come funzionano le multe per infrazioni commesse all’estero?

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Gli automobilisti che viaggiano all’estero sono tenuti a rispettare il Codice della Strada della Nazione in cui si guida, proprio come succede in Italia. Questa affermazione può apparire scontata ma non lo è: in molti, alla luce delle difficoltà legate alla notifica di multe fatte fuori dai confini italiani, credono di avere una sorta di “immunità”.

Tutto ciò è assolutamente falso: un’infrazione all’estero, ovviamente, ha la stessa valenza di una ricevuta nel proprio Paese di appartenenza. Ancora oggi sono diversi gli automobilisti che tendono a ignorare le multe ricevute in un’altra Nazione: un errore molto grave, visto che le contravvenzioni vengono notificate in maniera molto semplice e possono essere riscosse come se la notifica arrivasse direttamente dall’Italia.

Multe all’estero: la collaborazione tra Paesi membri dell’Unione Europea

Il 18 maggio del 2016 è stata pubblicata una circolare ministeriale sul “Sistema automatizzato di interscambio dei dati di immatricolazione dei veicoli circolanti nei Paesi UE“: tale sistema, in virtù dalla direttiva europea 2011/82 poi sostituita dalla direttiva 2015/413, recepita in Italia con i Decreti legislativi n. 37/2014 e 37/2016, prevede lo scambio di informazioni tra i Paesi membri dell’Unione Europea in caso di infrazioni riguardanti la sicurezza stradale.

Lo scambio delle informazioni tra Nazioni dell’UE avviene quando le infrazioni vengono commesse con un veicolo immatricolato in uno Stato membro diverso da quello in cui è stata commessa l’infrazione. In parole povere: se viaggiando in Francia alla guida di un’automobile immatricolata in Italia, si commette un’infrazione stradale, Francia e Italia si scambiano delle informazioni, collaborando affinché venga punito chi ha violato il Codice della Strada. La stessa cosa succede al contrario, qualora un automobilista straniero commettesse infrazione in Italia con una vettura immatricolata in uno degli altri Stati membri dell’Unione Europea.

Scambio di informazioni per multe all’estero: in quali casi è previsto

Lo scambio di informazioni tra Stati appartenenti all’Unione Europea avviene solo per le seguenti infrazioni: guida in stato di ebbrezza; guida sotto l’effetto di stupefacenti; superamento dei limiti di velocità; mancato utilizzo della cintura di sicurezza; mancato uso dei dispositivi di ritenuta per bambini; mancato rispetto del semaforo rosso; circolazione su una corsia vietata; uso del cellulare alla guida e per le due ruote anche mancato utilizzo del casco protettivo.

Notifica multe ricevute all’estero: come funziona

Qualora un cittadino italiano commettesse una delle violazioni appena indicate in uno dei Paesi dell’Unione Europea, si aprirebbe subito una procedura che prevede tutta una serie di passaggi. Come prima cosa, l’organo accertatore dello Stato in cui è stata accertata l’infrazione commessa chiede i dati relativi al mezzo al punto di contatto italiano. Una volta ricevute le informazioni necessarie, l’organo accertatore della Nazione estera procede a inviare per posta – ordinaria o raccomandata a seconda dei casi – all’intestatario del veicolo, una comunicazione con l’indicazione dell’infrazione, le modalità per eseguire il pagamento della sanzione e le indicazioni per proporre ricorso contro la sanzione.

Una volta ricevute le indicazioni, l’automobilista può pagare la sanzione oppure fare ricorso contro il verbale, dovendo sottostare alle leggi vigenti nel Paese in cui è stata commessa l’infrazione. In caso di ricorso, se l’opposizione viene accolta, la procedura si conclude con l’annullamento del verbale. Al contrario, se il ricorso viene respinto bisogna pagare la sanzione ricevuta.

Mancato pagamento di multe ricevute all’estero

Qualora un automobilista non effettuasse il pagamento relativo alla multa ricevuta, l’autorità del Paese in cui è stata compiuta l’infrazione può inviare il fascicolo alla Corte d’Appello italiana, la quale ha due facoltà: riconoscere la sanzione e avviare la procedura esecutiva prevista dalla Legge Italiana per l’incasso della multa, oppure non riconoscere la sanzione e archiviare il procedimento.

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