Multe, come funziona la rateizzazione e quando usufruirne?

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Prima di parlare della possibilità di rateizzare l’importo delle multe prese in auto, diamo una breve introduzione all’argomento sottolineando che la circolazione nel nostro Paese è regolamentata dal Codice della Strada, un complesso di norme che regola il comportamento dei pedoni, dei veicoli e degli animali. Le regole stradali cambiano da nazione a nazione: ogni Stato definisce il contenuto, le modalità di esecuzione e attuazione del Codice Stradale in base al proprio ordinamento giuridico interno e agli accordi internazionali.

Ovviamente i soggetti che non rispettano le norme presenti all’interno del Codice della Strada rischiano sanzioni amministrative che vengono comminate in base al tipo di violazione. Si va dalla multa alla sospensione o al ritiro della patente.

Per fare alcuni esempi, una delle infrazioni più comuni commesse dagli utenti della strada in Italia è quella della mancata revisione. Circolare con l’auto priva di revisione costa una multa di 173 euro. Sono troppi anche gli automobilisti che guidano senza patente, purtroppo. Comportamento molto grave, che viene punito con una multa severa di 5.100 euro a cui si aggiungono ulteriori 397 euro destinati al proprietario del veicolo per incauto affidamento.

Ma non è tutto, altre infrazioni molto comuni nel nostro Paese riguardano il mancato rispetto della segnaletica stradale e altre ‘sviste’, tra cui tenere il motore acceso durante la sosta, la mancata esibizione del disco orario e la guida con un braccio rotto o simili. Ma è possibile rateizzare l’importo da versare per una multa? Sì, vediamolo nel dettaglio.

La rateizzazione della multa

È possibile richiedere il pagamento di una multa in più rate solo se rientrano nei limiti fissati dalla normativa che prende in considerazione sia l’importo che il reddito del creditore. Oggi è possibile rateizzare le sanzioni amministrative, ma possono essere pagati in rate mensili solo i verbali di importo superiore ai 200 euro, per una o più violazioni accertate contestualmente, sempre che i soggetti presentino difficoltà economiche.

Attenzione: una cosa da sapere è che la domanda di rateizzazione implica la rinuncia alla facoltà di ricorso al Prefetto o al Giudice di Pace.

Quando un soggetto viene definito in difficoltà economica dalla norma? Nella misura di 10628,16 euro di reddito imponibile (incrementati di 1032,91 euro per ogni familiare convivente), con aggiornamento biennale che deve essere fatto con decreto del Ministero dell’Economia in relazione all’indice ISTAT dei prezzi al consumo FOI (Famiglie di Operai ed Impiegati).

Rateizzazione delle multe: come funziona

Se un soggetto vuole richiedere la rateizzazione di una o più multe, allora deve presentare la domanda entro 30 giorni dalla data di contestazione o di notificazione delle violazioni. A quale soggetto bisogna fare riferimento:

  • al Prefetto per le violazioni accertate dai funzionari, ufficiali e agenti dello Stato, da funzionari e agenti delle Ferrovie;
  • al Presidente della Giunta Regionale, al Presidente della Giunta Provinciale o al Sindaco, per violazioni accertate da funzionari, ufficiali e agenti delle Regioni, Province o Comuni.

Il provvedimento adottato entro 90 giorni dalla presentazione dell’istanza stabilisce il numero delle rate in base al totale dell’importo da versare e al reddito del soggetto.

Il numero di rate deve essere:

  • 12 rate al massimo per importi fino a 2.000 euro;
  • 24 rate per importi fino a 5.000 euro;
  • 60 rate per importi superiori a 5.000 euro.

Nel caso in cui l’istanza venga rigettata, allora il soggetto può pagare l’importo entro 30 giorni in un’unica soluzione. Se invece, accolta la richiesta di rateizzazione, l’utente non paga la prima rata o di due rate consecutive, allora il beneficio decade.

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