Mercato moto e scooter settembre 2018: +6,7%


È un settembre positivo quello che registra il mercato moto e scooter. A fronte di un totale di 17.515 immatricolazioni pari al +6,7%, si registra un andamento in crescita delle moto che con 6.371 unità arrivano a un +8,2%, mentre gli scooter, pur con volumi più importanti, pari a 11.144 pezzi realizzano un +5,9% rispetto ai volumi del settembre 2017. I 50cc con 1.696 registrazioni mostrano una significativa flessione pari al -22,5%. Settembre pesa circa l’8% del totale vendite dell’anno.
Crescita consolidata
“Il mercato con il mese di settembre consolida il trend di crescita dell’ultimo trimestre, ma ciò che è più importante è il dato progressivo che conferma la striscia positiva in atto già da 4 anni. Dobbiamo ancora lavorare molto in questa direzione per tornare ai volumi di 10 anni fa. La congiuntura economica presenta ancora molte incertezze e l’aumento del debito pubblico annunciato con la prossima manovra non può non preoccupare se non collegato ad investimenti per la crescita – afferma Andrea Dell’Orto, Presidente di Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) – Il nostro settore sostiene la ripresa e tutto il comparto si aspetta di giocare un ruolo determinante nell’ambito della mobilità urbana sostenibile. Gli investimenti dedicati all’innovazione dei veicoli dimostrano la volontà di sviluppo che contraddistingue le nostre aziende. Ora attendiamo che anche le decisioni politiche, in merito ai temi che abbiamo indicato nel nostro libro bianco sulla mobilità, siano coerenti consentendo lo spazio di crescita che ci compete e favorendo l’utilizzo responsabile delle 2 ruote, che coinvolgono oltre 8.600.000 utenti. Nel frattempo la prossima edizione di EICMA a novembre si annuncia con premesse più che positive e le novità che saranno presentate agli appassionati non mancheranno di suscitare l’interesse e l’entusiasmo nei confronti di moto e scooter”.
Le moto più vendute
La moto più venduta del mese è la Yamaha Tracer 900, con 226 pezzi, seguita dalla Benelli TRK 502 (223), dalla regina BMW R 1200 GS (199), dall’Africa Twin (194) e dalla Kawasaki Z900 (161). Numeri che però non cambiano gli equilibri dell’intero anno, che vede la GS saldamente al comando della classifica con 3.379 unità, seguita dall’Africa Twin (3.053) e dalla Tracer 900 (2.406).
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Nuova BMW Z4 2019
























A Parigi 2018, nell’ambito di un Salone incentrato maggiormente sulle concept e sulle vetture elettrificate di oggi e di domani, una delle novità più interessanti e suggestive è sicuramente rappresentata dalla terza generazione della BMW Z4, roadster bavarese che sarà costruita in Austria da Magna Steyr (dove già vengono assemblati numerosi esemplari di serie 5) per arrivare sul mercato italiano a marzo 2019.


Punta sulle performance
La nuova BMW Z4 è innanzitutto più leggera. Il pratico tettuccio in alluminio è stato, infatti, rimpiazzato da una più essenziale capote in tela che può essere aperta o chiusa in dieci secondi fino a una velocità di 50 km/h e la nuova piattaforma è la stessa di un’altra vettura nata per far divertire: la quinta generazione della Toyota Supra. Ci sono ora un’asse posteriore a cinque bracci e uno sterzo adattivo (che regola sia il servosterzo che l’angolo di sterzata).
Comfort e tecnologia non mancano
Lunga 4,32 metri (8,5 cm più di prima) e con un bagagliaio più ampio rispetto alle serie precedenti (281 litri), la Z4 G29 – sviluppata sullo stesso pianale CLAR già adottato da altri modelli BMW -, la nuova BMW Z4 non trascura il comfort. Anche la tecnologia è di primissimo piano: dentro troviamo una consolle centrale rivolta verso il pilota impreziosita da uno schermo da 10,25” e un cruscotto completamente digitale e la dotazione di sicurezza comprende accessori utili come il Collision Warning, il Pedestrian Warning con funzione City Braking (sistema che riduce il rischio di investimento pedoni) e il Lane Departure Warning (avviso superamento corsia).


Tre versioni: da 197 a 340 CV
Tre le versioni disponibili della nuova BMW Z4, tutte dotate di motori sovralimentati a benzina abbinati a un cambio automatico Steptronic Sport a 8 rapporti: sDrive20i (2.0 da 197 CV), sDrive30i (2.0 da 258 CV) e M40i. Quest’ultima variante, dotata del 3.0 sei cilindri da 340 CV, raggiunge una velocità massima di 250 km/h, scatta da 0 a 100 chilometri orari in 4,5 secondi e offre di serie, tra le altre cose, i cerchi in lega da 18 pollici (anziché da 17”), le sospensioni Adaptive M Sport, i freni M Sport, il differenziale controllato elettronicamente M Sport e gli pneumatici ad alte prestazioni.
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Suzuki Katana 2019, il video
Un mito che ritorna, in Casa Suzuki. La Katana, modello che debutto nel 1981, viene riproposta con una veste moderna per il 2019 con un look moderno e stiloso che richiama fortemente il vecchio e glorioso progetto, e con soluzioni tecniche mirate a garantire grandi performance su strada.
Suzuki Katana, l’icona del marchio torna nel 2019
Base tecnica della GSX-R K5 e un look suggestivo che richiama il modello iconico del 1981
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Suzuki Katana, l’icona del marchio torna nel 2019


































Un mito che ritorna, in Casa Suzuki. La Katana, modello che debutto nel 1981, viene riproposta con una veste moderna per il 2019 con un look moderno e stiloso che richiama fortemente il vecchio e glorioso progetto, e con soluzioni tecniche mirate a garantire grandi performance su strada.
Look moderno e motore da 150 CV
Tutto è nato a Eicma 2017, durante il quale fu esposta la Katana 3.0 Concept, realizzata da Engines Engineering su disegno dell’italiano Rodolfo Frascoli. L’entusiasmo con cui è stata accolta ha così spinto Suzuki alla realizzazione della nuova Katana 2019, una moto dal carattere sportivo ispirata un po’ alle café racer di ultima generazione, con un cupolino con faro a LED, accenti rossi, sella bicolore, un codino snello e alto e il portatarga posizionato sulla ruota posteriore. La posizione di guida è leggermente eretta, con la sella posizionata a 825 mm da terra. C’è una strumentazione multifunzione con pannello LCD, mentre la base meccanica è quella della GSX-R1000 K5 del 2005. Dunque, parliamo di un quattro cilindri capace di erogare una potenza di 150 CV, con (in questo caso) tanta coppia anche ai bassi e ai medi regimi. Gli ingegneri di Hamamatsu si sono infatti impegnati per trovare una messa a punto ideale per l’uso in strada, adottando anche un impianto di scarico 4-in-2 in-1.


Ciclistica ed elettronica
Quanto alla ciclistica, le dimensioni contenute del motore hanno permesso di realizzare un telaio in alluminio a doppio trave rigido e molto compatto, che collega in modo diretto il cannotto di sterzo al forcellone (ereditato dalla GSX-R1000 del 2016). Davanti troviamo una forcella KYB a steli rovesciati da 43 mm completamente regolabile, mentre dietro il mono offre la regolazione del precarico molla e del freno idraulico in estensione. Infine, l’impianto frenante Brembo con attacco radiale è associato all’ABS di Bosch, mentre l’elettronica aggiunge controllo della trazione regolabile su tre livelli, Suzuki Easy Start System e il Low RPM Assist.
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F1 2018 – GP Giappone a Suzuka: gli orari TV su Sky e TV8


Credits: epa07051470 British Formula One driver Lewis Hamilton (C) of Mercedes AMG GP attends an autograph session at the Sochi Autodrom circuit in Sochi, Russia, 27 September 2018. The 2018 Formula One Grand Prix of Russia will take place on 30 September 2018. EPA/YURI KOCHETKOV


Credits: epa07056085 German Formula One driver Sebastian Vettel (C) of Scuderia Ferrari before the third practice session at the Sochi Autodrom circuit in Sochi, Russia, 29 September 2018. The 2018 Formula One Grand Prix of Russia will take place on 30 September 2018. EPA/YURI KOCHETKOV


Credits: epa07053808 Finish Formula One driver Valtteri Bottas (R) of Mercedes AMG GP during the first practice session at the Sochi Autodrom circuit, in Sochi, Russia, 28 September 2018. The 2018 Formula One Grand Prix of Russia will take place on 30 September 2018. EPA/SRDJAN SUKI


Credits: epa07051593 Finnish Formula One driver Kimi Raikkonen speaks during an autograph session at the Sochi Autodrom circuit in Sochi, Russia, 27 September 2018. The 2018 Formula One Grand Prix of Russia will take place on 30 September 2018. EPA/YURI KOCHETKOV


Credits: epa07059261 British Formula One driver Lewis Hamilton of Mercedes AMG GP in action during the Formula One Grand Prix of Russia at the Sochi Autodrom circuit, in Sochi, Russia, 30 September 2018. EPA/SRDJAN SUKI
Il Mondiale F1 2018 sbarca a Suzuka per il GP del Giappone: la diciassettesima tappa del Circus sarà trasmessa in diretta su Sky e in differita su TV8 (di seguito troverete gli orari TV).
Lewis Hamilton è il favorito assoluto della corsa asiatica ed è sempre più vicino alla conquista del titolo iridato con la Mercedes. La Ferrari può solo provare a reagire spezzando il dominio delle frecce d’argento.
F1 2018 – GP Giappone: cosa aspettarsi
Il circuito di Suzuka – amatissimo dai piloti – è uno dei tracciati più completi tra quelli presenti nel calendario del Mondiale F1 2018: una pista caratterizzata da curve veloci e da un elevato degrado degli pneumatici.
Partire bene qui è importantissimo – dal 2009 ha vinto solo chi è scattato dalla prima fila – e da sei anni chi sale sul gradino più alto del podio conquista il titolo a fine stagione. Attenzione alla pioggia, prevista per domenica. Di seguito troverete il calendario del GP del Giappone, gli orari TV su Sky e TV8 e il nostro pronostico.
F1 2018 – Suzuka, il calendario e gli orari TV su Sky e TV8
Venerdì 5 ottobre 2018
03:00-04:30 Prove libere 1 (diretta su Sky Sport F1)
07:00-08:30 Prove libere 2 (diretta su Sky Sport F1)
Sabato 6 ottobre 2018
05:00-06:00 Prove libere 3 (diretta su Sky Sport F1)
08:00-09:00 Qualifiche (diretta su Sky Sport F1, differita alle 20:00 su TV8)
Domenica 7 ottobre 2018
07:10 Gara (diretta su Sky Sport F1, differita alle 21:00 su TV8)
F1 – I numeri del GP del Giappone
LUNGHEZZA: 5.807 m
GIRI: 53
RECORD IN PROVA: Lewis Hamilton (Mercedes F1 W08 EQ Power+) – 1’27”319 – 2017
RECORD IN GARA: Kimi Räikkönen (McLaren MP4-20) – 1’31”540 – 2005
RECORD DISTANZA: Fernando Alonso (Renault R26) – 1h23’53”413 – 2006
F1 – Il pronostico del GP del Giappone 2018
1° Lewis Hamilton (Mercedes)
Lewis Hamilton dovrebbe aggiudicarsi senza particolari problemi il GP del Giappone, una corsa che lo ha visto trionfare per tre volte negli ultimi quattro anni e portare a casa un totale di quattro successi, sei podi e tre pole position.
Secondo noi il pilota britannico della Mercedes allungherà ulteriormente in classifica su Vettel: stiamo parlando di un uomo che ha vinto cinque delle ultime sei gare…
2° Sebastian Vettel (Ferrari)
Sebastian Vettel ha dei buoni precedenti nel GP del Giappone – quattro vittorie, sette podi e quattro pole – anche se va detto che l’ultimo trionfo a Suzuka risale a ben cinque anni fa.
Non ha molte possibilità di sconfiggere un Hamilton così in forma ma può portare a casa parecchi punti: negli ultimi cinque GP è salito quattro volte sul podio.
3° Valtteri Bottas (Mercedes)
Dopo un eccellente Gran Premio di Russia Valtteri Bottas vuole dimostrare il proprio valore in un tracciato poco amato (zero podi e mai in prima fila).
La Mercedes ha bisogno del driver finlandese per conquistare il titolo Costruttori: nelle ultime tre gare del Mondiale F1 2018 è finito in “top 3” in due occasioni.
Da tenere d’occhio: Kimi Räikkönen (Ferrari)
La squadra da seguire: Mercedes
I precedenti della Mercedes nel GP del Giappone? Notevoli: quattro vittorie consecutive corredate da quattro pole e tre doppiette negli ultimi quattro anni.
Anche a Suzuka assisteremo a un dominio della Stella? Molto probabile: nel Mondiale F1 2018 le frecce d’argento hanno conquistato cinque successi negli ultimi sei GP e non mancano un podio da oltre tre mesi.
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Honda moto a Parigi 2018 presenta una nuova concept
















































Honda è presente sia a Intermot che a Parigi con le ultime novità della gamma moto. In particolare al Salone francese dedicato (tendenzialmente) alle quattro ruote, il marchio giapponese ha portato la nuova Neo Sports Café concept.
Naked sportiva di ispirazione café racer
Si ratta di un concept disegnato e sviluppato presso il reparto Honda R&D di Roma che rappresenta una nuova interpretazione del concetto stilistico “Neo Sports Café”, introdotto da Honda quest’anno con i modelli CB125R, CB300R e CB1000R. La linea, moderna e minimalista, fonde il look da naked sportiva con l’ispirazione café racer. Il codone corto e il doppio scarico laterale rivolto verso l’alto enfatizzano l’appeal sportivo, mentre particolari come il gruppo ottico futuristico, le pregiate lavorazioni dei metalli e il trattamento delle superfici, conferiscono al concept una personalità ben definita sotto ogni punto di vista. Per conoscere i dettagli dovremo con ogni probabilità aspettare Eicma 2018.


Credits: Neo Sports Cafe Concept


Credits: Neo Sports Cafe Concept


Credits: Neo Sports Cafe Concept


Credits: Neo Sports Cafe Concept


Credits: Neo Sports Cafe Concept


Credits: Neo Sports Cafe Concept


Credits: Neo Sports Cafe Concept


Credits: Neo Sports Cafe Concept


Credits: Neo Sports Cafe Concept


Credits: Africa Twin Adventure Sports


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Credits: CRF1000L Africa Twin


Credits: CRF1000L Africa Twin


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Credits: CRF1000L Africa Twin


Credits: CRF1000L Africa Twin


Credits: CRF1000L Africa Twin
Super Cub C125
Ma c’è spazio anche per il nuovo Super Cub C125, l’ultima versione di un’icona senza tempo nonché modello a due ruote più venduto di sempre a livello globale. Introdotto sul mercato per la prima volta nel 1958 come Super Cub C100, ha raggiunto l’incredibile risultato di 100 milioni di unità vendute nel 2017, metà delle quali già nel 2005. Il nuovo Super Cub C125 celebra i sessant’anni di questo modello leggendario. Resta intatto lo stile unico e senza tempo, così come le caratteristiche di mezzo accessibile per tutti, unite oggi a tutta la più moderna tecnologia: un motore di 125 cc ricco di coppia, un cambio semiautomatico dolce e silenzioso, un nuovo telaio ancora più resistente, nuove sospensioni, luci full‑LED e Smart-Key. Arriverà presso i concessionari Honda in autunno.


Credits: Africa Twin Adventure Sports


Credits: Africa Twin Adventure Sports


Credits: CRF1000L Africa Twin


Credits: CRF1000L Africa Twin


Credits: CRF1000L Africa Twin


Credits: CRF1000L Africa Twin


Credits: CRF1000L Africa Twin


Credits: CRF1000L Africa Twin
Nuove colorazioni per l’Africa Twin
Non potevano non essere presenti le nuove best seller Africa Twin e Africa Twin Adventure Sports, che arrivano in nuove colorazioni per il 2019.
La versione Adventure Sports sarà disponibile anche nella nuova, sofisticata colorazione “Silver Metallic”. Per l’Africa Twin standard il rinnovamento della gamma colori interessa invece tutte le varianti: la versione “Matt Black” ha ora i cerchi color oro; le versioni “Rally Red” e “Tricolour” presentano ora il logo Africa Twin in nero e, sempre la “Tricolour” prende in prestito dalla versione “Adventure Sports” la tonalità Royal Blue della colorazione celebrativa.
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Toyota Yaris, la storia del design


























































La Toyota Yaris – l’auto asiatica più amata dagli italiani – ha impiegato pochissimo tempo a conquistare gli automobilisti: in quasi 20 anni di carriera le tre generazioni della piccola giapponese sono state capaci di sedurre i clienti con la forza dei contenuti, senza trascurare lo stile.
Scopriamo insieme la storia del design della “segmento B” nipponica, l’evoluzione delle forme delle tre serie di una delle utilitarie più complete di sempre.


















Toyota Yaris prima generazione (1999)
La prima generazione della Toyota Yaris debutta nel 1999 e rappresenta una rivoluzione nel segmento delle piccole: tecnica (non a caso l’anno seguente si aggiudica il prestigioso riconoscimento di Auto dell’Anno) e stilistica.
Le innovazioni di design più importanti si trovano nell’abitacolo e più precisamente nella plancia, impreziosita da un cruscotto digitale centrale con un’originale grafica 3D. Il restyling del 2003 porta qualche leggera modifica ai paraurti e ai gruppi ottici.










Toyota Yaris seconda generazione (2005)
La seconda generazione della Toyota Yaris del 2005 si differenzia dall’antenata per le forme ancora più tondeggianti e per il cofano corto che consente di incrementare lo spazio nell’abitacolo (che oltretutto offre ancora più vani portaoggetti) e nel bagagliaio.
In occasione del restyling arrivano nuovi paraurti e lievi cambiamenti ai gruppi ottici.






























Toyota Yaris terza generazione (2011)
La terza generazione della Toyota Yaris rappresenta un passo indietro dal punto di vista stilistico rispetto al passato: fuori forme più tradizionali, dentro sparisce l’utilissimo divano scorrevole per far spazio alle batterie della versione ibrida (che viene lanciata con una mascherina diversa). Anche la coda – con la targa spostata sul portellone – è più anonima.
Il primo restyling del 2014 porta un frontale più aggressivo – ma anche un po’ troppo tormentato – a “X” (nuovo tema stilistico della Casa giapponese) uguale su tutte le versioni mentre con il secondo lifting del 2017 viene introdotta una mascherina più futuristica. La zona posteriore è resa più “importante” dai gruppi ottici orizzontali, per la prima volta nella storia della Yaris integrati in parte nel portellone.
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Le concept del Salone di Parigi 2018
















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Al Salone di Parigi 2018 è stato possibile ammirare numerose concept car: esercizi di stile caratterizzati da contenuti tecnologici innovativi che anticipano quello che vedremo nei prossimi anni sui modelli di serie.
Di seguito troverete le concept car più interessanti del Salone di Parigi 2018, sette prototipi che hanno conquistato i visitatori della rassegna francese.














Peugeot e-Legend
La Peugeot e-Legend è una delle attrazioni del Salone di Parigi 2018: una concept retrò (il design strizza l’occhio alla 504 Coupé) piena di contenuti moderni.
Qualche esempio? Il motore elettrico, l’enorme schermo da 49” che può trasmettere film, prodotti multimediali o la visione della strada e le quattro modalità di guida (di cui due a guida autonoma).


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Skoda Vision RS
La Skoda Vision RS è una concept ibrida plug-in (ossia ricaricabile – in due ore e mezza – attraverso una presa di corrente) dotata di un motore 1.5 turbo benzina abbinato a un’unità elettrica in grado di generare una potenza complessiva di 245 CV.
Tanto sportiva (7,1 secondi sullo “0-100”) quando ecologica (70 km di autonomia in modalità elettrica), anticipa le forme e i contenuti delle Skoda RS del futuro.






















Porsche 911 Speedster II
La Porsche 911 Speedster II è una concept praticamente identica alla Speedster di serie che verrà prodotta in 1.948 esemplari.
L’ultima evoluzione della 991 – contraddistinta dal tonneau al posto della capote, dal parabrezza e dai finestrini ribassati, dalla doppia gobba al posteriore e dai cerchi in lega da 21” che ricordano quelli delle 911 RSR e GT3 R – monta un motore 4.0 V8 aspirato da 500 CV.
















Renault EZ-Ultimo
La Renault EZ-Ultimo vista al Salone di Parigi 2018 è una concept a guida autonoma livello 4: una soluzione di mobilità autonoma, elettrica, connessa e condivisa disponibile on demand per un solo spostamento, un’ora o una giornata intera.
L’abitacolo trae ispirazione dal mondo dell’arredamento con materiali pregiati come legno, marmo e pelle.


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Citroën C5 Aircross Hybrid
La Citroën C5 Aircross Hybrid è una concept che preannuncia la versione ibrida plug-in (ossia ricaricabile attraverso una presa di corrente) della SUV del Double Chevron.
Motore 1.6 turbo benzina abbinato a un’unità elettrica in grado di generare una potenza complessiva di 225 CV e un’autonomia a emissioni zero di 50 km: la versione di serie della crossover ecologica francese – che debutterà nel 2020 – avrà queste caratteristiche.






Hyundai i30 N Option
La Hyundai i30 N Option è una show car che mette in mostra 25 accessori per personalizzare esterni e interni della compatta coreana.
















Smart forease
La Smart forease svelata al Salone di Parigi 2018 è una concept creata per festeggiare i 20 anni di attività della Casa tedesca. Basata sulla fortwo EQ cabrio elettrica, si distingue per l’assenza del tetto, per il parabrezza più corto e per una vernice brillante bianca metallizzata messa in risalto da dettagli in stream green.
L’abitacolo è privo di bocchette di ventilazione centrali (logico, stiamo parlando di una vettura che non può viaggiare coperta), rimpiazzate da due display circolari.
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Bugatti: a Parigi c’è anche la Divo






























Per la prima volta ad un salone, a sorpresa, la nuova Bugatti Divo – versione orientata alla pista della supercar francese – debutta alla kermesse parigina di quest’anno. La prima apparizione risale a quest’estate in occasione del Concorso d’Eleganza di Pebble Beach.
La Bugatti Divo – basata sulla nuova Chiron – si chiama così in onore di Albert Divo, pilota vincitore per due edizioni consecutive della Targa Florio (1928 e 1929). Sarà prodotta in solo 40 esemplari, già tutti venduti a un prezzo di 5 milioni di euro l’uno (IVA esclusa).
Sotto la carrozzeria monta lo stesso powertrain della Chiron “convenzionale”, ovvero il mastodontico W16 da 8.0 Litri e 1.500 CV di potenza massima. Ma la Divo punta tutto sull’aerodinamica e sul peso ridotto (- 35 kg). Questo upgrade è infatti tutto rivolto all’ottimizzazione delle performance in pista.
Curiosamente è meno veloce della Chiron. Ha infatti un limitatore elettronico che non le fa superare i 380 km/h, ma vanta 90 kg in più di deportanza grazie all’alettone ridisegnato e ai nuovi spoiler e diffusore posteriore.
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Tutte le supercar del Salone di Parigi 2018
































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Quello che sta per entrare nel vivo sarà un Salone di Parigi 2018 dove a dominare sono soprattutto i prototipi e le auto elettrificate, concept o auto “finite” che siano. Ma non sono mancate, come non potevano mancare in un salone delle auto che si rispetti, le supercar: quelle vetture che fanno ancora battere forte il cuore a tutti gli appassionati della velocità e dell’adrenalina. Andiamo a vedere insieme quali sono state, in tal senso, le vetture esposte dai rispettivi marchi.
Le tre supercar Ferrari
Non potevamo che cominciare dalle tre supercar che Ferrari ha portato alla kermesse parigina. Le Ferrari Monza SP1 e SP2 sono due barchette – una monoposto, l’altra biposto – derivate dalla 812 Superfast e con un design ispirato a quello delle vetture Sport del Cavallino degli anni ’50. Uno stile retrò per due supercar destinate a clienti che cercano il massimo dell’esclusività e delle prestazioni: il motore è lo stesso 6.5 V12 della 812 Superfast ma è più potente (810 CV anziché 800) e consente alle sportive di Maranello di superare i 300 km/h di velocità massima, di accelerare da 0 a 100 chilometri in 2,9 secondi e di impiegare solo 7,9 secondi per passare da 0 a 200 km/h. La Ferrari 488 Pista Spider ha invece debuttato ufficialmente a Pebble Beach ma è presente anche nello stand di Maranello qui a Parigi 2018. La Rossa scoperta più cattiva di sempre (rapporto peso/potenza di 1,92 kg) monta un motore 3.9 V8 biturbo portato a 720 CV e nuovi cerchi diamantati a stella appositamente disegnati per questo modello.
Lamborghini Aventador SVJ
Lamborghini espone a Parigi tutte le supercar della gamma, compresa la nuova Aventador SVJ, svelata poche settimane fa a Pebble Beach. Ha già fatto segnare un record al Nurburgring, grazie al V12 capace di erogare una potenza di 770 CV a 8.500 giri/min e 720 Nm a 6.750 giri/min. Vanta un peso a secco di 1.525 kg che rende possibile un rapporto peso-potenza di 1,98 kg/CV, ed è in grado di superare i 350 km/h e di coprire lo 0 a 100 km/h in 2,8 secondi. Adotta soluzioni aerodinamiche all’avanguardia (vedi il sistema ALA 2.0), sospensioni magnetoreologiche LMS, ruote posteriori sterzanti e un pacchetto tecnologico ai vertici della categoria.
Alpine: la gamma A110
Il marchio Alpine è presente a Parigi per la prima volta con la gamma A110 al completo: A110 Pure, A110 Legende e A110 GT4. Montano tutte un motore quattro cilindri turbo di 1.8 litri capace di sviluppare 252 CV di potenza e 320 Nm di coppia massima, abbinato alla trazione posteriore e al cambio automatico a doppia frizione a sette rapporti. Ma sulla GT4, versione da corsa dotata di un pacchetto tecnico , le performance sono decisamente più importanti. La Pure e la Legende si differenziano invece per i dettagli: più minimalista la prima, più sofisticata la seconda.
BMW Serie 8
Completiamo la nostra rassegna sulle supercar di Parigi 2018 con la nuova Serie 8. Che giunta alla seconda generazione rappresenta il ritorno della supercar di Monaco sul mercato 19 anni dopo l’addio alle scene dell’antenata. Lunga 4,84 metri e disponibile per il momento solo a trazione integrale, ha una gamma motori composta da due unità sovralimentate: un 4.4 V8 a benzina da 530 CV e un 3.0 diesel a sei cilindri in linea da 320 CV. I prezzi? 104.700 euro per quella a gasolio e 130.100 euro per la otto cilindri.
Bugatti Divo
Si tratta di una versione speciale della Chiron, pensata per offrire ancora di più dal punto di vista delle performance. È infatti più leggera di 35 kg rispetto alla Chiron ed è dotata di un propulsore W16 quadriturbo capace di erogare una potenza di 1.500 CV con la velocità massima autolimitata a 380 km/h e con valori di accelerazione laterale di 1,6 g. Sarà realizzata in 40 esemplari (già tutti prenotati al costo di 5 milioni di euro cadauno) a partire dal 2019, con le prime consegne previste nel 2020.
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