Lexus RX

title

La quarta generazione della Lexus RX – nata nel 2015 – è una grande SUV premium ibrida a trazione integrale.

Lexus RX: gli esterni

La quarta serie della Lexus RX è disponibile in due varianti: “normale” o L (più lunga di 11 cm e in grado di accogliere sette passeggeri, costa 3.500 euro in più a parità di allestimento).

title

Lexus RX: gli interni

L’abitacolo della Lexus RX è costruito con grande cura: l’assemblaggio della vettura avviene in speciali camere senza polvere e gli addetti alla verniciatura passano attraverso due camere sottovuoto per rimuovere la polvere dalle tute e dai capelli.

title

Lexus RX: il motore

Il motore della Lexus RX è un V6 ibrido benzina:

  • un 3.5 V6 ibrido benzina da 313 CV

title

Lexus RX: gli allestimenti

Gli allestimenti della quarta generazione della Lexus RX sono tre: Executive, F Sport e Luxury.

Lexus RX Executive

La Lexus RX Executive offre, tra le altre cose: impianto audio con lettore CD e 12 altoparlanti con subwoofer, Lexus Premium Navigation con Display LCD a colori di 12,3” azionato da Remote touch, rivestimenti in pelle liscia traforata, proiettori a LED (AHB) e cerchi in lega da 20” con pneumatici 235/55 R20.

Lexus RX F Sport

La Lexus RX F Sport costa 5.000 euro più della Executive e aggiunge, tra le altre cose: modalità di guida Eco/Normal/Sport S/Sport+, tendine parasole posteriori avvolgibili manualmente, pedali in alluminio e battitacco esclusivo F Sport, volante in pelle F Sport con palette del cambio e cerchi in lega da 20” con pneumatici 235/55 R20 design F Sport.

Lexus RX Luxury

La Lexus RX Luxury costa 7.000 euro più della Executive e aggiunge, tra le altre cose: impianto audio Mark Levinson (15 altoparlanti con subwoofer e tecnologia Clari-Fi e Green Edge), portellone elettrico con apertura a sfioramento, tetto panoramico ad apertura elettrica (barre al tetto non disponibili), proiettori a LED (AHS) e cerchi in lega da 20” con pneumatici 235/55 R20 design Luxury.

title

Lexus RX: gli optional

La dotazione di serie della Lexus RX andrebbe a nostro avviso arricchita con la vernice metallizzata (1.250 euro). Sulla versione Executive aggiungeremmo il tetto panoramico apribile elettricamente (1.650 euro) mentre sulle varianti F Sport e Luxury ci vorrebbe il Premium Pack (2.850 euro: head-up display a colori da 10” e rilevatore angoli ciechi).

title

Lexus RX: i prezzi

Motore ibrido benzina

  • Lexus RX Executive 71.350 euro
  • Lexus RX F Sport 76.350 euro
  • Lexus RX Luxury 78.350 euro
  • Lexus RX L Executive 74.850 euro
  • Lexus RX L Luxury 81.850 euro

L’articolo Lexus RX proviene da Icon Wheels.

Fonte

Bugatti Centodieci, un omaggio all’antenata di Campogalliano

title

La nuova Bugatti Centodieci è un’edizione limitata a solo 10 unità che rende omaggio alla EB110, embrione del rinascimento della Casa francese, prodotta dal ’91 al ’95 durante la sua gestione italiana negli stabilimenti di Campogalliano.

Gran parte della base di questa nuova limited edition è la Bugatti Chiron, ma a questa aggiunge un kit carrozzeria più aggressivo ed esclusivo e con un design che ricorda la sua antenata visionaria, da cui prende anche il nome. Il prezzo parte da 8 milioni di euro (tasse escluse) e le 10 unità sono già tutte vendute.

 

Il capo del design di Bugatti ha spiegato le scelte stilistiche della Centodieci dichiarando:

“La sfida era non rimanere troppo legati all’auto storica e lavorare solo in retrospettiva, ma creare un’interpretazione moderna della forma e della tecnologia di quei tempi”. In questo senso la nuova arrivata ha ricercato ancora più sportività rispetto alla Divo, lanciata la scorza estate.“

Sotto la veste, che strizza l’occhio al passato, la nuova Buhgatti Centodieci monta lo stesso W16 della Chiron, ma in questo caso è in grado di erogare 1.600 CV – 100 CV in più – a 7.000 giri al minuto e 1.600 Nm di coppia. Sulla carta dichiara uno sprint da 0 a 100 km/h in 2,4 secondi, da 0 a 200 in 6,1 secondo e 13,1 secondi per raggiungere, da ferma i 300 km/h. La velocità massima supererebbe di gran lunga i 400 km/h ma gli ingegneri francesi hanno optato per limitarla elettronicamente a 380 km/h. Il peso complessivo scende di 20 km rispetto alla Chiron, raggiungendo così un rapporto di 1,13 kg per CV.


Anteprime

Chiron Divo: la Bugatti dei record

Sarà svelata il 24 agosto al Concorso d’Eleganza di Pebble Beach

L’articolo Bugatti Centodieci, un omaggio all’antenata di Campogalliano proviene da Icon Wheels.

Fonte

BMW Z4 e Toyota Supra: gemelle diverse

title

Sviluppate sulla stessa piattaforma, prodotte nello stesso stabilimento (di Magna Steyr, in Austria) e nate da un progetto comune in partnership tra BMW e Toyota, la BMW Z4 e la Toyota Supra erano le due sportive forse più attese della stagione 2018/2019. Ora sono arrivate, le abbiamo viste e testate e ne conosciamo tutte le somiglianze e differenze. Nonostante il DNA in comune, rimangono due gemelle diverse, una alla tedesca, l’altra alla giapponese. Due modi culturalmente diversi di interpretare la stessa ricetta di piacere di guida. Prima grande differenza: la Z4 è una cabrio, la Supra, almeno per ora, è una coupé chiusa.

 

Dimensioni

Partiamo dalle dimensioni. Prima la bavarese. La BMW Z4 è lunga 432 cm, larga 186 cm, alta 130 cm e con una distanza tra gli assi di 247 cm. Nel bagagliaio non ci sta molto, offre infatti solo 281 litri di capacità di carico. A fronte della tedesca, la coupé giap è più lunga di 6 cm (438 cm) più stretta di 1 cm (185 cm) e più bassa di 1 cm (129 cm). Il passo come si poteva intuire è lo stesso. Rispetto al bagagliaio più o meno siamo lì, 290 litri. Lo spazio sufficiente per le valigie di una coppia (per un week-end). Entrambe, se non si fosse capito, sono a due posti.

Potenza

Questa volta partiamo dalla giapponese. Sotto il cofano anteriore della Toyota Supra troviamo un motore sei cilindri in linea turbo da 3 litri, posizionato appena dietro le ruote anteriori per garantire una distribuzione dei pesi 50:50. 340 cavalli di potenza, 500 Nm di coppia e un cambio automatico a 8 rapporti (l’unica trasmissione disponibile) prodotto da ZF. E questo è il cuore pulsante che condivide con la tedesca.

Sotto al lungo cofano anteriore della nuova BMW Z4 i motori disponibili sono invece due, entrambi a benzina: Olre al sei cilindri c’è infatti in listino anche il 2.0 turbo 4 cilindri declinato nei due step di potenza da 197 o 258 CV.

Prestazioni

La velocità massima della BMW Z4 con il 2.0 da 197 o 258 CV e con il sei cilindri da 340 CV è pari, in ordine, a 240, 250 e 250 km/h, l’accelerazione da 0 a 100 km/h richiede 6,6 – 5,4 – 4,6 secondi e il consumo medio è pari a 6,1 – 6,1 – 7,4 l/100 km. La Toyota Supra è più scattante rispetto alla Z4, con lo stesso sei cilindri in linea da 3.0 litri sprinta da 0 a 100 in 4,3 secondi (0,3 secondi in meno) e raggiunge i 250 km/h (limitati) di velocità massima.

Prezzi

E infine i prezzi. La Toyota Supra, offerta cin u solo motore e un solo allestimento full optional costa 67.900 euro. La BMW Z4 ha invece un ventaglio di opzioni molto più alto, 3 motori e vari allestimenti, con i prezzi che oscillano tra i 42.700 euro e i 65.700 euro.


In edicola

BMW Z4: l’icona del piacere di guidare

La terza generazione della spider bavarese unisce stile classico e tecnologia moderna


In edicola

Toyota Supra: gomme fumanti

Dopo oltre 20 anni ritorna l’icona sportiva giapponese

L’articolo BMW Z4 e Toyota Supra: gemelle diverse proviene da Icon Wheels.

Fonte:

La prima McLaren GT firmata MSO

title

La nuova McLaren GT avrà il suo spazio da protagonista all’imminente Concorso d’Eleganza di Pebble Beach. Il marchio di Woking sarà presente alla kermesse californiana con una versione inedita della gran turismo che mette in mostra tutto il potenziale della gamma con le sue possibilità di personalizzazione. Il suo motore, il V8 da 620 CV rimane l’originale senza modifiche.

Lo scorso mese di maggio la Casa britannica presentava la nuova McLaren GT, nata, secondo i suoi creatori, per ridefinire il concetto di Grand Tourer. A distanza di pochi mesi è subito diventata la nuova ‘cavia’ del dipartimento speciale McLaren Special Operations (MSO).

La prima McLaren GT firmata MSO

 

Il Concorso d’Eleganza di Pebble Beach, che si terrà il prossimo 18 agosto, è lo scenario scelto dal marchio britannico per svelare al pubblico la prima McLaren GT firmata MSO. Si tratta, senza più e senza meno, di una mostra – in versione one-off – del potenziale della divisione speciale per le personalizzazioni di McLaren.

In questo caso la supersportiva si caratterizza prima di tutto per la nuova tinta della carrozzeria verniciata in MSO Defined Fllux Graphite con elementi a contrasto in MSO Bespoke Satin Graphite, come lo splitter anteriore, le calotte degli specchietti retrovisori, le minigonne laterali, le pinze dei freni e l’estrattore posteriore. Non passano inosservati i cerchi in nero lucido e i terminali di scarico in titanio.

Gli interni della McLaren GT MSO

 

Anche all’interno questa nuova McLaren GT by MSO riceve una buona dose di personalizzazione. Le leve del cambio, ad esempio, sono in carbonio, il tetto elettrocromatico e i tappetini su misura. Compaiono inoltre materiali di alta qualità come la pelle bianco Flux e le cuciture specifiche MSO Bespoke Geoform che si ispirano alla geometria della cupola d’acciaio e vetro del Museo Britannico. No potevano mancare, infine, i loghi MSO bordati sui poggiatesta.

Meccanica originale

MSO non ha messo mano alla meccanica della McLaren GT che mantiene sotto pelle il noto V8 da 4.0 litri e 620 CV, come sul modello di serie. Con una coppia massima di 630 Nm la supercar d’Oltremanica sin grado di scattare da 0 a 100 km/h in 3,2 secondi e raggiunge 326 km/h di velocità massima.

L’articolo La prima McLaren GT firmata MSO proviene da Icon Wheels.

Fonte:

Ferrari 330 P4: più bella che vincente

title

La Ferrari 330 P4 è una delle auto più belle della storia del Mondiale endurance: contribuì a regalare il titolo 1967 al Cavallino ma vinse una sola corsa. Scopriamo insieme la storia del sexy prototipo di Maranello.

Ferrari 330 P4: la storia

La Ferrari 330 P4 – creata per correre nel Mondiale Sportprototipi 1967 – è un’evoluzione della 330 P3. Simile nell’estetica ma più corta, monta un motore 4.0 V12 da 450 CV a iniezione con tre valvole per cilindro (due per l’aspirazione e una per lo scarico) abbinato a un cambio manuale a cinque marce e presenta sospensioni riviste rispetto all’antenata.

Debutto in parata

La vettura debutta alla 24 Ore di Daytona ed è subito protagonista della parata che vede tre vetture del Cavallino tagliare il traguardo praticamente insieme: la P4 – guidata dal britannico Mike Parkes e dal nostro Ludovico Scarfiotti – è in seconda posizione, dietro la 330 P3/4 di Lorenzo Bandini e del neozelandese Chris Amon e davanti alla 412 P condotta dal francese Jean Guichet e dal messicano Pedro Rodríguez.

L’unica vittoria

L’unica vittoria della Ferrari 330 P4 risale al 25 aprile 1967. La sportiva di Maranello porta a casa una doppietta alla 1000 km di Monza: primi Amon/Bandini e secondi Parkes/Scarfiotti.

La 24 Ore di Le Mans

La 330 P4 è l’arma scelta dalla Ferrari per vendicare la sconfitta alla 24 Ore di Le Mans subita l’anno prima dalla Ford GT40.

La Casa dell’Ovale Blu, però, è imbattibile e il Cavallino deve accontentarsi di occupare i due gradini più bassi del podio: secondo l’equipaggio composto da Parkes e Scarfiotti e terzi i belgi Jean Blaton e Willy Mairesse.

Il titolo mondiale

Il 30 luglio alla 6 Ore di Brands Hatch Amon e il britannico Jackie Stewart conquistano la seconda piazza con una Ferrari 330 P4 modificata in Barchetta per ridurre il peso. Un piazzamento che consente alla Casa emiliana di aggiudicarsi il titolo iridato.

Fine della carriera

Il cambio di regolamento del Mondiale Sportprototipi 1968 (che ammette solo le vetture con una cilindrata fino a 3 litri) manda in pensione la P4. La vettura corre per il resto della stagione in corse minori e ottiene come miglior piazzamento un 13° posto con Pedro Rodríguez nella tappa di Road America del campionato Can-Am.

L’articolo Ferrari 330 P4: più bella che vincente proviene da Icon Wheels.

Fonte:

Maserati Ghibli

title

La terza generazione della Maserati Ghibli – nata nel 2013 e sottoposta a un restyling nel 2017 – è un’ammiraglia disponibile a trazione posteriore o integrale.

Maserati Ghibli: gli esterni

Curve dinamiche, finestratura con porte senza telaietto, fianchi posteriori muscolosi, linee slanciate e – soprattutto – un frontale ricco di personalità ispirato a quello della A6 GCS Berlinetta degli anni ’50: sono questi gli elementi principali di design della terza serie della Maserati Ghibli.

title

Maserati Ghibli: gli interni

L’abitacolo della Maserati Ghibli è caratterizzato da una plancia impreziosita da un ampio display e da un orologio e da raffinati sedili rivestiti in pelle. Tra le nuove finiture disponibili segnaliamo la fibra di carbonio e il rovere.

title

Maserati Ghibli: i motori

La gamma motori della Maserati Ghibli è composta da quattro unità 3.0 V6 sovralimentate:

  • un 3.0 V6 biturbo benzina da 350 CV
  • un 3.0 V6 biturbo benzina da 430 CV
  • un 3.0 V6 turbodiesel da 250 CV
  • un 3.0 V6 turbodiesel da 275 CV

title

Maserati Ghibli: gli allestimenti

Gli allestimenti della Maserati Ghibli sono tre: “base”, Granlusso e Gransport.

Maserati Ghibli Granlusso

La Maserati Ghibli Granlusso aggiunge alla dotazione standard, tra le altre cose: paraurti anteriore con inserti cromati, fascia paraurti e minigonne in tinta carrozzeria, cerchi da 19”, luci frontali a LED adattive, interni Zegna Silk Edition, modanature interne in radica e sensori di parcheggio anteriori e posteriori.

Maserati Ghibli Gransport

La Maserati Ghibli Gransport aggiunge alla dotazione standard, tra le altre cose: inserti blu sul Tridente e logo Saetta, Tridente blu sui mozzi ruota, paraurti sportivi con finitura Black Gloss, minigonne in tinta carrozzeria, luci frontali a LED adattive, cerchi da 20”, sedili sportivi e volante sportivo con palette del cambio in cromo satinato.

title

Maserati Ghibli: gli optional

La dotazione di serie della Maserati Ghibli andrebbe a nostro avviso arricchita con tre optional fondamentali: il Driver Assistance Package (3.477 euro: Adaptive cruise control con funzione Stop & Go, sistema di rilevamento dell’angolo cieco con Rear Cross Path, riconoscimento segnali stradali, Highway assist, frenata di emergenza assistita, frenata automatica di emergenza, riconoscimento pedoni e specchi retrovisori esterni elettrocromici), la telecamera posteriore (549 euro) e la vernice metallizzata (1.220 euro).

title

Maserati Ghibli: i prezzi

Motori a benzina

  • Maserati Ghibli 3.0 76.083 euro
  • Maserati Ghibli 3.0 Granlusso 88.039 euro
  • Maserati Ghibli 3.0 Gransport 88.039 euro
  • Maserati Ghibli 3.0 430 CV 89.821 euro
  • Maserati Ghibli 3.0 430 CV Gransport 100.557 euro
  • Maserati Ghibli 3.0 430 CV Granlusso 100.557 euro
  • Maserati Ghibli 3.0 430 CV AWD 93.101 euro
  • Maserati Ghibli 3.0 430 CV AWD Gransport 103.837 euro
  • Maserati Ghibli 3.0 430 CV AWD Granlusso 103.837 euro

Motori diesel

  • Maserati Ghibli 3.0 Diesel 72.187 euro
  • Maserati Ghibli 3.0 Diesel Gransport 84.143 euro
  • Maserati Ghibli 3.0 Diesel Granlusso 84.143 euro
  • Maserati Ghibli 3.0 Diesel 275 CV 72.187 euro
  • Maserati Ghibli 3.0 Diesel 275 CV Gransport 84.143 euro
  • Maserati Ghibli 3.0 Diesel 275 CV Granlusso 84.143 euro

L’articolo Maserati Ghibli proviene da Icon Wheels.

Fonte:

Václav Laurin, il cofondatore della Skoda

title

Václav Laurin ha fondato insieme a Václav Klement la Casa automobilistica oggi conosciuta come Skoda. Scopriamo insieme la storia del meccanico che – con l’aiuto di un libraio – diede vita a una delle aziende più importanti dell’Europa dell’Est.

Václav Laurin: la biografia

Václav Laurin nasce il 16 ottobre 1865 a Kamení, nell’attuale Repubblica Ceca (all’epoca Impero austriaco).

Esperto di meccanica e appassionato di biciclette, inizia a lavorare come fabbro e a 30 anni fonda insieme al libraio Václav Klement a Mladá Boleslav la Laurin & Klement, un’officina specializzata nella riparazione di mezzi a due ruote.

Dalle bici alle auto

Nel 1898 la Laurin & Klement inizia la produzione di biciclette a motore e nel 1905 si concentra sulle automobili realizzando la Voiturette A. Nel giro di pochi anni la società diventa leader nel settore automobilistico nell’Impero austro-ungarico.

La guerra e la crisi

Durante la Prima Guerra Mondiale Václav Laurin e Václav Klement sono costretti a convertire la produzione a uso bellico e al termine del conflitto vivono un periodo di profonda crisi: nella neonata Cecoslovacchia sono infatti ben poche le persone in grado di permettersi un’automobile.

Nasce la Skoda

Nel 1924 la Laurin & Klement trova un accordo con il governo cecoslovacco per la realizzazione di motori aeronautici e l’anno seguente Václav Laurin e Václav Klement cedono la loro azienda alla Skoda, colosso locale specializzato in metallurgia e armi.

Václav Laurin muore il 13 agosto 1930 a Mladá Boleslav (Cecoslovacchia).

L’articolo Václav Laurin, il cofondatore della Skoda proviene da Icon Wheels.

Fonte

Volkswagen T-Roc Cabrio: le prime fotografie e informazioni ufficiali

title

Volkswagen ha svelato le prime fotografie e informazioni ufficiali della nuova T-Roc Cabrio. Dopo molte indiscrezioni e foto spia che hanno fatto il giro di mezzo mondo, oggi da Wolfsburg sono stati divulgati tutti i dettagli di questa new entry, il cui proposto principale sarà sfruttare al massimo il piacere della guida a cielo scoperto, con il massimo dell’abitabilità.

La nuova Volkswagen T-Roc Cabrio conserva tutta l’eredità del modello da cui proviene, aggiungendo un pratico tetto in tela che impiega esattamente 9 secondi ad aprirsi, anche in marcia fino a 30 km/h, e che offre ai passeggeri il piacere del contatto diretto con il vento e il sole.

Il disegno emotivo ed eccentrico della nuova T-Roc Cabrio si propone come alternativa alla Range Rover Evoque Cabrio, o meglio come erede spirituale, visto che l’inglese open top non è più sul mercato. La tedesca indosserà quindi le vesti di ‘ultimo dei mohicani’ in questo segmento deserto.

Niente tetto e due sole porte per la T-Roc Cabrio

 

La parte frontale di questa cabrio non presenta praticamente nessuna differenza con la Volkswagen T-Roc convenzionale. Per notare qualche modifica bisogna concentrarsi sulla parte laterale e sul posteriore. La fiancata è caratterizzata dall’assenza totale del tetto e delle due porte posteriori. Rimangono solo due portiere, quindi, per accedere all’abitacolo a 4 posti. Notevoli modifiche sono riservate anche al posteriore, la cui presenza si limita quasi unicamente al portellone del bagagliaio.

Dimensioni della Volkswagen T-Roc Cabrio

 

Le dimensioni della T-Roc Cabrio non variano molto rispetto alla variante con il tetto. Con una lunghezza di 4.368 mm e una distanza tra gli assi di 2.630 mm, guadagna 3 centimetri tutti per l’abitacolo, a vantaggio naturalmente dei passeggeri. La larghezza di 1.811 mm non cambia, mentre l’altezza di 1.522 mm fa registrare una perdita di 5 cm.
Come non poteva essere altrimenti il portabagagli della Volkswagen T-Roc perde spazio, dedicandolo al tetto retrattile e rimanendo con 284 litri a disposizione per le valigie.

Solo benzina

La Volkswagen T-Roc Cabrio verrà proposta, almeno inizialmente, solo con motori a benzina: il 1.0 litri da 115 CV con cambio manuale a sei marce, come entry level, e il 1.5 TSI da 150 CV con cambio manuale o automatico a doppia frizione (DSG).

La nuova Volkswagen T-Roc Cabrio debutterà in società a settembre al Salone di Francoforte 2019 ed entrerà in commercio durante la primavera del 2020.

L’articolo Volkswagen T-Roc Cabrio: le prime fotografie e informazioni ufficiali proviene da Icon Wheels.

Fonte:

Tesla Model 3 by Novitec

title

Normalmente Novitec lavora con modelli Alfa Romeo, Maserati, McLaren, Lamborghini e Ferrari. Il livello dei suoi tuning è tale che è l’unico preparatore al mondo le cui auto possono sfoggiare il logo Ferrari senza che Maranello storca il naso. Un esempio è la recentissima Ferrari 488 Pista by Novitec. Non sempre però il tuner tedesco sceglie oggetti del desiderio così blasonati tra l’Olimpo delle supercar. In questo caso, infatti, il tuning in questione riguarda l’ultima arrivata bella famiglia Tesla, la Model 3. In alcuni paesi europei è già diventata l’elettrica più venduta e la sua grande autonomia insieme a un prezzo inferiore rispetto all’ammiraglia Model S, le ha conferito subito successo. E inoltre la versione Performance aggiunge alla ricetta californiana prestazioni impressionanti e una dinamica estremamente sportiva. E qui entra in gioco Novitec.

Body-kit aerodinamico

 

Per la Model 3 il tuner bavarese propone un kit carrozzeria completo di spoiler anteriore, spoiler posteriore, estrattore e minigonne laterali. Tutte queste appendici possono essere richieste anche in fibra di carbonio, dello tesso colore della carrozzeria o in tonalità a contrasto. Il cliente in questo caso comanda.

Il tocco estetico finale lo danno i cerchi in lega forgiati da 21 pollici NV2 disegnati da Voseen in esclusiva per Novitec e la Tesla Model 3 e disponibili in ben 72 diversi colori (di listino Tesla li offre in un solo colore).

Ammortizzatori più sportivi e interni personalizzabili

Se la meccanica rimane invariata, Novitec opta invece per modifiche al telaio della Tesla Model 3, sia per la versione RWD che AWD, con molle degli ammortizzatori più sportive e più corte di 30 mm.

I più esigenti potranno inoltre richiedere ammortizzatori in alluminio che ribassano l’elettrica di Palo Alto di 40 mm, in questo caso secondo Novitec i consumi si ridurrebbero del 7%, dovuto a un miglioramento dell’aerodinamica.

Per quanto riguarda l’abitacolo, che Tesla offre in sole due colorazioni (bianco o Nero), Novitec è disponibile a realizzare tappezzerie in pelle e/o Alcantara con i colori preferiti dal cliente.


Anteprime

Tesla Model 3 2017: nuove fotografie e informazioni

Quasi 500 km di autonomia, guida autonoma e abitacolo iper minimalista

L’articolo Tesla Model 3 by Novitec proviene da Icon Wheels.

Fonte:

Bosch e la nuova dimensione 3D

title

Bosch ha annunciato di star lavorando al futuro della digitalizzazione delle auto. In concreto il progetto del leader mondiale di componenti per autovetture riguarda i nuovi schermi digitali con visualizzazione 3D. In un futuro a medio termine questi sistemi equipaggeranno le auto di serie, non solo per mostrare tutte le informazioni interessanti che possano emergere durante la guida, ma anche per interagire con il guidatore.

Lo sviluppo dell’industria automobilistica ha portato con sé la digitalizzazione dell’abitacolo delle auto. Sia per quanto riguarda il quadro strumenti che la console centrale, abbiamo sempre di più a portata di mano schermi di dimensioni sempre più grandi e con una definizione sempre più precisa e dettagliata. Questo sviluppo non si fermerà qui, ovviamente, e il prossimo passo riguarda proprio gli schermi 3D. Almeno è quanto ha annunciato il marchio tedesco Bosch, che sta lavorando allo sviluppo di questi nuovi schermi che presto inizieranno a comparire nelle nostre auto.

E secondo quanto annuncia Bosch i nuovi schermi 3D sarebbero in grado di generare un effetto tridimensionale reale il cui obiettivo è che il guidatore possa ricevere, in forma più diretta e semplice, le informazioni necessarie. L’idea è che l’auto non sia solo in grado di mostrare queste informazioni, ma che possa anche interagire con il guidatore.

A questo proposito Steffen Berns, presidente di Bosch Car Multimedia, ha dichiarato:

“Il semplice fatto di mostrare informazioni su uno strumento di visualizzazione dell’auto è ormai acqua passata. Il futuro si basa sull’interazione tra gli utenti e gli schermi e Bosch sta preparando questi nuovi sistemi. Gli schermi stanno diventando sempre di più dei sistemi interattivi che possono anticipare sempre meglio le necessità individuali dei guidatori. In questo c’è un grande potenziale di business per Bosch”.

L’importanza del mercato mondiale di schermi digitali per veicoli è stata sottolineata dall’ultima analisi di Goobal Marchet Insight che afferma che questo segmento di mercato praticamente si duplicherà entro il 2025, passando da 13,4 miliardi di euro che muove attualmente fino a 26,7 miliardi.

L’articolo Bosch e la nuova dimensione 3D proviene da Icon Wheels.

Fonte: