Rc Auto, confronto preventivi: tutti i consigli utili per risparmiare

Quando si deve stipulare una nuova polizza Rc Auto o si vuole risparmiare e quindi provare a cambiare compagnia assicurativa, chiaramente il modo migliore per muoversi è richiedere alcuni preventivi alle agenzie, per poi scegliere quello più soddisfacente in termini di rapporto qualità/prezzo. Non esiste infatti la miglior offerta tra tutte, ma quella più adatta in base alle esigenze del cliente. Per poter risparmiare sulla Rc Auto quindi è essenziale fare riferimento alle proprie abitudini e necessità alla guida. Vediamo i consigli per chiedere e confrontare i vari preventivi.
Come richiedere i preventivi per la polizza Rc Auto
La cosa fondamentale per risparmiare sulla Rc Auto è richiedere i preventivi alle compagnie assicurative che conosciamo o che sappiamo possano fare i migliori prezzi. I documenti che servono sono:
- carta d’identità, per inserire i dati identificativi del contraente;
- patente di guida;
- libretto di circolazione, che serve per inserire le informazioni inerenti l’auto, quindi la targa e i dati tecnici.
La posizione assicurativa del contraente è fondamentale, la compagnia deve conoscerla per poter fare una stima più veritiera possibile del prezzo da pagare. È necessario quindi comunicare la classe di merito universale, la scadenza della polizza in vigore e eventuali incidenti. Tutte le informazioni richieste servono chiaramente a stilare un preventivo della polizza veritiero.
Quali dati devono essere inseriti nella richiesta di preventivi
Il primo step per la richiesta di preventivi è senza dubbio compilare la richiesta dei propri dati anagrafici, quindi è necessario inserire le seguenti informazioni inerenti al contraente:
- genere;
- persona fisica o giuridica;
- data e luogo di nascita;
- indirizzo di residenza;
- stato civile e eventuale presenza di figli minori;
- titolo di studio e professione;
- coincidenza tra contraente e proprietario e/o conducente abituale del veicolo da assicurare
- età del familiare convivente più giovane e con patente.
Il secondo step invece riguarda i dati del veicolo per il quale si richiede il preventivo della polizza Rc Auto, e quindi:
- targa, è la prima informazione richiesta;
- data di prima immatricolazione;
- anno di acquisto;
- modello e marca dell’auto;
- cilindrata e tipo di alimentazione;
- utilizzo del veicolo, km percorsi e parcheggio abituale (se si ha box o proprietà privata);
- presenza di antifurto;
- numero totale veicoli posseduti in famiglia;
- gancio traino se presente.
Queste informazioni sono indispensabili, quindi è necessario segnalarle con estrema precisione. La cilindrata, l’età dell’auto e la sua potenza concorrono alla determinazione del premio. I dati del contraente e dell’auto incrociati generano il livello di rischio.
L’ultimo step consiste nel comunicare i dati assicurativi, prima di inviare la richiesta di preventivi per Rc Auto; in particolare bisogna segnalare:
- classe di merito;
- eventuale Legge Bersani o Rc Auto familiare o altre opzioni;
- anno della prima polizza stipulata;
- eventuale presenza di altri conducenti dello stesso veicolo;
- data di avvio della copertura della polizza;
- situazione assicurativa (prima assicurazione o già assicurato);
- eventuali incidenti negli ultimi 5 anni.
È necessario comunicare anche eventuali multe, ritiri o sospensioni patente. Ovviamente in assenza di sinistri stradali si migliora la propria classe di merito. La presenza di familiari conviventi oggi permette di stipulare la Rc Auto familiare, l’evoluzione della Legge Bersani, e di ottenere quindi una CU migliore. Alla fine occorre solo indicare nome e cognome del contraente e un recapito dove ricevere il preventivo.
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Usato diesel: piccole SUV con cambio automatico a trazione anteriore o integrale

Le piccole SUV diesel non sono il mezzo ideale per gli automobilisti che abitano in zone soggette ai blocchi del traffico ma restano un’ottima soluzione per chi percorre molti chilometri e cerca un veicolo versatile e non troppo ingombrante. Nella “top five” di questo mese – vinta dalla Mini Countryman – abbiamo analizzato cinque proposte con cambio automatico a trazione anteriore o integrale.
La Sport Utility britannica ha superato la tedesca Audi Q2, la francese DS 3 Crossback, la coreana Hyundai Kona e la statunitense Jeep Renegade. Scopriamo insieme la classifica, che prende in considerazione modelli con potenze comprese tra 130 e 150 CV.

1° Mini Countryman Cooper D ALL4 aut.
La Mini Countryman Cooper D ALL 4 aut. è una piccola SUV a trazione integrale che punta tutto sulla praticità: ingombrante fuori (4,30 metri non sono pochi da gestire) e spaziosissima dentro, può vantare un bagagliaio ampio e un abitacolo in grado di offrire tanti centimetri alle spalle e alle gambe dei passeggeri posteriori.
Poco agile nelle curve per via del peso elevato, si trova facilmente usata a 27.500 euro.

2° Audi Q2 35 TDI S tronic S line edition
L’Audi Q2 35 TDI S tronic S line edition ospita sotto il cofano un motore elastico e scattante: da nuova costava parecchio (38.650 euro) e oggi i pochi esemplari a km zero disponibili superano i 40.000 euro perché iperaccessoriati.
La versatilità non è il punto di forza della piccola SUV a trazione anteriore di Ingolstadt: i passeggeri posteriori hanno pochi centimetri a disposizione delle spalle e della testa e il bagagliaio non è molto sfruttabile in configurazione a due posti.

3° DS 3 Crossback BlueHDi 130 Business
La DS 3 Crossback BlueHDi 130 Business è una piccola SUV a trazione anteriore caratterizzata da finiture curate ma anche da una dotazione di serie povera (i fari a LED, gli interni in pelle, il monitoraggio angolo cieco e la telecamera posteriore erano – e sono ancora oggi – optional). Gli unici esemplari usati in circolazione – a prezzi che si aggirano intorno ai 31.000 euro – sono modelli dimostrativi molto accessoriati con pochi chilometri percorsi.
Compatta fuori (solo 4,12 metri di lunghezza) e dentro (il bagagliaio è piccolo e chi si accomoda dietro ha poco spazio nella zona delle gambe), ospita sotto il cofano un motore poco potente (131 CV) con una cilindrata contenuta (1.5) che consente di risparmiare sull’assicurazione RC Auto. Il peso ridotto del corpo vettura incide positivamente sul comportamento stradale e sui consumi.

4° Hyundai Kona 1.6 CRDi 136 CV DCT Exellence
La Hyundai Kona 1.6 CRDi 136 CV DCT Exellence ha un eccellente rapporto prezzo/dotazione (fari LED, interni in pelle, monitoraggio angolo cieco e telecamera posteriore erano di serie).
Da nuova la piccola SUV coreana a trazione anteriore (spinta da un motore carente di coppia: 280 Nm) costava 29.900 euro: oggi è introvabile – più semplice rintracciare le varianti 4WD a trazione integrale – e le sue quotazioni sono inferiori a 25.000 euro.

5° Jeep Renegade 2.0 Mjt 140 CV S
La Jeep Renegade 2.0 Mjt 140 CV S è una piccola SUV a trazione integrale che presenta diversi punti di forza da non sottovalutare: una posizione di seduta alta che consente di dominare la strada, un abitacolo spazioso nella zona della testa, un’elevata altezza da terra e un eccellente cambio automatico (convertitore di coppia) a 9 rapporti.
Facile da trovare usata a poco più di 28.000 euro, presenta finiture poco curate ed è rumorosetta alle alte velocità. Senza dimenticare i consumi elevati…
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Neopatentati e limitazioni: quali sono e quanto durano

Tutti coloro che hanno conseguito la patente da meno di tre anni vengono considerati dalla Legge italiana neopatentati e, nel periodo appunto che va dal conseguimento della licenza di guida ai tre anni successivi, sono soggetti a limitazioni specifiche e ben precise, che devono essere rispettate. Il rischio altrimenti è quello di incorrere in sanzioni onerose.
Chi sono i neopatentati
Il neopatentato è colui che ha conseguito la patente di guida da poco tempo, ma vanno specificati alcuni altri dettagli, definirlo così infatti è riduttivo. Il Codice della Strada considera con questo termine coloro che hanno conseguito la patente A o B per la prima volta, chi ha dovuto rifare l’esame per conseguire una nuova patente dopo la revoca , chi consegue patente A anche se in possesso della B e viceversa, militari e stranieri che hanno chiesto la conversione del loro documento. Si tratta di soggetti non “nuovi” alla patente, ma per Legge considerati comunque neopatentati. Come abbiamo già detto, si resta neopatentati per 3 anni, con tutta una serie di divieti e limitazioni e anche di multe molto più severe in caso di infrazioni al Codice.
Neopatentati e limiti di cilindrata
Il Codice della Strada obbliga tutti i neopatentati a guidare autoveicoli che devono rispettare un certo limite per quanto riguarda il rapporto tra peso e potenza e una determinata cilindrata. In particolare, questa categoria di automobilisti può guidare auto che non superano 95 cavalli e 55 kW di potenza per tonnellata di peso. Infrangere questa prima limitazione significa rischiare di pagare una multa da un minimo di 160 euro fino ad un massimo di 641 euro e fino a 8 mesi di sospensione della patente.
Neopatentati e limiti di velocità
Anche la velocità di percorrenza è limitata per tutti coloro che sono definiti per Legge neopatentati. Per tre anni infatti non possono superare i 100 km/h in autostrada e i 90 sulle strade extraurbane principali. Le sanzioni previste nel caso in cui questi limiti non vengano rispettati sono superiori rispetto a quelle che rischia un normale automobilista, oltre alla decurtazione dei punti dalla patente infatti si rischiano fino a 646 euro di multa e la sospensione della patente da 2 a 8 mesi.
Neopatentati e assunzione di alcol
Tutti coloro che hanno la patente da meno di tre anni non possono assolutamente mettersi alla guida dopo aver consumato sostanze alcoliche. La guida in stato di ebbrezza è un comportamento ovviamente pericoloso per chiunque e viene condannato, anche perché purtroppo è una delle maggiori cause di incidenti. Il Codice della Strada prevede come limite massimo un tasso alcolemico nel sangue di 0.5 h/l, per i neopatentati invece vige divieto assoluto di assumere alcolici prima di mettersi al volante.
Neopatentati: i bonus e le eccezioni
Quando un neopatentato commette un’infrazione, la Legge prevede un raddoppiamento dei punti tolti dalla patente e multe più severe, con sospensioni che durano un terzo di più rispetto a quelle tradizionali. C’è da dire però che i neopatentati godono anche di benefici particolari, ad esempio un punto bonus per ogni anno in cui non commettono nessuna infrazione al Codice. Ci sono delle compagnie assicurative che prevedono delle riduzioni sul premio dell’RC Auto per i neopatentati virtuosi. Chi non commette infrazioni che prevedono decurtazione di punti, può anche beneficiare di una riduzione del periodo nel quale non potrebbe guidare veicoli con potenza superiore a 55 kW per tonnellata.
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Revisione bombole metano auto: cos’è e quanto costa

Le auto a metano si diffondono sempre più, chiaramente è il vantaggio dei bassi consumi a incentivarne l’acquisto da parte degli utenti, una cosa importante da sapere però è che bisogna fare periodicamente la revisione delle bombole. Vediamo in cosa consiste, quando e dove va fatta e i costi.
Auto a metano: quando deve essere effettuata la revisione delle bombole
La prima cosa da fare quando si è in possesso di una vettura a gas è controllare se le bombole sono state omologate secondo la normativa europea R110 ECE/ONU oppure quella nazionale DGM, è importante perché cambiano le tempistiche della revisione. Infatti per le bombole con omologazione DGM, la revisione dell’impianto deve essere effettuata ogni 5 anni, per quelle con omologazione europea invece la prima revisione deve essere fatta al quarto anno e poi ogni due anni, solitamente quando si procede con la revisione della macchina.
Controllando il cartellino GFBM, che viene rilasciato all’installazione di un nuovo impianto, in occasione di ogni collaudo delle bombole, si può sapere il tipo di omologazione. Sul cartellino si trovano infatti tutti i dati quali la capacità, la marca, il numero, la capacità totale e la data di scadenza del collaudo di ogni bombola.
Come si effettua la revisione delle bombole a metano dell’auto
Nel momento in cui si porta l’auto a metano dal meccanico per la revisione, la prima operazione che viene effettuata è la pesatura, in modo da valutare eventuali alleggerimenti che potrebbero avvenire a causa di una corrosione interna alle bombole. Dopo questo primo controllo, si procede con un’ispezione completa interna ed esterna, per poi collaudare usando ultrasuoni e pressione idrostatica a 300 bar. Alla fine di tutti questi interventi, se le bombole superano la revisione, allora vengono punzonate, indicando la data dell’ultima revisione.
Nel caso in cui le bombole di metano dell’auto non dovessero superare la revisione, allora devono essere rottamate e sostituite con bombole nuove, per il cambio non viene addebitato alcun costo all’automobilista. Quando le bombole superano i 20 anni di età allora le norme europee obbligano l’utente alla sostituzione.
Revisione bombole metano auto: quanto costa
La revisione delle bombole di metano della propria auto viene effettuata in uno dei centri specializzati e autorizzati per questa tipologia di intervento, con autorizzazione per Servizi Fondo Bombole Metano. La revisione di queste bombole è gratuita per l’automobilista, infatti il prezzo è incluso in quello del metano al distributore.
L’utente dovrà pagare però i costi di smontaggio, quelli relativi all’installazione delle bombole e delle elettrovalvole e infine anche quelli per il trasporto dall’officina ai depositi di raccolta. Per le auto che devono fare revisione ogni 5 anni, si pagano mediamente 10 euro a bombola, per quelle che invece hanno l’obbligo di revisione biennale, il prezzo varia a seconda dell’auto specifica. I tempi della revisione sono di una settimana circa, il prezzo non include quello delle valvole. Non dimenticate di evitare sempre di viaggiare con le bombole scadute, la sanzione amministrativa in questo caso infatti, come prevede l’articolo 80 del Codice della Strada, è pari a 168 euro. Inoltre, l’automobilista che fa rifornimento senza rispettare la scadenza delle bombole della propria vettura alimentata a metano, rischia anche il ritiro della Carta di Circolazione; per questo motivo e per la vostra e altrui sicurezza, vi raccomandiamo di fare attenzione.
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Ferrari F2002: la F1 rossa migliore di sempre

La Ferrari F1 migliore di sempre? La F2002 senza ombra di dubbio. La monoposto del Cavallino è stata capace di vincere 15 GP su 19 disputati e tra il 2002 e il 2003 ha permesso alla Scuderia di Maranello di conquistare quattro Mondiali (due Piloti con il tedesco Michael Schumacher e due Costruttori grazie al brasiliano Rubens Barrichello).
Scopriamo insieme la storia di questa vettura leggendaria, dominatrice di un’epoca fatta di gare noiose ma ricche di soddisfazioni per i tifosi della Rossa.
Ferrari F2002: la storia
La Ferrari F2002 – la Rossa più vincente della storia della F1 – viene presentata il 6 febbraio 2002. Progettata da un “dream team” – attivo dal 1999 – composto dal britannico Ross Brawn, dal sudafricano Rory Byrne e dal greco Nikolas Tombazis, non è un’evoluzione della F2001 vincitrice di due Mondiali l’anno prima ma rappresenta una vera e propria rivoluzione.
Telaio più leggero e rivisitazione di fiancate, radiatori, scarichi e retrotreno per aumentare l’efficienza aerodinamica e migliorare il raffreddamento del nuovo motore 051: un 3.0 V10 da 835 CV (10 in più rispetto al propulsore montato dalla F2001) abbinato a un cambio a sette rapporti.
Invariati i piloti – Schumacher e Barrichello – così come la marca di pneumatici (Bridgestone).
Esordio in ritardo
La Ferrari F2002 debutta nel Mondiale F1 2002 nel terzo GP della stagione, quello del Brasile, in un campionato che dopo due gare vede Schumy in testa tra i Piloti ma la Williams del fratello Ralf e del colombiano Juan Pablo Montoya prima tra i Costruttori.
A Interlagos la F2002 viene affidata in esclusiva a Michael (Rubens resta con la vecchia monoposto) e centra la vittoria al debutto regalando al Kaiser il 100° podio in carriera.
Dominio e polemiche
Nel GP di San Marino la Ferrari soffia alla Williams il primato nel Mondiale Costruttori grazie alla doppietta firmata da Schumacher (che trionfa anche in Spagna) e Barrichello.
In Austria Rubens è costretto a lasciare il primo posto a Michael a pochi metri dal traguardo e il Kaiser si sdebita sul podio cedendo al compagno il gradino più alto e il trofeo destinato al vincitore. La FIA multa la Ferrari (un milione di euro) per il mancato rispetto della procedura di premiazione e vieterà gli ordini di scuderia dal 2003.
Il passo falso di Monte Carlo e il trionfo
L’unica gara del Mondiale F1 2002 non vinta dalla Ferrari F2002 è il GP di Monaco, conquistato da David Coulthard al volante della McLaren con Schumy in seconda posizione.
La Rossa si riscatta nei Gran Premi successivi: trionfo del Kaiser in Canada (con Barrichello terzo), doppietta Rubens/Michael nel GP d’Europa e un’altra doppietta a ruoli invertiti in Gran Bretagna che coincide con il 60° successo di Schumy nel Circus.
Campioni del mondo in anticipo
Il 21 luglio 2002 Michael Schumacher si aggiudica il GP di Francia con la Ferrari F2002 e diventa campione del mondo F1 per la quinta volta in carriera – eguagliando il record dell’argentino Juan Manuel Fangio – con sei corse ancora da disputare.
Schumy trionfa anche nella gara di casa in Germania (l’ultimo Gran Premio della storia per la Arrows) mentre in Ungheria – grazie alla doppietta Barrichello/Michael – la Ferrari porta a casa anche il titolo Costruttori.
Finale di stagione
La Ferrari F2002 chiude il Mondiale F1 2002 alla grandissima con quattro doppiette negli ultimi quattro GP: Schumy sale sul gradino più alto del podio in Belgio e in Giappone (ultima gara del britannico Eddie Irvine) mentre Rubens trionfa in Italia (ultimo podio in F1 per Irvine e la Jaguar) e negli USA (un successo, quest’ultimo, gentilmente concesso dal Kaiser come ringraziamento per l’Austria).
La Scuderia di Maranello chiude l’anno con 221 punti (gli stessi conquistati da tutti gli altri team messi insieme) e Schumacher finisce tutti i Gran Premi sul podio alternando primi e secondi posti.
2003
La Ferrari continua a schierare la F2002 anche nelle prime quattro gare del Mondiale F1 2003 ma la monoposto del Cavallino non è più dominante: in Australia manca per la prima volta il podio (vince Coulthard, all’ultimo trionfo in carriera), in Malesia permette a Barrichello di arrivare secondo (in concomitanza con il primo successo del finlandese Kimi Räikkönen – alla guida della McLaren – e del primo podio e della prima pole dello spagnolo Fernando Alonso).
Nel GP del Brasile, per la prima volta, la Ferrari F2002 chiude una corsa senza portare a casa punti (incidente per Schumy e Rubens senza benzina). Una gara pazza, quella di Interlagos: prima vittoria di sempre per il nostro Giancarlo Fisichella, ultimo trionfo per la Jordan (al 200° GP) e ultimo podio per una vettura spinta dal glorioso motore Ford Cosworth.
San Marino 2003
La Ferrari F2002 disputa l’ultimo GP della sua leggendaria carriera a Imola e regala la vittoria a Michael Schumacher poche ore dopo la scomparsa della madre.
Dopo quattro GP il team di Maranello è dietro alla McLaren nel Mondiale F1 2003 ma si risolleverà grazie alla F2003-GA, che porterà in Emilia – grazie anche ai risultati della F2002 – altri due titoli iridati: Piloti con Schumy e Costruttori. Ma questa è un’altra storia…
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Tutor autostradali, dove sono e a cosa servono

I tutor sono strumenti che servono per rilevare la velocità di percorrenza degli automobilisti sulle autostrade italiane. Nel 2020 sono aumentati e i km sorvegliati sono circa 1.000. Vediamo dove si trovano, come funzionano e quando si prende la multa.
Dove sono localizzati i tutor autostradali
L’autostrada più coperta in assoluto dal controllo dei tutor è la A1, i rilevatori infatti sono in tutto 28, sulla A14 Adriatica invece ne sono stati installati 24. Anche sulla A4 ce ne sono parecchi, altre tratte in cui ce ne sono, ma in numero limitato, sono A5, A7, A8, A10, A16, A23, A26, A30 e A56.
Tutor autostradali, i nuovi sistemi SICVe-PM
Quando vengono attivati, i nuovi tutor possono misurare la velocità media di percorrenza delle auto che viaggiano sul tratto controllato, sono posizionati in percorsi che non prevedono svincoli intermedi, che possono quindi dare la possibilità agli automobilisti di evitare la misurazione della velocità. Il nuovo sistema SICVe-PM è molto simile a quello precedente, l’unica differenza è che la scansione delle targhe è più precisa, anche nel caso in cui siano rovinate o sporche, risultano molto più leggibili.
Come funzionano i tutor autostradali
Vediamo con precisione il funzionamento di questi sistemi di rilevazione della velocità dei veicoli in autostrada, introdotti negli anni 2000. Il sensore del tutor prima di tutto rileva la categoria del veicolo e poi fotografa la targa, registrando anche la data e l’ora del passaggio.
Una volta che l’auto arriva al successivo sensore, viene fotografata nuovamente, con data e ora. A questo punto interviene un sofisticato sistema centrale che effettua le verifiche e quindi riesce a calcolare i tempi di percorrenza dei vari veicoli, nel caso in cui questi rientrino in quelli consentiti nella tratta esaminata, allora vengono eliminati. Se invece il sistema capta una violazione, allora procede con la ricerca il veicolo negli archivi della Motorizzazione o degli autonoleggi, per risalire al proprietario della macchina che ha superato i limiti di velocità. La Polizia Stradale accerta in seguito le violazioni, compila il verbale e lo stampa.
Tutor autostradali, a cosa fare attenzione
I sistemi di rilevazione della velocità in autostrada funzionano sempre, notte e giorno, con qualsiasi condizione atmosferica. Il tutor rileva anche la presenza di rimorchi, quindi è in grado di associare il limite di velocità corrispondente. Le telecamere captano tutti i veicoli, anche quelli che viaggiano in corsia di emergenza. È lo Stato a emettere le sanzioni, i tutor funzionano indipendentemente dalla traiettoria seguita dall’auto mentre viaggia sotto i sensori.
Tutor autostradali: limiti di velocità e multe
Il limite di velocità monitorato in autostrada è di 130 km/h, per i neopatentati è di 100 km/h.
Le contravvenzioni previste dal Codice della Strada variano a seconda dell’eccesso di velocità riscontrato:
- multa di euro 41 per massimo 10 km/h oltre il limite;
- multa di euro 169 e decurtazione di 3 punti dalla patente per superamento del limite tra i 10 e i 40 km/h;
- 532 euro di multa, 6 punti e sospensione della patente da uno a 3 mesi per eccesso tra i 40 ed i 60 km/h;
- oltre i 60 km/h, multa di 829 euro, 10 punti dalla patente, che viene anche sospesa da 6 a 12 mesi.
Entro 90 giorni dalla trasgressione dovrebbe arrivare la contravvenzione presso l’abitazione o il domicilio dell’automobilista multato.
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Renault Kadjar

La Renault Kadjar – nata nel 2015 e sottoposta a un restyling nel 2018 – è una SUV compatta francese disponibile a trazione anteriore o integrale realizzata sullo stesso pianale della Nissan Qashqai.
Renault Kadjar: gli esterni
Il design della Renault Kadjar è equilibrato ma le forme tondeggianti in un panorama automobilistico nel quale stanno tornando di moda gli spigoli appaiono oggi un po’ datate.

Renault Kadjar: gli interni
La plancia della Renault Kadjar ha un look poco appariscente ma è costruita con cura e può vantare comandi ergonomici.

Renault Kadjar: i motori
La gamma motori della Renault Kadjar è composta da quattro unità sovralimentate:
- un 1.3 turbo benzina TCe da 140 CV
- un 1.3 turbo benzina TCe da 159 CV
- un 1.5 turbodiesel Blue dCi da 116 CV
- un 1.7 turbodiesel Blue dCi da 150 CV

Renault Kadjar: gli allestimenti
Gli allestimenti della Renault Kadjar sono cinque: Life, Sport Edition, Business, Sport Edition2 e Black Edition.
Renault Kadjar Life
La dotazione di serie della Renault Kadjar Life comprende:
- ABS con assistenza alla frenata d’emergenza AFU
- Airbag frontale conducente e passeggero (disattivabile)
- Airbag laterale torace conducente e passeggero
- Airbag a tendina anteriori e posteriori
- Aletta parasole con specchio non illuminata
- Alzacristalli anteriori e posteriori elettrici (impulsionale lato conducente)
- Avviso distanza sicurezza
- Bracciolo centrale scorrevole
- Cerchi in acciaio da 16″
- Chiusura automatica delle portiere a veicolo in movimento
- Climatizzatore manuale
- Consolle centrale nera
- Cruise control
- ECO MODE (Sistema di guida efficiente con pulsante di attivazione)
- Freno di stazionamento elettronico
- Hill Start Assist
- Indicatori di direzione posteriori al LED
- Kit riparazione pneumatici
- Luci diurne al LED con firma luminosa
- Maniglie di tenuta interne in ecopelle con doppia impuntura nera
- Maniglie esterne in tinta carrozzeria
- Profili cromati dei finestrini
- Radio Arkamys con 6 altoparlanti, Bluetooth, lettore CD e USB
- Retrovisori esterni in tinta carrozzeria
- Sedile conducente regolabile in altezza
- Sedili posteriori ribaltabili 60/40
- Sellerie in tessuto Carbone Scuro
- Sensore di pressione pneumatici
- Sistema di ancoraggio Isofix
- Sistema elettronico di controllo della stabilità ESC (ESP)
- Tecnologia Stop&Start
- Volante in TEP
- 3 poggiatesta posteriori
Renault Kadjar Sport Edition
La Renault Kadjar Sport Edition costa 3.800 euro più della Life a parità di motore e aggiunge:
- Accensione automatica dei fari tergicristalli
- Barre da tetto longitudinali
- Cerchi in lega da 18″diamantati
- Climatizzatore automatico bi-zona
- Easy Access System II
- Fari fendinebbia con funzione cornering
- Modanatura laterale cromata
- Parking Camera con sensori di parcheggio anteriori e posteriori
- Privacy Glass (Vetri laterali posteriori e lunotto oscurati)
- Renault R-link2 compatibile con Android Auto ed Apple Car Play, sistema di navigazione con schermo full touch 7″ e cartografia Europa
- Retrovisori ripiegabili elettricamente
- Sedile conducente regolabile in altezza con regolazione lombare
- Shark Antenna
Renault Kadjar Business
La dotazione di serie della Renault Kadjar Business comprende:
- ABS con assistenza alla frenata d’emergenza AFU
- Airbag frontale conducente e passeggero (disattivabile)
- Aletta parasole con specchio non illuminata
- Accensione automatica fari e tergicristalli
- Barre da tetto longitudinali
- Cerchi in lega da 17″
- Climatizzatore automatico bi-zona
- Cruise control
- Cruscotto digitale con tecnologia TFT
- Easy Access System II
- Fari fendinebbia con funzione cornering
- Freno di stazionamento elettronico
- Hill Start Assist
- Indicatori di direzione posteriori al LED
- Luci diurne al LED
- Modanatura laterale cromata
- Parking Camera con sensori di parcheggio anteriori e posteriori
- Ruotino di scorta
- Renault R-link2 compatibile con Android Auto ed Apple Car Play, sistema di navigazione con schermo full touch 7″ e cartografia europa
- Retrovisori ripiegabili elettricamente
- Ruotino di scorta
- Sedili posteriori ribaltabili 60/40
- Sedile conducente regolabile in altezza
- Sellerie in tessuto Carbone Scuro
- Sensore di pressione pneumatici
- Shark Antenna
- Sistema di ancoraggio Isofix
- Sistema elettronico di controllo della stabilità ESC (ESP)
- Privacy Glass (Vetri laterali posteriori e lunotto oscurati)
- Sedile conducente regolabile in altezza con regolazione lombare
- Tinta metallizzata
- Volante in pelle TEP
Renault Kadjar Sport Edition2
La Renault Kadjar Sport Edition2 costa 2.650 euro più della Sport Edition a parità di motore e aggiunge:
- Aletta parasole illuminata
- Bose Sound System con radio DAB
- Bracciolo posteriore centrale con 2 portabicchieri
- Calandra Iron
- Commutazione automatica degli abbaglianti/anabbaglianti
- Cerchi da 19″ diamantati
- Fari fendinebbia al LED
- Fari Full LED Pure Vision
- Selleria in tessuto/ecopelle Carbone Scuro
- Sedili anteriori riscaldabili
- Sedili posteriori richiudibili con sistema Easy Break
- Sedile conducente estendibile
- Ski anteriori e posteriori Dark Grey
- Visio System (Riconoscimento della segnaletica stradale con allerta superamento limite)
- Volante in pelle Nappa
Renault Kadjar Black Edition
La Renault Kadjar Black Edition costa 2.600 euro più della Sport Edition2 a parità di motore e aggiunge:
- Cerchi da 19″ Diamantati Total Black
- Easy Park Assist
- Sellerie in Alcantara
- Sensore angolo morto
- Sensori parcheggio laterali
- Sistema di frenata d’emergenza attiva
- Retrovisori esterni Nero Etoilé
- Rivestimento Cielo Nero
- Tinta Nero Etoilé

Renault Kadjar: gli optional
La dotazione di serie della Renault Kadjar Life andrebbe a nostro avviso arricchita con due optional fondamentali: il Pack Clima (750 euro: accensione automatica fari e tergicristalli e clima automatico bi-zona) e i sensori di parcheggio posteriori (168 euro).
Sulle varianti Sport Edition e Business aggiungeremmo i fari Full LED Pure Vision e i fari fendinebbia al LED (600 euro) e il Pack Techno (500 euro: avviso superamento carreggiata, commutazione automatica abbaglianti/anabbaglianti, Overspeed prevention, sensore angolo morto, sensori di parcheggio laterali e sistema di frenata d’emergenza attiva) mentre sulla Sport Edition2 ci vorrebbero le sellerie in pelle Carbone Scuro con sedili anteriori estendibili con regolazione elettrica (1.100 euro).

Renault Kadjar: i prezzi
Motori a benzina
- Renault Kadjar TCe 140 CV Life 21.350 euro
- Renault Kadjar TCe 140 CV Sport Edition 25.150 euro
- Renault Kadjar TCe 140 CV Business 26.100 euro
- Renault Kadjar TCe 140 CV Sport Edition2 27.800 euro
- Renault Kadjar TCe 140 CV Black Edition 30.400 euro
- Renault Kadjar TCe 140 CV EDC Sport Edition 27.150 euro
- Renault Kadjar TCe 140 CV EDC Business 28.100 euro
- Renault Kadjar TCe 140 CV EDC Sport Edition2 29.800 euro
- Renault Kadjar TCe 140 CV EDC Black Edition 32.400 euro
- Renault Kadjar TCe 160 CV Sport Edition 26.350 euro
- Renault Kadjar TCe 160 CV Business 27.300 euro
- Renault Kadjar TCe 160 CV Sport Edition2 29.000 euro
- Renault Kadjar TCe 160 CV Black Edition 31.600 euro
- Renault Kadjar TCe 160 CV Sport Edition 28.350 euro
- Renault Kadjar TCe 160 CV EDC Business 29.300 euro
- Renault Kadjar TCe 160 CV EDC Sport Edition2 31.000 euro
- Renault Kadjar TCe 160 CV EDC Black Edition 33.600 euro
Motori diesel
- Renault Kadjar Blue dCi 115 CV Life 23.150 euro
- Renault Kadjar Blue dCi 115 CV Sport Edition 26.950 euro
- Renault Kadjar Blue dCi 115 CV Business 27.900 euro
- Renault Kadjar Blue dCi 115 CV Sport Edition2 29.600 euro
- Renault Kadjar Blue dCi 115 CV Black Edition 32.200 euro
- Renault Kadjar Blue dCi 115 CV EDC Sport Edition 28.950 euro
- Renault Kadjar Blue dCi 115 CV EDC Business 29.900 euro
- Renault Kadjar Blue dCi 115 CV EDC Sport Edition2 31.600 euro
- Renault Kadjar Blue dCi 115 CV EDC Black Edition 34.200 euro
- Renault Kadjar Blue dCi 150 CV Sport Edition2 34.100 euro
- Renault Kadjar Blue dCi 150 CV Black Edition 36.700 euro
Il mondo Renault
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Pneumatici, come controllarne facilmente lo stato di usura

Per una buona manutenzione dell’auto, una delle cose fondamentali a cui fare attenzione è lo stato degli pneumatici, che devono essere sempre ben tenuti, oltre che per il rischio di incorrere altrimenti in multe molto salate, anche per la massima sicurezza in macchina e un buon risparmio, viaggiare con gomme eccessivamente usurate infatti aumenta i consumi. Vediamo quindi come possiamo controllare autonomamente l’usura degli pneumatici, è un’operazione molto semplice ma importante.
Pneumatici usurati: cosa dice la Legge
È fondamentale che ogni automobilista sappia rendersi conto dello stato di usura delle proprie gomme e capire quindi quando è il momento di cambiare il proprio treno di pneumatici. Come abbiamo già accennato infatti, gomme consumate sono gomme poco sicure, il rischio di forature e di fenomeni di aquaplaning infatti aumenta, oltre a ridursi la tenuta di strada e diventare più ampio lo spazio di frenata. Quindi è bene fare estremamente attenzione e imparare a controllare l’usura delle gomme da soli.
Secondo quanto prescrive la norma, lo spessore residuo degli intagli del battistrada deve essere di almeno 1,6 millimetri. Se le gomme sono troppo usurate e quindi gli intagli sono profondi meno di 1,6 mm, allora il rischio è quello di prendere una multa di 78 euro che, in alcuni casi più gravi, potrebbe essere anche accompagnata dalla decurtazione di 2 punti dalla patente e dal fermo del veicolo. Comunque, gli esperti raccomandano di non arrivare mai a 1,6 millimetri, considerata infatti misura limite, ma di cambiare gli pneumatici quando si arriva a circa 3 o 4 mm, la sicurezza infatti è garantita entro queste misure.
Come controllare l’usura delle gomme autonomamente
Come abbiamo detto, il controllo degli pneumatici dell’auto può essere fatto anche da soli, a casa, l’operazione è semplice e anche abbastanza veloce. La prima cosa da verificare è ovviamente la possibilità di vedere bene la gomma, quindi l’auto deve essere parcheggiata in piano, con freno a mano tirato e girando un po’ lo sterzo, per vedere bene il battistrada. A questo punto si può cercare l’indicatore di usura, tenete presente che si tratta di un tassello alto 1,6 mm, che si trova in una delle scanalature principali dello pneumatico. A lato trovate la scritta TWI “Tread wear indicator”, cioè “indicatore di usura del battistrada”, o un logo del marchio. Vicino a una di queste sigle c’è appunto il tassello.
Se il battistrada è usurato fino al livello dell’indicatore, allora è il caso di cambiare le gomme al più presto, perché state viaggiando con gomme fuori norma. Potete verificare il consumo anche misurando la profondità della scanalatura, per essere ancora più precisi; in questo caso si può usare un calibro di profondità che si trova in qualsiasi negozio di accessori auto, è un attrezzo di piccole dimensioni e dal prezzo contenuto.
Il metodo della moneta per controllare l’usura delle gomme auto
Un altro metodo molto famoso e casereccio è quello della moneta, non è ovviamente così preciso come quelli indicati prima, ma può sicuramente dare una mano ai meno abili ed esperti con questa tipologie di lavori. Se l’auto monta pneumatici estivi allora usate una moneta da 1 euro e mettetela nella scanalatura centrale, se sono visibili le stelle sul bordo, allora la gomma deve essere cambiata perché troppo usurata. Per gli pneumatici invernali invece fate la stessa cosa ma con la moneta da 2 euro, il bordo esterno argentato deve essere più basso della scanalatura, altrimenti le gomme vanno sostituite.
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Targhe automobilistiche francesi: tutti i numeri dei dipartimenti

Le targhe automobilistiche francesi sono molto simili a quelle italiane – dal 2009 seguono il sistema AA-000-AA composto da due lettere, tre numeri e due lettere – e per questa ragione è facile fare confusione.
La differenza più rilevante si trova sul lato destro della targa: da noi mettiamo la sigla della provincia mentre in Francia c’è il numero del dipartimento (già presente sulle vecchie targhe d’Oltralpe).
Attualmente i dipartimenti francesi sono 101: di seguito troverete l’elenco completo con il numero identificativo e (tra parentesi) il nome del capoluogo.
Targhe automobilistiche francesi: l’elenco completo dei numeri dei dipartimenti
- 01 – Ain (Bourg-en-Bresse)
- 02 – Aisne (Laon)
- 03 – Allier (Moulins)
- 04 – Alpi dell’Alta Provenza (Digne-les-Bains)
- 05 – Alte Alpi (Gap)
- 06 – Alpi Marittime (Nizza)
- 07 – Ardèche (Privas)
- 08 – Ardenne (Charleville-Mézières)
- 09 – Ariège (Foix)
- 10 – Aube (Troyes)
- 11 – Aude (Carcassonne)
- 12 – Aveyron (Rodez)
- 13 – Bocche del Rodano (Marsiglia)
- 14 – Calvados (Caen)
- 15 – Cantal (Aurillac)
- 16 – Charente (Angoulême)
- 17 – Charente Marittima (La Rochelle)
- 18 – Cher (Bourges)
- 19 – Corrèze (Tulle)
- 2A – Corsica del Sud (Ajaccio)
- 2B – Alta Corsica (Bastia)
- 21 – Côte-d’Or (Digione)
- 22 – Côtes-d’Armor (Saint-Brieuc)
- 23 – Creuse (Guéret)
- 24 – Dordogna (Périgueux)
- 25 – Doubs (Besançon)
- 26 – Drôme (Valence)
- 27 – Eure (Évreux)
- 28 – Eure-et-Loir (Chartres)
- 29 – Finistère (Quimper)
- 30 – Gard (Nîmes)
- 31 – Alta Garonna (Tolosa)
- 32 – Gers (Auch)
- 33 – Gironda (Bordeaux)
- 34 – Hérault (Montpellier)
- 35 – Ille-et-Vilaine (Rennes)
- 36 – Indre (Châteauroux)
- 37 – Indre-et-Loire (Tours)
- 38 – Isère (Grenoble)
- 39 – Giura (Lons-le-Saunier)
- 40 – Landes (Mont-de-Marsan)
- 41 – Loir-et-Cher (Blois)
- 42 – Loira (Saint-Étienne)
- 43 – Alta Loira (Le Puy-en-Velay)
- 44 – Loira Atlantica (Nantes)
- 45 – Loiret (Orléans)
- 46 – Lot (Cahors)
- 47 – Lot e Garonna (Agen)
- 48 – Lozère (Mende)
- 49 – Maine e Loira (Angers)
- 50 – Manica (Saint-Lô)
- 51 – Marna (Châlons-en-Champagne)
- 52 – Alta Marna (Chaumont)
- 53 – Mayenne (Laval)
- 54 – Meurthe e Mosella (Nancy)
- 55 – Mosa (Bar-le-Duc)
- 56 – Morbihan (Vannes)
- 57 – Mosella (Metz)
- 58 – Nièvre (Nevers)
- 59 – Nord (Lilla)
- 60 – Oise (Beauvais)
- 61 – Orne (Alençon)
- 62 – Passo di Calais (Arras)
- 63 – Puy-de-Dôme (Clermont-Ferrand)
- 64 – Pirenei Atlantici (Pau)
- 65 – Alti Pirenei (Tarbes)
- 66 – Pirenei Orientali (Perpignan)
- 67 – Basso Reno (Strasburgo)
- 68 – Alto Reno (Colmar)
- 69 – Rodano (Lione)
- 70 – Alta Saona (Vesoul)
- 71 – Saona e Loira (Mâcon)
- 72 – Sarthe (Le Mans)
- 73 – Savoia (Chambéry)
- 74 – Alta Savoia (Annecy)
- 75 – Parigi (Parigi)
- 76 – Senna Marittima (Rouen)
- 77 – Senna e Marna (Melun)
- 78 – Yvelines (Versailles)
- 79 – Deux-Sèvres (Niort)
- 80 – Somme (Amiens)
- 81 – Tarn (Albi)
- 82 – Tarn e Garonna (Montauban)
- 83 – Var (Tolone)
- 84 – Vaucluse (Avignone)
- 85 – Vandea (La Roche-sur-Yon)
- 86 – Vienne (Poitiers)
- 87 – Alta Vienne (Limoges)
- 88 – Vosgi (Épinal)
- 89 – Yonne (Auxerre)
- 90 – Territorio di Belfort (Belfort)
- 91 – Essonne (Évry)
- 92 – Hauts-de-Seine (Nanterre)
- 93 – Senna-Saint-Denis (Bobigny)
- 94 – Valle della Marna (Créteil)
- 95 – Val-d’Oise (Pontoise)
- 971 – Guadalupa (Basse-Terre)
- 972 – Martinica (Fort-de-France)
- 973 – Guyana francese (Caienna)
- 974 – Riunione (Saint-Denis)
- 976 – Mayotte (Mamoudzou)
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Patente AM, informazioni utili: chi può conseguirla e quando

La patente AM è quella che comunemente chiamiamo “patentino” e con la quale si possono guidare i ciclomotori a due ruote che non superano i 50cc di cilindrata, con potenza massima di 4 Kw e velocità massima di 45 km/h. Con la patente AM si possono guidare anche i ciclomotori a 3 ruote aventi le stesse prestazioni e i quadricicli leggeri con massa a vuoto inferiore o pari a 350 Kg e le stesse peculiarità tecniche.
Patente AM: a quanti anni si può conseguire
Il patentino si può prendere a partire dal compimento di 14 anni, non serve a chi è già in possesso della patente B, visto che può guidare i ciclomotori anche con quella. La patente AM può essere conseguita da chi ha residenza in Italia e allegando un certificato medico che attesti idoneità fisica e psichica. Al certificato bisogna unire bollo e fototessera e firma del medico autorizzato.
Patente AM: come vengono effettuate le esercitazioni
Prima di dare l’esame per ottenere il patentino, è necessario fare delle esercitazioni con il ciclomotore, all’inizio meglio in luoghi poco frequentati. Se le esercitazioni vengono fatte con ciclomotori a tre ruote o quadricicli che possono trasportare passeggeri, allora è necessaria la presenza di un istruttore. Chiaramente servono per potersi preparare alla prova pratica e imparare a guidare il mezzo. Inizialmente dovrebbero essere svolte in strade secondarie e poi si può procedere anche nel traffico.
Patente AM, l’esame: prova pratica e prova teorica
Per ottenere il patentino bisogna superare un esame teorico e poi pratico, volendo si può seguire il corso a scuola guida, altrimenti è possibile studiare autonomamente e procedere quindi da privatista. La prova teorica consiste in un quiz di trenta domande a crocette del tipo vero-falso, da svolgere in 25 minuti al massimo. Gli errori permessi sono fino a 3, altrimenti si deve ripetere la prova. Gli argomenti da studiare, su cui poi vengono fatte le domande, sono i seguenti:
- i segnali stradali;
- la normativa su limiti di velocità, distanza di sicurezza, cambio di corsia e sorpasso;
- sosta e fermata;
- assicurazione e comportamento in caso di sinistro stradale;
- valore e necessità della regola;
- rispetto della vita, comportamenti solidali alla guida, salute e rispetto dell’ambiente;
- argomenti correlati ai ciclomotori, come l’utilizzo obbligatorio del casco, gli elementi del ciclomotore e le basi del suo funzionamento, le condizioni psicofisiche richieste per la guida.
La prova pratica per il patentino si divide in una prima parte svolta in un’area attrezzata e una seconda invece nel traffico, che si effettua solo nel momento in cui si supera la prima fase. Ogni prova ha una durata massima di 25 minuti, l’esaminatore della motorizzazione valuta le abilità del candidato.
Quali documenti servono per richiedere la patente AM e quanto costa
I documenti necessari per richiedere il patentino sono:
- la domanda TT2112, disponibile presso gli uffici della motorizzazione civile;
- tre versamenti, disponibili negli uffici postali e alla motorizzazione;
- il certificato medico;
- a fotocopia del codice fiscale;
- la fotocopia del documento d’identità, in sede d’esame dovrà poi essere mostrato l’originale;
- due fototessere;
- la dichiarazione sostitutiva per l’utilizzo del veicolo.
I costi previsti per la patente AM includono:
- un versamento da 26,40 € su c/c 9001 valido per tre mesi;
- un versamento di 16 € su c/c 4028;
- un versamento su c/c 4028 di 16 € per la prenotazione dell’esame;
- una marca da bollo di 16 € da allegare al certificato medico.
Chi si iscrive a scuola guida paga le lezioni in aula, che possono arrivare anche a quota 250 €.
L’articolo Patente AM, informazioni utili: chi può conseguirla e quando proviene da Icon Wheels.



















