Cosa sono le multe cumulative? Vediamolo insieme

Violare diverse norme del Codice della Strada con lo stesso comportamento oppure commettere più violazioni della stessa norma, può comportare il pagamento di una sola sanzione, in particolare in genere si paga quella prevista per la violazione più grave commessa, aumentata di tre volte tanto.
Facciamo un esempio per spiegare meglio la questione. Se percorriamo una strada che collega due Comuni viaggiando oltre il limite di velocità consentito e veniamo ‘beccati’ da due autovelox (vicini tra loro e di proprietà delle due amministrazioni differenti) o passiamo dai varchi ZTL più volte, o ancora col semaforo rosso, allora è possibile che riceveremo più multe, anche se derivanti dallo stesso comportamento errato e contro legge.
In questo caso è possibile richiedere uno sconto della somma da versare? Forse non tutti lo sanno ma la risposta è sì, visto che si contesta sempre la stessa violazione al conducente del veicolo, commessa in momenti diversi e ravvicinati.
La sanzione per chi viola più volte la stessa norma
Secondo quanto previsto dal Codice della Strada l’automobilista che con un’unica azione viola più volte la stessa norma o norme differenti paga solo la sanzione più grave, aumentata fino al triplo. È quello che chiamiamo tecnicamente “cumulo giuridico – concorso formale delle violazioni”. In particolare:
- se l’automobilista con la stessa condotta viola la stessa norma, allora possiamo parlare di concorso omogeneo;
- se invece viola norme diverse, allora il concorso giuridico viene definito eterogeneo.
Cumulo giuridico: i vantaggi
Secondo quanto abbiamo spiegato sinora quindi, se un automobilista è in grado di dimostrare che le multe prese si possono imputare a condotte non differenti ma riguardanti lo stesso comportamento, considerato unitario, è tenuto a pagare solo una di queste multe, ovvero quella più alta che può essere aumentata fino a tre volte rispetto al suo valore originario. Questo significa che se un conducente viene punito per essere passato col semaforo rosso oppure per eccesso di velocità e riceve 4 verbali per la stessa infrazione su quella tratta stradale, allora ne paga uno con la maggiorazione prevista per legge (il triplo).
Cumulo giuridico: quando è previsto
Nel caso di cumulo giuridico l’automobilista può ottenere lo “sconto” del totale delle multe e pagarne quindi una sola (quella più grave, aumentata fino al triplo), ma perché sia possibile è necessario che le violazioni del Codice della Strada siano unite dalla stessa condotta errata. Questo vuol dire che ogni singolo atto deve essere coordinato e legato all’altro da unicità del fine cui sono diretti e da contestualità. Cosa significa in parole più semplici? Non ci deve essere una notevole interruzione temporale tra le varie violazioni.
Ci sono delle eccezioni, infatti non viene applicato il cumulo giuridico quanto le multe riguardano l’accesso ad aree pedonali o a tratti urbani a traffico limitato.
Attenzione: l’applicazione della sanzione più grave aumentata del triplo non viene irrogata al momento dell’accertamento, questo significa che l’automobilista riceverà più multe a casa. Quindi, in fase di contestazione, si deve irrogare una sanzione pari al minimo per ogni violazione commessa. Al momento del pagamento poi l’automobilista potrà far valere all’organo accertatore il cumulo giuridico e chiedere di pagare solo una multa, quella più grave, con la maggiorazione fino al triplo. Quindi il cumulo giuridico viene applicato al momento del pagamento all’Ufficio di Polizia, che lo comunica al Prefetto.
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Postura corretta in moto: come regolare manubrio, leve e pedali

Assumere la corretta postura quando si viaggia in sella ad una moto rappresenta una pratica fondamentale per tutti i motociclisti. Una giusta postura, oltre a garantire il comfort necessario per affrontare lunghi o brevi tratti, diventa importante anche per la sicurezza stessa dell’utente della strada sulle due ruote.
Quando si acquista una moto, alcuni elementi come il manubrio, le pedane e le leve hanno una regolazione standard: andare a personalizzarle significa aumentare comodità e sicurezza durante la guida e aiuta a ridurre l’affaticamento, favorendo il controllo del mezzo. Vediamo in che modo regolare ogni aspetto della motocicletta per assumere la corretta postura.
La corretta postura sulla motocicletta
La postura ideale in selle ad una motocicletta si ottiene nel seguente modo: tenendo entrambe le mani sul manubrio, le braccia non devono essere completamente distese o troppo chiuse all’altezza del gomito. In caso contrario, si andrebbero a verificare delle difficoltà nella rotazione del manubrio.
Molto importante anche il posizionamento delle gambe che non devono essere troppo distese: questo serve per riuscire ad apportare l’adeguata pressione sulle pedane in caso di necessità.
Regolare correttamente il manubrio della moto
Altro passaggio importante per ottenere la giusta postura della moto è quello di regolare al meglio il manubrio: si tratta di un’operazione semplice e nella maggior parte dei casi anche molto intuitiva. Le braccia, durante la guida, non devono essere troppo flesse e nemmeno troppo distese. Per regolare la posizione del manubrio basta svitare l’attacco alla piastra di sterzo e ruotarlo in avanti oppure all’indietro: così facendo sarà possibile avvicinare o allontanare i comandi.
Bisogna tenere bene a mente che per alcune tipologie di moto, come quelle sportive, può essere necessario acquistare dei semimanubri appositi da fissare sugli steli forcella. Una volta conclusa la regolazione, il consiglio è quello di verificare che muovendo il manubrio in tutta la sua ampiezza non si urtino altre parti della moto.
Giusta postura della moto: i pedali
Un ruolo importante nella corretta postura alla guida di una motocicletta è giocato dai pedali. Il pedale del cambio e quello del freno possono essere personalizzati in altezza, in modo da creare un angolo alla caviglia di circa 90 gradi. I pedali, inoltre, devono essere regolati sotto le dita senza subire alcuna pressione involontaria. Per regolare questa parte della moto basta andare a svitare i controdadi posti sull’asta che collega il selettore al pedale: va ruotata l’asta fino a ottenere un’inclinazione adeguata, per poi andare a serrare il tutto ad operazione ultimata. Prima di tornare in sella, è bene controllare sempre la luce freno così da verificare che tutto funzioni normalmente.
In che modo regolare le leve della moto
Regolare le leve della moto contribuisce ad aumentare il comfort durante la guida. Su una motocicletta si può regolare l’altezza delle leve sul manubrio: basta svitare i corallini e ruotarli. La tecnica giusta per trovare la posizione ideale delle leve consiste nel mantenere una linea senza snodi dal gomito alla punta delle dita. Questa operazione rende possibile individuare immediatamente la giusta altezza dei comandi, garantendo il massimo comfort alla guida del mezzo.
Personalizzare al meglio al propria motocicletta
In generale, su tutti i modelli di motociclette in commercio, è possibile personalizzare tante diverse caratteristiche: si va dal manubrio nelle naked ai semimanubri delle moto più sportive. In altri modelli, invece, si possono acquistare dei componenti da installare sulla propria moto, al fine di migliorare la propria postura durante i viaggi in sella. Di norma sfruttare tutte i tipi di personalizzazioni di una motocicletta è un’opportunità fondamentale per godere di un maggior controllo alla guida e migliorare anche la sicurezza in strada.
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Che cosa sono i segnali di prescrizione?

I segnali stradali sono suddivisi in tre gruppi:
- di pericolo;
- di indicazione;
- di prescrizione.
Prima di spiegare che cosa sono i segnali di prescrizione (abbiamo già parlato dei segnali complementari) è utile capire bene che cosa intendiamo proprio con il termine prescrizione. Possiamo dire che sta per norma o disposizione, si intende un vero e proprio comando. Questo significa che i segnali di prescrizione sono tutti quei cartelli stradali che danno appunto dei comandi da seguire da chi circola su strada, delle disposizioni da rispettare mentre si è alla guida di un veicolo.
Quali sono quindi i cartelli di prescrizione che fanno parte del nostro Codice della Strada? Parliamo dei cartelli di precedenza, di obbligo e di divieto. Ogni volta che ci si trova davanti a uno di questi segnali quindi bisogna sapere che quello che è raffigurato all’interno del cartello è un segnale di prescrizione.
I segnali di prescrizione sono posti nel preciso punto in cui inizia o termina quell’obbligo o divieto. Possono anche essere ripetuti lungo lo stesso tratto stradale e a volte possono essere integrati con un pannello di continuazione.
I segnali di fine prescrizione: quali sono?
Non esistono soltanto i segnali di prescrizione, quelli di cui abbiamo appena parlato, ma il nostro Codice prevede anche l’esistenza dei segnali di fine prescrizione. Cosa sono? Sono tutti quei cartelli che indicano che il comando, la disposizione (la prescrizione) data in precedenza finisce in quel punto, non esiste più. Degli esempi:
- fine del divieto di sorpasso;
- fine del limite di velocità;
- via libera.
La cosa importante da sapere è che riconoscere questa tipologia di cartelli stradali è molto semplice. In genere si tratta infatti di segnali in bianco e nero barrati con una striscia di colore nero.
Segnali di prescrizione: cartelli di precedenza
Come dice il nome stesso, i cartelli di precedenza sono quelli che indicano di dare o avere la precedenza. Sono quelli più complessi da ricordare, perché le loro forme sono le più differenti. Ci sono infatti:
- segnali triangolari verso l’alto;
- segnali triangolari verso il basso;
- segnali ottagonali;
- segnali tondi;
- segnali a forma di rombo;
- segnali quadrati.
Anche i colori possono essere diversi: rosso, bianco, blu, giallo.
Per fare un esempio, tra i più comuni ci sono:
- il segnale di stop, rosso e ottagonale con scritta bianca, che obbliga a fermarsi e dare precedenza in corrispondenza della linea bianca tracciata sul manto stradale;
- dare precedenza generico, triangolo con punta rivolta verso il basso, contorni rossi e interno bianco, indica l’obbligo di rallentare e dare la precedenza.
Segnali di prescrizione: cartelli di obbligo
I cartelli di obbligo impongono un comportamento specifico e sono di forma circolare. Si dividono in:
- generici, con fondo blu e simbolo bianco;
- specifici, con fondo bianco, bordo rosso e simbolo nero.
Segnali di prescrizione: i cartelli di divieto
Infine ci sono i segnali di divieto, anch’essi tondi e posti nel punto in cui inizia l’obbligo o il divieto. Secondo quanto stabilito dal Codice della Strada tutti i segnali di prescrizione devono essere ripetuti dopo ogni intersezione, su un percorso interessato appunto da obbligo, divieto o precedenza.
I cartelli di divieto, come tutti quelli di prescrizione, devono avere uno spazio minimo di avvistamento, che per legge è:
- di 250 metri su autostrade e strade extraurbane principali;
- di 150 metri su strade extraurbane secondarie;
- di 80 metri sulle altre strade.
Attenzione: tutti i segnali stradali previsti dal nostro Codice della Strada devono essere rispettati per Legge.
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Spegnere il motore fa consumare meno carburante?
Spegnere il motore è solo uno dei tanti consigli utili per imparare a risparmiare del carburante quando si viaggia in auto. Proprio così, è possibile consumare meno carburante con la propria vettura, cercando di conservare maggiori quantità di benzina o gasolio, senza sprecarne. Non soltanto spegnendo il motore, ma anche adottando altri piccoli consigli utili e trucchetti che permettono di affrontare i viaggi con uno stile di guida eco-compatibile.
Sono degli accorgimenti che possono essere davvero molto utili e soprattutto che possono essere applicati in maniera molto semplice da tutti. Vediamo i trucchetti che possiamo adottare per consumare appunto meno carburante:
- accelerare in maniera graduale il veicolo, senza cambi repentini di velocità e senza brusche accelerate e frenate, che portano il motore a uno stress elevato e quindi a consumi maggiori (oltre che a una maggiore usura);
- non superare mai i 2.000 giri, cambiare la marcia non appena raggiunti, passando a quella superiore. Spingere oltre per ottenere prestazioni più brillanti infatti porta a elevati consumi di benzina ingiustificati;
- mantenere una velocità moderata e uniforme;
- spegnere il motore, come abbiamo visto in apertura, è uno dei consigli più ovvi e utili che viene dato per consentire un minor consumo di carburante. Appena possibile quindi spegni la macchina, per esempio quando sei fermo al semaforo, al passaggio a livello, in coda, in una lunga sosta o in un parcheggio;
- non fare scaldare il motore da fermo, è una pratica molto comune ma in realtà inutile. Il motore così infatti si scalda lentamente e i consumi aumentano, oltre all’usura e alle emissioni inquinanti;
- portapacchi e portasci sono pesi inutili che dovrebbero essere immediatamente eliminati dopo l’utilizzo, insieme ad altri oggetti che tieni nel bagagliaio senza ragione. Viaggiare più leggeri consente di risparmiare carburante;
- i finestrini aperti durante la marcia, soprattutto ad alte velocità, alterano l’aerodinamica del veicolo e portano a consumi maggiori;
- la pressione delle gomme deve sempre essere tenuta sotto controllo, non solo per la sicurezza, ma anche per i consumi e l’usura degli pneumatici stessi;
- anche l’aria condizionata è un punto fondamentale che incide sui consumi di carburante; sarebbe bene tenerla accesa solo ed esclusivamente quando strettamente necessario, infatti usare il climatizzatore può influenzare molto i consumi.
Spegnere il motore: quanto si risparmia realmente
Come abbiamo visto, spegnere il motore appena possibile è solo uno dei moltissimi consigli che permettono di consumare meno carburante in auto. Ma stando più attenti, quanto si può realmente risparmiare? Secondo gli esperti, evitando di riscaldare il motore da fermi si possono spendere circa 60 euro in meno all’anno, non oltrepassando i 2.000 giri per cambiare marcia altri 40 euro, chiudendo i finestrini altri 50.
Si consuma il 35% in meno di carburante viaggiando ad una velocità moderata e costante e il 3% procedendo sempre con una pressione delle gomme corretta. Evitando carichi e pesi inutili e non usando accessori che penalizzano l’aerodinamica si possono risparmiare oltre 10 euro l’anno.
Una cosa che forse non tutti sanno sull’aria condizionata? Consuma tantissimo! Tenere il climatizzatore dell’auto al massimo infatti può portare a consumi fino al 25% maggiori per ogni viaggio. E per concludere, non dimenticare che oggi sul mercato ci sono modelli di vetture con motorizzazioni alternative quali GPL, metano, ibride e elettriche, che fanno risparmiare molto sia nei consumi che nelle emissioni inquinanti, a beneficio del portafoglio e dell’ambiente.
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La storia del logo Opel

Il logo Opel – un cerchio attraversato da un fulmine – è uno degli stemmi più riconoscibili del panorama automobilistico mondiale nonostante sia presente da meno di 60 anni.
Scopriamo insieme la storia della brand identity del marchio tedesco, fondato nel 1862 e attivo nella produzione di auto dal 1899.
La storia del logo Opel
La storia della Opel inizia ufficialmente nel 1862 quando Adam Opel decide di produrre macchine da cucire. Come stemma utilizza pannelli di ghisa con le sue iniziali.
Nel 1886 l’azienda tedesca inizia a costruire biciclette e quattro anni più tardi battezza con il nome Victoria Blitz – “Victoria” come la dea della vittoria e “blitz” come lampo in tedesco – alcuni suoi prodotti.

Le prime automobili
Quattro anni dopo la morte di Adam Opel, nel 1899, i suoi figli cominciano a costruire automobili e dal 1901 si cimentano anche con le moto. L’anno seguente arriva un nuovo marchio per illustrare il cambio di attività: Opel Motorwagenfabrik (“fabbrica di automobili” in tedesco) Rüsselsheim.
Nel 1907 la Casa teutonica termina la produzione di motociclette e due anni più tardi utilizza il logo con il nome Opel scritto in corsivo adottato dai mezzi a due ruote anche sulle auto.

L’occhio Opel
Il logo Opel contraddistinto da un occhio circondato da una foglia di alloro viene ideato da Wilhelm von Opel e resta il marchio ufficiale della Casa teutonica fino al 1935.
Una variante dell’occhio – dorata e inserita all’interno di un cerchio rosso – appare intorno alla metà degli anni ‘20 del XX secolo quando Opel riprende la produzione di moto.

Lo Zeppelin
Nella metà degli anni ‘30 un dirigibile Zeppelin (simbolo di innovazione e progresso) compare sui veicoli Opel. Al logo viene aggiunta nel 1937 una ruota per rappresentare la mobilità e il marchio diventa lo stemma ufficiale del brand di Rüsselsheim.

Il secondo dopoguerra
Al termine della Seconda Guerra Mondiale Opel continua a usare il logo con lo Zeppelin nonostante sia ormai un mezzo di trasporto tecnicamente superato. La sagoma cambia gradualmente fino ad assomigliare all’inizio degli anni ‘50 a quella di un più moderno razzo. Nello stesso periodo il marchio ovale bicolore giallo/bianco creato nel 1937 parallelamente allo stemma del dirigibile viene usato come insegna per le concessionarie e le officine autorizzate.

Arriva il lampo
Negli anni ‘60 il razzo Opel si trasforma in un lampo e risale al 1964 il debutto del logo della Casa tedesca come lo conosciamo ora: un fulmine all’interno di un cerchio.
Il nome Opel viene inserito nel decennio successivo al di sotto del lampo all’interno di un quadrato giallo. Un marchio che viene usato come logo dell’azienda e delle concessionarie e che beneficia di un restyling – una nuova filosofia cromatica che mantiene come elemento predominante il giallo – nel 1987.
Tempi moderni
Il nuovo logo Opel del 1995 sottolinea la crescita dell’azienda, diventata un costruttore moderno e globale. Da quell’anno tutti i modelli della Casa di Rüsselsheim presentano lo stemma con il fulmine nella parte anteriore e posteriore.
Nel 2002 – in occasione della nuova campagna di marketing – il design e il logo aziendale vengono ulteriormente rinnovati: lampo tridimensionale con angoli inclinati e nome giallo.

Le ultime evoluzioni
In occasione del lancio della Insignia nel 2008 il logo Opel beneficia di un altro lifting importante contraddistinto da un lampo con una forma più sferica e dal nome della Casa teutonica inciso sopra l’anello.
L’ultima modifica dello stemma risale al 2020: linee più sottili che esprimono la democratizzazione dell’innovazione e della mobilità.
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Promozioni Peugeot di aprile 2021

Le promozioni Peugeot di aprile 2021 sono molto interessanti: merito anche dei ricchi incentivi statali.
Gli sconti più corposi del mese riguardano principalmente piccole, compatte e SUV piccole, anche se non mancano proposte di altri segmenti. Scopriamole insieme.
Promozioni Peugeot di aprile 2021

Peugeot 108
La Peugeot 108 5 porte Active costa ufficialmente 13.450 euro ma grazie alle promozioni di aprile 2021 della Casa francese bastano 9.800 euro per acquistarla. L’offerta – valida per vetture in stock – va abbinata al finanziamento i-Move Avantage (TAN 5,49%, TAEG 8,82%, 30.000 km): anticipo di 3.514 euro, 35 rate da 89 euro e una maxirata finale da 5.394 euro.

Peugeot 208
Grazie alle promozioni Peugeot di aprile 2021 bastano 14.400 euro (anziché 18.100) per portarsi a casa la 208 PureTech 75 Active Pack. L’offerta è valida per vetture in stock e va abbinata al finanziamento i-Move Avantage (TAN 5,49%, TAEG 7,59%, 30.000 km): anticipo di 3.923 euro, 35 rate da 129 euro e una maxirata finale da 8.812 euro.

Peugeot 308
Grazie allo sconto di 10.000 euro offerto dalle promozioni Peugeot di aprile 2021 bastano 16.550 euro (anziché 26.550) per acquistare la 308 BlueHDi Active Pack. L’offerta è valida solo per vetture in stock e va abbinata obbligatoriamente al finanziamento i-Move Avantage (TAN 5,49%, TAEG 7,2%, 45.000 km): anticipo di 2.555 euro, 35 rate da 199 euro e una maxirata finale da 10.374 euro.

Peugeot 308 SW
Da 27.550 a 17.550 euro: è questo lo sconto previsto dalle promozioni Peugeot di aprile 2021 sulla 308 SW BlueHDi Active Pack. L’offerta è valida esclusivamente su vetture in stock e solo in caso di adesione al finanziamento i-Move Avantage (TAN 5,49%, TAEG 7,13%, 45.000 km): anticipo di 2.978 euro, 35 rate da 199 euro e una maxirata finale da 11.055 euro.

Peugeot 508
Le promozioni Peugeot di aprile 2021 consentono di acquistare la 508 BlueHDi Allure Pack con 31.400 euro anziché 38.900. L’offerta è valida solo per vetture in stock ed esclusivamente in caso di adesione al finanziamento i-Move Avantage (TAN 5,49%, TAEG 6,56%, 45.000 km): anticipo di 6.998 euro, 35 rate da 299 euro e una maxirata finale da 19.069 euro.

Peugeot 2008
Ad aprile 2021 la Peugeot 2008 PureTech 100 Allure Pack costa 20.500 euro invece di 24.800. L’offerta è valida solo per vetture in stock ed esclusivamente in caso di adesione al finanziamento i-Move Avantage (TAN 5,49%, TAEG 6,97%, 30.000 km): anticipo di 5.292 euro, 35 rate da 149 euro e una maxirata finale da 13.629 euro.

Peugeot 3008
La Peugeot 3008 BlueHDi Allure Pack costa ufficialmente 35.100 euro ma grazie alle promozioni di aprile 2021 della Casa transalpina sono sufficienti 30.100 euro per acquistarla. L’offerta è valida solo per vetture in stock ed esclusivamente se si aderisce al finanziamento i-Move Avantage (TAN 5,49%, TAEG 6,55%, 45.000 km): anticipo di 5.537 euro, 35 rate da 299 euro e una maxirata finale da 18.949 euro.

Peugeot 5008
31.250 euro (invece di 37.850): basta questa cifra, ad aprile 2021, per entrare in possesso della Peugeot 5008 BlueHDi 130 Allure Pack. L’offerta – valida solo per vetture in stock – va obbligatoriamente abbinata al finanziamento i-Move Avantage (TAN 5,49%, TAEG 6,5%, 45.000 km): anticipo di 5.394 euro, 35 rate mensili da 299 euro e una maxirata finale da 20.471 euro.

Peugeot e-208
L’unione tra le promozioni Peugeot e gli incentivi statali (validi in caso di rottamazione di un veicolo omologato in una classe inferiore ad Euro 6, immatricolato prima dell’1 gennaio 2011 e intestato da almeno 12 mesi) permette di acquistare la e-2008 Active Pack con 20.650 euro anziché 34.650. L’offerta riguarda solo vetture in stock e va abbinata obbligatoriamente al finanziamento i-Move Avantage Elettrici (TAN 4,5%, TAEG 5,7%, 30.000 km): anticipo di 2.701 euro, 35 rate da 129 euro e una maxirata finale da 16.833 euro.

Peugeot e-2008
Gli sconti uniti agli incentivi (validi in caso di rottamazione di un veicolo omologato in una classe inferiore ad Euro 6, immatricolato prima dell’1 gennaio 2011 e intestato da almeno 12 mesi) permettono di acquistare la e-2008 Allure Pack con 26.450 euro invece di 40.150. L’offerta è valida solo per vetture in stock ed esclusivamente se si aderisce al finanziamento i-Move Avantage (TAN 4,5%, TAEG 5,5%, 30.000 km): anticipo di 4.176 euro, 35 rate da 149 euro e una maxirata finale da 21.036 euro.
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Jeep Renegade 4xe: tutti i dettagli del finanziamento GO4xe

Si chiama GO4xe il nuovo finanziamento FCA Bank rivolto a chi vuole acquistare una Jeep Renegade 4xe.
Una soluzione finanziaria che consente di tenere, sostituire o restituire la variante ibrida plug-in benzina della piccola SUV statunitense a trazione integrale in relazione alla durata contrattuale scelta (fino a 5 anni) con la possibilità di cambiarla in precisi momenti del contratto – a 13, 25, 37 o 49 mesi – con altri modelli presso il concessionario di fiducia sottoscrivendo un nuovo finanziamento. Il tutto con un minimo anticipo, con rate di importo accessibile e nessuna penale.
Ad aprile 2021 la Jeep Renegade 4xe più economica del listino – la Limited – costa, grazie alle promozioni e agli incentivi statali, 29.100 euro anziché 39.150. Il finanziamento GO4xe abbinato (TAN 5,95% salvo arrotondamento rata, TAEG 7,28%) prevede: anticipo di 7.130 euro, prima rata a 30 giorni, 48 rate mensili da 169 euro (incluse spese incasso SEPA 3,50 euro/rata) e un valore garantito futuro pari alla rata finale residua di 19.864 euro da pagare solo se il cliente intende tenere la vettura.
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Toyota e idrogeno sempre più vicini in Europa

Toyota Motor Europe – filiale europea della Casa giapponese – è diventata azionista diretta della start-up francese EODev (Energy Observer Developments). L’obiettivo? Ampliare le soluzioni a zero emissioni per favorire lo sviluppo di una società dell’idrogeno.
Una partnership iniziata nel 2017 quando Toyota Francia ha deciso di sponsorizzare l’Energy Observer (la prima imbarcazione al mondo a idrogeno, in grado di produrlo direttamente a bordo dall’acqua di mare sfruttando l’energia solare, eolica e idroelettrica) ed è proseguita quando EODev e il centro europeo di ricerca e sviluppo sull’idrogeno del brand nipponico hanno integrato – all’inizio del 2020 – la tecnologia a celle a combustibile REXH2 (un modulo sviluppato sulla base del sistema che alimenta la Mirai) nel generatore a idrogeno GEH2 del catamarano.
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Toyota Fleet Mobility Italia diventa Kinto Italia

Toyota Fleet Mobility Italia – società del colosso giapponese dedicata ai servizi di mobilità – è diventata Kinto Italia: un cambio di denominazione che coincide con il lancio di Kinto Europe GmbH, azienda dedicata ai servizi a marchio Kinto con sede a Colonia (Germania) i cui azionisti sono Toyota Financial Services Corporation Japan (51%) e Toyota Motor Europe (49%).
Kinto Italia prevede cinque soluzioni di mobilità finalizzate a coprire tutte le esigenze dell’utente, dal possesso prolungato all’utilizzo temporaneo dei veicoli: Kinto One (noleggio a lungo termine di veicoli elettrificati e connessi), Kinto Share (car sharing per aziende e clienti pubblici e privati), Kinto Join (car-pooling aziendale), Kinto Flex (noleggio in abbonamento in cui il cliente può usufruire di diversi modelli della gamma e cambiare vettura a seconda delle esigenze, servizio non ancora introdotto nel nostro Paese) e Kinto Go (app multi-modale).
I concessionari europei Toyota continueranno a svolgere un ruolo cruciale in questa evoluzione trasformandosi in fornitori di servizi di mobilità e andando oltre le tradizionali attività di vendita e assistenza dei veicoli.
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Manutenzione moto dopo l’inverno: una guida passo per passo

Siamo ormai a primavera inoltrata e, come ogni anno, tutti i motociclisti che hanno tenuto ‘a riposo’ la loro due ruote durante la stagione invernale, finalmente possono uscire ‘dal letargo’ e rimettersi in sella per le loro amate gite on the road, in questa prime giornate calde e soprattutto più lunghe.
È arrivata proprio la stagione della moto, quella giusta per ripartire. Se quindi avete intenzione di riaccendere i motori e far uscire dal letargo invernale la vostra motocicletta, non vi resta che leggere questo articolo, dove troverete tutti i nostri più utili consigli per ripartire in sicurezza. Ci sono infatti dei controlli da fare prima di andare in garage e saltare in sella alla vostra due ruote. Vediamo i principali, quelli che non possono non essere effettuati dopo lo stop della stagione fredda.
Ripartire in sella alla propria moto in primavera: i controlli da fare
Tra i principali controlli che devono essere effettuati alla moto, ci sono i seguenti, da fare autonomamente o, meglio ancora, presso un’officina specializzata da parte di un meccanico esperto:
- il controllo della batteria della moto: se durante la stagione invernale avete usato un mantenitore di carica, allora non dovrebbe esserci alcun problema. Altrimenti la batteria potrebbe aver bisogno di essere ricaricata o addirittura sostituita; è importante anche controllare in quale stato sono i cavi;
- fare attenzione alla ruggine, che potrebbe essersi formata durante l’inverno. Se avete riposto la vostra moto in garage con cura per tutta la stagione, ben coperta e lontana da fonti di umidità, anche questa problematica non dovrebbe presentarsi. In ogni caso, levate il telo coprimoto, togliete i cavalletti e controllate bene la moto alla luce del sole, per scoprire se ci sono eventuali punti di ruggine sulla carrozzeria oppure delle macchie d’olio anomale nella meccanica;
- accendete la moto e controllate che il motore non faccia strani rumori. Fatelo girare un po’ al minimo e date piccoli colpi di gas anche per controllare se il gioco del comando gas è corretto;
- altro controllo fondamentale da fare è quello all’impianto frenante e al livello di olio. Una volta spento il motore, attendete qualche minuto e controllate l’olio. Già che ci siete, date uno sguardo anche al liquido dei freni, se il livello è basso, potete rabboccarlo (meglio lasciar fare tutto al meccanico);
- anche le gomme hanno bisogno di una buona manutenzione; quasi sicuramente saranno sgonfie, dopo un’intera stagione sulla moto ferma, e quindi servirà una bella gonfiata, in modo da riportare gli pneumatici al livello di pressione corretta. Controllate anche lo stato generale delle gomme, il battistrada e eventuali abrasioni o difetti;
- infine non ci si può dimenticare della catena di trasmissione, che ha bisogno di essere lubrificata. Per evitare che il grasso in eccesso si spanda subito sul cerchio vi consigliamo di percorrere qualche chilometro per farla scaldare, e spruzzare il grasso dopo. Se la catena dovesse invece essere troppo sporca, allora pulitela aiutandovi con un pennello e del petrolio bianco; infine ingrassatela.
Ultimo passaggio? Ovviamente riavviare l’assicurazione della moto, se l’avete ‘interrotta’ durante l’inverno. Vi raccomandiamo di ripartire con calma per i primi chilometri, riprendendo confidenza col mezzo. Attenzione a guidare sempre rispettando i limiti di velocità e prestando la massima attenzione alla strada, per evitare pericolosi sinistri. Un bel lavaggio e siete pronti a ripartire per una nuova stagione in sella alla vostra due ruote.
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