Kia Stinger, benvenuta berlina sportiva

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COMFORT
Morbida sulle buche e silenziosa. Il diesel fa sentire un po’ la sua voce, molto vellutato il V6 benzina.
PIACERE DI GUIDA
La Kia Stinger si guida molto bene, sia tra le curve che nella guida rilassata. Forse il suo pregio migliore.
COSTI
I prezzi non sono ancora stati resi ufficiali; il diesel dovrebbe costare sotto i 50.000 euro e il benzina sotto i 60.000.
CONSUMI
Kia dichiara un consumo di 5,6 l/100 km per la 2,2 diesel da 200 Cv e di 9,9 l/100 km per la 3,3 benzina da 370 CV.

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Muscolosa, sportiva, a trazione posteriore o integrale. Una Kia così non l’avevamo mai vista: la Kia Stinger infatti è la prima berlina sportiva della Casa coreana, pronta a fronteggiare le rivali tedesche premium che nel settore fanno il bello e il cattivo tempo. Per essere chiari: in Kia non si aspettano di fare grandi numeri di vendite, il l’obbiettivo è quello di creare un’auto attraente che sappia cambiare l’immagine del brand. Vedetela un po’ come “l’Alfa Romeo Giulia di Kia”. Ma non è solo una questione d’immagine: la Stinger getta le basi per una serie di auto più sportive, e lo fa anche molto bene.
La trazione è dalla parte “giusta”, ci sono le sospensioni adattive, un cambio automatico a 8 rapporti rapido e veloce, il meglio della sicurezza attiva e passiva, un sistema d’infotainment adeguato e qualche lusso come lo stereo Harman Kardon. Insomma, i presupposti ci sono tutti.
In Italia arriverà con il 3,3 V6 biturbo da 370 CV (solo con trazione integrale) e con il 2,2 diesel 200 CV sia a trazione posteriore che integrale.
E noi le abbiamo provate entrambe sulle stupende strade di Palma di Maiorca.

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DENTRO E FUORI

La Kia Stinger su strada è molto più bella che in foto: appare più spalmata, più tonica, ancora più aggressiva. A seconda dell’angolo da cui la si guarda, si notano dettagli che ricordano varie concorrenti, soprattutto nel lato e nel posteriore; mentre il frontale, pur essendo sfacciatamente Kia, è più “nuovo” e personale.
Insomma è un’auto bella e proporzionata. Ed è anche grande. Con 4,83 metri di lunghezza e 1,87 di larghezza la Kia Stinger si pone a cavallo tra due mondi, quello delle berline di segmento D (come l’Audi A4) e quelle di segmento E (Come la BMW Serie5). Dentro i passeggeri stanno molto comodi, tutti e quattro (cinque se dietro son bambini), mentre il bagagliaio da 406 litri è generoso ma non da record (ci stanno comunque 4 trolley). Il suo forte peró è l’accesso facilitato grazie all’apertura completa del portellone posteriore. Ad ogni modo, con la reclinazione dei sedili i litri diventano 1114, quindi non ci si può lamentare.

Aprendo la portiera si scopre un abitacolo moderno e assemblato con materiali di qualità. Pelle morbida (anche Nappa), plastiche morbide e qualche plastica dura ancora migliorabile. Il volante sportivo dal diametro ridotto e la posizione di guida ampiamente regolabile, poi, mettono subito a proprio agio.
Tutto è semplice, chiaro e al proprio posto, ma a parer mio manca un pizzico di personalità nel design degli interni della Kia Stinger.

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Comincio a pensare che Kia costruisce berline a trazione posteriore da sempre e ce l’ha tenuto nascosto.

Dopo qualche strada percorsa molto allegramente (e le strade di Palma di Maiorca non ingannano) comincio a pensare che Kia costruisce berline a trazione posteriore da sempre e ce l’ha tenuto nascosto.
Non sembra un primo tentativo di berlina sportiva, ma un modello affinato nel corso degli anni. Partiamo dalla 2,2 diesel da 200 CV a trazione posteriore. Basta meno di un km per sentirsi a proprio agio con lei: lo sterzo è piacevolmente diretto e preciso, il motore ha tanta coppia fin dai bassi regimi (440 Nm tra i 1.750 e i 2.500 giri) e allunga bene anche oltre i 4000 giri. Le sospensioni elettroniche ECS sono tarate in modo da farvi sentire subito in mano l’auto, senza spaccarvi la schiena sulle buche.

Per cucirsi addosso l’auto per la situazione giusta basta girare la rotellina del Driving Mode e scegliere un set up tra Smart, Eco, Comfort, Sport e Sport+, influenzando così la risposta di sterzo, motore, cambio, assetto e cambiando il sound del motore.

La modalità Smart è completamente personalizzabile; Eco, come spesso accade, rende l’acceleratore “morto” e il cambio lento, mentre Comfort è il compromesso giusto. La sensazione che tutti gli elementi siano in armonia tra loro è percepibile, ed è questo che la rende così piacevole da guidare. Anche l’insonorizzazione è stata molto curata, ma dopo i 3.000 giri il 2,2 diesel risulta comunque un po’ invadente.

I più fissati con la guida vorranno sapere se si può “giocare” con il posteriore della Kia Stinger. Ebbene, sì. Basta mettere in Sport o Sport+ (e volendo anche tenere premuto l’ESC finché non è tutto OFF) e schiacciare l’acceleratore in uscita di curva per provocare un progressivo e controllabilissimo sovrasterzo. Potrebbe sembrare un’azione puerile, ma è la prova del nove per capire che tipo di auto abbiamo davanti. E la risposta è: un’auto molto bilanciata.
Tra le curve infonde fiducia, è stabile ma non noiosa. Si percepisce l’intenzione di Kia di fornire un’esperienza di guida da “BMW”, anche se più confortevole e meno nervosa, e in un certo senso ci riesce. Un grande traguardo, per essere “la prima” di Kia.

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Comincio a pensare che Kia costruisce berline a trazione posteriore da sempre e ce l’ha tenuto nascosto.

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LA GT DA 370 CV

La Kia Stinger GT con motore V6 turbo da 370 CV da noi arriverà solo con la trazione integrale (in altri mercati anche con la sola posteriore), ma non è necessariamente un male. Il suo sistema di trazione integrale ripartisce la coppia con una percentuale 60/40 a favore del posteriore, e può inviare “dietro” fino al 100% della potenza.
Al primo colpo d’occhio non sembra molto diversa dalla diesel GT Line, ma poi si nota l’impianto frenante Brembo, l’assetto ribassato e gli scarichi minacciosi.

Il suono del V6 è un piacere per le orecchie e fin dai primi metri ci si accorge di essere su un’auto speciale. La coppia è davvero tanta (510 Nm tra i 1.300 e i 4.500 giri) e in ogni marcia la Stinger GT guadagna velocità con estrema facilità. Il 3,3 V6 turbo non è un motore brutale: è regolare e progressivo, ma basta guardare l’ago del tachimetro per rendersi conto di quanto spinga. La Casa dichiara uno 0 – 100 km/h in 5,9 secondi e 270 km/h di velocità massima.

In curva ci si accorge del peso extra (il motore e la trazione integrale non sono leggeri), ma rimane comunque agile e divertente. La trazione integrale della Kia Stinge “lavora dietro” e quindi in uscita di curva sembra quasi una trazione posteriore, con il plus di infondere molta più sicurezza. Anche in questo caso con la versione Sport+ si può giocare al meglio, facendo scivolare la coda in nelle rotonde e nelle curve strette.
Insomma la Kia Stinger GT è un giocattolo facile, più che veloce e, soprattutto, divertente. Una bella sorpresa che fa ben sperare per le future sportive della Casa.

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MOTORIZZAZIONI E PREZZI

In Italia la Kia Stinger arriverà a febbraio solo con queste queste due versioni, entrambe top di gamma (quindi GT Line e GT). I prezzi non sono ancora stati dichiarati ma la GT Line diesel da 200 CV dovrebbe essere sotto i 50.000 euro e la GT da 370 CV  un po’ sotto i 60.000 euro.
Ricchissimo l’allestimento di serie, anche della GT Line, che prevede stereo Harman Kardon, sistema d’infotainment con schermo da 8”, cofano con sistema attivo nel caso di incidente con pedoni, sistema di mantenimento della carreggiata, head up display a colori, frenata emergenza con sistema di riconoscimento dei pedoni, smart cruise control, sospensioni adattive e molto altro.

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