Peugeot RCZ, RCZ R e RCZ Racing Cup Replica: la prova in pista a Imola

In fatto di auto sportive, Peugeot vanta una lunga esperienza nel motorsport che si riflette sui modelli di serie.Ne abbiamo avuto la prova testando sul circuito di Imola la Peugeot RCZ 1.6 THP da 200 CV, la nuova RCZ R da 270 CV e l’esemplare unico della RCZ Racing Cup Replica pensata per gli affezionati dei track day.Senza rinunciare neppure a fare un paio di giri con la versione da trofeo RCZ R Cup. Ecco com’è andata.Peugeot 
RCZ 1.6 THP 200 CVCon un prezzo di 31.850 euro, la Peugeot RCZ 1.6 THP 200 CV è la versione della gamma con il miglior rapporto potenza/prezzo, dato che la versione turbodiesel da 163 CV – per chi ha intenzione di macinare molti chilometri – e la 1.6 THP da 156 CV costano rispettivamente 31.450 e 29.050 euro.Con questa cifra ci si porta a casa una prestazionale coupé da 200 CV capace di raggiungere i 235 km/h e di accelerare da 0-100 in 7,5 secondi.Ma come si comporta in pista?Cominciamo dal posto di guida, praticamente perfetto: seduta bassa, sedili contenitivi e un volante dal diametro ridotto in posizione perfettamente verticale.Sotto il cofano della Peugeot RCZ 1.6 THP c’è un motore 1.6 turbo che spinge fin dai regimi più bassi e non molla fino alla zona rossa del contagiri, abbinato a un ottimo cambio manuale dagli innesti precisi e dalla corsa corta.Lo sterzo è pronto e comunica come si deve quello che succede sotto le ruote, la frenata è potente e le reazioni al limite non sono mai brusche.Anche con l’ESP staccato bisogna impegnarsi per mettere in difficoltà il telaio, sempre composto anche nei punti più difficili dell’impegnativo circuito di Imola.Insomma, un gran bel divertimento, con costi di acquisto e di gestione tutto sommato contenuti.Peugeot 
RCZ R 270 CVQui si comincia a fare sul serio.Nella Peugeot RCZ R c’è lo zampino di Peugeot Sport, che ha contribuito allo sviluppo della Peugeot più potente di sempre con tutto il suo know how derivato dalle competizioni.Il motore mantiene la stessa cilindrata di 1.6 litri delle altre versioni, ma è stato profondamente modificato con numerose componenti – monoblocco, bielle, pistoni, turbina, collettore di scarico – che sono state rinforzate o addirittura completamente riprogettate al fine di ottenere un’affidabilità da motore di serie nonostante sviluppi la potenza specifica di 170 CV/l, una delle più elevate tra le vetture omologate su strada.In pista la RCZ R impressiona per la cattiveria con cui prende velocità (lo 0-100 km/h è coperto in appena 5,9 secondi) e per la semplicità con cui scarica tutti suoi 270 CV sulle ruote anteriori.Nessun problema di trazione, quindi, grazie al differenziale meccanico a slittamento limitato Torsen che fa la differenza quando si apre il gas in uscita dalle curve, trasferendo la coppia alla ruota che in quel momento ha più trazione.Più leggera di 17 kg, più rigida e con un carico aerodinamico superiore, la Peugeot RCZ R si mangia la strada con una semplicità disarmante e, quando arriva il momento di staccare, si ferma con una forza impressionante.Qui la differenza la fanno i quattro dischi flottanti da ben 380 mm che assicurano una performance da 130-0 km/h in meno di 61 metri, e che nemmeno dopo ore di sollecitazioni in pista danno segni di affaticamento.Il set up più rigido dell’assetto permette ai più smaliziati di scomporre l’auto in inserimento, per poi farsi letteralmente tirare fuori dalla curva dal suddetto differenziale Torsen. Un’esperienza di guida più che mai appagante.
Peugeot RCZ Racing Cup ReplicaQuesto esemplare unico basato sulla Peugeot RCZ THP 200 CV di cui vi abbiamo parlato qui soprao esalta l’anima sportiva della Casa del Leone con una splendida livrea bianca decorata dalle strisce rosso/blu/giallo/azzurro proprie di Peugeot Sport, cerchi in lega bianchi, alettone regolabile, volante in Alcantara con mirino giallo e sedili sportivi in pelle nera e Alcantara rossa.Una vera delizia per gli occhi, ma non solo.Come replica della vettura da corsa impegnata nel Trofeo RCZ Racing Cup, è stata sviluppata per offrire il massimo in pista: monta una centralina specifica che le permette di incrementare la potenza di 30 CV, una valvola pop off che gestisce la pressione del turbo (esaltante l’inconfondibile sbuffo che si genera ad ogni rilascio del gas) e un sistema di scarico senza catalizzatore che eleva le prestazioni e il sound del motore.Gli ammortizzatori sono degli Ohlins “Road and Track” che adottano la tecnologia “Dual Flow Valve” e l’impianto frenante Brembo prevede dischi baffati da 355 mm.
Il rollio, questo sconosciuto! L’inserimento in curva è chirurgico, il posteriore è incollato all’asfalto e in la frenata è quantomeno impressionante.Una vera e propria arma da tempo sul giro, in grado di battere sul tempo la più potente RCZ R a mani basse.
Peugeot RCZ R CupCon la versione da trofeo è tutta un’altra musica.Solamente chi ha mai provato un go-kart può capire come può essere guidare la Peugeot RCZ R Cup.Il motore sviluppa circa 280 CV, ma la sua erogazione appuntita richiede di lavorare molto con il cambio per tenerlo al regime giusto.Poco male, dato che si tratta di rapidissimo – e brusco – Sadev a 6 marce con palette al volante.La frizione? Serve solo per partire. Lo sterzo? Molto simile a quello di un kart, tanto che sul rettilineo del circuito basta una mano poco ferma per ondeggiare da una parte all’altra della pista, ma non affatica in quanto, contrariamente a quello di un kart, è molto leggero.Non appena si gira leggermente il volante, la RCZ R Cup si fionda all’interno della curva con una rapidità sconosciuta a qualunque auto stradale.L’assetto è granitico e le gomme slick Avon – se scaldate a dovere – si aggrappano all’asfalto con tenacia, ma prima della curva bisogna frenare.E qui casca l’asino: pensate che basti premere il pedale del freno come con qualunque altra auto? Niente di più sbagliato, il pedale va premuto energicamente affinché le pastiglie raggiungano l’attrito sui dischi necessario per rallentare, e se viene schiacciato con forza genera delle decelerazioni da brivido.Ricalibrato il proprio stile di guida, si comincia a gustare il privilegio di guidare un’auto da corsa in uno dei circuiti più entusiasmanti dl’Italia.Ma dopo un paio di giri arriva, purtroppo, il momento di rientrare ai box.

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