Ferrari 250 GTO, la storia sportiva

Ferrari 250 GTO codaFerrari 250 GTO coda

Ferrari 250 GTO frontaleFerrari 250 GTO frontale

Ferrari 250 GTO interniFerrari 250 GTO interni

Ferrari 250 GTO profiloFerrari 250 GTO profilo

Ferrari 250 GTO tre quarti posterioreFerrari 250 GTO tre quarti posteriore

Ferrari 250 GTO vista dall'altoFerrari 250 GTO vista dall'alto

Ferrari 250 GTOFerrari 250 GTO

 

La Ferrari 250 GTO non è una coupé come tutte le altre: la supercar di Maranello – prodotta in 36 esemplari (33 prima serie e 3 GTO/64) – è infatti l’auto più costosa mai venduta ad un’asta (oltre 38 milioni di dollari nel 2014) nonché una delle vetture più sexy e desiderate di sempre.

Scopriamo insieme la storia sportiva di questo mito creato per le corse ma usabile anche sulle strade normali capace di regalare al Cavallino tre Mondiali Marche consecutivi nella categoria GT con cilindrata superiore a 2 litri.

Ferrari 250 GTO: la storia sportiva

La Ferrari 250 GTO (acronimo di Gran Turismo Omologata) viene creata all’inizio degli anni ’60 per correre nella categoria Gran Turismo e più precisamente nel Gruppo 3. Il regolamento della Federazione prevede una produzione minima di 100 esemplari per ottenere l’omologazione ma Enzo Ferrari viola le regole: ne realizza meno di 40 e beffa gli ispettori adottando numeri di telaio non sequenziali.

Realizzata sullo stesso telaio della 250 GT Berlinetta, si distingue per i tubi di sezione inferiore e per la presenza di crociere addizionali per aumentare la rigidità torsionale. Il motore è un 3.0 V12 da circa 300 CV con lubrificazione a carter secco abbinato ad un cambio a cinque marce. Il progetto è opera di Giotto Bizzarrini (ma passa al giovane Mauro Forghieri – che migliora la stabilità nei curvoni intervenendo sul ponte posteriore – quando l’ingegnere toscano lascia Maranello nel 1961 in seguito a contrasti con il Drake) mentre la carrozzeria è opera di Sergio Scaglietti.

1962

La Ferrari 250 GTO debutta ufficialmente in gara il 24 marzo alla 12 Ore di Sebring e sorprende subito il mondo ottenendo il secondo posto assoluto (pur non essendo veloce quanto i prototipi) con il belga Olivier Gendebien e lo statunitense Phil Hill.

Il primo successo arriva il 12 maggio a Silverstone con il britannico Mike Parkes in una corsa riservata alle GT mentre risale al 24 giugno lo storico risultato portato a casa alla 24 Ore di Le Mans: seconda con il francese Jean Guichet e il belga Pierre Noblet e terza con l’equipaggio belga composto da Jean Blaton e Leon Dernier.

La prima vittoria assoluta iridata per la Ferrari 250 GTO arriva il 15 luglio al Trophée d’Auvergne con il nostro Carlo Maria Abate, il 18 agosto il britannico Innes Ireland si aggiudica il Tourist Trophy mentre il 21 ottobre i fratelli messicani Pedro e Ricardo Rodríguez salgono sul gradino più alto del podio della 1000 km di Parigi.

1963

La stagione 1963 inizia alla grande con la vittoria di Pedro Rodríguez alla 3 Ore di Daytona. Due mesi più tardi il belga Willy Mairesse conquista la 500 km di Spa mentre ad agosto il britannico Graham Hill si aggiudica il Tourist Trophy. L’ultimo successo importante dell’anno arriva al Tour de France vinto dal duo transalpino formato da Jean Behra e Guichet.

1964

Nel 1964 vede la luce la Ferrari 250 GTO/64, un’evoluzione della 250 GTO caratterizzata da un design aerodinamico ma anche da forme meno sexy. La sportiva di Maranello debutta con una vittoria (Phil Hill e Pedro Rodríguez alla 2000 km di Daytona) e ottiene l’ultimo successo assoluto nel Mondiale grazie a Parkes, primo alla 500 km di Spa.

L’ultima vittoria importante per la Ferrari 250 GTO (che continuerà ad essere utilizzata da privati nella seconda metà degli anni ’60 conquistando altri successi in competizioni minori) risale al 20 settembre con il trionfo al Tour de France dell’equipaggio belga composto da Georges Berger e Lucien Bianchi mentre l’ultimo risultato rilevante della coupé del Cavallino è il secondo posto assoluto rimediato da Pedro Rodríguez e dal francese Jo Schlesser alla 1000 km di Parigi.

Passione Ferrari

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