Hyundai i30: è più grintosa ma senza eccessi

Spesso si afferma che le auto coreane sono un prodotto maturo. Vero, ma solo in parte. Fino a pochi mesi fa, non nascondiamocelo, i modelli “made in Seoul” erano brutti anatroccoli, da tenere nascosti nel box. Ora invece sono come adolescenti che iniziano a scoprire l’arte della seduzione.Da un paio di anni c’è stata, infatti, la svolta: anche le vetture che provengono a sud del 38° parallelo indossano lamiere disegnate e piegate con stile. Il prossimo traguardo che devono raggiungere è la sportività nella guida di tutti i giorni. Anche in questo caso, per la verità, Hyundai un po’ di passi li ha compiuti.Linee più aggressive, ma comfort invariatoPrima con le coupé Genesis e Veloster e, adesso, con la i30 Sport. Grazie al differente taglio del tetto e del padiglione, questa variante della berlina coreana sfoggia una linea più aggressiva, ma resta un’auto comoda e funzionale, con spazio per cinque passeggeri. Se il piglio è sportivo, la i30 a tre porte si rivolge pur sempre a un pubblico più ampio di quello interessato alle coupé dure e pure.Coniugare dinamismo, piacere di guida e praticità non è facile: l’auto, oltre ad essere coinvolgente sul piano estetico, deve saper danzare tra le curve come una ballerina provetta. La compatta Hyundai sfoggia un frontale aggressivo con luci a led diurne, fianchi larghi e cerchi cromati da 17” (a richiesta), che impreziosiscono lo stile senza eccedere nel pacchiano.È spinta da un 1.6 sovralimentato da 128 CVDentro, invece, c’è una scenografica luce ambiente di colore blu, anche nella zona dei piedi. Per avviare il motore basta premere il tasto start con le chiavi in tasca: il quattro cilindri si anima e gira abbastanza silenzioso per essere un diesel. Si tratta di un 1.6 sovralimentato da 128 CV (tra i più potenti della categoria), caratterizzato da una buona erogazione della coppia motrice (260 Nm).Le sensazioni di guidaSu strada, questa unità consente di guidare fluidi senza ricorrere a un continuo uso del cambio, nonostante i rapporti molto lunghi che penalizzano la ripresa in sesta marcia. In curva l’assetto è equilibrato. Il volante può essere regolato su tre differenti livelli di assistenza, da morbido a duro, per seguire meglio le esigenze della guida.L’avantreno è abbastanza preciso nel “fiutare” il grip dell’asfalto verso il punto di corda ma, se si tiene un ritmo alto e il gas aperto, il sottosterzo è evidente. In rilascio, invece, la i30 resta ben appoggiata. La coda è aggrappata all’asfalto e difficilmente chiama in causa l’ESP. La sportività è adeguata? Azzardiamo un sì, perché, come nell’estetica, i miglioramenti si vedono, ma non si tratta di un’auto con cui esagerare.Del resto, non perde la vocazione stradista con una percorrenza media rilevata di 17,8 km/l. Il listino è concorrenziale? Non come un tempo, visto che occorre staccare un assegno di 21.000 euro. Però la dotazione è completa, la qualità degli interni è cresciuta più dei costi e ci sono cinque anni di garanzia.E la tenuta dell’usato potrebbe sorprendere.

Leggi Tutto

Lascia un commento