Guida autonoma BMW: passato, presente e futuro

BMW Personal CoPilot, Autonomoud Driving Test VehicleBMW Personal CoPilot, Autonomoud Driving Test Vehicle

Credits: BMW Personal CoPilot, Autonomoud Driving Test Vehicle

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BMW sta lavorando assiduamente sulla guida autonoma ma prima di vedere mezzi del colosso bavarese avventurarsi per le strade senza bisogno di un guidatore bisognerà aspettare ancora qualche anno. Nell’attesa scopriamo insieme il passato, il presente e il futuro di questa tecnologia applicata alle vetture della Casa tedesca.

BMW e la guida autonoma: il passato

Il gruppo BMW ha già dimostrato in diverse occasioni di possedere la tecnologia necessaria per la guida autonoma: nel 2006 una serie 3 percorse il circuito di Hockenheim in completa autonomia e cinque anni dopo alcuni prototipi effettuarono test sull’autostrada A9 tra Monaco e Norimberga.

Ma non è tutto: nel 2014 altri prototipi più avanzati sono stati equipaggiati con sensori ambientali a 360 gradi per evitare gli incidenti e risale allo stesso anno il giro in pista (a Las Vegas) di una concept automatizzata.

BMW e la guida autonoma: il presente

Oggi per quanto riguarda la guida autonoma BMW è arrivata al livello 2 (sistemi di assistenza alla guida come fase preliminare): in poche parole il guidatore è ancora responsabile in ogni momento del controllo dell’auto.

Dalla fine del 2016 circa 600 dipendenti del BMW Group lavorano allo sviluppo della guida altamente automatizzata e il colosso bavarese sta mettendo insieme tutte le competenze necessarie alla connettività del veicolo e alla guida autonoma presso un nuovo campus a Unterschleißheim, vicino a Monaco.

Nel corso del 2017 BMW metterà su strada 40 prototipi basati sulla serie 7 e realizzati in collaborazione con Intel e Mobileye e i test si concentreranno sulla guida senza traffico in senso contrario (autostrade) e sulla guida nei centri urbani.

BMW e la guida autonoma: il futuro

Nel 2021 con la nuova BMW iNext si passerà alla fase 3 della guida autonoma (quella nella quale per la prima volta il guidatore e il veicolo potranno condividere la responsabilità di controllare il mezzo).

Nella guida nel traffico che si muove nella stessa direzione e che non è separato da quello che si muove nel senso opposto il pilota sarà in grado di eseguire attività secondarie a bordo ma dovrà stare in una posizione in cui poter assumere il controllo del mezzo in pochi secondi dopo la sollecitazione da parte del sistema.

Tra le “chicche” tecnologiche troveremo scanner a laser che misureranno precisamente le distanze rispetto agli altri oggetti nell’area che circonda il veicolo, telecamere installate dietro il parabrezza che determineranno la posizione degli altri utenti della strada, sensori radar rivolti sia in avanti sia verso la parte posteriore per mappare le posizioni degli altri utenti della strada, sensori a ultrasuoni per rilevare veicoli od ostacoli nelle immediate vicinanze e GPS per localizzare la posizione del veicolo.

BMW iNext consentirà inoltre di passare al livello 4 (aumento del lasso di tempo per prendere il controllo dell’auto): per arrivare a questo punto ci vorranno sistemi fail-safe (nei quali un difetto non porta al collasso dell’intero sistema grazie a backup per freni, sterzo e impianto elettrico).

Tra il 2020 e il 2030 vedremo invece i primi assaggi della guida autonoma livello 5: il volante e i pedali non saranno più necessari e i passeggeri siederanno in auto senza alcun coinvolgimento nella guida. Questi mezzi non richiederanno la patente e opereranno inizialmente a velocità relativamente bassa nel traffico urbano.

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