L’autopilot di Tesla salva un uomo da un’embolia polmonare

Le innovazioni di rottura, soprattutto quando metto in crisi i sistemi economici dominanti, si sa, non hanno mai vita facile. È questo il caso di Tesla che non sta passando per uno dei suoi migliori momenti: causa, ora, le accuse contro il sistema Autopilot incriminato per essere il responsabile di diversi incidenti, tra cui uno mortale.Il sistema di guida autonoma della Casa californiana, tuttavia, si difende dalle accuse a suon di notizie positive. Questa volta proprio l’Autopilot di Tesla è stato, infatti, eroe per un giorno.La storia arriva sempre dagli Stati Uniti, in questo caso dallo stato del Missouri, e il protagonista è Joshua Neally, avvocato 37enne proprietario di una Model X. In uno dei suoi tragitti quotidiani da Spriengfield a Branson l’uomo ha iniziato ad accusare forti dolori addominali. Incapace di guidare a causa dell’improvviso malore, Joshua ha impostato sul navigatore la destinazione ‘ospedale’. A quel punto è entrato in funzione l’Autopilot della Tesla che, guidando in modalità autonoma per 25 km, ha portato l’uomo a destinazione salvandogli la vita.Dopo le prime prove mediche, infatti, i medici hanno diagnosticato a Joshua Neally un embolia polmonare, un’emergenza medica che avrebbe potuto costargli la vita.
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