Nino Vaccarella, il principe della Targa Florio

Nino Vaccarella è, insieme a Umberto Maglioli e al belga Olivier Gendebien, l’unico uomo al mondo ad aver vinto tre edizioni della Targa Florio. Il nome del pilota siciliano è strettamente legato alla gara delle Madonie ma il “preside volante” ha portato a casa tanti altri successi prestigiosi (Le Mans, Sebring, ecc..). Scopriamo insieme la sua storia.Nino Vaccarella: la storiaNino Vaccarella nasce il 4 marzo 1933 a Palermo. Appassionato di corse e di automobili fin da bambino ma ostacolato dal padre, vede cambiare radicamente la propria vita nel 1956 in seguito alla scomparsa del genitore. Dopo aver conseguito la laurea in giurisprudenza si ritrova a dover gestire l’istituto tecnico commerciale Oriani privato di proprietà della sua famiglia (da qui il soprannome di “preside volante”) e inizia a correre – il debutto alla Passo di Rigano-Bellolampo – con una Fiat 1100/103 (precedentemente appartenuta al babbo) preparata da un’officina locale.Nel 1957 compra la sua prima auto – una Lancia Aurelia 2500 – e con lei si cimenta in alcune gare locali in salita mentre le prime soddisfazioni arrivano due anni più tardi con l’acquisto di una Maserati 2000. Al volante della sportiva del Tridente inizia a farsi notare conquistando parecchie gare anche nel nord Italia e trionfando nel GP di Pergusa: grazie a questi trionfi viene ingaggiato dalla Scuderia Serenissima.La svolta per la carriera di Nino Vaccarella arriva nel 1960: corre la Targa Florio con una Maserati Tipo 61 Birdcage in coppia con Umberto Maglioli ma è costretto al ritiro mentre si trova al comando della corsa.Il debutto in F1Vaccarella debutta in F1 nel GP d’Italia 1961 con una De Tomaso della Scuderia Serenissima ma si ritira per un problema al motore. L’anno seguente disputa tre gare iridate: Monaco (non qualificato) e Italia (9°, miglior piazzamento nel Circus) con una Lotus e 15° con una Porsche in Germania.Soddisfazioni con le SportLe più grandi soddisfazioni per Nino Vaccarella arrivano con le Sport. Alla Targa Florio conquista il primo podio nel Mondiale Sportprototipi grazie alla terza piazza ottenuta insieme allo svedese Joakim Bonnier con la Porsche 718 GTR. Dopo questo exploit viene chiamato da Enzo Ferrari ma Vaccarella accetta di correre per il Cavallino solo part-time per via degli impegni dovuti al lavoro di preside.L’era FerrariIl primo anno di Nino in Ferrari – il 1963 – è sfortunato (non corre la Targa Florio in quanto privo della patente, ritirata in seguito ad un incidente in una corsa a Pescara) e ricco di ritiri ed incidenti. L’unico risultato rilevante è il secondo posto alla 12 Ore di Sebring con una 250 P guidata insieme al nostro Lorenzo Bandini e al belga Willy Mairesse.1964: l’anno d’oroIl 1964 è l’anno più importante nella carriera di Nino Vaccarella: con la Ferrari 275 P in coppia con Ludovico Scarfiotti trionfa alla 1000 km del Nürburgring e arriva secondo a Sebring ma la vittoria più bella è senza dubbio quella ottenuta alla 24 Ore di Le Mans in coppia con il francese Jean Guichet. I due piloti, noti per la loro guida pulita, riescono a percorrere 4.800 km con solo due treni di gomme.L’unica nota stonata di questa stagione per Nino Vaccarella – che con le sue vittorie regala al Cavallino il Mondiale Sportprototipi – è la mancata partecipazione alla Targa Florio, questa volta dovuta a polemiche tra la Casa di Maranello e la federazione italiana.La prima Targa FlorioNel 1965 – a 32 anni – Vaccarella conquista la sua prima Targa Florio con la Ferrari 275 P2 in coppia con Bandini. Il pilota siciliano ha anche l’occasione di disputare il GP d’Italia di F1 come driver ufficiale del Cavallino ma si classifica in 12° posizione a causa di un problema al motore. Fa meglio del compagno britannico John Surtees (ritirato) ma peggio di Bandini (4°).Il marciapiedeNino Vaccarella vince a Pergusa nel 1967 con una Ford GT40 della scuderia Brescia Corse e pochi giorni dopo termina in terza posizione la 500 km di Zeltweg in Austria insieme a Maglioli. Perde invece la Targa Florio con la Ferrari 330 P3 mentre si trova al comando dopo aver toccato un marciapiede.Il passaggio all’Alfa RomeoIl 1968 è l’anno del passaggio di Vaccarella all’Alfa Romeo ma alla Targa Florio arriva un’altra delusione: lascia la T33/2 al compagno Udo Schütz mentre si trova al comando con 19 minuti di vantaggio sul secondo ma il pilota teutonico rovina tutto andando a schiantarsi. Nino si riscatta nel finale di stagione con due successi in gare minori: GP del Mugello con il belga Lucien Bianchi e con Nanni Galli e 500 km di Imola con Teodoro Zeccoli.Nel 1969 con il Biscione Nino Vaccarella vince a Pergusa con la T33/3 e arriva terzo a Hockenheim. Segnaliamo anche il terzo posto ottenuto quell’anno con Andrea de Adamich al Mugello al volante di una Lola T70.Il ritorno in FerrariIl ritorno di Vaccarella in Ferrari coincide con il ritorno ai grandi successi: il “preside volante” conquista la 12 Ore di Sebring con una 512 S guidata insieme ad Ignazio Giunti e allo statunitense Mario Andretti. Con la stessa vettura arriva secondo alla 1000 km di Monza con Giunti e il neozelandese Chris Amon, terzo alla Targa Florio con Giunti e terzo al Nürburgring con Surtees.Il ritorno in Alfa RomeoNel 1971 Nino Vaccarella torna a correre con l’Alfa Romeo in coppia con l’olandese Toine Hezemans e al volante della T33/3 riesce a vincere per la seconda volta in carriera la Targa Florio. Senza dimenticare la seconda piazza alla 1000 km di Zeltweg e la terza posizione rimediata a Sebring (piazzamento ripetuto l’anno seguente con la T33/TT/3).Il ritiro e l’ultima corsaVaccarella si ritira dalle corse nel 1973 per via della nascita del figlio Giovanni ma torna a gareggiare alla Targa Florio nel 1975 – in un’edizione non più valida per il Mondiale – con un’Alfa Romeo T33/TT/12 insieme ad Arturo Merzario. Arriva il terzo successo nella corsa siciliana per il pilota più famoso proveniente da quell’isola.
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