BOSCH e la guida autonoma: continuano i test

Bosch ha compiuto un ulteriore passo avanti nello sviluppo della guida autonoma. Dopo Germania e Stati Uniti, il fornitore di tecnologie e servizi ha iniziato a testare questa tecnologia in Giappone.L’obiettivo iniziale di Bosch è lo sviluppo del pilota automatico, che consentirà la guida autonoma in autostrada e su strade a scorrimento veloce a partire dal 2020.“La guida a sinistra e la complessità delle condizioni del traffico fanno sì che il Giappone offra importanti spunti per lo sviluppo” ha dichiarato Dirk Hoheisel, membro del Board of Management di Bosch. Sono quasi 2.500 gli ingegneri Bosch impegnati in tutto il mondo nello sviluppo dei sistemi di assistenza alla guida e di guida autonoma.Così come è avvenuto in Germania e negli Stati Uniti, anche il team che opera in Giappone sta conducendo dei test con prototipi automatizzati su strade pubbliche. Come funzionanoI prototipi Bosch accelerano, frenano ed effettuano sorpassi se necessario e decidono da soli se occorre attivare l’indicatore di direzione per cambiare corsia a seconda del traffico.Alla base di tutto ci sono i sensori che forniscono un quadro dettagliato di ciò che circonda il veicolo. In aggiunta a questo, TomTom, partner di Bosch, fornisce mappe ad elevata risoluzione.Un computer utilizza queste informazioni per analizzare e prevedere il comportamento degli altri utenti della strada, e sulla base di ciò, prende decisioni sulla strategia di guida.Nello sviluppo della guida autonoma, Bosch, uno dei maggiori fornitori mondiali nel settore automotive, dispone di tutte le tecnologie che occorrono.Con questo s’intendono non solo sistemi di propulsione e trasmissione, freni e sterzo, ma anche sensori, sistemi di navigazione e soluzioni di connettività interne ed esterne alla vettura; Bosch è leader di mercato in tutto il mondo per quanto riguarda i sensori radar, ideali per l’impiego nei sistemi di regolazione della distanza e della velocitàQuando diventerà realtà la guida autonoma?Affinché la guida autonoma diventi realtà, e non solo disponibile sui prototipi, occorre che ci siano le condizioni legali che lo consentano. Si tratta, infatti, di uno dei punti dell’agenda politica dei tre Paesi in cui si stanno conducendo i test.Ci sono segnali di un cambiamento imminente nella sezione della Convenzione di Vienna relativa al Traffico Stradale, che hanno già ottenuto l’approvazione da parte della Germania.Tali emendamenti entreranno in vigore il 23 aprile 2016 e gli stati membri dovranno poi tradurli in leggi nazionali. Ciò consentirebbe la guida  autonoma a condizione che il guidatore sia in grado, in qualsiasi momento, di disattivarla.Nell’ambito della legislazione sulla registrazione dei veicoli, un gruppo di lavoro informale dell’UNECE (la Commissione economica europea delle Nazioni Unite) intende proporre delle modifiche al Regolamento R.79, poiché quest’ultimo consente l’intervento di sterzatura automatica esclusivamente entro il limite di 10 km/h.Un’altra sfida è rappresentata dalla convalida delle funzioni di guida autonoma. Allo stato attuale dei fatti, è necessario condurre diversi milioni di chilometri di test drive con pilota su autostrada prima di poter ottenere il consenso alla produzione. Bosch sta lavorando a nuovi approcci. E intanto fa sapere che ancora prima di automatizzare la guida, renderà autonomo il parcheggio. 
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