Stefano Iacoponi, progettista made in Italy

Stefano Iacoponi non è un personaggio molto conosciuto ma ha scritto la storia del Gruppo Fiat supervisionando alcuni dei progetti più importanti del colosso torinese. Un esempio su tutti? Il motore FIRE. Scopriamo insieme la storia dell’ingegnere e progettista toscano.Stefano Iacoponi, la biografiaStefano Iacoponi nasce il 20 agosto 1941 a Cascina (Pisa). Dopo aver conseguito la laurea con lode in ingegneria meccanica all’Università di Pisa entra in Ferrari nel 1965 come progettista motori e telaio.A Maranello si occupa dello sviluppo del propulsore 2.0 boxer 12 cilindri della 212 E (vettura che conquista il campionato europeo della montagna nella categoria prototipi con lo svizzero Peter Schetty), lavora su una monoposto di F1 a trazione integrale e viene nominato responsabile dell’Ufficio Studi Speciali del Cavallino.Il trasferimento in AbarthNel 1969 Stefano Iacoponi lascia la Ferrari per diventare dirigente responsabile della progettazione, sperimentazione e produzione di motori e cambi di velocità all’Abarth. In Corso Marche lavora sull’introduzione dell’iniezione e crea diversi propulsori entrati nella storia della Casa dello Scorpione.Qualche esempio? Il 1.0 dell’Autobianchi A112 Abarth (1971), il 1.756 bialbero della Fiat 124 Abarth Rally (campionessa europea 1972 con Raffaele Pinto e 1975 con Maurizio Verini) e, soprattutto, il 2.0 della Fiat 131 Abarth capace di conquistare cinque mondiali WRC: due Piloti (1978 con il finlandese Markku Alén e 1980 con il tedesco Walter Röhrl) e tre Costruttori (1977, 1978, 1980).L’era FiatIl 1977 è l’anno in cui Stefano Iacoponi diventa responsabile della progettazione dei motori, dei cambi e degli organi di guida e frenatura di Fiat Auto. Da questo momento in poi tutti i propulsori e le trasmissioni di nuova progettazione del colosso torinese vengono realizzati sotto la sua direzione.Nel 1984 Iacoponi viene nominato direttore dell’ingegneria motopropulsori e risale all’anno successivo il lancio dell’innovativo motore FIRE (Fully Integrated Robotized Engine). Nel 1988 viene invece chiamato a ricoprire il ruolo di responsabile dell’ingegneria Alfa Romeo.Gli anni ’90Tra il 1991 – anno di debutto della concept Alfa Romeo Proteo (una spider con un innovativo tetto ripiegabile a scomparsa)  e il 1999 Stefano Iacoponi è Direttore tecnico Fiat Auto. Sotto la sua direzione vedono la luce tre vetture capaci di aggiudicarsi il prestigioso riconoscimento di Auto dell’Anno: la Fiat Punto (1995), le Fiat Bravo e Brava (1996) e l’Alfa Romeo 156 (1998).La berlina del Biscione merita di essere ricordata anche perché nel 1997 porta al debutto il primo motore turbodiesel common rail, sviluppato dal Gruppo Fiat e industrializzato da Bosch.Stefano Iacoponi lascia nel 1999 il ruolo di Direttore Tecnico Fiat Auto per diventare presidente del Centro Ricerche Fiat (carica ricoperta fino al 2003). Ora gestisce uno studio di progettazione indipendente.
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