Megabus sbarca in Italia: lo abbiamo provato per voi

Esiste una nuova frontiera per i viaggi low-cost ed è l’autobus a prezzi stracciati, una soluzione adatta per chi non ha fretta o per chi non vuole spendere troppo per viaggiare. Ne abbiamo provato uno su una tratta di media percorrenza (Torino – Firenze) e questo è il resoconto del nostro viaggio con Megabus.Il sitoLa nostra esperienza con Megabus inizia ovviamente sul sito, dove si possono prenotare i biglietti. La schermata di selezione di arrivo e partenza ci fa subito capire che le linee a nostra disposizione sono moltissime. Megabus opera infatti in tutta Europa e, se siete disposti a fare viaggi lunghissimi, potreste anche andare a Londra o a Parigi dall’Italia. Dopo aver selezionato la città di partenza (Torino) e quella di arrivo (Firenze), abbiamo scelto i giorni di arrivo e partenza: si apre così una schermata con la selezione delle corse disponibili in quelle giornate. Abbiamo verificato gli orari di diverse linee di Megabus e sono tutte generalmente comode, tranne forse proprio quelli della tratta Torino – Firenze che vede un autobus in partenza alle 4:00 del mattino e uno alle 16:00 (un po’ più comodo).I prezziI prezzi sul sito sono davvero economici: prenotando con larghissimo anticipo si trovano gli iper pubblicizzati biglietti ad un 1€ sponsorizzati dagli inquietanti omini stampati sui lati dei bus. Anche normalmente però i prezzi di Megabus sono decisamente contenuti ed è possibile viaggiare a 7€ a tratta da Torino verso il capoluogo toscano: una cifra irrisoria, anche in confronto ad altre compagnie simili di trasporto su bus. Inizia il viaggioAlle 3:30 eravamo alla stazione degli autobus di Torino, situata nelle vicinanze di Torino Porta Susa e verso le 3:50 sono iniziate le procedure di carico dei bagagli sul veicolo di Megabus. Le valigie vengono perlopiù ammassate a caso all’interno dei bagagliaio, senza cura né per le valigie, né tantomeno per l’ordine di arrivo dei passeggeri. Mentre osserviamo l’operazione sappiamo già che questa operazione creerà non pochi problemi all’arrivo, ma sono le 4 del mattino e nessuna ha voglia di discutere. L’autobus Il viaggio di andata lo abbiamo fatto nei posti al piano inferiore (gli autobus sono a due piani) sul lato destro, l’unico (a quanto pare) dotato delle prese della corrente elettrica per ricaricare smartphone, pc e tablet. In mezzo alle due prese è disponibile anche un attacco USB per ricaricare i dispositivi senza il trasformatore. A bordo è disponibile inoltre il wi-fi, libero e senza alcun tipo di restrizione o iscrizione per l’accesso. Il risultato principale è che dopo pochi minuti su Megabus alcuni ragazzi stanno già guardando il nuovo Mission Impossible: Rogue Nation in streaming, impedendo a tutti gli altri di usufruire degnamente della connessione. Improvvisamente le restrizioni di Italo alla connessione non sembrano più tanto folli. I posti sui bus di Megabus sono spaziosi, ma i sedili non particolarmente comodi. Come spesso accade sui mezzi di trasporto, l’aria condizionata è impostata sul livello "glaciazione" e una felpa a bordo è d’obbligo. Un elemento apparentemente inutile, ma di fondamentale importanza in viaggi così lunghi è la presenza di una retina sul retro del sedile: sui bus di Megabus che abbiamo preso non c’era nessuna retina, quindi o si tiene tutto in tasca o ogni volta ci si deve alzare per prendere lo zaino nella cappelliera. Il bagno, che con ogni probabilità visiterete almeno una volta, non è (ovviamente) spazioso, ma è molto pulito e ha un aspetto davvero hi-tec. Le luci notturne interne sono blu e riescono ad illuminare sufficientemente per sentirsi al sicuro, senza dare fastidio a chi dorme. Le luci normali invece, che vengono accese ad esempio quando il bus si ferma per delle soste, illuminano a giorno. Soste eterneProprio le fermate sono uno dei problemi principali riscontrati su Megabus: sia nelle stazioni in città dove i passeggeri salgono e scendono, che nelle aree di sosta il bus si ferma troppo a lungo (soprattutto in confronto ad altre compagnie che sembrano più rapide ed organizzate), rendendo in alcuni momenti il viaggio quasi eterno. La jungla delle valigieUna volta giunti a destinazione ci sono stati pro e contro da valutare. Uno dei punti a favore di Megabus (e in generale dei viaggi con questi mezzi) è che solitamente lasciano in città, vicino alle stazioni ferroviarie, rendendo quindi comodo il raggiungimento delle principali mete turistiche. Ma il ritiro delle valigie è stato un vero e proprio incubo. Innanzitutto non c’era nessuno a controllare che ognuno riprendesse la propria valigia e inoltre per mettere le mani sui nostri bagagli ci siamo dovuti avventurare dentro l’enorme bagagliaio del bus, scaricando quelli accatastati sopra i nostri e distribuendoli agli altri passeggeri. Semplicemente una situazione di anarchia.Ci è stato comunque riferito che su altre tratte di Megabus alla partenza viene affidato ai passeggeri un tagliando corrispondente al proprio bagaglio. Sulla tratta di ritorno (Bologna – Torino) era presente l’autista nelle fasi di carico e scarico, quindi è possibile che quanto visto a Firenze fosse un caso. Il personale sui bus comunque (che è in parte italiano e in parte inglese) è sempre cordiale, disponibile e alla guida hanno sempre mantenuto un comportamento consono e rispettoso del codice della strada. Dal 2003 in giro per il mondoIl servizio di Megabus è nato in Inghilterra nel 2003 e ha poi varcato i confini britannici per arrivare fino al Nord America, dove sono disponibili ben 30 tratte tra Stati Uniti e Canada. In Europa potete trovare Megabus in Irlanda, Francia, Germania, Olanda, Belgio, Lussemburgo e in Spagna. In Italia la flotta è composta da 23 pullman e il servizio collega al momento 13 città, in prevalenza nel centro-nord (trascurando in parte il sud). La città in cui opera Megabus sono Roma, Milano, Firenze, Venezia, Napoli, Torino, Bologna, Verona, Padova, Siena, Genova, La Spezia e Pisa. 


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