Bentley Continental GTC: convertible da amare

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Ci sono dettagli che fanno la differenza, sempre. Per esempio, dici Bentley, dici Continental, aggiungi GTC e chi vuol capire, capisce. Ovvero, si sa che si parla di lusso sulle quattro ruote e declinato in modo un po’ sportiveggiante. La C sta invece per Convertible, ovvero per vettura con tetto in tela che elettricamente si apre e si nasconde alle vostre spalle in una manciata di secondi per godersi il sole e l’aria frizzante della montagna o del mare, di Saint Moritz o della Costa Azzurra, giusto per non sbagliare. Una capote che è realizzata in multistrato, ben quattro strati, in modo da garantire una buona insonorizzazione, di poco inferiore a quella del tetto in metallo della sorella coupé, ovvero GT senza C.

L’ingresso mentale nei particolari muove ovviamente dal powertrain che, non sarà il furore su gomma della cugina col toro, ma che comunque si difende e piuttosto bene: un otto cilindri a V che cuba 4.000 cc e produce la bellezza di 549 CV e può far toccare alla Bentley i 318 km/h, con belle accelerazioni, di quelle che potrebbero far urlare chi siede al vostro fianco e non ha mai provato la forza di motore di questo genere. Per ritornare ai dettagli, la Continental come tutte le Bentley può essere personalizzata in numerose tinte di carrozzeria (17) e in sette colorazioni per la capote; altrettanto per gli interni, con pelli lavorate in modo spettacolare e colori e tessuti e dettagli in carbonio come più piace.

Un gioco non fine a se stesso, perché l’intersecazione delle scelte finisce per produrre – e non scherziamo – GTC quasi differenti, certamente diversissime, quasi altra macchina passando da un colore all’altro.

Per esempio ed esempio vero e di vita vissuta, ci è capitata in test drive una GTC di un verde spettacolare (apple green, vedi foto) abbinato a cerchi neri splendenti, dettagli cromati, capotte nera. E capita che finisce che passiamo a fianco a lui e a lei che ne hanno una uguale, ma grigia con cerchi color acciaio. Lui si sente parte del club e sorride alla vista della mia con targa inglese, lei pensando che io pure sia inglese dice al lui in modo brusco, ma perché non ce l’abbiamo così bella? Perché hai scelto questo colore, guarda quanto è bella!!

Il resto sarà tragedia, tragedia vera, immaginiamo, ma pazienza. Certo sentirsi criticati dopo aver messo a disposizione una vettura che a listino parte da 240 mila euro, farà innervosire, ma peggio per lui, alla prossima la studia meglio.

Intanto la GTC fila via veloce, a capote aperta, sulle strade della Costa Azzurra, regalando piacere di viaggio e di guida: telaio, sospensioni pneumatiche, trazione integrale che privilegia il posteriore, possibilità di settaggi dallo Sportivo al Custom, lasciano al driver la gioia di infilare le curve. E se si va di coppia, facendo scorrere le marce sui duemila giri, senza pigiare sull’acceleratore ma con un filo di gas, La Continental pennella e danza tra un tornante e un rettifilo e riesce a consumare pure una roba giusta, ovvero e credeteci, siamo sui dieci chilometri e forse più con un litro di verde. Dopodiché tutto cambia se si vuole fare i cattivi, se qualcuno ci infastidisce, vai di programma Sport e allora se si è capaci a mettere bene le ruote e ad usare il comando a paddle del cambio, gli altri spariscono dallo specchietto.

Ma la Continental suggerisce altro, suggerisce di godersi il viaggio (avete pure una specie di sciarpa di aria calda intorno al collo se la temperatura si abbassa, un must to have sulle cabriolet moderne), ammirare quello che si ha intorno, fermarsi a godere del panorama, di un aperitivo in riva al mare, di una cenetta con due flute, per poi rientrare a casa in souplesse, con una buona colonna sonora, sorretti dalla sicurezza di impianti frenanti adeguati, controlli elettronici sopraffini e in caso di scarsa visibilità addirittura di una Night Vision che trasforma il cockpit in una cosa che assomiglia a quello di un aereo. Un difetto che non è poi così un difetto, visto che la GTC è a quattro posti ma va vissuta in due, è il baule che è più piccola della versione GT perché il vano per la capotte ruba spazio dietro ai sedili posteriori, e ci stanno due borsoni e due beauty.

Un’ultima osservazione: qualcuno sostiene che Bentley come altri marchi inglesi lusso siano vetture un po’ da signori di una certa età, in particolare laddove il timore per la cervicale tiene lontani dalle cabrio. Sbagliato, la Continental GTC è senza dubbio vettura per tutte le età. A due condizioni iniziali più una terza. Portafoglio e amore per la bellezza. E anche saper godere della guida raffinata in ambienti preziosi e non dell’invidia altrui. Perché il privilegio va vissuto senza ostentazione. Le maniglie d’oro, lasciatemelo dire, concediamole ad altre culture.

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