Come si paga una multa stradale presa all’estero?

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Non possiamo ignorare una multa che prendiamo all’estero; come per quelle che riceviamo in Italia, è possibile scegliere di pagarle oppure fare ricorso.

Multe all’estero: il nuovo sistema europeo

Il nuovo sistema europeo di notifiche all’estero per quanto riguarda le multe stradali, che si trova nella direttiva europea 2015/413 (ex 2011/82) agli articoli 2 e 3, e la nuova applicazione delle sanzioni pecuniarie stabilita nella decisione quadro 2005/214, vietano in ogni modo di ignorare le multe che un conducente italiano prendere all’estero (quando si trova a viaggiare per lavoro o per le vacanze).

In Italia sono state introdotte due norme con il Dl 37/2014 e 37/2016, che hanno permesso al Bel Paese di adeguarsi alla maggior parte degli altri Stati europei. È stato così introdotto il “principio di reciprocità” sul riconoscimento delle sanzioni pecuniarie nei Paesi membri dell’Unione Europea, in vigore da marzo del 2016. Questo prevede lo stesso meccanismo di notificazione e riscossione del Paese che emette la multa.

Multe all’estero: le raccomandate

Molti cittadini italiani si sono lamentati negli anni, con intenzione di fare ricorso, contro sanzioni ricevute in posta ordinaria, che per il sistema italiano non sono ammissibili. Come abbiamo detto però l’intesa europea stabilisce che valgono le leggi del Paese in cui è stata commessa l’infrazione (con conseguente multa). Lo stesso vale anche per gli stranieri che violano le norme italiane.

Secondo l’intesa è comunque garantito anche il diritto alla riscossione transnazionale: “Nulla si frappone quindi più all’esecuzione di una contravvenzione stradale estera”, come si legge nel sito del CEC.

Quali multe estere arrivano in Italia?

In Italia possiamo ricevere multe prese all’estero per le seguenti infrazioni:

  • semaforo rosso;
  • mancato uso del casco in moto;
  • guida in stato di ebbrezza o sotto effetto di sostante stupefacenti;
  • mancato uso della cintura di sicurezza;
  • mancato utilizzo di seggiolini o altri dispositivi obbligatori per bambini;
  • uso del cellulare al volante;
  • circolazione su una corsia vietata.

La direttiva europea esclude le sanzioni accessorie quali sequestro del mezzo, revoca o sospensione della patente, decurtazione dei punti.

Cos rischia chi ignora la multa presa all’estero?

Le sanzioni per infrazioni alla guida commesse in un Paese europeo possono essere richieste anche dopo il rientro in Italia. L’automobilista in genere infatti riceve la notifica della multa con gli estremi per pagare o opporsi.

Con il pagamento della multa, si chiude il contenzioso. Altrimenti ci si può opporre, ma se il ricorso non viene accolto, o se si ignora la notifica, l’autorità estera può anche inviare il fascicolo dell’infrazione alla Corte d’Appello italiana. Altrimenti può lasciare in sospeso le sanzioni e applicarle all’automobilista nel caso in cui dovesse tornare nel Paese dove è stata commessa l’infrazione.

Se la Corte d’Appello ammette l’infrazione e la sanzione, si applica la procedura italiana, lo Stato italiano riceve la somma (a meno di accordi con il Paese estero). Se il trasgressore ignora la notifica, la polizia del Paese estero consegna il fascicolo all’Autorità giudiziaria del proprio Paese, che ne chiede l’esecuzione in Italia. L’automobilista riceve così la notifica a casa, in cui viene comunicato che si terrà una camera di consiglio presso la Corte d’Appello di residenza, con conseguente procedura del codice penale.

Quali sono i termini di prescrizione?

Valgono quelli stabiliti nell’ordinamento del Paese estero in cui è stato commesso l’illecito su strada e quindi dove l’automobilista ha preso la multa.

Come presentare ricorso

Nella comunicazione che notifica l’infrazione vengono scritte anche le istruzioni per presentare eventuale ricorso, che dovrebbe avvenire nella lingua del Paese che ha accertato l’infrazione. Ci sono casi in cui la comunicazione della multa viene preceduta da una lettera, contro la quale il ricorso non è proponibile.

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