Che cosa sono gli pneumatici ricostruiti? Cosa bisogna sapere

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Le gomme auto ricostruite o rigenerate sono un’alternativa all’acquisto di pneumatici nuovi; vengono scelte da molti automobilisti perché non presentano differenze particolari in termini di durata e di qualità, ma bisogna fare attenzione. Vediamo come sono fatti gli pneumatici ricostruiti e tutto quello che bisogna sapere.

Pneumatici rigenerati: di che cosa si tratta

Le gomme ricostruite sono quindi dei particolari pneumatici che sono già stati usati ma recuperati e rigenerati in modo da poterli utilizzare per altri chilometri, senza dover immediatamente comprare nuove gomme (più costose) per la propria auto.

Come sono fatti? Innanzitutto è presente la struttura principale della gomma originaria, che non deve essere mai stata tagliata, bucata o comunque non deve aver subito alcun danno significativo, che compromette la resistenza a rotolamento e pressione, caratteristica fondamentale per una buona gomma.

Agli pneumatici rigenerati viene tolto il vecchio battistrada consumato, sostituito da uno nuovo, che di solito viene prodotto con pneumatici usati che non possono essere rigenerati. Attraverso il processo di vulcanizzazione, la gomma si fonde e si unisce con quella della carcassa che si vuole recuperare, andando quindi a formare un nuovo pneumatico rigenerato.

Questa soluzione, che consente di ottenere delle gomme semi-nuove, è molto semplice e efficace; permette oltretutto di avere degli pneumatici ricostruiti ma in grado di offrire più o meno le stesse prestazioni di quelli di nuova produzione, risparmiando almeno il 50% sul costo d’acquisto, senza correre alcun rischio per la sicurezza.

Come si riconoscono gli pneumatici ricostruiti?

Si possono riconoscere perché sulla spalla è presente la sigla “108 R”, dove “R” significa Retread (pneumatico ricostruito); si può leggere la lettera “E” seguita da 6 cifre, che certifica la fabbricazione della gomma, avvenuta secondo le normative europee. Per quanto riguarda invece i veicoli pesanti, sulle gomme troviamo la sigla “109 R”, questi pneumatici possono essere ricostruiti per tre volte (quelli delle auto una sola).

I vantaggi delle gomme ricostruite

Non preoccupatevi se state valutando la possibilità di montare sulla vostra auto delle gomme ricostruite, questo non significa sottovalutare la sicurezza o le prestazioni del veicolo. Bisogna infatti sapere che gli pneumatici rigenerati si comportano in maniera molto simile rispetto a quelli nuovi, appena usciti dalla fabbrica.

In caso di eventuali difetti di fabbricazione, è bene ricordare che possono avvenire anche durante la produzione di gomme nuove.

I reali vantaggi che derivano dal montaggio delle gomme ricostruite:

  • il risparmio di denaro;
  • il grandissimo contributo per la salvaguardia dell’ambiente, si partecipa attivamente alla riduzione degli sprechi e dell’inquinamento, oltre che allo sfruttamento delle procedure di riciclo e allo sgravio delle operazioni di smaltimento.

Non dimentichiamo infatti che la primissima ragione per cui nasce la procedura di ricostruzione degli pneumatici non è di natura economica, ma green. Ormai si cerca in ogni modo di evitare di danneggiare l’ambiente in maniera irreversibile, vista la quantità di danni che purtroppo è già stata commessa.

Pneumatici ricostruiti: alcuni limiti

Ci sono dei casi in cui comunque si consiglia di optare per l’acquisto di gomme nuove, e non rigenerate. La principale ragione per cui al momento è meglio usare questa tipologia di pneumatici sui mezzi pesanti piuttosto che sulle auto è una sola, ovvero la differenza fondamentale che c’è tra le gomme rigenerate e quelle nuove: la tipologia costruttiva, che prevede una zona di saldatura per le gomme ricostruite chiaramente non presente su quelle nuove.

Voi direte, e quindi? Questa può pregiudicare le prestazioni su strade montane o piene di curve oppure per i guidatori che prediligono uno stile di guida sportivo e quindi gomme che garantiscano ottime performance, senza alcun compromesso.

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