Marcello Gandini: il maestro schivo del design

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Marcello Gandini è uno dei maestri del car design: scopriamo insieme la storia dello schivo stilista torinese, autore di decine di capolavori su quattro ruote.

Marcello Gandini: la biografia

Marcello Gandini nasce il 26 agosto 1938 a Torino. Dopo aver conseguito il diploma di scuola superiore al liceo classico, inizia ad occuparsi di arredamento di interni come designer indipendente.

A 25 anni prova a entrare alla Bertone ma si scontra con l’opposizione dell’allora responsabile del centro stile della carrozzeria piemontese: il coetaneo Giorgetto Giugiaro.

L’ingresso in Bertone

Nel 1965 – dopo un paio di anni presso la carrozzeria MarazziMarcello Gandini viene assunto dalla Bertone per rimpiazzare Giugiaro (passato alla Ghia) e un anno più tardi vede la luce l’auto più famosa disegnata dallo stilista piemontese: la Lamborghini Miura.

Alla fine degli anni ‘60 Gandini sforna numerosi capolavori: tra i più rilevanti segnaliamo le concept Lamborghini Marzal (1967) e Alfa Romeo Carabo (1968, prototipo che porta al debutto le famose “Lambo doors”, ancora oggi utilizzate dalle supercar di Sant’Agata Bolognese) e – per quanto riguarda i modelli di serie – la Lamborghini Espada (1968) e l’Autobianchi A112 (1969).

Spigoli e curve

Il genio di Marcello Gandini si esalta nella prima metà degli anni ‘70, un periodo nel quale il car design punta su forme spigolose: nel 1970 vedono la luce l’Alfa Romeo Montreal, la Lamborghini Jarama e l’avveniristica (nonché bassissima: solo 84 cm di altezza) concept Lancia Stratos Zero mentre l’anno seguente è la volta del prototipo Lamborghini LP500 (che nel 1974 diventerà – con poche modifiche – la Countach).

Le sportive di Gandini continuano a sedurre il pubblico e la critica. Qualche esempio? La Fiat X1/9 e la Lamborghini Urraco del 1972 e la Lancia Stratos del 1973, vettura capace di conquistare quattro Mondiali rally (3 Costruttori dal 1974 al 1976 e il primo titolo iridato Piloti di sempre con Sandro Munari nel 1977). Risale invece al 1974 la Maserati Khamsin.

Gli anni ‘80

Nel 1980 Marcello Gandini lascia la Bertone e inizia a lavorare come freelance realizzando vetture come la Citroën BX del 1982 e la seconda generazione della Renault 5 del 1984. Nella seconda metà del decennio si occupa dello sviluppo dell’erede della Lamborghini Countach (la Diablo) ma il suo progetto viene bocciato nel 1987 da Chrysler, nuova proprietaria della Casa del Toro.

Gli anni ‘90

Negli anni ‘90 Gandini collabora soprattutto con la Maserati: sue la Shamal del 1990, la seconda generazione della Ghibli del 1992 e la quarta serie della Quattroporte del 1994. Da segnalare, inoltre, l’esagerata supercar Cizeta V16T del 1991, basata stilisticamente sul progetto della Lamborghini Diablo bocciato qualche anno prima dai vertici Chrysler.

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