Monthly Archives: Settembre 2022

Bollo auto: quanto pagano le Mini

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Le Mini sono auto eleganti e sportive: modelli “premium” costosi da acquistare ma non da mantenere.

Calcolare il bollo dei veicoli Mini è semplice: sui modelli benzina e diesel “normali” basta moltiplicare 2,58 euro per ogni kW fino a 100 kW (oltre si sale a 3,87) e sulle ibride plug-in bisogna tener conto esclusivamente dei cavalli del motore termico. Per quanto riguarda le elettriche fa invece fede la voce P2 della carta di circolazione, cioè i “puledri” erogabili e mantenibili per almeno 30 minuti e non il valore massimo. Segnaliamo infine che molte regioni prevedono esenzioni dal bollo per i veicoli a emissioni zero (totale in Piemonte e in Lombardia e per i primi cinque anni nelle altre) e gli ibridi.

Quanto pagano di bollo le auto Mini

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3 porte

  • Cooper 258,00 euro
  • Cooper S 377,97 euro
  • John Cooper Works 528,90 euro

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5 porte

  • Cooper 258,00 euro
  • Cooper S 377,97 euro

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Cabrio

  • Cooper 258,00 euro
  • Cooper S 377,97 euro
  • John Cooper Works 528,90 euro

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Clubman

  • Cooper 258,00 euro
  • Cooper S 377,97 euro
  • John Cooper Works 1.386,95 euro

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Countryman

  • Cooper 258,00 euro
  • Cooper S 377,97 euro
  • John Cooper Works 1.386,95 euro
  • Cooper SE 237,36 euro
  • Cooper D 296,70 euro
  • Cooper SD 412,80 euro

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Full Electric

  • Cooper SE 193,50 euro

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Harley Davidson, le cinque moto più sexy in commercio

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Le Harley-Davidson sono tra le moto più affascinanti del mondo: le custom statunitensi sono ricche di cromature e possono vantare un sound inconfondibile.

Di seguito troverete le cinque Harley-Davidson più sexy in commercio: cinque stradali per tutti i gusti (ma non per tutte le tasche).

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Harley-Davidson Street Glide ST

La Harley-Davidson Street Glide ST è una stradale ad alte prestazioni ottimizzata per il touring. Costa 34.400 euro e monta un motore bicilindrico da 1.923 cc e 105 CV.

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Harley-Davidson Tri Glide Ultra

La Harley-Davidson Tri Glide Ultra è una stradale a tre ruote (trike) per il touring a lunghe distanze. Costa 44.900 euro e monta un motore bicilindrico da 1.868 cc e 88 CV.

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Harley-Davidson Road Glide ST

La Harley-Davidson Road Glide ST è una stradale ad alte prestazioni rivolta agli amanti delle lunghe distanze. Costa 34.500 euro e monta un motore bicilindrico da 1.923 cc e 105 CV.

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Harley-Davidson CVO Tri Glide

La Harley-Davidson CVO Tri Glide è la variante più esclusiva della stradale a tre ruote statunitense. Prezzo di 61.300 euro, impianto audio esclusivo, finiture curatissime e un motore bicilindrico da 1.923 cc e 105 CV.

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Harley-Davidson Livewire

La Harley-Davidson Livewire è la prima (nonché unica) moto elettrica della Casa di Milwaukee. Una stradale a emissioni zero da 105 CV in vendita al prezzo di 34.200 euro.

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Lamborghini: finisce l’era dell’Aventador e inizia l’elettrificazione

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Da una parte la Lamborghini Huracán STO, selvaggia e supersportiva omologata per l’uso su strada, ispirata alla tradizione della serie di Huracán Super Trofeo EVO. Dall’altra la Huracán Tecnica, trazione posteriore con motore V10 di ultima generazione, sviluppata per chi cerca la perfezione e il divertimento alla guida all’insegna del lifestyle, sia in strada sia in pista. Due trazioni posteriori da sogno, 640 cv di potenza, due interpretazioni della stessa supercar, la Huracan, la sportiva più venduta della storia della casa del Toro con 20.000 unità. Due versioni con anime e stili diversi, come emerso con forza nel corso di una prova su strada, effettuata tra le strade della Costa Smeralda dove Lamborghini nel 2022, per la quarta estate consecutiva, ha creato una lounge temporanea a Porto Cervo, cuore pulsante della Sardegna più danarosa ed esclusiva. Tanto che alla Lamborghini lounge, situata sulla Promenade du Port (via Porto Vecchio) attuali e potenziali clienti hanno potuto fare test drive dei modelli Urus Super SUV e Huracán. Le lounge Lamborghini sono veri e propri punti di riferimento. Durante l’estate lo spazio è stato usato infatti per organizzare eventi esclusivi, molto apprezzati perché molto spesso abbinati a esperienze di guida su alcune delle strade più belle della Sardegna.

 

Le Lambo si immaginano così

All’interno dello spazio, 600 metri quadri tra interni e patio privato, esattamente come succede in quelle permanenti di New York e Tokyo, ci si può sbizzarrire nel mondo delle personalizzazioni del programma Ad Personam, grazie al quale i clienti possono creare una Lambo unica scegliendo tra il vastissimo catalogo di accessori. Dai colori della carrozzeria (oltre 400) alle impunture dei sedili passando per i cerchi in lega e i materiali per gli interni. Il tutto attraverso configuratori virtuali e con l’aiuto degli esperti. Un servizio esclusivo, ha spiegato Tim Bravo, direttore della comunicazione della casa emiliana, che “permette di confezionare una Lamborghini su misura basata sui gusti del cliente.

Si tratta di un programma in crescita, scelto dal 90% di chi compra una Aventador, dal 60% di chi acquista una Huracan e dal 30% di chi sceglie una Urus. Permette di abbinare uno o più dei quasi 400 colori disponibili per l’esterno ad altri 200 elementi modificabili tra carrozzeria e abitacolo. Le combinazioni sono quasi infinite”. Per prendere in esame tutte le opzioni in maniera rapida servono dalle 2 alle 4 ore, come verificato con una simulazione di ordine di una Huracan Tecnica, ma alla fine il risultato può essere stupefacente. E, ovviamente, molto molto costoso. Da quest’anno, tengono a sottolineare in azienda, è a disposizione anche una nuova vernice trasparente contenente micro cristalli sotto forma di polvere di diamante. L’elevata competenza artigianale delle ricamatrici Lamborghini si spinge poi al ricamo di rami e fiori di pesco, autoritratti del cliente o dell’animale domestico del cuore, disegni in stile street art con toro e macchie di colore a effetto splash (come nell’Aventador S by Skyler Grey), fino a immagini dello skyline della città preferita. I clienti più esigenti? Gli americani, seguiti dagli asiatici e dagli europei, più sobri nella scelta dei colori. All’interno, la Huracán Tecnica, esposta nella sua versione Verde Selvans, è la combinazione delle principali caratteristiche della Huracán EVO RWD e della Huracán STO; il connubio perfetto tra design e purezza tecnica. Sul lato opposto la Huracán STO, presentata nella stessa versione in cui è stata lanciata, Blu Laufey e Arancio California, la combinazione di colori per STO più amata dai clienti. La gamma di modelli disponibili per i test drive include la Super Trofeo Omologata in Arancio Alberich e la versatile Super SUV Urus in Blu Aegir, il modello più venduto dal suo lancio sul mercato. Lo studio Ad Personam è stato creato nel 2016 nel cuore dello stabilimento aziendale; il suo concept e gli spazi creativi hanno tratto ispirazione dagli studi di design.

 

Non solo stile

Entrambe, la Huracan e la STO, grazie alla loro anima sportiva, sanno regalare prestazioni superbe e, al tempo stesso, esperienze di guida di perfetta manovrabilità su tutte le strade. Caratteristiche che, limiti di velocità permettendo, prendono la scena non appena si sale in macchina. Ci si sente avvolti in un’atmosfera di comfort ed esclusività e la seduta, seppure supersportiva, è estremamente confortevole. La STO (da 304.283 euro) mostra i muscoli non appena si accelera per partire e lo fa con accelerazioni che ti incollano al sedile, le decelerazioni sono estremamente efficaci e le curve da pura adrenalina. Con i suoi eccessi di stile, l’alettone maxi e l’airscope sul tetto è davvero un segno di riconoscibilità. Nell’uso quotidiano, però, va detto, lo spazio bagagli è ridotto ai minimi termini e la visuale posteriore davvero molto ridotta. Non meno divertente da guidare, 40 kg più pesante della Super Trofeo Omologata, ma sempre eccezionalmente brillante, grazie alla medesima trazione posteriore abbinata a un cambio a 7 marce da favola, la Huracan Tecnica (235.500 euro) si fa preferire nella guida prolungata. Sfoggia un muso a freccia elegantemente accattivante, che la rende adatta a ogni contesto. L’ultima nata della gamma si posiziona per prezzo tra la Evo (da 195.070 euro) e la STO. Lo 0-100 km/h sale da 3 netti a 3,2 secondi. Tant’è. Qualche altro dato: 600 Nm di coppia in grado di farla avvertire leggera come una piuma sui tornanti sardi, nonostante i suoi 1.379 kg di peso, e velocità massima di 325 km/h, sperimentabile solo nei track-day. I freni, di tipo convenzionale anziché racing come sulla STO, rispondono bene alle sollecitazioni di una guida spinta, merito anche delle nuove prese d’aria. Quale scegliere, dunque? Meglio pensarci in fretta dato che per averle bisogna aspettare almeno sino a inizio 2024.

 

La via verso l’elettrificazione

La casa del Toro ha già presentato il piano di elettrificazione che include anche il lancio della sua prima auto elettrica nel 2027-2028. Il prossimo anno, invece, è atteso il debutto del primo modello ibrido plug-in. Come già sappiamo, l’obiettivo è quello di arrivare ad offrire solamente vetture elettrificate entro il 2025. Si tratta di un piano che prevede ingenti investimenti. Lo scorso anno, Lamborghini aveva parlato di una cifra di 1,5 miliardi di euro per arrivare ad elettrificare la sua gamma di vetture. A quanto pare, l’impegno economico sarà maggiore. L’amministratore delegato Stephan Winkelmann ha fatto sapere che saranno investiti oltre 1,8 miliardi di euro. In questa cifra, poi, non sono compresi gli investimenti necessari per lo sviluppo della prima elettrica Lamborghini. Insomma, la casa automobilistica ha intenzione di mettere sul piatto molte risorse economiche per affrontare la sfida della nuova era elettrica per continuare ad offrire, spiega Winkelmann, modelli sempre in linea con il dna Lamborghini. Un lavoro che sarà lungo e certamente complesso. Ma i soldi non mancano. Basti pensare il primo semestre del 2022 è stato il migliore di sempre e Laborghini ha festeggiato consegne globali lievitate a 5.090 unità (+4,9%) e un fatturato che ha raggiunto 1,3 miliardi di euro, in aumento del 30,6% rispetto ai primi sei mesi del 2021. Un balzo ancora più forte per il risultato operativo che ha fatto registrare un incremento, confrontato con l’anno precedente, del 69,6%, passando da 251 a 425 milioni di euro, un valore che da solo supera i 393 milioni registrati nell’intero 2021. E ora? Ovviamente c’è grande interesse sul lancio della prima elettrica Lamborghini. Al debutto manca ancora diverso tempo. Tuttavia, proprio l’ad Stephan Winkelmann nel corso del tempo aveva fornito qualche piccolo indizio. Pare che questa vettura andrà ad inserirsi all’interno di un segmento in cui il costruttore non è più presente da tempo. Si dovrebbe trattare di una “2+2 alta da terra” stando alle parole di Winkelmann. Inoltre, secondo un recente brevetto depositato dal costruttore, questo modello potrebbe chiamarsi Revuelto.

 

La fine dell’Aventador

Intanto si chiude un’epoca. Già, perché con l’ultimo esemplare uscito dalle linee di produzione, finisce l’era dell’iconica e apprezzatissima Lamborghini Aventador. L’ultimo esemplare della supercar dotata di un motore V12 puro (non elettrificato), che presenta una colorazione azzurra Ad Personam, è destinata a un cliente svizzero. Si conclude, così, la storia di un modello di grande successo che ha debuttato al Salone dell’Automobile di Ginevra nel 2011 come Aventador LP 700-4. Un successo commerciale visto che il costruttore evidenzia che il numero di Aventador vendute supera quello di tutti i precedenti modelli Lamborghini V12 sommati insieme. Nel suo quinto anno di produzione, il marchio ha toccato quota 5.000 unità consegnate, l’equivalente di tutti gli esemplari di Murciélago mai prodotti. Il modello numero 10.000 della Aventador è stato consegnato nel settembre del 2020. Il marchio racconta anche che ogni Aventador consegnata poteva essere considerata quasi come un modello unico. Infatti, l’85% delle unità sono state personalizzate dai proprietari con elementi Ad Personam. Per Aventador sono stati creati più di 200 colori e finiture unici. Per quanto riguarda l’erede della Aventador, qualche immagine spia che hanno permesso di dare un primo sguardo al look della futura supercar sono già uscite. Ma delle specifiche del powertrain ancora non si sa molto. Si dovrebbe trattare sempre di un V12, forse con una cilindrata inferiore ai 6,5 litri attuali, abbinato a un motore elettrico. Ma per avere le specifiche complete bisognerà ovviamente attendere la presentazione ufficiale della vettura.

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Cupra Born: modelli, prezzi, dotazioni e foto

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La Cupra Born – nata nel 2021 – è una compatta elettrica spagnola “tutto dietro” (motore e trazione posteriore) che condivide il pianale con numerosi altri modelli del Gruppo Volkswagen: Audi Q4 e-tronQ4 e-tron SportbackSkoda EnyaqVolkswagen ID.3ID.4ID.5.

In questa guida all’acquisto della Cupra Born vi mostreremo nel dettaglio tutte le versioni presenti in listino dell’ecologica “segmento C” iberica, una delle proposte più interessanti della categoria: prezzimotori, accessori, prestazioni, pregidifetti e chi più ne ha più ne metta.

Le foto della Cupra Born

Cupra Born: le caratteristiche principali

La Cupra Born è una compatta piuttosto ingombrante (4,32 metri di lunghezza non sono pochi da gestire nel traffico). Il design sportivo non penalizza la versatilità, anche se i passeggeri posteriori più alti potrebbero desiderare qualche centimetro in più nella zona della testa.

La “segmento C” iberica è disponibile con due diverse batterie: quella da 58 kWh ha un’autonomia migliorabile (da 378 a 427 km per la versione da 204 CV, 375-422 per quella da 231 CV) e accetta ricariche solo fino a 120 kW in corrente continua mentre la variante con il pacco da 77 kWh accetta la ricarica in CC fino a 135 kW ma è troppo cara per essere acquistata beneficiando dell’Ecobonus.

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Cupra Born: modelli e prezzi di listino

Di seguito troverete tutte le caratteristiche delle versioni della Cupra Born. La compatta spagnola è spinta da un motore elettrico montato in posizione posteriore disponibile in due varianti di potenza:

  • un motore elettrico da 204 CV
  • un motore elettrico da 231 CV

Cupra Born (41.100 euro)

La Cupra Born “base” è la variante meno potente della “segmento C” iberica. Un mezzo agile nelle curve spinto da un motore elettrico da 204 CV.

Cupra Born e-Boost (da 42.100 euro)

La Cupra Born e-Boost (prezzi fino a 46.350 euro) monta un motore potente (231 CV) ed efficiente che regala prestazioni molto interessanti. La variante 58 kWh – quella che ci sentiamo di consigliare – impiega solo 6,6 secondi per scattare da 0 a 100 km/h.

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Cupra Born: gli allestimenti

Gli allestimenti della Cupra Born sono due: “base” e e-Boost.

Cupra Born

La dotazione di serie della Cupra Born (versione un po’ costosetta) comprende:

Audio-Navigazione

  • Media system con display touch capacitivo da 12″ con Bluetooth e 5 altoparlanti
  • 2 ingressi USB tipo C nella parte anteriore e 2 nella parte posteriore (solo con funzione di ricarica)
  • Cupra Virtual Cockpit 5,3″
  • DAB (Digital Audio Broadcasting)

Connettività

  • Full Link wireless
  • Sistema di impostazione vocale dei comandi “Hola hola”
  • Cupra Connect
  • Safety & Service
  • Accesso remoto

Cerchi – Pneumatici – Assetti

  • Cerchi in lega Aero da 18″ Cyclone
  • Freni a disco anteriori da 330mm x 23mm
  • Sospensioni sportive Cupra

Carrozzeria – Esterni

  • Proiettori anteriori Full LED con welcome ceremony e funzione condizioni meteo avverse
  • Luci posteriori a LED con illuminazione Coast-to-Coast
  • Vetri posteriori oscurati
  • Spoiler posteriore e paraurti sportivi
  • Specchietti esterni regolabili, richiudibili, riscaldabili elettricamente e con funzione cordolo (lato passeggero) in colore alluminio dark

Comfort – Interni

  • Sedili sportivi avvolgenti Cupra in Seaqual Yarn
  • Illuminazione interna a LED multicolore
  • Rifiniture interne Copper
  • Climatronic bizona con sistema Aircare
  • Volante sportivo multifunzione rivestito in pelle e riscaldato
  • Kessy GO (sistema di avviamento senza chiave)
  • Pedaliera in alluminio
  • Cupra Drive Profile
  • Sensori di parcheggio anteriori e posteriori

Sicurezza – Tecnologia

  • Sistema per la chiamata di emergenza e-Call
  • Front Assist con sistema di frenata di emergenza e rilevamento pedoni e ciclisti
  • Lane assist (sistema di mantenimento della corsia)
  • Airbag frontali e laterali con disattivazione airbag passeggero anteriore
  • Avvisatore visuale ed acustico del mancato allacciamento cinture di sicurezza anteriori e posteriori
  • Limitatore di velocità
  • Sensore pioggia e sensore luci
  • Sistema di riconoscimento della stanchezza
  • Sistema di controllo della pressione pneumatici
  • Sistema ancoraggio Isofix i-Size + Top Tether
  • Specchietto retrovisore interno schermabile automaticamente

Dispositivi di ricarica

  • Presa di ricarica CCS Combo con capacità di ricarica fino a 120 kW in corrente continua e fino a 11 kW in corrente alternata
  • Cavo di ricarica mode 3 type 2 – 16A

Cupra Born e-Boost

La Cupra Born e-Boost – l’allestimento che ci sentiamo di consigliare, anche se un po’ povero – aggiunge alla dotazione della “base”:

Cerchi – Pneumatici – Assetti

  • Cerchi in lega Aero da 19″ Typhoon Sport Black Machined
  • Freni a disco anteriori da 340mm x 27mm

Comfort – Interni

  • Volante sportivo multifunzione rivestito in pelle, riscaldato e con pulsanti satelliti

Sicurezza – Tecnologia

  • Profilo di guida aggiuntivo Cupra

Dispositivi di ricarica

  • Presa di ricarica CCS Combo con capacità di ricarica fino a 135 kW in corrente continua (per batteria da 77 kWh)

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Cupra Born: gli optional

La dotazione di serie della Cupra Born andrebbe a nostro avviso arricchita con il pacchetto Born Impulse Pack. Costa 1.760 euro e comprende la vernice metallizzata, i cerchi in lega da 19″ Aero Machined “Typhoon Cooper” colore Glossy Black con finiture Copper con pneumatici autosigillanti e il Pilot Pack M (Navi System con servizi Cupra Connect on-line, ACC predittivo, videocamera posteriore, High beam assist – dispositivo di assistenza abbaglianti e Traffic Sign Recognition – dispositivo di riconoscimento dei segnali stradali).

Cupra Born autonomia

L’autonomia della Cupra Born varia a seconda delle versioni: da 378 a 427 km per la 204 CV, da 375 a 422 km per la 231 CV con batteria da 58 kWh e da 496 a 552 km per la 231 CV con batteria da 77 kWh.

 

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Pneumatici italiani: guida completa a tutti i marchi

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Quando si pensa agli pneumatici italiani il primo (e probabilmente unico) nome che viene in mente è quello di Pirelli. Eppure il nostro Paese può vantare sei brand di gomme.

Di seguito troverete una guida completatutti i marchi di pneumatici italiani in commercio: tutto quello che c’è da sapere sulle sei coperture “tricolori”.

Formula

Formula è un sottomarchio di pneumatici appartenente a Pirelli.

Malatesta

L’azienda di pneumatici Malatesta ha sede ad Anagni, in provincia di Frosinone, e ha iniziato l’attività nel 1946.

Marangoni

La Marangoni, fondata nel 1950 a Rovereto (in provincia di Trento), è un’azienda specializzata in gomme ricostruite ma usa questo marchio per gli pneumatici nuovi.

Marix

Marix è il marchio usato dall’azienda italiana Marangoni per identificare gli pneumatici ricostruiti.

Pirelli

Pirelli – la più importante società italiana di pneumatici – nasce a Milano nel 1872 come azienda specializzata in articoli in gomma. Nel 1890 nascono i primi tubolari per velocipedi, nel 1902 vede la luce il primo stabilimento estero (in Spagna) mentre risale al 1922 la quotazione in Borsa. L’invenzione del pneumatico ribassato, nel 1974, e il lancio della gamma sportiva P Zero nel 1987 contribuiscono a sviluppare l’immagine “racing” dell’azienda lombarda, fornitrice esclusiva di gomme per la F1 dal 2011. Nel 2015 è stata acquistata dal colosso cinese ChemChina.

Saetta

Saetta è un brand creato nel 2014 dalla filiale europea del colosso giapponese Bridgestone per identificare pneumatici economici prodotti nello stabilimento di Bari.

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Auto ibride tedesche: l’elenco completo (con i prezzi)

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Quando si parla di auto ibride il primo pensiero non va certamente alle vetture tedesche eppure basta dare un’occhiata ai listini per trovare un mare di veicoli a doppia alimentazione provenienti dalla Germania.

Le auto ibride tedesche si possono suddividere in due macrocategorie: ci sono le ibride plug-in (a loro volta benzina o diesel) e le mild hybrid (benzina o diesel).

Di seguito troverete l’elenco completo (con i prezzi) di tutte le auto ibride tedesche in commercio: tante proposte per tutti i gusti.

Auto ibride plug-in benzina tedesche: il significato e come funzionano

Le auto ibride plug-in benzina montano un motore a benzina abbinato a un’unità elettrica e a batterie grandi (ricaricabili attraverso una presa di corrente) che permettono di guidare in modalità esclusivamente elettrica per alcuni chilometri.

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Audi

  • A3 Sportback 40 TFSI e da 41.500 euro
  • A3 Sportback 45 TFSI e 47.200 euro
  • A6 50 2.0 TFSI e da 66.400 euro
  • A6 55 2.0 TFSI e 76.350 euro
  • A6 Avant 50 TFSI e da 68.800 euro
  • A7 Sportback 50 TFSI e da 79.400 euro
  • A7 Sportback 55 TFSI e 93.750 euro
  • A8 60 TFSI e da 116.050 euro
  • Q3 TFSI e da 48.800 euro
  • Q3 Sportback TFSI e da 52.450 euro
  • Q5 50 TFSI e da 60.950 euro
  • Q5 55 TFSI e da 74.200 euro
  • Q5 Sportback 50 TFSI e da 65.550 euro
  • Q5 Sportback 55 TFSI e da 77.250 euro
  • Q7 55 TFSI e da 80.050 euro
  • Q7 60 TFSI e da 99.600 euro
  • Q8 55 TFSI e da 87.000 euro
  • Q8 60 TFSI e 106.500 euro

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BMW

  • 320e da 54.150 euro
  • 330e da 59.000 euro
  • 320e Station da 51.550 euro
  • 330e Station da 57.600 euro
  • 530e da 64.740 euro
  • 545e da 77.190 euro
  • 520e Station da 61.440 euro
  • 530e Station da 66.140 euro
  • 225e Active Tourer da 45.000 euro
  • 230e Active Tourer da 48.600 euro
  • X2 xDrive25e da 50.800 euro
  • X3 xDrive30e da 67.800 euro
  • X5 xDrive45e da 84.500 euro

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Mercedes

  • A 250 e da 46.057 euro
  • A 250 e 4 porte da 45.773 euro
  • B 250 e da 43.879 euro
  • C 300 e da 57.679 euro
  • C 400 e da 74.460 euro
  • C 300 e Station da 58.880 euro
  • E 300 e da 68.533 euro
  • E 300 e Station da 69.801 euro
  • S 580 e da 134.118 euro
  • CLA 250 e da 49.842 euro
  • CLA Shooting Brake da 50.626 euro
  • GT Coupé 4 63 AMG S 202.970 euro
  • GLA 250 e da 52.552 euro
  • GLC Coupé 300 e da 73.184 euro

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Opel

  • Astra Hybrid da 36.700 euro
  • Grandland PHEV FWD da 46.050 euro
  • Grandland PHEV AWD da 50.800 euro

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Porsche

  • Panamera E-Hybrid da 124.515 euro
  • Panamera 4S E-Hybrid da 142.838 euro
  • Panamera Turbo S E-Hybrid da 207.420 euro
  • Panamera Sport Turismo E-Hybrid da 127.443 euro
  • Panamera Sport Turismo 4S E-Hybrid 146.254 euro
  • Panamera Sport Turismo Turbo S E-Hybrid 211.812 euro
  • Cayenne E-Hybrid da 104.493 euro
  • Cayenne Turbo S E-Hybrid 191.798 euro
  • Cayenne Coupé E-Hybrid da 106.583 euro
  • Cayenne Coupé Turbo S E-Hybrid 191.970 euro

Auto ibride plug-in diesel tedesche: il significato e come funzionano

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Le auto ibride plug-in diesel montano un motore turbodiesel abbinato a un’unità elettrica e a batterie grandi (ricaricabili attraverso una presa di corrente) che permettono di guidare in modalità esclusivamente elettrica per alcuni chilometri.

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Mercedes

  • E 300 de da 70.423 euro
  • E 300 de Station da 71.692 euro
  • GLC Coupé 300 de da 75.050 euro
  • GLE 350 de da 88.405 euro
  • GLE Coupé 350 de da 91.533 euro

Auto mild hybrid benzina tedesche: il significato e come funzionano

Le auto mild hybrid benzina montano un motore a benzina abbinato a un modulo elettrico che gestisce le funzioni di motorino d’avviamento e di alternatore. Il tutto per ridurre i consumi.

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Audi

  • A3 Sportback 30 TFSI S tronic da 31.400 euro
  • A3 Sportback 35 TFSI S tronic da 33.650 euro
  • A3 4 porte 30 TFSI S tronic da 32.700 euro
  • A3 4 porte 35 TFSI S tronic da 34.950 euro
  • A4 35 TFSI da 40.500 euro
  • A4 40 TFSI da 45.150 euro
  • A4 45 TFSI da 52.850 euro
  • A4 Station 35 TFSI da 42.100 euro
  • A4 Station 40 TFSI da 46.350 euro
  • A4 Station 45 TFSI da 54.450 euro
  • A4 allroad 45 TFSI da 56.450 euro
  • A6 40 2.0 TFSI da 56.450 euro
  • A6 45 2.0 TFSI da 61.450 euro
  • A6 55 3.0 TFSI da 71.200 euro
  • RS 6 Avant 136.850 euro
  • A6 Avant 40 TFSI da 58.850 euro
  • A6 Avant 45 TFSI da 63.850 euro
  • A6 Avant 55 TFSI da 73.600 euro
  • A6 allroad 55 TFSI 3.0 da 77.200 euro
  • A7 Sportback 40 TFSI da 66.200 euro
  • A7 Sportback 45 TFSI da 68.650 euro
  • A7 Sportback 55 TFSI da 73.600 euro
  • RS 7 Sportback 143.200 euro
  • S8 da 155.100 euro
  • A5 Coupé 40 TFSI da 49.650 euro
  • A5 Coupé 45 TFSI da 58.350 euro
  • A5 Cabrio 40 TFSI da 59.850 euro
  • A5 Cabrio 45 TFSI da 65.350 euro
  • A5 Sportback 40 TFSI da 49.650 euro
  • A5 Sportback 45 TFSI da 58.350 euro
  • Q5 40 TFSI da 54.100 euro
  • Q5 45 TFSI da 63.000 euro
  • Q5 Sportback 40 TFSI da 57.100 euro
  • Q5 Sportback 45 TFSI da 66.000 euro
  • Q7 55 TFSI da 78.550 euro
  • Q8 55 TFSI da 83.850 euro
  • SQ8 da 116.800 euro
  • RS Q8 153.100 euro

title

BMW

  • M 340i 48V 74.550 euro
  • M 340i Station 73.350 euro
  • 520i 48V da 57.540 euro
  • 530i 48V da 61.940 euro
  • 540i 48V da 71.090 euro
  • 520i Station da 59.940 euro
  • 530i Station da 64.340 euro
  • 540i Station da 73.490 euro
  • 220i 48V Active Tourer da 37.000 euro
  • 223i 48V Active Tourer da 40.600 euro
  • M440i 48V Coupé 80.600 euro
  • M440i 48V Cabrio 89.150 euro
  • M440i Gran Coupé 82.900 euro
  • 630i Gran Turismo da 69.100 euro
  • X1 xDrive23i da 55.890 euro
  • X3 xDrive20i 48V da 58.050 euro
  • X3 xDrive30i 48V da 65.250 euro
  • X3 xDriveM40i 48V 77.650 euro
  • X4 xDrive20i 48V da 64.250 euro
  • X4 xDrive30i 48V da 69.900 euro
  • X4 xDriveM40i 48V 82.600 euro
  • X5 xDrive40i 48V da 79.000 euro
  • X6 xDrive40i da 86.500 euro
  • X7 xDrive40i 104.300 euro

title

Mercedes

  • C 200 Mild hybrid Business da 51.387 euro
  • C 43 AMG Mild hybrid da 82.390 euro
  • C 200 Station da 52.863 euro
  • C 43 AMG Station da 83.866 euro
  • C 200 Coupé da 59.160 euro
  • C 200 Cabrio da 68.031 euro
  • E 200 Mild hybrid da 57.990 euro
  • E 450 Mild hybrid da 72.344 euro
  • E 53 AMG Mild hybrid 92.130 euro
  • E 200 Station da 60.235 euro
  • E 450 Station da 74.589 euro
  • E 53 AMG Station 94.392 euro
  • E 200 Cabrio da 71.081 euro
  • E 350 Cabrio da 82.369 euro
  • E 450 Cabrio da 81.061 euro
  • E 53 AMG Cabrio 102.033 euro
  • CLS 450 Mild hybrid da 96.189 euro
  • CLS 53 AMG Mild hybrid 119.651 euro
  • GT Coupé 4 43 AMG Mild hybrid 110.300 euro
  • GT Coupé 4 53 AMG Mild hybrid 130.290 euro
  • GLC 200 Mild Hybrid da 61.345 euro
  • GLC 300 Mild Hybrid da 73.338 euro
  • GLC Coupé 200 da 56.506 euro
  • GLC Coupé 300 da 65.726 euro
  • GLE 450 Mild Hybrid da 83.488 euro
  • GLE 53 AMG Mild Hybrid 95.357 euro
  • GLE 63 AMG S Mild hybrid 148.371 euro
  • GLE Coupé 53 AMG da 110.766 euro
  • GLE Coupé 63 AMG S 169.793 euro
  • GLS 580 123.710 euro
  • GLS 63 AMG 167.920 euro
  • GLS Maybach 600 173.350 euro

title

Volkswagen

  • Golf 1.0 eTSI 30.800 euro
  • Golf 1.5 eTSI 130 CV da 32.150 euro
  • Golf 1.5 eTSI 150 CV 35.650 euro
  • Golf Station 1.0 eTSI 31.850 euro
  • Golf Station 1.5 eTSI 131 CV da 33.200 euro
  • Golf Station 1.5 eTSI 150 CV 36.700 euro

Auto mild hybrid diesel tedesche: il significato e come funzionano

Le auto mild hybrid diesel montano un motore turbodiesel abbinato a un modulo elettrico che gestisce le funzioni di motorino d’avviamento e di alternatore. Il tutto per ridurre i consumi.

title

Audi

  • A4 30 TDI da 42.100 euro
  • A4 35 TDI da 44.050 euro
  • A4 40 TDI da 45.800 euro
  • A4 50 TDI da 54.550 euro
  • S4 TDI da 77.900 euro
  • A4 Station 30 TDI da 43.700 euro
  • A4 Station 35 TDI da 45.150 euro
  • A4 Station 40 TDI da 47.400 euro
  • A4 Station 50 TDI da 56.150 euro
  • S4 TDI Station da 79.500 euro
  • A4 allroad 40 TDI da 58.700 euro
  • A4 allroad 50 TDI da 58.150 euro
  • A6 35 2.0 TDI da 55.800 euro
  • A6 40 2.0 TDI da 58.000 euro
  • A6 45 3.0 TDI da 66.000 euro
  • A6 50 3.0 TDI da 67.400 euro
  • S6 3.0 TDI da 85.150 euro
  • A6 Station 35 TDI da 58.200 euro
  • A6 Station 40 TDI da 60.400 euro
  • A6 Station 45 TDI da 68.400 euro
  • A6 Station 50 TDI da 69.800 euro
  • S6 TDI Station da 87.550 euro
  • A6 allroad 40 TDI 2.0 da 66.900 euro
  • A6 allroad 45 TDI 3.0 da 72.000 euro
  • A6 allroad 50 TDI 3.0 da 73.400 euro
  • A6 allroad 55 TDI 3.0 da 80.150 euro
  • A7 Sportback 40 TDI da 66.500 euro
  • A7 Sportback 45 TDI da 75.300 euro
  • A7 Sportback 50 TDI da 78.000 euro
  • S7 Sportback TDI da 94.350 euro
  • A8 50 TDI da 101.400 euro
  • A5 Coupé 35 TDI da 51.450 euro
  • A5 Coupé 40 TDI da 53.050 euro
  • A5 Coupé 50 TDI da 66.650 euro
  • S5 Coupé TDI da 84.550 euro
  • A5 Cabrio 35 TDI da 58.450 euro
  • A5 Cabrio 40 TDI da 60.050 euro
  • A5 Sportback 35 TDI da 51.450 euro
  • A5 Sportback 40 TDI da 53.050 euro
  • A5 Sportback 50 TDI da 66.650 euro
  • S5 Sportback TDI da 84.550 euro
  • Q5 35 TDI da 54.300 euro
  • Q5 40 TDI da 57.100 euro
  • Q5 50 TDI da 67.350 euro
  • SQ5 TDI da 88.150 euro
  • Q5 Sportback 35 TDI da 57.300 euro
  • Q5 Sportback 40 TDI da 60.100 euro
  • Q5 Sportback 50 TDI da 76.450 euro
  • SQ5 Sportback TDI da 90.750 euro
  • Q7 45 TDI da 74.200 euro
  • Q7 50 TDI da 74.950 euro
  • SQ7 TDI da 108.400 euro
  • Q8 45 TDI da 80.800 euro
  • Q8 50 TDI da 82.900 euro

title

BMW

  • 316d 48V da 45.750 euro
  • 318d 48V da 50.200 euro
  • 320d 48V da 51.700 euro
  • 330d 48V da 58.000 euro
  • M 340d 48V da 72.750 euro
  • 316d Station da 41.200 euro
  • 318d Station da 45.650 euro
  • 320d Station da 47.500 euro
  • 330d Station da 54.850 euro
  • M340d Station 73.650 euro
  • 518d 48V da 57.190 euro
  • 520d 48V da 59.990 euro
  • 530d 48V da 65.390 euro
  • 540d 48V da 75.040 euro
  • 518d Station da 59.590 euro
  • 520d Station da 62.340 euro
  • 530d Station da 67.790 euro
  • 540d Station da 77.440 euro
  • 420d 48V Coupé da 54.100 euro
  • 430d 48V Coupé da 60.050 euro
  • M440d 48V Coupé 78.550 euro
  • 420d 48V Cabrio da 62.750 euro
  • 430d 48V Cabrio da 69.250 euro
  • M440d 48V Cabrio 87.200 euro
  • 420d Gran Coupé da 56.900 euro
  • 430d Gran Coupé da 68.400 euro
  • 620d Gran Turismo da 68.900 euro
  • 630d Gran Turismo da 72.200 euro
  • 640d Gran Turismo da 81.600 euro
  • 840d Coupé 117.750 euro
  • 840d Cabrio 125.850 euro
  • 840d Gran Coupé 114.700 euro
  • X1 xDrive23d da 57.490 euro
  • X3 sDrive18d 48V da 57.050 euro
  • X3 xDrive20d 48V da 59.850 euro
  • X3 xDrive30d 249CV 48V da 67.950 euro
  • X3 xDrive30d 48V da 67.950 euro
  • X3 xDriveM40d 48V 76.750 euro
  • X4 xDrive20d 48V da 64.250 euro
  • X4 xDrive30d 48V 249CV da 72.550 euro
  • X4 xDrive30d 48V da 72.550 euro
  • X4 xDriveM40d 48V 81.200 euro
  • X5 xDrive30d 48V da 78.100 euro
  • X5 xDrive40d 48V da 81.100 euro
  • X6 xDrive30d da 83.900 euro
  • X6 xDrive40d da 86.500 euro
  • X7 xDrive40d 104.300 euro

title

Mercedes

  • C 200 d Mild hybrid da 49.689 euro
  • C 220 d Mild hybrid da 51.631 euro
  • C 300 d Mild hybrid da 56.357 euro
  • C 200 d Station da 51.165 euro
  • C 220 d Station da 53.107 euro
  • C 300 d Station da 57.834 euro
  • E 300 d Mild hybrid da 66.672 euro
  • E 220 d Mild hybrid da 59.833 euro
  • E 220 d Station da 62.078 euro
  • E 300 d Station da 68.916 euro
  • E 300 d Cabrio da 79.768 euro
  • CLS 300 d Mild hybrid da 88.392 euro
  • GLC 220 d Mild Hybrid da 62.809 euro
  • GLE 300 d da 77.510 euro
  • GLE Coupé 300 d da 84.586 euro

L’articolo Auto ibride tedesche: l’elenco completo (con i prezzi) proviene da Icon Wheels.

Fonte:

Bollo auto: quanto pagano le Mercedes

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Le Mercedes sono le auto “premium” più amate da chi cerca sostanza ed eleganza: modelli raffinati per tutti i gusti e tutte le esigenze.

Calcolare il bollo delle auto Mercedes è semplice: sui modelli benzina e diesel “normali” basta moltiplicare 2,58 euro per ogni kW fino a 100 kW (oltre si sale a 3,87 euro), poi ci sono quelle soggette al superbollo (20 euro per ogni kW sopra quota 185). Sulle mild hybridibride plug-in bisogna contare esclusivamente la potenza del motore termico mentre per quanto riguarda le elettriche fa fede la voce P2 della carta di circolazione (quindi i cavalli erogabili e mantenibili per almeno 30 minuti e non il valore massimo). Va detto che molte regioni prevedono esenzioni dal bollo per i veicoli a emissioni zero (totale in Piemonte e in Lombardia e per i primi cinque anni nelle altre) e gli ibridi.

Quanto pagano di bollo le auto Mercedes

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Mercedes classe A

  • 160 206,40 euro
  • 180 258,00 euro
  • 200 335,40 euro
  • 250 509,55 euro
  • 35 AMG 1.386,95 euro
  • 45S AMG 3.086,95 euro
  • 250 e 327,66 euro
  • 180 d 219,30 euro
  • 200 d 296,70 euro
  • 220 d 412,80 euro

title

Mercedes classe A 4 porte

  • 180 258,00 euro
  • 200 335,40 euro
  • 250 509,55 euro
  • 35 AMG 1.386,95 euro
  • 250 e 327,66 euro
  • 180 d 219,30 euro
  • 200 d 296,70 euro
  • 220 d 412,80 euro

title

Mercedes classe B

  • 160 206,40 euro
  • 180 258,00 euro
  • 200 335,40 euro
  • 250 509,55 euro
  • 250 e 327,66 euro
  • 180 d 219,30 euro
  • 200 d 296,70 euro
  • 220 d 412,80 euro

title

Mercedes classe C

  • 200 Mild hybrid 451,50 euro
  • 43 AMG Mild hybrid 2.886,95 euro
  • 200 d Mild hybrid 335,40 euro
  • 220 d Mild hybrid 439,89 euro
  • 300 d Mild hybrid 786,95 euro
  • 300 e 451,50 euro
  • 400 e 586,95 euro

title

Mercedes classe C Station

  • 200 451,50 euro
  • 43 AMG 2.886,95 euro
  • 300 e 451,50 euro
  • 200 d 335,40 euro
  • 220 d 439,89 euro
  • 300 d 786,95 euro

title

Mercedes classe C Coupé

  • 43 AMG 2.626,95 euro
  • 63 AMG S 4.386,95 euro
  • 200 393,45 euro
  • 220 d 424,41 euro
  • 300 d 567,60 euro

title

Mercedes classe C Cabrio

  • 43 AMG 2.626,95 euro
  • 63 AMG S 4.386,95 euro
  • 200 393,45 euro
  • 220 d 424,41 euro
  • 300 d 567,60 euro

title

Mercedes classe E

  • 200 Mild hybrid 432,15 euro
  • 300 d Mild hybrid 786,95 euro
  • 220 d Mild hybrid 439,89 euro
  • 450 Mild hybrid 2.286,95 euro
  • 53 AMG Mild hybrid 3.286,95 euro
  • 63 AMG S 5.886,95 euro
  • 300 e 470,85 euro
  • 300 de 424,41 euro
  • 200 d 327,66 euro
  • 400 d 1.746,95 euro

title

Mercedes classe E Station

  • 63 AMG S 5.886,95 euro
  • 200 432,15 euro
  • 450 2.606.95 euro
  • 53 AMG 3.286,95 euro
  • 300 e 470,85 euro
  • 200 d 327,66 euro
  • 400 d 1.746,95 euro
  • 220 d 439,89 euro
  • 300 d 786,95 euro
  • 300 de 424,41 euro

title

Mercedes classe E Cabrio

  • 200 432,15 euro
  • 350 1.286,95 euro
  • 450 2.606.95 euro
  • 53 AMG 3.606,95 euro
  • 220 d 424,41 euro
  • 400 d 1.746,95 euro
  • 300 d 786,95 euro

title

Mercedes classe S

  • Maybach 680 5.886,95 euro
  • 450 2.606,95 euro
  • 500 3.606,95 euro
  • 580 4.586,95 euro
  • 580 e 2.286,95 euro
  • 350 d 1.086,95 euro
  • 400 d 1.746,95 euro

title

Mercedes CLA

  • 180 258,00 euro
  • 200 335,40 euro
  • 250 509,55 euro
  • 35 AMG 1.386,95 euro
  • 45 S AMG 3.086,95 euro
  • 250 e 327,66 euro
  • 180 d 219,30 euro
  • 200 d 296,70 euro
  • 220 d 412,80 euro

title

Mercedes CLA Shooting Brake

  • 180 258,00 euro
  • 200 335,40 euro
  • 250 509,55 euro
  • 35 AMG 1.386,95 euro
  • 45 S AMG 3.086,95 euro
  • 250e 327,66 euro
  • 180 d 219,30 euro
  • 200 d 296,70 euro
  • 220 d 412,80 euro

title

Mercedes CLS

  • 300 d Mild hybrid 786,95 euro
  • 450 Mild hybrid 2.286,95 euro
  • 53 AMG Mild hybrid 3.286,95 euro
  • 400 d 1.746,95 euro

title

Mercedes SL

  • 63 AMG 5.486,95 euro

title

Mercedes GT Coupé 4

  • 43 AMG Mild hybrid 2.286,95 euro
  • 53 AMG Mild hybrid 3.286,95 euro
  • 63 AMG S 6.286,95 euro

title

Mercedes GLA

  • 180 258,00 euro
  • 200 335,40 euro
  • 250 509,55 euro
  • 35 AMG 1.386,95 euro
  • 45 S AMG 3.086,95 euro
  • 250 e 327,66 euro
  • 180 d 219,30 euro
  • 200 d 296,70 euro
  • 220 d 412,80 euro

title

Mercedes GLB

  • 180 258,00 euro
  • 200 335,40 euro
  • 250 509,55 euro
  • 35 AMG 1.386,95 euro
  • 180 d 219,30 euro
  • 200 d 296,70 euro
  • 220 d 412,80 euro

title

Mercedes GLC

  • 220d Mild Hybrid 432,15 euro
  • 200 Mild Hybrid 451,50 euro
  • 300 Mild Hybrid 686,95 euro

title

Mercedes GLC Coupé

  • 43 AMG 2.626,95 euro
  • 63 AMG S 4.386,95 euro
  • 200 432,15 euro
  • 300 686,95 euro
  • 300 e 470,85 euro
  • 200 d 335,40 euro
  • 220 d 424,41 euro
  • 300 d 567,60 euro
  • 400 d 1.746,95 euro
  • 300 de 424,41 euro

title

Mercedes GLE

  • 300 d Mild Hybrid 886,95 euro
  • 450 Mild Hybrid 2.286,95 euro
  • 53 AMG Mild Hybrid 3.286,95 euro
  • 63 AMG S Mild Hybrid 5.886,95 euro
  • 350 de 424,41 euro
  • 400 d 1.746,95 euro

title

Mercedes GLE Coupé

  • 53 AMG 3.286,95 euro
  • 63 AMG S 5.886,95 euro
  • 400 d 1.746,95 euro
  • 300 d 886,95 euro
  • 350 de 424,41 euro

title

Mercedes GLS

  • 580 4.406,95 euro
  • 63 AMG 6.206,95 euro
  • Maybach 600 5.086,95 euro
  • 350 d 1.086,95 euro
  • 400 d 1.746,95 euro

title

Mercedes classe G

  • 500 3.086,95 euro
  • 63 AMG 5.486,95 euro
  • 400 d 1.746,95 euro

title

Mercedes Citan

  • 110 193,50 euro
  • 113 247,68 euro
  • 110 CDI 180,60 euro

title

Mercedes classe T

  • 160 193,50 euro
  • 180 247,68 euro
  • 160 d 180,60 euro
  • 180 d 219,30 euro

title

Mercedes EQE

  • 300 292,83 euro
  • 350 292,83 euro
  • 500 393,45 euro
  • 350 4Matic 393,45 euro
  • 43 AMG 393,45 euro
  • 53 AMG 586,95 euro

title

Mercedes EQS

  • 350 234,78 euro
  • 450 292,83 euro
  • 580 393,45 euro
  • 53 AMG 586,95 euro
  • 450 2.186,95 euro
  • 500 3.486,95 euro

title

Mercedes EQA

  • 250 206,40 euro
  • 300 292,83 euro
  • 350 408,93 euro

title

Mercedes EQB

  • 250 300,57 euro
  • 300 408,93 euro
  • 350 408,93 euro

title

Mercedes EQC

  • 400 432,15 euro

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Fonte:

Light revolution in stile Audi

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Tra le tante tecnologie che dominano il mondo dell’auto soprattutto in epoca recente, una da decenni è stata un punto fermo l’innovazione e rimane un aspetto fondamentale per gli spostamenti: l’illuminazione.

Da 30 anni Audi punta e sviluppa nuove soluzioni in questo ambito con una storia che va dalle luci alogene agli attuali OLED digitali con l’intento di portare a tutti soluzioni tech che possano cambiare realmente in positivo l’esperienza di guida e aumentare la sicurezza.

Per come si sta sviluppando questo settore, il lighting diventerà sempre più centrale anche per i futuri modelli, alle funzioni tradizionali se ne aggiungeranno altre inedite e sarà sempre più marcato il carattere estetico di design e riconoscibilità, senza trascurare la sicurezza grazie all’interazione con le tecnologie predittive.

La casa di Ingolstadt utilizza nelle sue vetture nove diversi sistemi d’illuminazione con soluzioni prima destinate solo alla fascia alta e pian piano portate su buona parte dei modelli. Una transizione quella dalle luci alogene ai fari allo Xeno, continuata con le tecnologie LED e OLED che ha richiesto tre decenni. Gli impieghi attuali vanno dai LED e full LED alla gestione Matrix (adattiva) degli abbaglianti, fino a eccellenze quali lo spot laser, la proiezione al suolo degli avvertimenti di pericolo e i gruppi ottici posteriori OLED.

 

Nuove superfici utili

I proiettori full LED introdotti con la supercar Audi R8 capaci di garantire una luce simile a quella diurna, di recente sono stati inclusi nella dotazione di serie di buona parte delle A3 e Q3 sia per i gruppi ottici anteriori sia per i posteriori.
Il futuro va proprio nella direzione di una maggiore sicurezza grazie all’interazione delle tecnologie d’illuminazione con le strutture e altri elementi presenti sulla strada come veicoli o pedoni.

Sempre più stretto per Audi per i prossimi anni anche il rapporto tra illuminazione e design grazie ai fari OLED digitali “flessibili” e alla comunicazione con l’esterno. Questi particolari OLED sono caratterizzati da supporti plastici o metallici di spessore ridotto curvabili secondo diversi orientamenti in grado d’offrire ai designer una maggiore libertà di progettazione.

Sono soluzioni che possono essere estese a diverse aree della carrozzeria, garantendo superfici di dialogo più ampie rispetto al passato. Applicazioni utili per esempio per segnalare la propria presenza in maniera ottimale anche a ciclisti e pedoni grazie anche all’illuminazione sulle fiancate, ma valide anche in caso di altri tipi di pericolo.

Nelle soluzioni viste nell’Audi urbansphere concept i gruppi ottici anteriori si spingono oltre e adattano le superfici illuminate in funzione dell’umore dei passeggeri (rilevato grazie a dei sensori) come fossero dei veri e propri occhi della vettura, a questo s’aggiunge la luce di proiezione integrata nello spoiler del tetto o la proiezione al suolo degli indicatori di direzione.

 

Illuminazione e comunicazione

Per quanto riguarda il rapporto con le infrastrutture e le soluzioni Car-to-X a farla da padrone sono i proiettori LED Digital Matrix grazie alla tecnologia DMD (Digital Micromirror Device) presa a prestito dai proiettori professionali e basata su un chip corredato di 1,3 milioni di microspecchi, i cui lati misurano alcuni millesimi di millimetro e sono in grado di cambiare orientamento sino a 5.000 volte al secondo.

In caso di avviso d’incidente condiviso grazie ai provider di servizi di navigazione e cartografici HERE, i proiettori LED Digital Matrix proiettano sulla strada, dinanzi alla vettura, un avvertimento della durata di tre secondi tramite un triangolo rosso con un punto esclamativo all’interno.

Nel 2020, Audi è stato il primo costruttore al mondo a utilizzare la tecnologia OLED in un modello di serie, la Q5, la nuova A8 model year 2023 è invece dotata di serie dei gruppi ottici posteriori OLED con cui l’automobilista può optare per tre diverse configurazioni d’illuminazione al retrotreno. Impossibile dimenticare in questa carrellata i LED Audi Matrix. Questi proiettori prendono spunto dall’assistenza agli abbaglianti, che attiva o disattiva automaticamente la funzione qualora rileva dei veicoli provenienti in senso opposto, inoltre  introducono la gestione dei singoli LED.

Se la telecamera riconosce altri utenti della strada, all’interno del cono di luce vengono realizzate aree d’ombra personalizzate disattivando i singoli diodi, così da evitare l’abbagliamento dei conducenti. Grazie all’interazione con le informazioni fornite dalla navigazione, il dispositivo agisce secondo una logica sia reattiva sia predittiva, mentre grazie alle luci di svolta, il punto focale del fascio luminoso varia in funzione dell’andamento del percorso, ancora prima che il conducente agisca sullo sterzo.

L’articolo Light revolution in stile Audi proviene da Icon Wheels.

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Lamborghini e sostenibilità ambientale: storia, presente e futuro

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Quando si parla di sostenibilità ambientale in ambito automotive si tende a non considerare marchi come Lamborghini. La Casa di Sant’Agata Bolognese – nota per produrre supercar e SUV spinte da potentissimi motori a benzina V8, V10 e V12 – sembra tutto fuorché un brand attento alla natura. Invece l’azienda emiliana intraprende iniziative “green” da tempi non sospetti e oggi è un riferimento nel settore.

Di seguito troverete un’analisi completa del rapporto tra Lamborghini e la sostenibilità ambientale: la storia dei progetti (attivi ancora oggi) e quello che vedremo in futuro.

Lamborghini e la sostenibilità ambientale: la storia

La svolta “verde” di Lamborghini è iniziata nel 2009 quando la Casa del Toro è diventata la prima azienda automobilistica italiana ad aver ottenuto la certificazione ambientale EMAS, pochi mesi dopo aver ricevuto la ISO 14001.

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Energia dal sole

Risale invece all’anno successivo l’installazione del più grande impianto fotovoltaico integrato del settore industriale dell’Emilia-Romagna. Installato su un’area di circa 15.000 m2 e con una potenza di 2,2 MWp, produce in media 2.500.000 kWh di energia elettrica ogni anno (equivalente al consumo annuo di 530 appartamenti di circa 100 mq) e garantisce una riduzione delle emissioni di CO2 pari a 2.000 tonnellate l’anno.

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Spazi verdi

Nel 2011 ha visto la luce il Parco Lamborghini a Sant’Agata Bolognese. Un progetto, sviluppato su un’area di circa 7 ettari in collaborazione con il Comune e le Università di Bologna, Bolzano e Monaco di Baviera, che ha previsto la piantumazione di 10.000 giovani piante di quercia per comprendere meglio le relazioni tra densità, produttività forestale, capacità di assorbire le emissioni di CO2 e di mantenere la biodiversità in funzione del clima. Uno spazio verde che include anche un’area della biodiversità organizzata in diverse zone (orto botanico con arboreto e arbusteto e altri habitat riprodotti come le zone umide palustri e stagnali) con finalità didattico-divulgative e un percorso fitness con attrezzature in legno certificato FSC.

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Carbon footprint e classi energetiche

Lamborghini ha siglato nel 2012 un accordo con il Ministero dell’Ambiente per la definizione di una metodologia di calcolo dell’impronta di carbonio relativa alla realizzazione della monoscocca della Aventador e delle parti in fibra di carbonio presso lo stabilimento CFK Center. Una collaborazione che ha portato ad agosto 2013 la certificazione ISO 14064 come prima azienda al mondo certificata da Det Norske Veritas. Una certificazione estesa successivamente a tutto il sito produttivo di Sant’Agata Bolognese.

Nello stesso anno la Casa del Toro ha inaugurato il primo edificio industriale in Italia in “classe A” energetica (quello dedicato allo sviluppo dei prototipi e delle vetture pre-serie). Oggi presentano questa classificazione anche il Pre-Series Center, il DESI Training Center, l’Urus, la Finishing Line, la Warehouse e la Verniciatura. Ma non è tutto: la palazzina uffici “Torre 1963” non è solo in classe A ma è anche certificata LEED (Leadership in Energy and Environmental Design), il più alto standard al mondo di certificazione energetica e ambientale per l’edilizia.

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Trigenerazione e teleriscaldamento

I sistemi di trigenerazione e teleriscaldamento di Lamborghini, fondamentali per ottenere la certificazione “CO2 neutrale” per l’intero stabilimento, sono stati inaugurati nel 2015.

La trigenerazione consente di produrre energia elettrica, termica e frigorifera utilizzando un solo combustibile (nel caso di Lamborghini il gas metano). Nell’azienda di Sant’Agata Bolognese sono presenti due impianti con una potenza di 1,2 Mwh elettrici ciascuno. La potenza termica installata è pari a 1,190 kWt e viene utilizzata da novembre a marzo mentre da aprile a ottobre l’energia termica prodotta dai due impianti di trigenerazione viene convertita in energia frigorifera (circa 890 kWh) attraverso due assorbitori per finalità di climatizzazione. L’energia elettrica generata viene distribuita alle utente del comparto sud dello stabilimento mentre quella termica e frigorifera viene distribuita attraverso una rete interna sia interrata che sopraelevata.

Lamborghini è anche la prima azienda in Italia del settore automotive ad avere un impianto di teleriscaldamento. Il sistema – che fornisce annualmente 2.500.000 kWt di energia termica (un quantitativo equivalente al fabbisogno annuo di energia per riscaldare 156 appartamenti da 100 mq) – distribuisce acqua calda all’interno della fabbrica da un impianto di cogenerazione alimentato a biogas situato a Nonantola attraverso una rete di tubazioni interrate.

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Api e miele

Non tutti sanno che dal 2016 Lamborghini ha anche un apiario: 13 alveari con una popolazione totale di circa 600.000 api di cui 120.000 in volo per il territorio. Attraverso una stazione di biomonitoraggio l’azienda, in collaborazione con esperti in entomologia e apidologia, analizza le matrici di tre alveari (miele, cera e api stesse) per rilevare una vasta gamma di inquinanti ambientali: pesticidi, metalli pesanti, sostanze aromatiche, diossine, etc… Gli scopi di questo progetto? Controllare l’inquinamento dell’ambiente circostante lo stabilimento produttivo e l’area abitata di Sant’Agata Bolognese e produrre miele certificato (circa 450 kg all’anno) distribuito annualmente ai dipendenti.

Il polo energetico

L’Energy Hub Lamborghini è stato creato nel 2017 ed è un polo energetico centralizzato composto da una centrale idrica, una frigorifera, una termica e una ad aria compressa.

L’anno successivo, nonostante il raddoppio del sito produttivo in seguito al lancio del progetto Urus, la Casa emiliana è riuscita a mantenere la certificazione CO2 neutrale. Risale sempre al 2018 l’introduzione di imballaggi riutilizzabili per l’approvvigionamento del componenti vettura.

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Verniciatura sostenibile

Lo stabilimento di verniciatura Urus in classe A, inaugurato nel 2019, ha permesso una riduzione del 30% dell’utilizzo del suolo rispetto a impianti paragonabili. Il 95% dei colori utilizzati sono a base acqua e l’80% della vernice è effettivamente applicata sulla scocca (un valore due volte superiore rispetto ai sistemi standard). Non solo: il consumo energetico è stato ridotto del 25% rispetto alle altre apparecchiature tradizionali grazie all’impianto centralizzato di ossidazione termica che tratta l’aria espulsa e un recente progetto di riciclo delle acque di condensa provenienti dalle unità di trattamento aria dell’impianto di verniciatura consentirà di recuperare fino al 15% del totale dell’acqua industriale consumata.

Sempre nel 2019 è stato introdotto il punteggio di sostenibilità globale per i fornitori, volto a valutare la condotta dei partner commerciali nella sua catena di approvvigionamento per quanto riguarda i rischi relativi ai diritti umani, alla protezione dell’ambiente e alla corruzione.

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Fibra di carbonio e pelle

Nel 2020 Lamborghini ha avviato un programma di sostenibilità ambientale dei processi di produzione dei materiali compositi. Quello che non è riutilizzabile in altre applicazioni sia su vettura che per usi interni come pannellature, inserti/staffe o strumenti/carrelli viene raccolto e riciclato per recuperare la fibra e realizzare nuovi prodotti (fondi vettura) o sottoprodotti (gadget per i clienti con gli scarti).

L’accordo con la Cooperativa Cartiera di Marzabotto (Bologna) ha invece permesso di riutilizzare gli scarti di pellame provenienti dalla selleria per realizzare prodotti di pelletteria (tote bag, porta smartphone, porta carte, portachiavi, iPad case, portafoglio e beauty-case) in vendita presso i concessionari Lamborghini o sullo shop ufficiale lamborghinistore.com.

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Logistica

Lamborghini ha dato vita lo scorso anno a un nuovo progetto di logistica green cancellando quasi totalmente il trasporto su ruote in favore di quello su rotaia. Le scocche della Urus viaggiano in treno dalla sede Volkswagen di Zwickau a Modena e da lì percorrono gli ultimi 21 chilometri fino a Sant’Agata Bolognese su camion a metano.

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Lamborghini e la sostenibilità ambientale: il presente e il futuro

Il programma “Direzione Cor Tauri” – annunciato da Stephan Winkelmann, Presidente e CEO di Automobili Lamborghini, a maggio 2021 – porterà la Casa del Toro sulla via della decarbonizzazione dei suoi modelli futuri.

Una roadmap in tre fasi. Quella che stiamo vivendo ora è caratterizzata dallo sviluppo di motori a combustione interna che omaggiano la storia gloriosa del marchio, nel 2023 arriverà la prima Lamborghini ibrida di serie ed entro il 2024 l’intera gamma della Casa emiliana sarà elettrificata.

La prima Lamborghini full electric vedrà invece la luce nella seconda metà del decennio.

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MotoGP 2022 – GP Giappone a Motegi: gli orari TV su Sky e TV8

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Credits: Jose Breton/Pics Action/NurPhoto via Getty Images

Motegi torna in MotoGP dopo due anni di assenza a causa della pandemia di Covid-19: il GP del Giappone, sedicesima tappa del Motomondiale 2022, sarà trasmesso in diretta su Sky e in differita su TV8 (di seguito troverete gli orari TV).

Nel terzo appuntamento asiatico del campionato del mondo Francesco Bagnaia punterà a soffiare il primo posto iridato a Fabio Quartararo e a nostro avviso ha tutte le carte in regola per riuscirci.

MotoGP 2022 – GP Giappone: cosa aspettarsi

Il circuito di Motegi – sede del GP del Giappone, sedicesima corsa della MotoGP 2022 – è un tracciato ricco di curve lente molto usurante per gli pneumatici. Una pista molto amata dalle moto locali (dal 2012 solo Andrea Dovizioso con la Ducati è stato capace di trionfare in sella a una due ruote non asiatica) e dai piloti italiani e spagnoli. Dal 2005 a oggi solo Casey Stoner nel 2010 è riuscito a interrompere il dominio italo/iberico.

La pioggia prevista per l’intero weekend potrebbe incidere in modo pesante sull’esito della gara. Di seguito troverete il calendario del GP del Giappone, gli orari TV su SkyTV8 e il nostro pronostico.

MotoGP Of Aragon – Race

Credits: Jose Breton/Pics Action/NurPhoto via Getty Images

MotoGP Of Aragon – Race

Credits: Jose Breton/Pics Action/NurPhoto via Getty Images

MotoGP Of Aragon – Race

Credits: Jose Breton/Pics Action/NurPhoto via Getty Images

MotoGP Of Aragon – Race

Credits: Joan Cros Garcia – Corbis/Corbis via Getty Images

MotoGP Of Aragon – Race

Credits: Jose Breton/Pics Action/NurPhoto via Getty Images

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MotoGP 2022 – Motegi, il calendario e gli orari TV
Venerdì 23 settembre 2022
06:15-06:55 Moto3 – Prove libere 1 (diretta su Sky Sport MotoGP)
07:10-07:50 Moto2- Prove libere 1 (diretta su Sky Sport MotoGP)
08:05-09:20 MotoGP – Prove libere 1 (diretta su Sky Sport MotoGP)
Sabato 24 settembre 2022
02:00-02:40 Moto3 – Prove libere 2 (diretta su Sky Sport MotoGP)
02:55-03:35 Moto2 – Prove libere 2 (diretta su Sky Sport MotoGP)
03:50-04:35 MotoGP – Prove libere 2 (diretta su Sky Sport MotoGP)
05:35-06:15 Moto3 – Qualifiche (diretta su Sky Sport MotoGP)
06:30-07:10 Moto2 – Qualifiche (diretta su Sky Sport MotoGP)
07:25-07:55 MotoGP – Prove libere 3 (diretta su Sky Sport MotoGP)
08:05-08:45 MotoGP – Qualifiche (diretta su Sky Sport MotoGP)
Domenica 25 settembre 2022
03:00-03:10 Moto3 – Warm up (diretta su Sky Sport MotoGP)
03:20-03:30 Moto2 – Warm up (diretta su Sky Sport MotoGP)
03:40-04:00 MotoGP – Warm up (diretta su Sky Sport MotoGP)
05:00 Moto3 – Gara (diretta su Sky Sport MotoGP, differita alle 09:15 su TV8)
06:20 Moto2 – Gara (diretta su Sky Sport MotoGP, differita alle 10:30 su TV8)
08:00 MotoGP – Gara (diretta su Sky Sport MotoGP, differita alle 12:15 su TV8)

MotoGP – I numeri del GP del Giappone
LUNGHEZZA CIRCUITO 4,8 km
GIRI 24
RECORD IN PROVA Jorge Lorenzo (Yamaha) – 1’43″790 – 2015
RECORD IN GARA Jorge Lorenzo (Yamaha) – 1’45″350 – 2014

MotoGP – Il pronostico del GP del Giappone 2022

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1° Francesco Bagnaia (Ducati)

Dopo una lunga rimonta Francesco Bagnaia può superare Quartararo a Motegi e balzare in vetta alla classifica della MotoGP 2022.

Il centauro torinese, tredicesimo nel GP del Giappone 2019, è reduce da quattro successi e un secondo posto negli ultimi cinque appuntamenti iridati.

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2° Marc Márquez (Honda)

Marc Márquez è tornato e domenica scorsa, prima dell’incidente con Quartararo, stava già mostrando ottime cose.

Il sei volte campione del mondo punta al primo podio stagionale su un circuito molto amato: a Motegi ha corso sette volte nella classe regina portando a casa tre vittorie e tre secondi posti.

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3° Maverick Viñales (Aprilia)

Maverick Viñales deve riscattare la brutta gara in Aragona e secondo noi può conquistare un risultato importante nel GP del Giappone.

I precedenti del pilota spagnolo a Motegi in MotoGP? Una terza piazza nel 2016.

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Da tenere d’occhio: Aleix Espargaró (Aprilia)

Il podio di domenica scorsa – unito alla caduta di Quartararo – ha rivitalizzato Aleix Espargaró, tornato in corsa per il titolo iridato.

Il centauro iberico, però, non ama molto il circuito di Motegi: qui non è mai salito sul podio, neanche nelle categorie minori.

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La moto da seguire: Aprilia

La Aprilia è in formissima: le due ruote di Noale sono salite sul podio negli ultimi due Gran Premi stagionali.

Ripetere la vittoria dello scorso aprile in Argentina è però più complicato: le Ducati ora sono imbattibili.

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