Monthly Archives: Maggio 2021

Multe, chi è autorizzato a farle?

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Non tutte le autorità possono fare multe, tra Polizia, Carabinieri e Vigili Urbani, è necessario capire quali sono le differenti competenze. Per alcune autorità amministrative o di pubblica sicurezza, nonostante si trovino su un’auto di servizio con sirene e lampeggianti, vigono comunque dei limiti di territorio; per altre ci sono invece dei vincoli di materia, per altre ancora degli specifici divieti. Vediamo quindi chi può fare una multa e quando.

Chi può fare multe

Le multe per violazioni del Codice della Strada possono essere elevate da:

  • Polizia di Stato, Guardia di Finanza e Carabinieri, su tutte le strade tranne le autostrade;
  • Polizia stradale, su strade e autostrade;
  • Polizia Provinciale, sul territorio della Provincia;
  • Vigili Urbani, o Polizia Municipale, nel territorio del Comune;
  • funzionari del Ministero dell’Interno addetti al servizio di polizia stradale;
  • Polizia Penitenziaria in relazione ai propri compiti;
  • corpo forestale dello Stato nelle zone di sua competenza (intero territorio comunale);
  • ausiliari del traffico, sono soggetti che possono fare fare multe solo per le soste negli spazi a pagamento (i famosi parcheggi delimitati da strisce blu), punendo quindi tutte le persone che parcheggiano senza pagare il ticket, fuori dalle linee oppure non rinnovano il ticket alla scadenza dell’orario stabilito. Un ausiliare del traffico ha anche la facoltà di multare una vettura che si trova in sosta in seconda fila, se non consente di uscire chi è parcheggiato sulle strisce blu oppure se non permette a chi vi vuole parcheggiare, di entrate nel posteggio a pagamento. Gli ausiliari del traffico hanno anche i poteri relativi alla rimozione forzata del veicolo;
  • i dipendenti delle società di trasporto pubblico locale, di questi fanno parte ad esempio il controllore dei biglietti del pullman, che ha la possibilità di fare la multa a un eventuale veicolo che viene parcheggiato sul lato della strada contrassegnata dalla striscia gialla, ovvero nell’area destinata ai mezzi pubblici oppure ancora al mezzo che viene lasciato in prossimità della fermata dell’autobus.

Cosa succede se una multa viene elevata da un’autorità che non ne ha potere

Il soggetto che fa la multa ad un automobilista che trasgredisce il Codice della Strada, deve chiaramente anche firmare la multa stessa. Nel caso in cui il verbale venga inviato a casa, allora basta che sulla stampa stessa siano indicati il nome e il cognome del soggetto che ha elevato la multa, senza bisogno della firma. Se la multa dovesse essere emessa da un’autorità che non ha la competenza per farlo (in quell’ambito/zona), allora è possibile fare ricorso.

Autorità in borghese e validità della multa

Nel caso in cui la multa venga fatta da un Vigile o da un Poliziotto o Carabiniere in borghese e quindi fuori servizio, allora la questione si complica; ci sono infatti differenti pareri difformi sulla questione. Ministero degli Interni, Tribunale di Trento (sentenza recente) e Giudice di Pace di Belluno sono assolutamente convinti che ogni autorità pubblica possa fare multe anche fuori dall’orario di lavoro e in borghese.

Per la Cassazione invece non è assolutamente così, questo non è possibile, perché gli agenti di Polizia hanno la loro qualifica solo ed esclusivamente mentre si trovano in servizio, in divisa, durante il loro orario di lavoro e quindi le multe, per essere valide, devono essere fatte solo da personale effettivamente in servizio in quel momento. In ogni caso, le regole per la presentazione del ricorso rimangono le stesse generali. Quindi la contestazione deve essere proposta entro 60 giorni al Prefetto o entro 30 giorni al Giudice di Pace.

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Come si calcola correttamente lo spazio di frenata?

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Lo spazio di arresto o di frenata è un argomento molto importante, su cui si concentrano moltissimo le lezioni di scuola guida, volte al conseguimento della patente.

È fondamentale per quanto riguarda altre tematiche, come la distanza di sicurezza che si deve tenere dai veicoli che ci precedono, per evitare collisioni e sinistri.

Descrizione della manovra dello spazio di arresto

Il conducente transita su strada e a un certo punto, improvvisamente, si rende conto della presenza di un ostacolo proprio davanti a sé, sulla stessa carreggiata (es. un veicolo in panne). Non appena l’automobilista percepisce il pericolo, allora preme il pedale del freno, per arrestare il suo mezzo. È chiaro che l’azione non sia immediata, tra il momento in cui si accorge dell’ostacolo e quello in cui si inizia a frenare passa quello che viene definito “tempo di reazione”, che dipende anche dalle condizioni psicofisiche del conducente dell’auto.

L’effettiva azione di frenatura dell’auto

Il conducente, per fermare il mezzo nel minor spazio possibile, deve frenare con un’azione forte e energica, evitando però il bloccaggio delle ruote, che allunga lo spazio di frenata e oltretutto compromette la stabilità dell’auto su strada.

Durante la frenata è meglio pigiare il pedale della frizione più tardi possibile, per sfruttare al massimo l’azione frenante del motore. Come si calcola lo spazio di arresto di un veicolo? Si somma lo spazio di reazione allo spazio di frenata.

Che cos’è lo spazio di reazione?

Lo spazio di reazione è la distanza che il veicolo percorre nel tempo di reazione ovvero tra il momento in cui l’automobilista si accorge del pericolo e quello in cui inizia a schiacciare il freno. Come abbiamo già detto in precedenza, dipende dalle condizioni psicofisiche del conducente e dalla sua prontezza di riflessi. In media si calcola il tempo di un secondo per ogni conducente.

Come si calcola lo spazio di reazione?

Lo spazio di reazione, la cui formula è: V  x Tempo reazione, si calcola moltiplicando la velocità del veicolo per il tempo di reazione del conducente (che come abbiamo visto in precedenza è quantificato in media in 1 secondo).

Che cos’è invece lo spazio di frenatura?

Lo spazio di frenatura invece è la distanza che il veicolo percorre durante l’azione frenante del conducente, fino all’arresto totale. Tanti fattori influenzano questo spazio, tra cui:

  • la velocità alla quale stava viaggiando il veicolo;
  • il tipo di fondo stradale;
  • le condizioni meteo;
  • la presenza di dispositivi correttori di frenata sulla strada;
  • la variazione altimetrica stradale.

Come si calcola lo spazio di frenata?

C’è una formula specifica per calcolare lo spazio di frenata, ovvero: V x V / 250 x f dove V è la velocità del veicolo e f è il coefficiente di aderenza della strada. Lo spazio diminuisce man mano che anche la velocità di percorrenza del mezzo diminuisce, e il coefficiente di aderenza aumenta. Il coefficiente di aderenza di solito è pari a 1 su un tratto di con asfalto rugoso, è pari invece a 0,5 su un terreno asciutto non asfaltato.

È ovvio che gli automobilisti non possono essere vincolati alla conoscenza dettagliata delle distanze, nel modo in cui le abbiamo appena spiegate; però si tratta di nozioni che vengono insegnate prima di prendere la patente, per preparare il futuro conducente e soprattutto dare almeno un’idea di quello che sono lo Spazio di arresto e lo Spazio di reazione.

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Che cos’è l’ipnosi stradale e come contrastarla?

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Si tratta di un fenomeno che purtroppo può colpire anche i conducenti di veicoli mentre si trovano alla guida, ed è una reazione psicosomatica, che può essere causata da una suggestione che il soggetto ha a seguito della visione di un’immagine particolare oppure all’udito di un suono.

L’ipnosi stradale coinvolge la dimensione psicologica e fisica del soggetto che ne soffre; quest’ultimo, a causa del disturbo, può subire una modifica della percezione del mondo esterno, provando degli stimoli in realtà inesistenti e invece non riuscendo a percepire quelli che in realtà si presentano davvero. Oppure il soggetto può percepire stimoli distorti, e quindi illusioni di immagini o suoni.

Questo significa che la persona alla guida purtroppo può trovare difficoltà nel sentire un determinato rumore o odore, oppure nel vedere una luce, un colore o un’immagine precisa. Una persona che viene colpita da ipnosi stradale è in grado di guidare un veicolo anche per lunghe distanze, rispondendo in modo sicuro a tutti gli impulsi esterni, senza riconoscere di farlo o averlo fatto in maniera corretta.

La parte cosciente del guidatore ‘affetto’ da ipnosi stradale infatti sembra essere focalizzata altrove, nonostante apparentemente la persona sembra essere in grado di elaborare tutte le informazioni che provengono dall’esterno e che consentono di guidare in maniera sicura. In questi casi la parte cosciente e la parte incosciente del soggetto interessato da questa ‘patologia’ sono in grado di concentrarsi su cose diverse.

Come si presenta il fenomeno dell’ipnosi stradale?

L’ipnosi stradale è quella condizione mentale per la quale un guidatore può trovarsi al volante della sua vettura in uno stato semi-cosciente, percorrendo lo stesso tratto di strada, alla stessa ora, con lo stesso traffico, ascoltando magari anche la stessa musica. In questa condizione, ad alcuni guidatori capita di reagire a una situazione improvvisa, ma non così grave, con una frenata brusca, per poi ‘risvegliarsi’ da quella condizione di semi-incoscienza.

Può succedere che il cervello riesca a reagire agli stimoli senza che un soggetto se ne renda conto e mandi l’informazione al cervello stesso. Nonostante alla guida del nostro veicolo molto probabilmente ci sentiamo sempre sicuri, anche quando abbiamo un po’ la testa tra le nuvole, in realtà il cervello vive costantemente in un discreto stato di allerta.

Ma qual è la capacità di reazione che ha il cervello senza tenere conto della funzione cosciente?

Da alcuni racconti che sicuramente abbiamo sentito oppure direttamente da nostre esperienze personali abbiamo capito che il nostro cervello è in grado di reagire a qualcosa che accade all’improvviso ancora prima che noi ce ne rendiamo conto. E, una volta registrato l’impulso, è importante che abbia ben chiaro cosa fare, quando si presenta una situazione di allarme. Se stiamo guidano, molto probabilmente premiamo con forza sui pedali di freno e frizione per fermarci, non appena il cervello percepisce un pericolo.

Capita infatti, anche se non di sovente (per fortuna), di frenare bruscamente tornando ‘presenti’ e controllando se per caso c’è un pericolo imminente su strada, che l’inconscio è stato in grado di captare. Il cervello impara, infatti tende a ripetere più volte ‘comportamenti’ e reazioni che già conosce, che ha già fatto, soprattutto quando percepisce che il nostro controllo è un po’ più “debole”. La cosa più importante da fare però è sforzarsi di fare le cose fatte bene e quindi di guidare l’auto o la moto sempre con attenzione.

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Maserati Levante: la tecnologia sigla per sigla

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La Maserati Levante è una grande SUV modenese rivolta a chi cerca un mezzo “premium” versatile, elegante e ricco di sportività. Il tutto condito da un pizzico di tecnologia.

Di seguito troverete un glossario per capire meglio cosa significano cosa significano le sigle che identificano tutti gli accessori tecnologici della lussuosa Sport Utility del Tridente.

Maserati Levante: la tecnologia sigla per sigla

ASR

Il controllo della trazione ASR riduce lo slittamento delle ruote ottimizzando la trazione.

BAS

Il BAS è il sistema di controllo della frenata di emergenza.

DWT-B

Il DWT-B della Maserati Levante è il torque vectoring.

EBD

L’EBD è il ripartitore elettronico della forza frenante.

EPB

La sigla EPB (acronimo di Electronic Parking Brake) identifica il freno di stazionamento elettronico.

Fix&Go

Il Fix&Go è il kit di riparazione gomme.

HBA

L’HBA è il sistema di assistenza idraulica alla frenata.

HDC

L’HDC è il controllo della velocità in discesa.

HSA

L’HSA è l’assistente per le partenze in salita.

Intelligent All-wheel Drive System

L’Intelligent All-wheel Drive System della Maserati Levante non è altro che la trazione integrale.

IVC

Il nuovo sistema di controllo integrato del veicolo IVC (Integrated Vehicle Control) prevede le condizioni di guida e adegua preventivamente l’impianto frenante e il motore.

MIA

La sigla MIA (acronimo di Maserati Intelligent Assistant) identifica il sistema multimediale della Levante.

MSP

L’MSP (acronimo di Maserati Stability Program) è il programma di stabilità Maserati.

MSR

L’MSR è la regolazione del momento di trascinamento del motore.

RCP

La funzione Rear Cross Path (RCP) è stata ideata per fornire aiuto quando, uscendo in retromarcia da un parcheggio, dal nulla sbuca un veicolo. Il sistema monitora le aree di rilevamento posteriore su entrambi i lati della vettura attraverso sensori periferici situati ai lati del paraurti posteriore.

Skyhook

Il sistema di sospensioni Skyhook della Maserati Levante regola in modo elettronico e continuo gli ammortizzatori a seconda della situazione, monitora il movimento del corpo vettura e delle ruote, il livello di smorzamento e l’altezza delle sospensioni. A seconda della modalità di guida selezionata, l’ammortizzatore viene regolato autonomamente per ogni singola ruota.

Surround View Camera

La Surround View Camera fornisce assistenza durante le manovre di parcheggio combinando tutte le informazioni fornite dalle 4 telecamere poste intorno al mezzo, per fornire una vista a 360 gradi dell’area intorno alla vettura.

TPMS

Il TPMS è il sistema di monitoraggio della pressione degli pneumatici.

TSM

Il TSM stabilizza il rimorchio.

TSR

Il sistema di riconoscimento dei segnali stradali Traffic Sign Recognition (TSR) rileva e tiene traccia dei segnali appena superati.

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Piccole ibride: l’elenco completo (con i prezzi)

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Le piccole ibride sono auto perfette per chi abita in città e ha bisogno di un mezzo in grado di circolare ovunque anche durante i blocchi del traffico. Mezzi completi – adatti ai percorsi urbani ed extraurbani – in grado di offrire consumi contenuti e una praticità superiore rispetto a una citycar.

Di seguito troverete l’elenco completo di tutte le piccole ibride in commercio (con i prezzi): nove “segmento B” mild hybridfull hybrid per tutti i gusti e tutte le tasche.

Piccole ibride: l’elenco completo per marca (con i prezzi)

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Ford Fiesta Hybrid

La Ford Fiesta Hybrid è la variante mild hybrid della settima generazione della piccola statunitense nata nel 2017.

Il motore è un 1.0 turbo tre cilindri EcoBoost mild hybrid benzina da 125 CV.

Ford Fiesta Hybrid: i prezzi

  • Ford Fiesta Hybrid Business 20.750 euro
  • Ford Fiesta Hybrid Titanium 21.150 euro
  • Ford Fiesta Hybrid ST-Line 22.150 euro
  • Ford Fiesta Hybrid ST-Line DCT 23.650 euro
  • Ford Fiesta Active Hybrid 22.150 euro
  • Ford Fiesta Active Hybrid DCT 23.650 euro

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Honda Jazz

La quarta generazione della Honda Jazz – nata nel 2020 – è una piccola full hybrid giapponese.

Il motore? Un 1.5 ibrido benzina da 97 CV.

Honda Jazz: i prezzi

  • Honda Jazz Comfort 22.500 euro
  • Honda Jazz Elegance 24.000 euro
  • Honda Jazz Executive 25.650 euro
  • Honda Jazz Crosstar 27.150 euro

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Hyundai i20 48V

La Hyundai i20 48V è la variante mild hybrid della terza generazione della piccola coreana.

Nata nel 2020, condivide il pianale e il motore – un 1.0 turbo tre cilindri mild hybrid benzina T-GDI 48V da 100 CV – con la Kia Rio.

Hyundai i20 48V: i prezzi

  • Hyundai i20 48V ConnectLine 19.250 euro
  • Hyundai i20 48V Bose 21.450 euro
  • Hyundai i20 48V DCT 22.650 euro

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Kia Rio MHEV

La Kia Rio MHEV è la versione mild hybrid della quarta generazione della piccola coreana, nata nel 2017 e sottoposta a un restyling nel 2020.

Il pianale è lo stesso della Stonic e la gamma motori è composta da due unità 1.0 turbo tre cilindri mild hybrid benzina T-GDi da 100 (lo stesso propulsore della Hyundai i20) e 120 CV.

Kia Rio MHEV: i prezzi

  • Kia Rio 1.0 T-GDi 100 CV MHEV Style 18.000 euro
  • Kia Rio 1.0 T-GDi 100 CV MHEV GT Line 20.000 euro
  • Kia Rio 1.0 T-GDI 120 CV Style 19.750 euro
  • Kia Rio 1.0 T-GDi 120 CV GT Line 21.750 euro

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Lancia Ypsilon Hybrid

La Lancia Ypsilon è la variante mild hybrid della seconda generazione della piccola torinese, nata nel 2011 e sottoposta a due restyling (uno nel 2015 e uno nel 2021).

Il motore è un 1.0 tre cilindri mild hybrid benzina da 69 CV.

Lancia Ypsilon Hybrid: i prezzi

  • Lancia Ypsilon Hybrid Silver 15.100 euro
  • Lancia Ypsilon Hybrid Gold 16.700 euro

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Mazda Mazda2

La Mazda Mazda 2 – arrivata alla terza generazione, nata nel 2014 e sottoposta a un restyling nel 2019 – è una piccola mild hybrid giapponese.

La gamma motori è composta da due 1.5 mild hybrid benzina da 75 e 90 CV.

Mazda Mazda2: i prezzi

  • Mazda Mazda2 1.5 75 CV 18.300 euro
  • Mazda Mazda2 1.5 90 CV Evolve 18.300 euro
  • Mazda Mazda2 1.5 90 CV Exceed 20.400 euro
  • Mazda Mazda2 1.5 90 CV Exclusive 23.050 euro
  • Mazda Mazda2 1.5 90 CV 100th Anniversary 24.350 euro

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Renault Clio Hybrid

La Renault Clio Hybrid è la variante full hybrid della quinta generazione della piccola francese, nata nel 2019.

Il motore è un 1.6 ibrido benzina da 140 CV.

Renault Clio Hybrid: i prezzi

  • Renault Clio Hybrid Zen 21.950 euro
  • Renault Clio Hybrid Business 23.550 euro
  • Renault Clio Hybrid Intens 23.800 euro
  • Renault Clio Hybrid R.S. Line 25.100 euro
  • Renault Clio Hybrid Initiale Paris 27.700 euro

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Suzuki Swift

La sesta generazione della Suzuki Swift – nata nel 2017 – è una piccola mild hybrid benzina giapponese disponibile a trazione anterioreintegrale.

La gamma motori è composta da due unità mild hybrid benzina: un 1.2 da 90 CV e un 1.4 turbo da 129 CV.

Suzuki Swift: i prezzi

  • Suzuki Swift 1.2 Cool 17.490 euro
  • Suzuki Swift 1.2 Top 18.790 euro
  • Suzuki Swift 1.2 Top AT 20.290 euro
  • Suzuki Swift 4WD 20.590 euro
  • Suzuki Swift Sport 24.050 euro

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Toyota Yaris Hybrid

La Toyota Yaris Hybrid è la versione full hybrid della quarta generazione della piccola giapponese.

Nata nel 2020, ospita sotto il cofano un motore 1.5 ibrido benzina da 116 CV.

Toyota Yaris Hybrid: i prezzi

  • Toyota Yaris Hybrid Active 22.000 euro
  • Toyota Yaris Hybrid Business 22.100 euro
  • Toyota Yaris Hybrid Trend 23.000 euro
  • Toyota Yaris Hybrid Lounge 24.500 euro
  • Toyota Yaris Hybrid Style 24.500 euro
  • Toyota Yaris Hybrid Premiere 26.000 euro

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MotoGP 2021 – GP Italia al Mugello: gli orari TV su Sky, DAZN e TV8

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Credits: Steve Wobser/Getty Images

Il GP d’Italia al Mugello – sesta tappa della MotoGP 2021 – sarà trasmesso in diretta in chiaro anche su TV8 (oltre che su SkyDAZN). Di seguito troverete gli orari TV.

Nella corsa più attesa dai fan italiani delle due ruote la Ducati proverà a salire sul gradino più alto del podio per la terza volta consecutiva ma dovrà vedersela con una Yamaha particolarmente in forma. Attenzione alla pioggia prevista per domenica che potrebbe incidere in modo rilevante sull’esito della gara.

MotoGP 2021 – GP Italia: cosa aspettarsi

Il circuito del Mugello torna a ospitare il GP d’Italia dopo un anno di pausa causa Covid-19: una pista tecnica molto amata dai piloti piuttosto usurante per gli pneumatici. La Ducati è imbattuta qui dal 2017 e dalla nascita della MotoGP solo Casey Stoner è stato capace di salire (nel 2009) sul gradino più alto del podio di questo tracciato nella classe regina senza essere italiano o spagnolo.

Di seguito troverete il calendario del GP d’Italia, gli orari TV su SkyDAZNTV8 e il nostro pronostico.

MotoGP of France – Qualifying

Credits: Mirco Lazzari gp/Getty Images

MotoGP of France – Race

Credits: Steve Wobser/Getty Images

MotoGP of Spain – Free Practice

Credits: Jose Breton/Pics Action/NurPhoto via Getty Images

MotoGP of France – Race

Credits: Mirco Lazzari gp/Getty Images

F1 Grand Prix of Monaco – Practice & Qualifying

Credits: Pascal Le Segretain/WireImage

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MotoGP 2021 – Mugello, il calendario e gli orari TV su Sky, DAZN e TV8
Venerdì 28 maggio 2021
09:00-09:40 Moto3 – Prove libere 1 (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
09:55-10:40 MotoGP – Prove libere 1 (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
10:55-11:35 Moto2 – Prove libere 1 (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
13:15-13:55 Moto3 – Prove libere 2 (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
14:10-14:55 MotoGP – Prove libere 2 (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
15:10-15:50 Moto2 – Prove libere 2 (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
Sabato 29 maggio 2021
09:00-09:40 Moto3 – Prove libere 3 (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
09:55-10:40 MotoGP – Prove libere 3 (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
10:55-11:35 Moto2 – Prove libere 3 (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
12:35-13:15 Moto3 – Qualifiche (diretta su Sky Sport MotoGP, DAZN e TV8)
13:30-14:00 MotoGP – Prove libere 4 (diretta su Sky Sport MotoGP, DAZN e TV8)
14:10-14:50 MotoGP – Qualifiche (diretta su Sky Sport MotoGP, DAZN e TV8)
15:10-15:50 Moto2 – Qualifiche (diretta su Sky Sport MotoGP, DAZN e TV8)
Domenica 30 maggio 2021
08:40-09:00 Moto3 – Warm-up (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
09:10-09:30 Moto2 – Warm-up (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
09:40-10:00 MotoGP – Warm-up (diretta su Sky Sport MotoGP e DAZN)
11:00 Moto3 – Gara (diretta su Sky Sport MotoGP, DAZN e TV8)
12:20 Moto2 – Gara (diretta su Sky Sport MotoGP, DAZN e TV8)
14:00 MotoGP – Gara (diretta su Sky Sport MotoGP, DAZN e TV8)

MotoGP – I numeri del GP d’Italia
LUNGHEZZA CIRCUITO 5,2 km
GIRI 23

MotoGP – Il pronostico del GP d’Italia 2021

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1° Maverick Viñales (Yamaha)

Ora o mai più: Maverick Viñales deve assolutamente riprendersi dopo la striscia negativa di quattro Gran Premi fuori dal podio.

I suoi precedenti al Mugello? Un secondo posto nel 2017.

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2° Danilo Petrucci (KTM)

Danilo Petrucci si è comportato molto bene sotto la pioggia in Francia e a nostro avviso potrà fare ancora meglio in un GP d’Italia bagnato.

Il centauro umbro, oltretutto, ama molto la pista del Mugello: una vittoria e un terzo posto nelle ultime tre edizioni.

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3° Johann Zarco (Ducati)

Johann Zarco è in un ottimo stato di forma: tre secondi posti nei primi cinque appuntamenti della MotoGP 2021.

Il suo miglior piazzamento nella classe regina al Mugello, invece, non è dei più entusiasmanti: settimo nel 2017.

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Da tenere d’occhio: Fabio Quartararo (Yamaha)

Fabio Quartararo – attuale leader del Motomondiale – ha iniziato alla grande la stagione 2021 con due vittorie e un terzo posto e ha tutte le carte in regola per conservare il primato.

Il pilota francese ha corso una sola volta il Gran Premio d’Italia in MotoGP – nel 2019 – ed è arrivato decimo.

 

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La moto da seguire: Yamaha

La Yamaha – grazie a Jorge Lorenzo – ha portato a casa cinque successi nelle ultime dieci edizioni del GP d’Italia.

La Casa giapponese, però, non sale sul gradino più alto del podio in MotoGP da oltre un mese: sarà il Mugello la gara della svolta?

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Tesla Model 3: la tecnologia sigla per sigla

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La Tesla Model 3 – la berlina più amata dagli italiani – è una “segmento D” statunitense elettrica disponibile a trazione posterioreintegrale. Il modello più accessibile della Casa americana è ricco di tecnologia e di sorprese.

Di seguito troverete un glossario per capire meglio cosa significano le sigle che identificano tutti gli accessori tecnologici della berlina ecologica “yankee”.

Tesla Model 3: la tecnologia sigla per sigla

Autopark

La funzione Autopark utilizza i dati ricevuti dai sensori a ultrasuoni e dal GPS per semplificare le operazioni di parcheggio su strade pubbliche, fare le opportune manovre con la Model 3 ed entrare nei parcheggi in parallelo o in perpendicolare.

Autopilot

L’Autopilot consente alla Tesla Model 3 di sterzare, accelerare e frenare automaticamente nella propria corsia di marcia.

GAWR

La sigla GAWR indica il peso massimo distribuito che ogni asse è in grado di sostenere.

GWWR

La sigla GWWR (acronimo di Gross Vehicle Weight Rating) indica la massa totale massima consentita della Tesla Model 3.

HomeLink

HomeLink è un ricetrasmettitore universale utilizzabile per azionare dispositivi a radiofrequenza (RF) come porte di garage, cancelli, luci e sistemi di sicurezza.

Lane Assist

Le telecamere della funzione Autopilot e i sensori a ultrasuoni monitorano le linee di demarcazione della corsia di marcia e le aree circostanti per rilevare l’eventuale presenza di veicoli o altri oggetti.

Navigate on Autopilot

La funzione Navigate on Autopilot suggerisce quando effettuare un cambio di corsia per ottimizzare il proprio itinerario ed effettua aggiustamenti per evitare di rimanere dietro a vetture lente o autocarri. Quando arriva la funzione guida anche automaticamente verso svincoli e uscite autostradali in base alla destinazione selezionata.

Smart Summon

La funzione Smart Summon – ideata solo per l’uso in parcheggi e vialetti di una proprietà privata ed esclusivamente su superfici pavimentate – è progettata per consentire alla Tesla Model 3 di raggiungere il conducente (utilizzando il GPS del telefono come destinazione) oppure una posizione a scelta, evitando eventuali ostacoli e arrestandosi secondo necessità. La funzione funziona con l’app mobile Tesla non appena il telefono viene rilevato a circa 6 metri dalla vettura. Utilizzando i sensori a ultrasuoni, le telecamere e i dati del GPS Smart Summon è in grado di manovrare la Model 3 in uscita da un parcheggio e farle svoltare l’angolo. Una funzione utile per far uscire l’auto da parcheggi stretti, superare pozze e tratti allagati o agevolare i conducenti che si avvicinando al veicolo portando ad esempio le buste della spesa.

Summon

La funzione Summon – progettata e ideata solo per l’uso in una proprietà privata, dove l’area circostante è ben nota e prevedibile – consente di parcheggiare e far uscire in modo automatico la Tesla Model 3  dal parcheggio effettuando le manovre dall’esterno del veicolo. La funzione utilizza i dati raccolti dai sensori a ultrasuoni per spostare la vettura in avanti e in retromarcia fino a 12 metri dentro o fuori dal parcheggio.

Supercharger

Supercharger è la postazione di ricarica veloce Tesla.

Track

La modalità Track – disponibile solo su Tesla Model 3 Performance, progettata unicamente per la guida su percorsi chiusi al traffico e destinata a persone con esperienza nella guida sportiva – modifica le caratteristiche del controllo di stabilità, del controllo di trazione, della frenata rigenerativa e dei sistemi di raffreddamento.

Valet

La modalità Valet è utile quando si utilizzano i servizi di car valet o tutte le volte che si desidera limitare l’accesso o le funzioni del veicolo: velocità limitata a 113 km/h, accelerazione e potenza massima limitate, blocco del bagagliaio anteriore e del cassetto portaoggetti, località Casa e Lavoro non disponibili nel sistema di navigazione, disattivazione dei comandi vocali, delle funzioni comfort del sistema Autopilot e dell’impostazione Consenti accesso dati dispositivo mobile, HomeLink non accessibile, Profili conducente non accessibile, disattivazione Wi-Fi e Bluetooth e sul touchscreen non viene visualizzato l’elenco di chiavi con cui è possibile accedere alla Model 3.

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Auto inglesi: l’elenco completo (con i prezzi)

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Le auto inglesi sono le più amate da chi cerca eleganza, raffinatezza e sportività. Modelli “premium” nei contenuti e nel prezzo.

I marchi britannici più apprezzati nel nostro Paese sono MiniLand Rover, seguiti da Jaguar. Non vanno sottovalutati però brand “luxury” e “racing” come Aston MartinBentleyLotusMcLarenRolls-Royce.

Di seguito troverete l’elenco completo (con i prezzi) di tutte le auto inglesi in commercio.

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Aston Martin

  • Vantage 158.772 euro
  • DBS 288.270 euro
  • DBS Volante 303.648 euro
  • DB11 da 190.263 euro
  • DB11 Volante 205.641 euro
  • DBX 198.378 euro

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Bentley

  • Flying Spur da 201.925 euro
  • Continental GT da 204.446 euro
  • Continental GTC da 225.918 euro
  • Bentayga da 179.142 euro

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Jaguar

  • XE da 46.470 euro
  • XF da 55.200 euro
  • XF Sportbrake da 58.360 euro
  • F-Type da 66.330 euro
  • F-Type Convertibile da 73.500 euro
  • E-Pace da 39.950 euro
  • F-Pace da 56.280 euro
  • I-Pace da 82.460 euro

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Land Rover

  • Defender 90 da 54.200 euro
  • Defender 110 da 57.400 euro
  • Discovery Sport da 44.610 euro
  • Discovery da 63.500 euro
  • Range Rover Evoque da 40.500 euro
  • Range Rover Velar da 60.300 euro
  • Range Rover Sport da 75.500 euro
  • Range Rover da 111.000 euro

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Lotus

  • Elise da 55.380 euro
  • Exige da 82.800 euro
  • Exige Roadster da 82.800 euro
  • Evora 117.040 euro

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McLaren

  • GT 203.000 euro
  • Artura 231.000 euro
  • 720S 252.620 euro
  • 720S Spider 287.000 euro

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Mini

  • 3 porte da 20.600 euro
  • 5 porte da 21.400 euro
  • Cabrio da 25.600 euro
  • Clubman da 25.100 euro
  • Countryman da 26.950 euro
  • Cooper SE da 34.900 euro

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Rolls-Royce

  • Ghost da 320.000 euro
  • Phantom da 484.000 euro
  • Dawn da 374.000 euro
  • Wraith da 335.000 euro
  • Cullinan da 351.000 euro

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Tettoia per auto, come scegliere quella giusta per tutte le stagioni

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Credits: iStock

Quando non si ha un garage o una rimessa al coperto per la propria auto e altri veicoli, la soluzione migliore è una tettoia per esterni. Serve chiaramente una struttura che possa riparare al meglio la vettura, e bisogna valutare tra le differenti alternative che ci sono in commercio, per poter scegliere quella che si avvicina maggiormente alle proprie esigenze.

I vantaggi di una tettoia

La tettoia è senza dubbio una soluzione che porta differenti vantaggi, tra cui:

  • il prezzo chiaramente contenuto rispetto a quello di un garage;
  • i tempi di realizzazione, ovviamente non si possono paragonare con quelli che servono per la realizzazione di un garage;
  • anche la burocrazia è ridotta;
  • i costi accessori sono minimi, per quanto riguarda per esempio la corrente elettrica e la manutenzione;
  • la comodità di utilizzo.

Vediamo come scegliere il modello giusto di tettoia per auto.

Tettoie per auto: il materiale

Prima cosa da valutare è il materiale che si vuole utilizzare per la realizzazione della propria tettoia. La scelta dipende chiaramente dal gusto personale, dallo spazio che si ha a disposizione e eventualmente dallo stile del giardino o cortile in cui varrà installata la tettoia. Ci sono ovviamente altri fattori che influenzano la decisione, come ovviamente la resistenza e le prestazioni garantite.

La tettoia per auto deve essere una vera e propria protezione per i veicoli, ma in genere anche piacevole esteticamente, in grado di integrarsi nell’ambiente esterno della vostra casa. In commercio oggi ci sono infinite soluzioni:

  • in legno;
  • in plastica;
  • in ferro;
  • le più performanti in metallo o in acciaio, che sono leghe leggere, resistenti e praticamente immuni a usura, umidità, agenti atmosferici e ruggine.

Tettoia per auto: scegli in base all’utilizzo

La scelta è condizionata anche dal fatto che la tettoia possa servire solo in alcune stagioni oppure tutto l’anno. In commercio oggi infatti ci sono sia coperture in grado di sopportare ogni condizione esterna, sia tettoie realizzate in particolare contro la grandine, il gelo o coperture ombreggianti.

Ci sono soluzioni fisse, ma anche altre mobili o retrattili, utili per l’uso stagionale. In genere presentano un telo che si può arrotolare quando non serve, oppure delle coperture rimovibili e richiudibili.

Nella scelta, è importante anche valutare al meglio le condizioni meteo della propria zona e quindi capire il principale compito che deve svolgere la tettoia nel proteggere l’auto. La copertura può servire per proteggere dal caldo, oppure da forti nevicate, o ancora da grandinate e piogge pesanti e continue.

Tettoia per auto: normative e permessi

È importante conoscere normative e eventuali autorizzazioni necessarie all’installazione di una tettoia, anche se sono poche e semplici. L’iter burocratico in realtà è ridotto, a volte basta anche solo il via libera da parte del Comune, ma ovviamente è importante sapere prima cosa fare.

Installazione tettoia per auto: chiedi l’aiuto di esperti del settore

Il nostro consiglio è quello di affidarsi ad esperti del settore e non improvvisare. Come per ogni importante investimento, è meglio evitare il fai da te e soprattutto chiedere preventivi a progettisti esperti nell’installazione di tettoie e strutture simili.

Le soluzioni prefabbricate o i kit da montare che si trovano in commercio purtroppo spesso non riescono a garantire la copertura necessaria e quindi si rivelano solo uno spreco di soldi e tempo. È sempre meglio usare una tettoia per auto professionale.

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Crash test Euro NCAP maggio 2021: 5 stelle per due Genesis

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Nella sessione di maggio 2021 dei crash test Euro NCAP le Genesis G80GV80 hanno conquistato cinque stelle mentre la Citroën C4 si è dovuta accontentare di quattro stelle.

L’auto migliore testata questo mese è stata la Genesis G80: l’ammiraglia “premium” coreana – non ancora commercializzata in Italia, così come la “cugina” crossover GV80 – ha ottenuto un punteggio molto alto anche grazie alla ricchissima dotazione di sistemi di assistenza alla guida (monitoraggio dello stato psicofisico del conducente, cofano attivo in caso di urto con i pedoni e sistema di chiamata d’emergenza avanzato) e ha mostrato qualche lieve criticità nella protezione del torace del conducente, nella conformazione del sedile posteriore che non protegge al meglio il collo del passeggero e nella protezione del bacino del pedone in caso di investimento.

La grande SUV “premium” coreana Genesis GV80 si è comportata in modo simile alla G80 e ha ottenuto valutazioni leggermente inferiori a causa dell’assenza del cofano attivo e del maggior peso della vettura (che determina una maggiore aggressività in caso di urto con un altro mezzo).

La Citroën C4 non ha convinto del tutto i tecnici dell’Euro NCAP: la compatta francese se l’è cavata molto bene nell’urto laterale contro barriera e palo ma ha deluso in diverse altre “materie”.  Qualche esempio? La debole o marginale protezione del femore dei passeggeri anteriori e del collo dei bambini nelle prove di urto frontale, l’escursione eccessiva del passeggero verso l’altro occupante in caso di urto laterale e qualche défaillance della frenata automatica in alcuni scenari con il pedone.

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