Non sarà un’auto ammiccante e modaiola, o eccentrica come lo era la Yeti, ma la Skoda Karoq è versatile, concreta e si guida molto bene. Il prezzo della Skoda Karoq Style con il 1.6 TDI è molto interessante, soprattuto considerando la qualità dell’auto e il livello dell’equipaggiamento. Il motore è adeguato alla massa dell’auto (pesa poco più di una compatta), ma non è brillante quando gli si chiede di più. Buoni i consumi.
La Skoda Karoq è il SUV medio di Casa Skoda, e rimpiazza la vecchia – ed eccentrica – Yeti. Il suo design è elegante ma non ostenta: è basata sulla stessa piattaforma delle cugine Volkswagen Tiguan e Seat Arona ma, tra le tre, è la più versatile e spaziosa. Doti risaltate dal divano posteriore VarioFlex che incrementa ulteriormente la capacità di carico. Con 438 cm di lunghezza e 184 di larghezza, la Kodiaq è più compatta della Tiguan, ma vanta comunque un generoso bagagliaio da 521 litri, che all’occorrenza diventano 1.630. Ma le frecce al suo arco sono molte di più e ora le vedremo insieme. La versione che andremo a guidare è la 1.6 TDI da 115 CV con trazione anteriore e cambio manuale.
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CITTÀ
Quello che ci è piaciuto di più della Skoda Karoq è l’estrema leggerezza di tutti i comandi: lo sterzo è leggerissimo e lineare, il cambio si manovra con due dita e quasi non ci si accorge del pedale della frizione. Volendo, però, c’è sempre l’ottimo cambioautomatico DSG con 1650 euro in più. L’assetto è confortevole: le buche non sono mai un problema (nemmeno con i cerchi da 18”) e l’insonorizzazione è molto curata. È difficile trovarle un difetto nell’uso cittadino.
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FUORI CITTÀ
Il motore 1.6 TDI da 115 CV non è brillante quando si tira, ma è comunque abbastanza elastico e coppioso per portarvi in giro senza problemi. Ha anche poca sete – la Casa dichiara una media di 4,6 l/100 km, anche se poi la media reale è più vicina ai 5,2 l/100 km – ed è pure silenzioso, dote molto apprezzata in un quattro cilindri diesel. E infine c’è l’assetto, morbido e soffice sulle buche ma abbastanza fermo da non far coricare l’auto in curva. È davvero un piacere da guidare.
La Skoda Karoq è un’ottima compagna per i lunghi viaggi: i fruscii – considerata l’altezza -sono minimi e il motore è silenzioso. Buona anche la logica di funzionamento del cruise control abbinato al sistema di mantenimento della corsia, davvero molto comodo.
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VITA A BORDO
Dentro si respira un’aria di qualità: c’è un pesante zampinoVolkswagen, in senso positivo, mentre il design è semplice e razionale, e tutti i comandi sono chiari e intuitivi.
Non mancano le soluzioni Simply Clever che distinguono tutte le auto Skoda, come i cestini laterali, i numerosi vani portaoggetti, e i supporti per smartphone e tablet dietro i sedili anteriori. La seduta poi è abbastanza alta e permette di vedere la strada, mentre quella posteriore è adeguata anche per due persone adulte. Bene il bagagliaio, che soddisfa per la capienza (va dai 521 litri a 1.630) e ha un accesso agevole.
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PREZZO E COSTI
Il prezzo della Soda Karoq nella versione 1.6 TDI 115 Cv Style è di 29.000 euro. Di serie ha tutto ciò che serve e molto di più: oltre ad avere i cerchi da 18”, ha anche i fari Full LED con funzione cornering, la retrocamera posteriore, i sensori di parcheggio, il Front Assistant con il riconoscimento dei pedoni, la frenata automatica d’emergenza e il Navigatore con il display da 8” compatibile con Apple Carplay e Android auto.
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SICUREZZA
Oltre al sistema di mantenimento della corsia, fra i tanti aiuti elettronici alla guida figurano il Traffic Jam Assistant che, nella marcia in colonna, gestisce da solo acceleratore, freni e volante: l’auto può muoversi in modo quasi autonomo.
Esteticamente questo allestimento si caratterizza per i dettagli della carrozzeria in Dark Miron, tra cui gli specchietti retrovisori e i badge identificativi, le cornici dei fari e dei finestrini, oltre alle barre sul tetto per la SUV.
Nuovi anche i terminali di scarico bruniti e i coprimozzo dei cerchi. Questi ultimi sono esclusivi per queste versioni, da 20 pollici sulla Stelvio e da 19 sulla Giulia. A scelta, infine, la tinta per le pinze dei freni, proposte nelle colorazioni nero, rosso o giallo.
Le nuove Alfa Romeo Giulia e Stelvio con pacchetto Nero Edizione arriveranno nei prossimi mesi nelle concessionarie statunitensi, offerte unicamente con la motorizzazione 2.0 turbo da 280 CV e 400 Nm di coppia.
Un test driver d’eccezione per la nuova Ferrari488 Pista: Valentino Rossi. Il campione della Moto GP, reduce dal terzo posto nel GP del Qatar, è stato in visita a Maranello e non ha perso l’occasione di provare l’ultima vettura di Maranello. Sul circuito di Fiorano Valentino ha scatenato i 720 cv del nuovo V8 biturbo dimostrando le sue qualità di pilota anche sulle 4 ruote.
Toyota è una delle Case automobilistiche che puntano sull’idrogeno. La fonte rinnovabile alternativa sarà il combustibile di “Sora”, il primo autobus a celle a combustibile che riceverà la certificazione di omologazione in Giappone. 100 di questi autobus puliti, saranno introdotti nell’area metropolitana di Tokyo in occasione dei Giochi Olimpici e Paralimpici del 2020.
A servizio della mobilità urbana
Già l’anno corso Toyota aveva lanciato l’iniziativa globale “Start Your Impossible” con cui la Casa giapponese si impegnava a puntare il suo core business sui servizi di mobility. E Sora ha l’obiettivo di diventare un mezzo di trasporto a servizio della società.
A questo fine, ad esempio, il Fuel Cell System (TFCS) che lo alimenta – in grado di sviluppare un massimo di 9 kW e 235 kWh2 – è stato concepito per essere utilizzato anche come generatore elettrico in caso di emergenza.
Primizie tecnologiche
Tra le altre tecnologie innovative il Toyota Sora è equipaggiato con il sistema meccanico di stivaggio automatico, il sistema di telecamere di supporto del campo visivo (funzione di monitoraggio delle periferiche del bus) e i il controllo dell’accelerazione che elimina il rischio di accelerazioni improvvise che potrebbero mettere a repentaglio la sicurezza dei passeggeri in piedi.
La principale novità Toyota al Salone di Ginevra 2018 è la Auris: la terza generazione della compatta giapponese avrà due versioni ibride (1.8 da 122 CV e 2.0 da 180 CV)
Le piccolea GPLsono adatte a chi vuole risparmiare al momento di fare il pieno e non vuole correre il rischio di ritrovarsi colpito dai blocchi del traffico. Nella “top five” di questo mese, vinta dalla Chevrolet Aveo, abbiamo analizzato cinque proposte “gassate” a cinque porte del 2010 che costano meno di 5.000 euro.
La “segmento B” statunitense ha superato quattro rivali di quattro nazioni diverse: la romena Dacia Sandero, la giapponese Daihatsu Sirion, la nostra Fiat Punto Classic e l’indiana Tata Vista. Scopriamo insieme la classifica, che prende in considerazione modelli con potenze comprese tra 60 e 85 CV.
7.1
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1° Chevrolet Aveo 1.2 5p. GPL
La Chevrolet Aveo 1.2 5p. GPL è una piccola dotata di un motore potente (84 CV) e poco assetato di gas ma anche poco vivace ai bassi regimi.
Da nuova la “segmento B” statunitense costava parecchio (oltre 13.500 euro), oggi si porta a casa senza problemi con 2.500 euro.
6.6
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2° Dacia Sandero 1.4 GPL
La Dacia Sandero 1.4 GPL è una piccola ingombrante (l’unica del lotto a superare i quattro metri di lunghezza) adatta a chi ha bisogno di spazio: i passeggeri posteriori hanno tanti centimetri a disposizione per le spalle e per le gambe e anche il bagagliaio è molto capiente.
Le note negative? Le finiture interne poco curate e gli assemblaggi imprecisi dei pannelli della carrozzeria. Da nuova costava pochissimo (prezzi da circa 8.500 euro), oggi bastano 2.500 euro per comprarla.
6.3
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3° Daihatsu Sirion 1.0 Green Powered
La Daihatsu Sirion 1.0 Green Powered è una piccola a GPL adatta a chi vuole spendere il meno possibile dal benzinaio: il motore a tre cilindri (rumoroso e povero di coppia) beve infatti pochissimo carburante e ha inoltre una cilindrata contenuta che consente di risparmiare sull’assicurazione RC Auto.
Piccola fuori (solo 3,61 metri di lunghezza) e dentro (gli occupanti più alti dei sedili posteriori hanno poco spazio per le gambe), ha quotazioni che recitano 4.500 euro ma è introvabile. La maggioranza dei clienti ha preferito puntare sulle versioni a benzina.
6.2
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4° Fiat Punto Classic 1.2 5p. GPL
La Fiat Punto Classic 1.2 5p. GPL è una piccola “gassata” piacevole da guidare (merito di un assetto ben studiato) ma penalizzata dalla presenza sotto il cofano di un motore poco potente (60 CV), rumorosetto e tutt’altro che vivace.
Poco convincente alla voce “affidabilità”, non offre molto spazio alla testa e alle spalle dei passeggeri posteriori più alti. La “segmento B” torinese si trova senza problemi usata a 3.000 euro.
6.2
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4° Tata Vista 1.4 Bi-Fuel GPL
La Tata Vista 1.4 Bi-Fuel GPL è l’esatto opposto della Fiat Punto Classic citata in precedenza: assetto poco gratificante unito però ad un motore vivace.
Le quotazioni della piccola indiana (contraddistinta da un bagagliaio piccolo e poco sfruttabile) recitano 2.300 euro ma stiamo parlando di un mezzo introvabile: più semplice rintracciare le più obsolete Indica.
Il circuito di Monza è magnifico in primavera: il verde che lo circonda, la sua aura magica, la storia che si respira. È un bel sabato mattina. In effetti, è difficile essere tristi quando ti invitano a guidare una supercar, o meglio, due supercar. Tutto è partito qualche giorno fa, quando Davide, responsabile Marketing diPuresport, mi ha chiamato per provare la loro GT Experience. Un format semplice: scegli una pista, scegli la supercar che preferisci e il numero di giri che desideri percorrere.
La lista dei circuiti include Monza (un’esclusiva Puresport), Imola, Adria, Cremona, e ancora Franciacorta, Misano, Viterbo e Vairano. Oltre alla vetture GT (nella lista ci sono Ferrari 458 e 488 GTB, Lamborghini Huracan, Gallardo e Porsche GT3), Puresport offre anche la possibilità di un corso di guida con le monoposto, che nel suo step più avanzato permette a noi comuni mortali di arrivare a guidare una Arrows di Formula 1 (quella di Damon Hill). Incredibile ma vero.
Bevo un caffè e assisto al briefing tecnico, dove spiegano ai clienti le tecniche base della guida in pista. È sempre interessante ascoltare gli istruttori spiegare le nozioni fondamentali a gente che non ha mai guidato un’auto sportiva.
Oggi però sono qui per provare il meglio delle GT, e la mia scelta ricade sulla Lamborghini Huracan e sulla Ferrari 488 GTB.
“c’è così tanta potenza a qualsiasi regime che uscire dalla “seconda di Lesmo” in terza o in quarta è totalmente irrilevante”
LA FERRARI 488 GTB
Non sono molto paziente, quindi abbandono l’idea di provarle in ordine di potenza crescente e salgo subito sulla rossa. La Ferrari 488 GTB è una scarpetta da ginnastica con interni pregiati. La seduta è bassa e infossata, ma salire e scendere non è affatto un problema e la visibilità è ottima.
Premo il pulsante rosso sulla plancia e il V8 3.9 litri da 670 CV si risveglia con un ringhio cupo e leggermente soffocato. Non ha quel ringhio della Ferrari 458 (che è aspirata), ma ha un suono robusto e avvolgente. Con uno 0-100 km/h in 3 secondi e uno 0-200 in 8,3, la 488 GTB è anche immensamente veloce. Monza è così larga e lunga che uccide ogni senso di velocità, ma la coppia del V8 biturbo è così tanta che in seconda marcia mi coglie di sorpresa. Ai medi regimi spinge talmente forte che per metà del primo giro mi ritrovo a sbattere contro il limitatore. In effetti sale “in alto” per essere un motore turbocompresso, ma manca di quella rabbia folle nei pressi della zona rossa del 4,5 litri aspirato della 458. In compenso c’è così tanta potenza a qualsiasi regime che uscire dalla “seconda di Lesmo” in terza o in quarta è totalmente irrilevante: una volta che seppellite l’acceleratore si ha l’impressione che la 488 salti in avanti di dieci metri.
È anche un’auto sorprendentemente benevola. In modalità “Sport” c’è parecchio beccheggio in frenata, e ancor più in accelerazione. Questo però aiuta a capire meglio dove si trova il limite, decisamente un bene. In “Race” l’auto si tende tutta e comincia a pretendere da voi un’accuratezza maggiore e un controllo del piede destro più preciso.
Il modo in cui annienta i rettilinei è sconcertante, ma dove la Ferrari 488 GTB si dimostra aliena è in frenata. I freni carboceramici sono di serie e la forza con cui il vostro cervello sbatte contro la calotta occipitale ad ogni staccata è direttamente proporzionale ai kg che imprimete sul pedale. Il freno poi è modulabile, progressivo, e soprattutto in grado di raccontarvi quanto sono stressate le gomme.
Non sarà eccitante come la Ferrari 458, ma è così facile e veloce da sembrare finta.
“c’è così tanta potenza a qualsiasi regime che uscire dalla “seconda di Lesmo” in terza o in quarta è totalmente irrilevante”
LAMBORGHINI HURACAN
La Lamborghini Huracan è l’antagonista della Ferrari più diretta, ma non potrebbe essere più diversa. Il motore V10 5,2 litri aspirato appartiene al periodo cretaceo se paragonato al V8 biturbo della Ferrari; ma questo nn è necessariamente un male. Ha un suono melodico, dolce, ma capace di botti, urla e latrati da pelle d’oca. Anche la Lambo, come la Ferrari, monta un cambio a doppia frizione a sette rapporti, ma al contrario della rossa ha la trazione integrale. Questo – su strada – è sicuramente un plus, ma in pista potrebbe risultare meno eccitante. Potrebbe.
Esco dai box con la mia solita foga e, sebbene il V10 non si in grado di infossare la mia testa nel sedile come il V8 della Ferrari, mi si disegna subito un sorriso larghissimo quando raggiungo gli 8.000 giri. Adoro i motori aspirati: saranno anche più vuoti in basso, ma quella progressione e quella rabbia quando gli si tira il collo generano assuefazione.
La Huracan appare anche più tesa e rigida della Ferrari, nella guida così come nel look. Vuole essere più “auto da corsa”, più arrabbiata, senza dubbio più rumorosa. La trazione integrale favorisce il posteriore, almeno quando si esce dalle varianti strette, ma alla prima curva di Lesmo, in uscita, il muso allarga in modo poco eccitante.
Infonde molta sicurezza, ma la trazione posteriore, in pista, regala un’altra sensazione. Per tutto il primo giro Giacomo, istruttore e collaudatore Lamborghini, mi indica i punti di staccata. Ci sono ben quattro staccate dove con quest’auto si frena oltre i 250 km/h, e i freni lo sentono.
Affronto la parabolica in quarta, metto la quinta, la sesta, e aspetto indicazioni su quando frenare. Questo momento non arriva mai, così, passato il cartello dei 200 metri, mi ritrovo costretto a pestare sul pedale del freno. Nel momento in cui appoggio il piede Giacomo finalmente si esprime: “siamo lunghi”. Eh sì, siamo lunghi. Scoppiamo quasi a ridere per il mio tentativo disperato di fermare 1,4 tonnellate di macchina in così poco spazio. “Ho visto che conoscevi la pista e allora ti ho lasciato fare, tanto la via di fuga è bella lunga”. Troppa fiducia reciproca, ma è stato divertente. A fine giro scopro di aver toccato i 295 km/h, con mia immensa soddisfazione, ma con la consapevolezza che con una frenata “giusta” non li avrei toccati.
I giri finiscono in fretta, ma le emozioni restano a lungo. Guido tante auto per lavoro, ma ricordo ancora con limpidezza la mia priva volta con una supercar: era qui, a Monza, con una Ferrari F430. Avevo 18 anni e mi è sembrata l’esperienza più bella del mondo. E ritrovo ancora queste sensazioni osservando le facce incredule delle persone che provano una Ferrari o una Lamborghini per la prima volta. Esiste forse qualcosa di meglio?
AdBlue: una sigla sconosciuta ai più e nota solo a chi possiede un’auto diesel recente.
Di seguito troverete una guida completa all’AdBlue: cos’è, a cosa serve e dove si può trovare.
AdBlue: cos’è?
AdBlue è una sostanza utilizzata per ridurre le emissioni di NOx (ossidi di azoto) delle auto diesel dotate del sistema SCR.
Cos’è il sistema SCR?
Il sistema SCR (Selective Catalytic Reduction, riduzione selettiva catalitica) è una tecnologia di controllo dei gas di scarico che necessita del reagente AdBlue per funzionare.
Da cosa è composto l’AdBlue?
AdBlue è una soluzione composta per il 32,5% da urea ad elevata purezza e per il 67,5% da acqua demineralizzata.
In che modo l’AdBlue riduce le emissioni di NOx dei motori diesel?
L’AdBlue – nebulizzato attraverso l’apposito iniettore nell’impianto di scarico – si trasforma alle alte temperature in anidride carbonica e ammoniaca. L’ammoniaca converte i NOx (ossidi di azoto) in azoto e vapore acqueo.
AdBlue: un serbatoio a parte
Il liquido AdBlue va rabboccato in un serbatoio a parte: se il serbatoio è vuoto non è più possibile avviare il motore e il propulsore non va avviato neanche se per sbaglio si inserisce AdBlue nel serbatoio diesel.
La capienza del serbatoio di AdBlue varia da modello a modello: tendenzialmente contiene tra gli 11 e i 19 litri di liquido.
AdBlue: i consumi
I consumi di AdBlue dipendono dal tipo di auto, dallo stile di guida, dalla temperatura di esercizio del sistema e dalla temperatura ambiente. Indicativamente una vettura diesel può percorrere circa 500 km con un litro di AdBlue.
Dove si trova l’AdBlue?
L’AdBlue è venduto in taniche ma molte stazioni di servizio offrono la possibilità di rifornimento direttamente alla pompa.
L’odore di gomma bruciata, in primavera, è qualcosa di meraviglioso. Il sole scalda il viso, la vegetazione si fa rigogliosa e il boato del V8 BMW sovrasta ogni altro suono.
Siamo qui per assaggiare le potenzialità della nuova BMW M5, la M più potente e veloce mai creata, supportati dai piloti della BMW Driving Experience e da un ospite “di casa”, Alex Zanardi.
“Rispettare i limiti è importante, ma lo è ancora di più prestare estrema attenzione a quello che succede sulla strada, perché anche a 30 km/h si può fare male ad un ciclista o ad una persona che attraversa”
ALEX ZANARDI E BMW DRIVING EXPERIENCE
BMW Driving Experience non vuole essere solo una scuola di guida sicura e sportiva (che prevede corsi anche per neopatentati e motociclisti), ma vuole trasmettere una cultura della guida che va ben oltre la tecnica. E, anche quest’anno, sono stati confermati i corsi di Guida Sicura Avanzata per disabili promossi da SpecialMente, resi possibili grazie a vetture dotate di comandi speciali.
Questo ci porta ad un tema importante: il tasso di mortalità dovuto dagli incidenti stradali, negli ultimi anni, si è alzato notevolmente, e questo a causa dell’utilizzo dello smartphone alla guida. Un problema che non viene realmente percepito dalle persone. Per questo Alex Zanardi si è fatto portavoce della campagna #CoverYourPhone, volta a sensibilizzare le persone al non utilizzo dello smartphone alla guida e invitandoci tutti a coprire il nostro schermo con la cover prima di metterci al volante.
“Rispettare i limiti è importante, ma lo è ancora di più prestare estrema attenzione a quello che succede sulla strada, perché anche a 30 km/h si può fare male ad un ciclista o ad una persona che attraversa”, queste la parole del campione di sport (e di vita).
“Rispettare i limiti è importante, ma lo è ancora di più prestare estrema attenzione a quello che succede sulla strada, perché anche a 30 km/h si può fare male ad un ciclista o ad una persona che attraversa”
Ma passiamo alla pista, dove non ci sono limiti e si può dare sfogo a tutti i 600 CV della BMW M5. Giunta alla sesta generazione, la berlina supersportiva della Casa dell’Elica porta con sé molte novità: prima fra tutte la trazione integrale, che volendo può essere “sganciata” trasformando l’auto in una trazione posteriore pura. È la prima auto al mondo ad adottare questa soluzione. Una caratteristica che la rende ancora più versatile e micidiale in ogni situazione. Le modalità previste sono tre: 4WD, 4WD Sport e 2WD, quest’ultima selezionabile solo disinserendo tutti i controlli elettronici, un chiaro invito a mandare in fumo gli pneumatici posteriori. Utilizzata in modalità 4WD, la trazione è totale e l’auto è totalmente neutra anche quando si spalanca il gas a metà curva. In 4WD Sport le cose cambiano: la ripartizione della coppia privilegia l’asse posteriore.
Il motore V8 biturbo 4,4 litri è stato migliorato, dispone di nuovi collettori, turbine modificate con una pressione incrementata di 0,2 bar e uno studio de flussi di scarico che consente una risposta dell’acceleratore praticamente immediata. Con una potenza di fuoco di 600 CV e 750 Nm di coppia, la nuova BMW M5 è anche più veloce. La trazione integrale aggiunge chiaramente peso, ma il tetto in carbonio e il largo impiego dell’alluminio hanno fatto sì che sull’ago della bilancia la nuova M5 pesi 15 Kg in meno rispetto al modello precedente. 0-100 km/h in 3,4 secondi e 0-200 km/h in 11,1 sono numeri impressionanti per una berlina da più di 1900 kg. Ma quel che è ancora più impressionante è come si comporta in pista.
IN PISTA
Due giri di riscaldamento con una BMW M2 da 370 CV (giusto per riprendere il ritmo), e poi mi calo dentro la BMW M5. La seduta è comoda e ampiamente regolabile, e se non fosse per la quantità smodata di fibra di carbonio, non sarebbe molto diversa da una Serie5 diesel. È davvero incredibile quanto siano polivalenti queste berline sportive moderne. Esco dalla corsia dei box con la modalità 4WD e i controlli inseriti, giusto per capire come lavora nella modalità più “safe”. La trazione è totale e il motore è violento fin dai 1.500 giri. In questa modalità potrebbe guidarla anche un bambino, tanto è facile e benevola.
Per essere una berlinona è anche chirurgica nell’inserimento in curva e piatta in percorrenza. Su strada, con questa modalità, è un’arma efficace e rassicurante, un risultato incredibile viste le prestazioni di cui è capace, ma in pista occorre una modalità più eccitante. Già selezionando “4WD Sport” le cose cambiano: l’auto è più libera di muoversi e quando si infierisce con il piede destro le enormi gomme PZero 285/35ZR20 posteriori cominciano a disegnare virgole nere sull’asfalto. Anche in questa modalità rimane facile e prevedibile, così tanto da farvi sentire degli assi del volante. Ma in realtà, la magia è lei a compierla. È anche incredibilmente veloce, ma il sound all’interno è smorzato e ovattato, così ci si rende conto delle sue capacità solo leggendo i numerini sull’head up display in fondo al rettilineo. Ha anche una frenata impressionante, ma in questa fase la M5 non riesce a nascondere il suo peso e il posteriore si alleggerisce leggermente, ma non in modo allarmante. Non è mai intimidatoria, anche quando si raggiunge il limite. Ma il meglio viene quando decido di selezionare le sole due ruote motrici e di disinserire tutti i controlli. Incredibilmente, l’auto non diventa intimidatoria, anzi, vi invita a giocare. Questo perché lo sterzo è preciso e loquace quanto basta, mentre il posteriore perde grip in modo così progressivo che controllare il sovrasterzo sembra la cosa più naturale del mondo.
PREZZO
La nuova BMW M5 ha un prezzo di listino di 122.000 euro, a cui si aggiungono 2.550 euro per l’M Driver Package, che porta la potenza a 625 CV, ottimizza telaio e sospensioni e permette di raggiungere i 305 km/h.
Credits: Mercedes-Benz Notruf – Schnelle Hilfe am Unfallort: Bei einem schweren Unfall können die Rettungsdienste über den Mercedes-Benz Notruf automatisch verständigt werden und erhalten binnen weniger Minuten Informationen über die GPS-Position des Fahrzeugs, das Fahrzeugmodell und weitere wichtige Informationen. Ausgelöst werden kann der Mercedes-Benz Notruf zudem vom Fahrer, indem er auf den entsprechenden Knopf im Fahrzeug drückt.
Mercedes-Benz emergency call – Faster help at the scene of an accident: In the event of a serious accident, the rescue services can be automatically notified by means of the Mercedes-Benz emergency call and receive information about the vehicle’s GPS position, the vehicle model, and other important details within a few minutes. It is also possible for the driver to trigger the Mercedes-Benz emergency call by pressing the appropriate button in the vehicle.
Il sistema eCall – noto anche come chiamata d’emergenza – sarà obbligatorio a partire dal 31 marzo 2018 su tutte le auto nuove omologate a partire da tale data.
Di seguito troverete una guida completa all’eCall: cos’è, come funziona e in che modo migliora la sicurezza.
eCall: cos’è?
Il sistema eCall è un dispositivo che quando rileva un incidente chiama automaticamente il numero di emergenza 112 e invia la localizzazione del sinistro e altri dati utili come il tipo di veicolo, il combustibile utilizzato e il numero di passeggeri a bordo.
L’eCall può anche essere usato in modalità manuale?
Certo. Ad esempio per comunicare un incidente al quale si assiste o per chiamare soccorso qualora un occupante della vettura accusi un malore.
I sistemi eCall sono tutti uguali?
No. Alcune Case – come ad esempio Mercedes – hanno una centrale d’emergenza dedicata e offrono in quasi tutti i Paesi la possibilità di comunicare nella lingua impostata dal sistema di infotainment e non in quella dello Stato in cui si è verificato il sinistro.
eCall: come viene gestito il trattamento dei dati personali?
I dati eCall raccolti dai centri di emergenza o dai loro partner non devono essere trasferiti a terzi senza il consenso esplicito della persona interessata e la tecnologia eCall permette la cancellazione totale e permanente dei dati raccolti.
ll Gruppo Piaggio con l’arrivo della primavera stuzzica tutti i fruitori delle due ruote proponendo una serie di vantaggi esclusivi sulla gamma di scooter a ruota alta. Per tutto il mese di aprile il best seller Liberty, porta di ingresso nei ruota alta Piaggio, è acquistabile con un finanziamento a interessi Zero (TAN 0,00% – TAEG max 1,75%) con prima rata a 30 giorni e rimborso in 15, 18 o 24 mesi e nessuna spesa di istruttoria.
Lo stesso finanziamento dedicato è disponibile anche per la gamma Medley: lo scooter dal ricco allestimento, con ABS, sistema “Start&Stop” e ampio vano sottosella in grado di ospitare due caschi integrali è inoltre offerto con il pratico kit bauletto e parabrezza compreso nel prezzo. Oltre al finanziamento dedicato, sui modelli Beverly è attiva una speciale supervalutazione dell’usato – con contestuale consegna di un veicolo due ruote marciante e provvisto di regolare documentazione – che si tramuta in un vantaggio cliente di 500 Euro per Beverly 300 e di 700 Euro per Beverly 350, utilizzabili come contributo sul costo del veicolo o per l’acquisto di accessori originali.
L’iniziativa “Urban Days” prevede anche l’apertura straordinaria dei concessionari aderenti nella settimana dal 7 al 14 aprile, weekend compreso: un’opportunità unica per provare e conoscere a fondo la fantastica offerta di scooter a ruota alta Piaggio, risposta ideale per affrontare qualsiasi esigenza di mobilità quotidiana. Per scoprire il concessionario più vicino e non perdere questa offerta, è sufficiente consultare il sito www.piaggio.com.
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