F1 2020: il rating dei piloti

Il Mondiale F1 2020 deve ancora iniziare ma Codemasters – azienda britannica che ha sviluppato il videogioco F1 2020 (disponibile dal prossimo 7 luglio) – ha comunicato i rating di tutti i piloti che prenderanno parte alla prossima edizione del campionato del mondo di Formula 1.
Di seguito troverete la classifica completa dei migliori piloti del Mondiale F1 2020 secondo Codemasters. La software house inglese ha pubblicato per ogni driver un rating e quattro valutazioni relative alle seguenti categorie: Esperienza, Astuzia, Autocontrollo e Ritmo di gara. Scopriamo insieme tutti i dettagli.
F1 2020: il rating dei piloti

1° – Lewis Hamilton (Regno Unito) (Mercedes) – 94
Esperienza 89
Astuzia 93
Autocontrollo 95
Ritmo di gara 96

2° – Valtteri Bottas (Finlandia) (Mercedes) – 90
Esperienza 71
Astuzia 89
Autocontrollo 99
Ritmo di gara 91

2° – Max Verstappen (Paesi Bassi) (Red Bull) – 90
Esperienza 68
Astuzia 94
Autocontrollo 84
Ritmo di gara 96

4° – Sebastian Vettel (Germania) (Ferrari) – 89
Esperienza 88
Astuzia 89
Autocontrollo 81
Ritmo di gara 94

5° – Kimi Räikkönen (Finlandia) (Alfa Romeo) – 87
Esperienza 98
Astuzia 84
Autocontrollo 91
Ritmo di gara 83

5° – Daniel Ricciardo (Australia) (Renault) – 87
Esperienza 76
Astuzia 90
Autocontrollo 86
Ritmo di gara 90

7° – Charles Leclerc (Principato di Monaco) (Ferrari) – 86
Esperienza 56
Astuzia 92
Autocontrollo 82
Ritmo di gara 93

8° – Sergio Pérez (Messico) (Racing Point) – 85
Esperienza 78
Astuzia 91
Autocontrollo 80
Ritmo di gara 86

9° – Carlos Sainz Jr. (Spagna) (McLaren) – 82
Esperienza 65
Astuzia 88
Autocontrollo 81
Ritmo di gara 84

10° – Romain Grosjean (Francia) (Haas) – 80
Esperienza 75
Astuzia 81
Autocontrollo 77
Ritmo di gara 83

10° – Daniil Kvyat (Russia) (AlphaTauri) – 80
Esperienza 63
Astuzia 86
Autocontrollo 74
Ritmo di gara 85

10° – Pierre Gasly (Francia) (AlphaTauri) – 80
Esperienza 53
Astuzia 85
Autocontrollo 87
Ritmo di gara 80

10° – Esteban Ocon (Francia) (Renault) – 80
Esperienza 54
Astuzia 90
Autocontrollo 79
Ritmo di gara 82

14° – Alexander Albon (Thailandia) (Red Bull) – 79
Esperienza 52
Astuzia 87
Autocontrollo 78
Ritmo di gara 83

14° – Lando Norris (Regno Unito) (McLaren) – 79
Esperienza 52
Astuzia 89
Autocontrollo 78
Ritmo di gara 80

16° – Kevin Magnussen (Danimarca) (Haas) – 78
Esperienza 65
Astuzia 79
Autocontrollo 73
Ritmo di gara 83

16° – Lance Stroll (Canada) (Racing Point) – 78
Esperienza 57
Astuzia 86
Autocontrollo 73
Ritmo di gara 83

18° – George Russell (Regno Unito) (Williams) – 75
Esperienza 52
Astuzia 73
Autocontrollo 78
Ritmo di gara 80

19° – Antonio Giovinazzi (Italia) (Alfa Romeo) – 73
Esperienza 47
Astuzia 73
Autocontrollo 70
Ritmo di gara 79

20° – Nicholas Latifi (Canada) (Williams) – 64
Esperienza 32
Astuzia 60
Autocontrollo 80
Ritmo di gara 64
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Assicurazione auto per eventi atmosferici e naturali: cos’è e cosa copre

La polizza eventi atmosferici e naturali è una delle garanzie accessorie per la Rc Auto, si tratta di una copertura aggiuntiva che risarcisce il soggetto assicurato nel caso in cui la sua macchina subisce dei danneggiamenti causati da circostanze climatiche eccezionali. Consente di assicurare il valore della propria auto, anche se non è una delle più richieste. Si tratta di un’opzione importante soprattutto per chi risiede in zone dove sono più frequenti gli eventi atmosferici straordinari, come grandine, vento forte e altri.
Assicurazione eventi atmosferici e naturali: di che cosa si tratta
È una garanzia accessoria, come abbiamo già detto, una copertura in più che si può decidere di sottoscrivere con qualunque compagnia assicurativa. La Rc Auto infatti copre solo per i danni provocati dall’assicurato a persone o cose durante la guida della vettura. Questa garanzia accessoria invece copre ogni tipologia di danno riportato dalla propria auto a causa di condizioni atmosferiche eccezionali. Vediamone alcuni esempi:
- neve;
- grandine;
- uragani;
- inondazioni;
- smottamenti;
- frane;
- valanghe;
- mareggiate;
- cicloni;
- trombe d’aria;
- tifoni.
Sottoscrivere la polizza eventi atmosferici e naturali chiaramente comporta un aumento del premio assicurativo. Il costo si calcola in base al valore dell’auto, alle condizioni climatiche storiche del comune di residenza e alla frequenza di utilizzo del mezzo assicurato.
Assicurazione eventi atmosferici e naturali: cosa copre?
Questa tipologia di copertura accessoria copre i danni causati da eventi climatici straordinari e riportati dal veicolo assicurato. Gli eventi atmosferici devono essere riconosciuti da un centro meteorologico ufficiale, per poter rientrare nel rimborso. L’eccezionalità deve inoltre essere riscontrata da più automobilisti, questo ne attesta la straordinarietà. Bisogna contattare immediatamente il Servizio Clienti della propria compagnia assicurativa per far scattare il rimborso, fornendo i dati personali e gli estremi della polizza. In seguito è necessario aspettare la visita da parte del perito, che stima i danni subiti, dopodiché è possibile procedere con le riparazioni, recuperando l’integrità totale dell’auto.
Assicurazione eventi atmosferici e naturali: limiti ed esclusioni
Ci sono dei vincoli e delle limitazioni sulla polizza eventi atmosferici e naturali, dipendono dalle indicazioni riportate nelle voci del contratto, diverse a seconda delle varie compagnie assicurative:
- la franchigia;
- il massimale;
- la responsabilità dell’assicurato;
- eventi non coperti dal rimborso;
- le riparazioni in officine convenzionate.
Le garanzie accessorie sono vincolate a un massimale di spesa, che è un importo limite oltre il quale non si può essere rimborsati. Il valore dei danni viene stimato da un perito indicato dalla compagnia assicurativa. Oltre ai massimali, la polizza include anche una franchigia, ovvero un importo minimo entro il quale non scatta l’intervento dell’assicurazione. La copertura poi non scatta se vengono riscontrate responsabilità dell’assicurato o di eventuali altre persone alle quali sia stato affidato il veicolo. Stessa cosa succede se le condizioni climatiche non vengono ritenute dagli esperti straordinarie, oppure nel caso di occupazioni militari, tentativi di suicidio, insurrezioni oppure se l’auto si arresta per un malfunzionamento che non può essere collegato direttamente all’evento atmosferico. Ci sono compagnie assicurative che prevedono delle eccezioni, inserendo ad esempio il rimborso per i danni provocati dai terremoti o avvenuti in seguito all’impatto con animali selvatici nelle corsie di circolazione. Prima di firmare il contratto è bene leggere attentamente le voci della polizza per verificare tutte le limitazioni e le esclusioni.
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Auto aziendali, cosa sono e chi le utilizza: le regole

Le auto aziendali sono una categoria di vetture che vengono intestate alle aziende e che vengono infatti utilizzate dal personale delle ditte stesse per un determinato periodo di tempo che può essere compreso tra un minimo di sei mesi e un massimo di due anni. Quando si usurano le auto aziendali vengono sostituite con altre nuove. Acquistare un’auto aziendale costa meno rispetto ad un’auto privata; anche questa tipologia di vetture può essere di seconda mano, chiaramente deve essere controllata, perché solitamente si tratta di macchine che percorrono molti km. Vediamo nel dettaglio tutte le informazioni che è necessario conoscere sulle auto aziendali.
Cosa bisogna sapere in particolare sulle auto aziendali?
Partiamo dai “fringe benefit”: per chi non lo sapesse ancora, la retribuzione dei dipendenti di un’azienda può avvenire ovviamente con lo stipendio e anche attraverso questi benefit appunto, che possono essere dei beni o dei servizi che il datore di lavoro stesso concede al lavoratore, e il cui controvalore viene comunque calcolato e quindi incluso nella busta paga di ogni dipendente che ne beneficia. Tra questi fringe benefit rientra anche l’utilizzo di un’auto aziendale.
Come funziona l’utilizzo dell’auto aziendale da parte dei dipendenti di una ditta?
La disciplina dell’auto aziendale prevede che:
- il veicolo viene consegnato al dipendente che lo deve obbligatoriamente utilizzare durante l’attività e l’orario di lavoro. Non vi è alcun vantaggio personale nell’uso dell’auto aziendale, infatti al termine della giornata il lavoratore riconsegna la vettura alla ditta e torna a casa col proprio mezzo, oppure
- l’auto aziendale è un fringe benefit quando rappresenta un beneficio personale che viene concesso a tutti i lavoratori che, all’interno dell’azienda, hanno una carica di prestigio. In questo caso viene imputato, nella busta paga del dipendente, l’intero reddito che corrisponde al benefit che deriva dall’utilizzo personale dell’auto aziendale;
- esistono anche casi di uso promiscuo della macchina aziendale, è una forma di utilizzo molto comune e diffusa. L’auto in oggetto viene usata soprattutto per svolgere la propria attività lavorativa, ma può essere utilizzata anche a scopo personale. Quindi viene calcolata la percentuale di utilizzo personale, in modo forfettario, che è del 30% su una percorrenza media di circa 15.000 km all’anno. A seconda del costo chilometrico che è stabilito per ogni modello dall’ACI (che pubblica le tabelle aggiornate di anno in anno), si ottiene il corrispondente valore economico da inserire in busta paga.
Auto aziendale: quali sono i costi di manutenzione, gestione e utilizzo ad essa collegati?
L’auto aziendale chiaramente prevede dei costi di gestione. Possiamo calcolare che ogni anno la spesa necessaria per la cura e la manutenzione del veicolo vada da circa 3.000 a circa 4.000 euro. In questa spesa rientrano il carburante, la manutenzione e l’usura del mezzo, le spese per il bollo, l’assicurazione e il cambio gomme. Si può anche usufruire della detraibilità dell’IVA al 40% per le auto aziendali con uso promiscuo e al 100% per quelle ad uso esclusivamente lavorativo.
Ci sono delle imprese che redigono un regolamento per specificare le norme per l’utilizzo delle auto aziendali, con prescrizioni per il lavoratore e disciplina assicurativa inclusa. Chiaramente è obbligatorio il rispetto del Codice della Strada, è vietato far guidare il veicolo a terzi, devono essere comunicati eventuali guasti, furti, incendi. È assolutamente vietato guidare in stato di alterazione per alcolici o droghe.
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Alfa Romeo Stelvio Quadrifoglio MY2020: gli ADAS Bosch

La novità più importante introdotta sull’Alfa Romeo Stelvio Quadrifoglio in occasione del Model Year 2020 riguarda senza dubbio la dotazione di ADAS (sistemi di assistenza alla guida) più ricca.
Di seguito troverete una guida completa a tutti gli ADAS Bosch presenti a bordo dell’Alfa Romeo Stelvio Quadrifoglio MY2020: tante funzioni rese possibili attraverso l’azione combinata di un radar frontale a medio raggio che fornisce informazioni sull’ambiente circostante entro una distanza di 160 metri, di una telecamera frontale e del servosterzo elettrico.
Alfa Romeo Stelvio Quadrifoglio MY2020: gli ADAS Bosch
Active blind spot assist
L’Active blind spot assist, oltre a rilevare e segnalare al guidatore i veicoli in avvicinamento negli angoli ciechi del veicolo, corregge e mantiene in carreggiata la vettura – attraverso il servosterzo elettrico – nel caso di cambio di corsia intenzionale con indicatore di svolta attivato.
Active cruise control
Il cruise control adattivo regola la velocità dell’auto in base alle vetture che la precedono mantenendo la distanza di sicurezza necessaria. Il sistema rallenta autonomamente la vettura fino all’arresto completo e si riattiva – in caso di ripartenza del veicolo davanti – autonomamente entro 2 secondi oppure previa autorizzazione del guidatore azionando il pulsante di set speed o premendo l’acceleratore.
Autonomous emergency brake
Il sistema di assistenza alla frenata interviene se il guidatore si distrae in presenza di una situazione di rischio di tamponamento inviando segnali acustici e visivi e dando un breve ma evidente scatto del freno che dà al guidatore il tempo di reagire. In caso di frenata insufficiente, il dispositivo fornisce la pressione mancante sul freno mentre in caso di mancata reazione da parte del guidatore e collisione inevitabile entra in funzione la frenata di emergenza.
Highway assist
L’highway assist svolge una funzione simile a quella del traffic jam assist ma in autostrada fino a una velocità massima di 145 km/h.
Intelligent speed control
Quando viene attivato l’intelligent speed control la vettura riduce o aumenta automaticamente la velocità di marcia in base al limite di velocità rilevato dal traffic sign recognition.
Lane departure warning
Il lane departure warning rileva, tramite la telecamera frontale, le linee di demarcazione della corsia poste davanti al veicolo e ne monitora la posizione costantemente avvertendo il guidatore con un segnale visivo, acustico o aptico (vibrazione del volante) in caso di fuoriuscita non intenzionale dalla carreggiata. Il sistema non interviene quando vengono attivati gli indicatori di direzione.
Lane keeping assist
Il lane keeping assist, sempre attraverso la telecamera Bosch, rileva le linee di corsia e mantiene il veicolo all’interno delle linee di percorrenza agendo attivamente sul servosterzo elettrico.
Traffic jam assist
Il traffic jam assist è una funzione di guida parzialmente autonoma (livello SAE 2) che agisce sul controllo longitudinale e laterale della vettura – intervenendo anche direttamente sullo sterzo – rendendo possibile, con l’integrazione dell’active cruise control e del lane centering, una guida parzialmente autonoma in rettilineo e in curva.
Il sistema – sempre attivabile dal guidatore se il veicolo viaggia a una velocità inferiore a 60 km/h e se sono presenti e rilevate le linee di corsia – analizza la velocità e la traiettoria dei veicoli circostanti e le compara con quelle della propria vettura. Grazie a questa funzione l’auto segue automaticamente il veicolo che la precede accelerando, frenando e sterzando all’interno della corsia. Il guidatore resta responsabile del veicolo e deve supervisionare continuamente il sistema riprendendo il controllo se necessario.
Traffic sign recognition
Il traffic sign recognition rileva e classifica i segnali stradali attraverso la telecamera Bosch.
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Tagliando auto: cos’è, a che serve e quali controlli comprende

Il tagliando auto è un esempio delle cose assolutamente da fare per una buona manutenzione della propria vettura, che non bisognerebbe mai dimenticarsi. Vediamo quindi in cosa consiste, quali controlli vengono effettuati e ogni quanto deve essere fatto.
Che cos’è il tagliando auto?
Il tagliando è un check-up periodico non obbligatorio per Legge come la revisione, abbiamo già visto le differenze, ma che viene consigliato e che serve per verificare lo stato delle parti della vettura soggette a usura. Fare il tagliando significa sottoporre la macchina ad un controllo effettuato da un professionista a cadenza regolare, serve per viaggiare sicuri e tenere l’auto in perfetta forma, allungandole la vita.
Tagliando auto: ogni quanto deve essere fatto?
Oggi, rispetto al passato, le tempistiche del tagliando sono molto più libere e non è più indispensabile farlo presso un’officina autorizzata dalla Casa costruttrice dell’auto ma si può andare da qualsiasi meccanico, rispettando gli intervalli di manutenzione programmata che vengono consigliati dal costruttore stesso. La validità della garanzia auto nuova si conserva comunque.
Grazie al Decreto Monti ogni automobilista può oggi fare più preventivi diversi e scegliere quello più conveniente, anziché dover accettare per forza quelli della Casa Madre. Il tagliando deve essere fatto anche quando termina la garanzia, perché è un controllo periodico che serve comunque a prevenire guasti e anomalie, che potrebbero sfociare in costi di manutenzione anche molto elevati.
Non esiste una regola generale sul periodo di tempo o numero di chilometri valido, dipende tanto anche dal modello di vettura e dall’anno di produzione, oltre che da quanto si usa l’auto. Solitamente sarebbe bene farlo almeno una volta all’anno, spesso l’automobilista medio lo fa prima di partire per le vacanze.
Possiamo dividere le auto si dividono in tre grandi gruppi:
- quelle che devono fare il tagliando ogni 15.000 o 20.000 km o ogni 1 o 2 anni;
- quelle che devono fare il cambio d’olio ogni 15.000 km e il tagliando completo ogni 30.000;
- quelle coi tagliandi “Longlife”, che devono essere fatti a intervalli tra 30.000 e 50.000 km.
Tagliando auto: quali controlli vengono effettuati?
Durante il tagliando, il meccanico autorizzato effettua questi controlli:
- cambio dell’olio: il più importante. Le vetture moderne hanno dei sensori che indicano lo stato dell’olio e ci avvisano quando è il momento di sostituirlo, altrimenti andrebbe fatto ogni 30.000 km circa o una volta all’anno;
- filtri dell’olio e dell’aria, il primo viene sostituito quando si fa il cambio completo dell’olio, il secondo può essere cambiato nella stessa occasione o anche prima;
- cinghia di trasmissione, il controllo deve essere fatto ogni 5/6 anni oppure ogni 100.000 km. Si tratta di una verifica importante, la cinghia infatti è sottoposta a una continua tensione e si usura anche per via degli sbalzi di temperatura. È molto meglio sostituire una cinghia usurata (costa pochi euro) che riparare eventuali danni che è in grado di fare nel motore in caso di rottura;
- pastiglie freno e dischi, il meccanico ne controlla il consumo, le pastiglie in particolare sono alla base dell’attrito che permette la frenata;
- vengono controllati poi le candele, la batteria, il climatizzatore, la pressione degli pneumatici e il loro stato di usura, il radiatore, il livello del lavavetri, luci interne ed esterne, livelli dei fluidi dell’auto.
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Porsche Cayenne GTS: foto, dati, prezzi e rivali

La nuova Porsche Cayenne GTS è già ordinabile: la variante rivolta a chi cerca il piacere di guida della terza generazione della grande SUV tedesca a trazione integrale (realizzata sullo stesso pianale della Volkswagen Touareg) è tornata a ospitare sotto il cofano un motore V8 dopo una breve parentesi a sei cilindri tra il 2015 e il 2018.
Di seguito troverete le foto, i dati, i prezzi e le rivali della Porsche Cayenne GTS e della Porsche Cayenne Coupé GTS.
Le foto della Porsche Cayenne GTS
Le foto della Porsche Cayenne Coupé GTS
Porsche Cayenne GTS: il motore
Il motore della Porsche Cayenne GTS e della Porsche Cayenne Coupé GTS è lo stesso 4.0 V8 biturbo benzina da 460 CV e 620 Nm di coppia già visto sotto il cofano della Panamera GTS.
Un propulsore che permette alla grande SUV sportiva di Zuffenhausen di raggiungere una velocità massima di 270 km/h e di accelerare da 0 a 100 km/h in 4,8 secondi (4,5 con il pacchetto Sport Chrono).

Porsche Cayenne GTS: piacere di guida
Assetto ribassato di 2 cm e PTV Plus (Porsche Torque Vectoring Plus) di serie: sono queste le caratteristiche principali dell’ultima evoluzione della Porsche Cayenne GTS.
Chi desidera un comportamento stradale ancora più incisivo può attingere al ricco listino degli optional. Qualche esempio? Le sospensioni pneumatiche adattive con un PASM impostato in modo più sportivo (2.190 euro), i freni PSCB (Porsche Surface Coated Brake, 3.050 euro) con superficie in carburo di tungsteno e i freni carboceramici PCCB (Porsche Ceramic Composite Brake, 9.162 euro).

Porsche Cayenne GTS: cosa cambia nel design
La GTS si distingue dalle altre Porsche Cayenne per il pacchetto Sport Design di serie con frontale pronunciato, minigonne laterali e spoiler aerodinamico sul tetto (non previsto per la Coupé).
Senza dimenticare le pinze freno di colore rosso, i cerchi in lega da 21” RS Spyder Design di colore nero satinato-lucido e l’impianto di scarico sportivo nero con impostazione specifica.

Porsche Cayenne GTS: gli interni
Nell’abitacolo della terza generazione della Porsche Cayenne GTS troviamo i sedili sportivi GTS elettrici a 8 vie con scritta GTS sui poggiatesta, gli interni in pelle, il pacchetto in Alcantara, il pacchetto interni in alluminio spazzolato in colore nero e i listelli sottoporta in alluminio spazzolato di colore nero con la scritta Cayenne GTS.

Porsche Cayenne Coupé GTS: il pacchetto Sport
Il pacchetto Sport in struttura leggera riservato ai clienti della Porsche Cayenne Coupé GTS costa 8.564 euro e riduce il peso totale della vettura di una ventina di chilogrammi:
- tetto profilato in carbonio
- cerchi da 22” GT Design in platino (satinato-lucido)
- impianto di scarico sportivo con terminali centrali
- griglie di aspirazione dell’aria in nero opaco
- airblade in nero opaco
- interno nero in pelle con fascia centrale dei sedili in tessuto con il classico motivo a quadri
- rivestimento del cielo in Alcantara
- Volante sportivo multifunzione riscaldato con corona in Alcantara
- Pacchetto interno in carbonio
- Diffusore in carbonio

Porsche Cayenne GTS: il prezzo e le rivali
Porsche Cayenne GTS 117.833 euro
Maserati Levante S Granlusso 107.700 euro
Mercedes G 500 119.590 euro
Porsche Cayenne Coupé GTS 122.347 euro

Porsche Cayenne Coupé GTS: il prezzo e le rivali
Porsche Cayenne Coupé GTS 122.347 euro
Mercedes G 500 Sport 123.457 euro
Porsche Cayenne GTS 117.833 euro
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Piccole e sportive: dieci auto scattanti lunghe meno di 4 metri

Le auto piccole e sportive stanno lentamente sparendo dalla circolazione: in un mondo nel quale la stragrande maggioranza delle “segmento B” supera i quattro metri di lunghezza è sempre più difficile trovare in listino vetture ultracompatte e scattanti.
In questa guida all’acquisto troverete dieci valide proposte lunghe meno di 4 metri che impiegano meno di 9,5 secondi per scattare da 0 a 100 km/h.
L’elenco delle dieci auto piccole e sportive comprende soprattutto vetture britanniche e modelli appartenenti al “segmento B” anche se non mancano proposte di altre nazioni (Italia e Giappone) e di altre categorie.

Abarth 595 Competizione
La Abarth 595 Competizione è una versione “vitaminizzata” della Fiat 500 che condivide il pianale e il motore (un 1.4 turbo benzina T-Jet da 180 CV) con la 695.
La citycar dello Scorpione scatta da 0 a 100 km/h in 6,7 secondi e costa 28.200 euro.

Abarth 595 C Competizione
La Abarth 595 C Competizione è la variante “scoperta” (montanti fissi e capote in tela) della 595 e – come la “sorella” – impiega 6,7 secondi per accelerare da 0 a 100 chilometri orari.
In vendita a 30.200 euro, condivide il pianale e il motore 1.4 turbo benzina T-Jet da 180 CV con la 695.

Abarth 695
La Abarth 695 è la massima espressione sportiva attualmente in commercio della Fiat 500: il motore 1.4 turbo benzina T-Jet da 180 CV e il pianale sono gli stessi della 595 Competizione ma il look è più aggressivo (c’è uno spoiler posteriore ad assetto variabile).
Realizzata in soli 1.949 esemplari e in vendita a un prezzo di 34.600 euro, impiega 6,7 secondi (come le 595 di pari potenza) per accelerare da 0 a 100 chilometri orari.

Honda e Advance 16
La Honda e Advance 16 è la versione più costosa (38.500 euro) della piccola elettrica giapponese. Una “segmento B” a emissioni zero che offre tanto spazio nella zona della testa dei passeggeri posteriori più alti.
Poco agile nelle curve nonostante la trazione posteriore (colpa del peso elevato) e un po’ rumorosetta in fase di accelerazione, monta un motore elettrico posteriore da 154 CV e dichiara 8,3 secondi sullo “0-100”.

Mazda MX-5 Sport
La Mazda MX-5 Sport è una spider giapponese a trazione posteriore costruita con cura che costa 36.100 euro. La praticità non è il suo forte: il bagagliaio è minuscolo e l’abitacolo è un po’ angusto nella zona della testa.
Il motore 2.0 aspirato a benzina da 184 CV – povero di coppia (205 Nm) e poco pronto ai bassi regimi – permette alla scoperta nipponica di accelerare da 0 a 100 km/h in 6,5 secondi.

Mini John Cooper Works GP
La Mini John Cooper Works GP è l’auto più scattante tra quelle analizzate in questa guida all’acquisto (“0-100” in 5,2 secondi e 265 km/h di velocità massima): merito di un motore 2.0 turbo benzina potentissimo (306 CV) e ricco di coppia (450 Nm) che sa anche essere garbato e silenzioso quando non viene “strapazzato”.
Una piccola carissima – 45.900 euro più l’ecotassa dovuta alle emissioni elevate di CO2 – a due posti secchi (ma comodi) priva di divano posteriore: una soluzione adottata per risparmiare peso che consente di avere un bagagliaio gigantesco (612 litri).

Mini Cooper 5 porte
La Mini Cooper 5 porte è la variante più scattante sotto i quattro metri di lunghezza della piccola a cinque porte britannica (la Cooper S supera questa soglia): 8,3 secondi sullo “0-100” ottenuti grazie a un motore 1.5 turbo tre cilindri a benzina da 136 CV.
In vendita a 23.900 euro, è la proposta più ingombrante tra quelle analizzate in questa guida all’acquisto (lunghezza di 3,98 metri) e anche quella che offre più spazio alle gambe di chi si accomoda dietro.

Mini Cabrio John Cooper Works
La Mini Cabrio John Cooper Works è la variante scoperta più grintosa della baby-cabriolet britannica.
Prezzo di 40.650 euro e un motore 2.0 turbo benzina da 231 CV che consente alla sportiva inglese di scattare da 0 a 100 km/h in 6,5 secondi.

Mini Cooper SE S
La Mini Cooper SE S è la versione “entry-level” della Mini elettrica: la piccola britannica a emissioni zero costa 33.900 euro, accelera da 0 a 100 km/h in 7,3 secondi e monta un motore elettrico da 184 CV.
La dotazione di serie è povera: accessori importanti come l’avviso cambio corsia, il cruise control adattivo, il monitoraggio angolo cieco, il riconoscimento segnali stradali e i sensori di parcheggio non sono disponibili neanche come optional.

Suzuki Swift Sport
La Suzuki Swift Sport è, secondo noi, la piccola sportiva più completa tra quelle analizzate in questa guida all’acquisto. Una “segmento B” divertentissima da guidare nonostante un motore poco potente – un 1.4 turbo mild hybrid benzina da 129 CV (9,1 secondi sullo “0-100”) – sotto il cofano: merito del peso contenuto del corpo vettura.
L’ecologica baby pepata nipponica ha un eccellente rapporto prezzo/dotazione: costa poco (23.850 euro) e offre l’avviso cambio corsia, il cruise control adattivo, il monitoraggio angolo cieco, il riconoscimento segnali stradali e i sensori di parcheggio.
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Garanzia auto nuova, quanto dura e che cosa copre

Quando si compra una nuova auto, è normale che ci si voglia sentire tutelati nel caso in cui si presentino malauguratamente delle anomalie o dei guasti, per questo motivo ci si chiede spesso quanto dura la garanzia di una vettura nuova. Vediamo le informazioni nel dettaglio.
Garanzia auto nuova, come funziona
Nel momento in cui la nostra auto nuova manifesta un problema, allora bisogna rivolgersi a un’officina autorizzata dal costruttore, per chiedere la riparazione della vettura coperta dalla garanzia. Questa pratica viene adottata dalla maggior parte delle Case auto e dura per i due anni successivi all’immatricolazione; parliamo della cosiddetta Garanzia Casa Madre o anche Garanzia di Buon Funzionamento. Tenete ben presente che non è un diritto stabilito dalla Legge, il responsabile dell’applicazione della garanzia stessa è il concessionario.
Quindi, nel caso di anomalie che emergono nei primi due anni di vita di un’auto, il responsabile non è il costruttore, ma il venditore. Per effetto di un accordo tra il costruttore, il venditore ufficiale e le officine autorizzate (in favore dell’intestatario dell’auto) è possibile rivolgersi ad un’officina autorizzata dal brand, nel caso di problemi.
La garanzia legale, secondo quanto stabilisce la normativa, ha una durata di due anni a partire dalla consegna dell’auto e va richiesta al venditore, che a sua volta può rivalersi sul costruttore. Quindi l’automobilista ha la possibilità di rivolgersi ad un’officina autorizzata qualsiasi del marchio, che si occupa delle pratiche di garanzia secondo le procedure previste dal costruttore.
Garanzia auto nuova, l’estensione oltre i due anni stabiliti
Negli ultimi anni accade spesso che i costruttori auto offrono le proprie vetture sul mercato anche con garanzie che vanno oltre i due anni standard e che sono di tre, cinque o addirittura sette e dieci anni. Il brand adotta questa politica solo come strategia di marketing e quindi per comunicare che i suoi modelli sul mercato sono i più affidabili e non presenteranno mai alcun problema, anche per dieci anni appunto. È importante sapere però che questa estensione di garanzia non ha nulla a che vedere con la Garanzia Legale: dopo i primi due anni stabiliti dalla normativa infatti i periodi successivi sono coperti da un’altra tipologia di garanzia convenzionale, che viene rilasciata dal costruttore ma che può prevedere degli obblighi e delle limitazioni.
Auto nuova venduta, la garanzia si trasferisce?
La garanzia auto deve rimanere applicabile anche se la vettura viene venduta prima che siano trascorsi i due anni, il nuovo proprietario ne può quindi usufruire per il tempo che resta. È una condizione determinata dalle politiche del costruttore, visto che nel rispetto della Legge potrebbe anche decidere di limitare la garanzia solo al primo proprietario e acquirente della vettura. Nel contratto di garanzia deve eventualmente essere specificata la trasferibilità.
Il tagliando obbligatorio durante il periodo di garanzia dell’auto nuova
La manutenzione regolare dell’auto è essenziale per non perdere la copertura della garanzia, sia legale che eventuale estensione. Nei primi due anni dall’acquisto non è obbligatorio rivolgersi alle officine autorizzate, ma si può fare il tagliando in un’officina qualsiasi, a patto che vengano usati solo ricambi originali o di qualità equivalente e che vengano rispettate quelle che sono le istruzioni del costruttore. Alla fine del tagliando serve l’adeguata documentazione fiscale che attesti tutto. La garanzia decade se non viene effettuata la manutenzione nella modalità descritta nel libretto di uso e manutenzione del veicolo.
Dopo i primi due anni, se l’auto ha un’estensione di garanzia, allora per la validità potrebbe essere essenziale l’obbligo di tagliando solo ed esclusivamente presso la rete ufficiale.
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Rottamazione auto: quando è il momento giusto e cosa fare

Per procedere con la rottamazione del proprio vecchio veicolo è importante rivolgersi a un centro di raccolta autorizzato o al concessionario, nel caso in cui la vecchia auto venga ceduta per comprarne una nuova. Vediamo quando e come muoversi per la rottamazione auto.
La procedura da seguire per rottamare l’auto
La demolizione della vecchia macchina può essere effettuata presso la concessionaria dove comprate eventualmente quella nuova, l’operatore vi rilascia il certificato di rottamazione, che dimostra l’effettiva esecuzione della demolizione, e registra la cessata circolazione dell’auto presso il PRA entro un periodo che va da 30 a 90 giorni.
Non è detto però che chi decide di demolire la sua vecchia vettura lo faccia per comprarne una nuova. In questi casi quindi si rottama l’auto solo per questo fine, senza nessun acquisto di un nuovo veicolo ed è necessario quindi rivolgersi ad un demolitore autorizzato, che effettua l’operazione secondo la normativa vigente. Anche il demolitore emette e consegna il certificato di rottamazione auto e provvede alla cancellazione dai registri del PRA.
Rottamazione auto, quali documenti servono?
Nel momento in cui si consegna l’auto da demolire, l’interessato deve sapere anche quali documenti fornire alla concessionaria o al centro autorizzato per la rottamazione:
- Carta di circolazione;
- Certificato di proprietà cartaceo;
- accettazione dell’eredità o qualsiasi altro titolo idoneo, nel caso in cui l’automobilista non è l’intestatario della vettura;
- dichiarazione sostitutiva di atto notorio firmata dal proprietario, nel caso in cui l’intestatario (e non il proprietario stesso) chiede la demolizione del veicolo.
L’operatore procede con la rottamazione dell’auto una volta ricevuti tutti i documenti e svolge la pratica presso gli uffici del PRA.
Rottamazione auto, quali sono i costi?
Ora che abbiamo capito come avviene la demolizione di un vecchio veicolo e quali documenti servono, possiamo passare alla questione dei costi, che ovviamente interessa ogni utente. Si deve pagare l’imposta di bollo, che con il Certificato di proprietà cartaceo o digitale è di circa 32,00 euro, con il modello NP3B invece 48,00 euro. Bisogna versare inoltre l’emolumento ACI di 13,50 euro circa. Prima della demolizione è necessario fare la visura, per verificare se è in atto un fermo amministrativo, il costo è di 7 euro. Un altro costo che potrebbe aggiungersi è quello legato al trasporto del mezzo da parte del carro attrezzi.
Nota Bene: il bollo auto del veicolo che viene demolito non deve più essere corrisposto dal momento in cui si riceve l’attestato di avvenuta demolizione.
Rottamazione auto, gli incentivi previsti
Abbiamo capito quindi che, quando una vettura arriva alla fine del suo ciclo di vita, deve essere demolita, ma esistono delle regole ben precise per la rottamazione dell’auto e dei costi da sostenere. Oltre alle Regioni, che in alcuni casi propongono degli incentivi particolari per la rottamazione, ci sono anche i Bonus statali che il Governo ha inserito all’interno della Legge di Bilancio e che comportano dei vantaggi economici nel caso in cui si acquisti un’auto nuova a fronte di una rottamazione. Ad esempio sappiamo che, se le emissioni di CO2 della nuova auto variano da 70 a 21 g/km si possono ottenere fino a 2.500 euro di sconto sull’acquisto rottamando un vecchio mezzo di categoria Euro 1, Euro 2, Euro 3 ed Euro 4; se si decide di comprare invece un’auto elettrica o ibrida, con emissioni comprese tra 20 e 0 g/Km di CO2, il bonus può arrivare anche a 6.000 euro.
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Peugeot 308 2020: tutte le novità

La Peugeot 308 Model Year 2020 è l’ultima evoluzione della seconda generazione della compatta francese nata nel 2013, vincitrice del premio Auto dell’Anno 2014 e sottoposta a un restyling tre anni fa.
Scopriamo insieme tutte le novità introdotte nella gamma della “segmento C” transalpina, disponibile come sempre in due varianti di carrozzeria (berlina e station wagon SW): per vedere questa versione nelle concessionarie bisognerà attendere settembre.
Peugeot 308 2020: i motori
La gamma motori della Peugeot 308 2020 sarà composta da quattro unità sovralimentate anziché cinque (il 1.5 turbodiesel BlueHDi da 102 CV sparirà dalle scene):
- un 1.2 tre cilindri turbo benzina PureTech da 110 CV
- un 1.2 tre cilindri turbo benzina PureTech da 130 CV
- un 1.6 turbo benzina PureTech da 263 CV
- un 1.5 turbodiesel BlueHDi da 130 CV

Peugeot 308 2020: esterni e interni
Tra le modifiche estetiche introdotte sulla Peugeot 308 in occasione del Model Year 2020 troviamo la nuova vernice Blu Vertigo tri-strato e due cerchi in lega inediti.
Dentro le novità riguardano invece l’infotainment: i-Cockpit 100% digitale di serie su tutta la gamma e una nuova funzione di segnalazione delle zone di pericolo per il sistema 3D Connected Navigation.

Peugeot 308 2020: la gamma
La Peugeot 308 2020 sarà offerta con otto allestimenti:
- Active
- Active Business
- Active Pack
- Allure
- Allure Pack
- GT
- GT Pack
- GTi

Peugeot 308 2020: gli optional
Tra le novità presenti nel listino degli optional della Peugeot 308 Model Year 2020 segnaliamo la finitura diamantata per i cerchi Zyrcon da 16” della versione Allure e il nuovo pacchetto Black Pack (disponibile sull’allestimento GT Pack) che permette di sostituire la maggior parte degli elementi cromati con altri con una colorazione nera lucida: calandra e Leone anteriore, cornici degli indicatori di direzione e dei fendinebbia, cornici dei vetri laterali, cerchi in lega da 18” diamantati Black Saphir e barre al tetto (per la SW).
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