Category Archives: Guida Acquisto

Suzuki Jimny: passione off-road

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Controcorrente. Nell’era dei SUV rotondi, immensi e confortevoli, la Suzuki Jimny – (venduta in quasi 3 milioni di unità dal lancio nel 1970) rimane fedele alla sua natura selvaggia, off-road, avventuriera. Da quasi 50 anni veste l’abito squadrato, spartano e robusto da 4×4 pura, in formato ultra-compatto. Un giocattolino sfizioso per veri intenditori, appassionati di nicchia, anticonformisti vintage, o per chi la trazione integrale la usa e la apprezza davvero, per necessità o lavoro. Una scelta coraggiosa e passionale quella di Suzuki che concede lunga vita a uno dei miti 4×4 più famosi al mondo.

Un cambio fedele

La quarta generazione aveva promesso un cambio radicale e ha mantenuto la parola, senza però tradire la sua natura, soprattutto quella tecnica. Seppur rinforzato, il telaio rimane infatti lo stesso della terza generazione. A vederla da fuori, con il look completamente rinnovato, la nuova Suzuki Jimny 2018 fa subito pensare alle più iconiche e veterane fuoristrada; impossibile non pensare, guardandola, alla Classe G di Mercedes o alla Defender di Land Rover. Tanto per non fare nomi.

Ma in realtà la suzukina da tre metri e mezzo, dal cofano alto e dal parabrezza quasi verticale, si ispira alla sua antenata più lontana, la LJ che sbarcò in Europa nel lontanissimo 1980. La nuova Suzuki Jiimny è lunga 3,48 metri (3,65 con la ruota di scorta), pesa 1.165 kg, ha solo due porte e quattro posti, con un mini bagagliaio da 85 litri. L’ideale è usarla in due, reclinando i sedili posteriori per avere un portabagagli degno di essere chiamato tale.

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Cede alla tecnologia

Dentro, ora, è molto meno spartana, anzi si espone alla modernità con accessori per lei fino ad ora impensabili come il nuovo sistema di infotainment (compatibile con Apple CarPlay, Android Auto e MirrorLink) con touch screen da 7 pollici e NAV integrato che condivide con la sorella maggiore Vitara e con la Swift. Per il reparto sicurezza arrivano anche i sistemi di frenata automatica, il lane keeping, il controllo della velocità e perfino il riconoscimento della segnaletica stradale.

L’avviamento con la chiave classica (nessun bottone per lo start), i vetri posteriori sigillati e il portellone ad apertura laterale (scomodo), sono quei dettagli old style che farebbero inorridire su un’altra auto dei tempi moderni, ma che sulla Jimny, se vuoi, fanno cool.

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Più fuoristrada che SUV

E l’impostazione old school della baby 4×4 di Hamamatsu rimane soprattutto tecnica. Il telaio a longheroni – rinforzati su questa nuova versione – e le sospensioni ad assale rigido, sia davanti che dietro, sono le caratteristiche che fanno la vera differenza in fuoristrada. Con la leva in 4L si inseriscono le ridotte e grazie anche all’altezza da terra minima di 21 cm (+2 cm) e a un angolo di attacco di 37°, non c’è praticamente nulla che la fermi in fuoristrada.

Non c’è il differenziale autobloccante al posteriore, ma l’ABS pinza i freni quando le singole ruote perdono aderenza e, giocando bene con la frizione, si trova sempre una via d’uscita. Rude e spartana, come dev’essere; off-road, ma poco dolce e sensibile su strada. È il prezzo da pagare per avere un’auto in grado di portarti fino alla fine del mondo.

Seppur migliorata la taratura degli ammortizzatori, che filtrano abbastanza bene le irregolarità dell’asfalto, e introdotto un ammortizzatore di sterzo, la Suzuki Jimny rimane un po’ impacciata su strada; colpevole ma giustificato, lo sterzo demoltiplicato e quindi poco preciso e l’architettura a ponti rigidi colpevoli dell’avvertibile rollio in curva.

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Passo avanti con il nuovo 1.5

Decisamente più vivace il nuovo motore. Mandato in pensione il vecchio 1.3, subentra il nuovo quattro cilindri aspirato da 1,5 litri di cilindrata, con 102 CV e una coppia di 130 Nm che si fa un po’ desiderare (arriva tutta solo a 4.000 giri). Grazie anche alla possibilità di impostare la trazione 2WD (posteriore), migliorano i consumi, vecchia nota dolente. Il nostro computer di bordo, a fine test drive (quasi tutto in fuoristrada), ci indica poco più di 8l/100 km.

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Prendere o lasciare

I clienti della nuova Suzuki Jimny 2018 non avranno dubbi al momento dell’acquisto: verrà infatti proposta in un’unica versione, tutta equipaggiata con gli accessori menzionati, a 22.500 euro, senza sconti o promozioni. Unici optional a disposizione saranno il cambio automatico a 4 rapporti (1.500 euro) e la verniciatura bicolore con il tetto a contrasto (400 euro). E per il futuro è attesa anche una versione ibrida…

Suzuki Jimny 2018: il Video

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Suzuki Jimny 2018: la quarta generazione

Controcorrente. Nell’era dei SUV rotondi, immensi e confortevoli, la Suzuki Jimny – (venduta in quasi 3 milioni di unità dal lancio nel 1970) rimane fedele alla sua natura selvaggia, off-road, avventuriera. Da quasi 50 anni veste l’abito squadrato, spartano e robusto da 4×4 pura, in formato ultra-compatto. Un giocattolino sfizioso per veri intenditori, appassionati di nicchia, anticonformisti vintage, o per chi la trazione integrale la usa e la apprezza davvero, per necessità o lavoro. Una scelta coraggiosa e passionale quella di Suzuki che concede lunga vita a uno dei miti 4×4 più famosi al mondo.

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Vendere un’auto usata a privati: come fare

Vendere un’auto usata a privati non è facile ma seguendo alcuni consigli utili è possibile evitare truffe.

Di seguito troverete tutto quello che c’è da sapere su come vendere un’auto usata a privati.

Cosa devo fare prima di vendere un’auto usata a privati?

Prima di procedere alla vendita di un’auto usata a un privato è necessario conoscere ogni dettaglio della propria vettura: marca, modello, anno di immatricolazione, chilometri percorsi e gli optional presenti.

Per rendere la vettura più appetibile si consiglia di pulirla fuori e dentro, di sistemare eventuali danni alla carrozzeria e di effettuare tutti gli interventi di manutenzione. Da non sottovalutare i documenti (bollo auto, revisione e tagliando) che non devono essere scaduti.

Come stabilisco il prezzo di vendita?

Cercando le quotazioni ufficiali o confrontando su siti di annunci i prezzi di modelli simili.

Dove fisso l’appuntamento con il potenziale acquirente?

L’appuntamento va fissato preferibilmente di giorno e in presenza di un parente o di un amico. Se il potenziale acquirente vuole effettuare una prova su strada fotografate la sua patente di guida.

La mia auto ha trovato un acquirente? Cosa faccio?

Innanzitutto bisogna preparare l’atto di vendita. Nel contratto bisogna inserire i dati anagrafici del venditore e dell’acquirente, le foto dei documenti di identità e i dati del veicolo: data di immatricolazione, data prossima revisione marca, modello, numero certificato di proprietà, numero libretto di circolazione, numero di targa e prezzo. Poi bisogna effettuare il passaggio di proprietà.

Dove bisogna richiedere il passaggio di proprietà?

Presso uno Sportello Telematico dell’Automobilista (STA), il quale provvederà a rilasciare i nuovi documenti e ad aggiornare automaticamente gli archivi del Pubblico Registro Automobilistico (PRA) e della Motorizzazione Civile.

Se si autentica la firma del venditore sull’atto di vendita bisogna richiedere subito dopo la registrazione del passaggio di proprietà mentre se la richiesta non è stata presentata a uno STA si consiglia – trascorsi 60 giorni dalla data dell’autentica della firma – di richiedere una visura indicando la targa del veicolo venduto per verificare che il passaggio di proprietà sia stato effettuato correttamente. Se non è stato registrato il venditore rimane intestatario del veicolo, con tutte le conseguenze del caso…

Quali documenti servono per la vendita di un’auto a privati?

Il certificato di proprietà, la carta di circolazione, il documento di riconoscimento (carta d’identità e codice fiscale), l’atto di vendita, il modulo TT2119 (il foglio di richiesta per aggiornare la carta di circolazione con i dati del nuovo proprietario) e il permesso di soggiorno (nel caso in cui l’acquirente sia extracomunitario).

Quanto costa vendere un’auto a un privato?

Bisogna spendere circa 27 euro di emolumenti ACI, dai 32 ai 48 euro per l’imposta di bollo per la registrazione al PRA, 9 euro di diritti riscossi dalla Motorizzazione, 16 euro per la marca da bollo necessaria per l’aggiornamento della carta di circolazione e altri 16 euro per la marca da bollo necessaria per l’autentica della firma. Senza dimenticare l’IPT (imposta provinciale di trascrizione: circa 150 euro se la potenza del mezzo è fino a 53 kW, 3,51 euro per ogni kW eccedente).

Come evitare le truffe durante il pagamento?

In caso di contanti bisogna assicurarsi che sia rispettato il limite di 3.000 euro previsto dalla legge, in caso di assegno bancario o circolare (meglio quest’ultimo) le parti possono eventualmente concordare scritture private e/o fotocopia dell’assegno controfirmate dal venditore per attestare l’avvenuta consegna dell’assegno mentre in caso di bonifico bancario l’acquirente dovrebbe inserire una causale riportante il modello del veicolo e il numero di targa.

Info utili

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Mazda CX-3 restyling: come va il nuovo motore 1.8 Skyactiv-D

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Mazda CX-3 restyling frontaleMazda CX-3 restyling frontale

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Mazda CX-3 restyling tre quarti posterioreMazda CX-3 restyling tre quarti posteriore

Mazda CX-3 restyling mascherinaMazda CX-3 restyling mascherina

Mazda CX-3 restyling faro anterioreMazda CX-3 restyling faro anteriore

Mazda CX-3 restyling faro posterioreMazda CX-3 restyling faro posteriore

Mazda CX-3 restyling interniMazda CX-3 restyling interni

Mazda CX-3 restyling cambioMazda CX-3 restyling cambio

Mazda CX-3 restyling sedili anterioriMazda CX-3 restyling sedili anteriori

Mazda CX-3 restyling sedili posterioriMazda CX-3 restyling sedili posteriori

 

Comfort
La praticità non è il suo forte: i passeggeri posteriori non hanno molto spazio per la testa e le spalle.
Costi
Prezzi e consumi in linea con la concorrenza. La cilindrata alta del motore 1.8 non aiuta chi vuole risparmiare sull’assicurazione RC Auto.
Piacere di guida
Il nuovo motore 1.8 turbodiesel Skyactiv-D è un piccolo gioiellino vispo e pronto ai bassi regimi.
Ambiente
La Mazda CX-3 diesel a trazione anteriore guidata nel nostro primo contatto emette 114 g/km di CO2.

La Mazda CX-3 ha beneficiato di un restyling a tre anni dal lancio che ha portato poche modifiche estetiche (difficile migliorare una delle SUV compatte più sexy in circolazione) e tante tecniche. La più importante? Il nuovo motore turbodiesel 1.8 Skyactiv-D, un piccolo gioiello vivace e pronto ai bassi regimi.

Nel nostro primo contatto abbiamo avuto modo di guidare la versione a gasolio della crossover giapponese nella variante a trazione anteriore abbinata al più ricco allestimento Exceed. Scopriamo insieme i suoi pregi e difetti.

Mazda CX-3 restyling mascherinaMazda CX-3 restyling mascherina

Mazda CX-3: cosa è cambiato con il restyling

Il restyling ha portato alla Mazda CX-3 un nuovo motore turbodiesel 1.8 Skyactiv-D e alcuni miglioramenti (pistoni a testa intagliata e iniettori a elevata dispersione) alle due unità 2.0 aspirate a benzina da 121 e 150 CV.

Per quanto riguarda il design esterno segnaliamo l’aggiornamento della calandra, l’arrivo dei gruppi ottici posteriori a LED, gli inediti cerchi in lega e il nuovo colore Mazda Soul Red Crystal mentre dentro troviamo la consolle centrale rivista con freno di stazionamento elettrico, un bracciolo centrale anteriore a più vani e un bracciolo con portabicchieri integrato tra i sedili posteriori.

La Mazda CX-3 restyling offre anche una versione aggiornata del sistema di frenata automatica (ora in grado di riconoscere i pedoni di notte) e la possibilità di avere Android Auto e Apple CarPlay – pagando 250 euro – su tutti gli esemplari dotati del sistema multimediale MZD Connect (anche quelli vecchi).

Mazda CX-3 restyling frontaleMazda CX-3 restyling frontale

Mazda CX-3 restyling: come va il nuovo motore 1.8 diesel

Il punto di forza della Mazda CX-3 restyling è indubbiamente il nuovo motore 1.8 turbodiesel Skyactiv-D: un propulsore da 116 CV e 270 Nm di coppia – abbinato a un buon cambio manuale a sei marce – in grado di regalare prestazioni vivaci (184 km/h di velocità massima e 9,9 secondi per accelerare da 0 a 100 chilometri orari) e una spinta corposa sotto i 2.000 giri.

Un’unità silenziosa – penalizzata esclusivamente da una cilindrata elevata che non aiuta chi vuole risparmiare sull’assicurazione RC Auto – che offre consumi interessanti: la Casa giapponese dichiara una percorrenza di 22,7 km/l ma per stare sopra quota 20 bisogna guidare in modo molto sobrio.

Mazda CX-3 restyling tre quarti posterioreMazda CX-3 restyling tre quarti posteriore

Prezzo e costi

La Mazda CX-3 restyling 1.8L Skyactiv-D Exceed protagonista del nostro primo contatto ha un prezzo in linea con la concorrenza (25.920 euro) e una dotazione di serie abbastanza completa: cerchi in lega da 18”, climatizzatore automatico, cruise control, fari a LED, interni in pelle/tessuto, radio Aux-in Bluetooth CD DAB MP3 USB con 6 altoparlanti, retrovisori ripiegabili elettricamente, sensori di parcheggio anteriori e posteriori, sensori luce/pioggia, vetri posteriori scuri e videocamera posteriore.

La dotazione di sicurezza comprende invece: airbag frontali, laterali e a tendina, attacchi Isofix, controlli di stabilità e trazione, frenata automatica con rilevamento pedoni, freno a mano elettrico, sensori pressione pneumatici e sistema di controllo fuoriuscita dalla carreggiata.

Scheda tecnica

Motore turbodiesel
N. cilindri/cilindrata 4/1.759 cc
Potenza 85 kW (116 CV) a 4.000 giri
Coppia 270 Nm a 1.600 giri
Trazione anteriore
Velocità max 184 km/h
Acc. 0-100 km/h 9,9 s
Consumo medio 22,7 km/l
Dimensioni 4,28/1,77/1,54 metri
Passo 2,57 metri
25.920 euro

Il mondo Mazda

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Ford 17M P7B (1968): restyling necessario

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La Ford 17M P7B è un raro caso di restyling precoce: questa ammiraglia nacque nel 1968 per rimediare all’insuccesso della P7A presentata… l’anno prima.

Oggi analizzeremo le varianti 2 porte, 4 porte e coupé della berlinona dell’Ovale Blu, facile da trovare in Germania a meno di 5.000 euro. In un altro momento parleremo delle versioni station wagon e cabriolet.

Ford 17M P7B (1968): le caratteristiche principali

La Ford 17M P7B del 1968 (prodotta fino al 1971) non è altro che un restyling dell’esteticamente poco riuscita P7A svelata l’anno prima. I designer dell’Ovale Blu intervengono sulla mascherina rendendola meno spigolosa, sui fari posteriori (verticali anziché orizzontali) e sugli interni (con un cruscotto in blocco unico e non più composto da tre unità separate).

Un’ammiraglia a trazione posteriore che non riesce a conquistare gli automobilisti tedeschi (che continuano a preferirle la Opel Rekord). Il motivo? Sostanziamente è una vettura troppo “americana” per gli standard europei: spaziosa e comoda ma anche poco agile nelle curve.

Ford 17M P7B (1968): la tecnica

La ricca gamma motori della Ford 17M P7B prodotta dal 1968 al 1971 è composta da cinque unità a benzina – due V4 (1.5 da 60 e 75 CV e 1.7 da 65, 75, 83 e 90 CV) e tre V6 (1.8 da 82 e 98 CV, 2.0 da 85, 90, 106 e 113 CV e 2.3 da 108 e 126 CV) – abbinate a un cambio manuale a 4 marce.

Ford 17M P7B (1968): le quotazioni

La Ford 17M P7B del 1968 è introvabile in Italia: più facile rintracciarla in Germania (quotazioni inferiori a 5.000 euro). I motori più semplici da trovare sono il 1.5 V4 e il 1.8 V6: consigliamo quest’ultimo.

Il mondo Ford

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Teemu Suninen: il volto nuovo del rally finlandese

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Credits: epa06594694 Finnish Teemu Suninen talks with the press during the Mexico Rally 2018 in Leon, Guanajuato, Mexico, 10 March 2018. EPA/MARIO CASTILLO

Teemu Suninen è il volto nuovo del WRC: questo pilota finlandese ha iniziato a correre nei rally solo cinque anni fa e oggi è il pilota Ford più veloce dopo Ogier. Scopriamo insieme la sua storia.

Teemu Suninen: la biografia

Teemu Suninen nasce l’1 febbraio 1994 a Tuusula (Finlandia) e a 8 anni i primi passi nel motorsport in pista con i kart cimentandosi nei campionati locali.

Nel 2010 conquista lo “scudetto” finlandese nella classe KF2 e il terzo posto nel campionato europeo mentre l’anno seguente ottiene il titolo statunitense SKUSA SuperNationals e la Winter Cup. Nel 2012 passa agli sterrati e tenta di sfondare nel rallycross con una Renault Clio e porta a casa un successo in Germania nel campionato europeo S1600.

Il debutto nei rally

Teemu debutta nei rally nel 2013 con una BMW 325i e poco dopo passa alla Ford Fiesta. Inizia a farsi notare nell’ambiente già nel 2014: vittoria nel monomarca finlandese Fiesta Sport Trophy e 17° posto assoluto (primo in WRC3) all’esordio nel WRC in Finlandia con una Citroën DS3.

Le prime soddisfazioni

Il 2015 è un anno ricco di soddisfazioni per Teemu Suninen: con la DS3 vince un altro rally valido per il WRC3 (Italia) mentre con la Skoda Fabia ottiene il primo podio assoluto in carriera (nella corsa locale Vaakuna Ralli), il primo successo assoluto (Rally Saar, valido per il campionato tedesco) e il primo trionfo nel WRC2 in Galles.

Il 2016 è l’anno della consacrazione definitiva: sempre con la Fabia diventa vicecampione del mondo WRC2 con tre successi (Messico, Italia e Polonia) dietro al connazionale Esapekka Lappi e davanti al britannico Elfyn Evans, conquista il primo punto iridato tra i “grandi” con un 10° posto in Svezia e ottiene altri risultati interessanti (tra cui un 8° posto in Sardegna).

Il passaggio in M-Sport

Teemu Suninen viene ingaggiato dal team M-Sport e arriva terzo con la Ford Fiesta nel campionato WRC2 dietro allo svedese Pontus Tidemand e al francese Eric Camilli. Ha la possibilità di guidare una WRC in due occasioni e le sfrutta benissimo: 6° in Polonia e 4° in Finlandia.

Nel WRC 2018 debutta con una Fiesta R5 a Monte Carlo ma viene promosso subito alla WRC sorprendendo gli addetti ai lavori: in Portogallo (al settimo rally disputato con una vettura della classe regina) conquista il primo podio iridato in carriera (3°) e attualmente si trova all’8° posto nella classifica assoluta del Mondiale. Il migliore tra i piloti Ford dopo Ogier.

Passione rally

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Ape partner di Deus Cyclewine, tra bici vintage ed enogastronomia

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In concomitanza con il suo sessantesimo compleanno, il 29 settembre, Ape sarà partner ufficiale di Deus Cyclewine, evento che unisce l’amore per le biciclette vintage e l’anima epica del ciclismo con la cultura del vino nella suggestiva location della Tenuta Borgoluce (TV). Sarà possibile scoprire luoghi affascinanti e testare eccellenze enogastronomiche del territorio trevigiano pedalando lungo un percorso alla portata di tutti, sempre accompagnati dall’assistenza di Ape The Ganzo, l’officina mobile su base Ape, straordinariamente customizzata Deus Ex Machina. Il tutto organizzato da Deus Cycleworks – divisione di Deus Ex Machina dedicata al mondo delle biciclette – con l’assistenza speciale di Ape.

Anima vintage del ciclismo e cultura enogastronomica

Dedicato agli amanti delle biciclette vintage e delle eccellenze enologiche, Cyclewine è una esperienza unica, aperta ai tesserati FCI (con la possibilità di affiliarsi in loco) che offre innumerevoli spunti: visita guidata della Cantina – in Località Musile Susegana, dove si produce il prosecco superiore di Conegliano Valdobbiadene dell’omonima etichetta – prove speciali tra le vigne, Aperitivo, musica, oltre ai punti ristoro e un contest fotografico. E alla sera, presso la Tenuta Borgoluce, la premiazione dei migliori in sella e a tavola. I ciclisti sono invitati a prendere parte a questa esperienza unica in sella alla propria bicicletta vintage con cambio sull’obliquo ma sono benvenute anche le gravel e le bici della categoria “inappropriate” (Graziella, Saltafoss, tandem…). Chi non ha un mezzo adatto ma vuole partecipare all’evento, avrà la possibilità di noleggiare la bici in loco. I ciclisti dovranno essere abbigliati in modo coerente, per calarsi al meglio nello spirito della manifestazione.

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BMW R 1250 GS ed R 1250 RT, ora con il nuovo motore Boxer

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Credits: BMW R 1250 GS HP

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Credits: BMW R 1250 RT

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Credits: BMW R 1250 RT

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BMW Motorrad svela i dettagli delle nuove R 1250 GS ed R 1250 RT, dotate di un motore boxer aggiornato con tecnologia ShiftCam che garantisce ancora più potenza, minori consumi ed emissioni di CO2 e maggiore silenziosità. Per ottenere questo risultato è stata impiegata per la prima volta nei motori BMW Motorrad di serie una tecnica per la fasatura e l’alzata variabile delle valvole sul lato aspirazione. Che tradotto in prestazioni significa una potenza di 136 CV a 7.750 giri/min e una coppia di 143 Nm a 6.250 giri/min (prima: 92 kW (125 CV) a 7.750 g/min e 125 Nm a 6.500 g/min).

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Credits: BMW R 1250 RT

Sono disponibili di serie due modalità di guida, per adattarsi alle richieste individuali dei piloti. Il Controllo automatico della stabilità ASC (Automatic Stability Control), montato di serie, assicura un’elevata sicurezza di guida grazie alla migliore trazione possibile. Anche l’assistente alla partenza Hill Start Control è ora montato di serie in entrambi i modelli e consente una partenza confortevole in salita. È disponibile come optional l’opzione “Modalità di guida Pro”, che comprende la modalità di guida supplementare “Dynamic”, il Controllo dinamico della trazione DTC (Dynamic Traction Control) e nella R 1250 GS anche le modalità di guida “Dynamic Pro”, “Enduro” ed “Enduro Pro”. Completa il quadro il DBC, assistente dinamico di frenata.

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Credits: BMW R 1250 GS HP

Sempre in optional ci sono le sospensioni Dynamic ESA di nuove generazione (con adattamento automatico alle condizioni di guida) disponibili ora per entrambi i modelli, mentre per quanto riguarda i gruppi ottici ora i proiettori a LED sono di serie per la R 1250 GS, mentre la luce diurna a LED è disponibile come optional per entrambi i modelli. Completano il quadro il sistema di infotainment Connectivity con display a colori da 6,5” e il sistema di chiamata d’emergenza intelligente.

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Verranno lanciate il 20 ottobre le attesissime BMW R 1250 GS e BMW R 1250 RT. L’arrivo in Italia delle due nuove ammiraglie della serie R di BMW Motorrad verrà celebrato nelle concessionarie italiane con una speciale giornata di apertura, in cui sarà possibile ammirare entrambe le moto, toccando con mano la tecnologia e il piacere di guida che sono in grado di offrire. Sono disponibili già da oggi i listini per il mercato italiano: la BMW R 1250 GS partirà da 17.850 euro, mentre la R 1250 RT sarà disponibile a partire da 19.450 euro.

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Kia e-Niro: a Parigi la nuova elettrica coreana

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Tra le novità Kia che vedremo quest’anno al Salone di Parigi 2018 ci sarà anche la nuova elettrica del marchio coreano: la e-Niro.

La versione a zero emissioni della crossover asiatica arriverà nelle concessionarie entro la fine dell’anno e vanterà un’autonomia di 485 km (ciclo WLTP).

La Casa coreana, tra l’altro, ha fatto sapere che anche la nuova e-Niro, come tutte le componenti della gamma, potrà contare sulla garanzia estesa di 7 anni, che comprende le batterie e il power-train elettrico.

Due versioni

Le batterie da 64 kWh, inoltre, saranno in grado di ricaricarsi al 100% in meno di un’ora (54 minuti) con una presa rapida da 100 KW.

In ogni caso la nuova Kia e-Niro verrà proposta con due diversi pack di batterie, quello da 64 kWh e uno più modesto da 39,2 kWh. In quest’ultimo caso l’autonomia dichiarata scende a 312 km.

Per quanto riguarda la potenza, invece, la e-Niro da 64 kWh avrà a disposizione un motore da 204 CV (0-100 in 7,8 secondi), mentre quella da 39,2 kWh avrà una potenza massima di 136 CV. In entrambi i casi la trazione sarà anteriore.

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Kia Niro

La Kia Niro è una SUV ibrida coreana

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Mitsubishi L200: il teaser della nuova generazione

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In anticipo sull’unveiling, che avverrà nelle prossime settimane, Mitsubishi ha svelato il primo teaser della sesta generazione del pick-up Triton, o L200 a seconda dei mercati.

L’immagine rilasciata mostra alcuni dettagli del frontale della nuova Mitsubishi L200, con un pronunciato paraurti anteriore e grandi prese d’aria che, insieme ai nuovi gruppi ottici più affilati, le danno un carattere più aggressivo e potente.

Il family feeling “Dynamic Shield” è immediatamente riconoscibile e riconducibile al look frontale della nuova Eclipse Cross, con la griglia cromata e nuove forme rettangolari per i fari antinebbia.

Con ben 40 anni di storia alle spalle, la nuova Mitsubishi L200 arriverà anche con interni rivisti, dotati di materiali e rifiniture di qualità superiore e un equipaggiamento più ricco, con nuovi sistemi di sicurezza e assistenza alla guida, tra cui la frenata automatica d’emergenza.

Anche se per ora la Casa giapponese non ha rilasciato informazioni al riguardo, ci si aspettano novità anche sotto al cofano. I rumors puntano su un nuovo motore turbodiesel da 2,4 litri DI-D da 181 CV di potenza, abbinato a una trasmissione manuale a sei marce o a un automatico cinque rapporti. Il tutto ovviamente combinato con il sistema di trazione integrale con Easy Select o Super Select 4WD-II.

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