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Mercedes-Benz GLB: sette posti in formato compatto

Dopo l’unveiling di qualche mese fa della concept car, Mercedes-Benz ha svelato la versione definitiva della nuova GLB 2019. La fuoristrada compatta della Stella arriva con un abitacolo spazioso in grado di ospitare fino a sette passeggeri e con diverse proposte meccaniche sia diesel che benzina.
Le dimensioni della nuova Mercedes-Benz GLB
La nuova Mercedes-Benz GLB sfoggia un look più off-road rispetto alle GLA e GLC, tra le quali si andrà a posizionare in listino e misura 4,62 metri in lunghezza. È alta 1,65 metri e larga 1,82, mentre la distanza tra gli assi è di 2,83 metri. Avrà inoltre la possibilità di montare, come optional, i fari Multibean Led in grado di adattarsi alle differenti condizioni di luce.
Gli interni della GLB 2019
All’interno la nuova Mercedes-Benz GLB 2019 offre una configurazione inusuale per un’auto di queste dimensioni: sette posti disposti du tre file. La seconda fila inoltre scorre longitudinalmente di 15 centimetri, modulando l’ampiezza del bagagliaio tra i 560 e i 1.755 litri. Per il resto l’abitacolo della nuova GLB riprende il motivo comune alle new entry della famiglia Mercedes, con la plancia dominata dai due schermi digitali che fanno da interfaccia al quadro strumenti e al sistema di infotainment di ultima generazione MBUX.
Mercedes-Benz GLB: le motorizzazioni
La gamma meccanica della Mercedes-Benz GLB 2019 offre diverse opzioni sia a benzina che diesel, tutte a quattro cilindri e con cambio automatico a doppia frizione. L’opzione entry level è rappresentata dal 1.3 a benzina da 163 CV, seguito dal 2.0 da 224 CV e con trazione integrale 4Matic. Sul fronte diesel ci saranno in listino il 2.0 litri da 150 CV sia a trazione anteriore che integrale e la versione da 190 CV offerta unicamente con la trazione integrale.
Telaio e sicurezza
Altra caratteristica degna di nota della nuova Mercedes-Benz GLB riguarda le sospensioni, McPherson all’anteriore e multibraccio al posteriore, anche se come optional si potrà richiedere la sospensione adattiva. La GLB 2019 potrà inoltre contare su una lunga lista di sistemi di assistenza alla guida tra cui il Cruise Control adattivo Distronic in grado di regolare le velocità in base alle curve e altre situazioni di traffico o il sistema di mantenimento automatico della corsia e il Parktronic.
L’arrivo sul mercato della Mercedes-Benz GLB 2019 è previsto entro la fine dell’anno, mentre la produzione avverrà in Messico presso gli stabilimenti Mercedes di Aguascalientes.
Anteprime
Mercedes-Benz GLB Concept: il fuoristrada compatto
Svelato il prototipo che anticipa il prossimo fuoristrada compatto della Stella
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Mini Cooper 5 porte (2017): pregi e difetti della piccola britannica

La Mini 5 porte ha portato alla quarta generazione della piccola britannica più praticità (non troppa, a dire il vero). Oggi per una Cooper del 2017 nell’allestimento Boost – facile da trovare sul mercato dell’usato – ci vogliono meno di 20.000 euro: scopriamo insieme i suoi pregi e difetti.
I pregi della Mini Cooper 5 porte del 2017
Abitabilità
I sette centimetri di passo in più rispetto alla variante a tre porte hanno regalato più spazio alle gambe dei passeggeri posteriori ma in tre dietro si continua a stare molto stretti.
Finitura
L’abitacolo è costruito con materiali di qualità ottimamente assemblati.
Dotazione di serie
C’è tutto quello che serve: autoradio Aux Bluetooth Mp3 USB, cerchi in lega, climatizzatore, fendinebbia e sensori di parcheggio.
Capacità bagagliaio
Senza infamia e senza lode: 278 litri che diventano 941 quando si abbattono i sedili posteriori.
Posto guida
Sedile comodo, posizione di seduta sportiva, comandi non troppo ergonomici.
Climatizzazione
Impianto potente, bocchette piccoline.
Sospensioni
Assorbono perfettamente ogni sconnessione pur avendo una taratura tendente al rigido.
Rumorosità
Il propulsore è silenziosissimo a qualsiasi andatura nonostante la presenza di soli tre cilindri.
Motore
Il 1.5 tre cilindri turbo benzina Euro 6 della Mini Cooper 5 porte è un piccolo gioiellino da 136 CV ricco di coppia (220 Nm) e in grado di offrire una spinta corposa ai bassi regimi. Peccato solo per la cilindrata elevata che non aiuta chi vuole risparmiare sull’assicurazione RC Auto.
Cambio
La trasmissione manuale a sei marce della Mini Cooper 5 porte è una delle più riuscite del segmento: fa venire voglia di usare la leva più del necessario.
Sterzo
Lo stesso comando preciso e sensibile della variante a tre porte: “go-kart feeling” assicurato.
Prestazioni
La Mini Cooper 5 porte è una piccola “pepata”: 207 km/h di velocità massima e 8,2 secondi per accelerare da 0 a 100 chilometri orari.
Visibilità
Si parcheggia senza problemi: merito delle ampie superfici vetrate.
Freni
Potenti ed efficaci in qualsiasi situazione.
Tenuta del valore
Le Mini sono sempre molto richieste sul mercato dell’usato.
Consumo
Nella media del segmento: 21,3 km/l.
Garanzie
La copertura globale terminerà quest’anno: dipende dal mese di immatricolazione.

I difetti della Mini Cooper 5 porte del 2017
Dotazione di sicurezza
Airbag frontali, laterali e a tendina, attacchi Isofix e controlli di stabilità e trazione. Peccato per le sole quattro stelle ottenute nei crash test Euro NCAP.
Tenuta di strada
Nelle curve non è agile come la tre porte: i centimetri e (soprattutto) i chili in più si sentono.
Prezzo
Da nuova nel 2017 la Mini Cooper Boost 5 porte costava tantissimo (24.450 euro) e anche oggi non scherza visto che si trova facilmente a 19.400 euro: poco meno di una Citroën C3 PureTech 110 RAC3 Edition appena uscita dal concessionario.
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Porsche Cayenne Coupé: la SUV diventa ancora più 911

Forse un po’ ce l’aspettavamo: le SUV coupé sono la tendenza del momento, soprattutto per i clienti facoltosi che non vogliono rinunciare a nulla. Così, la Porsche Cayenne Coupé assume subito senso.
Per vederla senza veli siamo andati nell’ex area EXPO di Milano, allo Studios 2, dove l’auto è stata celebrata con una vera e propria festa: spettacoli pirotecnici, incontri di pugilato, musica, e bollicine.

Una Cayenne che fa la 911
La nuova Porsche Cayenne Coupé dunque si presenta con un posteriore da 911; un posteriore che scende, affusolato, con il gruppo ottico orizzontale a LED che unisce i due fianchi, come ormai siamo abituati a vedere sulla nuova gamma Porsche. Il tetto culmina nel portellone posteriore come se fosse un pezzo unico, mentre i due spoiler (di cui uno retrattile) forniscono un vero carico aerodinamico in velocità.
La Porsche Cayenne Coupé è lunga 4,93 metri e larga 1,98, ed è più bassa di 2 cm rispetto alla sorella tradizionale.
Il cambio automatico a 8 rapporti è di serie, così come le sospensioni elettroniche e le ruote posteriori sterzanti, che rendono l’auto più agile nelle curve strette e più stabile in quelle ad alta velocità.
Motorizzazioni e prezzi
La gamma motorizzazioni è la stessa che troviamo sulla Porsche Cayenne: si parte dal V6 3.0 litri turbo benzina da 340 CV e 450 Nm di coppia della versione standard, passando poi per la “S” dotata di motore 2,9 litri da 440 CV e 550 Nm di coppia arrivando poi alla “Turbo” con motore V8 da 550 CV.
Prezzi
I prezzi della nuova Porsche Cayenne Coupé partono da 86.700 euro per la versione “base” e arrivano oltre i 150.000 per la turbo. La lista degli optional Porsche è, come sempre, lunga e golosa: dalle sospensioni pneumatiche alle personalizzazione degli interni, passando poi per i cerchi (di serie da 20” ma si arriva fino a 22”) e molto altro.
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Il motore M 139 di Mercedes-AMG è il quattro cilindri più potente al mondo

Mercedes-AMG ha svelato le caratteristiche del nuovo motore quattro cilindri, in grado di offrire fino a 421 CV di potenza e che, tra le altre, spingerà la nuova A 45 AMG.
Il propulsore della precedente compatta arrabbiata della Stella era l’M 133, secondo il codice interno della marca tedesca. Inizialmente offriva 360 CV, anche se diversi upgrade ne avevano elevato la potenza fino a 381 CV. Il nuovo M 139, con una cilindrata di 2.0 litri, supera abbondantemente il tetto dei 400 CV, raggiungendo 421 CV di potenza massima e 500 Nm di coppia.
Il nuovo cuore pulsante delle ’45 AMG’ continuerà però ad essere proposto anche in una versione di accesso più ‘moderata’, con 387 CV e 480 Nm. La coppia massima viene erogata tra i 5.000 e i 5.250 giri nella variante da 421 CV e tra i 4.750 e i 5.000 giri nella versione entry level meno potente.
Il nuovo quattro cilindri Mercedes-AMG si differenzia inoltre, rispetto a quello della Mercedes-AMG A35, per la rotazione a 180 sul suo asse verticale, con il turbo e il collettore girati all’indietro. In questo modo, secondo Mercedes, si ottiene un’unità più piatta e più aerodinamica. I turbo, inoltre, dispongono di due prese d’aria alle quali va aggiunta una valvola a controllo elettronico che ne varia il grado di apertura in funzione della pressione, che arriva a 2,1 bar nella variante più potente.
La potenza specifica del nuovo motore della Mercedes-AMG A 45 è di 211 CV per litro e, nonostante la turbo alimentazione, gli ingegneri tedeschi affermano che l’erogazione della potenza darà un feeling molto simile a quello di un aspirato.
Mercedes, infine, ha confermato che questo nuovo motore, realizzato in alluminio, è raffreddato ad aria, olio e acqua. In alluminio sono realizzati anche i pistoni, mentre l’acciaio forgiato è stato usato per l’albero, il tutto per ottenere un peso ridotto di 160 kg.
Salone di Parigi 2018
Mercedes-AMG A 35: la nuova entry level sportiva della Classe A
Arriva con 306 CV e le sospensioni della vecchia A 45 AMG
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Jeep Cherokee

La quinta generazione della Jeep Cherokee – nata nel 2014 e sottoposta a un restyling nel 2018 – è una SUV statunitense disponibile a trazione anteriore o integrale.
Jeep Cherokee: gli esterni
Il restyling ha portato alla quinta serie della Jeep Cherokee un frontale più importante e una coda completamente rinnovata, con la targa spostata al centro del portellone.

Jeep Cherokee: gli interni
L’abitacolo della Jeep Cherokee è spazioso e versatile (merito dei sedili posteriori scorrevoli).

Jeep Cherokee: il motore
Il motore della Jeep Cherokee è un propulsore sovralimentato:
- un 2.2 turbodiesel Mjt da 194 CV

Jeep Cherokee: gli allestimenti
Gli allestimenti della Jeep Cherokee sono cinque: Longitude, Business, Limited, S e Overland.
Jeep Cherokee Longitude
La Jeep Cherokee Longitude offre: airbag anteriori multistadio di ultima generazione, airbag ginocchia guidatore, airbag laterali anteriori, airbag laterali a tendina, monitoraggio pressione pneumatici, cerchi in lega da 17”, cruise control con limitatore di velocità, climatizzatore automatico bizona, poggiatesta anteriori attivi, Capless Fuel, Keyless Entry-n-Go, controllo elettronico di stabilità (ESC) con sistema antiribaltamento, sistema Stop&Start, ABS, accensione automatica degli anabbaglianti con sensore crepuscolare, tergicristalli con sensore pioggia, Active Speed Limiter, Forward collision warning plus, Lane departure warning plus, Advanced Brake Assist, Blind Spot Monitoring con Rear cross-path detection, levette cambio al volante, specchietti retrovisori in tinta carrozzeria, maniglie portiere in tinta carrozzeria, luci anteriori e posteriori e fendinebbia full LED, cornice cristalli cromata, barre portatutto cromate, sedili rivestiti in tessuto, sedile posteriore frazionabile 60/40 e reclinabile, con regolazione a scorrimento, kit fumatori (posacenere rimovibile, accendi sigari), illuminazione abitacolo a LED, volante in pelle con comandi al volante, quadro strumenti monocromatico da 3,5”, Uconnect vivavoce Bluetooth con comandi vocali con display touch screen da 7”, Android Auto, Apple Car Play, radio digitale DAB, doppia presa USB, 6 altoparlanti e comandi al volante, sensori di parcheggio posteriori e telecamera per retromarcia ParkView con griglia dinamica.
Jeep Cherokee Business
La Jeep Cherokee Business costa 1.000 euro più della Longitude e aggiunge: Comfort Group (specchietto retrovisore elettrico multifunzione, sedili anteriori regolabili elettricamente, tergicristalli con sensore pioggia e portellone ad azionamento automatico “hands free”) e Sound Tech Pack (Uconnect da 8,4” con navigatore e 9 altoparlanti con subwoofer).
Jeep Cherokee Limited
La Jeep Cherokee Limited costa 3.500 euro più della Longitude e aggiunge: City Tech Group (sistema di assistenza al parcheggio parallelo e perpendicolare con Stop system in caso di cambio automatico), portellone ad azionamento automatico “hands free”, specchietti retrovisori ripiegabili elettricamente, Touring Tech Group (cruise control adattivo), cristalli posteriori e lunotto oscutati, paraurti con inserto cromato, cerchi in lega da 18”, Sound Tech Pack (Uconnect da 8,4” con navigatore con radio DAB, tecnologia Apple Car Play & Android Auto integrata e 9 altoparlanti con subwoofer), antifurto, sensori di parcheggio anteriori e posteriori Parksense, cruscotto con display da 7” full color HD, sedili in pelle, sedili anteriori riscaldati, specchietto retrovisore con auto dimmer e sedili anteriori regolabili elettricamente.
Jeep Cherokee S
La Jeep Cherokee S costa 1.500 euro più della Limited e aggiunge: fasce laterali in tinta con la carrozzeria, barre portatutto, cornice griglia anteriore e cornice fendinebbia Granite Crystal, cerchi in lega da 19” Granite Crystal, cornice cristalli nera, badge S, badge Jeep e badge 4×4 con finiture Granite Crystal e finiture interne tungsteno.
Jeep Cherokee Overland
La Jeep Cherokee Overland costa 3.000 euro più della Limited e aggiunge: cerchi in lega da 19”, volante riscaldabile rivestito in pelle con inserto in legno, pannello strumenti in pelle, sedili ventilati, sedili posteriori riscaldati, tetto panoramico Command view (anteriore elettrico, posteriore fisso), fasce laterali in tinta con la carrozzeria e presa di alimentazione ausiliaria 230V/50Hz.

Jeep Cherokee: gli optional
La dotazione di serie della Jeep Cherokee Longitude andrebbe a nostro avviso arricchita con due optional fondamentali: il cruise control adattivo (550 euro) e il Comfort and Convenience Group (1.100 euro: specchietto retrovisore con Auto-Dimmer, specchietti regolabili e richiudibili elettricamente, sensore pioggia, portellone ad azionamento automatico “hands-free”, sedili anteriori regolabili elettricamente e accensione automatica degli anabbaglianti con sensore crepuscolare).
Il cruise adattivo starebbe bene anche sulla Business insieme al tetto panoramico (1.700 euro, consigliato anche sulla Limited).

Jeep Cherokee: i prezzi
Motore diesel
- Jeep Cherokee Longitude 44.000 euro
- Jeep Cherokee Limited 47.500 euro
- Jeep Cherokee AWD Longitude 45.500 euro
- Jeep Cherokee AWD Business 46.500 euro
- Jeep Cherokee AWD Limited 49.000 euro
- Jeep Cherokee AWD S 50.500 euro
- Jeep Cherokee AWD Overland 52.000 euro
- Jeep Cherokee AWD Active Drive II Overland 53.000 euro
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F1 2019 – Hamilton vince il GP del Canada, penalità per Vettel

Lewis Hamilton ha vinto anche il GP del Canada a Montréal con la Mercedes pur avendo tagliato il traguardo dietro a Sebastian Vettel. Il pilota tedesco della Ferrari è stato infatti penalizzato di cinque secondi per aver chiuso il rivale britannico al 48° giro.
Dietro i due contendenti in lotta per il Mondiale F1 2019 troviamo Charles Leclerc, terzo con una Rossa più competitiva del solito.
Mondiale F1 2019 – GP Canada: le pagelle

Lewis Hamilton (Mercedes)
Lewis Hamilton avrebbe voluto vincere in pista e non attraverso la penalità comminata a Vettel ma così vanno le corse.
Per il pilota britannico – sempre più leader del Mondiale F1 2019 – si tratta del quinto successo nelle prime sette gare del campionato.

Sebastian Vettel (Ferrari)
Per battere Hamilton quest’anno bisogna essere perfetti e Sebastian Vettel a Montréal non lo è stato. Il driver tedesco è stato eccezionale ieri in qualifica (portando a casa la pole position) ma l’errore commesso in gara – non lasciare spazio a Hamilton al 48° giro – ha portato a una penalità discussa ma, a nostro avviso, giusta. Poco matura – inoltre – la reazione nel post-gara, che lo ha visto invertire i cartelli del primo e del secondo posto.
Il quarto podio negli ultimi cinque GP è un segnale positivo (unito alle ottime prestazioni velocistiche mostrate in questo Gran Premio del Canada) ma la vittoria manca ormai dallo scorso agosto.

Charles Leclerc (Ferrari)
Velocità e concretezza: si potrebbe riassumere così il GP del Canada di Charles Leclerc.
Il pilota monegasco ha conquistato il secondo podio stagionale dopo quello del Bahrein e in Francia proverà a soffiare il quarto posto nel Mondiale F1 2019 a Verstappen.

Valtteri Bottas (Mercedes)
Valtteri Bottas è stato poco consistente a Montréal: pessimo in qualifica, si è riscattato in gara con il quarto posto e con il punto bonus per il giro veloce.
Dopo sei podi consecutivi il pilota finlandese è uscito fuori dalla “top 3” per la prima volta in stagione.

Ferrari
Oggi la Ferrari ha dimostrato di essere molto competitiva portando due monoposto sul podio dopo oltre sette mesi.
Vettel velocissimo in qualifica e in gara (con un errore che gli è costato la vittoria) e un terzo posto agevole di Leclerc: Cavallino in ripresa?
Mondiale F1 2019 – I risultati del GP del Canada
Prove libere 1
1 Lewis Hamilton (Mercedes) 1:12.767
2 Valtteri Bottas (Mercedes) 1:12.914
3 Charles Leclerc (Ferrari) 1:13.720
4 Max Verstappen (Red Bull) 1:13.755
5 Sebastian Vettel (Ferrari) 1:13.905
Prove libere 2
1 Charles Leclerc (Ferrari) 1:12.177
2 Sebastian Vettel (Ferrari) 1:12.251
3 Valtteri Bottas (Mercedes) 1:12.311
4 Carlos Sainz Jr. (McLaren) 1:12.553
5 Kevin Magnussen (Haas) 1:12.935
Prove libere 3
1 Sebastian Vettel (Ferrari) 1:10.843
2 Charles Leclerc (Ferrari) 1:10.982
3 Lewis Hamilton (Mercedes) 1:11.236
4 Valtteri Bottas (Mercedes) 1:11.531
5 Max Verstappen (Red Bull) 1:11.842
Qualifiche
1 Sebastian Vettel (Ferrari) 1:10.240
2 Lewis Hamilton (Mercedes) 1:10.446
3 Charles Leclerc (Ferrari) 1:10.920
4 Daniel Ricciardo (Renault) 1:11.071
5 Pierre Gasly (Red Bull) 1:11.079
Le classifiche
La classifica del GP del Canada 2019
| Lewis Hamilton (Mercedes) | 1h29:07.084 |
| Sebastian Vettel (Ferrari) | + 3,7 s |
| Charles Leclerc (Ferrari) | + 4,7 s |
| Valtteri Bottas (Mercedes) | + 51,0 s |
| Max Verstappen (Red Bull) | + 57,7 s |
Classifica Mondiale Piloti
| Lewis Hamilton (Mercedes) | 162 punti |
| Valtteri Bottas (Mercedes) | 133 punti |
| Sebastian Vettel (Ferrari) | 100 punti |
| Max Verstappen (Red Bull) | 88 punti |
| Charles Leclerc (Ferrari) | 72 punti |
Classifica Mondiale Costruttori
| Mercedes | 295 punti |
| Ferrari | 172 punti |
| Red Bull-Honda | 124 punti |
| McLaren-Renault | 30 punti |
| Renault | 28 punti |
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Jaguar XE SV Project 8 Touring: 15 unità per la versione più umana

La nuova Jaguar XE SV Project 8 Touring è la nuova versione della sportiva del Giaguaro, apparentemente più discreta dell’originale, con la quale condivide gran parte della denominazione. Ne saranno prodotte solo 15 unità, ognuna delle quali monterà il già noto V8 da 5.0 litri e 600 CV che spinge anche la SV Project 8 standard.
La Jaguar XE SV Project 8 era stata svelata un paio di anni fa, e ancora oggi rimane una delle sportive di Casa Jaguar più radicali mai create. Ora arriva la sua alter ego più ‘umana’. Si fa per dire, visto che il powertrain le garantisce una coppia massima di 700 Nm e un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 3,7 secondi, con una velocità di punta di 300 km/h (limitata elettronicamente). La XE SV Project 8 su cui si basa abbassa il tempo sullo sprint 0-100 a 3,2 secondi e raggiunge i 322 km/h.
Archivio
Jaguar XE 2015
Il primo video ufficiale della nuova Jaguar XE, la berlina di segmento D che andrà a posizionarsi in basso alla gamma inglese come entry level del marchio
Come anticipato, della nuova Jaguar XE SV Project 8 Touring ne saranno prodotti soltanto 15 esemplari, la cui produzione sarà affidata al dipartimento dei progetti speciali della firma britannica. Rispetto alla Project 8 originale, si nota l’eliminazione dell’alettone posteriore, visto che in questo caso la berlina inglese, nonostante la sua potenza e le sue prestazioni è pensata più che altro per l’uso stradale. E così al posto dell’appendice è stato montato uno spoiler molto più discreto.
Un’altra delle peculiarità della Project 8 Touring riguarda la carrozzeria, che può essere verniciata con tre nuove colorazioni. Oltre all blu Velocità sarà infatti proposta anche con l’arancione Valencia e il grigio Corris.
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Lotus: tutti i modelli in listino

Poche auto fatto battere il cuore quanto una Lotus. Leggere, ridotte all’osso, esotiche ed elegantemente british. Il fondatore dell’azienda, Colin Chapman, ha costruito le sue auto intorno al concetto “less is more”. Più un’auto è leggera, migliore sarà la tenuta di strada, la maneggevolezza, e di conseguenza milgiori le prestazioni.
Dal 1952 ad oggi le Lotus sono cambiate, ma la filosofia rimane la stessa: dalla Lotus Seven, alla Elan, per finire con le ultime e potenti Exige V6 e le più “comode” Evora.
Vediamo insieme quali sono gli attuali modelli Lotus in listino.

Lotus Elise
La Lotus Elise è forse l’auto più iconica del brand e che meglio rappresenta la sua filosofia. Scomoda, compatta (è larga 1,7 metri e lunga 3,8), ma soprattutto leggera come una piuma (pesa meno di 900 kg) e priva di ogni orpello superfluo.
La seduta è rasoterra, non c’è servosterzo, e scordatevi i beni di lusso: l’Elise è fatta per essere guidata.
La trazione è posteriore, mentre il cambio è un manuale a 6 rapporti. Tutti i motore sono 1,8 litri – montati centralmente – con potenze ce vanno dai 220 Cv ai 245 Cv della versione Cup. Grazie al peso leggero, lo scatto da 0 a 100 km/h avviene in soli 4,6 secondi, che diventano 4,3 per la versione più potente.
Prezzo da 54.200 euro
| Potenza | 220 CV |
| Coppia | 250 Nm |

Lotus Exige S e S Roadster
Tempo fa la Lotus Exige era solo una Elise più estrema e con più alettoni, oggi è tutt’altra bestia. Sempre leggera, sempre a motore centrale, ma con delle spalle più larghe e un motore più grosso.
Dietro i sedili, infatti, pulsa un V6 3,5 litri da 350 CV (410 e 460 CV nel caso delle versioni Sport e Sport Cup). Il peso della Exige non è certo come quello della Elise, ma con poco più di 1000 kg all’attivo non si può certo dire pesante. Lo scatto da 0 a 100 km/h avviene in 4,0 secondi, che diventano 3,3 per la versione Sport Cup. Per renderle giustizia, portatela in pista.
Prezzo da 81.820 euro
| Potenza | 351 CV |
| Coppia | 400 Nm |
Lotus Evora
L’Evora è la “sportiva comoda” secondo Lotus, nonché rivale della Porsche Cayman. La struttura rimane simile a quella delle sorelline: motore centrale, trazione posteriore e peso contenuto; ma a differenza delle altre due, la Evora vanta interni più curati e due posti striminziti per i passeggeri posteriori.
Il motore è lo stesso 3,5 litri V6 che troviamo sulla Exige, ma con potenze di 400, 416 e 440 Cv a seconda delle versioni. 0 -100 km/h da 4,2 a 3,8 secondi. Perfetta per sia per la pista che per la vita di tutti i gironi.
Prezzo da 102.120 euro
| Potenza | 405 CV |
| Coppia | 410 Nm |
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Jaguar F-Type Convertibile

La Jaguar F-Type Convertibile – nata nel 2013, sottoposta a un restyling nel 2017 e disponibile a trazione posteriore o integrale – è la variante spider della supercar britannica.
Jaguar F-Type Convertibile: gli esterni
La Jaguar F-Type Convertibile è una delle spider più sexy in circolazione: cofano lungo, frontale aggressivo ed elegante al tempo stesso, coda corta e una raffinata capote in tela (disponibile in quattro colori) che si apre e si chiude in 12 secondi fino a una velocità di 50 km/h.

Jaguar F-Type Convertibile: gli interni
Nell’abitacolo della Jaguar F-Type Convertibile, costruito con grande cura, troviamo la bocchetta d’aerazione centrale a scomparsa che si ritira dopo l’uso e sedili leggeri con una struttura in magnesio che occupano meno spazio e contribuiscono a ridurre il peso della vettura.

Jaguar F-Type Convertibile: i motori
La gamma motori della Jaguar F-Type Convertibile è composta da cinque unità sovralimentate a benzina:
- un 2.0 turbo benzina da 300 CV
- un 3.0 V6 a benzina con compressore volumetrico da 340 CV
- un 3.0 V6 a benzina con compressore volumetrico da 380 CV
- un 5.0 V8 a benzina con compressore volumetrico da 551 CV
- un 5.0 V8 a benzina con compressore volumetrico da 575 CV

Jaguar F-Type Convertibile: gli allestimenti
Gli allestimenti della Jaguar F-Type Convertibile sono cinque: “base”, R-Dynamic, Chequered Flag, R e SVR.
Jaguar F-Type Convertibile
La dotazione di serie della Jaguar F-Type Convertibile comprende: scarichi sportivi attivi, modalità Dynamic, frenata d’emergenza, spoiler posteriore estraibile su bagagliaio, fari allo xeno con luci a LED caratteristiche, luci di coda a LED, parabrezza anti-infrarossi, sedili Sport con rivestimenti in pelle e tessuto scamosciato, sedili elettrici anteriori a 6 regolazioni, volante in pelle a tre razze con levette di selezione marce argento (solo cambio automatico), console centrale in alluminio zigrinato, touch screen da 10” impianto audio Meridian Sound System, Navigation Pro, sensori di parcheggio anteriori e posteriori e telecamera posteriore. Le varianti da 300 CV e 340 CV hanno anche le sospensioni passive, il differenziale aperto con Torque Vectoring, i cerchi in lega da 18” e i freni anteriori da 355 mm e posteriori da 325 mm con pinze dei freni argento. Sulla versione da 380 CV troviamo invece l’Adaptive Dynamics, il differenziale a slittamento limitato con Torque Vectoring, i cerchi in lega da 19, i freni anteriori da 380 mm e posteriori da 325 mm con pinze dei freni nere e la trazione integrale (optional).
Jaguar F-Type Convertibile R-Dynamic
La Jaguar F-Type Convertibile R-Dynamic costa 4.920 euro più della “base” a parità di motore e aggiunge: scarichi sportivi attivi, Design Pack in Gloss Black, fari a LED con luci diurne caratteristiche, console centrale in alluminio Delta e soglie d’ingresso R-Dynamic. Senza dimenticare in cerchi in lega da 19” sulle versioni da 300 e 340 CV e da 20” su quelle da 380 CV.
Jaguar F-Type Convertibile Chequered Flag
La Jaguar F-Type Convertibile Chequered Flag costa 8.590 più della R-Dynamic a parità di motore e offre: Exterior Black Design Pack con minigonne laterali estese, tetto a contrasto Black, cerchi da 20” Style 6003 a 6 razze doppie con finitura Gloss Black, pinze dei freni rosse, badge anteriore e posteriore “Chequered Flag”, interni in pelle Windsor Ebony con cuciture Pimento Red o Cirrus, rivestimento del padiglione in tessuto scamosciato Ebony, sedili Performance con logo “Chequered Flag” a rilievo, cinture di sicurezza rosse, volante riscaldato con logo “Chequered Flag” e contrassegno rosso al centro in alto, tappetinio con logo “Chequered Flag” ricamato, finitura della console in alluminio Black Brushed e soglie d’ingresso in metallo illuminate a luce rossa.
Jaguar F-Type Convertibile R
La dotazione di serie della Jaguar F-Type Convertibile R comprende: trazione integrale, freni anteriori da 380 mm e posteriori da 376 mm con pinze dei freni rosse, differenziale attivo a controllo elettronico con Torque Vectoring, modalità Configurable Dynamics, cerchi in lega da 20”, pedali in metallo lucidato, interni in pelle Windsor, sedili R Performance, sedili elettrici anteriori a 12 regolazioni con funzione memoria, volante in pelle a tre razze con logo R e levette di selezione marce Silver, console centrale in alluminio Linear Vee con logo R, illuminazione interna d’ambiente configurabile e deflettore.
Jaguar F-Type Convertibile SVR
La Jaguar F-Type Convertibile SVR offre in più rispetto alla R: terminali di scarico leggeri in titanio e Inconel, cerchi in lega forgiati da 20” aerodinamica riprogettata, spoiler posteriore aerodinamico in fibra di carbonio, sedili SVR Performance, rivestimento del padiglione in tessuto scamosciato, volante in pelle riscaldabile con logo SVR e levette di selezione marce in alluminio e console centrale in alluminio Dark Brushed con logo SVR.

Jaguar F-Type Convertibile: gli optional
La dotazione di serie della Jaguar F-Type Convertibile andrebbe a nostro avviso arricchita con il Blind Spot Monitor con monitoraggio posteriore del traffico (461 euro). Sulle versioni “base” e R-Dynamic aggiungeremmo i retrovisori riscaldabili e ripiegabili elettricamente (240 euro, ci vorrebbero anche sulla Chequered Flag) e la vernice metallizzata (1.155 euro). La tinta metallizzata starebbe bene anche sulla R insieme al Park Assist (306 euro, consigliato anche su Chequered Flag e SVR).

Jaguar F-Type Convertibile: i prezzi
Motori a benzina
- Jaguar F-Type Convertibile 2.0 71.630 euro
- Jaguar F-Type Convertibile 2.0 R-Dynamic 76.550 euro
- Jaguar F-Type Convertibile 2.0 Chequered Flag 85.140 euro
- Jaguar F-Type Convertibile 3.0 V6 80.860 euro
- Jaguar F-Type Convertibile 3.0 V6 R-Dynamic 85.780 euro
- Jaguar F-Type Convertibile 3.0 V6 aut. 83.420 euro
- Jaguar F-Type Convertibile 3.0 V6 aut. R-Dynamic 88.340 euro
- Jaguar F-Type Convertibile 3.0 V6 aut. Chequered Flag 96.930 euro
- Jaguar F-Type Convertibile 3.0 V6 380 CV 95.410 euro
- Jaguar F-Type Convertibile 3.0 V6 380 CV R-Dynamic 100.340 euro
- Jaguar F-Type Convertibile 3.0 V6 380 CV aut. 97.980 euro
- Jaguar F-Type Convertibile 3.0 V6 380 CV aut. R-Dynamic 102.900 euro
- Jaguar F-Type Convertibile 3.0 V6 380 CV aut. Chequered Flag 110.080 euro
- Jaguar F-Type Convertibile 3.0 V6 380 CV AWD 104.130 euro
- Jaguar F-Type Convertibile 3.0 V6 380 CV AWD R-Dynamic 109.050 euro
- Jaguar F-Type Convertibile 3.0 V6 380 CV AWD Chequered Flag 116.230 euro
- Jaguar F-Type Convertibile R 132.120 euro
- Jaguar F-Type Convertibile SVR 155.700 euro
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Edoardo Bianchi: non solo bici

Edoardo Bianchi – fondatore della Bianchi (la più antica fabbrica di biciclette ancora in attività) – è noto soprattutto per i suoi mezzi a due ruote dotati di pedali (capaci di vincere, tra le altre cose, 12 Giri d’Italia, 3 Tour de France e 5 Mondiali su strada).
Non tutti sanno, però, che questo geniale imprenditore (e inventore) milanese – capace di costruire un impero partendo dal nulla – si è cimentato anche con le moto e con le auto: scopriamo insieme la sua storia.
Edoardo Bianchi: la storia
Edoardo Bianchi nasce il 17 luglio 1865 a Milano. A sette anni entra al Martinitt (istituzione del capoluogo lombardo dedicata all’accoglienza degli orfani) e lì impara i rudimenti della meccanica.
Nasce la Bianchi
Nel 1885 – a soli 20 anni – Edoardo Bianchi fonda l’azienda che ancora oggi porta il suo nome e inizia a produrre biciclette “safety”, più facili da condurre rispetto ai bicicli grazie al diametro della ruota anteriore ridotto, alla catena e ai pedali posizionati più in basso.
Tre anni più tardi realizza la prima bici dotata di gomme pneumatiche e nel 1895 costruisce una bicicletta da donna per la Regina Margherita di Savoia dopo essere stato invitato a corte alla Villa Reale di Monza.
Non solo bici
Edoardo Bianchi espande la propria attività nel 1899 e inizia a produrre moto e auto di lusso. I primi modelli a quattro ruote della Casa lombarda conquistano molti clienti facoltosi, sedotti soprattutto da alcune “chicche” comprese nel prezzo (un cassettino degli attrezzi, un corso di guida della durata di un paio di giorni e – soprattutto – un servizio di riparazione a domicilio).
Risale allo stesso anno la prima vittoria sportiva di una bici Bianchi: merito di Gian Ferdinando Tomaselli, primo al Grand Prix de La Ville di Parigi.
Innovazioni di inizio secolo
Il XX secolo della Bianchi si apre con due innovazioni importanti realizzate da Edoardo: la trasmissione a cardano (lanciata nel 1901) e i freni anteriori (1913).
L’azienda milanese è sempre più grande – nel 1914 produce 45.000 bici, 1.500 moto e 1.000 auto – ma è costretta a concentrarsi sulle forniture militari in seguito allo scoppio della Prima Guerra Mondiale. Degna di nota l’antesignana della mountain-bike ideata nel 1915 e affidata ai Bersaglieri dell’Esercito Regio: gomme pneumatiche di grande sezione, telaio pieghevole e sospensioni su entrambe le ruote.
Meno lusso
Nel primo dopoguerra il mercato automobilistico italiano è in profonda crisi e questo porta Edoardo Bianchi a concentrarsi sulle moto e su auto meno costose.
Una scelta azzeccata per quanto riguarda le due ruote (merito anche delle vittorie sportive: nel 1925 un certo Tazio Nuvolari in sella a una Bianchi si laurea campione europeo nella classe 350), molto meno riuscita nel settore auto: con la S9 del 1934 si chiude l’avventura della Casa lombarda.
Bici in primo piano
Nella seconda metà degli anni ’30 Edoardo Bianchi decide di concentrarsi soprattutto sulle bici: nel 1935 la produzione arriva a oltre 70.000 esemplari e cinque anni più tardi un giovane ciclista di nome Fausto Coppi porta a casa il Giro d’Italia in sella a una Bianchi. Senza dimenticare il record dell’ora del 1942.
Durante la Seconda Guerra Mondiale la Bianchi riesce a risollevarsi dalla crisi grazie alle commesse militari (autocarri, soprattutto) ma la situazione peggiora al termine del conflitto, anche per via della morte di Edoardo (scomparso il 3 luglio 1946 a Varese dopo un incidente stradale).
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